WIZARD STORE

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view post Posted on 27/4/2020, 21:03
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La giornata era scivolata via in un batter d'occhio, nonostante fosse stata piuttosto tranquilla. Era un bellissimo pomeriggio d'inizio primavera, d'altronde, e tra tutti i volti che aveva visto quel giorno nessuno sembrava voler tenere il broncio. Rose Marie aveva trascorso le ultime ore aspettando di poter essere utile a qualcuno che necessitasse di un consiglio o, come accadeva ogni tanto, portare a termine certe particolarissime richieste che le avrebbero dato del filo da torcere. Eppure nulla... sembrava che il buonumore portato dalla nuova stagione avesse contagiato un po' tutti, e molti acquirenti - per lo più donzelle dalle guance paffute accompagnate da fidanzati con occhi innamorati - si erano dati allo shopping sfrenato di semplici ninnoli o pegni d'amore. Nulla di troppo elaborato su cui mettere le mani, dunque, e che non fosse già esposto nelle luccicanti teche di vetro: le coppiette non avrebbero certamente avuto troppo da perdere su quelle sciocchezze, per non rischiare di rubarne una buona parte all'esperienza della loro sfuggente storia d'amore. Fu così che l'attenzione della biondina fu attirata da quella che riconobbe immediatamente come un soggetto atipico, tra tutte testoline inebriate dal profumo dei fiori appena sbocciati: lei avanzava sicura, e il suo sguardo altrettanto, come se il suo corpo involontariamente stesse già dicendo "so perfettamente quello che devo fare". Qualche istante dopo, ecco arrivarla alla cassa tenendo in braccio quella montagnetta di luccicante materiale che di lì a poco sarebbe stato suo. Rose le rivolse un sorriso, piacevolmente stupita dalla determinazione che contraddistingueva una ragazza all'apparenza poco più grande di lei.
«Sono 146 galeoni e una falce in totale.»

Poco tempo prima...


Per qualche secondo, quanto bastasse alla collega per effettuare la transazione e a Rose per trovare le parole giuste per rispondere alla sua domanda, calò il silenzio all'interno del negozio. Una leggera sensazione di disagio crebbe nel suo stomaco, e sperò che Niahndra non la notasse. Odiava mostrare apertamente i pezzi di quell'ingranaggio complesso che dentro, a tratti, sembravano smettere di funzionare, facendo trapelare quelle che poteva definire come "debolezze". Non le fu chiaro fin da subito perchè quella frase le avesse provocato un tale effetto, ma a pensarci meglio non ne fu affatto sorpresa. Nessuno le aveva mai posto quel quesito, e per questo motivo non si era mai data una risposta. Aveva sperato ardentemente che Hogwarts potesse dare una svolta inedita alla sua vita ma i mesi sembravano esserle scivolati via dalle mane senza nemmeno averle dato il tempo di analizzarne la nuova situazione, adattandosi e facendone tesoro. Era già un nuovo semestre, ma in fondo non era cambiato granché rispetto a prima della partenza. Papà era come sempre inesistente, mamma aveva smesso di rispondere ai suoi grandi perché, le sue nuove conoscenze sembravano tutte così entusiaste della loro vita e indaffarate da mille progetti da avere a stento il tempo da dedicare a lei. Per concludere, la verità che più di tutte le faceva male: per tutto questo non poteva incolpare altri che sé stessa. Una bacchetta magica era un potente arnese, ma solo nelle mani di chi avesse saputo sfruttarla a dovere, per valorizzarsi. Come si sentiva, dunque, chiedeva? Incompleta, come era sempre stato.
«Oh, mi trovo benissimo, grazie.» squittì, sorridente. Si era finalmente ripresa ed era tornata ad essere la stessa docile e candida bambina di sempre. Avrebbe sicuramente trovato il modo di analizzare più a fondo quelle riflessioni e magari anche cavarsene fuori, ma non era quello il luogo né il tempo. Era ancora troppo presto, e non sarebbe certo voluta passare per la malinconica-lamentosa di turno al loro primo incontro, poi. E per quale motivo continuava ad arrovellarsi su certi pensieri, piuttosto che concentrarsi su quella conversazione tanto piacevole? In fin dei conti, la povera fanciulla che le stava di fronte aveva posto una domanda innocente. Voleva solo sapere se si stesse trovando bene in negozio, mica conoscere la storia della sua vita.
«Ci ho messo un paio di settimane per ambientarmi, ma adesso credo di esserci. E tu invece? Da quanto lavori qui?»


Anello con Adularia (1G e 10F + 3G e 5F)
Collana con Acquamarina e Smeraldo (2G + 3G e 5F + 6G e 5F)
Cinturone Argentato (10G)
Punto Luce del Mana (35G + 5)
Perla del Mistero (20G e 10F)
Perla del Fuoco (35G + 5)
Diadema di Veela (20G)
Totale: 146 Galeoni e 1 Falce.

Perdonate entrambe l'attesa ~

 
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view post Posted on 14/5/2020, 20:45
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Mary
Grenger

► Mood: che succede? ► Età: 17 ► Ruolo: studentessa

Quella mattina era stata la più caotica della vita della giovane ragazza grifondoro. Erano appena le 12.00 e già aveva corso per tutta la città, era entrata in tutti i negozi.
Beh, senza girarci intorno: si era persa anche un paio di volte. Stringeva nella mano sinistra una piccola busta rossa e ogni tanto alzava il braccio per controllare l'orario. In più stava già morendo di fame e aveva adocchiato un posto dove mangiare li vicino. Aveva ancora un ultimo acquisto da fare, una sorta di commissione arrivata dall'alto. Insomma, non poteva assolutamente dire di no.
Era la prima volta che entrava nel Wizard Store, non ci aveva mai messo piede in vita sua. Era un ambiente molto piacevole, c'erano varie teche contenenti oggetti molto interessanti. Una volta lì Mary pensò di comprare anche qualcosa per se stessa.
Girò con fare indagatore per il negozio, ispezionò qualche oggetto a destra e a sinistra ed intanto con la coda dell'occhio aspettava di vedere Rose al bancone. L'avrebbe raggiunta subito.
Buongiorno!
Avrebbe esordito in direzione della sua compagna di stanza. Non si conoscevano benissimo, ma l'essere grifondoro le rendeva sicuramente affini in qualche tratto del loro carattere.
Sono venuta a ritirare quella cosa di cui abbiamo parlato.
E beh, ne avevano parlato tanto. Nel buio della loro stanza nel dormitorio grifondoro, con una sola candela accesa, le ragazze si erano scambiate molte informazioni, più che segreti adolescienziali.
Sai cosa? Aggiungici anche un Cinturone Dorato per favore. Ho tanti galeoni da spendere in questo periodo.
Un occhiolino alla concasata e via con la testa già al pranzo che avrebbe consumato da lì a breve.

 
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view post Posted on 21/5/2020, 08:44
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Il pancino di Rose Marie brontolava, in maniera anche piuttosto rilevante. Nonostante i vari tentativi di tenerlo a bada, stuzzicando la sua bacchetta di liquirizia tra un cliente e l'altro, non sembrava avesse alcuna voglia di tacere. Un paio di ragazzini le avevano lanciato un'occhiata stranita, non concependo come un simile suono potesse provenire dal corpo di una nanerottola minuta come lei. Aveva sorriso, la guance colorate di un rosso fuoco, e aveva cambiato argomento dando la colpa all'immaginario gatto che viveva nel loro retrobottega. Non vedeva l'ora di poter andare in pausa pranzo.
Fortunatamente, e con un ottimo tempismo, uno dei volti a lei noti tra le sue concasate fece capolino dalla porta del negozio in quel momento: e Rose poté tirare un sospiro di sollievo. Senza indugio, si alzò dal suo caro sgabellino e si diresse verso di lei, tentando di ignorare gli sguardi impertinenti.
«Ciao, Mary!» esordì, un sorriso a trentaduedenti stampato sul volto, con voce più alta del solito sperando che potesse in qualche modo contrastare i rumori dello stomaco. «Assolutamente, ho già tutto pronto. Ti serve qualcos'altro?»
Teneva le mani giunte, speranzose, in attesa di potersi mettere nuovamente all'opera per l'amica mentre con la coda dell'occhio faceva attenzione agli altri presenti che ispezionavano le teche del negozio.
«Oh, ma certo. Questo modello... che te ne pare?» le disse, mostrandole il gioiellino della bottega, uno dei loro prodotti migliori. Con il consenso della ragazza, avrebbe impacchettato il tutto - una delle sue composizioni migliori sarebbe stata riservata all'anello, s'intende - per poi porgerle le confezioni da dietro il bancone. Uno dei brontolii che era riuscita a trattenere per tutto quel tempo decise di interrompere la conversazione mentre Rose, imbarazzata, salutava la giovane.



Anello con Diamante (7G e 15F)
Cinturone Dorato (40G)
Totale: 47 Galeoni e 15 Falci.
 
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view post Posted on 9/6/2020, 11:12
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Il suo ultimo giorno a Londra si era sviluppato sulla scia di un lento e silenzioso trascorrere di eventi, infondendo nel ragazzo un senso di pace interiore che mancava ormai da tempo. In mattinata Kevin si era lasciato alle spalle la casa degli zii nel quartiere Hammersmith, il luogo che lo aveva ospitato ogni estate da quattro anni a questa parte ma che non aveva mai rappresentato una vera e propria casa per lui. Un sole tiepido e velato aveva fatto da sfondo alla sua silenziosa partenza, accarezzando i lineamenti di quella graziosa villetta che riusciva ad amalgamarsi perfettamente con la realtà babbana circostante. Il ragazzo lasciava dietro di sé tanti ricordi, ma soprattutto una profonda gratitudine nei confronti di quelle persone che avevano deciso di non abbandonarlo a sé stesso nel momento di difficoltà.
Ad ogni modo, loro lo avevano sempre saputo: fin dal principio, Kevin aveva manifestato la volontà di fare ritorno alla sua casa di infanzia a Ballycastle, il luogo che più di tutti riusciva a placare i suoi turbamenti. L’edificio immerso nel bellissimo paesaggio nordirlandese, affacciato su un mare incontaminato e baciato dal vento tipico di un clima atlantico e spesso poco prevedibile, gli riportava alla mente una nostalgia che non rifuggiva. Ballycastle era una cittadina di mare, tranquilla e senza tempo, che si abbandonava lentamente al corso degli eventi e se ne lasciava cullare, lontana dai problemi del resto del mondo. Quelle erano le sue origini, e lì avrebbe fatto ritorno.

Nel tardo pomeriggio Kevin si trovava ancora nella capitale e passeggiava senza meta in uno dei quartieri di Londra, illuminato soavemente da un sole ormai morente. Quel maledetto di Murky lo avrebbe raggiunto al Paiolo in tarda serata per smaterializzarsi insieme a lui, o almeno questi erano i piani originari. Il tempo non era comunque un suo problema in quel giorno apparentemente privo di turbamenti.
Nel suo viaggio senza destinazione si ritrovò improvvisamente all’entrata di un negozio che lo spinse a soffermarsi. Era piccolo all’esterno ma dava l’idea di essere abbastanza accogliente all’interno. Un’insegna che non poteva passare inosservata si ergeva sulla facciata: Wizard Store, recitava. Era sicuro di aver già sentito quel nome, e forse fu proprio tale convinzione a muovere le sue gambe nel varcare l’ingresso. Come preannunciato, l’interno era piacevole e sembrava offrire oggettistica interessante, in mostra su scaffali e armadi di legno scuro. Dopo una rapida ispezione della merce, Kevin decise di dilapidare i suoi risparmi e si diresse con calma verso il bancone, che presentava al centro una teca di vetro contenente gemme e pietre preziose. Ma non furono queste a catturare la sua attenzione, quanto la persona che si ritrovò davanti. Di tutte, non si aspettava di trovare proprio Lei.
La frangetta che ricadeva con grazia sulla fronte garantiva un tocco armonico ai capelli lisci, di un castano scuro che contrastava piacevolmente con l’azzurro acceso degli occhi, attenuato dalle luci leggermente soffuse del negozio che proiettavano su di essi delle ombre scure comunque incapaci di offuscarne la vivacità. Le lentiggini costellavano con garbo i lineamenti sottili del volto niveo, l’apice di un’esile figura che si faceva portatrice di un animo molto più forte di quanto potesse sembrare. Niahndra Alistine era bella, soprattutto per chi sapeva apprezzare i contrasti e gli enigmi, ma ancor di più per chi riusciva ad osservare le cose con rispettoso silenzio senza lasciarsi trasportare dal desiderio di mettere mano in un qualcosa che, non potendo essere sempre compreso, doveva solo essere apprezzato nella sua autenticità.
La guardò in silenzio per parecchi secondi, soffermandosi sulla sua espressione. Sembrava concentrata e pensierosa allo stesso tempo, poiché l’antitesi si presentava in lei in ogni dove. Come nella maggior parte dei casi, Kevin non sarebbe stato in grado di leggere al di là di quella folta frangetta e di quegli occhi vispi. Decise allora di rompere il silenzioso idillio, giusto per non venire meno alla sua attitudine nel rovinare le cose.
« Sei riuscita a tradurre la frase? » Esordì con un’intensità priva di mezzi termini, brusca come una folata di vento improvvisa. Il riferimento era ovvio, non necessitava di ulteriori spiegazioni.
Avrebbe lasciato passare il tempo necessario ad un’eventuale risposta, prima di prendere parola nuovamente, con tono decisamente più calmo. « Ti sembrerà strano, ma non sono qui per disturbarti. In verità, non sapevo nemmeno che tu lavorassi qui. » Si avvicinò definitivamente al bancone, senza distogliere lo sguardo da Niahndra. « Lascerò Londra in serata, ma non credo sia giusto farlo a mani vuote. Per cui, un Cinturone con tre Punti Luce potrebbe andare. » Si portò una mano tra i capelli biondi e li ravviò lentamente. Nel mentre, notò una piccola postilla precedentemente passata inosservata. « È possibile anche incidere una frase? In tal caso, sei libera di scriverci tutto quello che vuoi, basta che non sia una cosa banale. » Abbozzò un’espressione divertita, mentre le iridi eterocromatiche si distoglievano per un momento. Apprezzava sempre lasciare carta libera a Niahndra; non era spaventato da quella prospettiva, anche se certe volte avrebbe fatto bene ad esserlo.
« Comunque, è un piacere vederti, Niah. » Stavolta, il sorriso era ampiamente definito e non presentava incertezze. Il tono della sua voce si era fatto abbastanza morbido, conciliatore.
Ricongiungersi a Gebo prima di andare via era la cosa più giusta che potesse fare.



Cinturone Oscuro - 40 G
Punto Luce del Mana - 35 G + 5
Punto Luce del Corpo - 25 G + 5
Punto Luce della Salute - 25 G + 5
+ Incisione (se possibile) a libera scelta di Niah


Edit: non che abbia fretta, ma nel mentre mi considero servito (senza ancora menzionare l'incisione).



Edited by Kevin ¬ - 17/7/2020, 17:29
 
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view post Posted on 10/6/2020, 22:39
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Per qualche strana ragione le giornate lavorative potevano essere divise in due categorie: quelle in cui in negozio sembrava riversarsi l'intera comunità magica e quelle in cui non si vedeva un'anima. Niahndra non se lo sapeva spiegare, era ormai da più di un anno che conduceva degli studi correlazionali di qualunque genere senza arrivare ad alcun risultato; dipendeva dal meteo? Dal giorno settimanale? Dalla temperatura? Dall'uscita di un nuovo album musicale delle Sorelle Stravagarie? Pareva non esserci spiegazione logica e quella mancanza di pattern la irritava oltremodo perché significava arrivare al Wizard Store senza sapere cosa aspettarsi.
Per esempio, quella si era rivelata una giornata di calma piatta. Dall'inizio del turno aveva contato due solo due streghe un po' curiose che alla fine se ne erano uscite a mani vuote, perciò a Niahndra non era rimasto che mettersi comoda e attendere la conclusione di quel turno interminabile. Ne aveva approfittato per mettersi in pari con alcuni ordini, tra cui la parure che Madame Solano aveva richiesto in occasione della certificazione M.A.G.O. della nipote. "Voglio che sia tutto p-e-r-f-e-t-t-o!", si era raccomandata la donna e perciò Niahndra si stava sforzando di accontentarla.
Era tutta intenta ad aggiustare i ganci della collana quando Kevin si presentò al bancone. Immersa com'era nel lavoro non si era accorta che il primo, effettivo cliente del pomeriggio era entrato. Motivo per cui sentirlo parlare così all'improvviso e in tono così imperioso per poco non la spaventò.
Sbatté le palpebre un paio di volte nel tentativo di ritrovare un ancoraggio alla realtà ed infine fu in grado di mettere a fuoco la figura del ragazzo; nel mentre il cervello elaborava —con la dovuta calma— la domanda di lui.
«Buonasera anche a te, mmh.», commentò divertita mentre metteva da parte il gioiello al quale stava lavorando. Non capiva quella veemenza e si chiese se non fosse da imputarsi ad una vena di imbarazzo sapientemente mascherata; le poche occasioni di confronto che avevano avuto erano state brevi e insoddisfacenti, specie perché —doveva ammetterlo— aveva cercato più o meno volontariamente di evitarlo. Un trattamento che riservava a tutte quelle situazioni ambigue che ancora non aveva ben districato nella sua testa. Ora, però, non aveva scuse.
«Firebolt, scopalinda... dopo tutti questi anni ti focalizzi ancora sulla cosa sbagliata.» Non aveva senso rimanere impigliati in quei discorsi, né aveva troppa voglia di rinvangare. Era più curiosa di sapere cosa portasse Kevin al negozio. «Insomma, qual buon vento?»
Sbuffò divertita alla precisazione dell'altro. Non si era fatta alcuna idea in merito in realtà —non era così egocentrica—, ma con una punta di vago senso di colpa si chiese se il ragazzo non si riferisse alle sue tattiche elusive.
«Lasci Londra?», commentò mentre si girava intorno al bancone per racimolare il cinturone e i tre punti luce richiesti. «Suona così definitivo.» Nel frattempo aveva chiuso nuovamente le teche ed aveva fatto ritorno alla postazione di partenza. Da lì puntò lo sguardo diretto sul viso di Kevin. «Ti presenti a orario di chiusura per una commissione da fare sul momento perché sei in partenza e hai il coraggio di lasciarmi carta libera?» Il tono era scettico ma l'incurvatura delle sopracciglia lasciava intuire che non si sarebbe lasciata scappare l'occasione di rifilargli qualche tiro mancino. Stava cercando di capire se quello fosse un modo come un altro per tentare di dimostrarle qualcosa o per cavarle un'ammissione di qualche tipo, e in nessun caso l'idea la faceva impazzire.
Quando il ragazzo le disse che era un piacere vederla di riflesso sorrise anche lei, tingendo però l'espressione di sfida. «Non temere, hai ancora tempo per pentirtene.» Sollevò il cinturone oscuro. «Sempre convinto dell'incisione?» Gli avrebbe concesso la possibilità di ritrattare o dare suggerimenti.
Si sentì estremamente magnanima.

• Kevin
Cinturone Oscuro (40 Galeoni)
Punto Luce Mana (35 Galeoni + 5)
Punto Luce Corpo (25 Galeoni + 5)
Punto Luce Salute (25 Galeoni + 5)
Totale: 140G

Sconto Amici: 150G ah no.
 
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view post Posted on 22/6/2020, 23:53
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Vi era un che di maliziosamente affascinante nel cogliere di sorpresa le persone, doveva ammetterlo. Non poté fare a meno di assaporare interiormente quella sensazione a tratti piacevole, mentre Niahndra tentava di non scomporsi dinnanzi alla sua improvvisa apparizione.
In verità, irrompere in scena senza troppi convenevoli era stata per lui più che altro una situazione ricercata in via utilitaristica, funzionale a non mettere in scena attimi di pesante e silenzioso imbarazzo tra i due.
Si sentiva il principale responsabile di quel mutamento di situazione, dato che era stato lui il grande assente degli ultimi tempi, colui che aveva messo in pratica un atteggiamento così poco coerente rispetto a quanto promesso. Ma, a piccoli passi (che comprendevano indubbiamente anche la sua apparizione al Wizard Store quel giorno), il biondo stava cercando di rimettersi sulla giusta strada, nel tentativo di non perdere di vista le cose importanti. Dopotutto, quella bufera chiamata Niahndra era ancora importante per lui.
L’apparente naturalezza e la leggerezza con le quali riprese il discorso tra di loro lo convinse di essere riuscito ad abbattere il primo muro. Si ritrovò ad accompagnare le parole della ragazza con un sorriso accennato ed uno sguardo morbido, almeno finché ella non pose l’accento sul carattere effettivamente “definitivo” della sua partenza.
Rifletté sulla questione, fece per dire qualcosa, ma Niahndra lo bloccò guardandolo direttamente in volto. Le iridi etero-cromatiche si incrociarono con quelle azzurre di lei, e le sue labbra rimasero nel frattempo sigillate. In tutta risposta, Kevin si strinse leggermente nelle spalle alle parole incalzanti della ragazza, esibendo uno sguardo pseudo-innocente, quasi da cane bastonato.
Si prese tutto il tempo del mondo per rispondere, infine, sulla scia della “sfida” lanciata dalla compagna. Kevin le aveva lasciato libero arbitrio, ma Niahndra gli aveva (stranamente) concesso l’opportunità di mettere dei paletti. « Si, ne sono convinto, mia cara. Magari potresti pensare ad un qualcosa che renda meno “definitiva” la mia partenza. » Le suggerì con tono profondamente calmo, senza smettere di cullarsi nell’azzurro cangiante di quegli occhi vispi, adombrati solo in parte dalle luci soffuse del negozio.
« Per quanto mi piaccia Londra, non mi ha mai offerto una vera e propria “casa”. » Nel dirlo, divenne improvvisamente pensieroso, mentre nella sua mente si faceva rapidamente strada la bellissima immagine della casa di Ballycastle, in primo piano rispetto al paesaggio nord-irlandese. « È il momento giusto per farlo. » Concluse, sulla scia di quella piacevole visione, senza tuttavia scomporsi in un tono malinconico.
Per un secondo, poi, Kevin tamburellò con le dita sul bancone, osservando il cinturone nelle mani della ragazza. L’espressione pensosa non abbandonò il suo sguardo, fisso su quell’oggetto ma a tratti vacuo. Un nuovo pensiero si era appena insinuato nella sua mente: una visione profondamente diversa dalla precedente, che celava in questo caso uno strano desiderio. Percepiva un leggero imbarazzo in relazione ad esso.
Cercò di estraniarsi completamente da quella sensazione, ma gli risultò impossibile. Doveva chiedere a Niahndra una certa cosa, poiché era l’unico modo che aveva per assecondare quella necessità e, dunque, placarla.
Dopo un lungo silenzio, scelse di prendere improvvisamente parola, senza curarsi del fatto che la ragazza potesse essere alle prese con l’incisione « Io stasera sarei libero, comunque. Non ho un orario di partenza. » Tornò a guardare Niahndra. « Magari possiamo davvero rendere il tutto meno definitivo. » Quelle parole racchiudevano l’essenza della sensazione che lo aveva guidato.
Pensò a come aveva finora disatteso le promesse fatte, sentendosi per l’ennesima volta in colpa per quel suo atteggiamento fortemente passivo ed elusivo. Pensò al silenzio degli ultimi tempi, alle mancanze. La soluzione era lì, in quel momento. Perfino le piante più stoiche avevano bisogno di essere innaffiate ogni tanto. Lo aveva capito, e non avrebbe commesso per due volte lo stesso errore.
Ma Kevin non poté resistere. Doveva fare le cose a modo suo, altrimenti niente avrebbe avuto un senso per lui. Dunque, scelse di fare ciò che gli veniva più naturale: rovinare le cose in grande stile.
« Parliamoci chiaro. Quando ti ricapita di avermi tutto per te, Alistine? » Si indicò con fare pomposo, e fu lui stavolta ad inarcare un sopracciglio con aria di sfida, restando in attesa della reazione della ragazza.
Forse, alla fine, l’incisione l’avrebbe fatta il cinturone. Sulla sua fronte.

 
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view post Posted on 7/7/2020, 02:07
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MìREEN FIACHRAN
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Si avvicinava il giorno del Ballo degli Elementi a cui l'aveva invitata la sua amica Jolene e per l'occasione voleva preparale una bella sorpresa. Soprattutto perchè, con tutto quello successo, non erano riuscite a vedersi, solo a scriversi lettere, le mancava il contatto umani con la sua amica, le mancava chiacchierare con lei e aveva un gran bisogno di sfogarsi e raccontarle tutti i dubbi che le erano venuti in quel periodo, costretta a restare a casa.
Si era anche persa il suo compleanno, cosa che si pentiva e vergognava da morire, sperò così di ottenere il sorriso su quel suo dolce viso.
Si diresse al bancone e mostrò alla ragazza la creazione che sperava le realizzasse.

<< E' un regalo per una mia cara amica. Un lavoro molto semplice ma delicato come lei.
Per la pietra più grande pensavo all'Adularia, questo riflessi dai mille colori sono meravigliosi, e per quella più piccola un bel Diamante, cattura luce e la riflette in un modo unico.>>


Le passò il disegno da lei stessa fatto e tutta sorridente si accordò per passare più tardi.
________________________________________

Nel pomeriggio passò a ritirarlo e la soddisfazione del risultato finale era ben evidente, quasi saltellava dalla gioia, accarezzando il ciondolo con un tocco delicato.
L'effetto delle due pietre era perfetto, proprio quello che sperava.

<< Grazie infinite, è come lo desideravo! Prometto che tornerò a commissionarti altri lavori!>>

Prese il suo pacchetto, non vedeva l'ora di darlo a Jolene alla festa.

©harrypotter.it


Compro:
Collana con Medaglione + Adularia + Diamante
2 G + 3 G + 6 G = 11 Galeoni Tot. (+3 PM)




Mi ritengo servita per permetter voi di rispondere con comodità e io posso aggiungermi al Ballo degli Elementi
 
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view post Posted on 9/7/2020, 22:10
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Poveri ma felici.
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Da quando aveva comprato quel cinturone aveva sentito la necessità di addobbarlo in qualche modo. Era così scarno da risultare fastidioso. Convenne che una capatina a Londra e, con più precisione, al Wizard store non poteva farle che bene. Inoltre, era da un po’ che non acquistava qualcosa. Non era incline agli sfarzi ma abbellire quel cinturone che altresì era orrendo, non era uno sfarzo ma un obbligo morale.
E allora, in tarda mattinata, raggiunse il negozio. Aveva ancora la divisa rosa di Madama Piediburro.
Se prima era solita vergognarsene, ora l’idea di indossare quel rosa così acceso non le conferiva altro che orgoglio. L’orgoglio di lavorare in un locale così rinomato.
Per giunta quella divisa era impregnata del profumo di dolci a cui lei era abituata sì, ma la gente intorno no. Fu per questo che a Londra molti l’avevano osservata curiosi.
Buongiorno!
La sua voce era stranamente allegra. Prima di dirigersi al bancone per chiedere aiuto ad un commesso – ricordava che Rose lavorava proprio lì, chissà se l’avesse rincontrata – guardò curiosa gli altri oggetti. Ovviamente adocchiò qualcosa. Forse anche Mary stava diventando viziatella. Pensò che avere un lavoro ed essere economicamente autonoma era una manna dal cielo. Si avvicinò a grandi passi al bancone.
Ciao. Vorrei aggiungere qualcosa a questo cinturone, mi pare un po’ vuoto. Magari non so, un punto luce, qualcosa, consigliami te.
Mary gesticolava ampiamente mentre parlava. Il cinturone ora era poggiato sul bancone. Continuò.
Ah, e ho visto quel diadema di là, troppo caruccio. Prendo anche quello va!
*Ma sì, spendiamo tutti i soldi. Viva la povertà!*
©harrypotter.it


Ho acquistato il cinturone dorato giusto qualche post più in alto.
- Punto luce della salute= 25 + 5 galeoni
- Diadema di Veela= 20 galeoni.
 
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view post Posted on 15/7/2020, 13:13
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«Adularia e diamante.» Aveva ripetuto Niahndra quando la giovane che si era avvicinata al bancone le aveva mostrato il disegno che voleva lei realizzasse.
La prima cosa che aveva notato erano stati i capelli colorati di un blu intenso e gioioso che le strappò uno sguardo ammirato e sorpreso insieme. La tinta le piaceva moltissimo e un po' le invidiava la capacità di esprimersi incurante dell'opinione altrui; in più, erano davvero lunghi mentre Niahndra aveva appena deciso di dare una scorciata alla sua chioma castana.
Riprese in fretta un aspetto professionale valutando con occhio critico la forma a goccia della pietra principale, la struttura delicata e il secondo punto luce. «Un medaglione di questo tipo richiede una certa lavorazione, può ripassare più tardi nel pomeriggio.»

Aveva appena trovato un modo per passare quella mattinata pigra e difatti si mise subito al lavoro. Un paio d'ore più tardi la porta del negozio si aprì di nuovo e una voce trillò un saluto. Da dietro il bancone Niahndra sollevò la testa per individuare la cliente appena entrata: il completo rosato la colse alla sprovvista, ma unito al delicato profumo di dolci contribuì a ricondurre la mente ad una sala da tè che non frequentava abitualmente; d'istinto pensò a Mya che le aveva detto di aver lavorato da Madama Piediburro per una festa e tentò di figurarsela in quella mise deliziosa. Dovette mordersi le labbra per non ridere, le mancava solo di offendere involontariamente la ragazza che ora scrutava gli oggetti esposti.
Quando infine l'altra si avvicinò al bancone, lei l'accolse con un sorriso, piacevolmente stordita da quanto gesticolava; con quell'atteggiamento ottimista e l'incapacità di rimanere ferma troppo a lungo le rammentò Eloise. Sulla superficie riconobbe il cinturone dorato che vendevano lì in negozio. «Abbiamo una collezione di punti luce e perle da abbinare a questo», le spiegò. «Vieni, ti mostro dove sono.» L'avrebbe condotta alla teca illustrandole i principali benefici associati a ciascun oggetto prezioso. Alla fine, lei optò per il punto luce della salute e all'ultimo decise di aggiungere un diadema alla lista.
«Ottima scelta!» La struttura della coroncina era delicata e raffinata e si sarebbe sposata splendidamente coi lineamenti dolci della giovane.
Si prese qualche minuto per incastonare il punto luce nel cinturone e infine infilò tutto in un pacchetto che l'altra avrebbe potuto trasportare comodamente. «Spendi 50 Galeoni. Ti auguro una buona giornata.»

Il pomeriggio era infine arrivato. Tra le varie richieste dei clienti che si erano susseguiti Niahndra era riuscita a concludere il lavoro sul medaglione personalizzato ed era discretamente soddisfatta del risultato. La ragazza dai capelli blu parve del medesimo avviso. «Sono contenta che ti piaccia e aspetto senz'altro nuove commissioni.» Ridacchiò tra sé. «Fanno 12 Galeoni e 10 Falci.»

Pardon per l'attesa, ragazze!

• Mìreen
Collana con Medaglione (2G)
Adularia (3G + 5F)
Diamante (6G + 5F)
Personalizzazione (1G)
Totale: 12G 10F

• Mary
Punto Luce Salute (25 G + 5)
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@Kevin, la prossima settimana giungo da te, giurin giurello q_q
 
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view post Posted on 18/7/2020, 18:27
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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Kevin

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Interagire con Kevin le accendeva sempre una spia nel cervello. Una sorta di campanello d'allarme, pulsante e rosso, che la invitava a muoversi con circospezione e tenendo i sensi ben allertati. Non si trattava di un vero e proprio senso del pericolo —non la maggioranza delle volte, almeno— quanto più di quella fastidiosa sensazione che le pizzicava la nuca quando qualcuno cercava di raggirarla.
Sapeva che il ragazzo non aveva intenzioni cattive, ma Niahndra aveva una soglia di sopportazione estremamente bassa per i tentativi di manipolazione, consci o inconsci che fossero, e non poteva fare a meno di chiedersi il perché di quel cambio di rotta al quale aveva assistito negli ultimi mesi. Kevin era sempre stato sufficientemente diretto con lei, persino troppo —rammentò con un misto di fastidio e divertimento—, ma ciò non significava che il suo comportamento fosse privo di ambiguità o che il loro rapporto non nascondesse dei non-detti.
Alistine non era tipo da fare promesse a cuor leggero né il tipo da rimangiarsi la parola data, ma iniziava a chiedersi se il loro legame ancora godesse della protezione di Gebo. La runa indicava uno scambio equo e reciproco e al tempo le era parsa calzante, ma adesso? Le loro intenzioni erano ancora complementari? O quella corda tra loro era sbilanciata in un senso piuttosto che in un altro? D’altronde si erano persi di vista per molto tempo e durante quel periodo Kevin non era stato l’unico a cambiare. Sussisteva la possibilità che gli equilibri si fossero spezzati.
Assistette placida al mutamento di emozioni sul volto di Kevin senza sapere bene come intervenire e, soprattutto, se farlo. Da bambina le era capitato spesso di vestire i panni del confidente, ritrovandosi a custodire in sé i turbamenti altrui al pari di un meno pratico e forse più costoso pensatoio. Eppure non aveva maturato la capacità di esternare con facilità emozioni o empatia, piuttosto si trovava bloccata e imbarazzata da improvvise manifestazioni di vulnerabilità.
Resistette all’impulso di stringersi nelle spalle e, invece, annuì. Adombramento momentaneo dell’espressione a parte, il ragazzo pareva aver preso quella decisione con una certa serenità ed era tutto ciò che contava. Qualcos’altro però balenò sul suo volto, inclinato abbastanza da impedirle una visione perfetta; parve sul punto di dire qualcosa e per un attimo Niahndra si trovò bloccata sul posto, incerta se rimanere per ascoltare o se rifugiarsi nel retrobottega per incidere quel benedetto cinturone.
Alla fine aveva sospirato e si era allontana per prendere gli strumenti da lavoro e completare l’opera sotto agli occhi di lui. Non che il biondo desse cenni di vita.
Aveva finito di incastonare i tre punti luce quando lui si rianimò. La sorpresa per le parole successive le guizzò come un lampo negli occhi prima di essere sostituita dal solito velo di sarcasmo che le faceva da armatura. «Kevin Confa,— scandì mentre inclinava la testa di lato, il cinturone dimenticato e un’espressione ammiccante sul volto —mi stai forse corteggiando?» Seguì una risata mesta, rivolta non tanto al ragazzo quanto a sé stessa. Ripensò allo scambio in occasione di Natale, al ciondolo di Gebo, a quella proposta; si spinse un po’ più indietro nei ricordi per rivedere con occhi nuovi le esperienze condivise. La domanda non era così balzana dopotutto, ma si era permessa di esprimerla con più sfrontatezza del dovuto per una serie di ragioni: primo, ogni tanto aveva quegli scatti impulsivi per cui l’opportunità di stuzzicare il prossimo prendeva il sopravvento sulla ragione; secondo, rimuginare sulle cose le ingigantiva e creava bolle di imbarazzo superflue; terzo, era sufficientemente sicura che Kevin avesse la ragazza. Aveva sentito le voci in corridoio e, a dirla tutta, aveva sentito anche che la misteriosa tipa fosse una megera col pedigree.
Quarto, non doveva preoccuparsi troppo perché l’altro avrebbe trovato il modo di rovinare tutto in pieno stile Confa. E in effetti fu proprio così.
«Parliamoci chiaro. Quando ti ricapita di avermi tutto per te, Alistine?»
Niahndra sbatté le palpebre un paio di volte con la bacchetta sollevata a mezz’aria pronta ad incidere il cinturone. Le era venuta una mezza idea di scrivere qualcosa di incoraggiante che lo accompagnasse nel suo viaggio, ma ogni buona intenzione venne spazzata via all’istante. Prese fiato mentre decideva quale fattura utilizzare, salvo poi rimanere folgorata da una nuova, splendida idea.
Con lentezza esasperante un sorriso le squarciò il volto. «Sai cosa? Hai proprio ragione.» La punta della bacchetta si illuminò e lei l’avvicinò al cinturone per incidere qualcosa sul metallo. Tre semplici parole sarebbero bastate. «Conosco il posto adatto. Una fuga romantica per lasciarti un buon ricordo di Londra.» Sfoggiò il suo sorriso più seducente (che, per quanto ne sapeva lei, poteva pure somigliare a una smorfia da colica).
«Fatti trovare all’incrocio tra questa strada e Sawbridge Street tra un’ora.»
Con quelle parole gli consegnò il cinturone che intendeva acquistare. In una grafia ordinata e senza fronzoli si intravedeva la scritta “proprietà del Vanesio”.
«E vestiti di scuro.»
 
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view post Posted on 20/7/2020, 15:10
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Interagire con Niahndra era come affrontare un duello di scherma. Un rapido susseguirsi di stoccate da una parte e dall’altra, alcune delle quali potevano rivelarsi fatali. Lui amava giocare in offensiva, ma non quanto la ragazza amasse giocare di difesa e contrattacco, arti nelle quali era maestra indiscussa. In quella immaginaria danza di spade, Kevin a volte si illudeva perfino di poter condurre, ma la verità era che Niahndra dettava i tempi, e lo faceva a modo suo. Spesso, quindi, la cosa più saggia da fare per lui era adeguarsi.
Al campo di Quidditch, parecchio tempo prima, quella danza si era manifestata nella maniera più dirompente possibile. L’adrenalina aveva dilatato il tempo e lo spazio, soprattutto quando Kevin aveva deciso di non limitare l’essenza stessa della ragazza, indirizzando volontariamente verso il vuoto l’affondo decisivo. Era stata una mossa azzardata che gli era costata una rovinosa caduta da una Scopalinda in picchiata libera ma che, allo stesso tempo, aveva definitivamente aperto i suoi occhi. Era quello l’unico modo in cui sentiva di voler interagire con la ragazza.
Successivamente, i due si erano promessi di non cambiare le cose, di restare l’uno dalla parte dell’altra, e viceversa. Il tutto senza pretese, in quello scambio perfettamente equo e reciproco disegnato da Niahndra stessa sulla pelle di lui. Era stato rassicurante sapere di poter fare affidamento su di lei, a prescindere dalla circostanza, conscio che lui avrebbe fatto lo stesso.
Ma adesso le cose erano forse cambiate? Era un quesito che non poteva restare in disparte, poiché proiettava la sua ombra sulle basi stesse dalle quali il loro rapporto aveva preso vita: Gebo. La runa benediva ancora il loro percorso? Proprio quel giorno, forse, avrebbero avuto una risposta.

Lui, d’altronde, aveva già cercato di richiamare l’attenzione su quel punto. Il senso del ciondolo donato a Niahndra risiedeva anche lì, dopotutto. E risiedeva anche nella sua richiesta di passare quella serata insieme a lei.
Non si lasciò sfuggire il lampo di sorpresa che balenò negli occhi chiari della ragazza, prima che venisse soppresso da una nota piuttosto acuta di quel suo sarcasmo pungente. Gli chiese se la stesse corteggiando, e Kevin sospirò divertito, abbassando lo sguardo solo per qualche secondo. Si finse imbarazzato, prima di prendere parola con lo stesso tono appena utilizzato dalla sua interlocutrice. « Qualcuno dovrà pur cercare di fare breccia in quel cuore di pietra che ti ritrovi, Alistine. » Sorrise divertito, cercando nuovamente lo sguardo di Niahndra. Nelle iridi etero-cromatiche, ella avrebbe trovato l’intesa, la sintonia. Quel gioco gli era sempre piaciuto e, ovviamente, piaceva anche a lei.
Allo stesso modo, Kevin sapeva ormai quali tasti toccare per minare la pazienza della ragazza, e puntualmente finiva sempre per essere attratto da quella eventualità. Era per lui stimolante muoversi in quel sentiero di rovi meticolosamente predisposto da Niahndra.

Un secondo guizzo parve balenare negli occhi di lei, decisamente più malsano e pericoloso del precedente, mentre un sorriso malefico si fece strada lentamente sulle sue labbra. Kevin, dal canto suo, si preparò ad andare incontro al proprio destino.
Niahndra scelse di assecondarlo con un’accondiscendenza recitata a regola d’arte, prima di esibire un secondo tipo di sorriso, che forse nelle sue intenzioni avrebbe dovuto essere un qualcosa di ammaliante, mente in verità era a dir poco inquietante. Fu seguito da un vero e proprio appuntamento per una “fuga romantica” e da una richiesta un po’ particolare.
Kevin inarcò un sopracciglio, sentendosi improvvisamente interessato da quella prospettiva. « E sia. » Concordò senza troppi giri di parole, mordendosi poi il labbro inferiore, indeciso se commentare con sarcasmo l’esplicita richiesta della ragazza. Prima ancora di arrivare ad una decisione, notò l’incisione sul cinturone, frutto del libero arbitrio che le aveva lasciato: “Proprietà del Vanesio”. Rise divertito, ricordando la prima volta che Niahndra lo aveva chiamato in quel modo.
« Dopo tutti questi anni ti focalizzi ancora sulla cosa sbagliata. » Commentò con tono calmo ma pungente, citando Niahndra stessa. Afferrò poi il cinturone e salutò la ragazza con un ultimo, genuino sorriso.
Aveva a disposizione un’ora per trovare in valigia i vestiti meno scuri che avesse mai posseduto. Fare incazzare Niahndra era una prospettiva troppo allettante per lasciarsela sfuggire.

 
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view post Posted on 23/11/2020, 21:39
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CASEY BELL ▴ PREFETTO ▴ 16 ANNI
Quindi esisteva l'Eco di Hogwarts. Casey aveva sfogliato e risfogliato la prima uscita del mese della Gazzetta del Profeta quella mattina a colazione e i suoi occhi erano caduti sulle pagine scritte dai giovanissimi, tutti suoi compagni di scuola. A colazione aveva interrogato Lester a proposito, dato che non era stata in grado di cogliere la notizia quando questa aveva fatto lo scoop, e infatti cadde totalmente dal pero quando lui le disse che l'iniziativa era partita da un'anno a quella parte. Ma la cosa interessante non era quella dei mocciosi che rimpolpavano il loro cv dal primo anno di alfabetizzazione magica, bensì che la Gazzetta sembrasse pagare fior fior di quattrini per un paio di colonnette scarabocchiate da un piccolo genio. Questo sì che era interessante.
Casey di suo leggeva poco la Gazzetta. Era abbonata ma si lasciava catturare solo dagli articoli essenziali di cronaca nera o di politica. Ogni tanto l'occhio le cascava sulle recensioni di libri e spettacoli, tanto per non dover stare ore e ore in libreria ad analizzare i romanzi e andare a colpo sicuro. Ma quella mattina si era messa a ficcanasare fra le varie sezioni del giornale e guardate un po' che aveva trovato: mezza Hogwarts era praticamente lì dentro, fra primini con straordinarie doti letterarie e le infermiere; sopra tutti spiccava la McLinder con le sue indagini spaziali.
«Ma guarda un po'» si disse mentre varcava la soglia di Wizard Store. Era stata proprio la docente di Astronomia a metterle la pulce nell'orecchio. "Potrebbe essere un'ottima voce per la Gazzetta, perché non tenta?" le aveva detto. Ma lei, Casey Bell la garzona di Sinister e quella che chiudeva a chiave tutti i pezzettini di carta su cui scriveva per non farsi leggere, cosa avrebbe mai potuto scrivere di così accattivante? Però quei soldi le sarebbero di sicuro stati utili. Forse trovando un po' di tempo sarebbe riuscita a documentarsi per bene e scrivere qualcosa di decente, ma riflettendoci già si portava da studiare a lavoro e quelle sette ore di sonno - quando dormiva - erano sacrosante, non poteva privarsene. Magari, insomma, sarebbe stato bello fare qualcosa di serio, lasciarsi trascinare dai sogni... con quel pochissimo tempo che le avrebbe concesso il massimo di un articolo al mese? Cosa ci avrebbe guadagnato? Serviva qualcosa per tappare i buchi.
«Cosa ne pensi dell'oroscopo?» chiese di punto in bianco alla commessa di turno mentre posava la merce scelta sul bancone. «Insomma, lo leggi o non lo leggi? E se lo leggi lo fai perché ci credi o semplicemente per scommettere su quanta della merda che ti predice si avvera oppure no?» Si mise una sigaretta in bocca, pronta ad accenderla appena uscita dal negozio. «Giuro, a me non importa niente e non riesco a credere nemmeno agli "in bocca al lupo" prima degli esami e delle analisi del sangue, ma a quanto pare la gente ci perde un sacco di soldi e di speranze. Tu quanto sei disposta a pagare per farti dire da qualcuno che andrà tutto bene o che devi evitare di fare le bolle nel succo di zucca perché potrebbe andarti storto?» La guardò grattandosi il mento con l'indice, poi si arrestò sgranando gli occhi in preda all'illuminazione. «E quanto se te lo dicesse in maniera un po' cazzona?» Attese una risposta e lo scontrino.
Un cinturone oscuro + Punto Luce Corpo + Punto Luce Salute = 100 galeoni.
Salute alla sventurata che le verrà incontro.
 
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view post Posted on 4/12/2020, 00:06
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V i v i e n n e P i e r c e - 12 years old - Gryffindor


Martin approfittò della situazione per far conoscere a Vivienne altri quartieri magici di Londra. La ragazzina fin'ora infatti aveva avuto l'occasione di visitare solo Diagon Alley. Per pranzo mangiarono un ottimo stufato di zucca e poi continuarono con la loro passeggiata, fino a quando l'uomo non si fermò davanti ad un negozio dove campeggiava un'insegna che recitava "Wizard Store". « Entriamo qui. » Disse sorridendo leggermente. Per tutta la giornata Vivienne l'aveva costretto ad entrare in quasi tutti i negozi che incrociavano per la strada, dunque non le dispiacque che per una volta le cose si svolgessero a parti invertite. Così la ragazzina seguì l'uomo dentro al negozio. « Wow! » L'esclamazione le uscì dalla bocca appena riuscì a mettere a fuoco l'interno del negozio. Il suo sguardo trovò subito la teca in cui venivano esposte le gemme. Colorate e scintillanti attirarono subito l'attenzione della Grifondoro che immediatamente si avvicinò per osservarle più da vicino. Non aveva mai posseduto nessun gioiello o comunque qualcosa di prezioso e questo gliele faceva apprezzare ancora di più. Non aveva mai avuto grande attaccamento a cose materiali - al contrario era stata educata affinché le considerasse dannose per la propria anima - ma la sola idea di possederne una la faceva sentire super entusiasta e felice. L'eccitazione si spense in fretta però: non aveva abbastanza soldi per permettersi quelle cose, purtroppo per ora sarebbe rimasto solo un suo desiderio. « Cosa devi comprare? » Cercò di distrarsi dalla delusione interessandosi agli acquisti di Martin. « Quello che vuoi. Va, scegliti un medaglione, te lo regalo io. » Fu la risposta dell'uomo. « COSA?? Davvero? Oddio che bello! Grazie, grazie, GRAZIE. » Vivienne iniziò letteralmente a saltellare sul posto, quelle gemme sarebbero state sue! Abbracciò Martin, felice di aver trovato qualcuno che ci teneva a lei e che addirittura le faceva dei regali! Ancora sovraeccitata si avvicinò al bancone. « Buonasera! Allora, vorrei un medaglione in cui incastonare mh... » Aspettò il suo turno prima di parlare. Se fosse stata una ragazza previdente avrebbe scelto le gemme nell'attesa, invece non ci pensò minimamente e quando arrivò il turno iniziarono i dubbi. Un'acquamarina del colore dei suoi occhi? O uno smeraldo? Di sicuro voleva il diamante, la pietra più preziosa di tutte. « ...un diamante e un top... mh no. Un diamante e un rubino. » Alla fine si decise per la pietra rossa, il colore del fuoco ma anche quello della sua casata. « Lo montate qui vero? » Aggiunse poi, già impaziente di metterselo al collo.








Viv acquista un medaglione con Diamante e Rubino. Dovrebbero essere 15 Galeoni e 3 Falci ma controllate meglio!
 
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view post Posted on 14/12/2020, 19:51
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treat people with kindness.

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Troppe domande, troppo velocemente, una dietro l'altra. L'uragano Casey aveva fatto il suo ingresso al Wizard Store in preda ad un evidente flusso di creatività, tanto che forse non si era nemmeno accorta di trovarsi di fronte la piccola Attwood. Certo, non che la sua presenza fosse così evidente, mingherlina e alta com'era, qualche centimetro in più del bancone in legno scuro e usurato dal tempo. Buon per lei, si diceva Rose. La divertiva molto ascoltare l'amica mentre sfornava nuovi progetti, strampalati e geniali al tempo stesso, nei quali era sempre in grado di coinvolgere chiunque. S'immaginava la mente di Casey come una sorta di fabbrica di cioccolato: frizzante, colorata, ricca di stimoli sempre nuovi e caotici. Benché, certe volte, la piccola avesse l'impressione che questa non riconoscesse il suo innato talento.
«Casey, è un'idea fantastica!» esclamò la bambina, con un sorriso elettrizzato. Di qualunque lampo di genio si fosse trattato quella volta, sarebbe stata pronta a sostenerla «Stai pensando di creare una sorta di rubrica? Per la Gazzetta, magari?» aggiunse poi, muovendo lo sguardo dalla sigaretta che le pendeva in bocca al giornale che teneva sotto braccio. Nel frattempo, avrebbe avrebbe allungato le mani sul cinturone, preparandolo al retrobottega nel quale avrebbe ultimato il suo assestamento.
«Mia madre era solita leggermi l'oroscopo babbano. Ricordo quanto mi affascinasse l'idea che ognuno di noi potesse identificarsi in una costellazione, e che quegli stessi astri, apparentemente così distanti da noi, fossero in grado di influenzare almeno in parte la nostra vita.» prese una pausa, per respirare, e per contare mentalmente l'ammontare della spesa, picchiettando con l'indice la tempia destra. Poi continuò, «Astrologia... E' un argomento che vorrei approfondire da un po', ora che mi ci fai pensare. Non so quanto sia affidabile, ma dopo aver scoperto della magia, sinceramente, sarei capace di credere a qualsiasi cosa.»
Rose Marie strappò infine lo scontrino e lo porse alla giovane dai capelli color platino, rendendosi conto di non averle ancora dato un vero e proprio riscontro. Scosse dunque la testa, come a chiedere perdono. Che sbadata, sempre a divagare nei discorsi! «...Quindi sì, io lo leggerei. E una versione più leggera come quella di cui tu parli, sono sicura che attirerebbe una fetta ancor più grande di pubblico.» le sorrise infine dolcemente, nell'ultimare il pagamento. L'avvisò poi che il suo acquisto sarebbe stato pronto tra qualche ora, e che glielo avrebbe fatto recapitare in Sala Comune non appena possibile. Seguì un ultimo incoraggiamento. «Tienimi aggiornata, la faccenda mi interessa moltissimo!»
Anche se la Bell non aveva esplicitato l'intenzione di crearne una vera e propria rassegna, Rose aveva la sensazione che potesse rivelarsi una trovata davvero geniale.

***


Poco più tardi, un'altra Grifondoro fece visita al negozio. Questa volta, si trattava però di un'ospite nuova di zecca. E nemmeno una qualunque: era Vivienne Pierce, il nuovo Prefetto della casata. Rose Marie aveva sentito parlare di lei, essendo per altro quasi sua coetanea, ma non si erano mai ufficialmente presentate. La sua chioma bionda e lucente e i suoi occhi color del mare avevano sicuramente contribuito alla sua fama. Era, effettivamente, una giovane davvero graziosa. Un uomo di mezz'età le faceva da accompagnatore mentre la ragazzina osservava con occhi a cuoricino ogni gemma e pietra esposta tra le vetrine. Rose sorrise, avvicinandosi lentamente alla coppia, cercando di non disturbarli troppo. Le ricordò vagamente la reazione estasiata che lei stessa aveva avuto, nel mettere piede per la prima volta al Wizard. Ogni antro di quella bottega era così misteriosamente suggestivo.
«Buon pomeriggio.» esordì timidamente la Attwood. La spilla da prefetto, a primo impatto, l'aveva sempre messa un po' in imbarazzo. Era stata Nieve la prima a metterla a suo agio, il suo primo giorno al castello...
«Posso esservi utile in qualche modo?» Decise comunque di non sbilanciarsi troppo. D'altronde, era parte della sua indole il mantenere un tono pacato e cordiale, almeno agli inizi. Non poteva sapere con certezza che tipo di persona fosse la Pierce, nonostante il suo aspetto e le sue movenze da perfetta bambola di ceramica non potevano che far trapelare una profonda dolcezza e bontà d'animo.
Vista l'eccitazione della giovane, Rose Marie iniziò subito a lavorare sul medaglione, il quale fu pronto nell'arco di una decina di minuti. «Ecco a te.» Fece non appena ebbe ultimato il lavoro, posandolo sulle mani trepidanti del Prefetto, che non vedevano l'ora di poter osservare da vicino il loro ultimo acquisto. «Se vuoi provarlo per vedere come ti sta, lì c'è uno specchio.» le sorrise poi, dopo aver lasciato il conto sul bancone e indicando uno specchietto poco distante da loro. «E se hai bisogno d'altro, sono a tua disposizione.»




Casey:
Cinturone Oscuro (40G)
+ Punto Luce Corpo (25G + 5G)
+ Punto Luce Salute (25G + 5G)
Totale: 100 Galeoni.

Vivienne:
Collana con medaglione (2G)
+ Diamante (6G + 5F)
+ Rubino (6G + 5F)
Totale: 14 Galeoni e 10 Falci.


Perdonate il ritardo, vvb. ♥
 
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view post Posted on 18/12/2020, 14:13
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You are not saving this world, you are preparing it for me.

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Spese folli a Natale! O meglio, questo è quello che mi dicono sempre si è soliti fare a natale. Così per questo particolare momento ho deciso di dedicarmi ad un negozio che non ho visitato molto spesso: il "Wizard Store"! Armato di Jeans e maglia a maniche corte, con un bicchiere di birra tra le mani entro nel negozio attirato dalle parole scritte fuori dal suddetto: "amplificare il proprio potere".
Entro nel negozio e mi rivolgo subito a un negoziante.
"Voglio amplificare il mio potereh!"
Abbastanza divertito, il negoziante mi indica un reparto in cui mi fiondo all'istante. Trovo il cinturone che ho già comprato, delle pietre da mettere nel suddetto, anch'esse già tra le mie mani. Mi sposto di un poco e ciò che trovo sono un Amuleto Oscuro, un rubino da incastonarci dentro e un Diadema di Veela. Quasi stregato dall'idea di diventare più potente prendo tutto e mi trascino verso il bancone. Prendo un sorso di birra prima di dire
"Prendo tutto!"
Con fin troppo trasporto.


dovrebbero essere 31 G e 6 F
 
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389 replies since 1/12/2008, 00:11   13103 views
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