Il giorno tanto atteso era finalmente giunto. Dopo intensi giorni di studio accumulatisi a causa della scarsa prontezza del giovane Grifondoro nel prepararsi per gli esami, finalmente stava per giungere il fine settimana. Qualcuno gli aveva già chiesto di trascorrere un po' di tempo insieme durante la mattinata del sabato, ma, ahimè, era stato costretto a declinare qualsiasi proposta del genere. Aveva già un impegno, preso ormai da un'intera settimana e niente e nessuno avrebbe potuto impedirgli d'incontrarla.
Lei.. oh, al solo pensiero un sorriso smagliante prendeva il posto di qualsiasi espressione stesse svettando sul palcoscenico ch'era il suo viso. L'aveva conosciuta da un po' ormai, eppure ricordava alla perfezione ogni dettaglio dei loro primi incontri. L'aveva incontrata per la prima volta a Diagon Alley, nei pressi di una vetrina in quelle vie affollate e brulicanti di gente provenienti da ogni dove per effettuare acquisti di ogni tipo. Poi l'aveva rivista nei giardini di Hogwarts, durante uno dei primi giorni trascorsi in quella magnifica scuola che aveva aperto un nuovo mondo dinanzi ai suoi occhi sognanti. Da allora avevano sempre avuto modo di frequentarsi. Non si erano incontrati molte volte a dire il vero, ma ogni volta il loro rapporto si faceva sempre più stretto ed Ace, malgrado tutto, si sentiva sempre più a suo agio con lei. A causa degli impegni crescenti del ragazzo, divenuto da poco prefetto e sommerso di lavoro a causa dello studio arretrato, era ormai da un po' che non si vedevano. Ma questo non era un problema, non più almeno. Presto si sarebbero incontrati di nuovo.
Fu un venerdì un po' particolare, durante il quale più di una volta si sentì come un povero ingenuo al primo appuntamento. Non faceva altro che pensare a lei, qualunque cosa facesse. Lo fece durante la lezione di Difesa contro le Arti Oscure, distraendosi e perdendo l'opportunità di prendere preziosi appunti che avrebbero potuto aiutarlo a studiare; poco male, avrebbe sempre potuto chiedere a Karen o a Violet, a mali estremi, dato che persino le sue note gli risultavano complicate da studiare quanto un libro di testo. Lo fece durante il pranzo e ancora una volta durante la lezione di Pozioni del pomeriggio. Non dimenticò di farlo nemmeno prima di andare a dormire. Se ne stava sdraiato sul suo letto, con le mani incrociate dietro la nuca mentre fissava il soffitto con occhi impregnati di impazienza, fantasticando su quanto sarebbe accaduto la mattina seguente. Anche quando le calde braccia di Morfeo lo avvolsero in un tenero abbraccio quel pensiero non lo abbandonò. L'immagine di loro due insieme lo cullò durante il sonno, senza lasciarlo da solo nemmeno per un istante durante quella snervante attesa che li teneva ancora divisi.
Quando le prime luci del giorno avevano iniziato ad accarezzare i volti degli studenti che dormivano nella sua stessa stanza, il Grifondoro era già in piedi da un pezzo. Aveva fatto colazione e si era vestito in fretta, senza badare molto all'abbinamento di capi e colori, consapevole che tanto a lei nulla di questo sarebbe importato. Non appena ebbe ultimato i preparativi sgattaiolò fuori dalla sala comune, sfrecciando per le scale con il fiato alla gola. La sua destinazione? Lo sgabuzzino delle scope. In effetti non era proprio il massimo per un appuntamento, ma era lì che ogni volta si davano appuntamento ed era lì che, dopo giorni, a volte persino dopo settimane, le loro strade si incrociavano nuovamente. E anche quel giorno non avrebbero fatto un'eccezione.
Con il cuore in gola per l'emozione raggiunse la sua meta. Si guardò intorno con fare circospetto per un po', accertandosi che nessuno si trovasse nei paraggi, prima di aprire la porta e di richiuderla alle sue spalle. Non voleva che qualcuno lo disturbasse, non adesso che poteva passare un po' di tempo con lei. Come sempre, era già lì ad attenderlo. Lui le si avvicinò con passi lenti e cadenzati e quando le distanze furono ridotte al minimo la sfiorò con delicatezza, mentre un sorriso radioso si dipingeva sul suo volto.
« Scusa il ritardo. »
Scherzò, consapevole di non poter fare altrimenti. Lei arrivava sempre in anticipo, ogni volta, anche se forse era più corretto dire che non si muoveva mai da lì. L'aveva sempre trovata lì ad attenderlo, esattamente come l'aveva lasciata l'ultima volta.. quella vecchia Cleansweep.
Sì, proprio una scopa. Con quella e con nessun altro avrebbe desiderato essere in quel momento. La prese con gentilezza e impugnandola saldamente uscì nuovamente nel corridoio, pronto ad abbandonare l'interno del castello per potersi dedicare a ciò che amava. Volare era un desiderio che l'uomo aveva sempre inseguito durante la sua storia, ma per Ace era qualcosa di molto più profondo. Lui non era bravo nello studio e discretamente se la cavava con gli incantesimi. Non perché fosse un incapace, ma perché non era altro che uno scansafatiche. Quando si trattava di volare, tuttavia, non c'era niente che potesse tenerlo a freno.
Si sentiva libero di esprimere il proprio ego, senza essere giudicato o divenire vittima di pregiudizi. Provò proprio quella sensazione, per l'ennesima volta, quando spiccò il volo e sentì il vento sfiorargli la pelle, mentre veniva baciato dalle prime armoniose sfumature del mattino.
Forse era un po' strana, o perlomeno singolare, ma era quella la sua passione.