WIZARD STORE

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view post Posted on 26/8/2019, 10:16
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«Perfetto allora...» proseguì Amber, indicando a Gwen un percorso più stretto a lato sinistro del bancone, verso il retrobottega. C'era ancora troppo traffico perché la Caposcuola riuscisse a portare la ragazzina nel vero laboratorio, ma per un lavoro semplice non serviva troppa attrezzatura. Le concesse un ultimo sorriso rassicurante, per poi concentrarsi sul lavoro. Con gesti misurati e veloci legò i capelli in una morbida coda che non intralciasse la visuale, distese la pelle di Mooncalf sulla porzione del bancone su cui avrebbe lavorato ed estrasse la bacchetta. «Vediamo se riusciamo a farlo proprio come lo desideri» disse, più rivolta al piccolo cerchietto dorato, che alla sua cliente. Meccanismi, attrezzi e magia si univano spesso in quella bottega, e solo lavorandovi era possibile usufruire dei segreti che si celavano dietro un anello dalla fattura apparentemente semplice. Disposto il materiale e qualche boccetta scura il cui liquido non era ben identificabile, Amber iniziò il suo lavoro. Si ammantò del silenzio assorto di quando la mente impartiva ordini quasi inconsapevoli e perse totalmente la cognizione del tempo. Il legnetto in sorbo sfiorò più volte la superficie rotonda, spezzandola dove necessario e disegnando la chiave di violino richiesta. Non v'era bisogno di avere qualche chiave sotto mano, nel suo caso, aveva letto così tanti spartiti da conoscere alla perfezione quel simbolo. Dopo una ventina di minuti, scanditi solo dall'orologio meccanico appeso vicino all'ingresso, la bionda si concesse un sospiro. Indagò attentamente le iridi scure di Gwen per trovarvi consenso necessario a proseguire, poi sollevò il rubino ed iniziò a lavorarlo di conseguenza. Goccia dopo goccia, le pozioni leviganti lucidarono l'anellino mentre la pietra assumeva - in sospensione - la forma desiderata. Ancora un colpo preciso di bacchetta ed il rubino venne posizionato e sigillato nel punto scelto. «Direi che ci siamo » disse, a lavoro concluso. Pochi minuti dopo, il gioiellino venne posizionato in una scatolina e consegnato alla sua nuova proprietaria. Solo allora, Amber sciolse la coda. «Passa delle buone vacanze, Gwen. Ci vediamo a Settembre»


Suguni; aggiornata ^^
Se vuoi chiudere con un post, fai pure ♥

@Thalia, @Aiden, da voi arrivo a breve *frù
 
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view post Posted on 26/8/2019, 12:32
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| Thalia |
«Sì Signora Mason, ne avremo cura...» senza la minima intenzione di ripetersi cinquecento volte, Amber trattenne uno sbuffo di fronte alla cliente più facoltosa di Londra. Per lei, il tappeto rosso doveva stendersi fin dalla viuzza esterna, ma questo non significava che la Tassina l'apprezzasse; tutt'altro. Vecchiarda, ingobbita e con il tremendo vizio di prendere a borsettate chiunque - nemmeno a dirlo che nella borsa portava mattoni -, la Signora Mason indossava sempre un grugno sospettoso e portava a lucidare la sua collezione di Tiare ogni due per tre. Ed ogni volta che la bionda le assicurava che i preziosi sarebbero stati ripuliti a dovere, quest'altra alzava un sopracciglio e la squadrava da capo a piedi, sempre meno convinta. «Seh» rispose quella volta, defilandosi goffamente senza un "grazie".

Il tempo di tamburellare nervosamente per placare il fastidio, e Thalia entrò in negozio, diradando un po' di quella nebbia che la Signora Mason aveva portato con sé.
«Thalia» iniziò a rispondere, prima di fermarsi - stupita - un secondo a riflettere. Come stava? Il ruggito allegro del cuore, per la prima volta dopo eoni interminabili di malinconia cosmica, le suggerì una risposta sincera al cento per cento. E con un sorriso mite ma solido, Amber si trovò a rispondere: «Sto bene, non mi posso lamentare.» e nemmeno l'inclinarsi delle labbra avrebbe dato troppo peso all'ambiguità della seconda frase, perché la prima contava più di tutte. Era felice... finalmente! «Tu? Come vanno i tuoi programmi estivi?» sull'onda della serenità acquisita e della pace che le dava lavorare dietro quel bancone, si lasciò andare a qualche chiacchiera di circostanza, prima di concentrare le iridi verde acqua sull'idea della concasata. «Mh..» la richiesta di un anello personalizzato, ma semplice, accese una piccola lampadina all'interno della vastità della sua memoria. Per allenamento aveva creato qualcosa, di tanto in tanto, qualche variante allo standard... e forse una di quelle varianti avrebbe soddifatto Thalia. «Forse ho già quello che cerchi. Dimmi se qualcosa ti ispira...» spiegò, aprendo un cassetto laterale del lungo bancone scuro. Avvolti in un rotolo di pelle sintetica, gli anellini argentati risposero al richiamo della luce che li invocava ed Amber non fece altro che aggiungere: «Taglio rotondo?»
| Aiden |
La felicità aveva una data di scadenza, Amber quello lo sapeva benissimo, ma neppure l'ombra degli avvenimenti precedenti - ad Hogwarts e fuori - scalfì la corazza a cui il cuore si aggrappava saldamente, quando Aiden Weiss fece il suo ingresso al Wizard. Professionale, Amber si dedicò alla coppia, e con le braccia lungo i fianchi rimase in ascolto. La dinamica che aveva dinanzi era più unica che rara; non si sarebbe aspettata di interagire con un dolce battibecco madre-figlio in quelle circostanze, ma tant'è che vi assistette comunque. «Auror Weiss, Signora...» li salutò con un cenno di capo, prima che la donna esponesse quanto in suo desiderio e posasse il cinturone precedentemente acquistato, sul bancone. Amber trattenne ogni pensiero, cosicché le iridi di giada non rimandassero altro che un chiaro: "sono qui per servirvi", indispensabile per la sopravvivenza in uno store. Osservò attentamente il forellino vuoto, ed il lavoro svolto per le incastonature precedenti, prima di sollevarlo con entrambe le mani. «Datemi un paio di minuti» asserì, voltando loro le spalle abbastanza in fretta affinché non si notasse il lieve cambio di espressione e sparì nel retro bottega. Poteva anche essere una scena un po' bizzarra, un uomo grande e grosso che si lasciava offrire un punto luce dalla madre, la quale non aveva la minima intenzione di accettare repliche. Ma Amber non provò il minimo stimolo di schernire o stranirsi. Al contrario, il cuore le si strinse in petto, memore di quanto desiderio vi fosse nel vivere un momento così, a diciotto anni, come protagonista. Era abituata alle scene di vita altrui, era abituata a vedere i genitori e le madri - perché era quello il problema - andare a prendere i figli alla stazione, o accompagnarli a Settembre, ed ancora semplicemente camminare al loro fianco. E v'erano momenti in cui non vi faceva caso, come altri in cui invece la sua attenzione finiva esattamente dove non doveva. Eveline le sarebbe mancata per tutta la vita, quello era certo.. niente l'avrebbe sostituita. Inspirò, lenta. Impiegò un paio di minuti in più, ad incastonare quanto richiesto, per poter riprendere l'espressione con cui li aveva lasciati poco prima e tornare da Aiden e sua madre. «Ecco a voi, sono 40 Galeoni.» Incassò il dovuto prima di imbustare a dovere il cinturone e riconsegnarlo ai Weiss. Con la busta in cartone, se ne andò anche un flebile sospiro.


Taliuzza-cara; procediamo *frùfrù
Aidenella; aggiornatissima :flower:
 
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view post Posted on 27/8/2019, 16:44
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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Nei pochi anni che aveva avuto modo di trascorrere ad Hogwarts in compagnia di Amber, mai l'aveva vista più serena di quanto non fosse in quel momento. La sua risposta confermò solamente ciò che lo sguardo del Prefetto aveva potuto intuire e un sorriso di sincera contentezza rispose di rimando alla domanda della strega al di là del bancone. «Diciamo solo che procedono.» concesse infine, guardandosi attorno sempre più convinta che la vera magia si trovasse proprio lì, al Wizard.

Seguì i movimenti di Amber, apprezzando ciascuno dei modelli già pronti che lei le mostrò, oltre alla sua aria così professionale. «Direi che ho l'imbarazzo della scelta...» commentò, sfiorandone uno particolarmente somigliante all'idea che si era fatta entrando nel negozio. Affacciandosi alla vetrina era stata sopraffatta da quella tipica urgenza di acquistare qualcosa, con mille idee a frullarle nella testa. Si era soffermata parecchi minuti all'esterno, indecisa sul taglio migliore e se, dopotutto, un anello facesse al caso suo. Guardandosi le mani, del resto, aveva scorto - come se ci si potesse dimenticare di oggetti simili - dell'anellino regalatole da Nieve sulla destra e quello donatole da Mike sulla sinistra. Una stretta allo stomaco l'aveva presa improvvisamente alla vista dell'anulare e lo sguardo era tornato agli anelli esposti in vetrina. Ora che si trovava all'interno, aveva tutta l'intenzione di concentrarsi sullo shopping, lasciando alle spalle - almeno per un istante - tutto il resto.
«Sì, decisamente.» confermò svelta, sollevando lo sguardo sugli occhi di giada della compagna. «Ti spiace se mentre aspetto mi perdo a dare un'occhiata in giro? Neanche a dirlo... ma adoro questo posto.»


*frùfrù :*-*:

© Thalia | harrypotter.it

 
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view post Posted on 29/8/2019, 07:46
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Inconsapevole di quanto potesse apparire rilassata e serena, Amber proseguì la sua breve indagine per soddisfare i gusti di Thalia. Vide la ragazza ispezionare i suoi piccoli esperimenti a tempo perso e fu con un moto di tacito orgoglio che accolse la decisione ultima. Il retaggio di John era palese, ma la biondina aveva già deciso che quella non sarebbe stata la sua strada. Avrebbe continuato a lavorare al Wizard fino alla fine del settimo anno, dopo - con indubbio malincuore - avrebbe lasciato il posto a qualcun altro ed avrebbe mosso i propri passi nel mondo. Il negozio era l'anello classico di congiunzione tra i gioielli che Johnathan creava su misura per facoltosi acquirenti, e gli studi da gemmologa di Nonna Cordelia... quindi nessuno si sarebbe stupito, nella sua famiglia, se dopo la scuola Amber avesse spinto per diventarne la proprietaria. Ma ovviamente lei aveva già più volte sottolineato che non sarebbe mai accaduto. Assorta, riemerse dalle discussioni familiari quando il suo sguardo incontrò gli anelli alle dita di Thalia. Di uno in particolare riconosceva la fattura, poiché possedeva un suo simile, appeso ad una cordina d'argento sotto la tunica fresca. «Oh, nessun problema.. esplora quanto vuoi» aggiunse, ricambiando lo sguardo della concasata. L'espressione poteva solo indicare quanto anche lei apprezzasse il Wizard, ma Amber non si accontentò di tacere. «Non rimpiango per niente Fortebraccio, questo è un altro mondo..» Sincerità in pillole, prima di iniziare la commissione. Non avrebbe impiegato più di qualche minuto ad unire gemma e struttura, ma Thalia poteva vagare tra gli scaffali quanto voleva.

«Ci siamo!» esordì, alzando di poco il tono perché la rossa potesse sentirla. La calma di Londra si rifletteva nel negozio, ancora vuoto ad eccezione di loro due. Avvicinatasi al bancone, Thalia avrebbe potuto controllare con i propri occhi il risultato. «Che te ne pare? E' come lo volevi..? » alla richiesta si aggiunse anche una seconda piccola indagine, «Se non hai trovato altro, questo viene 8 Galeoni e 2 Falci...» lasciò appositamente in sospeso la frase, e attese.


:fru:
 
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view post Posted on 15/9/2019, 10:20
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You are not saving this world, you are preparing it for me.

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"Se non prendi un cinturone non sei nessuno."
"Si, hai ragione! Guarda il mio quanti punti luce ha!"
Mi fermo solo per un piccolo istante ed origlio un pezzo di discussione che per gli argomenti toccati mi sembra più una discussione riguardo trucchi e gioielli che riguardo equipaggiamenti in se. Proprio per questo fisso i due uomini, il primo basso e rotondo, con dei baffi talmente lunghi che probabilmente riuscivi a vedere anche di spalle. L'altro smilzo, nemmeno un pelo sul viso, un cappello a punta. Ma entrambi lucidavano un enorme cinturone legato alla vita di etnrambi.
Mi avvicino circospetto e, al mio parlare, l'uomo rotondo mi risponde come se mi aspettasse.
"Scusate, di cosa state parlando?"
"OH! Ragazzo mio! Tu non sei mai stato al Wizard Store, entra all'istante."
In poco tempo divento una vittima del marketing più becero ed entro nel negozio, dieci minuti dopo mi ritrovo con un cinturone oscuro e il profondo dubbio su quale punto luce inserire per primo.
Prendo questo! Vorrei anche metterci il punto luce del corpo.



Metto il CENTER visto che so che ti piace tanto :fru:
Compro il Cinturone Oscuro e il punto luce del corpo (o come diamine si chiama) dovrebbero essere 70 G tondi tondi e il mio conto torna a zero :(
 
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view post Posted on 17/9/2019, 10:51
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L'inventario di fine estate rientrava nel breve elenco delle bestie sataniche con cui Amber aveva iniziato ad avere a che fare da quando lavorava al Wizard Store. In gelateria, in generale, era Fortebraccio ad occuparsi di tutto quel ciarpame, ma allo Store le cose erano ben diverse. Con la proprietaria sempre in giro e nuovi arrivi in magazzino, c'era ben poco da battere la fiacca. E fortunatamente la studentessa aveva concluso l'anno più stressante di Hogwarts e si prospettava per lei un momento più quieto, altrimenti sarebbe stato ben più problematico. Accolse quindi di buon grado l'arrivo di un nuovo cliente, pronto a spezzare la monotonia del lucidare smeraldi, e già con un'idea in mente. Fu impossibile però non vivere l'epifania di un istante, nel momento in cui lo vide. Sbagliava o si trattava dello stesso uomo incontrato a Parigi molto tempo prima? Difficilmente sbagliava ad associare un volto, ma nonostante tutto, data la bizzarria dell'improbabile quadretto estivo, non volle indagare. «Buon giorno. Nessun problema, mi dia giusto un paio di minuti...» Si affrettò a dire, senza trattenere troppo l'uomo al bancone. Ormai la procedura di inserimento era talmente collaudata che la Tassorosso davvero impiegò pochi minuti per restituire all'uomo il cinturone acquistato. «Ci siamo, ha ancora un paio di spazi.. quindi nel caso decida di riempirli potrà tornare quando vorrà a completare il lavoro.» schematizzò brevemente, per poi dichiarare: «In tutto fanno 70 Galeoni....». Lasciò che il pagamento procedesse come di consueto e, incassato il denaro, aspettò che l'uomo abbandonasse il negozio, prima di roteare gli occhi e sperare che le diciannove arrivassero presto. Molto presto.


è.è

COME OSI. "center", a me??! ora ti banno
Ti ho aggiornato.. ma ti tengo d'occhio.
💛
 
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view post Posted on 19/9/2019, 11:16
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Quindi era questo che si provava nell’andare a fare acquisti come una qualsiasi persona normale. Niente corse per mettere piede dentro al negozio cinque minuti prima della chiusura o la faccia tosta da indossare quando si arriva che il proprietario è ancora in pigiama e sbadiglia senza sosta (questo era capitato una sola volta, ma il ricordo di quel povero babbano era rimasto comunque vivido in Killian). Non era affatto sgradevole concedersi un’intera mezz’ora di “pace” nella frenetica routine che si ritrovava a vivere quotidianamente, per questo stava sorridendo. No, non è vero. Il motivo del buon umore era tutt'altro. Non si stava recando in un negozietto qualsiasi, ma nel negozio dove lavorava la commessa. Avrebbe persino potuto mettersi a fischiettare se solo non avesse stonato troppo con l’immagine dell’ombra tetra e inaffidabile che dava di sé. E se lei lo avesse visto? O peggio, udito? Doveva ancora tirare la massiccia porta del locale, ma Amber non era da sottovalutare. Mostrarsi così genuinamente felice di incontrarla anche solo per pochi minuti sarebbe equivalso a firmare una condanna a morte. Aveva anche la scusa perfetta per mentire sulla visita: Amigdala si era rifiutata di trasportare il cinturone che effettivamente costituiva un peso non indifferente. Il fatto che non glielo avesse nemmeno chiesto era un dettaglio; il mago sapeva che la falchetta gli avrebbe sicuramente beccato le dita per dire di no e mandarlo al diavolo. Perciò aveva saggiamente scelto di fare a meno della parte dolorosa della faccenda e presentarsi di persona. Ed eccolo qui, ora, dentro al Wizard Store. In mancanza di doti di self-control avanzate come quelle che aveva lui, il sorrisetto obliquo si sarebbe afflosciato mezzo secondo dopo aver realizzato quanto fosse affollato il luogo. In quel momento si ricordò perché aveva sempre evitato di andare negli orari di punta, ma ormai era tardi per mantenere fede alle proprie sacrosante abitudini.
Si avvicinò al bancone dato che tutti gli altri clienti sembravano impegnati ad ammirare la preziosa merce esposta o la brillantezza delle vetrinette tirate a lucido, il giovane non sapeva dirlo. Per quanto lo riguardava, nulla lì dentro fu più degno di attenzione dopo che nel suo campo visivo apparve la figura della Caposcuola Tassorosso. I capelli erano tirati indietro in una coda di cavallo morbida e tale dettaglio diede all’uomo l’opportunità di spiare meglio il suo volto concentrato sulle richieste della signora di mezza età che stava servendo. Non distolse gli occhi grigi da lei un istante, facendosi passare di proposito per un cliente davvero molto impaziente che cerca di mettere sotto pressione la commessa affinchè lo serva presto. Fu dopo diversi minuti che lo sguardo incontrò fugacemente quello acquamarina della giovane prima che lei tornasse a rivolgersi ai suoi doveri lavorativi con la signora. Forse il tutto era stato così veloce che non lo aveva nemmeno visto o riconosciuto. E allora perché tra le labbra rosee si era formata una piega gentile simile ad un sorriso? Anche se minuscolo e appena visibile, il venticinquenne seppe con certezza di non averlo immaginato. E che era per lui, cosa che lo fece sorridere di riflesso. A quel punto dovette fingere di concentrarsi a sua volta sugli espositori che aveva vicino se non voleva mandare a monte la sua copertura da avventore burbero. Messa in scena che continuò persino quando arrivò il suo turno e la voce sottile di Amber si rivolse direttamente a lui in modo formale per chiedergli in cosa potesse rendersi utile.

«Vorrei incastonare in questo cinturone un Punto Luce del Mana, uno del Corpo e una Perla del Mistero » disse in tono pratico posando il manufatto in questione sulla superficie lignea del bancone. «E che sia un lavoro ben fatto, o saprò a chi fare reclamo» aggiunse corrugando la fronte per darsi un tono minaccioso.

Sì, giocare ad impersonare il cliente rompipluffe lo divertiva decisamente molto. Era anche un attore fin troppo credibile. Peccato che una volta terminato l’acquisto, con tutta probabilità avrebbe diretto alla ragazza un occhiolino complice e segreto prima di lasciare il palco e far calare il sipario.


KILLIAN RESWEEN ✧ 25 Y.O. ✧ outfit ✧ THORNS
Ricapitolando: Punto Luce del Mana + Punto Luce del Corpo + Perla del Mistero, tutto da mettere su un Cinturone Argentato già in mio possesso (tiè).

 
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view post Posted on 20/9/2019, 09:41
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«No no, signorina Amber, guardi bene... è proprio lì» la voce gracchiante ed impostata di Madama Trelawny non ammetteva repliche e, precisa com'era, anche la commessa non intendeva demordere. Certo, se il dito della donna non fosse stato così grande da inglobare l'intero oggetto, la strega sarebbe stata in grado di capire a cosa si riferiva l'altra con più sicurezza. Secondo la cliente c'era una macchia nel diamante comprato giusto un paio di giorni prima e la biondina, per contro, non poteva credere di essersi persa un dettaglio così invalidante. Piegata sul bancone, con la fine della coda di cavallo a solleticarle il gomito, assottigliò lo sguardo chiaro, concedendo attenzione solo all'oggetto stretto dalle mani grassocce della Trelawny. «Lo vede? E' qui...» e due «Veramente io non- » No che non lo vedeva! Ma il sospetto che la donna stesse mentendo divenne realtà quando il tono si fece più acuto ed il vizio di tenere Amber occupata mentre le parlava del figlio, prese ancora possesso della conversazione. «Ascolta, cara- » il passaggio al "tu" era un chiarissimo segnale di pericolo «- Effy dice che forse potrebbe passare lui a ricontrollare insieme la prossima volta che sarai di turno..ok?» «Cosa?» d'istinto alzò il capo, incapace di comprendere la logica di quel discorso e fu esattamente in quel momento che lo vide. Con la coda dell'occhio vide la macchia scura che rappresentava alla perfezione un Killian in tenuta sempre meno raccomandabile. Cinghie e cinghiette chiudevano il look nero con una sicurezza che attirava sempre lo sguardo della Tassorosso, e di certo non solo il suo, ma dubitava della possibile dolcezza in quello altrui. L'Auror era entrato e quando si era accorta di lui il cuore era nuovamente esploso, imponendole di curvare appena le labbra in un sorriso che non gli rivolse direttamente, poiché ancora piegata sull'anellino immacolato. Quando forte poteva battere il disgraziato nel suo petto? Oh, Killian insegnava che non c'era limite al tumulto che proprio lui sapeva generare in lei. Imbarazzante e dolce all'unisono, un mix micidiale se non si era in grado di gestirne le conseguenze. E quello non era stato che uno sguardo. «Guardi, se vuole può tornare domattina» tagliò corto, stanca di sentire elogiare quel tizio di cui non voleva sapere proprio nulla. Era fin troppo consapevole che di turno ci sarebbe stato qualcun altro e quindi il buon Effy - Efigenio all'anagrafe - avrebbe trovato un muro ancora più duro del suo su cui andare a sbattere. Il cortese sorriso con cui aveva sperato di camuffare la felicità di vedere Killian, praticamente immortale, fu il congedo con cui rabbonì l'adulta, ormai soddisfatta e convinta di aver organizzato l'incontro del secolo e sistemato un parente. Notare i clienti impazienti era parte del suo lavoro, ma il fatto che fosse Killian ad immedesimarsi tale, portò su un nuovo piano di gradimento quella specialissima categoria di rompiscatole. Fuori doveva rimanere impassibile.Certo

«Benvenuto al Wizard Store, desidera?» Il tono impostato e solito, non cambiò di una sfumatura anzi - laddove possibile - divenne ancora più formale, mentre la giovane raddrizzava la schiena mostrandosi in tutta la sua longilinea figura. Una toga nera e lunga si posava con poca grazia sulle forme quasi nascoste della strega, e la comoda cascata bionda, raccolta, si posava a destra a seguire la linea della clavicola. Il volto rilassato era, quasi, uno spettacolo raro a vedersi. Ammantarsi della giusta professionalità sarebbe stato un gioco da ragazzi in casi normali, ma con Killian esattamente di fronte, le costò più di un battito segreto. Il rumore del cinturone sul bancone attirò lo sguardo della bionda che, però, nell'udire la precisazione successiva dovette realmente contenere un'occhiataccia divertita. Con il bancone a dividerli, e una grande propensione ai giochi di ruolo, c'era un vero e proprio mondo da esplorare... e se Killian voleva fare il cliente impaziente e irritante, Amber avrebbe fatto la commessa lenta e meticolosa. Nel mentre, ignara ma impicciona, la signorotta di prima fingeva attenzione per le tiare e al contempo spiava di malocchio Killian e quei modi così burberi e scortesi, designando Amber come "povera cara". «Faremo del nostro meglio, signore» Rimarcò il "signore" in modo reverenziale alzando un secondo il sopracciglio biondo, in una sorta di "ben ti sta" piazzato a dovere, e con la dovuta calma estrasse dal centro del bancone i cassetti trasparenti con le Pietre richieste. Le raccolse una ad una, senza però esagerare con la lentezza perché dopo la coda avrebbe comunque dovuto smaltirla lei, e - data la quantità di gente in negozio - non si defilò nel retrobottega per incastonare il dovuto, si spostò solo nel secondo bancone arretrato. Consapevole di avere lo sguardo di Killian addosso, estrasse la bacchetta, le boccette di pozione-collante e un altro paio di pinze arrugginite, prima di trasformarsi in un maniscalco. Impiegò giusto una decina di minuti, in cui la concentrazione rubò più di uno sguardo degli altri clienti, mentre le pietre levitavano e si incastravano a dovere nei giusti spazi. Lucidato e splendente, il cinturone venne nuovamente esposto agli occhi vigili del suo proprietario. «... 90 Galeoni e 10 Falci» annunciò e, nell'attesa del dovuto compenso, aggiunse: «Ci auguriamo di non rivederla tanto presto, dunque», senza distogliere lo sguardo da lui. Schiena dritta e sorriso sfidante che solo lui avrebbe potuto interpretare correttamente. Braccia conserte ed il discorso era praticamente chiuso. Probabilmente fu a quel punto che, incapace di vedere l'occhiolino di Killian e la smorfia sulle labbra di Amber in risposta, la Signora Trelawny impallidì e prese la nuova decisione del secolo; quella commessa era troppo sgarbata per diventare la nuora ideale, nossignore, avrebbe cercato altrove per il suo caro Effy / Efigenio.

Amber Serenity Hydra | Caposcuola di Tassorosso | 18 anni |Outfit |♙


FffffattoBelli e aggiornati
 
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view post Posted on 24/9/2019, 22:35
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MìREEN FIACHRAN
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Voglia di shopping.
Aveva decisamente BISOGNO di shopping e di distrarsi.
Soprattutto avrebbe dovuto prima o poi trovare il coraggio di parlare con Vath su quello che era successo tra loro due dopo la festa di San Patrizio e cosa significava, ma prima di tutto avrebbe dovuto capire lei stessa i propri sentimenti per il ministeriale perchè ormai era palese quello che provava lui per lei... ma gli credeva? Dopo quello che aveva passato perdendo la moglie, che lo aveva lasciato con 3 figli piccoli, come poteva anche solo credere che i suoi sentimenti per l'irlandese potessero esser paragonati a quelli che aveva provato per la donna della sua vita ? Per non parlare che era comunque padre, come le aveva detto la sua amica Lia tempo prima, iniziare qualcosa con Vath significava accettare il "pacchetto completo" e lei non si sentiva pronta a fare la madre, aveva solo 25 anni cavolo! C'erano ancora un sacco di cose che avrebbe voluto fare prima di accasarsi con figli! E poi in futuro ne avrebbe voluti di propri, col suo sangue e i suoi geni...
Sarebbe finita per far da madre ad una squadra di Quidditch??
Adorava i figli di Vath, quando aveva fatto da babysitter era stata bene con loro e aveva sentito l'istinto materno crescere in lei, ma ancora non se la sentiva, era troppo presto!
E poi stava iniziando finalmente a dimenticarsi di Aiden per il quale aveva avuto una cotta epica, si stava avvicinando adesso a Vath, figurarsi se doveva includere fin da subito i figli nei loro progetti "di conoscersi"...
Quei pensieri erano da giorni che le frullavano per la testa, per quel motivo aveva evitato il collega e aveva decisamente bisogno di passare un po' di tempo a riflettere su come e quanto si stava incasinando la sua vita ultimamente... così aveva approfittato del weekend libero dal lavoro per rilassarsi a casa. Il suo relax era durato poco, la madre aveva delle commissioni a Londra e pensando di far un piacere alla figlia, si era stabilita da lei proprio nei suoi giorni di riposo.
Alla fine la cosa delle commesse era stata tutta una scusa, Sheryda aveva notato che la figlia era parecchio distratta e di umore un po' strano durante le telefonate e la sua recente visita, così aveva deciso di raggiungerla e trascinarla in uno shopping pazzo-compulsivo.
Due cose le avevano decise prima ancora di uscire di casa: avrebbero concludere quella bella giornata da Madama Piediburro per una delle sue tisanine e deliziosi dolci; e il primo negozio che avrebbero visitato sarebbe stato il loro preferito: il WizardStore.
Entrate nel negozio persero una buona mezz'ora a guardare ammirate i gioielli, le pietre preziose, le creazioni della bella e giovane ragazza bionda che faceva lì da commessa nonchè autrice di alcuni dei gioielli più belli lì presenti.
Alla fine sua madre si comprò un meraviglioso anello con la sua pietra portafortuna, invece Mìreen restò imbambolata a guardare le cinture. Fino a quel momento non ci aveva prestato molta attenzione, di solito guardava le meravigliose creazioni, o addirittura portava delle sue bozze affinchè le abili mani della ragazza che vi lavorava realizzassero i gioielli dei suoi disegni...
Eppure quel giorno non riusciva a staccare gli occhi da un cinturone dalle incisioni e decorazioni dorate, vi era persino la possibilità di incastonarci delle pietre speciali che fino a quel momento non aveva ancora visto.
Era appoggiato vicino ad un altro completamente nero, il taglio era più netto, anche le decorazioni erano più particolari, correvano sui bordi dell'oggetto in complicati intrecci neri, che in un qualche modo davano una sensazione di timore, quasi pericolo... eppure tanto affascinanti... come serpenti che sinuosi percorrevano e abbellivano la cintura, insieme ad una pietra nera come la notte più scura.
Una sensazione del genere le era accaduta solo un'altra volta, alla fiera di San Patrizio, al banchetto di quello stesso negozio, con un amuleto dai colori sul verde di varie sfumature scure.
Anche in quell'occasione la sua mano si era avvicinata lentamente all'oggetto dai colori cupi, come spinta da una voce nella sua testa che la incitava ad osare, a rischiare, ad andare contro la sua natura...
Ma prima che potesse anche solo sfiorare il tessuto, la voce della madre, esaltata dalla compera appena fatta e che aveva già messo al dito, la risvegliò da quella cupa tentazione.
Rapida ritirò la mano.
Cosa le era preso?? Perchè gli oggetti di quel negozio avevano su di lei quell'effetto così controverso?
Cosa le stava succedendo?? Ecco, anche quella stramberia era da aggiungere alla lista delle cose che ultimamente le davano parecchio da riflettere e preoccupare, anche se in questo caso vi si univa timore e paura di ciò che ultimamente provava e letteralmente sentiva persino da sveglia.
Quando si allungò a toccare il cinturone dai decori dorati, una sensazione di pace e appagamento la invase, come che era quella la sensazione di cui aveva bisogno, il calore di avere tra le mani "l'oggetto giusto", la sensazione di appartenenza, che le fece capire di aver fatto e scelto bene.
Col sorriso si diresse al balcone che ormai conosceva bene e l'appoggiò davanti alla ragazza che ormai avrebbero potuto quasi chiamarsi per nome.


<< Prendo questo. Con tutte le volte che sono venuta qui per commissionarti lavori e creazioni, non ho mai pensato di presentarmi... - allungò la mano appena liberata per stringere quella di lei in un gesto di presentazione - Mi chiamo Mìreen, piacere di conoscerti e grazie per la pazienza che hai con me e soprattutto per i meravigliosi gioielli che riesci a realizzare con solo le mie semplici bozze.>>

Se la ragazza avesse risposto alla sua semplice presentazione, le avrebbe sorriso e prendendo il pacco con la sua compera, sarebbe uscita salutandola allegra, promettendole di tornare presto e trascinandosi dietro la madre che sembrava intenzionata a comprare direttamente il negozio intero...
Ok che la sua famiglia era ricca, ma comprare direttamente il negozio era forse un po' troppo.
Appena uscite, sua madre la spinse subito verso un'altra vetrina, nelle sue mani la compera aspettava impaziente di esser indossata, eppure la leggera spossatezza che le aveva dato l'altra scura, ancora non se n'era andata completamente... Decise di non darci peso per adesso, voleva che quella giornata fosse all'insegna della spensieratezza e delle compere folli.

©harrypotter.it


Essendo un po' di fretta per poter partecipare all'evento della Profezia, mi considero già servita, così da non dover metter fretta a te Amberina <3 , ma ugualmente una breve presentazione speravo di farla, magari approfondendo poi in futuro alla prima occasione. :fru:
Perle e pietre le farò incastonare in futuro, ora ho altre spese da fare xD
Compro:
Cinturone Dorato 40G

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view post Posted on 27/9/2019, 10:37
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L'intenso caldo estivo aveva già lasciato posto a quello spiraglio fresco che anticipava l'Autunno. Non di tanto eh, non eccessivamente.. giusto una spolverata di venticello e qualche ora senza afa; per la gioia di Amber. Diversamente da quanto era stato per i mesi frenetici prima dei G.U.F.O. non v'era alcun appunto che svolazzasse in giro, e nessun libro scolastico si nascondeva proprio dietro al bancone, pronto a fare capolino quanto un cliente oltrepassava la linea di confine. No, niente stress, niente ansia e un genuino fermento per il sesto anno alle porte. Erano queste le emozioni tranquille che coronavano l'espressione serena e professionale della strega bionda dietro il bancone. I capelli ammorbiditi da una nuova lozione in commercio, scivolavano morbidi lungo le scapole e le regalavano zaffate di camomilla quando si muoveva troppo in fretta o si chinava per raccogliere qualcosa. Non era mai stata una commessa invadente, e quando una nota cliente entrò in negozio - accompagnata stavolta - non batté ciglio. Amber in generale preferiva osservare con discrezione i possibili acquirenti, magari prendendo nota di quelle reazioni naturali che alcuni oggetti sembravano richiamare in loro; li studiava quasi fossero una particolare categoria di persone... e non era forse così? Mite, dunque, si rigirò l'amuleto tra le mani e lasciò che lo sguardo vagasse sulla chioma variopinta della ragazza. La ricordava bene per alcuni oggetti che le aveva commissionato nell'ultimo anno, ma forse non aveva mai davvero afferrato il suo nome. La cosa fondamentale era che non era mai tornata per lamentarsi di eventuali lavori mal svolti. Ripiegando con cura la lista dei volumi del sesto anno, che avrebbe dovuto acquistare l'indomani, Amber notò l'avvicinarsi della cliente e con espressione neutrale l'accolse a dovere. «Bentornata al Wizard Store.» accennò, prima che l'ordine venisse espresso ed una mano allungata verso di lei. C'era reticenza malcelata nello sguardo cristallino; non era solita stringere la mano se non a determinate persone - o in occasioni ufficiali - e doveva ancora capire in quale "zona grigia" potersi muovere. Dietro al bancone del Wizard non era solo Amber (sebbene potesse esserlo più lì che da Fortebraccio) ma era una commessa che avrebbe dovuto seguire un codice d'educazione più dettagliato. Strinse la mano con presa ferma ed incredibilmente veloce, una toccata e fuga nel vero senso della parola. Le dita affusolate ebbero appena il tempo di sfiorare quelle di Mireen prima di tornare al sicuro sul bancone. «Amber, e non è nulla di che, davvero... il più lo fa il disegno.» spiegò, mentre imbustava il bene richiesto con precisione e cura. «... e i tuoi disegni sono ricchi di particolari che aiutano allo scopo» concluse, prima di porgere il sacchetto e dichiarare il totale di 40 Galeoni che Mireen doveva al Wizard. Se c'era una cosa che Amber non sapeva fare era accogliere un complimento come si confaceva ad una ragazza di diciotto anni discretamente brava, e probabilmente non avrebbe mai imparato, preferendo invece deviare su altro. Era fiera di quasi tutto quello che faceva, ed amava riuscire nei suoi intenti... ma difficilmente sapeva comprendere cosa fare quando questi le venivano riconosciuti anche da altre persone. Tra le rare volte in cui vi era riuscita - per ovvie ragioni - c'era il congedo alla fine degli esami, quando si era ritrovata a sorridere con soddisfazione salutando la commissione ed uscendo dalla Sala Grande.

CITAZIONE
I galeoni spesi in difesa del BENE non sono mai troppi! :rule:

Soprattutto se li spendi qui da noi 💛
Mia cara, considerati Servitissima e Aggiornatissima.

 
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view post Posted on 30/10/2019, 11:36
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tmHpbpU
Un ultimo sorso, lungo a sufficienza per bagnarsi la bocca di caffè caldo, e l'attimo successivo gettò via il bicchiere di carta in un cestino di passaggio. Il sapore della bevanda continuò a risultare estremamente dolce, anche più del dovuto, e in quella sensazione si intravide una scintilla di piacere sul volto di Oliver. Le strade della Capitale non erano nulla in confronto ai sentieri acciottolati del Villaggio di Hogsmeade, e più lo sguardo del ragazzo ne inseguiva i contorni, più si accorgeva di come Londra, fondamentalmente, non fosse pronta al paragone. Certo, aveva una sua bellezza, sarebbe stato sciocco immaginarne il contrario: ma l'aspetto mistico, segreto, invulnerabile di un simile potenziale andava disperso nel reticolo di palazzi imponenti, grattacieli infinitamente complessi, e tutta una geometria di ponti e semafori di cui Oliver aveva soltanto sentito parlare, in modo disinteressato. Non c'era armonia, nel suo insieme. Non per lui, tutto sommato. Quando controllò l'orario su uno di quei dispositivi tecnologici - inusuali per lui tanto quanto per il suo mondo -, si insinuò il dubbio di poter arrivare in ritardo a lavoro: il turno pomeridiano allo store musicale di Zufolo era per lui tra i più scoccianti in assoluto, e tanto bastava per girare i tacchi verso tutt'altra direzione. Si augurava soltanto di non dover fare pulizie di cambio stagione: l'Autunno era così invasivo perfino per gli strumenti musicali, il suo datore poi non era di certo parsimonioso con i compiti da svolgere. Impiegò poco più di un quarto d'ora, a passo svelto, per raggiungere invece il negozio di Wizard Store. Ne conosceva collocazione, sistemazione e postazione fin nel profondo, Oliver era un cliente abituale forse più di quanto si potesse immaginare. Superato l'ingresso, sfilò le mani dalle tasche e si lasciò abbindolare dall'uno e l'altro monile prezioso tra le vetrine; in solitaria, almeno per poco, si confuse tra riflessioni e bagliori, e distinguere una cosa dalla successiva risultò complicato perfino per lui. Alla fine, più affascinato che sorpreso, comprese la sua scelta fino al bancone principale.
«Salve, acquisto una Perla dell'Oscurità.» Lo disse in modo semplice, diretto, senza titubanza. Un articolo, quello, che mai avrebbe lontanamente considerato tra i suoi cassetti fino a quel giorno: ma c'era un fascino tutto proprio, unico e a tratti tanto originale, ed era una collezione alla quale non si sarebbe sottratto. Sfilò dalla borsa a tracolla un Cinturone Argentato, uno scintillio costoso e valido, un cimelio di quello stesso negozio: due punti erano già occupati da perle gemelle, ma c'era un terzo e ultimo spazio libero. «Si può incastonare qui, grazie. Prendo anche un anello, uno qualsiasi, con uno zaffiro da compagnia. Per ora è tutto.» Un sorriso di circostanza, il Mokessino dalla tasca pronto per aprirsi e consegnare la somma necessaria. Subito dopo, un altro saluto e via verso lo store.
 
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view post Posted on 31/10/2019, 17:50
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Un corvo.
Ecco l'oggetto dell'attenzione di Amber; lo stava tenendo d'occhio da almeno un'ora... convinta - chissà perché - che fosse in realtà un volatile postino, eppure tra le zampe non aveva nulla. Nulla se non si considerano le punte aguzze del cancello di fronte la vetrina principale, a cui si era letteralmente arpionato. Da bambina spesso commetteva l'errore di confondere corvi e merli, ma con il tempo aveva capito che i primi erano decisamente più grossi e lugubri dei secondi; e le piacevano anche di più. Nemmeno a dirlo, il clima ed il momento erano particolarmente propizi per vedere quegli esemplari riempire le strade di Londra. Non era così che cominciavano gli Horror? Un gracchiare di corvi (e quello c'era), nebbia (a Londra? un classico sempre presente) e un cimitero... ecco quello per fortuna non c'era, era al Wizard Store, dopotutto. Amber si era piacevolmente lasciata contagiare dal nero degli abiti che sempre più spesso si vedevano, e quindi anche la sua "divisa" da commessa era diventata una tunica nera adornata dai pendagli che la bionda portava al collo. Anche le unghie, per l'occasione, erano state pitturate di nero. «Oliver, ben arrivato» salutò così il Caposcuola di Grifondoro, senza intromettersi nei suoi acquisti, lasciando invece che fosse lui a notificarle i propri desideri, mentre il profumo di cannella e arancio si espandeva da due piccole candele che lei aveva acceso poco prima. A forma di zucca e con l'incanto dell'eterna fiamma, erano proprio ai due lati opposti del bancone. Sebbene Halloween non fosse propriamente tra le sue feste preferite; decorare il negozio per l'occasione la appagava più di quanto avrebbe ammesso. Pochi cambiamenti ma ben studiati, che potevano creare un'atmosfera tanto accogliente quanto "stregata". E poi c'erano i toni dell'autunno, che sebbene non si sposassero gran bene con il suo incarnato, le piacevano un sacco. E poi l'autunno era il preludio dell'inverno, e lì lei sentiva di spiccare. «Nessun problema, dammi solo qualche minuto e sarà fatto.» seguì, informando il ragazzo del tempo necessario ad incastonare la Pietra ed inscatolare l'anello. La cascata dorata ondeggiò al muoversi della strega verso il retrobottega. Oliver sarebbe rimasto da solo giusta una decina di minuti, il tempo tecnico di esecuzione degli incanti specifici e poi Amber sarebbe tornata con il cinturone e l'anello. «Ci siamo, per il lavoro, la pietra e l'anello, sono in tutto 28 Galeoni e 8 Falci.» e così rimase, con gli occhi chiari in attesa del denaro sufficiente per coprire il sospeso e la mente ancora girovaga alla ricerca del corvo che - manco a dirlo - non si era spostato di un centimetro.


Eccoci ^^ aggiornatissimo e servitissimo.
:zalve:

 
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view post Posted on 29/11/2019, 02:31
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We can MASTER the future.

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vathnome
Dipendente Ministeriale ~ C.M.I. ~ 28 anni ~ Inglese
PS: 240 ~ PC: 169 ~ PM: 170 ~ EXP: 29,5


Vath si era finalmente deciso a dilapidare ingenti quantità di Galeoni dal suo conto alla Gringotts e, quale periodo migliore quello dei saldi. Dopotutto era da più di un anno che non si concedeva qualche spesa per sé stesso e, senza contare le cioccorane per la collezione delle figurine, le spese erano state praticamente quasi nulle. Certo, i bambini richiedevano spese continue per abiti, giocattoli e qualsiasi altro piccolo capriccio che Vath si sentiva di poter concedere ai figli. Dopotutto chi, tra i purosangue, non aveva avuto una scopa giocattolo che fluttua a a mezzo metro dal terreno, capace di raggiungere massimo le sei miglia orarie per poter sfrecciare per la tenuta in tutta sicurezza? Così, dopo esser entrato nel negozio poco dopo l'apertura per non perdere tempo con inutili code, il ministeriale poté scorgere una figura a lui familiare, risalente ancor prima al periodo buio della scomparsa di Sybella. «Ms. Hydra, buongiorno. La trovo bene dall'esame di Materializzazione.» Un sorriso avrebbe accompagnato quel saluto, mentre con pochi passi si spostò fino al bancone. «Vorrei approfittare di questo venerdì nero per poter acquistare uno di quei cinturoni dotati esposti in vetrina, vorrei incastonarci tre punti luce, uno per tipo.»

//Cinturone Dorato *
Preferibilmente per allineamenti tendenti al buono 40 Galeoni +2PC; +8PM
Punto Luce del Mana 35 Galeoni + 5 Galeoni per il lavoro +10PM
Punto Luce del Corpo 25 Galeoni + 5 Galeoni per il lavoro +10PC
Punto Luce della Salute 25 Galeoni + 5 Galeoni per il lavoro +10PS

Totale, correggimi se sbaglio, dovrebbe essere 130 galeoni, contando lo sconto del 10% il totale aggiornato dovrebbe essere 117 Galeoni. :fru:


vath2




Edited by Vath Remar - 29/11/2019, 16:15
 
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view post Posted on 29/11/2019, 15:39
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You are not saving this world, you are preparing it for me.

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Wizard Store. Mi sono ripromesso di tornare per completare il set di pietre da incastonare e oggi è proprio quel giorno. Cammino per Londra con il cinturone sulla spalla come un campione di MMA, ogni tanto sento qualche sguardo addosso, due babbani si sono pure fermati per farsi una foto con me e io, divertito dalla situazione, ho deciso che quel giorno sarei stato Mirko Billò, campione dei pesi massimi della sezione Inglese della UFC.
Arrivo al Wizard Store e leggo fuori una bellissima scritta che recita "10% di sconto", è la mia giornata fortunata.
Entro con un bel po' di folla nel negozio, ci vuole un po' prima che arrivi il mio turno e attendo un po' stufo per le lunghe attese. Giunto al mio turno metto il cinturone sul bancone e sono un po' divertito perché so che perderò un po' di tempo.
"Finalmente! Prendo il punto luce del mana e della salute a far compagnia a quello che ho già"
Nel frattempo cerco di farmi il conto se i miei Galeoni sono abbastanza o meno per poter pagare il tutto, dovrei farcela anche se risicato.

Alloooora, se ho fatot bene i conti dovrei arrivarci per il rotto della cuffia AHAHAHAH Punto luce Salute e mana, ripeto.
 
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view post Posted on 4/12/2019, 21:15
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«...e ti ho lasciato un po' di cioccolata calda nel retrobottega.» la voce lontana della proprietaria del Wizard la raggiunse a fatica, prima che la donna dai capelli corvini e ricci spuntasse davanti al suo naso e le stringesse le spalle con sicurezza. «Come ho detto anche a Niahndra, voglio le mie commesse al massimo delle forze in questo periodo particolarmente... difficile» il tono lieve con cui si soffermò sull'ultima parola, sembrò ad Amber una coltellata tra le scapole. "Difficile" era un eufemismo, quel periodo era letteralmente i n f e r n a l e. «Anche perché non prevedo un mio rientro prima dell'anno nuovo» soave, la donna riuscì perfino a scomporsi in un occhiolino complice che trovava invece nella bionda un'espressione di marmo. Ok, la Tassorosso era abituata al modo di fare e ... di vivere, di quella donna, ma certo non era al settimo cielo all'idea di dover passare le aperture festive solo con Niahndra. La collega era brava ed i loro turni si incastravano bene.. ma due era un numero esiguo rispetto alla portata di clienti prevista. Si sforzò in ogni caso di non apparire troppo turbata, poiché non appena la donna si fu smaterializzata, alla porta comparve un Ministeriale a lei noto: Vath Remar, con cui aveva affrontato il corso di Materializzazione. «Signor Remar, grazie... in cosa posso esserle utile? » glissò sull'idea di dirgli che effettivamente lui non sembrava cambiato di una virgola, era proprio incapace nelle conversazioni di rito. Concentrata, invece, assorbì la richiesta e recuperò il dovuto, concedendosi il tempo necessario per incastonare le tre pietre richieste. Fortunatamente l'orario giocava a vantaggio del mago, che non dovette attendere molto perché tutto fosse pronto ed imbustato. «Con gli sconti di oggi, il totale della sua spesa ammonta a 117 Galeoni. » dichiarò a lavoro concluso, i pensieri già volavano alla cioccolata calda che l'attendeva.

▽ ▽ ▽

La tazza era stata incantata come di consueto, per conservare la bevanda alla giusta temperatura e non rischiare che si freddasse nell'attesa. Questo però non diminuiva il desiderio di Amber, tanto che riuscì a miracolo ad approfittare di un momento di calma in quel giorno nero sotto ogni aspetto, per godersi un sorso di cioccolata calda e un morso ad una brioche. E dopo, di nuovo dietro al bancone a servire file di clienti appostati lì proprio per usufruire della promozione del giorno. Aveva ancora un'ora prima di lasciare amorevolmente le chiavi a Niahndra e passarle il testimone. Ma in un'ora quanti clienti poteva servire? Non senza un pungolo che le imponeva di ricordarsi di quell'uomo dall'accento strano, Amber servì Maurizio con rapidità e precisione, sebbene trattenne un sorriso nel vederlo entrare con l'oggetto in spalla come fosse un sacco di patate. «Nessun problema, sarò da lei in pochi minuti.» Una frase di rito che pronunciò con una punta di stanchezza. Dov'è che aveva visto quell'uomo? Si scervellò anche durante l'incastonatura e per tutto il tempo del conto e del conteggio dello sconto. «Con gli sconti di oggi, il totale della sua spesa è di 63 Galeoni. » Affabile ma stanca, attese il pagamento, incassò i Galeoni della spesa e riconsegnò il Cinturone completo; doveva resistere ancora un poco. Meno di mezz'ora dopo, nel bel mezzo del nulla, l'illuminazione! Parigi?

Miei cari, servitissimi, aggiornatissimi e ... nerissimi (?)
:zalve:

 
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389 replies since 1/12/2008, 00:11   13103 views
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