A questo giro sotto l'albero trovate anche i risultati del contest di ottobre
ed era pure l'ora, direte. Vi ringrazio per la vostra partecipazione, ma ancora di più per la vostra pazienza
Posizione | Personaggio | Punteggio | Galeoni |
Prima | Min Haru | 30 | 20 |
Seconda | Thalia Moran | 28 | 14 |
Terza | Silias Morgan | 19 | 10 |
Min Haru
Che piccolo gioiellino. Sembra che tu abbia preso facilmente la mano con questi contest a tema e mi fa piacere: Haru si muove con sicurezza e padronanza nella mente del lettore, qualità che prende in prestito dal tuo stile preciso ed elegante. Ammiro come l’estensione del tuo vocabolario rinfreschi la lettura piuttosto che appesantirla, complice probabilmente il velo di impertinenza fanciullesca —che è tutto Haru— che traspare testardamente appena in tempo per strappare chi legge all’illusione del
golden child.
Il taglio che hai dato al tema è personale e personalizzato, su misura di Haru, e purtroppo anche molto realistico. I giochi di parole, poi, mi hanno fatto vibrare il cuoricino, sia per la sagacia con cui li hai costruiti e portati avanti nella one-shot, sia per lo spessore maggiore che hanno regalato al racconto stesso, esortando il lettore ad un grado di riflessione in più.
Hai fatto veramente un bel lavoro, strutturato ad arte.
Thalia Moran
Oh. Questa non è una Thalia che mi è capitato di leggere spesso, e probabilmente già di per sé questo dovrebbe significare qualcosa. Quello della salute mentale è di certo un tabù estremamente rilevante ancora adesso in generale, ma ancora di più per una personalità borderline “pubblica” come Thalia. Dalle tue parole traspaiono la situazione problematica del personaggio, le sue difficoltà, i suoi meccanismi disfunzionali; ma anche (seppure io l’abbia percepita più “sottotono”) quella incomunicabilità (per complessità, vergogna, mancanza di una rete d’affetti) della sofferenza che conduce alla devastante consapevolezza di essere inequivocabilmente
soli.
È uno spaccato terribilmente umano di un personaggio a cui spesso vengono associate caratteristiche quali forza, stoicità e solidità; cosa che porta il lettore (me, di certo) a cadere nel tranello molto comune per cui se appari funzionale allora nessuno presta attenzione e nessuno si preoccupa. Trovo che tu abbia fatto un bel lavoro, soprattutto nei punti in cui hai descritto la quotidianità di Thalia invece di mantenerti in astratto.
Silias Morgan
Ho apprezzato che il modo in cui hai scelto di declinare il tema “tabù” fosse intuibile sin dalla prima riga. Dal momento che non conoscevo quasi per niente il tuo personaggio è stato “comodo” avere un’introduzione piuttosto esplicita, nella forma delle riflessioni di Silias.
La maledizione della famiglia Morgan, ereditata da Silias, reca con sé gioie e dolori: da un lato, il potenziale per la grandezza —o quanto meno il rifuggire la mediocrità delle folle—; dall’altro, l’esposizione a tentazioni che difficilmente altre persone incontrano nella propria vita. Per non parlare poi dello scotto “morale” da pagare, dal momento che il ricorso alla magia oscura è, forse, il
tabù per eccellenza del mondo magico.
Ho tenuto il punteggio un po’ più basso perché ho avuto qualche difficoltà a seguire i piani temporali, così come li hai narrati (“il secondo anno scolastico”, “un incontro”, “le settimane seguenti”, “nelle notti solitarie”, “una notte”…). Il ritmo col quale hai descritto il percorso interiore di Silias è sembrato affrettato, come a voler riassumere tanti concetti in poche frasi, e ciò mi ha impedito di partecipare emotivamente dell’intera vicenda. Mi è mancata un po’ di personalità e anche un po’ di personalizzazione all’interno della tua entry.