Posts written by *Lux;

view post Posted: 28/3/2019, 22:33     +7 Concorso a Tema - Sala quiz e concorsi
– Nome Utente: *Lux;
– Nome PG: Emilie Lux Wilkinson
– Link della Role: Dolci contrasti
view post Posted: 28/3/2019, 22:29     ▲Prism▲ - Frammenti


Emilie Lux Wilkinson Dolci contrasti Contest a Tema - Marzo 2019


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Cottage Wilkinson,
20 anni prima.


Il cigolare della finestra interruppe l’agitato sonno dell’uomo. Il rombo di un tuono e la scrosciante pioggia lo costrinse ad alzarsi dal letto per raggiungere la finestra della camera. Le ante in legno cigolavano. Quando aveva acquistato quel cottage sembrava perfetto, un po' malandato, ma perfetto per ospitare una coppia di novelli sposi. Ora che quella fiamma si era spenta gli pesavano tutte le piccole imperfezioni di quel posto. L’amore era capace di rendere dolce anche le difficoltà più amare, un po' come la cioccolata.

Hannah amava la cioccolata calda.

Provò a soffocare quei pensieri mentre richiudeva la cigolante finestra. Ruotò con decisione la maniglia dell’anta ed allontanò cautamente la mano quasi temendo che la finestra venisse di nuovo spalancata al minimo movimento. Un sospiro sfuggì dalle sue labbra, gli occhi stanchi reduci dall’ennesima notte di tormenti si soffermarono sulle coperte del letto. Desiderava solo trovare un po' di pace ora che accanto a sé non c’era più il corpo di lei a riscaldarlo ed il suo profumo a rassicurarlo. Ricordava come fosse ieri quando accarezzava la sua morbida chioma, quando fingeva di dormire per poterla osservare ancora per qualche minuto ai primi raggi del mattino. Ricordi che laceravano una ferita ancora aperta.

- Papà… ho paura. - Il dolce pigolio di una bambina con il sole nei capelli lo costrinse a rivolgere lo sguardo verso l’uscio della camera. Aveva lasciato la porta aperta e la luce da notte per rassicurare Lux. Era terrorizzata dal buio e dai temporali. Non c’era più Hannah a proteggerla da ogni sua paura. Rimase in piedi ad osservare la figlia in pigiama, con le manine ben strette sul suo peluche a forma di orso e gli occhi grondanti di lacrime. - Dov’è la mamma? - L’ennesimo dardo che si conficcava in un cuore a brandelli. Non aveva risposte né per sé né per la bambina. Poteva solo alimentare le sue speranze con una dolce bugia, perché né lui e né Lux avrebbero retto l’amara verità.

- Vieni qui. - L’uomo si accomodò sul ciglio del letto, indicando con una mano il posto accanto a sé. Allungò il braccio per accogliere la bambina sotto la sua ala. Lux si avvicinò con passo rapido, temendo quasi che un fulmine potesse irrompere nella stanza e separarla per sempre da suo padre. Lo abbracciò alla ricerca di quel calore che giorno dopo giorno diventava sempre meno rincuorante. I sorrisi del padre erano sempre più spenti. Lei non capiva e forse era un bene. Viveva nella costante attesa del ritorno della madre. Le aveva promesso di portarla a Mielandia e farle assaggiare la cioccolata più buona e prelibata che c’era. La sua dispensa di Cioccorane era vuota da giorni ormai. - E le babbucce? Quante volte ti ho detto che non devi andare scalza in giro per casa? - Non era bravo a rimproverarla. La bambina osservò i suoi piedini nudi ed abbassò appena la testa con sguardo colpevole. Non riusciva più a trattenere le lacrime. - Mi…Mi dispiace. Il temporale mi ha spaventata. -

Se c’era qualcosa che Jason non poteva sopportare era vedere sua figlia piangere. Le cinse il capo con le braccia e la baciò sulla fronte. - Non importa. Vuoi dormire nel letto con me per questa notte? - La bambina tirò su con il naso e provò ad asciugare le lacrime. Il padre con premura le cancello quei segni di tristezza dal viso, percorrendo con il pollice il profilo degli occhi della figlia. Quel taglio d’occhi, le ricordava molto Hannah.

- Dov’è mamma? - Non c’era giorno o notte in cui Lux non chiedesse di sua madre. E la sua risposta era sempre la stessa. - Cioccolata? -

[ … ]



Cottage Wilkinson,
13 anni prima.


- NON VOGLIO ANDARCI! - La voce dell’undicenne tuonò nella piccola cucina. Jason stava preparando la colazione. Aveva già messo a scaldare del latte in un pentolino e stava farcendo alcune brioche con confettura di ciliegie. - Non voglio andarci! - Continuò imperterrita. Suo padre adagiò il coltello sporco di marmellata sul tavolo e ripose un vassoio pieno di biscotti, croissant e brioche per permettere alla bambina di fare colazione. Le prime luci del mattino filtravano attraverso la finestra della cucina ed illuminavano il volto imbronciato e rosso d’ira di Lux. I suoi pugni erano ben stretti sullo schienale di una sedia ed era pronta a sbattere con forza i piedi a terra fino ad averla vinta come sempre. Jason non era mai riuscito a dirle di no, probabilmente per i sensi di colpa che nutriva per lei. Si sentiva responsabile dell’infanzia a metà che stava vivendo sua figlia.

- Devi frequentare Hogwarts come tutti i bambini della tua età. È importante, Lux. - Con pazienza l’uomo cercava di farla ragionare. La ragazzina era spaventata, anzi terrorizzata. Temeva di non rivedere mai più suo padre, proprio come era accaduto anni prima con sua madre. Infondo bastava poco per voltare le spalle e sparire dalla vita delle persone. Il vero coraggio stava nel restare. Non capiva come mai i suoi capricci non sortissero alcun effetto sul padre, che sembrava più che convinto di farla vivere lontana da lui. Il Galles non era poi troppo lontano dal castello scozzese, ma per una bambina era impossibile colmare quella distanza, quel vuoto che si era portata dietro per così tanto tempo. Le lacrime le bagnarono il volto. - Non voglio andare. Perché vuoi farmi stare lontano da te? - Hogwarts significava non vedere più suo padre, i suoi giochi e ricevere la favola delle undici prima di addormentarsi. Non era pronta ad abbandonare tutto ciò e non ne vedeva il motivo. - Emilie… andrai ad Hogwarts. - L’uomo ripose la tazza di latte caldo sul tavolo ed invitò la ragazzina a prendere posto per la colazione. Non era mai un buon segno quando il padre utilizzava un nome diverso da Lux. Stava perdendo la pazienza. - Ma… papà… - Lo sguardo spazientito del padre sancì la fine della discussione. La ragazzina si sedette mestamente al tavolo per vedere il suo sguardo triste riflesso nella tazza di latte.

- Mi abbandonerai come ha fatto mamma? - Confessò la sua più grande paura. L’uomo smise di mangiare la brioche. Il solo pensiero che sua figlia potesse anche solo pensare una cosa del genere gli cancellò l’appetito ed il buonumore. Si alzò per avvicinarsi alla bambina e cingerla con un abbraccio. Si sentì un pessimo padre. Avrebbe dovuto capirlo. - Assolutamente no. Non pensarlo mai… Lux. Io ci sarò sempre per te. Domani andremo a Diagon Alley e ti comprerò un animale da compagnia nel caso ti sentissi sola al castello e ci terremo in contatto via Gufo. Ritornerai per le vacanze di Natale a casa e potrai invitare tutti i tuoi amici, anche se la casa è piccola. - Sussurrò con dolcezza all’orecchio della ragazzina.

- P…Promettimelo. - Pigolò tra un singhiozzo e l’altro. - Promesso… cioccolata? - Le iridi arrossate si sgranarono per la sorpresa. Suo padre non le permetteva mai di bere cioccolata calda a colazione. Si voltò verso di lui pensando che fosse l’ennesimo scherzo. Era serio. - C…cioccolata! -

[ … ]



Cottage Wilkinson,
5 anni prima.


Richiuse con un sospiro il baule. Lo aveva riempito non solo con abiti ed un piccolo tesoretto di libri, ma anche di tanti sogni ed aspettative. Sentiva che era giunto il momento di partire, di trovare la propria strada. In sette anni ad Hogwarts non aveva fatto che nascondersi, non aveva capito nulla di sé ed il druido Finn non aveva altro da insegnarle. Per quanto l’idea di abbandonare la propria patria e separarsi dai suoi affetti la spaventasse era più che convinta a partire. Non sapeva dove il suo istinto l’avrebbe spinta, eppure desiderava tanto viaggiare per aprire la mente e liberarsi di quella foschia che per anni l’aveva tenuta prigioniera di se stessa. Era giunto il momento della svolta, crescere.

Ritornò in cucina dove un Jacob pensieroso preparava la sua ultima arringa per convincerla a restare. Era stato difficile fare il padre, soprattutto crescere una figlia tutto da solo. E lei non gli aveva mai reso il compito facile. Pretendeva troppo, anzi tutto da suo padre. Se solo avesse potuto il mago le avrebbe strappato la luna dal cielo pur di renderla felice. Raramente si era messa nei suoi panni ed era giunta alla conclusione di non essere stata mai una brava figlia. Un pensiero che non era pronta ad ammettere né a se stessa e né al padre. L’indomani sarebbe partita e non sapeva cosa dire o fare. Non era mai stata brava ad esternare le sue emozioni. E nemmeno in quel momento riusciva ad avvicinarsi ed abbracciare quell’uomo dall’aria preoccupata e lo sguardo stanco.

- Potresti trovare qualsiasi lavoro qui. Perché andare tanto lontano? - I ruoli s’invertirono. L’uno non poteva stare senza l’altro. Le iridi di Emilie rotearono sul soffitto. Non sembrava contenta di riaprire quell’argomento, affrontato più e più volte nell’ultima settimana. - Lo sai perché. - Ribatté asciutta, mentre si avvicinava alla cucina per recuperare un bicchiere di vetro. Si chinò sotto la dispensa per recuperare una bottiglia di acquaviola. Se ne versò un goccio per bagnarsi la gola stranamente asciutta. Ignorò i borbottii paterni. Sapeva che sarebbero arrivati allo scontro, qualcosa che voleva evitare prima della sua partenza. Voleva lasciarlo con il sorriso.

- Ti scriverò. Lo prometto! - Parole che avrebbero rassicurato solo in parte il padre. - Ma Lux… - Insistette l’uomo. - Non chiamarmi così. Non sono più una bambina, papà. - Lo corresse con un sorriso. Sapeva benissimo che Jason non avrebbe mai smesso di chiamarla in quel modo. E la cosa non le dispiaceva, perché dopo anni ed anni di difficoltà ed incomprensioni avevano trovato un loro modo per esternare l’affetto che provavano.

- Cioccolata? - Pronunciò la formula magica capace di risolvere ogni situazione e sciogliere ogni broncio. Bere insieme una tazza di cioccolata calda era più di un gesto fisico. Padre e figlia si sedettero a tavola in attesa della cioccolata. Lux sorrise. Jason fece lo stesso.

[ … ]



Cottage Wilkinson,
4 marzo 2019.


Immobile osservava la porta di casa. Finalmente era tornata in Galles. Abituata alle dune sabbiose di Giza e all’afa che calava sugli scavi con le prime luci dell’alba, dovette stringersi nel suo mantello da viaggio quando una gelida folata di vento penetrò fin dentro le ossa. Tremava per il freddo. Fremeva per l’emozione.

Aveva comunicato il suo ritorno via airone al padre. Proprio come ai vecchi tempi Jason l’aveva riempita di attenzioni e premure. Sembrava quasi che la sua vita si fosse interrotta nel preciso instante in cui aveva lasciato casa. Non sapeva cosa aspettarsi e cosa dire. Il suo solito blocco. Non appena ebbe il coraggio di bussare avvertì i rapidi passi di qualcuno precipitarsi alla porta. Una volta aperta si ritrovò gli occhi onesti e gentili del padre. La sua fronte era solcata dai segni dell’età. Lo trovava più vecchio ma sempre lo stesso. Fu investita dal suo calore. - C…Ciao papà! - Sembrava essere tornata la bambina di sempre. Dove erano finite tutte le sicurezze che aveva cercato e si era guadagnata in quei anni di viaggi ed avventure? Pensava di essere pronta a tutto. - Oh… Lux, mi sei mancata. - Si sciolse a quelle parole. Calò ogni difesa. La lontananza le aveva fatto capire più di quanto immaginava.

Non era stata una buona figlia.

- Cioccolata? -

- Cioccolata. -

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It'll be difficult to apologize for a world that is what it is

Oliver harrypotter.it


CITAZIONE
Note: In qualche modo rivedo il rapporto padre-figlia nelle variegate sfumature di gusto della cioccolata (amara, dolce...). Non so se ho reso giustizia al tema principale del Contest, ma in ogni caso mi sono divertita a scrivere una parte del passato di Lux.

La cioccolata con il passare del tempo (e della lettura) diventa un elemento sempre più importante per i Pg descritti. Apparentemente sembra un elemento marginale, eppure va di pari passo con i cambiamenti del rapporto padre-figlia. Prima è un espediente per addolcire una brutta verità, poi un dono di pace dopo un litigio fino a diventare il tramite per manifestare affetto tra due persone incapaci di esprimerlo a parole.

Se il codice non mi fa brutti scherzi c'è anche una colonna sonora (?) che calza a pennello per Jason e Lux Wilkinson.

Buona lettura!
view post Posted: 24/3/2019, 12:53     ▲Prism▲ - Frammenti

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“There are two kinds of light - the glow that illuminates, and the glare that obscures.”
― James Thurber

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view post Posted: 22/3/2019, 20:24     Ultimo telefilm visto - Angolo Giochini
CITAZIONE (˜Serenitÿ @ 23/2/2019, 18:39)

The Umbrella Academy - 1*Stagione

L’ho amato tantissimo


:sbrill: L'ho finita proprio ieri!

CITAZIONE (Horus Sekhmeth @ 12/3/2019, 21:32)

The Handmaid’s Tale - Stagione 1 e 2


:flower: Vogliamo parlare di Serena? La adoro!
view post Posted: 18/3/2019, 20:39     +1TOPIC DELL'APPREZZAMENTO - Off-Topic
CITAZIONE (Atena McLinder @ 18/3/2019, 20:02) 
Quando ti metti a scrivere, immergendoti completamente in storie ed emozioni, in tutte le infinite scemenze che passano per la tua testa, poi guardi l'orologio e ti accorgi con sorpresa che sono passate ore. Ore.

Quoto :flower:
view post Posted: 17/3/2019, 17:46     Buongiorno! - Presentazioni
Benvenuto anche da parte mia! :rainbow:
Sono certa che ti troverai bene :3
view post Posted: 9/3/2019, 18:11     +3Richiesta Prestavolto - Schedario
Nome dell'attore/attrice: Olivia Taylor Dudley
Nome del vostro personaggio: Emilie Lux Wilkinson
view post Posted: 7/3/2019, 09:47     Ansia - Presentazioni
CITAZIONE (LadyShamy90 @ 5/3/2019, 23:45) 
Benvenuta!!! :tifo:

Ho letto la tua Scheda PG e sono interessata ad una role appena ti verrà abilitata! :3
Anche la mia pg fa parte del mondo celtico-druidico (discendente e futura sacerdotessa della comunità nel Nord Irlanda, ora apprendista presso sua nonna, l'attuale sacerdotessa druida nella Contea di Antrim) e non mi dispiacerebbe far 2 chiacchiere con un'altra "figlia della Dea Madre" :fru:

P.S. Il centro del mondo druidico-celtico non è solo la Gallia ma le Isole Britanniche di cui fa parte.
Specifico giusto perché purtroppo tendo ad esser puntigliosa qnd si trattano argomenti a cui sono appassionata...
Il mio pg è Irlandese, mi sono parecchio informata prima di crearla, inoltre mi sto avvicinando al mondo esoterico-wicca in real (da cui prendo parecchi spunti per role e contest) quindi non hai che da chiedere! xD

Grazie per il benvenuto! Sicuramente avremo occasioni di giocare :3
Ed i consigli sono sempre ben accetti.
view post Posted: 5/3/2019, 22:16     Sportello Apertura Conto Bancario - Gringotts Bank
Il candore del palazzo della Gringott risplendeva quasi come l’oro con il tramonto. Le strade di Diagon Alley si stavano svuotando eppure la Wilkinson aveva ancora una cosa da fare. Si era ripromessa di non gravare più sulle spalle del padre, che con tanti sacrifici e da solo l’aveva tirata su fino a quel momento. Aveva avuto un vero lavoro e alla ricerca di un altro che potesse soddisfarla anche in Inghilterra preferiva separare il suo conto. Desiderava la sua indipendenza sopra ogni altra cosa. Era stata viziata ed amata dal padre ma dopo diverse esperienze all’estero forse era giunto il momento di recidere davvero quel cordone. Si sentiva pronta, lo era già da un bel po'.
Le iridi chiare si specchiavano in quella struttura che brillava quasi quanto l’oro che custodiva. Salì gli scalini, facendo scorrere la mano lungo il parapetto in marmo bianco. Si strinse nelle spalle all’ennesima sferzata di vento gelido che portava il crepuscolo. Entrò nella struttura con un debole sorriso stampato sul viso. Sapeva quanto i Goblin fossero suscettibili. Li aveva conosciuti. Aveva lavorato per loro ed aveva imparato ad amarli e odiarli. Non esisteva folletto che non amasse pesare lingotti d’oro e trascrivere sul libro mastro entrare ed uscite. E questo era ciò che facevano la schiera di Goblin ai lati della sala principale. Tutti sembravano assorti nei loro conti e nel difficile compito di gestire il denaro dei maghi. La Wilkinson non interruppe quel silenzio. Avanzò con passo deciso verso il bancone principale, lì dove c’era un anziano Goblin ad accoglierla. Era lo sportello per i clienti, l’unico modo per interfacciarsi con la Gringotts Wizarding Bank.

- Salve! Vorrei aprire un conto alla Gringotts. - Proferì con voce non troppo alta e sporgendosi appena oltre il bancone. Sapeva quanto fosse pericoloso interrompere un Goblin nel bel mezzo dei propri conti. Potevano essere più pericolosi di un Dissennatore. Abbozzò un sorriso. - A nome di Emilie Lux Wilkinson. -
view post Posted: 5/3/2019, 22:14     Olivander - Diagon Alley
Il negozio di Olivander non era cambiato di una virgola. La trasandata vetrina dai vetri opachi mostrava sempre la solita bacchetta adagiata su un cuscino di porpora. Non sapeva se il proprietario ogni tanto cambiasse la bacchetta esposta o meno, ma le sembrava tutto identico a quando aveva ricevuto il suo catalizzatore magico. Aveva provato a nascondersi dietro suo padre, tirandogli forte il mantello da viaggio che indossava pur di sfuggire agli occhi stanchi e saggi del mago. Sapeva che l’esperto di bacchette avrebbe scrutato il suo animo e trovato un’affinità con una delle sue creature. Ed a distanza di tempo si chiedeva come era riuscito a capirla in così poco tempo. Lei così piccola, timida e schiva.
Ora era crescita e si rigirava tra i pollici la sua fedele alleata. Era stata sempre al suo fianco. Quando l’aveva acquistata non era che un pezzo di legno ai suoi occhi, poi pian piano ne comprese il valore ed il legame affettivo che le teneva unite. Era difficile spiegarlo. Un babbano non avrebbe mai capito, sua madre non poteva capirlo. E non voleva.

- Buongiorno! - La voce più forte e sicura. Non più la bambina spaventata di un tempo. Sospinse con una mano la porta d’ingresso del negozio e cercò con lo sguardo quei occhi che l’avevano spaventata da piccola. Quelle palpebre solcate dalle rughe e quei capelli radi che lo rendevano molto simile ai verdi compagni a cui aveva dedicato la propria vita. Nella penombra di quel negozio si ergevano scaffali e scaffali di bacchette in attesa di un proprietario. Lei aveva ancora tra le mani la sua, in cerca di quel contatto indissolubile che riusciva sempre a rassicurarla. Quell’uomo le aveva donato una sicurezza e non aveva mai avuto il coraggio di ringraziarlo. Ora dopo tempo lo capiva. Un sorriso appena accennato accompagnò il suo saluto, che rimbombava nello spoglio ed essenziale negozio. Nulla era cambiato. In quella stanza l’unica ad essere cambiata era lei.
- Vorrei revisionare la mia bacchetta. - Si avvicinò al bancone. Non sapeva se il commesso o lo stesso Olivander fossero sul retro, ma sperava di attirare l’attenzione di qualcuno con la sua richiesta. Ripose la bacchetta sul polveroso bancone. Vide il suo riflesso in un frammento di legno. Allontanò le dita pallide dal catalizzatore e rivolse lo sguardo verso la penombra del negozio. - Negli ultimi anni l’ho usata spesso… - Non completò la frase. Forse aveva peccato d’incuria. Era lì per rimediare. Con un gesto nervoso si sistemò gli occhiali da vista sul naso e con la stessa mano riportò una ciocca di capelli dorati dietro l’orecchio. Si accorse di essere nervosa.
Non aveva visto alcun cartello che avvisasse la clientela della momentanea assenza del proprietario. Sperava solo di trovare qualcuno al di là del bancone e di non parlare da sola, come era suo solito.
view post Posted: 4/3/2019, 22:33     +1Ansia - Presentazioni
CITAZIONE (Aiden Weiss @ 4/3/2019, 18:47)
Oh ma ciao cara e benvenutissima!
Ma toglimi una curiosità... Il tuo nick lo hai ispirato a Lux di League of Legends? :ue:

Purtroppo non conosco Lux di League of Legends D: Ma per farmi perdonare posso mandarti una lista dei migliori libri di storia-fantasy-horror che ho letto *-*

CITAZIONE (Drinky @ 4/3/2019, 22:00)
Ciao e benvenuta!!

Volevo solo tranquillizzarti su una cosa: "ansia-crisi-sclero” non finiscono con l’università. Ci sono anche dopo.
E dopo averti accolta con questa lieta novella, rinnovo il mio BENVENUTA!

Mi hai tranquillizzata molto u.u/ Annegherò felicemente in questa spirale di "ansia-crisi-sclero” <3

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Grazie a tutti per il caloroso benvenuto!
Pensavo di essere linciata per fare la baro con il cappello parlante... ed invece :3
view post Posted: 4/3/2019, 14:09     +4Ansia - Presentazioni
Salve!

Aprire un topic di presentazione è sempre difficile: Non sai mai cosa scriverci e ti viene l’ansia nel vedere quella pagina vuota da riempire.

Iniziamo da me. Allora sono una studentessa universitaria che dopo un lungo periodo di pausa dai circuiti HP-gdr ha deciso di buttarsi di nuovo nel mondo magico. Inutile specificare che sono una grande appassionata della saga di HP. Ho letto sia i libri che visto i film, e devo dire (come sempre del resto) che i film non reggono il confronto. Mi piace leggere fantasy, romanzi storici e horror nel tempo libero… anche se nel pieno delle sessioni d’esame preferisco staccarmi dai libri e guardare serie Tv. Sono una dipendente di serie Tv, anche se ultimamente non ne seguo molte. Come ogni studentessa universitaria sono perennemente in ansia-crisi-sclero e cerco un posto dove distrarmi per qualche ora la sera. Mi piace scrivere, è una delle mie passioni oltre alla lettura. E bhò… non so che altro aggiungere. Ah, sono una Tassorosso convinta <3 <3 <3 Anche se i Test sulle Case di Hogwarts mi smistano sempre a Corvonero D: Però è facile “barare” e faccio in modo che mi esca Tassorosso u.u Ma questo è un segreto e non dovevo dirvelo.

Riguardo al Gdr mi complimento per l’ordine dei regolamenti, la semplicità della grafica e l’assidua utenza. Sono tre cose che noto subito in un forum. Ho già letto parte dei regolamenti e mi sembra più o meno tutto chiaro. Mi piace come venga valorizzato anche il ruolo degli Adulti, che spesso in un Gdr a tema HP è sempre messo da parte a favore della scuola di magia. Spero di trovarmi bene qui con voi.

Ho già qualche idea sulla Pg da costruire. Ma sono sempre ben accetti consigli ed aiuti, soprattutto all’inizio con la paura di sbagliare con i regolamenti e le dinamiche D: Siate pazienti.

<3
12 replies since 19/3/2010