WIZARD STORE

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Leah‚
view post Posted on 28/2/2020, 11:52






Il vento soffiava forte sulle strade di Londra e nonostante il cielo azzurro e sgombro di nuvole a Leah battevano i denti dal freddo. Aveva la sciarpa tirata su fino alle orecchie e con le mani affondate nelle tasche della mantella blu combatteva contro il vento per raggiungere il negozio.
- Ci sei, Leah? - le chiese suo padre, voltandosi verso di lei.
Leah annuì, continuando a seguirlo lungo il marciapiede.

- Eccoci arrivati. Sei sicura di voler entrare da sola? -
- Certamente, - replicò Leah.
- Allora vado a ritirare i colori per la mamma e torno. Ci aspettiamo qui. -
Leah annuì ancora e lo vide allontanarsi lungo il marciapiede per qualche secondo prima di entrare nel negozio. Non era mai stata lì, gli sembrava un posto troppo esclusivo per una come lei. Una parte di lei sperava che ci fosse la proprietaria, anche se ne avrebbe avuto soggezione, perchè sapeva che Nia lavorava in quel negozio dopo la scuola e non avrebbe voluto farle venire il minimo sospetto di cosa stava architettando... Anche se in realtà, se fosse stata in grado di mantenere l'aria evasiva e di rimanere credibile nelle sue scuse, magari non avrebbe sospettato nulla. Ma no, non Niahndra. Lei sicuro l'avrebbe notato. E poi lei non era proprio capace di dire bugie.
Spinse la pesante porta e una volta dentro accolse con piacere il tepore e la calma degli scaffali di legno. Si avvicinò al bancone con gli occhi spalancati, osservando tutto quello che la circondava. Si muoveva a piccoli passi, temendo di urtare o rompere qualcosa. Attraverso il ripiano di vetro del bancone Leah poteva ammirare le perle e le gemme in vendita. Strinse tra le mani il foglietto di pergamena dove si era appuntata le scelte fatte e si schiarì la voce, cercando di darsi un contegno da quasi-quindicenne, e non da mocciosa.

- Ehm... Buongiorno, - iniziò. Poi si ricordò che ufficialmente stava facendo una commissione per i suoi genitori, quindi ostentò sicurezza. - I miei genitori mi hanno chiesto di venire a prendere dei gioielli. Avrei bisogno di sette anelli, di cui uno dal taglio maschile, se possibile. Queste sono le pietre che vorrei inserite. Su quello maschile mi servirebbe il lapislazzuli. -
Allungò il ritaglio di pergamena scritto da suo padre sul bancone, che recitava: "topazio, ametista, giada, pietra di luna, acquamarina, turchese, lapislazzuli".
Mentre attendeva di essere servita, Leah soppesò con la mano il sacchetto pieno di Galeoni tintinnanti che aveva ritirato mezz'ora prima alla Gringott, accompagnata dal papà. Era finalmente giunto il momento di spendere un po' di quei risparmi.


« Leah Rose Elliot; Tassorosso; Scheda »

 
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view post Posted on 29/2/2020, 16:39
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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R
itorni presto, Madama Robertson!»
Non appena la signora si fu richiusa la porta alle spalle, Niahndra rilasciò il respiro e tornò al bancone cosparso di monili e pendagli.
Ogni volta la stessa storia. Madama Robertson aveva voluto studiare nel dettaglio tutta la nuova collezione, poi aveva tentato di corromperla per avere informazioni sulla collezione futura ed infine si era accontentata di farsi dire quali gioielli avessero comperato gli altri membri del suo club così da sbalordirle con il suo nuovo acquisto.
La Alistine non credeva fosse possibile provare così tanti gioielli tutti in una volta.
Con calma terminò di riporre ogni cosa e ne approfittò per portarsi avanti con l'inventario.

Quando Leah entrò in negozio, la commessa impiegò qualche secondo a riconoscerla sotto il pesante sciarpone, ma una volta che ci fu riuscita le sorrise entusiasta.
«Leah, ciao!» Non aveva mai visto l'amica in negozio né pensava potesse fare al caso suo un posto del genere (ogni tanto ancora non si spiegava come ci fosse finita lei a lavorare lì dentro), ma era contenta di vedere un viso familiare.
«Caspita, una rapina!» Rise davanti a quell'ordine massiccio di anelli nonostante non fosse la prima volta che le capitava. Sapeva che tra i ricconi alle volte piaceva lasciare un dono ai propri ospiti a mo' di bomboniera, però non si era immaginata che la famiglia di Leah fosse così.
«Sono per dei regali coordinati? Posso usare lo stesso taglio per le pietre e lo stesso modello per la base. A parte per la fascia maschile, ovviamente.»
Avrebbe atteso eventuali direttive dell'altra ragazza prima di appuntarsi tutto su un foglio.
«Posso occuparmene subito... nel frattempo posso portarti una tazza di the? L'ho appena fatto.» Non le era sfuggito il naso arrossato di Leah e le guance pizzicate dal vento che flagellava Londra da quella mattina.
Poco dopo si allontanò nel retrobottega per eseguire l'ordine. La procedura di incastonatura era sufficientemente semplice, soprattutto con modelli già pronti, perciò non le rubò più di dieci minuti con l'ausilio della magia.
Al suo ritorno pose sul banco sette scatoline gemelle e mostrò il risultato alla cliente.
«Che ne pensi?» Le lasciò il tempo di rimirare gli anelli uno ad uno e quando le comunicò l'ammontare le strizzò l'occhiolino. «L'ultimo è offerto dalla casa.»


7x 6x Anello + gemma: 1G 10F + 3G 5F= 4G 15F
Totale: 29G 5F


You have long seen your downfall spelled out in another's bones
 
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view post Posted on 29/2/2020, 17:26
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Di ritorno da Diagon Alley, Jolene aveva in programma un'ultima tappa prima di potersi dire soddisfatta. Più si avvicinava allo Wizard Store più cresceva in lei l'impazienza: aveva in mente un gioiello ben preciso da chiedere, tanto semplice quanto, ai suoi occhi, speciale. Aveva già fatto richiesta di gioielli personalizzati, e sapeva di poter contare sulla competenza delle studentesse che lavoravano lì. Però aveva particolarmente a cuore quel nuovo oggetto, e non vedeva l'ora di poterlo vedere reale e tangibile, non più confinato al pezzo di carta che aveva in tasca. Vi aveva disegnato sopra il medaglione a cui aveva pensato: dal taglio semplice, era un supporto essenziale per le due pietre che avrebbe ospitato e che sarebbero state le protagoniste indiscusse. Era così impaziente che dovette lottare contro alla voglia di finire in sprint gli ultimi metri che la separavano dalla bottega: solo il pensiero degli acquisti fragili che le dondolavano al fianco riuscirono a dissuaderla.
All'interno, il negozio le era ormai familiare. Le piaceva la particolare atmosfera conferita dai gioielli in esposizione e dalle innumerevoli pietre in attesa di essere incastonate. Vi era qualcosa, nei negozi magici, che a quelli babbani mancava; non si trattava solo del fascino conferito dal fatto che la metà delle botteghe aveva alle spalle secoli di storia intagliati nel legno dei pavimenti e dei banconi massicci. Gli articoli venduti erano quasi sempre più di quello che appariva alla vista: nascondevano in sé poteri che impregnavano, impreziosendolo, l'intero ambiente. Quest'ultimo emanava un'energia elettrizzante, nonostante l'aspetto calmo e il silenzio.
«Buongiorno.» Jolene si guardò intorno, cercando uno dei due volti che ormai aveva imparato a riconoscere. Chiunque ci fosse stato ad accoglierla, Jolene le avrebbe rivolto il suo solito sorriso gentile. Non avrebbe perso tempo a curiosare questa volta, le parole le premevano contro le labbra per andare dritto al sodo. «Vorrei prendere una collana con medaglione. Sarebbe possibile fare un lavoro personalizzato? È una cosa davvero semplicissima.» Mostrò il disegno che aveva fatto lei stessa – non una prova di grande dote artistica, con i due cerchi sovrapposti e pochi dettagli. Probabilmente sarebbe riuscita a spiegarsi anche a voce, ma in quel modo non ci sarebbe stato nemmeno il minimo rischio di fraintendimenti. «Vorrei che la pietra più grande fosse un rubino, e l'altra un topazio bianco, se possibile. È un regalo, quindi se si potesse fare un pacchetto carino sarebbe meraviglioso.» Attese dunque la risposta dell'altra ed, eventualmente, l'ammontare della somma da pagare.



Quello che Jolene allunga sotto il sul bancone è una rappresentazione senza talento di questo. Speriamo tutti che si mantenga sempre sul minimalismo, o saranno guai (?).

Grazie :fru:
 
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view post Posted on 3/3/2020, 18:15
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Il cuore della bimba cominciò a battere più forte, al solo cigolìo della robusta porta di legno. La vide spalancarsi, lasciando entrare un caldo fascio di luce - quel giorno, a Londra, splendeva il sole - e a seguire fece il suo ingresso una ragazza dai lunghi capelli rossi e il volto costellato da lentiggini. Rose Marie, che era stata seduta per l'ultima mezz'ora su uno scomodo sgabbello in attesa di quel momento, rizzò in piedi, dando una sistemata al proprio grembiule da lavoro, per poi appoggiare gli avambracci al bancone e sollevarsi sulle punte dei piedi, per osservare meglio. Non era mai stata particolarmente bassa di statura, ma la ragazza che si trovava di fronte sembrava decisamente più matura - e dunque, più alta - rispetto a lei, che a confronto si sentiva un'insignificante formichina. La giovane studentessa si schiarì silenziosamente la voce, in procinto di accogliere la sua prima cliente, ma non riuscì a proferire parola. La signorina sembrava così a suo agio, intenta ad osservare le innumerevoli pietre e gioielli in esposizione, che a Rose sembrava un peccato interrompere quel suo stato di perfetta quiete. Fu dunque lei, inaspettatamente, a salutarla per prima.
«Benvenuta al Wizard Store!» rispose la piccola, sentendo le proprie guance diventare color peperone dall'imbarazzo. In qualità di commessa, sarebbe dovuta essere lei la prima a intervenire per offrirle il suo aiuto, o almeno così le era stato spiegato dalla proprietaria del negozio durante il suo mini-tirocinio prima di scappare chissàdove, lasciandola da sola durante la sua prima giornata di lavoro. Era una tipa gentile e molto disponibile, ma alquanto strana. D'altronde, quale persona sana di mente affiderebbe le chiavi del proprio negozio a una bambina di dodici anni senza la minima esperienza di gestione?
«Come posso esserle utile?» Rose aveva deciso di mettere un attimo da parte quegli assurdi pensieri per concentrarsi sulla sua cliente: non era niente di impossibile, vendere della merce a una ragazza poco più grande di lei, in fondo. La giovane si era nel frattempo avvicinata e, dall'altro lato del bancone, aveva esposto la sua richiesta, mostrandole il disegno di un medaglione.
Un lavoro personalizzato... la piccola grifondoro fece un respiro profondo, annuendo al tempo stesso alla rossa, con un sorriso dipinto sul volto in segno di approvazione. Non voleva assolutamente farsi prendere dal panico, men che meno darlo a vedere. Era una semplicissima collana con due pietre incastonate, e le era stato spiegato, per filo e per segno, come assemblarla. Non hai nulla da temere, sei perfettamente in grado di farla.
«Certamente, non sarà un problema ricrearla! Le dispiace solo se...» aggiunse, allungando la mano verso il foglio del disegno, con un po' di timore «...prendessi questo in prestito? Così da tenerlo come riferimento.»
Detto ciò, Rose Marie girò i tacchi, dirigendosi verso il retrobottega, all'interno del quale scomparì, non prima però di aver fatto capolino con la testa e aver avvisato la ragazza che sarebbe tornata poco dopo «Mi dia solo qualche minuto.»
Peccato solo che quei "pochi istanti" che Rose aveva pensato di perdere nella creazione del medaglione passarono così velocemente che prima ancora di poter sollevare lo sguardo ne erano già passati dieci, e solo una volta terminata la commissione si rese conto di essere rimasta lì dentro per venti minuti.
«Perdoni l'attesa!» esclamò mortificata, rientrando nella sala dove aveva lasciato la ragazza e scattando dietro il bancone, tenendo in mano il medaglione per mostrarglielo. Si era impegnata molto per ricrearlo e, nonostante non fosse perfetto, era pressoché identico per forma e stile al disegno originale.
«Questo è il risultato finale. Spero sia di suo gradimento, ecco, vede...» esitò un attimo nel decidere se confessarle o meno la sua condizione, ma infine cedette: era sicura che quello sguardo gentile non avrebbe potuto torcere un capello a nessuno, e anzi, si sentì quasi rincuorata nel poter finalmente esternare le sue preoccupazioni «...la verità è che sono nuova. Per adesso sono solo una garzona in prova ma, se tutto va bene, mi auguro di poter continuare a svolgere le mie mansioni qui anche in futuro.» Guardò nuovamente la giovane negli occhi, sorridendo, e questa volta era serena per davvero. Si sentiva come se un grosso macigno le fosse stato finalmente sollevato dal petto e l'imbarazzo era così stato spazzato via in un attimo.
«Per il pacchetto, che ne dice di questa confezione rustica? Possiamo avvolgerla in dello spago e fissare con il nostro sigillo un ramoscello di gipsofila, così... » fece poi, mostrandole la composizione «Io la trovo deliziosa. Però se ha un'altra idea in mente, non esiti a domandare.»
Le lasciò il tempo di decidere con calma, e nel frattempo, per non interromperla nella sua riflessione, su di un foglietto di carta scrisse l'ammontare dovuto per il medaglione, per poi farlo strisciare lentamente verso l'estremità opposta del bancone.




Ecco come ho immaginato la confezione regalo :fru:
Sono 12 Galeoni e 3 Falci (2G per il medaglione, 3+6G per le gemme, 10F per la commissione, mentre per la personalizzazione sono altri 10F, quindi 20F = 1G e 3F) essendo il lavoro semplice semplice e Rose alla prime armi!



Edited by Rose M. Attwood - 3/3/2020, 18:37
 
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view post Posted on 7/3/2020, 19:41
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Solo dopo essersi lasciata il tempo di assaporare la bellezza della bottega Jolene si accorse dei grandi occhi azzurri che la scrutavano da dietro il bancone. La sorpresa si tradusse nell'esitazione di un unico battito di ciglia, prima che la donna ritrovasse la compostezza anche di fronte a quella presenza inaspettata. La ragazzina – non poteva avere più di tredici o quattordici anni – aveva un viso delicato, tinto sulle guance di un rosa che poteva essere di imbarazzo. Non era difficile percepire la sua agitazione, così Jolene cercò di rivolgerle il più morbido dei suoi sorrisi. Se si immaginava come avrebbe reagito lei, alla sua età, in quella medesima posizione, le veniva spontaneo empatizzare con la giovane e cercare di metterla a suo agio.
Quando la ragazza sparì nel retrobottega con il disegno in una mano, Jolene si ritrovò da sola per un certo tempo. Inizialmente attese sul posto, appoggiandosi appena al bancone e cambiando di tanto in tanto la gamba d'appoggio. Quando furono passati alcuni minuti, iniziò a passeggiare per il negozio: passi lenti e cadenzati la portarono a sbirciare nelle teche, dove splendidi gioielli e artefatti dai poteri misteriosi catturavano la luce filtrata attraverso le vetrine e la restituivano come più intensa in bagliori ora dorati, ora argentati, ora nelle tinte forti delle pietre preziose. Poteva sentire il pavimento rispondere con piccoli tonfi ad ogni suo spostamento, e nella solitudine l'atmosfera le sembrò più stregata che mai. Lasciò che i pensieri vagassero a briglia sciolta tra faccende di poca importanza, incombenze quotidiane, il piacere dell'anticipazione. Prima ancora di essersene resa conto, stava canticchiando un motivetto allegro, la versione approssimativa della canzone che per ultima era uscita dallo stereo per diffondersi tra le pareti della sua camera. Era di spalle quando la ragazza tornò, e così immersa in se stessa da non sentire i suoi passi. Con lo sguardo seguiva le linee graziose di un bel diadema di cui lei stessa aveva una copia, il riflesso parziale del suo stesso volto la osservava di rimando dal vetro protettivo.
La voce della ragazza pose fine al canticchiare senza parole di Jolene, che si voltò prontamente, il viso luminoso. «Oh, nessun problema. Il tempo è passato senza che nemmeno me ne accorgessi», rispose con sincerità, e nel tempo in cui lo disse aveva già raggiunto il bancone, impaziente di vedere l'opera completata. Ne osservò la forma semplice ed elegante, beandosi dei riflessi ricchi del rubino. Quando sollevò gli occhi sulla garzona, quest'ultima vi avrebbe potuto leggere tutta la sua contentezza. «È proprio come me lo avevo immaginato, hai fatto un ottimo lavoro! Grazie, sono sicura che alla mia amica piacerà tantissimo.» Si prese ancora qualche secondo per ammirare il gioiello – all'apparenza nulla di specialmente elaborato, ma così prezioso al suo sguardo. Tornò poi a rivolgersi alla ragazza: «Sono sicura che la tua prova andrà benissimo. Guardami, sono già una cliente conquistata.» Il sorriso si allargò, lo si poteva notare anche negli angoli degli occhi. «Non è la prima volta che vengo qui, e infatti mi sembrava di non averti mai vista. Le altre volte mi avevano servito delle studentesse di Hogwarts, ci sono ancora?» Dopo una breve esitazione, soggiunse: «Anche tu stai studiando, immagino. Io sono Jolene, lavoro come infermiera al Castello». Cercò di capire se avesse già notato quel viso in Infermeria o in Sala Grande durante i pasti, di solito aveva una memoria abbastanza affidabile.
Mentre la ragazza spiegava la sua idea del pacchetto, Jolene si allungò discretamente per vedere fin da subito. Era curiosa come una bambina, inutile cercare di nasconderlo. Per di più, ci teneva che quel regalo si mostrasse al meglio, come ogni volta che si occupava di qualcosa destinato ad una persona cara. «Concordo, così è stupendo!» esclamò, e avrebbe benissimo potuto essere il suo regalo di natale, tanto era l'entusiasmo che le colorava i toni. Lesse il costo sul foglietto che l'altra aveva fatto scivolare con discrezione lungo il bancone, quindi prese a frugare nella borsa alla ricerca dei soldi. Era così contenta che iniziò a dondolare sulle punte, avanti e indietro, avanti e indietro prima di rendersi conto che tra le due si supponeva che lei fosse quella matura.
Pagò quanto richiesto. «Grazie tante, davvero! Mi piace tutto moltissimo.» Assunse un'aria complice e, sottovoce, disse: «Se c'è bisogno che parli più forte per far sentire a qualcuno nel retrobottega, non hai che da dirlo.»

 
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view post Posted on 19/3/2020, 17:57
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Il sorriso sincero dipinto sul volto lentigginoso della giovane permise a Rose di prendere un piccolo respiro di sollievo, lasciando che la tensione dovuta al soddisfacimento della sua prima cliente la abbandonasse piano piano. Ora poteva conversare con la signorina con più tranquillità, senza rischiare di balbettare nervosamente o inciampare per la fretta su qualche trave di legno sporgente dal pavimento.
«E' proprio un regalo prezioso, da fare a un'amica!» si lasciò scappare, senza riflettere di stare mettendo il naso in affari che non le riguardavano. Ammirando con quanta tranquillità e spensieratezza la giovane si era approcciata a lei, Rose Marie non poté non fare lo stesso. Era alquanto certa che la rossa avesse davvero un dono naturale nel mettere a proprio agio le persone.
«In effetti, ho notato con quanta facilità ti muovessi all'interno del negozio. Lo conoscerai sicuramente meglio di me!» le rispose con una risatina. Fare ironia le riusciva solamente quando si sentiva pronta a rompere il ghiaccio, e la piccola sentiva di essersi già riscaldata un po' «Oh, intendi Niahndra e Amber? Per la verità io le ho solo viste di sfuggita, ma so che la ragazza bionda ha appena completato gli studi ad Hogwarts. Credo sia per questo che adesso non lavori più qui.» continuò, appoggiando i gomiti sul bancone e portando le mani sotto il mento, per appoggiarci su il viso. Notando l'espressione leggermente confusa dell'altra, e temendo di averle appena potuto dare una notizia che non si aspettava di ricevere, si preoccupò di aggiungere prontamente: «Mi spiace, era una tua amica? Ma non preoccuparti, la Alistine è ancora una commessa del Wizard!»
Una piccola lampadina si accese nella mente della dodicenne, apprendendo dell'occupazione ad Hogwarts della sua interlocutrice. Ma certo! Non era passata inosservata quella sua chioma rossa, durante le sue lunghe passeggiate per i corridoi del Castello. Anche se, per fortuna, non aveva ancora mai sentito la necessità di dover porle una visita.
«Certo, l'infermiera Jolene! Ho già sentito il tuo-- no, volevo dire, suo... nome.» la voce della bimba si affievolì, nel trovarsi un attimo in difficoltà. Era sempre stata abituata a rivolgersi agli adulti utilizzando la terza persona ma in questo caso, di fronte a una ragazza così giovane e disponibile, le sembrava bizzarro mantenere quel tipo di formalità. Ovviamente, solo se anche lei fosse stata d'accordo, avrebbe avanzato la proposta di adottare un'atmosfera più colloquiale.
«Ahah, sono una frana. Posso darti del tu?» chiese, con occhi gentili «E sì, anche io studio ad Hogwarts, ma sono solo al primo anno. Il mio nome è Rose Marie, piacere di conoscerti.» per poi allungare la mano verso la donna, in modo da stringergliela. Era forse la prima volta che aveva dato del tu a una persona così più grande di lei! La cosa la elettrizzava moltissimo, senza alcun vero e proprio motivo, ma tra questo e la gestione del negozio sentiva di stare diventando sempre più matura e indipendente.
Completata la composizione del pacchetto regalo, Rose lo appoggiò sul bancone di fronte alla ragazza e con discrezione prelevò i soldi lasciati lì accanto, disponendoli ordinatamente all'interno del cassetto del registro di cassa. «Per così poco! Non devi mica ringraziarmi,» ascoltando il complimento inaspettato, si morse leggermente il labbro inferiore sentendo nuovamente le gote colorarsi di rosso «faccio solo il mio lavoro. Ma sono davvero contenta che sia di tuo gradimento.» concluse sorridente, rivolgendole uno sguardo sincero.


Eccomi qui! Perdona il ritardo, sono tempi un po' pazzerelli.

 
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view post Posted on 2/4/2020, 20:58
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La giovane garzona sembrava combattuta tra la timidezza di fronte ad una sconosciuta ed un carattere spontaneo, forse addirittura espansivo. Jolene era abituata alla riservatezza degli studenti più piccoli che, posti di fronte ad una figura adulta con un incarico preciso all'interno della scuola, erano sulle spine e non sapevano bene come comportarsi. Dal canto suo rispondeva accentuando la sua solita disponibilità, e normalmente era in grado di non risultare troppo spaventosa nemmeno ai più sensibili. Pur trovandosi in un contesto diverso, anche in quel caso le dinamiche seguirono più o meno lo stesso percorso.
«È proprio un regalo prezioso, da fare ad un'amica!»
L'esitazione di un unico istante tradì la sorpresa di Jolene nell'essere posta di fronte ad un'osservazione tanto diretta, ma fu con perfetta naturalezza che rispose: «È un'amica preziosa, gli amici lo sono sempre». La donna attribuiva una grande importanza ai propri affetti, perciò era sempre un piacere poterlo mostrare anche attraverso piccoli rituali come regali di compleanno. Ben lungi dal considerarli un'abitudine priva di anima, Jolene riponeva in quei gesti i significati che era impossibile esprimere a voce.
Apprese dalla ragazza che aveva preso il posto di una delle garzone che Jolene aveva conosciuto, seppure non personalmente. Scosse la testa, quindi, alla domanda se si trattasse di una mia amica. «No, ci conoscevamo solo di vista» spiegò brevemente.
«Ma certo, dammi pure del tu!» Allungò la propria mano sopra il bancone per stringere quella della studentessa. Il tocco di Jolene era fresco e aveva in sé la fermezza di chi è abituato a mantenere il controllo dei propri gesti per lavoro. «Non è passato poi così tanto tempo da quando studiavo anche io a Hogwarts, dopotutto.» Si accorse troppo tardi che quella frase la faceva suonare come una signora che tentasse disperatamente di passare per una giovincella. Avrebbe dovuto studiarsi una battuta migliore con cui rispondere in simili circostanze, decisamente.
Infine il pagamento venne concluso, spento anche il tintinnio dell'ultima moneta riposta nella cassa. Jolene teneva ora il pacchetto tra le mani, rigirandolo con attenzione sulla punta delle dita, cercando di escogitare un modo per non rovinarlo sulla strada verso casa. Rivolse un ultimo sorriso a Rose Marie nel prendere congedo. «È stato un piacere, grazie ancora. Credo che ci vedremo a Hogwarts, allora. Buon lavoro!» Raggiunse dunque l'uscita e lasciò, suo malgrado, la piacevole tranquillità della bottega. All'esterno le strade erano come al solito trafficate, mai uguali a se stesse nel costante movimento che vedeva automobili e pedoni immersi nei propri tragitti. Jolene divenne una delle tante figure che solcavano i marciapiedi.



È stato un piacere conoscere Rose, grazie ♡
 
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view post Posted on 5/4/2020, 22:09
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PENSAVI DI PASSARLA LISCIA, VERO?

La porta del Wizard Store si spalancò ed entrò KC.
«ROOOOOOOOOOOOOOOOOOSE!»
Il sorrisetto beffardo del Prefetto Grifondoro voleva dire solo una cosa per i primini: terrore, terrore puro. Rose Marie non aveva avuto moltissime prove di quel dato di fatto, ma non c'era da temere. Presto avrebbe provato sulla sua stessa pelle l'imbarazzo che "Ury" - Nieve aveva trovato il soprannome azzeccato - sapeva innescare nelle sue piccole vittime.
«Sono giunta qui per farti vergognare.»
Si sfregò le mani compiaciuta mentre avanzava verso la ragazzina, cercando di guadare tempo per capire quali fra i tanti disagi avrebbe potuto crearle. Strizzarle amorevolmente le guanciotte e il nasino di fronte al gruppo di aitanti ragazzotti che curiosava fra gli scaffali delle gemme? Chiederle - ovviamente per finta - se avesse seguito il suo consiglio di usare il tampax invece di quegli stupidi arnesini magici che fanno venire solo tanto prurito mentre i giovanotti le facevano fare lo scontrino? Troppo crudele, troppo avventato. Al solito decideva di improvvisare trasportata dall'entusiasmo, ma al momento dei fatti le uniche idee che la sua mente partoriva risultavano fin troppo malsane.
«Scherzo, anche se credo di esserci già riuscita.» Le fece un occhiolino. «Ho una comanda per te» le allungò un bigliettino tutto unto e stropicciato - lo aveva appallottolato e gettato nella tasca interna del suo zaino, dove si era dimenticata le sue merendine marinare. «Quando avrete finito il lavoro potrai spedirmelo direttamente in dormitorio, grazie. Aggiungo un amuleto dorato, ma se non ti dispiace lo porto via subito.»
Le mandò tanti bacetti volanti prima di andarsene. Non mancò di indicarle con malizia i giovanotti, che nel mentre si stavano chiedendo che razza di polmoni avesse quella piccoletta per riuscire a urlare così forte.



Scusa, Niah, ma Rose è taccagna.
No, non è vero, sono io molto generosa.
Sche.

Cinturone dorato + Punto Luce del Mana + Perla del Mistero + Perla del Fuoco
Ho un buono generale da 35 galeoni.

Amuleto dorato sul conto di casata.


Edited by Keyser Söze. - 7/4/2020, 22:05
 
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view post Posted on 7/4/2020, 21:00
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Ocean eyes.

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L'aria di Londra scompigliava le lunghe ciocche corvine, Megan avanzava con lo sguardo perso nel grigiore di una città che conosceva alla perfezione. Certo, gli ultimi tempi non erano stati dei più felici e se in passato avrebbe gioito nel mettere piede fra i vicoli di quella città, oggi ne sentiva il peso e non dipendeva dallo smog.
Tuttavia, aveva preso quelle ore di libertà per uscire fuori dal castello lontana da occhi indiscreti; chiunque le passasse affianco non sapeva chi fosse e non vi era sollievo più grande in quel momento della sua vita.
Varcata la soglia del Wizard Store, dove per la prima volta metteva piede, la studentessa posò gli occhi sulla vasta quantità di oggetti e pietre che v’erano lungo tutto il perimetro.
«Buongiorno» aveva accennato con un sorriso di circostanza, non diede peso allo sguardo della ragazza né alle parole in risposta. Si era fatta spazio nel locale e con calma aveva iniziato ad osservare articoli presenti con più attenzione.
«È possibile avere un Cinturone?» aggiunse qualche minuto più tardi, «Questo qui, nello specifico» indicò, poi si spostò lungo vetrine contenenti vari punti luce «e anche questi tre!»
Le dita affusolate si spinsero a picchiettare il vetro, poi percorsero la superficie fino a fermarsi dove vi erano gli anelli; «Interessate» disse fra sé, con un filo di voce, leggendo il servizio che il negozio offriva. «Mi piacerebbe avere un anello con incastonato all’interno uno zaffiro, la forma direi… Un Trillon, con l’aggiunta di un galeone in più, direi sarebbe perfetto. Andrebbe bene?», abbozzò un sorriso e questa volta posò gli occhi sulla ragazza. Per qualche istante le parve di conoscerla ma non si spinse oltre quella breve considerazione.
«Ultima cosa» disse subito dopo, «l’Amuleto, sì. Quello con la pietra nera.»
Fece qualche passo indietro e aspettò con pazienza quanto aveva chiesto; solo una volta ricevuto il tutto avrebbe consegnato il denaro e attraversato la soglia d’uscita.


Riepilogo:
x1 Cinturone Oscuro
x1 Punto Luce Mana
x1 Punto Luce Corpo
x1 Punto Luce Salute
x1 Anello + 1x Zaffiro (Per la variante “Trillon” offro 1 G)
x1 Amuleto Oscuro

Grazie bimbe! 🌸

 
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view post Posted on 8/4/2020, 12:47
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A Rose per poco non venne un colpo al cuore nel vedere spalancarsi la porticina del negozio con cotanta veemenza, ma riconoscendo il volto di Casey non poté non lasciarsi scappare un sorriso in direzione dell'amica. Era una sua innata caratteristica quella di fare delle grandiose entrate in scena. D'acchito, le guance paffute della bimba si tinsero di rosa nel sentire la parola vergogna venir fuori dalle labbra del prefetto.
«K, sono a lavoro.» mormorò la bimba, avvicinandosi a lei con accortezza, mentre con la coda dell'occhio scrutava i ragazzini che gironzolavano tra gli scaffali del negozio «Che intenzioni hai?» aggiunse poi, preoccupazione che cercò di mascherare con una punta d'ironia. Un sospiro di sollievo impercettibile lasciò la bocca della piccola nel verificare che la compagna la stesse solo prendendo un po' in giro... era frastornante per lei non riuscire mai a cogliere in quale circostanza Casey fosse seria o meno.
«Nessun problema, ecco a te l'amuleto.» disse, dopo aver impacchettato l'articolo domandato. Successivamente prese in mano la lista delle restanti richieste «Questo lavoro richiederà certamente un paio d'ore... te lo farò avere entro stasera, se non è un problema?» fece infine sorridendole cortesemente, rendendosi conto solo alla fine della frase dell'eccessiva formalità del tono. Le veniva difficile separare la vita privata dalle sue abitudini da garzona, specialmente perchè nessun volto conosciuto aveva fatto ingresso nel negozio durante il suo turno, fino a quel momento. Ultimato il pagamento, Rose Marie salutò imbarazzata l'Uragano diretto all'uscita, indicando il gruppetto di giovani che erano rimasti ad osservare la scena. Se solo la Bell avesse saputo che tra di loro, in prima linea, vi era nientepopodimeno che il dolce Benjamin Blackmore, primino Corvonero per il quale si era presa una cotta stratosferica. Avrebbe potuto dire qualcosa di sensato, o fare una battuta spiritosa per spiegare il comportamento dell'amica. Per qualche secondo continuò a gesticolare e balbettare, nel vano tentativo di dare un senso a ciò che nella sua mente avrebbe voluto dire. Lo sguardo fisso dei loro occhi su di lei non faceva altro che peggiorare la situazione. Rose si arrese, pronunciando l'unica frase che in quel momento avrebbe potuto salvarla da quella situazione «Io vado di là. Per una commissione... se avete bisogno, chiamatemi.» e scomparve nell'oscurità del retrobottega.

***


Era già passata qualche ora da quando Casey aveva lasciato il negozio e ciò significava che il turno della piccola Grifondoro era quasi giunto al termine. La noia aveva iniziato a prendere il sopravvento, contando che non si era visto un cliente da almeno una mezz'ora buona, ma Rose non si era affatto persa d'animo ed aveva nel frattempo utilizzato i buchi tra un acquirente e l'altro per completare il lavoretto affidatogli dall'amica. Tutta contenta com'era del suo primo cinturone, aveva fatto per impacchettarlo nella sua carta preferita, aggiungendo un bigliettino a lato con su scritta la lista degli articoli e la propria firma costellata da tanti piccoli cuoricini e roselline. Era sicura che la sdolcinatezza avrebbe colto nel segno. Aveva appena affidato il pacchetto alla sua Ariel per consegnarlo al dormitorio, quando vide la porta del negozio aprirsi, probabilmente, per l'ultima volta quella giornata. Una giovane dai lunghi capelli scuri fece il suo ingresso, aggraziata come poche, salutandola con gentilezza per poi fermarsi ad osservare gli oggetti esposti nelle teche di vetro. Una ragazza così bella non sarebbe sicuramente potuta passare inosservata. Rose l'aveva già notata passeggiare per il castello... possibile che fosse la Caposcuola dei Corvonero? Le sorrise a sua volta, posando lo sguardo sulle sfumature verde acqua dei suoi occhi.
«Buongiorno, signorina. Certamente; il cinturone richiederà circa un paio d'ore di lavoro ma posso farglielo consegnare a domicilio. Mentre per quanto riguarda l'anello...» pescò dalla cesta degli zaffiri una pietra d'esempio per mostrarle come sarebbe venuto il risultato finale, accertandosi che le andasse bene «...la forma secondo me è perfetta. La gemma si adatterà benissimo, e un galeone va più che bene. Una decina di minuti e sono subito da lei.» con passo svelto si diresse nel retrobottega per assemblare i materiali, e poco dopo fu di ritorno con l'anello nuovo di zecca. Lo poggiò sul bancone davanti a lei perchè la ragazza potesse osservalo da vicino, e nel frattempo si premurò di confezionare anche l'amuleto oscuro che le aveva indicato per ultimo. Era diventata molto più agile con le consegne e le commissioni, passata ormai qualche settimana dal momento in cui aveva iniziato a lavorare in quella magnifica bottega.
«Ecco qui. Dovrebbe essere tutto...» dichiarò infine, sorridente, nel riporre accuratamente i Galeoni della ragazza in cassa «Il cinturone le verrà direttamente consegnato in dormitorio, entro statsera. Spero che l'attesa non sia un grosso problema. La ringraziamo per aver acquistato da noi e speriamo torni presto a trovarci!» riuscì a dire, salutandola con un gesto della mano, qualche istante prima che la giovane misteriosa varcasse la soglia dell'uscita.

***


Il suo turno era finalmente giunto a termine. Finora, quella era stata sicuramente una delle giornate più frenetiche che Rose aveva passato in negozio e l'unica cosa che in quel momento desiderava era potersi stendere sul suo morbido materasso per schiacciare un pisolino pomeridiano. Si era trattenuta nel retrobottega durante la pausa pranzo per finire di lavorare sul cinturone della signorina Megan, ma stava giusto per prendere le sue cose e andare via quando sentì il campanello della porta tintinnare. Sarebbe stata pronta a dire "riapriamo tra una decina di minuti", ma non aveva pensato che l'unica persona che aveva tutto il diritto di palesarsi a quell'ora sarebbe stata la sua collega in negozio: Niahndra Alistine.
«Oh, ciao!» esordì sorpresa la bambina, sbucando dal retro del negozio. Dovette ammettere che la presenza di una collega più grande e decisamente più esperta di lei la metteva in uno stato di leggera soggezione «Che stupida, mi ero dimenticata che adesso tocca a te.» le sorrise avvicinandosi, per poi tenderle la mano ancora piccina «Io sono Rose Marie, primo anno di Grifondoro. E' un vero piacere conoscerti, finalmente!»
L'entusiasmo della bimba era del tutto autentico. Era molto curiosa di dare un volto all'immagine che si era fatta della ragazza, e infondo non v'era andata troppo lontano. Quel taglio corvino non le era affatto sfuggito lungo i corridoi del castello, ma non aveva immediatamente ricollegato che appartenesse a lei. In ogni caso, a primo impatto le parve una giovane interessante, sicuramente misteriosa. Chissà se il Fato - pensò Rose - oltre a renderle colleghe, stesse già pianificando un futuro in cui le due sarebbero potute essere anche amiche.
«Stavo giusto per andar via, ma il tuo tempismo è strabiliante.» le fece notare la piccola, invitando la ragazza ad accostarsi al bancone per mostrarle ciò che aveva tenuto da parte «Volevo comprare questo anello - le indicò, poggiando l'articolo già ultimato sul bancone - ma pensavo sarebbe stato meglio se ci fosse stato qualcuno a vedermelo registrare sul conto degli acquisti. Se per te non è un problema, certo. So che il tuo turno non è ancora iniziato.» un sorriso si dipinse sul suo volto fanciullesco. La vicinanza a quella ragazza la faceva sentire in fibrillazione. Inconsciamente stava cercando di dimostrare di essere una garzona responsabile, ma in realtà sentiva qualcosa di diverso provenire da lei. Non aveva idea del perchè, ma il forte desiderio di conoscerla si stava lentamente insinuando nel suo animo. Una cosa era certa: c'era qualcosa che le legasse, ma non era in grado di spiegarsi cosa fosse.

Me:
Anello con diamante (7 Galeoni + 15 Falci)
Se ne occupa Miss ~

Casey:
Cinturone Dorato (40 Galeoni)
+ Punto Luce Mana (35 Galeoni + 5)
+ Perla del Mistero (20 Galeoni + 10 Falci)
+ Perla del Fuoco (35 Galeoni + 5)
- 35 Gaeloni buono spesa
= 105 Galeoni e 10 Falci.
+ Amuleto dorato su Conto Grifondoro = 5 Galeoni
Aggiornati ~

Megan:
Cinturone Oscuro (40 Galeoni)
+ Punto Luce Mana (35 Galeoni + 5)
+ Punto Luce Corpo (25 Galeoni + 5)
+ Punto Luce Salute (25 Galeoni + 5)
+ Anello con Zaffiro (7 Galeoni + 15 Falci)
+ Amuleto Oscuro (5 Galeoni)
+ Lavoro personalizzato sull'anello (1 Galeone)
= 153 Galeoni e 15 Falci.
Aggiornata ~



Edited by Rose M. Attwood - 9/4/2020, 10:30
 
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view post Posted on 8/4/2020, 17:55
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Dopo trenta minuti passati davanti a cinturoni, medaglioni e gemme, Emily si era costretta a serrare lo sguardo e avvicinarsi al bancone.
Lo scintillio delle pietre preziose le aveva dato alla testa e desiderava abbandonare quel luogo prima di innervosirsi del tutto e mandare al diavolo il tempo sprecato a decidere cosa diamine incastonare dove.
Fosse stato per lei, avrebbe detto al garzone di fare come gli pareva, purché il cinturone fosse quello da lei designato ma, siccome si fidava ben poco del gusto altrui, l'orgoglio aveva avuto la meglio, costringendola ad infiniti secondi di elucubrazioni mentali.
Sospirando per il conforto di aver finalmente fatto pace con la sua indecisione, si avvicinò al bancone stilando la sua lunga lista di acquisti e dettagli sui cambiamenti che vi avrebbero dovuto apportare.
«... E, sì, anche l'amuleto oscuro. »



Acquisti:
Cinturone oscuro con tre punti luce: luce del mana, della salute e del corpo.
Medaglione con due gemme: smeraldo e diamante.
Anello con zaffiro.

 
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view post Posted on 8/4/2020, 21:08
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«Lo so, ha fatto una faccia!»
Niahndra scoppiò a ridere alla smorfia di Sam che imitava il povero disgraziato che meno di mezz'ora prima avevano visto scapiccolare per le scale della metropolitana salvo vedersi chiudere le porte a cinque centimetri dal naso. Non stava bene ridere delle sfortune altrui, ma in quel momento —con la pancia che ancora doleva e con le guance che tiravano— non se ne preoccupò troppo.
«No no era più tipo...» Sgranò gli occhi esterrefatta per rendere il tutto più convincente, ma per poco non si affogò con la patatina fritta che stava masticando.
Tra i colpi di tosse si udì un «Oddio, muoio» sofferto.
Ancora sghignazzando Sam le versò dell'acqua nel bicchiere e poi iniziò a ordinare piatti e cartacce sul tavolino al quale stavano finendo di mangiare.
Ne avevano approfittato per vedersi per pranzo prima che la ragazza iniziasse il turno al Wizard Store.
«Sarà meglio che vada. Ci scommetto il pranzo che perdo la corsa dell'autobus come ritorsione del karma.»
Sam finse di soppesare la previsione prima di ghignare e porgerle la mano. «Ci sto.»
Mentre Alistine si allontanava le gridò dietro. «Ricorda che ho gusti sofisticati!» Rise di nuovo al dito medio di lei.

↓ Rose Attwood ↓

Ovviamente il tragitto sul mezzo babbano filò liscio da cima a fondo lasciandola non solo in debito di un pranzo nei confronti di Sam ma anche in anticipo rispetto al suo turno di lavoro.
Ne avrebbe approfittato per sistemare alcune vetrine che aveva lasciato a metà la volta prima, si disse.
Quasi sussultò al saluto inaspettato. «Santa manticora...» L'imprecazione sfumò pian piano in volume e intensità quando si accorse di avere davanti i lineamenti puliti e delicati di quella che giudicò essere poco più di una bambina.
La osservò farsi avanti e porgerle la mano che per un attimo Niahndra si limitò a fissare mentre registrava le parole della fanciulla. Oh. Oh.
«Rose Marie, certo.» Ricambiò la stretta con un sorriso sul volto, finalmente al passo col presente. «Niahndra, Tassorosso, quinto anno. Piacere mio.»
Non sapeva perché ma nell'immaginarsi la sua nuova collega non aveva pensato ad una giovanissima primina, forse era stata la memoria di Amber ad influenzarla.
Si prese del tempo per osservare meglio la strega e le si strinse il cuore a quell'aria così candida e virginale. Forse un'impressione data dall'aureola bionda che le incorniciava lo sguardo cristallino, si disse, perché dai modi di fare Rose Marie dava ad intendere di essere ben più spigliata e intraprendente. Niahndra non era sicura che a parti invertite si sarebbe mostrata tanto sveglia con uno studente più grande.
«Sì?» La seguì al bancone e solo nel vedere il prezioso gioiellino che l'altra aveva tenuto da parte ne intuì le ragioni. «Aah ho capito. Nessun problema,— si portò l'indice e il medio rispettivamente all'occhio destro e sinistro —ti tengo d'occhio io.».
Mentre la collega completava la transazione ne approfittò per chiederle come si stesse trovando. Era stata assunta da poco, ma da quel che poteva vedere si muoveva a suo agio tra quei ninnoli.
No, decisamente Niahndra era meno sveglia alla sua età.

↓ Emily Rose ↓

Alistine si guardava bene dal tormentare i clienti con la sua presenza. Si limitava, quando l'occasione lo permetteva, ad offrire il suo aiuto ed eventualmente farsi da parte quando questo non era richiesto.
Non si era avvicinata a quella che aveva tutta l'aria di essere l'ex caposcuola Serpeverde. Piuttosto, tra un cliente e l'altro, si era limitata a lanciarle delle occhiate di sottecchi incerta se approcciarla o meno. Le era parsa piuttosto assorta nei suoi pensieri e francamente anche piuttosto seccata, perciò alla fine si era limitata solo a scommettere quanto tempo sarebbe passato perché la rossa facesse la sua mossa.
Che fosse chiederle aiuto, andarsene o crollare a terra per una crisi di nervi ancora non avrebbe saputo dirlo. E non era del tutto certa neanche di volerlo scoprire.
Rose la sorprese circa 30 minuti dopo —ne fu impressionata— con la testa china dietro al bancone.
«Mmh-h. Subito.» Scorse con lo sguardo la lista di item e si alzò per recuperare gli oggetti già pronti.
Era sicura che da qualche parte ci fosse già un medaglione così composto senza che lei dovesse ultimarne uno nuovo.
Infatti aveva ragione. Raggruppò tutto sul bancone davanti alla Serpeverde e poi ripose ciascun accessorio in una confezione separata.
«Spendi in tutto 162 Galeoni e 8 Falci. Buona serata.»

• Rose Marie
Anello con diamante (7 Galeoni + 15 Falci)
Totale: 7G 15F

• Emily
Cinturone Oscuro (40 Galeoni)
Punto Luce Mana (35 Galeoni + 5)
Punto Luce Corpo (25 Galeoni + 5)
Punto Luce Salute (25 Galeoni + 5)
Anello con Zaffiro (1G 10F + 6G 5F)
Medaglione con smeraldo e diamante (2G +2x 6G 5F)
Totale: 162G 8F
 
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view post Posted on 9/4/2020, 10:23
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Londra era davvero molto bella nella stagione primaverile. Camminava per le vie della capitale senza una vera e propria meta. Si ritrovò senza volerlo davanti ad un negozio che riconobbe subito per alcune pubblicità sulla gazzetta. Guardava le vetrine assorto, infine decise di entrare. Cinturoni, medaglioni ed anelli, con varie pietre molto belle. Decise di comporre uno per tipo. Andò verso il bancone e chiese senza troppi fronzoli. Buongiorno, gradirei un cinturone d’orato con i tre punti luce, ovviamente uno per tipo. Dopo di ciò passo in rassegna anche i medaglioni e le pietre che poteva far montare e decise. Un medaglione con uno zaffiro e un rubino. I suoi occhi caddero sulla pietra di luna, come era presentata nel negozio Adularia. Infine un anello che la pietra Adularia. Sembrava proprio fatta a posta per lui e la sua condizione. Oh, quasi dimenticavo, un cinturone argentato con le tre perle, una per tipo s’intende.





Riassunto delle puntate precedenti.

-Cinturone d'orato con punto luce mana, corpo e salute. 140 Galeoni
-Cinturone Argentato con le tre perle. 110 Galeoni
-Medaglione con Rubino e zaffiro 14 galeoni e 10 Falci
-Anello con Adularia 4 Galeoni e 15 falci

Se i miei calcoli non sono errati direi che un cambio di decorazioni è opportuno

Mi ritengo servito.


Edited by *Derek - 10/4/2020, 11:01
 
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view post Posted on 10/4/2020, 11:33
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Era successo qualcosa di strano.
Da qualche giorno il Wizard Store aveva registrato un picco di visite da parte di studenti di Hogwarts e Niahndra aveva finito con il chiedersi se non si fosse persa qualche avvenimento importante, tipo un ballo o giù di lì.
Probabilmente era solo un caso, si disse. I primi clienti erano capitati lì per curiosità e, soddisfatti del servizio, avevano fomentato il passaparola così da indurre altri studenti a controllare cosa il negozio avesse da offrire.
In ogni caso, i perché e i percome non le interessavano particolarmente. Certo, la imbarazzava sempre trovarsi difronte conoscenti con i quali non aveva intrattenuto mai rapporti che non fossero di pura cortesia perché non sapeva bene come comportarsi —troppo amichevole? Troppo distaccata?—, ma d'altra parte le movimentava le giornate e faceva bene alle entrate.
«Ciao, dimmi pure.» Optò infine.
Hide frequentava il suo stesso anno e per un breve periodo avevano collaborato come prefetti, ma il ragazzo si era sempre mantenuto sulle sue —anche in occasione della lezione sul Plenilunio della McLinder.
Registrò l'ordine con un cenno del capo. «Nessun problema, ma avrò bisogno di un po' di tempo per la lavorazione.» Si tamburellò con i polpastrelli sulle labbra mentre calcolava le ore di lavoro. «Direi che domani prima di chiusura dovresti trovare tutto.»
Incassò il pagamento anticipato, leggermente scontato, di 240 Galeoni e 11 Falci e lo salutò.

• • •

Aveva iniziato a lavorarci già nella pausa pranzo e nei ritagli di tempo mentre la collega si occupava delle vendite.
Ormai aveva imparato a conoscere il laboratorio come le sue tasche e utilizzare i vari utensili non le veniva più innaturale o meccanico. Questo le fece risparmiare minuti preziosi senza che la qualità ne pagasse lo scotto.
Si girò tra le dita la perla dell'oscurità prima di incastonarla nel cinturone argentato insieme alle altre perle. Il contrasto di colori era affascinante.
Similmente si occupò del cinturone dorato prima di passare al medaglione. Aveva trovato molto particolare l'accostamento di rubini e zaffiri e si chiese se avessero significati particolari per il ragazzo.
Infine, l'anello. Aveva preso le misure del cliente e ora non restava che intagliare la pietra nella forma più classica possibile visto che non aveva ricevuto disposizioni diverse.
Tutto sarebbe stato pronto per l'orario previsto.
«Ecco a te, buona serata.»

Cinturone dorato (40G)
Punto Luce Mana (35 Galeoni + 5)
Punto Luce Corpo (25 Galeoni + 5)
Punto Luce Salute (25 Galeoni + 5)
Cinturone argentato (10G)
Perla del Mistero (20G 10F)
Perla dell'oscurità (20G 10F)
Perla del Fuoco (35G + 5)
Anello con Adularia (1G 10F + 3G 5F)
Medaglione con zaffiro e rubino (2G +2x 6G 5F)
Totale: 250G 11F

Sconto: -10G del cinturone argentato
Totale: 240G 11F
 
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view post Posted on 14/4/2020, 17:37
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Era un pezzo che non passeggiava per le strade di Londra. Quasi non la ricordava più, tanto era il tempo passato tra le mura della scuola. Ma non le dispiaceva, non era lì per comprare souvenir o esplorare la città magica. Passeggiava per quelle strade con un solo intento: comprare pietre e amuleti, libri, qualunque cosa l’aiutasse a diventare una strega forte e potente. C’era riuscita, aveva superato tutti gli esami, era cresciuta. Non era più la bambina sprovveduta impossibilitata a castare un semplice incantesimo di disarmo. Ora non le restava che studiare, esercitarsi, per essere degna non solo della sua casata, ma del suo nome.

“Wizard store”. Alzò il capo, lesse l’insegna, guardò la vetrina. Era il negozio giusto. Entrò, ignorò i commessi che volevano aiutarla, non voleva farsi distrarre, voleva scegliere in autonomia. Prese quello che le serviva e poggiò tutto sul bancone. Il rumore sul bancone era assordante, aveva preso davvero tanta roba. Non si curò di eventuali sguardi straniti, di fronte a tanta merce in braccio ad una ragazzina.

-Quanto le devo?-



Acquisti:
Anello
Collana con Medaglione
Cinturone Argentato

Gemme:
Acquamarina e Smeraldo per la collana
Adularia per l’anello

Pietre:
Punto Luce del Mana, Perla del Mistero, Perla del Fuoco

Diadema di Veela



 
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