Posts written by Edmund Knight

view post Posted: 2/10/2023, 20:55     Non ho mai - Angolo Giochini
Nemmeno io in America, però sull'Islanda beh... non ci abito lontano!


Non sono mai andato sul dorso di un cammello


view post Posted: 1/10/2023, 21:35     Ho i biscotti! - Presentazioni
Ben arrivata Greta!
Ti auguro di trovarti bene su questo forum! Non vedo l'ora di conoscere il tuo pg allora!

Io sono Edmund un Corvonero del primo anno! Ci si vede in giro!
view post Posted: 30/9/2023, 16:01     La prima luna piena di Autunno - La Gazzetta del Profeta
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a sera del 29 Settembre, nel cielo britannico, un pallido disco luminoso rischiarerà la tenebra notturna. Sarà la prima luna piena dopo l'equinozio d'autunno, primo plenilunio dopo che le ore di buio hanno iniziato a prevalere su quelle di luce, e che qualche temeraria foglia ha iniziato a staccarsi e cadere dai rami. Molti di voi staranno pensando che si tratta di un evento normalissimo, quasi banale verrebbe da dire. Ma è forse un evento che dovrebbe altresì allarmare genitori apprensivi e maghi timorosi? Che dovrebbe mettere in allerta addirittura l'intero mondo magico, Ministero in testa? O è forse tutta un montatura di frange credulone e allarmiste?

Se siete piuttosto confusi, carissimi lettori e carissime lettrici, ebbene, altrettanto lo deve essere il Ministero della Magia! Abbiamo provato a fare qualche domanda in giro per provare a vederci più chiaramente e capire se il Ministero britannico sia, oppure no, in stato di allerta per il plenilunio di questa notte, tuttavia l'unica conclusione che ne possiamo trarre è che non lo sanno neanche loro, e che di chiarezza nei grigi uffici londinesi non v'è traccia.

«Certo che siamo in stato di allerta! A breve verrà formato un comitato operativo per gestire l'emergenza, verranno ristampati gli opuscoli con le linee guida "Auuuh" fonte e commissionata una fornitura di più di 500.000 dosi di Pozioni Antilupo. Dobbiamo essere pronti!» dice un dipendente dell'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche, a cui fa eco invece una zelante dipendente dell'Ufficio Applicazione della magia.

«Assolutamente no, le pare! Non c'è nessuno stato di allerta, questa è pura isteria di massa! Non c'è nessuna emergenza luna piena, le pare! Figuriamoci se con tutto quello che abbiamo da fare qui possiamo fare ogni volta tutta questa messinscena dell'emergenza! Non c'è nulla di preoccupante, che se la facciano passare!»

Difficile quindi dire con esattezza come verranno coordinati i vari uffici, visto che ognuno sembra avere una propria distinta versione del problema e soprattutto, se uno dei funzionari dell'Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale, solitamente abituato ai sofisticati giri di parole in grado di trovare un senso anche laddove assente, è costretto ad ammettere: «Parlare di stato di allerta è piuttosto eccessivo. Diciamo che c'è un'attenzione particolare dovuta ad un crescente interesse generalizzato della popolazione magica e questo, anche laddove non si ravvisi una minaccia concreta spinge il ministero a monitorare la situazione al fine di prevenire ogni situazione di rischio.»

Insomma, quello che ci sembra un modo elegante e un profluvio di perifrasi per dire che non sanno nemmeno loro se ci sia da stare attenti oppure no!
Ma facciamo un passo indietro, da dove si origina tutto questo timore? Da dove sono scaturite queste voci che fanno del plenilunio autunnale un evento molto più temibile che spettacolare? Da diverse settimane ormai, a Diagon Alley, poco distante dal negozio "Mondomago", con sole, pioggia, o neve, alloggia un banchetto dove un mago stempiato e una strega alta e riccia distribuiscono opuscoli per mettere al corrente i passanti dei rischi della luna piena di questa notte. Sembrano essere proprio questi due apparentemente innocui personaggi, l'origine di questo ormai incontrollato vociferare. Pochi dei passanti portano con sé gli opuscoli che i due maghi allungano loro, pochissimi si fermano a parlare con essi, tuttavia, per una strana eterogenesi dei fini, si ritrovano comunque tutti installati dal dubbio: non vi è probabilmente più anima viva nel mondo magico che non abbia anche vagamente timore di quello che può accadere questa notte.

«Stai attento mio giovane amico, quando le tenebre cominciamo ad allungare le dita sul giorno e a prevalere sulla luce, la luna diventa nemica e richiama a sé le forze oscure. È nel primo plenilunio d'autunno che l'oscurità inizierà a trionfare! Immergiti nella luce altrimenti verrai divorato dalla notte e assimilato all'oscurità del divenire!» La donna, quando ci siamo avvicinati per farle qualche domanda, iniziò a parlare prima ancora che le chiedessimo informazioni, con gli occhi fuori dalle orbite e una gestualità decisamente esagerata e, se non fosse stato per la mia accompagnatrice di quel giorno, sarei addirittura stato assalito dalle mani della strega oltremodo infervorata in questo suo particolare declamare. Fortunatamente l'uomo con lei, probabilmente vedendo le nostre facce decisamente perplesse, iniziò a spiegarci la loro teoria con un registro più didattico.

«Vedete, da sempre la luna ha attirato a sé le forze della notte, faro per gli usuali abitatori delle tenebre. L'equinozio d'autunno è l'ultimo baluardo del predominio della luce, da questo giorno le ore di luce iniziano progressivamente a diminuire per lasciare spazio alle tenebre, ed ecco che al principio di questo processo la luna è particolarmente forte, specie quest'anno la cui somma delle cifre è 7, il numero della completezza mistica, come pure la somma delle cifre dell'ora esatta del culminare della luna. Noi siamo certi che un evento del genere attirerà allo scoperto tutte le forze del male, le città pulluleranno di lupi mannari, non ci sarà luogo in cui i maghi oscuri non si ritroveranno per venerare la "Luna del Cacciatore" e in cui le bestie incattivite non proveranno ad attaccare l'innocente. Il ministero deve intervenire non si può tacere, i maghi e le streghe britannici devono sapere! Non si può fare finta di nulla! Siamo completamente inascoltati e solo perché non siamo dei leccapiedi della ministra! Per la Luna delle Rose è stato messo in piedi di tutto, e quella era niente a confronto dell'evento di questa notte! E questo è solo l'inizio! Non vi dico ad ottobre cosa non succederà! Sarà tutto ancora più pericoloso con la prossima Luna di Sangue! Non vi dico!»»

Difficile una volta sentite queste parole, non avvalorare la tesi dei due bizzarri signori, e non chiedersi come mai il Ministero non abbia messo in campo le numerose misure di sicurezza come già fece in passato. C'è da dire, a tal proposito, che gli astronomi non sono tutti concordi, c'è piuttosto una grande frangia di scettici che contestano radicalmente l'approccio dei due stanziali di Diagon Alley. Abbiamo quindi interpellato come controparte Edwin Powell Hubble, il brillante astronomo che risiede, tra gli altri, in uno dei quadri nella Torre di Astronomia di Hogwarts. Alla nostra penna Hubble è stato categorico. «Sono tutte fole! Ma suvvia, non diamo ascolto a questi ciarlatani da quattro zellini! Cos'è? La luna piena che viene dopo l'equinozio? Questa è buona! L'equinozio riguarda il moto della Terra attorno al Sole, il moto della luna ha il suo corso attorno alla Terra indipendentemente da questo, non scherziamo! Ma poi, cosa mi tocca sentire, dei numeri della somma, suvvia suvvia! Cial - tro - na - te! E poi lo vuoi proprio sapere qual è l'ora esatta del plenilunio? 10,57! In pieno giorno, altroché trionfo delle tenebre e fandonie del genere! Non scherziamo! Per carità prudenza, attenzione ai lupi mannari, ai mooncalf impazziti e solite cose, ma mi sento di rassicurare tutti che questa luna piena non ha nulla di preoccupante! Una luna piena, non scherziamo!»

Se siete più tranquilli, cari lettori e care lettrici, non lo sappiamo, noi non più di tanto in realtà; probabilmente ha ragione Hubble che la luna in sé non ha niente di preoccupante, tuttavia è meglio stare attenti a quello che potrebbero fare personaggi poco raccomandabili convinti di essere in presenza di un evento astronomico in grado di rafforzarli oltremodo. Il ogni caso, la luna piena sarà un evento meraviglioso come sempre, e qualora voleste godervela come tutte le altre, ci sentiamo di rassicurarvi che ne varrà ovviamente la pena, magari in luoghi sicuri, torri d'osservazione e osservatori ministeriali certificati. È pur sempre una luna piena, e i lupi mannari non mancheranno l'appuntamento con la mensile trasformazione pertanto, prima luna d'autunno o meno, meglio non esporsi eccessivamente al rischio di accrescere le loro fila, specie in questo periodo.
Forse non ha nulla a che vedere con questa luna, o forse sì, ma spostamenti animali di lupi mannari sono stati segnalati in tutta l'isola pertanto, finché le ragioni di tale fenomeno non saranno chiarite, che crediate alla versione allarmista dei due personaggi bizzarri, o alle fin troppo chiare parole di Hubble, uscite pure a guardare la luna, ma fate attenzione!
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Code • Oliver
view post Posted: 26/9/2023, 11:47     La Rapina - Lo Zoo
NIHIL INIMICIUS QUAM SIBI IPSE

La RapinaLondon Zoo

PS: 99/106 | PC: 52/52 | PM: 50/50 EXP: 3



La paura è un forte anestetico. Molto forte talvolta.
Edmund non aveva mai smesso di dimenarsi, di urlare, di dimenarsi urlando, di urlare dimenandosi, stretto nella ripugnante morsa del suo carceriere, quando in rapida sequenza una serie di eventi lo travolse come una zattera sferzata dalle onde della tempesta. Un dolore acuto al cranio, una presa ancora più stretta, il tanfo di quel grasso sedicente ministeriale, il profumo di Megan, un imprecazione, una bacchetta che cadeva, la testa che pulsava ancora fortissima, il corpo indolenzito, la mente spaesata, una mano che lo aiutava a rialzarsi. Eventi che si avvicendarono rapidi e implacabili, sequenza di diapositive scorse a velocità troppo elevata, istantanee prive di suono, ma madide solo di angoscia; eventi tuttavia patinati di irrealtà: Edmund, in un altro contesto, sarebbe crollato e avrebbe giaciuto a terra dolorante ma ogni accadimento quel giorno risultava troppo appiattito e sfocato sullo sfondo per potersi definire reale, anestetizzato dalla paura del ragazzino che lo forzava ad agire, sebbene il come non fosse per niente chiaro; persino quel dolore lancinante era sbiadito di fronte all'impellente necessità di mettersi in salvo, al colpo di reni inferto dall'istinto di sopravvivenza, le sensazioni fisiche sono elemento di contorno, in primo piano solo la paura e il fortissimo rimbombo del suo stesso battito cardiaco.
Quel ragazzo vestito di nero, che si era presentato avvolto dal fumo, lo aveva aiutato a rialzarsi, un gesto semplice, forse prevedibile. Non gli voleva fare del male, ed Edmund inconsciamente lo aveva da sempre saputo. Il ragazzino una volta in piedi lo fissò per alcuni istanti, pochi brandelli di tempo, gli unici in cui smise di urlare. I suoi occhi chiari cercarono un appiglio nello sguardo di quel ragazzo che pareva non essere molto più grande di Megan, tentativo disperato di trovare un'ancora di salvezza, unico indulgere a una sorta di silenzioso ringraziamento, anche troppo in quella frazione di tempo che il fato concesse loro.
Ma quello scambio di sguardi fu subitaneamente interrotto da un fiotto di luce gelida che colpì la Caposcuola, e la ragazza, ancora a terra, fu immobilizzata dall'uomo ostile. Edmund posò gli occhi su di lei nell'istante in cui la vide raggiunta dall'incantesimo dell'uomo, e il mondo gli crollò di nuovo addosso. Ogni sforzo era stato vano, lui era solo un undicenne al primo anno e le sue abilità erano decisamente limitate, Megan era la vera speranza di uscire vivi di lì, ed ora che era stata colpita da chissà che maledizione difficile dire cosa ne sarebbe stato di loro. Voleva rannicchiarsi per terra e piangere, aspettando arrivasse sua mamma a sistemare le cose come faceva sempre, a calmarlo con quel suo "Suvvia Edmund, non è successo nulla, è tutto a posto, ci pensa la mamma".
Ma il frignare non serviva quando la mamma non c'è e nessuno ti può sentire. Guardò l'uomo puntargli la bacchetta contro e il desiderio di urlare e piangere divampò come grande, furiosa, incontrollata, vendicativa, rabbia. Desiderava vederlo a terra come a terra era Megan, ma assalito da ragni e piante carnivore a lacerarne la carne, a implorare aiuto, a guarire indifeso. Ma non era sufficiente sbattesse contro qualche cartello per ignoranza del principio di conservazione della quantità di moto, doveva cadere, e ferirsi, e farsi male, e non fare più del male a loro.
Peccato che era lui in quel momento il cane in trappola, e perdipiù ferito. Non gli restava che tentare l'impossibile, le armi nel suo arsenale erano poche, e persino spuntate. Riusciva a dar fuoco alle foglie, ma era più un piccolo fumo per arrostire sterpaglie già secche che un fuoco divampante in grado di assalire un omone di quelle dimensioni. No, il fuoco non si poteva evocare, non ancora, però c'era un incantesimo che gli riusciva bene, che servisse o meno quello sapeva fare e quello doveva usare. Non c'era tempo di scrivere una genealogia delle cause e una disamina delle conseguenze, tuttavia che Edmund lo sapesse o meno, con un po' di fortuna avrebbe potuto provare a farlo rotolare per terra, a farlo soccombere sotto il suo stesso enorme peso.
Un moto veloce della mano dall'interno all'esterno, accompagnato dall'imperioso ordine alla sua bacchetta di vite:

«Lapsus.».

Il Corvonero immaginò la neve farsi lastra instabile, sufficientemente liscia da eliminare ogni attrito, sufficientemente resistente da non rompersi sotto il peso morto della caduta di Gregor.
L'incantesimo avrebbe dovuto colpirlo velocemente, così come avrebbe dovuto rimanere lui medesimo, Edmund, il bersaglio del baffuto. Perlomeno fintanto che Megan fosse riuscita a risollevarsi, ammesso che questo si potesse ammettere.
Edmund, una volta che gli fosse sembrato l'incanto fosse andato a segno, avrebbe iniziato a correre all'impazzata con un delirante zig zag, ma nella direzione opposta rispetto all'uomo. Doveva far sì che lo seguisse, che si sforzasse di prenderlo e che così cadesse. Ma che, soprattutto, si concentrasse si di lui e non su di Megan. Non era un ruggente Grifondoro, ma Megan era la sua Caposcuola e lui doveva proteggerla. Avanti sì, vieni a prendermi lurido vecchio, lascia stare lei e vieni da me.
E infine la parola si fece suono, mentre il ragazzino si sarebbe allontanato più velocemente che poteva:

«Prendimi, maiale!»


ATTIVO E CONOSCENZE
∇ Bacchetta magica - Legno di Vite, nucleo in pelo di Demiguise,11 pollici, rigida
∇ Zainetto
∇ Pergamena (nello zaino)
∇ Orologio al quarzo (tasca del cappotto)
∇ Clessidra (nello zaino)
∇ Bottiglietta d'acqua (nello zaino)
___

∇ I Classe completa



RIASSUNTO E DANNI

Edmund, gettato su Megan e rialzato con l'aiuto di Felix si zittisce un momento; preso dalla rabbia per l'incanto scagliato su Megan, scaglia Lapsus su Gregor e tenta di allontanarsi per attirare su di sé l'attenzione di Morgan e lasciare il tempo a Megan di rialzarsi.

––


-7 PS: Botta alla testa




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view post Posted: 20/9/2023, 22:19     Chinwag - La Capitale del Mondo Magico
ImageEdmund
A. Knight

12 y.o.
CHINWAG
Summer Holidays
London Underground

«È molto carino questo cocomìro! Ma davvero l’hai portato qui dall’Italia, per mangiarlo con me?»

Alla domanda di Helena, Edmund annuì sorridente, arricciando le labbra, timidamente fiero di quell'idea di qualche giorno prima. Non era stato in effetti così semplice convincere i genitori riguardo l'importanza che aveva per lui il trasporto di quel frutto dalla penisola italica alla capitale britannica, era stata bensì un'impresa difficile, molto difficile; resa però ancor più difficile del dovuto, dal fatto che l'opera di convincimento dei due maghi adulti si era insolitamente mossa lungo un binario molto stretto: Edmund aveva dovuto camminare su un filo sottile, sospeso tra il detto e il non detto.
Non che in quell'idea ci fosse qualcosa di male ai suoi occhi, né che la ritenesse una cattiva idea, né che temesse dire la verità portasse a un rifiuto da parte dei genitori. Nulla di tutto ciò.
Eppure, nonostante non volesse assolutamente mentire a padre e madre, e tra l'altro non ne fosse nemmeno capace, era come se tutto ciò che aveva pensato nella sua testa rischiasse di perdere di senso se pronunciato ad alta voce: era una bolla di sapone, tanto incantevole quanto delicata, che tuttavia avrebbe potuto svanire se a contatto con l'indelicatezza di terzi. Doveva essere una cosa tra lui ed Helena, e basta; non aveva mai capito bene perché, ma certe volte era bene i segreti dei ragazzi restassero tra i ragazzi, altrimenti avrebbero perso tutta la loro magia. Gli adulti rovinano sempre tutto con la loro supponenza e il loro estremo realismo, e stavolta non dovevano rovinare tutto; i coniugi Knight avrebbero dovuto solo portare a Londra il cocomero, al resto avrebbe pensato lui, perché diamine dovevano sempre fare così tante domande poi!
Sebbene il ragazzino non avesse loro infine rivelato il dettaglio delle sue idee, testardo com'era, i due maghi adulti avevano deciso che era più semplice e indolore accontentarlo che fargli cambiare idea; e così, ecco che avevano ceduto alla richiesta del figlio e tra i bagagli affidati agli elfi domestici dei nonni di Edmund, spiccava una grande sfera verde. Quella stessa sfera che Helena faticosamente cercava di sorreggere.

Estratti gli opuscoli Edmund si affrettò a riprenderla, per lasciare alla Tassorosso libertà di movimento, scrutandone l'espressione per capire se, e quanto, di buon grado avrebbe accettato il suo invito. Si soffermò a osservarne lo sguardo, e gli occhi sembrano sorridere più delle labbra quando la risposta di assenso si fece suono. Le sorprese possono piacere, come no, e talvolta le migliori intenzioni non sono sufficienti all'esito positivo, il sorriso genuino dell'amica testimoniava però che in quel caso almeno il pericolo era scampato.
Tanto sollevato quanto euforico, continuò a osservarne i movimenti del viso e quel bizzarro tentativo della coetanea di non guardare il parco che avrebbe indicato, in realtà più attento ai riflessi turchesi di quegli occhi che si volgevano altrove, che alla meta finale del suo indice. A dir la verità non gli importava poi più di tanto se avesse scelto l'uno o l'altro, gli bastava fosse contenta di passare un po' di tempo con lui, quel tempo ricco di battute, conversazioni, risa, punzecchiature.
Solo quando Helena iniziò a menzionare acqua e alberi spostò lo sguardo sul foglietto indicato, ove un uccello marino faceva avanti e indietro su un laghetto, salutando con un inchino chiunque lo fissasse.

«Oh, hai scelto Hyde Park quindi! Ci avrei scommesso! Per finta intendo eh! Fantastico, andiamo!»

le rispose entusiasta e ora anche un po' agitato.
C'era stato una volta ad Hyde Park, un po' di tempo addietro, proprio lì si trovava infatti lo zoo magico di Londra, però viaggiare nel tubo babbano era pur sempre un avventura carica di incognite.

Edmund fece strada e così i due raggiunsero la fermata della metropolitana e scesero sottoterra, dove il treno li attendeva; il Corvonero si guardò intorno con circospezione mista a curiosità, soffermandosi ora su un babbano che parlava da solo con una scatola in mano, ora su un altro che cantava e suonava contemporaneamente; si voltò poi verso Helena, per accettarsi ci fosse davvero e lo avesse seguito laggiù.

«Stammi vicino, sai, bisogna stare attenti qui sotto in mezzo ai babbani!»

le disse fingendosi esperto, da un lato perché si era momentaneamente dimenticato che forse ci era stata date le sue origini babbane, un po' perché in fondo non le dispiaceva la ragazzina le stesse vicino. Si avviò verso il varco ove avrebbero dovuto passare il biglietto e glielo indicò ora un po' più titubante:

«Ecco dobbiamo passare di là mi sembra di ricordare. Sì dai, credo sia proprio di là.
Tu che farai quest'estate? Vai in vacanza?»

view post Posted: 19/9/2023, 21:41     L'Atelier delle Modernerie (di Camillo) - La Capitale del Mondo Magico

Nonostante su Londra stesse piovendo a dirotto, quando Artemis Claudius Knight entrò nel negozio dalle tinte vivide e cangianti da poco inaugurato, il quasi settantenne era completamente asciutto; vestito di tutto punto, come sempre, si sfilò il cilindro una volta varcato l'uscio e, aiutandosi con l'elegante bastone impugnato con solennità nella destra, si apprestò ad avanzare verso il bancone.

Prima di iniziare a muovere i passi verso l'apparentemente zelante commesso che avrebbe dovuto servirlo, sempre ne avesse avuto voglia, si soffermò per qualche istante a osservare le diavolerie esposte in quel bizzarro esercizio commerciale odorante ancora di nuovo. Nessuna bocca spalancata o espressione di sorpresa nell'uomo, semmai un'indecifrabile sguardo, testimone di quella postuma comprensione, e condivisione, delle perplessità del figlio Joseph, riguardo il finanziare con le loro spese quell'attività poco in linea con gli usuali acquisti familiari dei Knight. Sollevò appena il sopracciglio sinistro nello scorgere oggetti del cui funzionamento non avrebbe mai nemmeno supposto l'esistenza, trasudante di quella diffidenza che l'esperienza di settuagenario gli consentiva di fregiarsi.


"Ah questi giovani, cosa non si inventano pur di fare galeoni facili." rifletté tra sé e sé decidendosi quindi a muovere i passi verso il bancone del negozio. Una camminata lenta e pacata, rintoccata dai colpi sordi del bastone da passeggio sul pavimento del negozio, a condurre l'uomo verso il commesso.
Il signor Knight elargì il suo miglior sorriso, accompagnato da un accennato cenno del capo, dopodiché si mise a rovistare nella tasca interna della giacca. Ne estrasse infine un foglietto ripiegato in quattro il quale, una volta aperto, mostrò una scolastica grafia corsiva.
Il vecchio dopo averne letto il contenuto rialzò lo sguardo verso il commesso e finalmente prese la parola:


«Salve giovanotto, dovrebbe fornirmi uno di questi... ecco, un come si chiama, un Menichino, si dice così non è vero?
Non per me sa, ma per mio nipote Edmund, ha insistito così tanto che ho pensato di accontentarlo... dice che gli torna utile per la scuola, Edmund è un ragazzo coscienzioso e non mentirebbe mai a suo nonno ma sa, vedendo la merce qui esposta, beh... Solo Merlino sa se sia vero... Ah questi bambini come si lasciano affascinare da queste frivolerie...
Beh lei ci vive d'altronde vivendo questi articoli, che le posso dire...»


Il nonno di Edmund inclinò leggermente il capo e scrutò con espressione curiosa e vagamente divertita il commesso, non trattenendosi più di tanto nell'esprimere le proprie opinioni riguardo al negozio.

«Ah poi aspetti, devo prendere qualcosa anche per l'altro mio nipotino Philippe... Cosa vuole, se sarà nonno apprenderà suo malgrado che non è opportuno fare differenze tra i nipoti! Mi consigli pure lei una qualche diavoleria che vendete qui dentro adatta a un bambino di dieci anni! Non me ne intendo affatto»

Artemis Knight ripose il foglietto nella tasca ed estrasse un sacchetto tintinnante di galeoni.

«L'omaggio di Philippe lo porto con me mentre il Menigino di Edmund lo spedisca pure a Hogwarts, alla torre dei Corvonero, la ringrazio!
E faccia in fretta che non ho tutta la mattina!»



Il nonno di Edmund compra un menichino da addebitare nel mio conto.
L'altro acquisto è solo puro contorno quindi non è un acquisto reale.

P.S. Spero così di essermi sdebitato con Alexander per il "Buongiorno signore" dell'altra volta!
Ma al prossimo nome sbagliato avverto che Edmund potrebbe dare fuoco al negozio! :gelato:





view post Posted: 10/9/2023, 22:11     +1Salve! - Presentazioni
Ciao Thomas! Benvenuto da queste parti! Ti auguro di trovarti bene qui con noi! :)
Io sono Edmund e sono un Corvonero, ci si vede presto a scuola allora! :P
view post Posted: 9/9/2023, 22:55     yelling mandrakes - Giardino
Edmund Artemis Knight
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“yelling mandrakes”

Quella serra stava diventando il teatro dell'assurdo, un'opera di prosa surrealista. O piuttosto la performance di attori di lingue diverse, incapaci di comprendersi, ognuno impegnato fino all'estremo a recitare la propria parte. Questo era quanto stava avendo luogo su quel palcoscenico alla luce degli occhi vispi e curiosi di Edmund: un'adolescente pazza e imprevedibile che doveva assecondare ogni minimo impulso della propria pancia, un coetaneo troppo impegnato a vedere affermarsi la propria proposta per rendersi conto di quali problematicità e rischi rappresentasse, e poi c'era lui, Edmund, ancora incerto su quale parte in commedia avrebbe dovuto ricoprire. Notevole era l'impegno nello studiare le mosse altrui, pochissimo nel decidere sulle proprie, molto quello nel cercare di sminare la minaccia femminile, sottostimato quello impiegato per sedare la benzina sul fuoco che proveniva dall'altra parte maschile.
Evidentemente Lyvie non dovette aver preso benissimo le parole di Damian, avanzò infatti verso di lui con fare minaccioso e con voce altrettanto tonante. Edmund temette per l'incolumità dell'amico, del resto non si era mai fidato troppo di quella tizia riccioluta; stava per estrarre la bacchetta e agire contro di lei ma il movimento dovette insospettirla, infatti voltò lo sguardo nella sua direzione per squadrarlo e il Corvonero fu costretto a interrompersi e lasciare la bacchetta al suo posto. Fu allora che non poté non rimanere totalmente di stucco nel vedere la Serpeverde scoppiare in una risata tanto fragorosa quanto inquietante. C'era un che di sinistro nel risuonare di quelle risa, un che in grado di gelargli il sangue nelle vene molto più di quel pugbo scagliato sul tavolo poco dopo.
Il Corvonero aveva lanciato qualche occhiata interrogativa a Damian, un po' per sondare se l'amico avesse idea di cosa le fosse preso, un po' per distogliere lo sguardo da quella ragazzina ai suoi occhi tanto pazza quanto temibile. Ma li riposò sulla ragazza quando la risata cessò e risuonò solamente un grande silenzio. A quel punto Edmund si sforzò di sostenere lo sguardo della Serpeverde, di non cedere alla debolezza e distoglierli nuovamente, provando persino a incrociarne le iridi smeraldine. Fu naturale provare a penetrare quella solida corazza per sondarne nel profondo i veri pensieri della ragazza: cosa pensava di loro due? Rideva perché presto li avrebbe attaccati? O rideva perché era felice e si stava solamente prendendo gioco di loro? Millantava più di quanto non fosse? Cercava di passare per pazza affinché la sottovalutassero?
Difficile a dirsi, e a nessuna di queste domande Edmund aveva saputo dare una risposta tant'è che per il momento era sempre rimasto al proprio posto, in perenne stato di allerta con la bacchetta pronta all'uso. Ben lungi dalla spavalderia del compagno che sembrava non temere in alcun modo le modalità secondo cui avrebbero potuto essere bullizzati.
Quando parlò in sua direzione, Lyvie aveva una faccia strana, un'espressione volutamente canzonatoria che tuttavia non riduceva la paura che Edmund aveva della ragazza. Non sembrava propriamente volesse fare amicizia con loro. Una volta interrogato in merito fu costretto però a negarla. Mai avrebbe potuto ammetterla apertamente.
La gola era secca, e fissato in quel modo dalla quindicenne si limitò a scuotere la testa nervoso. Gli occhi incontrarono i suoi e i ricci biondo scuro del Corvonero gli danzarono davanti agli occhi accompagnando il movimento del capo. Non sapeva cosa dire, e, se anche avesse parlato, qualora la voce avesse tremato, un tale fatto lo avrebbe tradito. No, meglio evitare. Si limitò quindi a scuotere la testa, osservandola con gli occhi spalancati e, a modo loro, imploranti pietà.
Che avesse creduto o meno alle parole di Edmund, Lyvie volle quindi sentire la sfida, probabilmente la domanda era rivolta a lui ma Damian lo anticipò con quella spavalderia che lo contraddistingueva e quella sicurezza che dava grande sicurezza alle incertezze di Edmund.

Il piccolo Serpeverde spiegò i dettagli della sfida. In tutta onestà a Edmund non sembrava un'idea grandiosa quella di mettersi a sfidare una del secondo anno e così grande. Certo, loro erano bravi, ma come avrebbero potuto batterla? E se anche avessero vinto qualche round, come potevano dirsi sicuri che non gli avrebbe fatto sputare lumache dalla bocca? Per qualche istante avrebbe voluto dare un pugno in testa a Damian, o metti degli magiscotch sulla bocca affinché stesse zitto e si dicesse d'accordo con lui, che avevano un altro impegno e dovevano andarsene di lì. Ma ormai il danno era fatto, era troppo tardi per tirarsi indietro, e Damian era troppo testardo per rinunciare a punzecchiarla e stuzzicarla. Quello il motto di Hogwarts probabilmente non l'aveva neanche mai letto, e se si fosse trovato davanti un basilisco senza dubbio non avrebbe mai desistito alla tentazione di toccargli la sclera degli occhi a mani nude.
Quando l'amico finì di parlare Edmund deglutì e provo a parlare in direzione della ragazza. La voce uscì flebile, quasi un sussurro, ma divenne via via più solida man mano che le parole si susseguivano così come sempre più solide erano divenute le sue idee in merito.


«Ecco la sfida e il regolamento completo, contenta? Ma...»

Spostò per un momento lo sguardo su Damian, quindi su Lyvie. Dopo qualche attimo di silenzio riprese e concluse la frase, facendosi coraggio.

«se accetti devi darci dei paraorecchi! Non siamo stupidi come credi!»

Si rese conto tardi di quanto si fosse lasciato prendere la mano, ma la rabbia aveva preso il sopravvento sulla paura dandogli un coraggio che non credeva di avere. Forse la ragazza avrebbe potuto rifiutarsi, ma Edmund cominciava ad essere sempre più convinto che non sarebbe convenuto nemmeno a lei.

Il dado era tratto.
Corvonero 12 anni Outfit


Come io ed Edmund ci siamo immaginati Lyvie che ride:
https://youtu.be/UQ45is2T4WQ?si=BGb2xmKMRXk-Mmr7
view post Posted: 9/9/2023, 21:28     L'Atelier delle Modernerie (di Camillo) - La Capitale del Mondo Magico
Edmund Artemis Knight - 12 Anni - Corvonero
« IL POTERE DEL PENSIERO È LA MAGIA DELLA MENTE»



Difficile dire se Edmund fosse il nipote preferito di nonno Barthemius, di certo però la comune passione per la nobile arte delle bacchette, unita al fatto che ogni estate, durante il soggiorno estivo presso la casa dei nonni, il dodicenne spendeva la gran parte del tempo libero aiutando il vecchio mago in bottega, aveva contribuito a creare tra i due un legame speciale.
Era sempre stato così, e il fratello Philippe l'aveva accettato senza troppi problemi, del resto il secondogenito dei Knight era sempre stato più portato nell'aiutare la nonna nell'arte culinaria (e introdurre in bocca tutto ciò che la nonna spacciava per commestibile), che nel levigare pazientemente il legno. Edmund invece, era solito accettare di buon grado qualunque compito il nonno si sognasse dargli; la curiosità indescrivibile per la splendida arte di fabbricazione dei catalizzatori magici gli aveva sempre fatto apparire ogni singola fase di quel lungo processo, come un'attività nobile, preziosa, delicata e fondamentale.
Fino a qualche anno prima le sue principali mansioni consistevano nelle più noiose la mente umana potesse concepire: ordinare scatolette di bacchette, lucidarle, numerarle, trascriverne i numeri di serie e le composizioni, e talvolta pulire i catalizzatori magici, levigare pezzi di legno affettati alla meno peggio, e così via... ma ora che era cresciuto cominciava ad essere incaricato anche di compiti più delicati, compiti che richiedevano forse una quantità minore di pazienza, ma maggiore precisione e maggiori responsabilità: tagliare i legni, assemblarli, inciderli. Quell'estate poi, c'era stato un ulteriore avanzamento nel suo inquadramento al laboratorio, il nonno lo aveva incaricato di preparare i nuclei: una delle mansioni in assoluto più delicate.
Edmund aveva preso con grande serietà il compito impartitogli dal nonno, una sera era rimasto in laboratorio fino alle 20:17, non se ne andò fino a quando non riuscì a tagliare alla perfezione i crini di unicorno per l'indomani. Ma ne era valsa la pena, avevano contribuito alla nascita di esemplari di splendide bacchette delle quali il nonno si era addirittura vantato con un cliente.
Nonno Barthemius era un eccellente maestro, severo, esigente, rigoroso, ma soprattutto molto riconoscente; Edmund lo aveva da sempre adorato perché il nonno non lo trattava da bambino, come facevano gli altri. Lo aveva sempre trattato "da grande", al punto che, come lo stesso mago aveva detto alla figlia Catherine, per scrollarsi di dosso le critiche di fare troppe preferenze rispetto all'altro nipote:
"Edmund se mi fa da garzone, lo pago per quello che vale. Altroché che lo pago, se taglia bene i legni gli do la sua mancia così si prende quello che vuole!"
E così, quell'estate, il lavoro sui nuclei gli aveva fruttato considerevolmente: quando era partito per Londra, nelle sue mani, in un sacchetto di velluto blu, tintinnavano 100 galeoni. Una bella somma, più di quanto non potesse sperare di guadagnare altrove.

E poiché quasi tutto ciò che gli serviva glielo comprava la madre, quasi tutto ciò che desiderava ma non gli serviva glielo comprava il padre, tutto ciò che gli piaceva e nemmeno desiderava glielo compravano i nonni, poteva tranquillamente decidere di spendere quel bel gruzzoletto nelle novità del momento e, ciò che in quel momento aveva stuzzicato la sua attenzione, era il nuovo negozio che aveva aperto a Londra, finalmente un negozio di giochi magici!
Edmund, accompagnato dal padre, vi si recò non appena seppe dell'apertura. Si guardò attorno e raccolse un discreto numero di gadget, una quantità che secondo le somme fatte a mente in modo approssimativo dovevano aggirarsi sui 100 galeoni. Prese tutto ciò che gli piaceva, gli piaceva anche il Menichino in realtà, ma per quello temeva di non aveva abbastanza soldi. Provò a convincere il padre ma non ci fu verso;

«Non venirmi a chiedere altri soldi, direi che tutti i soldi di tuo nonno buttati via in questa baracca sono già abbastanza.» aveva tagliato corto l'uomo.
Il Corvonero si recò quindi al bancone, con le braccia cariche di merce e depose su di esso una macchinocamera, una cotterocamera, un catenocchiale, un asso nella manica e uno skyteboard.
Guardò il commesso di turno e attese gli facesse il conto:


«Buongiorno signore, io prendo questo. Spero i soldi bastino perché è tutto quello che ho.»

concluse svuotando sul bancone il contenuto del sacchetto di velluto.



EDMUND COMPRA:
Macchinocamera: 14G, 14F, 11Z
Cotterocamera: 19G, 10F, 20Z
Catenocchiale: 14G, 14F, 11Z
Asso nella manica: 19G, 10F, 20Z
Skyteboard: 24G, 1F, 3Z

Totale: 93 G, 7 Z

Splendido negozio! :sbrill:


EDMUND ARTEMIS KNIGHT
PER ASPERA AD ASTRA
view post Posted: 8/9/2023, 18:24     Mercatino dell'usato - Piano Terra
Salve,
sono alla ricerca di un mantello dell'invisibilità in buono stato e ancora funzionante.
Se qualcuno fosse interessato alla vendita mi può contattare via gufo al seguente indirizzo.

Edmund Artemis Knight,
Silent Room, Diagon Alley
view post Posted: 7/9/2023, 10:49     Dopo tutto questo tempo.... - Presentazioni
Benevenutissima Selene, ti auguro di trovarti bene qui con noi e di divertirti in questo magico mondo!😉
Che bella presentazione! Spero ci vedremo presto al castello!
833 replies since 7/5/2022