Il momento dello shopping natalizio è inevitabilmente arrivato. Londra è caotica, si sta stretti sui marciapiedi e le spalle degli sconosciuti si sfiorano. Ho preso appositamente un pomeriggio libero e mia cugina Juliet, sapendo del mio arrivo, ha deciso di accompagnarmi per negozi. Anche lei ha diverse commissioni da fare, quindi ha deciso di provvedere assieme a me.
«Hai visto questo che bello?» l’indice di lei picchietta sulla carta, tra le sue mani tiene l’ultimo numero de “Il settimanale delle streghe”. O meglio un’anteprima di esso, visto che con il fratello lavora in redazione e la sua amica Melanie, l’addetta alla rubrica di moda, le passa i suoi articoli in anticipo.
«Ehmmm sì, maaaaa….perché pensi possa interessarmi un abito che sembra una meringa?» è rosa chiaro, estremamente vaporoso e fin troppo da bambolina per i miei gusti.
«Non avete il Ballo scolastico a breve?» chiede di getto, il sopracciglio si solleva e mi riserva un’occhiata indagatrice.
«C-cosa? Ohhhh non osare trascinarmi in giro per boutique, lo sai che tanto infilerò la prima cosa che troverò nel guardaroba!» stavolta niente stress, non avrei perso la testa per chissà quale outfit complesso.
«Il massimo dell’eleganza lì dentro a cosa corrisponderebbe? Ad un pigiama con gli orsetti?» mi punzecchia. Lo sa quanto detesti i contesti formali, con i vestiti stretti che mettono in mostra ogni forma.
«Se anche fosse?» la sfido.
«Sei veramente una causa persa….» sospira rassegnata, arrotola la bozza della stampa e la ripone in borsa.
«Almeno posso sapere se vi hanno già rivelato il tema?» l’espressione si fa dubbiosa, dopodiché aggiunge
«Usano ancora i temi, sì?»«Purtroppo sì, esistono ancora. E l’ultima volta ho impiegato due settimane per capire come rispettarlo rendendomi perlomeno presentabile!» ammetto
«Il comitato organizzativo ancora non ha fatto trapelare nulla, ma spero vivamente sia qualcosa di semplice!» un vano desiderio, probabilmente mi sarei presentata seriamente in pigiama stavolta.
«Potevi chiedermi una mano!» ecco, lo sapevo che sarebbe andata a parare lì.
«Ti ringrazio per esserti offerta, ma piuttosto che farmi mettere in ghingheri preferirei essere mangiata da una manticora!» rimango ferma nelle mie opinioni, trine e merletti non l’avrebbero avuta vinta.
«Credimi, arriverà il giorno in cui sarai disposta a tutto per metterti in risalto!» arriccia le labbra in una leggera risata, l’espressione si fa sorniona.
«Non so cosa intendi e nemmeno voglio saperlo, ma la risposta è no a prescindere!» il tono è categorico, non lascia spazio a repliche.
«Fidati, lo scoprirai e cambierai idea….» dice in maniera ancora più criptica. Ruoto gli occhi al cielo, dalle labbra fuoriesce uno sbuffo. Per fortuna non sono costretta a far proseguire quella conversazione, la nostra prima tappa è esattamente davanti a noi.
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Wizard Store ormai è uno di quei negozi di fiducia, non è la prima volta che ne varco la soglia. Le volte precedenti ero piuttosto indecisa, adesso so già cosa acquistare. Un progetto chiaro in mente da proporre e far realizzare.
«Io do uno sguardo in giro, ci vediamo all’ingesso quando hai fatto?» la voce di Juliet risuona nel locale. Lei è nel suo ambiente, non si perderà se non sto al suo fianco per qualche minuto.
«Va bene, faccio il prima possibile.» mi dirigo a passo sicuro al bancone, o dovunque si trovasse il commesso di turno.
«Salve.» saluto per attirarne l’attenzione
«Spero sia fattibile per lei, ho una richiesta abbastanza particolare.» dalla tasca del cappotto intanto estraggo una pergamena che, appena la srotolo, mostra due disegni stilizzati e purtroppo tracciati da una persona completamente priva di doti artistiche
«Si tratta di due regali personalizzati, mi spiego meglio.» mi dilungo in dettagli, spiegando con precisione cosa mi piacerebbe vi fosse incastonato e le eventuali incisioni da realizzare. Senza fretta, avrei atteso il consenso e che il lavoro fosse portato a termine per poi pagare la cifra dovuta.
«Grazie infinite, quanto le devo?» preparo i galeoni necessari e, dopo aver saldato il conto, mi dirigo verso la tappa successiva.