Sto cercando di trasformare i miei sfoghi in apprezzamenti e, per quanto possa sembrare bello, è una cosa che richiede tempo, specie se si è una testina
rimuginina come me.
Ho passato le ultime due settimane a casa, con grandi difficoltà nel capire cosa dovessi fare e come comportarmi. Insomma, ho finito tutti gli esami quindi un po' di pausa me la meritavo. Solo che di base, nella vita quotidiana, tendo a fare almeno 4 cose contemporaneamente. Mi tengo perennemente impegnato perché
I'm a fucking smart Ravenclaw inside, e quando mi fermo mi cade la depressione addosso assieme al mondo intero. Per quanto mi meriti di fermarmi, il mio complesso di senso di colpa e di inferiorità mi provoca insonnia, insofferenza, tanta ansia da aumentare la dose di nicotina e di caffeina giornaliera, desiderio di stragi, ansia, sensazione di star perdendo grosse quantità di tempo nel poltrire e nel rendermi passivo a tutto che invece potrei utilizzare per rimpinzare il mio cervello e produrre cose. E' un cane che si morde la coda ed è difficile uscirne, con tutto che possono essere momenti e sensazioni condivise da una stragrande maggioranza di persone.
Bene. Tutto ciò è accaduto post esami ed è stato ingigantito da un evento che mi ha fatto incazzare come una iena.
E' accaduto il 5 Novembre. Oggi siamo al 18, la mia testa ci ha messo un bel po' per arrivare a dirmi di chiudere questa faccenda e di porvi un punto davanti,
quindi rendetevi conto di quanto io faccia cagare.
Qualche giorno prima quella mente superiore del direttore del mio conservatorio (già altri racconti sul suo conto hanno deliziato voi lettori di queste pagine) mi ha contattato per fare l'Aida giorno 5 con l'orchestra dell'istituto.
Come al solito mi ha chiamato all'ultimo, perché evidentemente le forze interne sono l'ultima risorsa, soprattutto se hai solo un violino interno che ha raggiunto il livello professionale ed è prossimo alla laurea. Quindi, questo figlio di una megera, dato che mi ha considerato all'ultimo mi mette all'ultimo posto, dietro dietro dietro, nei secondi violini.
A me sarebbe potuto andare anche bene se davanti a me ci fossero state persone da cui trarre degli insegnamenti, ma - e non lo dico per arroganza o altro, semplicemente voglio mantenere una certa dignità e voglio che le mie capacità siano rispettate - davanti a me c'erano dei teenager di livello platealmente base, orgogliosissimi di avere il potere in mano su tutta la fila di violini in orchestra e che, ovviamente, non hanno passato queste schifosissime 7 ore di prove (per 4 giorni di fila dalle 10 alle 17 con un'ora di pausa in mezzo tutti appiccicati e senza mascherina manco fossimo in un treno di terza classe indiano) a fare il loro lavoro, bensì a spiattellare la cosa su instagram tutto il giorno.
Ho scritto al direttore per chiedere un chiarimento, perché se dopo tutta la mia carriera accademica ricevo questo trattamento deve esserci un motivo. Devo avere sbagliato qualcosa, devo essere stato inaffidabile.
Ma evidentemente sono solo io a desiderare la logica dal mondo.
La risposta del direttore è stata:
"Violetta sta la e ricordati che ti ho chiamata per ultima"
Benissimo, me ne sono svangato il cazzo. Oltretutto, come volevasi dimostrare, il concerto è andato nel peggior modo in cui potesse mai andare perché quelle ragazzine non erano in grado e soprattutto hanno procrastinato per tutto il tempo destinato alle prove. Vivida nei miei ricordi è la nostra spalla che dice: "regà, oggi non affidatevi a me e ai miei attacchi perché sono troppo in hungover da ieri".
Comunque, questo è il minimo. Perché se fosse stato solo questo mi sarei fatto una risata e via (infatti ho goduto come un riccio ad ogni errore fatto al concerto, lì, dal mio angolino dietro dietro, con un sorriso pronto ogni volta che la magnifica spalla si voltava verso di me per chiedermi con lo sguardo "e mo che faccio?").
Il direttore per adescarmi e farmi fare il concerto, ora che sono in quella strana posizione di limbo fra l'essere un allievo interno ma con tutti gli esami fatti e dunque con l'impossibilità di accreditarmi ore di prove d'orchestra come crediti, mi ha letteralmente scritto nella mail che davano 100 euro lordi al giorno.
Il fatidico giorno del concerto non mi è arrivato ancora nessun contratto o borsa di studio. Vado in segreteria e chiedo. Si informano col direttore perché ovviamente non ne sapevano nulla. La risposta?
"Eh no Violetta è interna non può essere pagata. Se non le va bene non suona"
Io ho bestemmiato così forte che probabilmente si è risvegliato Marduk da qualche parte per seminare pestilenza e terrore.
Ho comunque fatto il concerto perché io mi considero una persona corretta e la fila sarebbe andata in vacca se non ci fosse stato qualcuno in grado di seguire. Probabilmente ho sbagliato, avrei dovuto farli morire sotto il peso della vergogna.
C'è un ma. Il grande direttore di tutti i tempi è alle sessioni di laurea di tutti i bienni, la mia inclusa. Sono entrato in crisi perché volevo denunziarlo al caf (sostenuto da tutti i parenti più stretti) per truffa correndo il rischio di farmi ostracizzare alla laurea da questa infinita paradossale testa di cazzo.
Ne parlo col mio insegnante, gli dico che sono in crisi anche perché sto qua mi da l'impressione che io gli stia sulle palle per tutte le lecite lamentele che gli ho fatto nel corso di questi due splendidi anni. Il maestro mi dice di non fare cagate e che sì, il direttore parla a vanvera su di me e mi considera un "attaccabrighe".
What?
Perché all'inizio del biennio fino a marzo non c'è stato un docente di violino e allora sono andato a chiedergli spiegazioni e lui mi ha risposto "ma che cazzo vuoi da me"?
Perché mi ha bocciato l'argomento di laurea dopo mesi perché non voleva pagare un tecnico del suono?
Perché gli ho chiesto se ci fosse una logica in base ai curriculum sui posti in orchestra?
Queste sono state le uniche volte in cui ci siamo parlati.
Molto bene, sì sono un attaccabrighe e sono anche un rompi coglioni. Probabilmente perché io ho una morale e un'idea di cosa sia una professione abbastanza cristallina. E dopo 12 giorni di rimuginare frenetico su tutta l'ansia che mi mette sta cosa posso solo dire che non me ne frega più un cazzo del parere di 'sti minchioni, e che se a 'sta laurea mi cogliona e tenta di fare quel cazzo che gli pare perché gli ho rotto i coglioni non me ne frega proprio niente. E stiate certi che lo farà, anche se suonerò da Dio.
Ma io affronterò questo demone della mia vita di petto. E non solo il
direttore, ma tutto ciò che rappresenta. Questa è la mia buona occasione per affrontare le sfide al meglio delle mie possibilità e per non lasciarmi più scalfire da simili stronzate. Il mondo lavorativo è una merda, specie nello spettacolo, fatto di frecciatine, soprusi e truffe. Io non faccio parte di questo, nossignore, e di sicuro non andrò a leccare i piedi di nessuno, tanto meno di 'sto deficiente.
12 giorni di inattività.
Ma come diavolo si permette. Ti suono pure il deretano alla laurea.