Posts written by Jane Read

view post Posted: 12/3/2023, 18:38     +6TOPIC DELLO SFOGO - Off-Topic
Quando pensi che non sia normale arrivare al punto che guardi il calendario e ti accorgi che siamo a marzo - e le scadenze di febbraio ti salutano ridendo, quando ti dimentichi di rispondere ai messaggi e te ne accorgi dopo settimane, quando i compleanni passano e non te li sei ricordati, quando ormai le tue conversazioni sono monotematiche e ogni volta che provi a staccare la testa o ti senti in colpa oppure sei troppo stanca e alla fine non fai niente di quello che ti eri programmata e quindi ancora sensi di colpa, stanchezza e di nuovo così ininterrottamente. Eppure ti guardi intorno e ti dicono che invece è normale, che è la normalità che il tuo lavoro ti assorba sei giorni su sette, occupi praticamente tutta la tua giornata, e che se per un giorno finisci prima del previsto - ma comunque fuori orario - sicuramente è perché non hai controllato bene se c'era altro da fare, che di sicuro non sei stata abbastanza attenta. E quando provi a dire che forse tutto è troppo ti senti rispondere che non sei abbastanza grata del lavoro che hai, dell'opportunità, e che sai solamente lamentarti perché in fondo cosa sarà mai lavorare quasi 30 ore in più ogni settimana, mica lavori in miniera, e che è tutta questione di organizzazione.
E si finisce per l'ennesima volta a fare conti alla rovescia, a sperare che il periodo in questa sede finisca presto e che sia tutto una semplice sfaccettatura della strada che hai scelto.
view post Posted: 29/1/2023, 15:43     The Roaring 20's - Giardino
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Ormai era chiaro che rispetto ai suoi anni da studentessa presso il castello, Hogwarts aveva deciso di dare una ventata di aria fresca all’organizzazione dei balli scolastici e sembrava che lo staff della scuola fosse deciso a superarsi di anno in anno. Quando Lucien le aveva menzionato che per quell’inverno il tema avrebbe abbracciato gli anni Venti, ogni sua sfaccettatura ma in particolare gli anni d’oro del Quidditch, non era riuscita a trattenere un’esclamazione di pura meraviglia. Lo stile di quel decennio così particolare aveva sempre esercitato un certo fascino nella sua mente, e la concomitanza della celebrazione di uno sport a lei così caro – erano indelebili nel suo animo, infatti, gli anni trascorsi nella squadra di Corvonero – avevano fatto così che non esitasse nemmeno un istante ad accettare l’invito del docente, prima ancora che i ricordi dell’ultimo ballo in sua compagnia – e di quello che era accaduto qualche giorno dopo – potessero riemergere dall’oblio.
E così il ventitré dicembre aveva varcato i cancelli del castello e si era lasciata trasportare nello scintillante mondo degli anni Venti, lungo sentieri dorati e argentati che scorrevano lungo il giardino della scuola come sinuosi fiumi di champagne. Stretta al fianco di Lucien, cercava di evitare le bollicine più vivaci che di tanto in tanto si sollevavano da terra, condividendo nel frattempo con il francese opinioni e commenti sugli allestimenti, sull’eleganza degli abiti che gli studenti sfoggiavano alle luci delle candele. Ringraziò con un sorriso la donna che le aveva consegnato una mappa del giardino, dedicandovi subito la sua attenzione. « Oh, guarda! C’è un cinema magico nei pressi del Lago Nero, potremmo farci un salto… » tuttavia, le ultime parole della proposta vennero mormorate sottovoce, mentre senza troppa sorpresa si ritrovava a seguire il mago nella zona del rinfresco. Come poteva supporre che il movimento di poco prima non avesse scatenato la sua proverbiale fame? Si lasciò distrarre solo qualche istante dal mormorio concitato delle perle che decoravano le colonne del gazebo, accarezzando di sfuggita una morbida piuma di Fwooper prima che le parole di Lucien attirassero la facessero voltare verso di lui. « Pensavo di non affrontare la calca della pista da ballo… » commentò sorridendo, il volto in direzione della pista dove gli studenti più audaci si stavano già esibendo in giravolte veloci e passi di danza scatenati, « …ma se proprio insisti più tardi potrei accettare il tuo invito. A meno che qualche studentessa non mi preceda! » Non aveva potuto non notare infatti lo sguardo di alcune studentesse dei primi anni alle loro spalle, a metà tra l’incantato e l’intimorito.
Assaggiò a sua volta uno dei piccoli panini che giacevano disposti su un cestino di vimini, lasciandosi stuzzicare le papille gustative dal contrasto tra l’amaro del burro e il gusto pungente della salvia. « Gli Elfi sono sempre stati dei cuochi eccezionali! » annuì alle parole del francese, « Ancora ricordo i primi giorni al castello come rimanessi sbigottita ad ogni pasto… il primo Halloween poi! Dolci fino al soffitto, mele caramellate, succo di zucca incantato. » La nostalgia adombrò fugace il suo sguardo mentre la mente viaggiava veloce nei ricordi del passato. Finì di degustare il panino, lasciando Lucien ad assaggiare il resto delle proposte del rinfresco. « Di sicuro, la mensa del San Mungo non può nemmeno pensare di far loro concorrenza. L’altro giorno Grace mi ha assicurato che la zuppa nella scodella sembrava dotata di vita propria… e che la settimana scorsa i broccoli sono scappati dal vassoio prima che qualcuno potesse servirsene! » Per quanto la riguardava, era sufficiente raggiungere le caraffe di caffè sempre fumante: se proprio avesse avuto bisogno di staccare, la saletta da tè dell’ultimo piano sarebbe stata sempre pronta ad accoglierla.
Osservò sorpresa il docente levitare a qualche centimetro da terra dopo aver assaggiato una pralina volante, e si lasciò trascinare in direzione dello stand dei Tiri Vispi Weasley. « Sono stupende, in effetti! » annuì al suggerimento di Lucien circa le stampe, lasciandosi conquistare da una coppia raffigurante Josephine Baker e i coniugi Fitzgerald. « Sai, dicono che Parigi negli anni Venti fosse all’apice del suo splendore. Per vivere appieno l’atmosfera vivace ed incontrare le menti più artistiche, quello era il posto giusto. Ci sei mai stato? » Attese incuriosita una risposta, concludendo i suoi acquisti prima di stringere la mancina del francese e dirigersi nella zona bar. Lungo il percorso le sembrò di riconoscere una chioma bionda decorata di fiori candidi in mezzo alla folla, uno sguardo luminoso che non tardò a confermare i suoi dubbi: anche Mary era presente al ballo. Non esitò ad estrarre il fazzoletto ricamato a mano che aveva acquistato qualche istante prima, e recuperata una piuma dalla borsa vi scrisse un veloce messaggio che prese velocemente volo in direzione dell’amica. Una vera diva degli anni Venti! E’ bello rivederti al castello. J.
« Lucien, da quando l’alcol è stato bandito dal castello? » aveva sorseggiato appena il cocktail ordinato – il Roval Painter, per la precisione – quando si era accorta che tutte le proposte del bar fossero analcoliche e che alle richieste degli astanti i bar tender rispondessero con cenni di diniego. « Qualcuno ha provato a contaminare il the di Peverell con il Whisky Incendiario? »
Prima che potesse avere ulteriori informazioni, avvertì la stretta di uno sconosciuto sulla sua spalla, costringendola a farla voltare. « Chi è il giocatore più famoso dei Portree Pride? » La domanda giunse alle sue orecchie ancora prima che potesse identificare il proprietario della voce. Una coppia di maghi, all’apparenza non appartenenti allo staff e con indosso un cappello dorato, stavano squadrando Jane e Lucien con uno sguardo non troppo affidabile. « Come, scusi? Dice a me? » lo stupore paralizzò momentaneamente la strega, che ci mise qualche istante più del dovuto prima di rispondere. « A lei o allo spilungone che la accompagna, signorina. Allora, mi sa dire il nome del giocatore più famoso dei Portree Pride? » L’ex corvonero lanciò uno sguardo interdetto al francese, prima di scrollare le spalle e rispondere con sicurezza. « Forse intende la giocatrice più importante dei Portree Pride? » La copia sgualcita de “Il Quidditch attraverso i secoli”, presenza solida nella sua libreria, sicuramente in quel momento stava annuendo soddisfatta. « Catriona McCormack, cacciatrice degli anni Sessanta. » Un ghignò deformò il volto di entrambi gli uomini nell’udire la sua risposta, e con un cenno di assenso le consegnarono un biglietto prima di scomparire tra la folla.
« Ma cos-? » iniziò a leggerne il contenuto, incuriosita, mentre un sorriso le illuminava il volto. « Oh! Guarda un po’… » porse il foglietto a Lucien, lo sguardo divertito. « Sembra che gli alcolici alla fine non siano del tutto banditi dal castello… Fa strada lei, professor Cravenmoore? »
jane read | 20 y.o.
healer | outfit

Interazioni: Lucien, concordate
Menzioni: Mary (con invio di un velocissimo Fazzbook ♡)
Luogo: zona bar → speakeasy

In ritardo ritardissimo!

Acquisti:
Collana Allegrotta
Fazzbook
Sigaretta Anti-spio
Orologio Giusto Ma Sbagliato, argentato
Flapperino
Illustrazioni Istruttive, due

Per un totale se non vado errato di 81 Galeoni.
view post Posted: 27/11/2022, 18:16     +1Bonne après-midi - Presentazioni
Un nuovo adulto, che bellezza! Benvenuto tra di noi 🌸
view post Posted: 21/11/2022, 10:34     +1Hogwarts Advent Calendar - Sala quiz e concorsi
Nome utente: Jane Read
Nome Cognome PG: Jane Read
Ruolo: Medimago

Che gioia che sia stata riproposta questa iniziativa ♡
view post Posted: 1/11/2022, 16:39     Adotta una Mandragora - Giardino
pHMcm9Q
Yuaco86
KsnWLGg
Mentre ancora si stavano recando all’ingresso della Serra una studentessa (Helena) - Tassorosso, a giudicare dalla divisa - si era avvicinata al francese chiedendogli come avesse trascorso le vacanze estive. Le dedicò un sorriso fugace mentre come durante il precedente ballo invernale Jane si ritrovò a pensare che Lucien riuscisse davvero ad essere un ottimo docente a giudicare da come gli si rivolgevano gli studenti del castello. Tuttavia, non colse subito il riferimento del proprio coinvolgimento riguardo la fantomatica consegna, ma la gomitata e lo sguardo eloquente del francese le fecero connettere la discussione con un regalo che aveva ricevuto poco tempo prima. « Oh! Ehm… certamente! » Si ritrovò a rispondere con una lieve indecisione, figlia dell’imbarazzo che non esitò a farla arrossire lievemente. Avrebbe atteso che la studentessa si allontanasse prima di avvicinarsi a Lucien e sussurrare sottovoce parole cariche di una curiosità che aveva presto velocemente il posto dell’imbarazzo. « Poi mi spiegherai quanto e soprattutto come sono correlati i tuoi studenti alla bambola che ora si trova nel mio appartamento… professor Cravenmoore. » Strinse la mano al docente mentre il divertimento illuminava il suo volto, pronta a proseguire all’interno della serra.

Il breve momento dedicato ai trattamenti di bellezza a base di Mandragora sembrava aver presto raggiunto la sua conclusione, e Mireen aveva presto ripreso le fila del discorso virando verso la parte più peverelliana della lezione, dedicata alla storia sull’origine delle Mandragore e alla leggenda che vi aleggiava intorno. Jane aveva ripreso a scrivere gli appunti con ordine sul foglio di pergamena davanti a sé, prestando attenzione a non perdere nemmeno un dettaglio: non aveva dubbi che la docente di Erbologia fosse molto preparata sull’argomento, ma non per questo rimase meno stupita sulle sue ampie conoscenze sulla materia in questione. Quando le parole di Mireen menzionarono le proprietà psicoattive della Mandragora e i suoi utilizzi meno canonici nell’Antico Egitto, non riuscì a trattenere uno sguardo di sfuggita verso Lucien, chiedendosi incuriosita se le foglie della Mandragora che si sarebbe portato nella capanna a fine lezione avrebbero finito per annoverarsi tra gli ingredienti delle sue preparazioni.
La spiegazione subì un’improvvisa interruzione, e Mireen richiamò l’attenzione dei partecipanti mentre nuove boccette, ceste e caraffe prendevano posto sul tavolo: l’ora degli appunti era finita ed era giunto il momento di fare invece che ascoltare. Mentre la docente decantava gli effetti benefici dell’unguento che dovevano preparare, Jane stava già leggendo con attenzione la pergamena che riportava i singoli passaggi da eseguire, cercando di cogliere le possibili insidie. Una preparazione semplice a primo impatto, ma avendo pensato immediatamente a Isabel come destinataria del suo unguento - la cugina avrebbe voluto partecipare alla lezione, ma era stata trattenuta al Ministero all’ultimo minuto - doveva accertarsi di non compiere alcun errore. Dopo aver macinato con attenzione le foglie di Mandragora, andando ad ottenere una polvere finissima dalle svariate sfumature verde scuro, andò ad aggiungervi una consistente quantità di petali e fiori - nel caso di Isabel, era sempre meglio abbondare con la dolcezza. Di tanto in tanto lanciava un’occhiata in direzione di Lucien, seduto accanto a lei e intento a compiere le sue medesime azioni. Giunto il momento in cui bisognava dedicare i propri pensieri al ricevente dell’unguento, si concentrò sul legame che la univa alla cugina, costruito in pochi recenti anni ma con le radici che si approfondivano in un passato di cui non poteva avere memoria. Terminato il procedimento, appoggiò la boccetta di vetro sul tavolo, ammirando per qualche istante le sfumature multicolore che i petali andavano a creare al suo interno. Un’altra boccetta prese posto nel suo campo visivo, accompagnata dai sussurri di Lucien al suo orecchio: mentre ascoltava le motivazioni dietro la necessità dell’allontanamento del francese si ritrovò ad annuire comprensiva - le aveva già menzionato le problematiche che gli Ippogrifi avevano creato negli ultimi giorni, le allusioni nelle ultime parole pronte a far scattare il suo sguardo verso gli studenti nelle vicinanze, soprattutto un giovane Corvonero (Edmund), temendo che avessero sentito più di quanto sarebbe stato consono. « A dopo, allora. Cerca di non stancarti troppo. » Avrebbe sussurrato l’ultima parte del saluto nell’orecchio del francese, prestando più attenzione di quest’ultimo nella possibilità che raggiungessero le persone più sbagliate.

Ancora con la boccetta regalatele da Lucien nel suo campo visivo e le guance leggermente arrossate, la sua attenzione venne presto richiamata da Mireen e dalla ripresa della lezione, questa volta pronta a focalizzarsi sulle varie sottospecie più rare di Mandragora presenti nel mondo. Lo sguardo affascinato dell’ex corvonero scivolò da un disegno all’altro cercando di cogliere ogni minimo particolare: concluso anche quel capitolo, la Fiachran si spostò in un’altra zona della serra, facendo segno ai partecipanti di avvicinarsi.
Era giunto il momento più esoterico della lezione, come precedentemente annunciato: Jane si ritrovò a sentirsi più attratta verso l’amuleto che prometteva di favorire il sonno - l’aspetto che forse le interessava maggiormente a causa dell’insonnia che nei primi mesi dell’anno era stata sua compagna costante. Per quanto riguardava la parte dei sogni, un brivido di diffidenza scese velocemente lungo la sua schiena facendola tremare impercettibilmente: il confine tra sogno e incubo era una linea sottilissima e che facilmente poteva essere sorpassata senza accorgersene, e da tempo la porta verde oliva non si era presentata ai loro appuntamenti notturni. Se possibile, preferiva continuare la nuova tradizione degli incontri mancati. Decise quindi che avrebbe regalato l’amuleto a Grace, che spesso condivideva con lei i solchi violacei sotto gli occhi e non solo a causa dei turni di notte. Si avvicinò quindi al primo tavolo, approfittando di passare accanto a Mireen per farle i complimenti a voce, stringendole fugacemente il braccio. « E’ tutto strepitoso… sei davvero una docente fantastica! » Corredò i complimenti con un sorriso sincero, per poi dedicarsi alla creazione del primo amuleto. Scelse una stoffa color amaranto, morbida e liscia come la seta al tatto, costellata da quelle che sembravano piccole riproduzioni di Pesci Ninfea di una gradazione più chiara. Estrasse la bacchetta, puntando poi l’elce in direzione dell’ago e castando l’incanto richiesto. « Ago Impnetio! » Creata la struttura base del sacchetto - i punti leggermente storti, poiché un conto era cucire pezzi di stoffa, un altro era ricucire le persone - vi aggiunse all’interno i frammenti di radice di Mandragora, insieme a piccoli ciuffi di lavanda e petali di gelsomino. Conclusa la composizione, prestando attenzione a pronunciare la formula indicata da Mireen mentre dava gli ultimi punti. « Somnum faveo, somnium appello. »
Quando giunse però il momento del rituale dell’Homunculus, l’entusiasmo che l’aveva animata fino a quell’istante subì un calo repentino di consistenza, e valutando se provare o meno l’unguento rivitalizzante creato poco prima - e che Lucien le aveva consigliato di conservare per il loro incontro a fine giornata - decise di limitarsi a osservare gli altri partecipanti alle prese con l’intaglio delle radici. Ne approfittò quindi per avvicinarsi ad Oliver, sperando di non essere di troppo disturbo a lui e alle persone che lo circondavano. « Ciao Oliver! » Un sorriso gentile le avrebbe illuminato il volto mentre si fermava accanto alla sua postazione. « Come stai? Come ti sta sembrando questa lezione? La professoressa Fiachran è davvero notevole, vero? » Avrebbe poi notato Aquileia nelle vicinanze, accennando quindi un saluto in sua direzione. « Anche se i miei ricordi mi confermano che la professoressa Goodheart non aveva nulla da invidiarle, mi pare. Ciao Aquileia! »
jane read | 20 y.o. | healer


Interazioni: Lucien, Mireen, Oliver & Aquileia
Menzioni: Helena, Edmund
view post Posted: 31/10/2022, 17:32     +1I Castelli Stregati - Sala quiz e concorsi
Nome personaggio: Jane Read
Biglietto scelto (nome e numero): Fraser Castle, n.11


Mai stata così indecisa in vita mia, sono tutte ambientazioni spettacolari :<31:
view post Posted: 31/10/2022, 16:48     Scary Go Round Quiz - La Gazzetta del Profeta

Sono pronta prontissima per un viaggetto a Pisco Resort
:zomp:

"No, è il tè di traverso #tranqui" - è palesemente Pev mentre sceglie la prossima destinazione di Atene con una tavola ouija :secret:

view post Posted: 31/10/2022, 14:05     Plums & Peaches - Presentazioni
Benvenuto 🌸
Come già detto al tuo amico sono felice che si aggiungano al gruppo due nuovi adulti, non vedo l'ora di leggervi!
view post Posted: 31/10/2022, 14:02     +1Peaches & Plums - Presentazioni
Ciao, benvenuto 🌸
Che bello, due nuovi adulti pronti ad aggiungersi al gruppo :laa:
view post Posted: 31/10/2022, 14:00     +1Ho i biscotti! - Presentazioni
Ciao Greta, benvenuta 🌸
Non vedo l'ora di leggere le avventure di Daphne tra i corridoi del castello!
view post Posted: 25/10/2022, 10:02     +4L'angolo delle partenze e dei ritorni - News & comunicazioni
Tra cambi di turno sempre all'ultimo minuto, riposi saltati e le agognate vacanze giunte dopo anni in questi ultimi due mesi purtroppo sono stata meno presente del previsto. Da novembre la situazione dovrebbe cambiare, stabilizzandosi, e permettendomi di tornare a dedicare il tempo che merita questo meraviglioso posto ♡

Chiedo scusa a chi mi sta attendendo nelle varie role, cercherò di arrivare il prima possibile :flower:
view post Posted: 2/10/2022, 15:04     Adotta una Mandragora - Giardino
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Tornare ad Hogwarts scatenava sempre nel suo animo un turbinio di emozioni talmente intense che poteva quasi avvertire il cuore tremare. Da quando aveva concluso il suo percorso scolastico attraversare i cancelli della scuola rievocava uno dopo l’altro i ricordi più vividi della sua adolescenza e ripercorrere i sentieri del giardino mentre l’autunno iniziava a fare i suoi primi timidi passi nella natura rendeva tutto ancora più speciale. Era sicura che gli stessi sentimenti alimentassero i sorrisi delle streghe e dei maghi che si trovavano nei giardini del castello in quel momento, e di certo il vivido entusiasmo degli studenti pronti per la lezione speciale della professoressa Fiachran era contagioso.
Quando aveva letto dell’iniziativa organizzata per raccogliere fondi a favore dell’Infermeria di Hogwarts non aveva avuto alcun dubbio circa la sua partecipazione: se da un lato si sentiva in parte connessa con l’ambiente a causa del suo lavoro, dall’altro la sua stessa professione richiedeva un aggiornamento costante e sapeva che grazie a Mìreen avrebbe potuto apprendere molte nuove informazioni circa la Mandragora e i suoi possibili utilizzi.
Intravide tra gli studenti che si erano disposti davanti alle Serre di Erbologia alcuni volti noti, tra i quali la studentessa con cui aveva parlato brevemente a Villa Scott ormai un anno prima (Camille) e Oliver, che dai suoi ultimi acquisti al negozio di musica a Londra non aveva più avuto modo di incrociare. Intravide anche Aquileia accanto a quest’ultimo, e si ripromise di andare a salutarli non appena ce ne fosse stata l’occasione. Nel frattempo Mìreen aveva richiamato l’attenzione generale iniziando il suo discorso, e dando ufficialmente inizio all’evento: se avesse avuto modo di incrociarne lo sguardo, le avrebbe accennato un sorriso di incoraggiamento.
Ovviamente l’infuso di Mandragora attirò la sua attenzione in pochi istanti, e non si fece ripetere l’invito due volte prima di servirsene una tazza, incuriosita: il gusto era peculiare, con una nota pungente di sottofondo che faceva risaltare il gioco di contrasti con le sfumature più dolciastre della bevanda. Colse la scintilla dello sguardo di Lucien mentre afferrava un cupcake alle parole di Mìreen: trattenne un sorriso, allungando la mano verso i bastoncini di mandragora e liquirizia di cui la docente aveva giustamente decantando le proprietà benefiche per il sistema cardiovascolare, e ne fece scivolare un paio nelle tasche del francese, senza proferire parola. Ripose poi la tazza, oramai vuota, accanto a quelle già utilizzate in un lato del tavolo, e imitò i gesti del gruppo di partecipanti all’evento procurandosi a sua volta uno degli zaini che conteneva il necessario per seguire la lezione.

Non riuscì a trattenere un sospiro carico di meraviglia quando mise piede nella Serra, lasciandosi ancora una volta trasportare dai ricordi mentre si avvicinava al tavolo posto al centro dell’aula e prendeva posto, proprio come era accaduto fino a pochi anni prima quando ancora era una semplice studentessa. Era proprio negli ultimi mesi del suo percorso scolastico che Jane aveva trascorso molto tempo tra le piante magiche delle serre, cercando di ampliare il più possibile le sue conoscenze per poter ottenere i M.A.G.O. in Erbologia. Si trattava infatti di una branca fondamentale per la formazione di ogni Medimago, e non aveva esitato un istante ad allungare la mano per afferrare piuma, boccetta di inchiostro e pergamena pronta a prendere appunti mentre Mìreen iniziava la parte teorica della lezione. La strega sempre così allegra ed euforica riusciva a trasferire nella spiegazione l’entusiasmo per la sua materia, ed era certa che gli studenti del castello apprezzassero particolarmente le lezioni di Erbologia da lei tenute. Non riuscì a trattenere una smorfia di rabbia mentre apprendeva le origini delle piante con cui avrebbero lavorato quel giorno, e si soffermò per qualche istante sul colore verde pallido delle foglie della pianta più vicina a lei.
Quando la docente arrivò a menzionare gli effetti avversi del pianto delle Mandragore e la pericolosità delle loro corrispondenti non magiche, il ricordo dell’ultimo caso trattato al San Mungo fece capolino nella sua mente: un giovane pozionista, forse distratto dall’inesperienza che solo la sua età poteva giustificare, era giunto tra le mura del nosocomio in preda ad una brutta intossicazione di alcaloidi. I Medimaghi del reparto di tossicologia avevano lavorato minuti che erano apparsi ore nel piccolo ambulatorio del piano terra in cui era stato accolto, e il giovane mago aveva dovuto rimanere degente in ospedale per quasi tre settimane prima di poter tornare a casa. Le piante del Mondo Magico potevano essere davvero pericolose per i meno esperti, ma anche quelle babbane a volte sapevano celare grandi insidie.

La nota più melanconica di quella giornata venne presto lasciata scivolare via, sostituita da una ripresa intensa del discorso di Mìreen, che iniziò a rievocare gli aspetti più canonici nell’utilizzo della Mandragora a scopo terapeutico e quelli meno tradizionali. Il nome di Chef Gautier fece comparsa nelle parole della docente, attirando l’attenzione di Jane: ancora non aveva scordato gli effetti magici delle bevande che erano state servite durante il Premio Chapman, e non riuscì a trattenere l’ombra di dubbio che coprì per un istante il suo volto mentre la Fiachran menzionava un ricettario che sarebbe stato regalato loro a fine giornata.
Le lezione continuava a proseguire, senza che la noia tipica dei congressi di Medimagia a cui era solita partecipare facesse capolino nel suo animo: doveva ammetterlo, Mìreen era davvero brava a spiegare. Accolse con sollievo la possibilità di alzarsi per avvicinarsi a provare i prodotti cosmetici a base di mandragora e dei suoi estratti, e mentre seguiva il francese in direzione del tavolo cercò di incrociare lo sguardo di Oliver: se ci fosse riuscita, avrebbe accennato un saluto con la mano, sorridendogli. Era circondato da altri studenti e studentesse, e non voleva intromettersi in quello che sembrava un gruppo così allegro e coeso.
jane read | 20 y.o. | healer


Sempre dannatamente in ritardo, chiedo scusa ♡
Interazioni: Lucien, Oliver (accennata, verso la fine - mi sono permessa!)
Menzioni: di sfuggita Camille, Aquileia, la nostra super docente Mìreen
view post Posted: 26/9/2022, 15:40     Cosa stai ascoltando in questo momento? - Angolo Giochini

This Wandering Day
Bear McCreary, Megan Richards

No matter the sorrow, no matter the cost
That not all who wonder or wander are lost

4080 replies since 26/8/2007