Posts written by Louise Pride

view post Posted: 10/5/2015, 14:56     Dawn At Night - La Capitale del Mondo Magico

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Signor Rhodes.
Un nome che non le suonava del tutto sconosciuto, ma neanche troppo familiare. Quando si vive un'infinità di vite, è più che naturale non stupirsi davanti a nomi ignoti o già uditi. Era, semplicemente, un dato di fatto che accadeva fin troppo spesso. Louise si limitò ad annuire, fingendo di guardarsi attorno spaventata, perfettamente calata nella sua parte. Procedevano lenti, così come il suo piano procedeva, ma del resto non aveva fretta: le piaceva crogiolarsi nelle sue messinscene, capire chi era la sua vittima, anche solo vagamente. Non che questo le istillasse pietà, ma le dava un sadico piacere nel farlo e poi privarle della vita a cui loro, spesso e volentieri, si aggrappavano testardi.
Il signor Rhodes, non faceva eccezione, nonostante la sua fredda empatia e gentilezza e quei modi di fare fin troppo cauti. Quando giunse la sua domanda, una delle poche, Louise si strinse nelle spalle, adottando un tono sconsolato e stringendo appena il braccio dell'uomo.

« Volevamo prendere una boccata d'aria. » Si limitò a dirgli: niente di più banale. Era una bella serata, dopotutto, e quello sembrava un quartiere tranquillo. « Sa... viviamo qua vicino. » Aggiunse. A quel punto, la donna si fermò, improvvisamente di colpo, come se le fosse giunta un'illuminazione, mentre l'uomo compiva un meccanico gesto, tastandosi la manica. Nascondeva qualcosa o era solo timore?
« Ecco, era proprio qui. » Gli sussurrò, allargando le braccia e guardandosi intorno. Lei sola sapeva che era partita proprio da lì, prima di incontrarlo. « Vado a vedere se è tornata a casa, abitiamo laggiù! » Disse, indicando una casetta una ventina di metri più avanti: era una villetta come le altre, soltanto una lucina era accesa in un'alta finestra. Louise non aveva idea di chi appartenesse, ma l'aveva indicata con la naturalezza di chi vi abita da anni.
« Per favore lei la cerchi qui intorno! È bionda, e indossa un'abitino rosso a fiori e una giacchetta marrone. Torno subito! »
Così detto, cominciò a correre in direzione dell'abitazione, lasciando Rhodes nel bel mezzo del viale. L'uomo non notò neanche la figura di Louise sparire misteriosamente: la sua attenzione venne attirata da un baluginio che proveniva a terra, oltre un cespuglio che delimitava il giardino di una casa. Il bagliore continuava a brillare a intervalli irregolari, mentre il vento si alzava, facendo stormire le foglie. E proprio questo, spostò i rami del cespuglio, permettendo all'uomo di individuare l'accenno di una bionda chioma, oltre la pianta.
Se vi ci fosse avvicinato, spostando il cespuglio, Rhodes avrebbe notato una figurina seduta ai piedi di un pioppo, appoggiata al tronco: i lunghi capelli biondi le ricadevano disordinati sul viso, le labbra erano dischiuse e sul vestitino a fiori v'era qualche foglia e un filo d'erba; le ginocchia erano sporche di verde e terriccio. Le gambe erano elegantemente ripiegate con grazia sotto il corpo e la testa ciondolava leggermente di lato, come se ella stesse dormendo. Al collo portava una collana che brillava ai riflessi della luna che spuntava, di tanto in tanto, tra le nubi, conferendo alla fanciulla un pallore spettrale. A pensarci bene... un pallore non troppo dissimile dalla sconosciuta: dettaglio di famiglia?
Un senso di inquietudine passò lungo la spina dorsale dell'uomo a quella vista apparentemente semplice;
Che fosse la sorella della misteriosa donna? Che ci faceva lì?


view post Posted: 27/4/2015, 15:22     Dawn At Night - La Capitale del Mondo Magico

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Quando le mani dell'uomo strinsero le sue, Louise se ne sentì intimamente infastidita. Non aveva mai apprezzato il contatto umano da viva, figuriamoci da morta. Fortunatamente, quella serata era abbastanza fresca per giustificare il gelo che la sua pelle trasmetteva, senza insospettire oltremodo lo sconosciuto, che nonostante la sua calma, dimostrava avere un buon cuore. Relegando dunque quel primordiale fastidio, la vampira sorrise tristemente allo sconosciuto, chiedendosi nel frattempo se egli fosse stato o meno un mago.
« Oh la ringrazio davvero tanto! » Esclamò accorata, stringendo le sue dita a quelle di lui. Dio, si disse: i mortali sapevano essere così assurdamente empatici! Gli occhi cerulei dell'uomo la scrutavano attenti e sicuri, non vacillando mai sulla sua figura, né dimostrando il timore di potenziali malintenzionati nel bel mezzo della notte: un autentico salvatore.
« Venga, da questa parte, signor...? » Lasciò che il suo tono, ancora titubante, sfumasse appena sul finale. Non che importasse molto conoscere il nome della sua prossima vittima, ma, in un certo qual modo, Louise era entrata nella parte e l'idea di conoscere il nome di quella persona la incuriosiva, nonostante tutto.
Intanto, si incamminò nella strada dalla quale era provenuta: era una via secondaria, che faceva perfettamente angolo con quella dove aveva incontrato lo sconosciuto. I lampioni, le villette, le piante, tutto era semplicemente identico al quartiere principale, se non un pizzico più stretto. Lungo i lati che costeggiavano il marciapiede, larghi cespugli, alte siepi e blande recinzioni delimitavano i confini delle casine anonime, silenziose e buie. Da qualche parte, in lontananza, provenne il rombo del motore di un auto, che velocemente si spense così come era giunto. La luna sopra le loro teste continuava a combatter con le nuvole, riuscendo a far trapelare solamente pochi e deboli raggi che sfioravano le chiome dei pioppi. V'era una calma pesante, quasi come una coltre, che ammantava tutto l'ambiente intorno ai due.
Louise camminava al fianco dell'uomo, in silenzio, col capo basso, lanciando soltanto di tanto in tanto delle occhiate preoccupate a destra e sinistra, mantenendo ad arte la sua parte. Si torceva le mani, come se volesse dire qualcosa ad ogni costo ed, infine, dalle sue rosse labbra fuoriuscirono rapide parole:
« Mi scusi ma... lei cosa ci faceva in giro a quest'ora? » Il suo tono era intriso di banale e apparentemente sincera curiosità, eppure una nota di sospetto poteva essere chiaramente percepita. Quell'uomo stoico... sarebbe davvero stato così divertente? Lo avrebbe scoperto presto, di questo era sicura.

view post Posted: 18/4/2015, 18:53     Dawn At Night - La Capitale del Mondo Magico

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L'uomo si voltò rapido, ma senza sussulti o segni di sorpresa. La sua risposta giunse veloce e limpida, perfettamente calma nonostante gli si fosse parata davanti una sconosciuta dall'aria terrorizzata nel cuore della notte, in una strada deserta. A qualcuno, quella reazione, sarebbe potuta sembrare sospetta, quasi inumana, eppure Louise ne fu entusiasta, perché questo rendeva più vivo il suo gioco. Lo sconosciuto sembrava avere perfettamente sotto controllo la situazione, come se egli fosse abituato a gestire situazioni di tensione e panico. Era alto, sulla trentina, ben vestito e ben pettinato: niente che lasciasse intendere che fosse un Mago o un Babbano, se non che fosse un giovanotto distinto intento in un'insolita camminata notturna. Alla sua richiesta, Louise continuò la sua recita e, premendosi una mano sul petto —il cui cuore, oramai, non batteva da secoli— rallentò il respiro affannato.
« Oh cielo, oh cielo! Grazie a Dio ho trovato qualcuno! » Esclamò, agitata, posando gli occhi su quelli di lui.
« La mia sorellina! Stavamo facendo una passeggiata qui vicino e... e... » Con voce rotta dal pianto, Louise si coprì il viso con le mani, agitando il capo. Lunghe ciocche bionde le ricaddero sulla fronte e sulle spalle, che si abbassavano e alzavano come se fossero scosse da chissà quale tumulto interiore. « Mi sono distratta un attimo... » Riprese, poi, senza però guardare lo sconosciuto e puntando gli occhi occhi sul palmo delle sue mani aperte. « Ho sentito un rumore, un tonfo e quando mi sono voltata lei era sparita... l'ho cercata ovunque, ma non la trovo! Forse qualcuno l'ha rapita e le ha fatto del male... La prego! » Esclamò, improvvisamente, aggrappandosi con disperazione alla manica della giacca di lui e guardandolo implorante. « Mi aiuti a ritrovarla! Non ho che lei! La prego! »
Il grido di una civetta, fu l'unica cosa che coprì il falso singhiozzo di Louise, ormai in modalità predatore a discapito dell'ignaro uomo.

view post Posted: 14/4/2015, 12:12     Dawn At Night - La Capitale del Mondo Magico

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Era una notte come tante; la luna faceva capolino a tratti, lasciando che i suoi tenui raggi penetrassero le spesse nubi che coprivano il cielo di una Londra addormentata. Louise sbadigliò pigramente, coprendosi elegantemente con la mano, la bocca ancora rossa di sangue. Non aveva sonno, —non ancora—, ma la noia, quella sera, si faceva sentire prepotentemente. Tirò fuori dalla tasca del giacchetto di pelle un fazzolettino scarlatto e, con accuratezza, come dopo la fine di un lauto pasto, si pulì le labbra, eliminando così ogni traccia di rosso che non potesse essere il suo rossetto, ancora incredibilmente intatto. Poi, dopo averlo rimesso in tasca, la donna osservò quasi annoiata la figura accasciata a terra. Si accucciò vicino ad essa e, senza alcuna espressione sul viso, sistemò il cadavere di una giovane fanciulla come se ella dormisse ai piedi di un albero di un giardino. Una volta, tanti secoli prima, avrebbe dovuto inventare per lei una morte ad effetto, qualcosa che giustificasse i buchi sul suo collo e non aizzasse la gente incrementandone la paura e rendendole impossibile vivere. Ormai, tuttavia, era diventata così abile a penetrare la carne, da non lasciare che una minuscola traccia, quasi invisibile ad occhio umano ed inesperto. La sconosciuta, per chi l'avrebbe trovata l'indomani, sarebbe morta semplicemente per qualche strano malore, si disse, stringendosi nelle spalle e rialzandosi.
Nonostante l'aria mite e l'inizio della primavera ormai bella che inoltrata, nessun essere vivente popolava le strade di quel quartiere assonnato. Tutti erano nelle loro belle casette uguali alle altre, nei loro letti a dormire beati e non v'era granché per passare qualche ora di divertimento che facesse passare in fretta le ore della notte. A quel punto, Louise uscì fuori dai cespugli del giardino di una di quelle ville, ri-immettendosi sulla strada principale. Il suono dei tacchi dei suoi stivali era l'unica cosa che risuonava nel silenzio, al di fuori di qualche sparuta civetta che lanciava il proprio richiamo di tanto in tanto. Fu solo quando la via che percorreva si incrociava con un'altra, un centinaio di metri più avanti, che l'udito fino della vampira captò dei movimenti. Erano dei passi: leggeri, flebili, ma inequivocabilmente dei passi. Un angolo della sua bocca si incurvò in un sorrisetto divertito: che fosse arrivato il momento giusto?
Silenziosa e dai passi felpati, la donna si incamminò senza che niente, del suo arrivo, potesse essere captato dall'uomo che a man a mano si palesava di spalle, innanzi a lei. Poi, volutamente, la donna cominciò a correre in sua direzione, scompigliandosi i capelli.

« Aiuto! » Esclamò, assumendo un tono terrorizzato e plasmando le espressioni del suo viso a dovere;. « La prego mi aiuti! »
Il gioco era appena iniziato.


Inizia la tua quest di vampirismo. Ricorda che ruolare con Louise non dà per scontato che tu riesca a diventare vampiro e che tutto dipende da come giocherai.
Ricorda inoltre di non fare Metagame o dare per scontata la natura di Louise: è notte, lei è esperta e ha svariate abilità tra cui il Fascino.
Buona fortuna!
view post Posted: 12/1/2015, 18:00     Torno presto nonna! - La Capitale del Mondo Magico

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Per un lungo istante, non successe niente.
La flebile voce di Lucilla, sebbene animata da un pensiero molto maturo per la sua giovane età, si spense, portata via da un leggero vento notturno.
Tutto sembrò tacere, finché le labbra di Louise non si arricciarono in un'espressione indecifrabile: disgusto? O forse era semplicemente la Sete, che le stringeva il petto? Del resto, era lì, la vena pulsante in quel morbido collo di bambina: la vedeva, sotto il suo sguardo attento, portare il sangue al cervello, quel sangue caldo, con quel pizzico di adrenalina che la faceva impazzire.
Louise sembrò lottare per qualche istante contro se stessa, intuibile a malapena dalla ragazzina attraverso il leggero corrugamento delle sopracciglia bionde della donna. Poi, infine, un sibilo. La lingua rossa di Louise schioccò e con un rapido balzo, la vampira fu sopra la fanciulla, stretta a lei in un abbraccio. Le mani corsero al colletto della felpa, scostandolo con incredibile delicatezza.Lucilla sembrava una bambola troppo cresciuta tra le braccia di una bambina altrettanto grande.
Era difficile, per la Serpeverde, comprendere cosa stesse accadendo: certo era stato chiaro quel bagliore bianco che aveva notato poco prima che Louise si fosse chinata su di lei, come un fulgido lampo nel cuore della notte: quelli che sporgevano vividi contro le labbra rosse della donna, erano denti. I canini ora penetravano nel collo di Lucilla, morsero la sua carne, perforandola come fosse burro. La strana sensazione del sangue che correva via dalle proprie vene ed arterie, come giunto in un unico punto, togliendole la forza di persino di respirare, era straziante. Non c'era dolore, quello no, al di là della puntura al collo: solo... incomprensione? Cosa si prova quando si sente la propria vita risucchiata via? E poi... lo sentì. Un rombo potente, come un maremoto sconvolgente. Cosa poteva mai essere? Tutt'intorno a Lucilla, le cose sfumavano, nel suo campo visivo, solo la chioma bionda della donna, nel naso il suo vago profumo di magnolia. La strada era deserta, questo era poco ma sicuro, ma quel rombo... quel rombo copriva tutti i rumori. Lucilla chiuse gli occhi, sempre più pesanti, più difficili da tenere aperti: il tempo sembrò dilatarsi di mesi, anni, finché Lucilla non capì che quello altro non era che il rombo del suo sangue.
Tuttavia, finì ben presto.
Lucilla avvertì il distacco chiaramente e quando le sue pesanti palpebre si aprirono, Louise era in piedi, il freddo sguardo posato su di lei. Non v'era nulla che facesse capire a terzi cosa fosse successo. Di diverso, nella donna, poteva esserci solo un tenue rossore sulle gote prima mortalmente pallide.

« Quel segno non guarirà. » Disse, atona, accennando con il capo al collo della fanciulla. Se ella avesse posato le dita in quel punto, avrebbe sentito sotto i polpastrelli due minuscoli buchini, la leggerissima protuberanza del sangue già rappreso.
« Guai a te, se lo mostrerai a qualcuno. Io lo saprò. Vieni a cercare, quando sarai... pronta e coerente con te stessa. » Vita e Morte, prima voleva morire, poi voleva vivere: l'ago della bilancia di Lucilla, era come impazzito: inaccettabile per Louise! Eppure, nonostante la ritenesse una sciocca ragazzina, come tante altre, intenta a crogiolarsi nelle proprie piccole tragedie personali —stupidi mortali!—...
« Sappi che quest'ultima è stata l'unica cosa sensata che hai detto. » Un lieve, sardonico cenno delle labbra: un sorriso?
Senza aggiunger altro, Louise scavalcò la piccola a terra, allontanandosi.

« Addio. Per ora. »
Poi, sparì, in un soffio.

Lucilla, era stanca, disorientata, confusa, senza alcun dubbio. La tranquilla passeggiata si era rivelata un pericoloso incontro che le era quasi costato la vita. Nonostante ciò la misteriosa donna aveva lasciato un indizio sullo stesso corpo della Serpeverde e un altro ancora, forse più grande: una forte consapevolezza in Lucilla. La sconosciuta era inequivocabilmente una vampira, ma stava alla fanciulla, ora, riflettere su cosa fare, crescere se necessario, e mantenere quella sorta di tacita promessa che la donna le aveva lasciato sul collo.


Bene, siamo arrivati al termine: effettua pure un post di chiusura.
Non sei una vampira, questo è chiaro. Ti rimane una cicatrice innocua sul collo, quasi invisibile. Ti senti debole, ma ti basterà mangiare qualcosa e dormire, senza bisogno che tu ti rechi al San Mungo o in Infermeria, Louise l'ha fatto apposta.
Leggendo tutti i tuoi post in questa role e nelle altre sparse per il forum, ho trovato che il tuo pg non sia ancora pronto e maturo abbastanza per divenire un vampiro. Ciò non vuol dire che non lo sarà mai. Ricontattami quando pensi che Lucilla sia cresciuta abbastanza. ;)
view post Posted: 14/12/2014, 16:15     Torno presto nonna! - La Capitale del Mondo Magico

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La piccola sotto il proprio tacco si agitava, ricordandole un'anguilla intrappolata fra gli alti steli delle alghe. Louise piegò la testa di lato, osservandola freddamente mentre questa, a fatica, tentava ad ogni costo di finire il suo discorso. E mentre la sua voce acuta di bambina penetrava nelle sue orecchie, era in realtà il battito del suo cuore che la vampira udiva realmente. Forte, coraggioso, ostinato: l'organo batteva forte contro la cassa toracica, a discapito della volontà della Serpeverde. Lei diceva di non aver paura, in fin dei conti, della morte; diceva che tutti muoiono, che anche a lei sarebbe toccato. Eppure, il suo cuore la tradiva: il suo corpo ambiva alla vita quando è in procinto di essere spezzata. Louise alzò un sottile sopracciglio biondo, puntando i suoi occhi glaciali in quelli accesi di lei. Doveva ammetterlo: una volta tanto la marmocchia aveva detto qualcosa di sensato.
« Mh. » Si limitò a risponderle, premendo appena la scarpa sul petto per costringerla a non agitarsi più di tanto. Sì, forse aveva ragione: pur di non illudersi e credere a qualcosa di incerto, non si crede a nulla.
Lei in cosa credeva?

*A me stessa.*
Sì, lei stessa era l'unica cosa certa in quel mondo immortale e in rovina sulla quale da secoli camminava.
Quando alla ragazzina... non aveva idea in cosa credesse davvero e non le interessava. Aveva già avuto modo di ascoltare i suoi farneticamenti mortali. Eppure.. quel cuore batteva, batteva, batteva. Voleva finirla, lacerarle il collo e succhiarle via ogni stilla di sangue e di quella puerile ostinazione alla vita. Al contempo...

« Scegli la vita o la morte: credi all'una o all'altra? » Le disse ad un tratto, enigmatica, glaciale come sempre. La risposta di Lucilla avrebbe decretato il suo destino.


OT: Indubbiamente. Ma non è detto che sia un Vampiro. Potrebbe essere una donna forzuta, un'illusionista, addirittura un licantropo. ;)
view post Posted: 7/12/2014, 16:11     Torno presto nonna! - La Capitale del Mondo Magico

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La donna si concesse una lunga, lugubre risata, da far accapponare la pelle, in risposta alle parole della ragazzina.
Lei sarebbe morta? Forse, chi poteva dirlo; ma aveva intenzione di vivere ancora molto, molto a lungo. Le piaceva l'immortalità e tutto ciò che ne derivava. E poi, non era mai stata una tipa sentimentale: stava bene da sola. Anzi, lo adorava.
Louise guardò la marmocchia, con un'espressione di palese disgusto nelle rosse labbra arricciate.

« Preferiresti vivere, hai ancora una vita davanti? Non mi pare proprio. Dov'è? » Chiese, ironica e sprezzante, premendo lo stivale ancor più a fondo sul petto fragile della ragazza. Lucilla poté percepire una forte dolore alle costole e ai polmoni e nuovamente la difficoltà a respirare tornò a cingerla come una morsa.
« Non troverai nessuno. Tua madre marcisce nella terra, così come ci marcirai tu, i tuoi cari e qualsiasi persona sulla faccia della Terra. L'unica cosa che avrete in comune, saranno i vermi. Forse. Non c'è Aldilà, stupida ragazzina. » Disse, dopo un attimo di silenzio.
Penetrò a fondo, con lo sguardo, nel giovane viso della fanciulla alla propria mercé. La Sete cominciava a stringerle lo stomaco e Louise poteva vedere il sangue fluire nelle vene di Lucilla, irrorarle le guance rosse. Poteva persino udire il forte battito del suo cuore. Ma l'ostinazione e l'arroganza di quella marmocchia, cominciava a indispettirla. Avrà avuto al massimo undici anni, constatò la donna, eppure non solo era così idiota da non mostrare paura di fronte un'aggressione,
*Chi non teme, è solo uno sciocco.* ma era anche convinta di credere in un'Aldilà, con le smancerie che solo i bambini possono dire: "rivedrò la mamma".
*Sì, certo.*
No. In secoli di vagabondaggio in svariati luoghi ed epoche, Louise aveva conosciuto da vicino la Morte ed era ormai giunta alla conclusione che non c'era niente di ultraterreno, in questa. Era un ciclo: nasci, cresci e crepi, marcisci e ridiventi terra. Fine della storia. Niente Paradiso, Inferno, Purgatorio, Reincarnazione e tutte quelle stupidaggini mortali. Nessun Dio misericordioso, nessuna resurrezione dell'anima, nessun incontro con i cari in un allegro mondo felice.
« Non hai niente, davanti. Disperazione, +dolore e Morte. Non hai niente, non sai niente. »


OT: Lucilla, il Metagame.
Non sai che sono una Vampira e non sai neanche se ti ucciderò sul serio. Agli occhi del tuo pg potrei essere una maniaca, una pazza, una ladra, qualsiasi cosa. Puoi fare ipotesi, ma nulla è certo.
view post Posted: 3/12/2014, 17:28     Torno presto nonna! - La Capitale del Mondo Magico

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Era davvero la fine, per Lucilla Lancaster? Probabilmente sì, forse no. Il Fato non poteva dirlo con certezza e per la prima volta la scelta sarebbe potuta essere dell'umano. ... o almeno così sarebbe potuto sembrare.
Louise non strinse, né allentò la presa sul piccolo collo della giovane, limitandosi ad osservarla con aria cinica, il sorriso che si spegneva a quelle parole così...
*Patetiche.*
Era così che, talvolta, si presentavano le sue vittime, deludendola. Nonostante fosse ormai un'esperta cacciatrice, Louise ancora incappava in quegli uomini, donne e ragazzini, così spenti dalla vita da non desiderare nient'altro che la morte, pregandola pateticamente. Quel sentimento arrendevole, sembrava spegnere ogni fuoco nel loro corpo e, così come aveva appena fatto Lucilla, smettevano di lottare ancor prima di iniziare veramente a farlo. La donna sentì una piccola stilla di fastidio —non rabbia, quella mai per un misero mortale— in sé: il sapore che prendeva il sangue in quel tipo di persone la disgustava. Sembrava sciapo, privo di quella nota "accesa" tipica dell'adrenalina in corpo e della voglia di vivere che faceva scalpitare la vittima, rimescolando il sangue.
« Hai fatto progressi. » Commentò, la donna, alzando eloquentemente un sopracciglio. « Sei passata dal desiderare la morte altrui, al desiderare la tua. » Le sue unghie penetrarono di qualche millimetro nella carne della ragazzina. Se all'apparenza Louise sembrava una donna esile e fragile, la sua forza di vampiro era notevole al punto da farle riuscire ad alzare la giovane tenendola per il collo, con un solo braccio. Dal basso verso l'alto, la vampira si concesse un altro sguardo privo di emozioni, per poi rilasciare la presa.
Lucilla cadde a terra con un sonoro tonfo, battendo forte l'osso sacro. L'aria ricominciava a fluire in lei, facendola tossire. Tutto ciò, non impietosì di certo la donna che, quasi annoiata, le diede un calcio in pieno petto,spingendola e costringendola a terra con lo stivale ben piantato sul suo corpo, supina sul freddo asfalto umido.

« E dimmi un po'. Perché una marmocchia come te non avrebbe paura della Morte? Cos'è che sai che non ti fa paura, avanti, dimmi. »


OT: Mi raccomando, sii furba e giocatela bene. Solo perché stiamo ruolando, non è detto che debba andare a buon fine.
view post Posted: 28/11/2014, 16:52     Torno presto nonna! - La Capitale del Mondo Magico

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Louise si concesse uno sbuffo divertito alle parole nuovamente stizzite della piccoletta. Quanto ardore e quanta malignità in un corpicino così piccolo, si ritrovò a pensare, chinando il capo di lato e guardandola come se fosse una buffa Creatura di uno zoo. Soltanto l'inesperienza e la giovinezza potevano giustificare l'immaturità delle parole che la giovane aveva espresso, segno inconfondibile di un rancore che, probabilmente, la infiammava già da un po'. Lucilla si voltò per andarsene, ma non fece neanche in tempo a battere le palpebre che Louise non era più alle sue spalle, dove l'aveva lasciata quando si era girata.
Ora, la donna era di fronte a lei, mossasi con l'incredibile velocità che il suo potere le concedeva; oh, certo, per Louise quei passi erano stati incredibilmente lenti, come sempre, ma agli occhi umani, il tempo scorreva assai più veloce che per un vampiro.

« Che cosa ne sai tu, della morte, ragazzina. » Disse, gelida, avvicinandosi con estrema lentezza a Lucilla. Ora che i lampioni della strada più avanti la illuminavano a pieno, la Serpeverde poteva vedere la donna in tutta la sua interezza. La pelle era di un candore più accentuato, di quanto avesse notato in precedenza; era bella, sì, ma la sua bellezza sembrava marmorea, come quella di una statua, a tratti... inquietante. Un piccolo bagliore rosso attraversò per un istante le iridi della donna, mentre un sinistro sorriso si dipingeva sulle sue labbra rosse.
« Cosa ne sai, tu, del dolore della morte. Del corpo che sfiorisce, del cuore che, lentamente, comincia a smettere di battere, i polmoni che avvizziscono e il respiro che ti stringe la gola in una morsa, esalando l'ultima stilla d'aria che riesci a sorbire? Che ne sai del dolore di perdere dei cari, dell'incredibile angoscia nel vederli a marcire nella terra, che ne sai di rimanere sola quando hai desiderato la morte altrui? » A poco a poco, la distanza venne colmata. Lo sguardo di Louise era così magnetico che fuggire era assai difficile.
« Cosa ne sai tu, della morte, stupida bambina. » Il suo tono si fece più tagliente e prima ancora che Lucilla se ne accorgesse, Louise aveva afferrato il suo collo, stringendo le dita nella carne. Il suo volto era vicino, spaventosamente vicino e ormai era certo che erano le sue iridi ad essere scarlatte, non era stato un gioco della luce.
« Ma visto che sei così interessata, che tu stessa hai detto che tutti muoiono, ti aiuterò a scoprire cos'è la Morte, prima del tempo. » Disse, ironica, stringendo ancor di più la gola della fanciulla, mozzandole il respiro.
view post Posted: 27/11/2014, 16:08     Torno presto nonna! - La Capitale del Mondo Magico

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« Posso solo immaginare che importanti motivi abbia una ragazzina per desiderare la morte altrui. » Commentò, atona. Se fosse stata sarcastica o meno, non era dato saperlo. Eppure, anche se Lucilla non poteva vedere, sulle labbra rosse di Louise era stampato un ghigno ironico. La donna mosse un paio di passi, avvicinandosi ancora alla ragazzina, pur mantenendo un piccolo distacco.
Stava giocando: non bisognava avvicinarsi troppo, altrimenti la preda sarebbe fuggita lontano. E lei avrebbe fatto più fatica a riacchiapparla. Decisamente, non aveva voglia di correre, quella sera.

« Effettivamente, si può morire per aver fatto qualcosa... o anche per non aver fatto niente. » *Come te*
Louise si arrestò proprio dinnanzi la giovane. La luce, ancora mancante, non donava chissà che aiuto per poter permettere alla fanciulla di osservare la sua interlocutrice, ma i lampioni alle spalle della donna ne mettevano in risalto i biondi capelli. Lucilla parlò nuovamente e, forse intimorita dal suo stesso tono, si fece più tranquilla, meno piccata dalle parole della vampira e sinceramente preoccupata per la sua posizione.
Se Louise fosse stata la stessa di tanti secoli prima, l'avrebbe trovata persino tenera.

« Una brutta zona. » Rispose alla domanda di lei, stringendosi nelle spalle. Louise si voltò per un istante, osservando il lampione spento al proprio fianco. In alto, la luna piena si intravedeva a malapena, tra i tetti delle case del vicolo. In quella posizione, Lucilla poté intravedere qualcosa, del volto di Louise: i tratti giovani ed aggraziati, la pelle chiara, dalle gote rosee e le labbra rosse che risaltavano. L'aspetto era quella di una giovane donna sui venticinque, trent'anni massimo.
« Sarà meglio che torni indietro. » Disse, tornando a guardare la ragazzina e indietreggiando di un passo. Tutto calcolato.


OT: Va bene, sono qui per guidarti apposta.
view post Posted: 26/11/2014, 15:49     Torno presto nonna! - La Capitale del Mondo Magico

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La voce della ragazzina si udì nuovamente, nel silenzio della notte. Una formula, che Louise riconobbe come una di quelle basilari per creare un po' di luce intorno a sé. Ma di quelle fiamme azzurrine che il Caeruleus Tintinnabulum Flammo prometteva, non ce n'era neanche una. Louise sorrise: aveva pensato che ella fosse una Babbana, ma a quanto pareva, c'era del sangue magico nelle sue vene. Che poi si potesse trattare di una sciocca o una Maganò, poco importava.
*In quanto cadavere, non interessa a nessuno.*
Dal tono della fanciulla, Louise percepiva la paura del buio e la disperazione di aver smarrito la strada di casa, ma non riuscì a provare neanche una stilla di pena per lei e per quello che le sarebbe accaduto. La compassione si era prosciugata tanto, tanto tempo fa, quando il suo corpo era morto. I sentimenti, semplicemente, si erano annichiliti: quando mai un cacciatore prova empatia per le proprie prede? Non ce n'era bisogno. Louise mosse un passo, ben udibile, piazzandosi all'inizio del vicolo, le mani ancora in tasca, la bacchetta sparita.
« Attenta a desiderare la morte delle persone, ragazzina. Crescerai male. » Disse, con semplicità, appoggiandosi al muro.
La luce dei lampioni principali, alle proprie spalle, illuminava soltanto vagamente la sua sagoma, mentre i lineamenti del viso e qualsiasi altro dettaglio, rimanevano in ombra, impossibili da scorgere. Al contrario,la ragazzina era ora visibile agli occhi notturni di Louise, che la osservava, mascherando un cipiglio divertito. Avrà avuto undici o dodici anni, stimò la donna, il che la rendeva la preda perfetta: la carne ancora tenera, il sangue che ribolliva nelle piccole vene. Se poi era arrabbiata, ben veniva: dava quel sapore pizzicante in più che Louise adorava sentire sulla lingua.

« Di' un po'. » La apostrofò. « Ti sei persa? »


OT: Lucilla, non fare Metagame.
Innanzitutto spetta a me decidere l'esito dei tuoi incantesimi. Nel tuo caso, hai sbagliato tutta l'esecuzione e non ha funzionato.
Se vuoi eseguire un incantesimo, segui i movimenti descritti QUI (cerca con ctrl+f l'incanto che vuoi castare).
Nel caso del Caeruleus Tintinnabulum Flammo, l'esecuzione da far compiere alla tua pg è questa:
CITAZIONE
Per eseguirlo correttamente è necessario tenere la bacchetta con la punta verso l’alto e rotearla, una volta, in senso orario. Per quanto riguarda la formula, essa va pronunciata “Ceeruleus Tintinnabulum Flammo”, in quanto la “a” di Caeruleus si legge “e”. Inoltre, la prima parola va pronunciata a bacchetta ancora ferma, la seconda mentre si sta effettuando il movimento, mentre la terza, alla fine di esso.

Qualsiasi incanto vuoi castare, ricordati, devi sempre seguire l'esecuzione spiegata nel topic linkato.

Punto numero due: non puoi avere idea che sia stato un incantesimo ad aver spento le luci. Apparentemente eri da sola e non hai sentito voci, senza contare che sei anche tra Babbani. Poteva essere benissimo un blackout, invece che un incanto, vista la situazione in cui il tuo pg si trovava.

Stai attenta. Segui quello che io descrivo: certo, puoi descrivere le sensazioni della tua pg, ma ricorda: per le ipotesi, aspetta degli indizi descritti come tale. Solo perché li leggi nella narrazione, non vuol dire che la tua pg lo sappia. È questo il confine sottile con conoscenza del pg e la tua; questo confine si chiama proprio Metagame.
view post Posted: 24/11/2014, 15:53     Torno presto nonna! - La Capitale del Mondo Magico

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Nonostante i tacchi da dodici centimetri che la donna indossava, camminando sulla stradina deserta di quel quartiere di Londra, ella non produceva alcun rumore, quasi avesse delle pantofole ai piedi.
Con passo lento, le mani infilate nelle tasche dell'elegante giacchetto in pelle nera, si muoveva silenziosa, osservando, dinnanzi a sé, pigramente la luna piena che giocava a nascondino con delle nubi. I lampioni illuminavano la via residenziale alla bell'e meglio, lasciando dei punti al buio laddove le lampadine si erano andate fulimando. Tuttavia, Louise non ne aveva bisogno. I suoi occhi, allenati a ben più oscure tenebre, osservavano senza problemi qualunque cosa fosse celata alla luce, mentre le orecchie captavano ogni singolo movimento, ogni respiro di qualunque passante incrociasse. Uno di quei disgraziati passanti giaceva a chilometri di distanza: una Babbana di mezza età, dai folti riccioli biondi e una buffa cuffietta rosa shocking sulla testa. Louise si era avvicinata a lei con sguardo spaesato, una finta cartina stretta al petto. Le aveva detto che era una turista americana alla ricerca del proprio B&B e le aveva chiesto dove fosse Peckham Road, mostrandole la carta mentre la donna si piegava ad osservarla; gli spessi occhiali che indossava, la facevano rassomigliare ad un'enorme mosca. Ma a Louise poco importava; quelle vene pulsanti sul collo, che spuntava dal cardigan color cipria, l'odore nel sangue nelle narici, trascendevano qualsiasi aspetto fisico, nonostante a lei piacesse giocare con le sue prede. Con incredibile rapidità, si era aggrappata al collo scoperto della donna, affondando i canini nella carne improfumata, finché la sua vita non si era spenta in un battito di ciglia, nel silenzio della strada deserta. Un pasto veloce che le aveva lasciato un senso di inappagatezza, ma come aperitivo, si era detta, poteva andare.
Louise sbuffò, infastidita, quando un ubriaco gli passò al fianco, lanciandole uno sguardo di apprezzamento decisamente disgustoso, facendolo così scartare come eventuale cena. L'Istinto le disse di ignorarlo, di proseguire oltre nonostante l'ora tarda. Ben presto, fu nuovamente sola; non la preoccupava la mancanza di persone su quella viottola, anzi. Era più eccitante andare a caccia quando le prede erano tutte rintanate nei loro piccoli rifugi. Bastava così poco, del resto, a far cacciar loro il muso in strada, prenderli con rapidità e trascinarli in un angolo buio.
Fu la voce di una ragazzina a farle arrestare il passo, pochi minuti dopo. Lentamente, la vampira si voltò, osservando in una traversa pochi metri più avanti, l'ombra di colei che aveva appena parlato. Louise sorrise, muovendosi silenziosa e nascondendosi dietro l'angolo; dalla manica, estrasse con incredibile rapidità la bacchetta, puntando ai lampioni, mentre, tacitamente, evocava la formula.
La luce si spense improvvisamente nel vicolo, lasciando la ragazzina completamente al buio e, all'apparenza, sola.
Era Babbana? Era una Maga? Poco importava, lo avrebbe scoperto a suo tempo; in ogni caso, sarebbe finita nella sua trappola come un piccolo, inutile topo.
Oh, che meravigliosa, deliziosa serata!
Si preannunciava un gioco divertente.
view post Posted: 15/5/2013, 19:46     +23Promozioni e Retrocessioni - News & comunicazioni

Nuovi avvicendamenti tra le fila Tassorosso
Horus Sekhmeth diventa il nuovo Caposcuola, mentre Niahndra Alistine (•Sbiru) diventa Prefetto
Complimenti :applauso:

view post Posted: 23/4/2013, 19:17     British Magic Museum - British Magic Museum

Poteva tranquillamente affermare di aver colto nel segno; era a lei evidente che quell’uomo era stato colpito nel profondo del suo ego. Se solo si concentrava un po’ poteva percepire il battito accelerato dell’umano signore, il sangue che andava a riempirei vasi superficiali, arrossendo la pelle ed intensificando quella fragranza che stuzzicava la sua sete.
In un gesto del tutto inaspettato da parte sua, l’uomo le afferrò la mano protetta dal guanto di raso.

-Lei è molto gentile-
Rispose, mostrando imbarazzo.
Il curatore stava per cedere, se giocava bene le sue carte sarebbe tonata ad Hogwarts con la Coppa di Tosca e con una scolaresca ammirata e stupita. In realtà era su di loro che voleva fare colpo, sugli studenti di Tassorosso.
Le mani dell’uomo reggevano ancora la sua, la mosse appena, lasciando che lui la stringesse ancora.

-Non vorrei approfittare troppo della sua disponibilità, certo sarebbe un onore per me fare da tramite per questa collaborazione tra il Museo ed Hogwarts. Ma se non si può...-
Lasciò volutamente la frase a metà

view post Posted: 8/4/2013, 18:29     British Magic Museum - British Magic Museum

Rimase ad ascoltare l’uomo mentre esprimeva a voce ciò che probabilmente aveva pensato così tante volte, aspettando il momento opportuno per rendere viva quella conversazione. Se lo immaginava, negli innumerevoli giorni trascorsi in quelle sale prive di qualsivoglia forma di vita, mentre sognava ad occhi aperti di discorrere di questo e di quello, con maghi istruiti che si meravigliavano pendendo dalle sue labbra.
Un sorriso benevolo rimase stampato sul suo volto, rivolto al curatore chiacchierone...fortuna che riusciva a mostrarsi attenta ed ammirata anche quando pensava a come meglio poteva sfruttare la situazione.
Forse aveva trovato il suo tallone d’Achille.

-Sa un po’ la invidio. Si vede quanta passione ha per il suo lavoro e sono sicura che sarebbe interessante sentirla parlare delle teorie dei vasi ritrovati nel porto di Eilat-
Allungò una mano guantata sul braccio dell’uomo, poggiandola appena; un gesto confidenziale che fece con una naturalezza quasi ingenua
-...ho da confidarle un piccolo segreto-
Aggiunse con un tono più soave; quasi come volesse metterlo a conoscenza di una fatto privato
-La storia mi ha sempre affascinato, andare alla ricerca di antichi manufatti magici, avventurarsi alla riscoperta di luoghi di importanza storica; in Egitto o nelle terre d’Oriente...-
Lasciò la frase in sospeso, dando modo al suo interlocutore di poter viaggiare con la fantasia. Con quella rivelazione sperava tanto di riuscire a colpire positivamente il curatore, al fine di ottenere ciò che realmente voleva.
-Purtroppo non sempre è possibile far combaciare le proprie passioni con il lavoro-
Aveva notato come l’uomo si fosse sporto verso di lei, l’amor proprio mascherato da un profondo senso della responsabilità potevano essere una giusta leva su cui far perno.
-Sono sicura che qui, sotto la sua supervisione, questi tesori sono più che al sicuro-
Distolse lo sguardo dal mago, tornando ad ammirare la Coppa con sguardo un po’ trasognato
-Certo, sarebbe fantastico poter beneficiare di un simile tesoro, c’è giusto una teca inutilizzata nella Sala Comune di Tassorosso e sono sicura che i miei studenti, come me del resto, ne apprezzerebbero l’enorme valore-
Concluse. Solo dopo si volse verso l’uomo
-Perdoni la mia insolenza, mi sono lasciata trasportare-

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