|
| L'Esercito di Ombre La Scuola di Atene Termine di consegna: 18 Febbraio. C ari lettori, e appassionati a caccia di stimoli e della benevolenza del Caso, una nuova sfida grafica e d'intelligenza giunge a voi: Atene cerca nuovi amici con cui confrontarsi! I nostri nuovi 'amici' dovrebbero mantenersi nello spirito dei precedenti. Rimarrebbero comunque ' creature magiche', dunque niente robot o cose troppo futuristiche. Tenete sempre a mente che La Scuola di Atene è ambientata nel passato, e di questo va tenuto conto. Penso che se sia necessario un limite temporale potrebbe essere il XIX secolo, oltre il quale non ci spingeremo, MA per il resto ogni latitudine o longitudine potrebbe essere quella buona. Di conseguenza tali 'creature' se dovessero assumere l'aspetto umano o prossimo a tale potrebbero avere in dote oggetti e abiti dal 4000 aC, all'epoca vittoriana, un periodo tale da lasciare praticamente carta bianca a sufficienza alle pensate di chiunque. Le creature come abbiamo già detto rimarrebbero magiche, e quindi non avrebbero vincoli umani da rispettarsi, ma dal momento che 'l'investimento' dovrebbe essere a lungo termine, più tali creature fossero neutre rispetto a un'epoca specifica, più sarebbero adatte e adattabili a diversi scenari. Come molti di voi probabilmente già sanno, avendoci avuto a che fare, le creature all'ordine del giorno godono di una discreta padronanza degli elementi, per certi versi potremmo definirle esperti elementalisti, e della natura che li circonda più in generale, proprio per tale ragione non è indispensabile che abbiano armi 'nel senso più fisico del termine', siete quindi invitati a proporre abilità passive o attive cui ricorrono, indicandone i limiti. Ad esempio potrebbe essere utile ragionare in termini d'incantesimi, cosa gli fa male? A cosa sono immuni? Dunque a bilanciare la parte grafica, vi sarà una parte più narrativo-analitica. Mia intenzione è anche mantenere in servizio le ex creature, andando ad affiancare loro queste nuove, motivo per cui uno sguardo d'insieme al tutto potrebbe giovare. Tutte le migliori idee, grafiche e meno, verranno come sempre tenute in considerazione nelle nostre prossime avventure, senza escludere una serie di rimescolamenti 'del mazzo' per ovviare alla tentazione di scivolare in un metagame che è pur sempre dietro l'angolo. Se tutti sanno che il povero Caio è allergico al sapone, e ai Confundus, mentre vaccinato al calore e al Lumos, converremo tutti che per una serie di tragiche coincidenze si imbatterà perennemente in sapone e Confundus. Fa parte dei rischi del mestiere, e sic transit gloria mundi. Non voglio come sempre passare per il 'misterioso del giro', le creature di Poverell hanno una fonte letteraria decisamente geniale da cui traggono ispirazione, ma preferisco non citarla come sanno in molti per evitare proprio d'influenzare voi, e altri. Quindi una consegna difficile, convengo con voi, avere carta bianca è quasi sempre un brutto affare, ed è per questo che mi permetto di darvi qualche consiglio, oltre a farvi notare un paio di dettagli: a) Avete un sacco di tempo per rifletterci, dunque usatelo anche tutto; b) Curate entrambe le consegne, non vincerà il più bello, e non vincerà nemmeno il più 'psicanalizzato', ma il più completo; c) Quasi tutte le 'creature' con cui ci confrontiamo appartengono a un'unica grande famiglia, semplicemente assumono forme diverse, come i mollicci per certi versi, ma le peculiarità variano da 'forma a forma'; d) Siate creativi, ne avete l'occasione, e usate il cervello, ragionate su quello che state facendo; e) Potete presentare al massimo due 'forme', o per essere semplici due 'creature', poco importa la semantica; f) Immagino che a detta di molti gli Ateniesi stessi possano essere avvantaggiati, ma non è così, in quanto in fin dei conti ne sanno quanto tutti gli altri su cosa veramente affrontino ogni volta. Rimango a ogni modo a disposizione di chiunque avrà bisogno di qualche risposta, e se del caso l'annuncio verrà integrato una o più volte con nuove 'confidenze o dritte', ovviamente senza fretta. Premi in palio: Studenti & Capocasa I° Classificato: 50 Punti + 25 Galeoni II° Classificato: 30 Punti + 15 Galeoni III° Classificato: 20 Punti + 10 Galeoni | Adulti I° Classificato: 40 Galeoni II° Classificato: 25 Galeoni III° Classificato: 15 Galeoni |
Regolamento: E' consentita unicamente la partecipazione singola. L'elaborato può essere postato solo dall'autore. Non è possibile effettuare modifiche sul post una volta inviato: a tal proposito, per qualsiasi dubbio contattare sempre il referente del Contest tramite MP; fino a che il bando non scade e non avviene quindi l'effettiva chiusura delle iscrizioni, potrebbero infatti essere concesse autorizzazioni speciali, dietro stringente motivazione. Tutto avverrà sempre nella massima trasparenza. Link & Collegamenti utili: • La Scuola di Atene.• I precedenti: l'Esercito di Ombre in azione [ esclusivamente a titolo d'esempio] CITAZIONE (»Tuke @ 16/5/2015, 11:04) Ai piedi del piedistallo, un esserino, nero, acquattato nell'ombra, intento a studiare il terreno. Due enormi occhioni gialli, e due antenne, perchè era lì? Una coincidenza? Dalla piccola cattedrale, usciva in quel momento, un Monaco, un vecchio d'antico pelo, il lungo saio nero, rattrappito dagli anni, piegato in avanti, e sostenuto da un bastone, che zoppicando si dirigeva verso quella che sembrava essere anche la loro destinazione.
CITAZIONE (»Tuke @ 1/4/2017, 12:27)
Erano tornate quelle voci? Non sembrava che il resto del Gruppo vi steste prestando eccessiva attenzione. Anzi, la stessa ombra rischiava di passare in secondo piano. Sino a quando due enormi e liquidi occhi gialli, si voltarono a scrutare la strada, proprio nella loro direzione. Impossibile non vederli, salvo essere ciechi. E del resto sembrava abbastanza difficile a credersi. Cos'era quell'essere? Un parente prossimo, e lontano di qualcosa che avevano già conosciuto in passato? Un essere sfuggevole, avvolto dall'oscurità, di cui si ammantava, risultava perfino difficile scorgerne le reali fattezze. Il profilo sfumava, lentamente, sino a che lo sguardo si ritrovava sorpreso a osservare già oltre, la notte. Cos'era? Perchè era lì? Possibile che la città si riempisse di animali notturni? Che fosse dovuto all'assenza degli abitanti? Che fosse un caso? Che fosse ben peggio? Distolse lo sguardo al sopraggiungere di un secondo paio di occhi altrettanto gialli e luminosi, da una traversa. Evidentemente ora almeno qualcuno sapeva dov'erano. Che potesse essere un problema? Che potesse essere il problema? Peggio che incontrare una pattuglia di Spagnoli? Certo, grazie al Grifondoro (O) probabilmente non sarebbero stati in grado di risalirne le tracce, ma allo stesso tempo sembravano appena essere cambiate le priorità. Su di loro, da entrambe le direzioni, stavano ora convergendo nuove ombre, richiamate forse da quel paio d'occhi? Sicuramente erano più efficienti che non una ben rodata pattuglia di umani! Diverse ombre smilze avanzavano, nelle retrovie un paio di esseri decisamente più in sovrappeso avanzavano, sollevando nuvole di polvere, tra deboli scosse telluriche. Aprirsi la strada combattendo? Attaccar battaglia, prima di finirci dentro comunque? Trovare un abile modo di aggirare il problema? Ormai li avevano visti, aveva davvero senso scappare? La loro piccola scorta non sembrava meno sorpresa del resto del Gruppo, e incerta sul da farsi. Che non si fossero mai trovati in una situazione del genere? E la piramide? Dov'era finita? Un momento prima era sicuramente dritto davanti a loro, un momento dopo svettante nella notte non sembrava esserci più nulla.
Intanto, l'avventura della giovane Corvonero (C) era iniziata. Dopo i primi momenti di scoramento, dopo aver realizzato che diversamente dalle attese, il guerriero non l'aveva seguita per un qualche strambo motivo, e forse per qualcosa andato male, finalmente una decisione. Tornare indietro sarebbe servito? Sarebbe stata in grado di ritrovarli? E se al posto loro ad accoglierla fossero state truppe mercenarie Spagnoli, e traditori Mexica? Quanto avrebbero impiegato a capire che non era dei loro? Eppure non era ancora il caso di disperare. Il pollice l'aveva ancora, dritta davanti a sè, a Nord ancora svettava la meta. Come perdersi? Da sola sembrava aver concretamente maggiori possibilità di farcela. Ce l'avrebbe anche fatta? La prima mossa era fatta, il più alle spalle, e il dado tratto. Era tempo di muoversi? Silenziosamente, rasentando i muri, iniziò a percorrere il sentiero scelto, una strada non troppo larga, segnata da non più di tre tremule fiaccole. Abbastanza immersa nell'ombra da passare inosservata, da chi poi? Avrebbe avuto del miracoloso incontrare qualcuno. Non viveva nessuno in quella città? Era quello l'effetto delle guerre? Ma se non erano lì, dov'erano finiti? E niente, poco male. I primi passi si stavano rivelando liberatori, più di quanto non avrebbe creduto. Più semplici, una sola cosa di cui tener conto, sè stessa. Poi, l'inatteso. Dopo quelli che erano stati, quanti? Venti passi? Silenziosi, non era stata lei quindi. Non poteva crederlo. Dalla stessa direzione da cui era giunta poc'anzi, una nuova ombra risaliva la via. Che fosse un altro Ateniese? Un altro profugo del Gruppo? Aveva ritrovato compagnia? Che fare? Ma non era il peggio. Dritta davanti a sè, l'imprevisto. Un'ombra, piccola e sfuggevole, nel mezzo di un crocicchio, intenta a... fiutare la notte? Grossi occhi gialli scrutavano l'oscurità, in più direzioni. Vagliandone una alla volta, scartandole. Poi un lontano ululare nella vita, quello che sembrava un allarme. La via era chiusa? Distrarre l'ombra prima che la vedesse? Cercarne la benevolenza e passare oltre? Passare non vista? Era veramente possibile?
Intanto, avanzava anche il Duo delle meraviglie. Due piramidi identiche, l'una all'altra, una diverse centinaia di yarde più a Est, l'altra leggermente più a Ovest. E l'ombra. Un essere nero, un'ombra della notte, nel mezzo del vicolo, intento a fiutare l'oscurità stessa. I due si fermarono, nel momento stesso in cui, quasi incuriositi, i due occhi gialli si posarono su di loro. Lontano rieccheggiava nella notte un allarme. Un guizzo di soddisfazione, un lampo di malcelata gioia attraversò gli occhi dell'ombra. Era fatta? Di concerto una risposta era già in avvicinamento. Due diversi assembramenti di ombre sinistre sembravano star risalendo le due diverse strade, convergendo su quelle che avevano tutta l'aria di essere le vittime designate di una grande ingiustizia, o un clamoroso nuovo fallimento giudiziario. Ombre smilze, slanciate, e reattive, ombre più goffe, pesanti e nerborute sullo sfondo. Anche in quel caso, la domanda era una: che fare? Aspettare? Reagire? O scappare? Come?
Spavaldo, sprezzante del pericolo, sollevato aveva mosso il pimo passo. Poi in effetti non gli era più sembrato così sereno, e a portata il futuro. Ci aveva quasi ripensato. Quasi. Aveva agito nel migliore dei modi possibili il Serpeverde (B), ne era convinto, allora perchè dannarsi l'anima? Era andata così. Inutile pensarci. Poi l'inversione di tendenza. Quello che era un allarme suonava distinto nell'aria, il vociare indistinto di non alleati nelle vicinanze che lentamente sfumava in rumori sordi di un combattimento. Esplosioni, luci colorate di diversi colori che inondavano la strada perpendicolare a quella che stava percorrendo. Cosa stava accadendo? L'idea. Replicare come poc'anzi, arrischiarsi il meno possibile, e tirar dritto. Giunto all'angolo, era tempo di concretizzare il piano. Non prima di aver dato una 'sbirciatina', giusto per esser pronto. Un combattimento in piena regola, per quanto bizzarro in diversi elementi. Truppe spagnole, con un paio di aitanti guerrieri, miste a guerrieri del luogo, che se le davano di santa ragione in apparenza con nessuno. Ombre, ombre della notte. Lampi azzurri, e saette viola che rimbalzavano sui muri delle case. E corpi, corpi senza vita che ricadevano lontani dallo scontro, come palle da football. Un ottimo incentivo a muoversi.
Scusate il ritardo, ma c'è voluto un po'. Dunque, come avrete intuito l'azione è ormai un po' frammentaria, cercheremo di ricondurre le caprette all'ovile, ma per il momento come volete. Chi ha partecipato ad altre simpatiche scampagnate non rimarrà eccessivamente sorpreso, tranne P che è ancora fuori dalla città, gli altri si sono trovati a più o meno stretto contatto con queste simpatiche ombre, che per rivangare il passato avevamo definitio amichevolmente segugi. Come il duo meraviglie ha scoperto sfuggire allo sguardo di un segugio è piuttosto difficile, diversamente potrebbe essere rispetto al codazzo dei loro scagnozzi.
Le numerose Mappe: a) b) c) CITAZIONE (»Tuke @ 16/4/2017, 17:51) Per giunta erano naufraghi in un tempo che non era il loro, e che con ogni mezzo si era opposto a che proseguissero lungo quel cammino. E ora? Un esercito di Ombre sbarrava loro il cammino, e mentre gli scudi si aprivano, le fiaccole che rischiaravano la via lentamente si spegnevano, lasciando infine un'ultima piccola solitaria esile gracile esigua fiammella, quella evocata dal Grifondoro (O). Quanto quell'unica fiammella avrebbe potuto aiutarli era tutto da vedere. Immersi nella cupa oscurità della notte, in silente attesa, contrapposti a un duplice fronte di bonzi e smilzi, dalle intenzioni apparentemente tutt'altro che pacifiche. Un sussurro ruppe sommesso il silenzio. L'incredulità che prendeva forma e voce, per bocca del più insospettibile di tutta l'allegra brigata.
Non è possibile...
Mentre ancora il dubbio sembrava pendere sul capo del Vecchio, dei suoi gregari, e di buona parte del Gruppo, ancora spaccato sul da farsi, ma inamovibile sul tenere una strategia attendista, l'attacco. Indiscriminato, e forse premeditato. Repentino. Non c'era mai stato il bisogno di farvi un ragionamento più o meno complesso. Quando il fronte si fermò compattandosi chiudendo le due estremità del crocicchio, a una decina di yarde ancora distanti dalla Colonna, un bonzo, dritto davanti a loro, agì. Un pugno, il movimento goffo e sinistro di quello che sembrava un enorme e fumoso braccio, proiettato in avanti verso di loro, cerchi concentrici di una scarica d'energia blu, che tremolante sfrecciò lungo tutta la via, risalendola prima di scomparire nell'oscurità. Il campo visivo ondeggiò, come se le costruzioni intorno minacciassero di cadere, poi il colpo d'aria, inaspettato. Il fronte slittò indietro di qualche passo, lunghi solchi nel terreno, per ritrovarsi barcollanti poco più indietro. Qualcuno era anche caduto? E se i due bonzi davanti a loro erano ancora fermi immobili come li avevano lasciati, a serrare quasi completamente la via, spalla contro spalla, il resto del fronte di smilzi si era lanciato in avanti. Ombre lunghe e allampanate, come assassini al chiaro di luna, che correvano lungo la via, e su per le facciate degli edifici in diagonale, senza apparenti difficoltà. Il secondo fronte era ancora compatto quasi aspettando ordini, che non arrivavano. Avrebbero retto ancora gli scudi? Ma soprattutto che cosa?
C'era poi il Duo delle meraviglie. E in effetti quelle che si era ripromesso di fare erano davvero meraviglie, se fossero andate in porto. Innanzi alla minaccia di una via bloccata da un plotone d'esecuzione, potevano sì fare quanto era invece de facto proibito a un'allegra e più numerosa brigata. Semplicemente ne avevano l'abilità, e la scioltezza. Quanto era il tempo per due persone di trovare un'intesa? Quanto quello per un gruppo numeroso, ed eterogeneo? Vatti poi a coordinare, chi porta i remi, chi mette la barca in acqua, chi porta la canna, chi le esche, ed ecco che si era già fatta giornata, e tutti a casa. O come in quel caso, che già lo scontro era segnato. Perchè di quello stavano parlando. Ormai erano stati segnati come invasori, la città stava reagendo, scoprendo lentamente le sue carte. Il piano del Tassorosso e della Serpeverde (H, R) non era dei più semplici nella realizzazione, ma aveva pur sempre una certa logica. Perchè guastarlo? Mentre la via veniva irrimediabilmente chiusa sui due fronti da un nutrito esercito di ombre, in attesa, ecco che già il primo agguantava la Serpeverde, puntando alla prima terrazza disponibile sulla sinistra. Non senza una certa sorpresa, vuoi per aver calcolato male le distanze, vuoi per un'eccessiva sicurezza in quanto stesse tentando, l'incanto finì con il proiettarli decisamente più in alto di quanto non si fossero prefissati, atterrando malamente su un tetto che dalla strada di poco prima nemmeno si erano sognati di scorgere. Da lì innanzi l'incombenza era passata a lei, condurli vivi sino all'ostacolo successivo, o all'ennesimo alt. Sfrecciarono su una terrazza poco più in basso, non troppo lontani da un'Ombra più sorpresa di loro, e tra un balzo e l'altro riguadagnarono la strada dopo qualche peripezia. Non sarebbe certo stata qualche escoriazione a fare la differenza, da quanto tempo era che correvano di qua e di là, tra boschi e laghi? Mantenevano la bussola dritta, evidentemente non sarebbero state le illusioni della città a confonderli, almeno non in quel momento. Ma non erano passati come prevedibile inosservati. Anzi. I tetti non erano un posto così sgombro come in un primo tempo avevano pensato. Almeno un'Ombra l'avevano scorta distintamente, e quante altre? Non un esercito, ma sicuramente il Segugio. Che fosse poi sempre lo stesso? Che stessero per ritrovarsi nella medesima situazione? Sarebbero stati ancora una volta i tetti a salvarli? Una nuova Ombra, dall'aspetto di un angelo infernale, con tanto di coda, ali, e corna li attendeva poco innanzi. Una spada alla mano sembrava anche in quel caso non preannunciare nulla di buono. Che fare in quel caso? Cosa avrebbe tentato a sua volta? Non era lì certamente per una mera formalità. Che fosse una versione più potente di quanto li stesse aspettando nella via precedente? Almeno era solo uno, e la Serpeverde aveva provveduto a coprire loro le spalle. Almeno lo sperava.
Le numerose Mappe: a) b) c) CITAZIONE (»Tuke @ 20/5/2017, 14:20) Il Duo delle meraviglie come se la stava cavando invece? Tra un'esitazione e l'altra aveva pagato lo scotto della grande fuga, ma finire piedi all'aria una volta non sembrava essere poi un prezzo eccessivamente alto, o forse sì? Quanto in termini d'orgoglio gli era costato? Sarebbe stato sufficiente pagare quel pedaggio, per raggiungere la piramide? L'avrebbero poi davvero raggiunta? Che razza di appuntamento era senza ora, e senza luogo? Incontriamoci a Praga, certo, ma quando, e dove? Con un po' di fortuna si sarebbero dovuti arrangiare, non che del resto fosse una novità. Dettagli che in qualunque altro contesto avrebbero rivestito una certa rilevanza, sembravano perderne appena venivano associati a una qualunque delle variabili di quelle allegre gitarelle fuori porta. Cosa influenzasse e influisse su cosa era un altro mistero, ma l'esito era sempre il medesimo. Che fosse quasi un invito a non curarsene? O semplicemente qualcosa sfuggiva? Non avevano molto tempo, e andava sfruttato al massimo per avere qualche concreta speranza, sempre che non accadesse null'altro. Mentre un lampo di luce squarciava l'oscurità della notte, all'indirizzo anch'esso dell'angelo, un secondo sonoro crack salutò la dipartita del Duo. Come l'avrebbe presa l'Angelo? Con un minimo di fortuna non l'avrebbero scoperto, pronti e via! Si stavano già avventurando verso l'ignoto, pochi passi, ed ecco ricomparire la piramide a poche centinaia di yarde, tutta a sinistra. Che fosse la volta buona? Che non lo fosse? E quasi a conferma del fatto che anche altri avessero creduto di vedere la piramide, la scia di distruzione lasciata da un'armata era indirizzata proprio verso la loro sinistra. Senza darsi troppa pena di rispettare questa o quella svolta, qualcuno si era ricavato un percorso accidentato verso l'obiettivo. Che non fossero gli unici ad essersi stufati di quello strano nascondino? Il dado era tratto? Non lo era? Dove sarebbero andati? E quel nuovo rumore sordo di una battaglia nelle vicinanze cosa stava a significare? Erano nel posto giusto, nel momento sbagliato?
Il prode Serpeverde si trovava invece confrontato con un dilemma. Ma nell'immediato, vuoi anche per fortuna, aveva altro di cui occuparsi, e poco tempo per farlo, anche nel suo caso. La piramide rimaneva la priorità, e per perseguirla doveva sbarazzarsi di quell'Ombra. Un piano ambizioso in fondo, che si fondava su una tesi non verificata, era possibile congelare un'Ombra? E se non lo fosse stato? Eppure, era possibile congelare l'aria? Almeno una parte dei gas che la componevano? Il vapore acqueo sarebbe stato il primo a reagire, ma il resto ben più difficilmente. Mentre la temperatura iniziava a calare, e la forte umidità sembrava potersi dimostrare l'insostituibile alleata di quella logicamente avventata mossa, un?ombra percepiva il caldo e il freddo?, l'oggetto di tante e cotali attenzione puntò i due enormi grossi gialli nella sua direzione. Quanto avrebbe impiegato a riconoscerlo? Quanto a individuarlo? Si erano già visti in fondo, a qualche secolo di distanza certo, ma era quasi sicuro. Un'altra domanda di una lunghissima collezione? Poi la seconda fase, quando il tempo sembrava ormai scaduto, incrociando le dita perchè andasse effettivamente in porto. Sarebbe davvero congelata? Se sì in quale senso? Per quanto tempo? Quale che fosse stato l'esito di quell'azzardo, il maratoneta scattò in avanti, risalendo il vicolo, lanciato in avanti. L'assenza di un'immediata risposta poteva essere conferma di un qualche successo? Forse.
Da ultimo, Messer Corvonero. Quella pacifica bolgia dei conquistatori venne spezzata. Gli schiamazzi della soldataglia stavano cedendo il passo a quelle che erano vere e proprie urla. Dalle vie laterali confluivano sulla colonna in movimento nemici sfuggenti allo sguardo, quasi dei fantasmi, colpivano prima di ritirarsi, o meglio, sparire. Il selciato candido si stava giä tingendo di una sostanza melmosa, e scusa, calpestata e trascinata da centinaia di suole e piedi che vi entravano a contatto. Con un minimo d'intuizione era presto detto cosa potesse essere. Innanzi il plotone di armati, a poche yarde dal Corvonero, avanzavano controcorrente un trio di Bonzi che spalla a spalla chiudevano completamente la via, oscurando l'orizzonte agli sventurati con la loro imponenza. Sembravano anch'esse Ombre, un trio di fantasmi ben assortito, ma il leggero tremolio del suolo ad ogni loro passo, o almeno così pareva, poneva un ulteriore quesito a una lista ormai tanto lunga da essere folklore locale. E non avevano nemmeno l'aria particolarmente socievole. Anzi. Erano tre colossi, alti diversi piedi, ben più di un qualsiasi uomo, ma la loro ancor più notevole circonferenza con ogni probabilità contribuiva nel ridimensionarne le misure. A cosa somigliavano? Tre lottatori di sumo? In parte, non fosse stato che solo il tenue bagliore di quelle che sembravano parti di armatura, e i resti di catene ai polsi rilucevano nella notte, al chiarore di fiaccole e lanterne, che almeno in parte segnavano la strada. Che fare? Chiuso tra due fuochi, era tornato il momento di aguzzare l'ingegno. O forse no?
Le Mappe: a) b) c) Come noterete a) e b) sono tranquillamente affiancabili, gli estremi coincidono. CITAZIONE (»Tuke @ 5/6/2017, 15:40) E poi, un nuovo venuto in quella sempre più strana collezione. Un pachiderma, una montagna di quelle che poeticamente si sarebbero potute definire carne e ossa, ma che in perfetta armonia con il resto della truppa erano Ombra e fiamme. Un cane infernale, che montava la guardia a quella che sembrava nelle prossimità la più vicina delle entrate. Che non fosse quella la via? Ce n'era un'altra?
Da ultimo il Corvonero (P). Se fino a quel momento la passeggiata non era stata delle più semplici, ma neanche troppo complicata, l'arrivo delle Ombre sembrava destinato a complicare l'intero quadro. In una città già di suo spettrale, lancia in resta qualcuno sembrava aver finalmente preso in mano la difesa della città, e quel qualcuno sembrava avere significative possibilità di farcela, mentre uno Spagnolo, chiuso nella sua armatura d'acciaio, volava oltre la visuale, sopra un tetto, urlando. Gli attacchi laterali alla colonna in movimento stavano seminando il dubbio, la comparsa dei Bonzi al centro sembrava averlo alimentato, sino a un'ondata di panico probabile, ma che non arrivava. Che si aspettassero qualcosa del genere? Maghi da un lato, maghi dall'altro, qualcosa doveva pur accadere. Non era impossibile, ed era capitato. Era il momento di filarsela? Prima di essere trascinato in una battaglia campale? Ci sarebbe stata? Gli Spagnoli li avrebbero respinti? O sarebbe stata una sconfitta semplice, e veloce? Tanto veloce, quanto inaspettata la risposta: il Cigno l'avrebbe salvato ancora una volta? Poteva farcela, aveva solo bisogno di uno spiraglio, e poteva cogliere al balzo anche il fatto che in fondo non fossero ancora a contatto i due fronti. Cosa cambiava a un bonzo fare un passo un po' più a destra, o sinistra? Pochi piedi per passare, e via. Il cigno appariva, il Corvonero lo seguiva nel varco, e via nella notte. Mentre alle loro spalle scoppiava il pandemonio. Finalmente era tempo di correre, non c'erano più alibi, e la fretta era ormai estrema. Sarebbe mai arrivato in tempo?
|
| |
|