Posts written by Suguni

view post Posted: 26/4/2024, 13:16     This or That? - Angolo Giochini
Natale, senza nemmeno pensarci!!

Mouse con filo o senza?
view post Posted: 26/4/2024, 13:09     +1Ultimo fumetto letto - Angolo Giochini

Mi sono data ad un po' di romanticherie..
Ho iniziato con
Kimi Ni Todoke
(letti finalmente tutti e 30 i volumi)

E poi sono passata allo stile meraviglioso di Io Sakisaka con
Sakura, Saku
datemi l'edizione italiana pls

view post Posted: 14/4/2024, 09:45     Question'n'Answer Hogwarts Mode - Angolo Giochini
Ho sempre trovato affascinante la metamorfomagia! Certo, con gli sbalzi di umore sarebbe un macello..ma magari aiuta anche a capirsi

Escludendo le scope, su cosa ti piacerebbe volare?
view post Posted: 7/4/2024, 11:25     L'altro lato del negozio - Diagon Alley
Susan Gwen Nieranth
Le minacce provenienti dell'interno della casa le avevano raggelato il sangue, ma per fortuna la sua idea sembrava aver funzionato: la maniglia tremava ma non osava abbassarsi, tenendo le due Tassorosso al sicuro all'esterno; mai una neve di polvere era stata così rassicurante. Il cancello d'ingresso sembrava una meta irraggiungibile fino a pochi istanti prima e non appena riaprì gli occhi, constatando che l'incantesimo di Memory aveva fatto più che il suo dovere, si voltò verso l'amica per assicurarsi delle sue condizioni: «Riesci a camminare?» Ma a prescindere dalla sua risposta, avrebbe continuato a farle da appoggio, assicurandosi di riuscire a sostenerla senza difficoltà: «Dobbiamo muoverci il più in fretta possibile, reggiti a me!» Parlò con premura ed al primo cenno affermativo della compagna l'avrebbe accompagnata fino all'esterno, senza riuscire ancora a provare lo sperato sollievo che si aspettava. Nocturn Alley non era nota per la sua accoglienza e l'atmosfera non aiutava a sentirsi davvero in libertà.
Diede meno peso possibile alle persone circostanti, che già in un primo momento avevano dato la sensazione che qualcosa non quadrasse, cercando di smetterla di porsi domande e concentrandosi esclusivamente sul sostenere l'amica ferita. Sentiva il suo peso sulla spalla, ma non avrebbe mai lasciato che lo sforzo sulle sue gambe rallentasse la loro fuga. Il pensiero di proteggere Memory era l'unica cosa che la spingeva avanti.
Ciò che i suoi occhi si impegnavano a cercare, oltre a voltarsi spesso indietro per assicurarsi di non essere inseguite da nessuno, era un antro o un angolo appartato dietro il quale arrestare momentaneamente quella corsa indifesa. Le loro spalle erano scoperte, ma non sapeva quanto dolore stesse trattenendo Memory e non avrebbe sopportato ulteriori angosce. Se anche per un minuscolo istante fosse riuscita a scorgere un nascondiglio sicuro, avrebbe portato l'amica nel rifugio temporaneo, accertandosi che le loro spalle fossero ancora libere dalle figure inquietanti o furenti di quella catapecchia.

«Fermiamoci qui un attimo» Sussurrò le parole con urgenza, cercando di frenare la paura per evitare di rendere la situazione ancora più grave. Con attenzione e delicatezza, aiutò Memory a sedersi posando il suo peso sulla parete per sostenere entrambe, dopo si inginocchiò accanto a lei chiedendo il permesso di poter controllare la caviglia della compagna. «Quanto fa male?» Osò chiedere con voce preoccupata, continuando a tentare di controllare la paura che le serrava il petto. Si sentiva impotente, nonostante cercasse freneticamente nella sua mente una soluzione, non riusciva a trovare nulla che potesse alleviare il dolore che Memory stava provando. Le mancavano le parole giuste, i movimenti giusti, ed era frustrante essere lì accanto senza poter fare di più. Si morse il labbro cercando di trattenere quel desiderio di scambiare qualsiasi cosa pur di avere le conoscenze e le abilità necessarie per non sentirsi completamente inutile.

Furono comunque pochissimi istanti, necessari solo a recuperare il fiato e le speranze perdute in quell'avventura. Prima di riprendere la fuga, la Tassorosso controllò per l'ennesima volta oltre la parete che le copriva, assicurandosi che la via fosse libera. Quando finalmente raggiunsero il negozio dei gemelli, i due erano lì fuori quasi in attesa di vederle ritornare. La Nieranth non riuscì a trattenere uno sguardo accusatorio nei loro confronti: le avevano coinvolte in una situazione rischiosa, mettendole in pericolo. La rabbia e la delusione si mischiavano nel suo sguardo manifestando chiaramente l'agitazione accumulata fino a quel momento, ma non durò molto; il volto della Tassorosso si appiattì già rassegnato all'amara constatazione della scelta che loro stesse avevano compiuto. Seppur piena di rimproveri, si rese conto che in quel momento era inutile restare ancorati a quei sentimenti negativi, era più importante concludere la situazione.
«Ci davate per disperse?» Fu l'unica cosa che riuscì a dire, mantenendo la pazienza e appurando che se i due gemelli erano lì all'ingresso, forse si erano preoccupati un po' anche loro? Al contrario invece, Memory espresse tutto quello che era successo in maniera impeccabile, comunicando con chiarezza gli stessi concetti che si erano aggrovigliati poco prima nella sua testa. Sorrise alla risolutezza delle sue parole e con uno sguardo pieno di complicità, si voltò a fissare l'amica: aveva lei il tanto ambito amuleto che avrebbe dimostrato la riuscita della loro impresa.


Statistiche
PS: 162/162
PC: 87/87
PM: 100/100
PP: 190
EXP: 14

Conoscenze
• Prima e Seconda classe di incantesimi Completa (esclusi proibiti)
• Conoscenza puramente teorica dell'Ardemonio, per esperienza diretta

Inventario
• Bacchetta in legno di quercia, tre baffi di gigante, 11", semi flessibile
• Un bracciale con inciso il nome "Susan Nieranth", al polso sinistro
• Bracciale Yūrei, al polso sinistro
• Catena della notte, nascosta sotto la maglietta
• Stivaletti Lewam Markis
• Fagottini ripieni di Burrobirra(×1sacchetto)
• Ghost Cupcake(×3)
• Torroni Sanguinolenti(×2)
• 1 Gelatina D'oro, appuntata sul petto

Riassunto
Le due Tassorosso scappano il più velocemente possibile: Gwen fa da supporto a Memory in quanto ferita e cerca un posto sicuro dove fare riposare entrambe al bisogno.
Quando finalmente raggiungono i gemelli, prova un misto di rabbia e delusione ma non osa parlare troppo; aspetta che l'amica mostri l'amuleto.

Danni
- nessun danno

© code by Suguni
view post Posted: 7/4/2024, 09:51     Come si chiama la Signora Grassa? - Torre di Astronomia
Era da tanto, troppo tempo che non si faceva vedere in giro ed era davvero strano non incontrarla nemmeno a lezione. L'ultima volta che le avevo parlato mi era sembrata entusiasta di essere finalmente riuscita a superare gli esami e mi aspettavo di incontrarla durante qualche corso, invece non riesco più ad incrociarla nemmeno nei corridoi.
Potrei pensare che mi stia evitando, ma sarebbe presuntuoso da parte mia supporre che io sia così importante da meritare la sua attenzione costante. Forse invece, sto leggendo troppo tra le righe e correndo troppo con le mie ipotesi, come al solito, rischiando di immaginare tutto e sembrare paranoica. Senza contare che se sono qui, è proprio perché anche io ho le mie mancanze.
Forse devo dare il beneficio del dubbio, lasciare che il tempo riveli la verità. Forse avrà i suoi motivi, le sue preoccupazioni, le sue sfide. Forse non è una questione di importanza, ma di equilibrio, di vita che scorre in direzioni diverse. Non posso di certo pretendere di conoscere tutti i sentieri che ha deciso di attraversare.
Forse è la mia ennesima dimostrazione di egoismo: piuttosto che tornare ad avvicinarmi alle persone con le quali sono riuscita ad essere davvero sincera, continuo a cercare quelle alle quali posso nascondere la mia vita babbana, preferendo restare nella zona di tranquillità che mi sono costruita con il calcestruzzo.
Quindi mi ritrovo in una situazione in cui io sono piena di dubbi, che dimostrano che non sono nemmeno in grado di capire me stessa, e sempre io cerco di immaginare cosa stiano provando gli altri, nel vano tentativo di darmi risposte che non trovo. Direi che ha poco senso. Quindi perché sono qui a fissare la figura Grassa della Signora? Proprio qui, sulla Torre di Astronomia, in cima a tutte le scale e dalla parte completamente opposta ai confortevoli barili di Tosca? Ho di fronte il tanto imponente quadro della Fat Lady, probabilmente sconosciuto solo alle matricole e poco noto a chiunque non fosse uno degli adepti di Godric, anche se in generale la Signora gode di una certa fama, soprattutto per le sue sonate.
Per quanto provo a sforzarmi, è impossibile indovinare la parola d'ordine che mi consentirebbe l'accesso, quindi resto qui con la fronte accigliata a studiare attentamente il magico dipinto, immaginando una serie di possibili soluzioni: nomi di importanti personaggi storici o leggende magiche, oppure parole legate ai Grifondoro o alla corrente di pensiero che la Casa rappresenta; ma potrebbe tranquillamente essere una parola inventata che ha un senso solo per i rosso-oro.
La Signora Grassa inizia a guardarmi con sospetto, non ho indossato la divisa per evitare di essere cacciata seduta stante, ma non so che tipo di memoria possieda la donna. Potrebbe essere in grado di ricordarsi tutti gli studenti Grifondoro? Credo sia impossibile, ma credo anche di stare rischiando troppo: potrebbe arrivare qualcuno in qualsiasi momento. Certo, potrei essere fortunata al punto da ricevere un biglietto di ingresso gratuito, ma una volta dentro cosa avrei fatto? E se qualcuno si ricordasse di avermi visto con la divisa Tassorosso? Dovevo pianificare meglio la faccenda, così com'è adesso fa acqua da tutte le parti e non voglio assolutamente essere un colabrodo.
Stringo il libro che ho tra le mani, unica scusa concreta che mi ha portato fin qui, quando la verità è semplicemente quella che vorrei provare ad avvicinarmi a lei. Mi allontano dalla cornice con fare indifferente, prima ancora che chiunque, compresa la Signora stessa, mi colga con le mani nel sacco. Vado a sedermi nel punto più vicino, dove riesco comunque a vedere il quadro e me ne sto lì in attesa senza nemmeno osare aprire il libro che ho portato; mi sono premurata di lasciarlo immacolato così come lo avevo comprato.
Mentre accarezzo la copertina, avverto uno strano brusìo, come se qualcuno stesse litigando sottovoce. Cerco con lo sguardo nella direzione da cui sento quelle voci, ma non riesco a vedere nessuno. I mormorii cessano subito, eppure mi sembrava che fossero proprio lì, a due passi da me. Letteralmente e per pochissimi istanti, intravedo quella che mi sembra una scarpa. Non ne sono sicura, potrebbe essere solo una mia suggestione, ma credo vivamente di essere di fronte ad un Mantello della Disillusione: i sussurri e la disattenzione possono essere tipici di matricole che sfidano il Castello. Non era un articolo facile da ottenere, ma ogni studente ci ha provato almeno una volta. Mi ero ripromessa di ottenerne uno anche io, soprattutto dopo avere avuto l'occasione di provarlo. Cerco di non sorridere ed abbasso lo sguardo, non sono più un Prefetto, fare rispettare il regolamento non è mio compito e non ne ho assolutamente intenzione in questo momento. Inoltre, viste le circostanze, è sicuramente improbabile che ci siano intenzioni gravi sotto quel mantello, la situazione non mi sembra affatto preoccupante.

© code by suguni
view post Posted: 23/2/2024, 19:15     +3Ultimo telefilm visto - Angolo Giochini

Hazbin Hotel finito qualche giorno fa!
L'ho divorato letteralmente in una notte forse non è un bene?

Fatto sta che adesso ho anche una nuova playlist su Spotify

...

view post Posted: 5/2/2024, 22:27     L'altro lato del negozio - Diagon Alley
Susan Gwen Nieranth
Gli istanti successivi sembrarono talmente lenti che la Tassorosso credette di essere sotto l'effetto di qualche strano incantesimo, ogni cosa intorno a lei acquisiva maggiore dettaglio lasciandola in uno stato di concentrazione e suspense, almeno fino a quando non si rese conto che la bacchetta aveva eseguito correttamente le sue intenzioni. Il merito era di certo del legno di quercia, non il suo, ma in quello stato ovattato non era in grado di distinguere le due cose. Non appena vide muoversi il ciondolo dal collo della vecchia alle mani della compagna, fu certa che fosse giunto il momento di andarsene. Avevano compiuto la missione, se fosse giusta o sbagliata non lo sapeva da troppo tempo e non se lo chiese nuovamente: afferrò Memory e la trascinò oltre la porta.
Non appena la maniglia permise ad entrambe di raggiungere l'esterno, un brivido percorse tutto il corpo della Tassorosso; poteva benissimamente essere il repentino cambio di temperatura, dal caldo del camino al freddo dell'oscurità sul viso, così come l'adrenalina che muoveva i fili di ogni muscolo, accompagnata dall'istinto di sopravvivenza. In ogni caso, nei gesti della ragazzina vi era comunque la premura di evitare che la compagna subisse ulteriori danni. Sentirla muoversi con difficoltà mentre cercavano di raggiungere la salvezza e vedere del sangue che le scorreva sulla guancia, alimentavano la sua preoccupazione, oltre che il desiderio di proteggerla. Il fatto di aver rischiato così tanto e che lei ne fosse rimasta indenne, la faceva sentire in dovere di evitare altra sofferenza. Oltre la soglia lo scenario era quasi esattamente come lo avevano lasciato: un giardino malmesso nel quale nemmeno i raggi del sole volevano entrare.
«Ricordati del Tranello» Si rivolse alla compagna con la solita premura, chiedendole di occuparsi del Diavolo che l'aveva ferita già una volta: «Io continuo a tenere occupato quel tipo-topo» Sorrise a malapena per la consonanza creata, smorzando la paura del momento nel tentativo di infondere lo stesso coraggio che Memory le aveva sempre trasmesso. Per come si erano messe le cose, non avrebbe permesso che l'amica restasse anche solo un passo dietro di lei, l'avrebbe supportata per tutto il tempo che riteneva necessario, sfidando le leggi della fisica se ce ne fosse stato bisogno per assicurarsi di sostenerla.
L'adrenalina voleva farsi largo e velocizzare ogni cosa, raggiungere i gemelli e rimproverarli per i rischi che le avevano fatto correre, ma in verità la decisione di cominciare quell'avventura era stata loro, decisione presa in tutta sicurezza tra l'altro: se qualcuno doveva essere rimproverato erano proprio quelle due ragazzine in fuga. Nuovi pensieri che non avevano comunque tempo di essere analizzati o approfonditi, la Tassorosso si sarebbe assicurata di non restare troppo lontana da Memory prima di voltarsi oltre la porta, tentando di chiuderla. La mano sinistra afferrò la lurida maniglia, con evidente disgusto mascherato da un ennesimo tentativo coraggioso, tirando verso di sé l'intero legno malmesso, se fosse stato possibile chiuderlo; poi con la mano destra che impugnava saldamente la bacchetta, puntò la serratura.
Ingoiò la poca saliva che era riuscita a produrre, concentrandosi sull'idea di dover bloccare la porta. Conosceva un incantesimo perfetto per la situazione, non avrebbe di certo bloccato l'uscita per sempre, ma avrebbe potuto concedere ad entrambe il tempo necessario a fuggire. Non pensava che il topastro, o
tipastro, avesse la chiave a portata di mano e anzi, magari nemmeno la vecchia se si fosse rialzata: ricordava perfettamente l'inquietante cigolio di quando erano arrivate. Probabilmente erano così abituati ad aprire con l'ausilio della magia che nemmeno ricordavano dove fosse la chiave, o almeno così sperava. «Colloportus!» Enunciò la formula con tutta la convinzione del caso, immaginando la serratura che meccanicamente tornava al suo posto iniziale.
A prescindere dalla riuscita di quel tentativo, sarebbe tornata a sorreggere l'amica il prima possibile che con premura consigliava il da farsi delle sue intenzioni. La prima volta che si erano trovate davanti a quei viticci avevano commesso degli errori che non avrebbero di certo ripetuto una seconda volta ed anzi, magari quelle radici mortali erano ancora intontite dall'abbaglio precedente. Il cenno di assenso con cui rispose fu ricco dello stesso sostegno che stava fornendo alla compagna e chiuse gli occhi non appena udì l'
invocazione celeste. Attese gli istanti necessari, la leva giusta della mano di Memory che avrebbe rivelato quando la sua magia fosse terminata, in modo da poter riaprire gli occhi e decidere di accompagnarla il più velocemente possibile verso il cancello.


Statistiche
PS: 162/162
PC: 87/87
PM: 100/100
PP: 190
EXP: 14

Conoscenze
• Prima e Seconda classe di incantesimi Completa (esclusi proibiti)
• Conoscenza puramente teorica dell'Ardemonio, per esperienza diretta

Inventario
• Bacchetta in legno di quercia, tre baffi di gigante, 11", semi flessibile
• Un bracciale con inciso il nome "Susan Nieranth", al polso sinistro
• Bracciale Yūrei, al polso sinistro
• Catena della notte, nascosta sotto la maglietta
• Stivaletti Lewam Markis
• Fagottini ripieni di Burrobirra(×1sacchetto)
• Ghost Cupcake(×3)
• Torroni Sanguinolenti(×2)
• 1 Gelatina D'oro, appuntata sul petto

Riassunto
Il ciondolo è stato recuperato, ma la missione è compiuta? Chi sono i buoni qui? E chi i cattivi? Restiamo nel dubbio e chiudiamo la porta, sperando che la chiave non sia a portata di mano!

Danni
- nessun danno

© code by Suguni
view post Posted: 30/12/2023, 11:20     +1Never say never.. - Presentazioni
Ciao e benvenuta! :ciambella:
Forse è una delle peggiori domande che potresti ricevere, ma stai penando ad un pg studente o adulto?
Tranquilla, noi attendiamo pazienti e curiosi, prenditi tutto il tempo che ti serve!

PS: i 25 sono i nuovi 30+ :rule:
view post Posted: 29/12/2023, 12:19     +1Chi non muore si rivede (?) - Presentazioni
Ciao :ciambella:
come hanno già detto, è una bella emozione questa! Mi è capitato di leggere del tuo pg e sono davvero curiosa di vederlo di nuovo qui in giro...bentornata!
view post Posted: 19/12/2023, 01:19     +2Una parola al giorno - Off-Topic

Meditabondo
/me·di·ta·bón·do/

Che sta in atto di meditare o che ha l’aspetto, l’atteggiamento di chi medita.
Più raro, di chi sia per abitudine portato alla meditazione o, in genere, a estraniarsi dalla realtà contingente.
Essere talmente concentrato in un pensiero da sembrare del tutto assente dal mondo circostante.


Questa la considero una parola aulica (non chiedetemi perché). Più che per il significato, mi piace troppo la musicalità della pronuncia. Sembra quasi un'onomatopea (?)
view post Posted: 1/11/2023, 08:23     +1Oggetti Infestati - Sala quiz e concorsi
NOME PERSONAGGIO: Susan Gwen Nieranth
BIGLIETTO SCELTO (NOME E NUMERO): Unlucky Mummy, la Mummia Sfortunata — Numero 9
:pioggia:
view post Posted: 15/10/2023, 18:17     L'altro lato del negozio - Diagon Alley
Susan Gwen Nieranth
Per un attimo che parve interminabile, la situazione sembrò completamente diversa: la vecchia stava piangendo? Si mostrava gentile e disponibile a condividere le sue questioni, stava trattando addirittura con il suo famiglio come se quello che stesse dicendo fosse qualcosa di opinabile; e voleva firmare. Voleva accettare la sua proposta di firmare una pergamena per consentire alle due Tassorosso di ottenere dei punti scolastici extra. Avrebbe potuto anche decidere di dare loro qualcosa di più prezioso? Cosa stavano facendo allora? La Nieranth costruiva l'ennesima bugia sulla quale fondare quel nuovo rapporto, che sarebbe stato completamente diverso altrimenti. E perché lo stava facendo? Solo a causa di due gemelli la cui fama nella carriera scolastica non era nemmeno delle migliori. Dunque aveva ragione, forse si era schierata dalla parte sbagliata e la signora che abitava quella catapecchia non era quello che sembrava. Magari non aveva i modi migliori per dimostrarlo, ma abitando in quella zona era probabile che fosse stata costretta ad agire a quel modo, piazzare trappole e tutto il resto.
Di nuovo, nel momento in cui stava per ricredersi qualcosa ribaltava completamente tutta la situazione: quell'attimo interminabile finì, diventando un succo di zucca sparso sopra i suoi vestiti. La Tassorosso si alzò a sua volta senza essere sicura di cosa fosse successo. Il susseguirsi degli eventi successivi fu talmente veloce che riuscì a malapena a pronunciare un
«Non abbiamo ucciso nessuno», nel tentativo disperato di riportare l'anziana alle emozioni precedenti. Tutt'intorno gli indizi sembravano suggerire che Memory fosse riuscita a realizzare qualcosa, ma dubitava profondamente che avesse raggiunto tale punto, anche per errore. L'incertezza era comprensibile, quasi percepibile nell'aria che avvolgeva le due studentesse, ma la Nieranth escludeva ogni possibilità sulla mancata accortezza della concasata. La cosa per lei più grave in quel momento era la bacchetta che la vecchia puntava contro di loro. «Aspetta!» Avrebbe voluto guadagnare altro tempo, trovare altre parole per riuscire a ritornare a qualche istante prima, ma non aveva di meglio da dire. Poi una luce rossa causò un certo fracasso, la mira non fu del tutto corretta e la vecchia cadde sulla poltrona, la bacchetta a terra.
«Stai bene?» Istintivamente voleva accertarsi che Memory non avesse subito le stesse sorti del vaso polveroso, avrebbe voluto chiederle cosa aveva combinato, ma non c'era tempo per fare nulla poiché quello che fino a poco prima era un topo, adesso aveva tutt'altra forma. «Credo sia l'occasione giusta per andare via» Il tono di voce era evidentemente avvolto da una certa urgenza. La Tassorosso non aveva mai visto nulla del genere: che razza di magia era quella? C'era sempre stato un umano dentro quel topo? Dovevano agire in fretta e soprattutto, alla cieca. Poteva trattarsi di qualsiasi cosa, ma non era dato saperlo in quel momento.
Memory sembrava riuscire a resistere al colpo appena subito e già aveva chiaro come completare la missione in corso, obiettivo che per Gwen si era forse un po' perso lungo la strada. Dunque lasciò fare all'amica quello che riteneva più giusto, immaginando di doverla ringraziare in un secondo momento per tutto quello che probabilmente aveva fatto. Notò la bacchetta della vecchia sul pavimento: per un istante le era passata per la mente la possibilità di disarmarla una volta per sempre, ma l'umano-topo era un'incognita troppo grande per essere trascurata. Impugnò quindi il suo legno di quercia, il più in fretta possibile, ed osservò attentamente l'essere che sembrava volersi rialzare. Non era sicura che avesse la forza sufficiente per farlo, ma tanto valeva aiutarlo a non riuscirci: cercava di ricordare degli incantesimi che avrebbero potuto appesantirlo, per rendergli più difficile quel tentativo, oppure qualcosa che l'avrebbe incollato al pavimento. Subito quindi, puntò la bacchetta verso i piedi dell'obiettivo, focalizzò l'idea che quegli arti restassero incollati alla porzione di assi di legno luride che stavano toccando, appesantiti dalla sua magia. Alimentata dal desiderio di poter fuggire dalla situazione, enunciò la prima parte della formula:
«Pedès» evidenziando la seconda "e" nella pronuncia, poi spostò la punta della bacchetta verso il pavimento su cui quegli stessi piedi posavano, muovendo rapidamente il polso mentre pronunciava il resto della formula: «Plumbeum»
Non avrebbe assolutamente voluto vedere quell'essere rialzarsi in piedi e sperava che così facendo non avrebbe potuto trovare l'equilibrio per il tempo necessario a farle uscire fuori da quella casa infernale.
Se anche Memory fosse stata pronta, l'avrebbe tirata per il braccio trascinandola oltre la porta.



Statistiche
PS: 162/162
PC: 87/87
PM: 100/100
PP: 190
EXP: 14

Conoscenze
• Prima e Seconda classe di incantesimi Completa (esclusi proibiti)
• Conoscenza puramente teorica dell'Ardemonio, per esperienza diretta

Inventario
• Bacchetta in legno di quercia, tre baffi di gigante, 11", semi flessibile
• Un bracciale con inciso il nome "Susan Nieranth", al polso sinistro
• Bracciale Yūrei, al polso sinistro
• Catena della notte, nascosta sotto la maglietta
• Stivaletti Lewam Markis
• Fagottini ripieni di Burrobirra(×1sacchetto)
• Ghost Cupcake(×3)
• Torroni Sanguinolenti(×2)
• 1 Gelatina D'oro, appuntata sul petto

Riassunto
La situazione è precipitata a loro svantaggio, per una frazione di secondo tutto sembra perduto. Per fortuna però, quello che Memory ha fatto in cucina si è rivelata una soluzione utile a ribaltare completamente la situazione: la Tassorosso si concentra per fermare o anche solo rallentare il topo-umano, nella speranza di poter fuggire con la concasata (le azioni finali sono appunto da considerarsi ipotetiche).

Danni
- nessun danno

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view post Posted: 13/9/2023, 20:42     Eclissi di Sangue - Giardino
Susan Gɯen
nieranth
Hufflepuff student — 15 y.o.
Era terribile: non riusciva a trovarla. Per quanto si sforzasse di guardarsi intorno, non riusciva a scorgere da nessuna parte quei capelli del profondo color mogano. A chiunque sarebbero potuti sembrare semplici capelli rosso-castani, ma lei li aveva osservati in diverse sfumature, mai due volte uguali. Solo che adesso sembravano spariti, dissolti tra la folla. Forse la concasata aveva deciso di tornare nella sua camera in Sala Comune: le aveva causato così tanto dolore da farle desiderare di rimanere sola. E questo senso di colpa la trafisse ancora, con la fermezza di una lama affilata che le causava una lacerazione tale da farle perdere il respiro.
Si era abbassata il cappuccio credendo che le luci d'atmosfera potessero essere d'aiuto, negando in tutti i modi la possibilità di non essere più in grado di vederla, ma si era ritrovata d'innanzi ad un evento tanto raro quanto stupefacente: Isidora stava rinascendo, e nel farlo stava abbandonando la sua forma precedente, sacrificandosi per un nuovo inizio. "Ecco perché sembrava così malconcia." E lei che credeva chissà quali atroci torture subisse. Perché? Quando aveva smesso di vedere sempre il lato positivo delle cose? Mesi fa avrebbe sperato subito di riuscire ad assistere alla rinascita di una fenice, l'emblema perfetto del cambiamento che il rito stesso si prefiggeva di far compiere; avrebbe dovuto esserne felice, curiosa, ma invece non riusciva nemmeno a sorridere nel vedere come la creatura tentava di sollevarsi oltre la cenere. Un materiale leggero al punto da non resistere neppure alla forza di un respiro, ma che oltre la sagoma della creatura, nelle mani di chi l'aiutava, sembrava un macigno insormontabile. Aveva osservato l'intera scena con un profondo senso di vuoto, colta da quella che poteva essere considerata una nuova consapevolezza: tutto nella vita aveva un inizio ed una fine.
Lo stesso era valido per il righello che aveva lasciato all'obelisco, era valido per le amicizie dell'orfanotrofio, per la sua complicità con Casey, per il rispetto di un Caposcuola. Per l'amicizia con Memory.
Eppure studenti ed adulti rispondevano al richiamo e tornavano verso l'obelisco, osservavano quello che avevano lasciato e lo raccoglievano nuovamente. Ci avevano ripensato tutti? Non volevano accettare quella fine? Cercavano tra la cenere e allora la Tassorosso capì, qualcosa era cambiato, qualcosa era rinato. Si avvicinò a sua volta, cercando di ricordare il punto in cui aveva abbandonato il suo ricordo, ma non vide nulla, non sulla superficie almeno. Si abbassò piegando delicatamente le gambe e sporse la testa in avanti per soffiare piano verso la cenere. Le particelle grigie si sollevarono nell'aria costringendola a starnutire e macchiandole inevitabilmente volto e vestito. Avvicinò le mani verso la sporgenza che quei movimenti avevano rivelato e la raccolse, la pietra che grazie a quella Coven aveva creato. Vibrava dell'energia di un nuovo inizio, ma quelle che catturarono la sua attenzione furono una "S" ed una "N" che si attorcigliavano tra loro, strette in un legame a lei incomprensibile. Si alzò scuotendo la gonna dall'eccesso della cenere e tornò a guardarsi intorno. Non era quella pietra la sua rinascita, quelle iniziali non erano complete, così come quelle dell'intero nome impresso sul suo bracciale. Aveva ceduto un righello per un talismano, un oggetto sul quale erano impressi dei numeri cancellati dal tempo in cambio di un altro nel quale erano racchiuse le lettere incomplete del suo nome. Forse erano lì a suggerire che la sua storia non era ancora completa, che doveva essere lei stessa a riempire quei vuoti con le esperienze che avrebbe vissuto, ma lo scopo del rituale doveva essere un'altro: come la fenice aveva cambiato le sue piume, come Gwen che aveva deciso di smettere di mentire. Strinse l'amuleto nella mano e continuò a cercare l'amica a cui aveva nascosto le sue origini solo per paura del giudizio o della pietà.
Fra tutte quelle teste li vide finalmente, i capelli del colore delle foglie autunnali. Osservava l'oggetto appena raccolto, era distante ma era quasi sicura che stesse osservando proprio il sostituto della sua conchiglia. Chissà perché aveva scelto il guscio di un mollusco, forse non avrebbe potuto più conoscerne il motivo. O forse sì? Inspirò per farsi coraggio ed iniziò a compiere qualche passo nella direzione della concasata. La raggiunse senza avere il coraggio né di chiamarla, né di toccarla.
«Mi dispiace».
Everyone is a moon
and has a dark side which never shows to anybody.
© CODE BY SUGUNI

Interazioni con Memory
view post Posted: 28/8/2023, 17:14     Eclissi di Sangue - Giardino
Susan Gɯen
nieranth
Hufflepuff student — 15 y.o.
Il cappuccio rosso si muoveva piano tra la folla, mentre la mente sottostante si era ormai scaricata, senza avere più l'energia necessaria a considerare le possibilità; i "se" ed i "ma" con i quali avrebbe dovuto cambiare le cose. Avrebbe potuto evitare di raggiungere lo stato attuale con altri "se" ed altri "ma" che si contrastavano a vicenda, ma era stremata dai suoi stessi pensieri. Noncurante di tutto ciò che aveva intorno, quasi avvolta da una nebbia densa che la separava dal mondo esterno, manteneva un pollice sulla mano tagliata, premendo sul dolore nell'ennesimo ed inutile tentativo di sovrastare quello che le premeva nello stomaco. Si riteneva fortunata a non aver mangiato ancora nulla.
Continuava a vagare senza meta, come se potesse allontanarsi da ciò che la tormentava, non riuscendo nemmeno più a riconoscere nessuno: non vedeva Thalia, persa anch'essa nelle sue nostalgie fra incroci di sguardi e cuori che si riconoscevano; non distingueva neppure Casey, in un aspetto nuovo che si era cucito sulla sua pelle con il tempo. Oltre la frangia ed il cappuccio, nessun volto aveva rilevanza e quando arrestò i quei passi automatici, lontano dal resto di tutte le persone, si rese conto che il bruciore sulla sinistra era diventato davvero più forte di quello che sentiva nel resto del corpo. Osservò la sua mano quasi con curiosità: il suo sangue era sparso per tutto il palmo, facendole ripensare alle lezioni sulle piastrine. Le cellule fra le più piccole e leggere in grado di rimettere a posto con la coagulazione; il sangue sapeva aggiustare le cose da solo, senza aiuto alcuno, eppure bruciava. Pizzicava e doleva come se in realtà si stesse rompendo ancora. Doveva essere piacevole sentire che qualcosa si stava riparando in autonomia, invece il dolore poteva addirittura essere atroce in altre parti del corpo. Una tortura che il corpo si impone come punizione per aver commesso un errore?
In passato era stata in grado di mettere a posto piccoli graffi come quello sotto i suoi occhi, senza nemmeno sapere come. Se ci ripensava adesso non aveva idea da dove iniziare, se fosse qualcosa che partiva dalla sua mente oppure dal suo corpo. Dal cervello o dal cuore?
Sollevò nuovamente la bacchetta, conosceva l'incantesimo adatto per mettere fine al bruciore e persino quello per ripulirsi dalle sue stesse piastrine. Eseguirli sarebbe stato facile come lo era stato procurarsi quel taglio. Tutto l'opposto delle difficoltà riscontrate per parlare con Memory. Aveva calcolato ogni possibilità, analizzato ogni parola pur di rendere tutto perfetto, ma aveva fatto i conti solo con la sua testa, senza tenere in considerazione il resto. Era più che consapevole che l'errore lo aveva commesso in principio, quando aveva deciso di definire Arella "madre", ma era stata lei a commetterlo. Si era lasciata dominare dall'istinto, rovinandosi da sola. Si era procurata un bel taglio in tutta autonomia, ne aveva sofferto tentando di coagularlo e quando alla fine era riuscita a ricucirlo, si era resa conto di essersi causata una evidente cicatrice. Un segno permanente che sarebbe rimasto lì a ricordarle che non doveva mai fidarsi del suo istinto.
Quindi cosa doveva fare adesso? Poteva calcolare nuovamente il da farsi, prendere in considerazione la possibilità di restare da sola oppure quella di tornare indietro tra la folla e cercare la Tassorosso che aveva tradito.
Quanto era diventato difficile tornare a chiedersi "se", considerando una serie di "ma".

Le gambe ripresero a camminare nella direzione opposta, intente a ripercorrere i passi appena compiuti. La mente era ancora stremata e non era in grado di ragionare con lucidità, la Tassorosso era però certa di una cosa soltanto: doveva ritrovare Memory. Doveva chiederle scusa per quello che aveva fatto, per la menzogna tenuta in piedi tutto quel tempo. Poi avrebbe potuto chiudere tutti i rapporti con lei, la concasata avrebbe potuto decidere di ignorarla quando la incontrava, lei stessa le sarebbe stata lontana anche in Sala Comune concedendole i suoi spazi. Ma adesso doveva ricucire la sua cicatrice, forse in maniera puramente egoistica: un tentativo di lenire quel tormento interiore. A Memory potevano non interessare le sue scuse, poteva non accettarle e mandarla al diavolo, ma Susan...Susan doveva scusarsi. Doveva creare una sorta di rifugio, un meccanismo per rimuovere quelle spine taglienti del senso di colpa.

Everyone is a moon
and has a dark side which never shows to anybody.
© CODE BY SUGUNI

Alla ricerca di Nemo Memory
view post Posted: 28/8/2023, 15:10     +2TOPIC DELL'APPREZZAMENTO - Off-Topic
Che bello quando rompono i database e non puoi fare nulla fino quando non li aggiustano...torno in vacanza
:notte:
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