«No no, signorina Amber, guardi bene... è proprio lì» la voce gracchiante ed impostata di Madama Trelawny non ammetteva repliche e, precisa com'era, anche la commessa non intendeva demordere. Certo, se il dito della donna non fosse stato così grande da inglobare l'intero oggetto, la strega sarebbe stata in grado di capire a cosa si riferiva l'altra con più sicurezza. Secondo la cliente c'era una macchia nel diamante comprato giusto un paio di giorni prima e la biondina, per contro, non poteva credere di essersi persa un dettaglio così invalidante. Piegata sul bancone, con la fine della coda di cavallo a solleticarle il gomito, assottigliò lo sguardo chiaro, concedendo attenzione solo all'oggetto stretto dalle mani grassocce della Trelawny. «Lo vede? E' qui...» e due «Veramente io non- » No che non lo vedeva! Ma il sospetto che la donna stesse mentendo divenne realtà quando il tono si fece più acuto ed il vizio di tenere Amber occupata mentre le parlava del figlio, prese ancora possesso della conversazione. «Ascolta, cara- » il passaggio al "tu" era un chiarissimo segnale di pericolo «- Effy dice che forse potrebbe passare lui a ricontrollare insieme la prossima volta che sarai di turno..ok?» «Cosa?» d'istinto alzò il capo, incapace di comprendere la logica di quel discorso e fu esattamente in quel momento che lo vide. Con la coda dell'occhio vide la macchia scura che rappresentava alla perfezione un Killian in tenuta sempre meno raccomandabile. Cinghie e cinghiette chiudevano il look nero con una sicurezza che attirava sempre lo sguardo della Tassorosso, e di certo non solo il suo, ma dubitava della possibile dolcezza in quello altrui. L'Auror era entrato e quando si era accorta di lui il cuore era nuovamente esploso, imponendole di curvare appena le labbra in un sorriso che non gli rivolse direttamente, poiché ancora piegata sull'anellino immacolato. Quando forte poteva battere il disgraziato nel suo petto? Oh, Killian insegnava che non c'era limite al tumulto che proprio lui sapeva generare in lei. Imbarazzante e dolce all'unisono, un mix micidiale se non si era in grado di gestirne le conseguenze. E quello non era stato che uno sguardo. «Guardi, se vuole può tornare domattina» tagliò corto, stanca di sentire elogiare quel tizio di cui non voleva sapere proprio nulla. Era fin troppo consapevole che di turno ci sarebbe stato qualcun altro e quindi il buon Effy - Efigenio all'anagrafe - avrebbe trovato un muro ancora più duro del suo su cui andare a sbattere. Il cortese sorriso con cui aveva sperato di camuffare la felicità di vedere Killian, praticamente immortale, fu il congedo con cui rabbonì l'adulta, ormai soddisfatta e convinta di aver organizzato l'incontro del secolo e sistemato un parente. Notare i clienti impazienti era parte del suo lavoro, ma il fatto che fosse Killian ad immedesimarsi tale, portò su un nuovo piano di gradimento quella specialissima categoria di rompiscatole. Fuori doveva rimanere impassibile.Certo
«Benvenuto al Wizard Store, desidera?» Il tono impostato e solito, non cambiò di una sfumatura anzi - laddove possibile - divenne ancora più formale, mentre la giovane raddrizzava la schiena mostrandosi in tutta la sua longilinea figura. Una toga nera e lunga si posava con poca grazia sulle forme quasi nascoste della strega, e la comoda cascata bionda, raccolta, si posava a destra a seguire la linea della clavicola. Il volto rilassato era, quasi, uno spettacolo raro a vedersi. Ammantarsi della giusta professionalità sarebbe stato un gioco da ragazzi in casi normali, ma con Killian esattamente di fronte, le costò più di un battito segreto. Il rumore del cinturone sul bancone attirò lo sguardo della bionda che, però, nell'udire la precisazione successiva dovette realmente contenere un'occhiataccia divertita. Con il bancone a dividerli, e una grande propensione ai giochi di ruolo, c'era un vero e proprio mondo da esplorare... e se Killian voleva fare il cliente impaziente e irritante, Amber avrebbe fatto la commessa lenta e meticolosa. Nel mentre, ignara ma impicciona, la signorotta di prima fingeva attenzione per le tiare e al contempo spiava di malocchio Killian e quei modi così burberi e scortesi, designando Amber come "povera cara". «Faremo del nostro meglio, signore» Rimarcò il "signore" in modo reverenziale alzando un secondo il sopracciglio biondo, in una sorta di "ben ti sta" piazzato a dovere, e con la dovuta calma estrasse dal centro del bancone i cassetti trasparenti con le Pietre richieste. Le raccolse una ad una, senza però esagerare con la lentezza perché dopo la coda avrebbe comunque dovuto smaltirla lei, e - data la quantità di gente in negozio - non si defilò nel retrobottega per incastonare il dovuto, si spostò solo nel secondo bancone arretrato. Consapevole di avere lo sguardo di Killian addosso, estrasse la bacchetta, le boccette di pozione-collante e un altro paio di pinze arrugginite, prima di trasformarsi in un maniscalco. Impiegò giusto una decina di minuti, in cui la concentrazione rubò più di uno sguardo degli altri clienti, mentre le pietre levitavano e si incastravano a dovere nei giusti spazi. Lucidato e splendente, il cinturone venne nuovamente esposto agli occhi vigili del suo proprietario. «... 90 Galeoni e 10 Falci» annunciò e, nell'attesa del dovuto compenso, aggiunse: «Ci auguriamo di non rivederla tanto presto, dunque», senza distogliere lo sguardo da lui. Schiena dritta e sorriso sfidante che solo lui avrebbe potuto interpretare correttamente. Braccia conserte ed il discorso era praticamente chiuso. Probabilmente fu a quel punto che, incapace di vedere l'occhiolino di Killian e la smorfia sulle labbra di Amber in risposta, la Signora Trelawny impallidì e prese la nuova decisione del secolo; quella commessa era troppo sgarbata per diventare la nuora ideale, nossignore, avrebbe cercato altrove per il suo caro Effy / Efigenio.
Amber
Serenity Hydra | Caposcuola di Tassorosso | 18 anni |
Outfit |♙
Fffffatto ♥ Belli e aggiornati