Sgusciò via dallo store musicale dove lavorava part-time prima che Mr Vinaccia gli assegnasse un altro compito da portare a termine, sfilando così a passi rapidissimi lungo Tottenham Court Road. Non vedeva l'ora di rientrare al Castello di Hogwarts, una materializzazione dopo l'altra e via. Se fosse stato fortunato, avrebbe potuto sfruttare la Metropolvere da uno dei negozietti magici che conosceva di passaggio. Oppure un salto al volo da Himiko's Taste, per uno dei loro saké di cui andava infinitamente matto... Si fermò di scatto, consapevole d'aver sbagliato strada. La giornata di lavoro era stata davvero fitta, sulla scia degli ultimi regali natalizi – alcuni in ritardo, altri semplicemente legati alle festività del nuovo anno. C'erano poi le candidature per il prestigioso premio musicale, di lì a fine mese: Radio Strega Network impazziva di nomi, snocciolando probabili artisti di spicco più simile ad un ricettario che ad un programma di culto per appassionati come lui. Era vero, a sua volta non aveva fatto altro che ticchettare sulla radiolina a colpetti di bacchetta, incuriosito com'era nei riguardi delle promesse e delle scommesse che aveva compiuto tra sé. Si annunciava, poi, un rientro trionfale di Emily Vannet, il cui ultimo album musicale risaliva a troppi, davvero troppi anni addietro, e non senza una certa cornice bizzarra. Mai come in quel momento sentì il desiderio di ascoltare
Fly with me, baby della nota popstar, così si affrettò ancora di più per tornare sul sentiero ben più familiare; era pronto a raggiungere il solito vicolo in cui si nascondeva agli occhi dei babbani per procedere con la materializzazione, quando un chiosco investito di lucine natalizie lo attirò come il miraggio di un viandante. Il profumo di bevande calde e speziate, di biscottini alla cannella e allo zafferano, così come quello di zucchero filato e nocciole caramellate, tutto lo circondò dolcemente fino a pizzicare le narici – un tuffo al cuore tanto profondo da lasciare il segno. Non avrebbe saputo dire né come né quando, ma si ritrovò con un sacchetto di omini di marzapane, un cappellino natalizio vistosamente calato fin sulla fronte, più una ragnatela di lucine tanto colorate da ricordargli le sfumature dell'arcobaleno. Quello che ricordava, forse un po' troppo sognante com'era stato, era soltanto la certezza di non aver avuto monete diverse da zellini, falci e galeoni; forse per l'espressione di delizia, un po' come un bimbetto, l'uomo al chiosco aveva voluto porgergli un omaggio tanto calzante con le festività in corso. Gli aveva strappato involontariamente la promessa di agghindarsi a sua volta a tema, e così... proseguiva come un minuto, curiosissimo Babbo Natale sotto lo sguardo di visitatori, passanti e turisti. Non si preoccupò più di tanto, non provò imbarazzo –
indossare lucine natalizie (#6) in pubblico era qualcosa che gli trasmetteva allegria fin nel profondo; per giunta alcune brillavano d'oro e rosso, quasi avrebbe potuto facilmente aggiungerle all'abete natalizio in Sala Comune, alla Torre Grifondoro. Con il gusto del marzapane ad addolcire ogni momento, notò l'insegna di Wizard Store nel nuovo percorso in cui s'era imbattuto. Già che c'era, pensò...
Poco dopo era al bancone, tuttora con cappellino, lucette, decorazioni varie.
«Oh buonasera, buone feste.» Sorrise, il pon-pon gli scivolò di lato.
«Vorrei un anello con una pietra acquamarina, grazie.» Si trattava di un acquisto che aveva già in lista, al momento del pagamento sollevò il sacchetto dal profumo zuccherino verso chiunque fosse stato di fronte.
«Sono buonissimi, presi proprio dal chiosco all'angolo.» Omaggio accettato o meno che fosse stato, alla fine poté salutare gentilmente e con altri auguri in sottofondo proseguì via, pronto finalmente al rientro vero e proprio.
Ho ambientato poco prima di Natale, grazie in anticipo.