Puntualità. Fabio conosceva bene quella parola. Gli animali sono abitudinari e se sgarri l'ora della pappa o della passeggiata è un casino e loro entrano nel panico. Anche alcuni umani però lo facevano. Oliver in quel momento sembrava uno di quelli. Fabio era in ritardo di qualche minuto, che poteva mai succedere di male. "Scusa se non sei nelle mie priorità Oli..." Glielo avrebbe detto, ma poi poteva offendersi ad essere paragonato ad un animale. Fabio ritirò il pensiero appena espresso e rimase fersmo spostando lo sguardo sui vari partecipanti. Aveva un leggero fiatone, nulla che non potesse passare con un po' di calma. Aveva anche caldo, sempre per la corsa. I jeans blu ospitavano solo la bacchetta nella tasca destra. una maglietta a maniche lunghe, un golf verde e una giacca nera era tutto quello che Fabio aveva indosso. Gli abbinamenti facevano schifo, ma a Fabio non importava nulla. Come avete sentito, sono Fabio, piacere di conoscervi. Era una frase standard, non che Fabio si impegnasse per essere originale. Perchè impegnarsi se sei già conosciuto in tutta la scuola per la tua civetta scorbutica e perchè vai dietro ad ogni creatura che vedi, prendendoti continuamente mazzate.
L'ultimo ad arrivare fu Fred che li sorprese tutti a colpi di macchina fotografica. Zac un colpo preciso e una foto. Eh no Fred, dovevi fare un selfie, così manchi tu nella foto! Che ingiustizia mancare nelle foto di gruppo. «Bene, siamo diretti alla Pista di Pattinaggio di Londra, è incantata e dicono sia un posto bellissimo. Non ci sono mai stato, non so voi, ma... Via, via, correte, Gazza ad ore cinque!» Gazza? via! Sembrava una scena divertente in cui tutti scappano da parti diverse alla vista del nemico. Ma non loro. Si misero tutti a correre nella stessa direzione, forse Gazza avrebbe quasi potuto stare loro alle calcagna, o magari miss purr, la sua gatta. Ecco la gatta di Gazza era un mondo a parte. Fabio non l'aveva mai capita, sembrava quasi obbedire solo e unicamente al suo padrone, non rispondeva nemmeno agli stimoli dei gatti. Mah, quell'animale era un mistero. Soprattutto perchè incontrarlo in genere significava guai. O forse tutto ad Hogwarts significava guai. La scuola più sicura al mondo... chissà le altre allora come erano messe. Sta di fatto che il gruppo si fermò ai cancelli di Hogwarts, poco dopo di essi e fuori dall'area protetta. Fu allora che Juliet sembrò scivolare sul ghiaccio. Fabio allungò l'ultimo passo cercando di reggerla. Non successe nulla di tragico, nessuna caduta ne nulla. meglio così. «Perfetto, ci siamo quasi.» Che Oliver fosse strano, ormai Fabio lo aveva capito da un pezzo, ma che si portasse nello zaino uno stivale era sorprendente. La sua particolarità non finiva mai di stupire. «Fra un minuto si illuminerà, toccate tutti la scarpa e tenetevi forte, è una Passaporta!» "Una passaporta? E che cos'è?" Passa-porta. che parola strana. Già... a me sembra un comune stivale. C'era davvero da farsi domande... nah obbedisci e basta. Fabio pose la mano sull'oggetto come gli era stato indicato. Ora restava solo da aspettare.
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