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Rimango assorta ad ascoltare e osservare Rhaegar. Uno strano silenzio aleggia attorno a noi. Nonostante siamo in mezzo alla gente nessuno può udirci e i nostri discorsi, forse fin troppi seri per un pomeriggio cominciato con la prospettiva di una merenda luculliana e due chiacchiere per conoscerci, hanno assunto una piega che non mi aspettavo ma che trovo alquanto interessante. Sono intimamente convinta che il Capo Auror e la presente Curatrice di creature magiche non siano uguali di carattere, anzi, penso che, sollevassimo anche altri argomenti, troveremmo motivo non di scontro ma di confronto. Ognuno di noi ha la sua storia alle spalle e dal passato non si sfugge. Ho le mie cicatrici e Rhaegar ha sicuramente le sue. Alcune visibili, come quella che presumo sia nascosta dalla benda che gli copre l’occhio, altre non così evidenti ma forse ancor più profonde. Anche e soprattutto in base alle cicatrici che ci portiamo addosso siamo quello che siamo e Voldemort non sfugge a questa regola a mio avviso. Non voglio giustificarlo. Ha fatto cose orribili e probabilmente ha in programma di farne altre ma fino a quando non capiamo le ragioni che lo inducono ad essere quello che è non potremo prevedere le sue mosse ne tantomeno fermarlo. Possiamo solo sperare di difenderci alla meglio. Riflettendo su questi pensieri finisco la mia fetta di torta e mi rendo conto che è davvero quello che promette. Mi rendo conto che ha contribuito a realizzare un sogno. Un sogno che forse nemmeno io ero consapevole di avere fino a poco fa. Penso di aver iniziato a godere della fiducia dell’Auror e questo, per me, significa moltissimo. Mai mi sarei aspettata avesse dato credito ad una ragazza conosciuta da poco e in circostanze quanto meno strampalate e approfitto dell’occasione per esprime ad alta voce il mio pensiero. Appoggio la forchetta a fianco del piatto ormai vuoto e appoggio le mani vicino ad esso assumendo una posizione di completa apertura verso l’uomo. Il viso sollevato e lo sguardo fisso nel suo. Non c’è bisogno di accalorarsi per discutere, non quando si è fra persone intelligenti che sanno comprendere, valutare e tener conto anche di un pensiero, di un’idea diversa da quella perseguita.Vuoi che sia sincera? Compiango Voldemort. E’ vero. Non sappiamo molto del suo passato ma non deve essere stato facile per lui ridursi ad essere considerato solo per la sua malvagità. Non lo scuso, non fraintendermi. Ha trovato nel terrore la sua possibilità di essere notato. Non potendo essere amato ha scelto il lato opposto della barricata. Ha scelto di essere odiato e temuto. Nessuno gli ha insegnato altro che questo e questo è il risultato. Anche per questo motivo credo che sia utile che gli studenti vengano messi al corrente. Devono sapere che ci sono modi diversi per combattere la paura e la debolezza. La conoscenza può essere sicuramente uno di questi mezzi.Sono una Curatrice e la mia professione mi fa, spesso, paragonare le persone agli animali. So bene che un grifone non ha la stessa indole di una puffola pigmea e che non sarà mai altrettanto docile e mansueto ma so che pure la puffola, se cresciuta in un’ambiente malsano, se maltrattata, se privata dei bisogni primari può diventare molto meno simpatica e penso anche l’amore sia il primo dei bisogni primari a cui tutti hanno diritto. Lungi da me l’idea di convertire Voldemort. Non ne ho le capacità e non saprei da che parte iniziare ma, per carattere, cerco sempre di andare oltre le mere apparenze e comprendere, senza scusare, le motivazioni che stanno dietro alle azioni più abbiette.< Per Voldemort è tardi. Il suo spirito è troppo compresso per poter pensare ad un suo cambiamento di atteggiamento ma per i ragazzi no e se non li mettiamo al corrente chi non ci dice che presto non ne avremo un altro? Un altro ‘dittatore’. Un altro che, come giustamente dici tu, cercherà, per emergere, di fare ancor peggio del suo predecessore per metterlo in ombra? Purtroppo non c’è limite al male e quello che abbiamo passato potrebbe non essere il peggio. Le tue stesse parole lo confermano. La situazione è grave e se ci facciamo prendere dal panico e dalla paura sarà ancor peggio.Forse una piega, di preoccupazione, solca la mia fronte ora. Sentire Rhaegar dichiarare apertamente che gravi e ancor misteriosi pericoli ci minacciano non è confortante ma essere messi al corrente, conoscere le cose e gli eventi è meno spaventoso che immaginarle e lasciare che la paura faccia da padrona e peggiori una situazione che di per se è già difficile. La ruga d’espressione si distende subito dopo aver udito la proposta del Capo Auror alla quale acconsento senza il minimo indugio. Un sorriso sorpreso e compiaciuto distende le mie labbra e i miei occhi si illuminano di speranza ed entusiasmo.Certo che mi va. I miei colleghi sapranno sicuramente sostituirmi in caso di necessità e con questo aggeggio, ogni tanto anche i babbani ne pensano qualcuna giusta, posso avvisare e prendermi il pomeriggio libero.Nemmeno il tempo di finire di parlare e il braccio di stende alla ricerca della borsa dalla quale estraggo il cellullare. Un vecchio modello con una cover sulla quale risaltano le immagini di Galatea e Gideon nella loro sfolgorante bellezza. Ci voglio pochi attimi per mettere al corrente l’ ufficio della mia assenza. Poche parole concise che avvisano che ho bisogno di qualche ora per risolvere delle questioni personali mentre osservo Rheagar pagare il conto. Gli sarà costata una fortuna quella scorpacciata. Tutto sommato non ha fatto un gran affare ad incocciare nella sottoscritta. Prima Galatea gli ha fatto fuori le sue amate ciambelle e poi la sua amica umana gli ha fatto accendere un mutuo per pagare un conto del quale avrebbe dovuto accollarsi l’onere. Sorrido all’uomo riponendo il telefono nella borsa e preparandomi ad alzarmi per seguirlo. Non chiedo dove mi porterà e nemmeno ciò che intende mostrarmi. Il solo fatto di godere della sua fiducia è talmente esaltante che potrei e vorrei mettermi a saltellare come una bambina il giorno del compleanno. L’unica a protestare per il mio ritardo, e ti assicuro che lo farà con veemenza, sarà Galatea ma lei, nonostante sia terribilmente insofferente, irritante e sgradevole quando ci mette, è fondamentalmente buona e molto amata. Mi perdonerà. Andiamo?Senta attendere oltre mi alzo in piedi e recupero la borsa pronta a partire. Per dove e per cosa non lo so ma di certo so che non mi pentirò di quel che sto facendo e vorrei che parte del mio entusiasmo arrivasse anche a Rhaegar con la speranza che nemmeno lui si penta di avermi dato credito.
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