Posts written by Noah D. Von Heinrich

view post Posted: 4/9/2015, 17:45     Sportello Apertura Conto Bancario - Gringotts Bank
La luce dorata dell'imbrunire colorava il candido bianco della Gringott come se la famosa banca fosse stata realizzata d'ametista pura, anziché di prezioso marmo. Con un cappuccio tirato sul capo, per ovvie ragioni, Noah, fermatosi ai piedi della scalinata, alzò il viso verso l'alto, osservando l'insegna dorata rilucere di riflessi propri, accarezzando con lo sguardo le imponenti lettere incise.
Il passo che stava per compiere era, se possibile, grande come pochi altri in vita sua: significava, dopo tanti anni di vagabondaggio, stabilirsi, trovare una dimora fissa (almeno per un periodo più lungo di quanto fosse abituato), un lavoro. In pratica, mettersi finalmente il cuore in pace, per quanto possibile, e rimboccarsi le maniche per raggiungere il suo vero obiettivo e dare un senso a tutto quanto.
Tirò un sospiro di sollievo quando una nuvola carica di pioggia oscurò il resto del Sole, portandogli un refrigerio che per un altro essere umano, non avrebbe significato niente e che lui, invece, ambiva come l'acqua per un povero assetato nel deserto.
Gli mancava il calore del Sole, l'aveva sempre ammesso senza troppi scrupoli, ma la Magia lo aiutava così poco che era assai difficile muoversi senza protezione alcuna e ogni stilla d'ombra era come un'oasi di salvezza quando era costretto a muoversi di giorno: il tramonto era l'unico compromesso accettabile, almeno fino a quel momento.
Alle orecchie, d'un tratto, gli arrivò roboante il cicaleccio delle persone che gli sfrecciavano alle spalle, qualcuno lo urtò come se fosse invisibile, un altro lo osservò seguendo il suo sguardo e chiedendosi se quello strambo tizio fosse ubriaco o meno. Perfettaente incurante di tutto ciò, infine il vampiro decise di muoversi. Salì le scale, guardò divertito il Folletto alle porte d'ingresso, lesse estasiato il famoso avvertimento, ed entrò finalmente nel cuore dell'atrio della Banca.
Nonostante fosse stato lì altre volte (per conti non propriamente suoi), Noah non poteva fare a meno di stupirsi della magnificenza di quel luogo. I suoni gli giungevano amplificati al suo udito, qualsiasi ticchettio e tintinnio diveniva ipnotico; i bagliori delle pietre preziose e delle monete catturavano i suoi occhi come un balocco nuovo nelle mani di un fanciullo. Se fosse stato per lui, sfruttando i propri poteri, si sarebbe appostato dietro una delle immense colonne e avrebbe osservato il minuzioso lavoro dei Folletti per ore intere soltanto per il gusto di farlo. Invece, percorse tranquillamente il corridoio finché non inquadrò un banco con un Folletto apparentemente libero.
Creature inquietanti quanto insopportabili, avrebbero sicuramente avuto da ridire e lo avrebbe liquidato con fin troppa facilità, ma poco importava: Noah trovava divertente anche quello. Qualsiasi cosa spezzava la routine e la noia dell'Immortalità, per quanto piccola fosse, era assolutamente degna della sua attenzione.

« Buonasera. Desidero aprire un Conto Bancario a nome di Noah Dietrich Von Heinrich. » Riferì, con tutta la sicurezza e la cortesia del caso. Attese, quindi, che la Creatura svolgesse il lavoro, e quando tutto sarebbe stato in ordine e la chiave dorata stretta nella sua pallida mano, si sarebbe ritirato.
Non senza aver dato un'ultima, veloce occhiata a quel luogo, s'intende.
Gli piaceva memorizzare tutto quanto: sicuramente il suo cervello sarebbe esploso prima di arrivare ai tre secoli, ma alla fine cosa importava?
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