| "Ho notato spesso che voi studenti lavorate nei negozi, come garzoni. Avete un incentivo ministeriale per farlo o siete solo iperattivi?" Chiese mentre esaminava alcuni ciondolo dall'aspetto vagamente pacchiano. " Lei è della scuola, vero? " si fermò a guardare una coppia di armadi svanitori mentre ascoltava la giovane. Poi tornò verso il bancone attirata dal pensatoio. Era bello e lucido ed emanava un segreto bagliore, riflesso in qualche modo alterato, e distorto, delle candele che barluginavano cupe ed illuminavano il locale. La polvere le pizzicava il naso, la sentiva risalire su per le narici ed arrivare fin all'attaccatura del naso; fu quando le salì dietro il palato che non trattenne lo starnuto. Sembrò, per quanto trattenuto, un terremoto che faceva vacillare una struttura già pericolante e, come quei malati che sopravvivono a tutti, anche questa volta la struttura rimase salda; dopo aver tratto un fazzoletto dalla manica stretta della mano sinistra, con un gesto da prestigiatore di rione: trionfale e vagamente ridicolo, si soffiò il naso. Silenziosamente. Estrasse, a quel punto, dalla borsa un portamonete nero e da quello i soldi richiesti: "Ecco, signorina: 195. Riuscisse lei già a incastonare la pietra le sarei obbligata infinitamente , mia cara." Disse tornando verso il bancone e guardando la giovane negli occhi. Così poté osservare la creaturina che stava dietro a quella tavola di legno scuro, rigata dal tempo, e poté notarne la pelle pallida, quasi diafana, e la corporatura esile che, come la lingua di fumo prodotta dalla candela esausta, si tendeva e lambiva l'eternità del cielo. Le mani della anziana con le dita vagamente contorte, più per genetica che per vecchiaia, si appoggiarono alla tavola e sul volto si distese un sorriso incoraggiante mentre vedeva, ammirata, la sequenza dell'impacchettamento. Aveva sempre ammirato un pacchetto ben fatto: riusciva a infondere un pizzico di allegria e mettere il desiderio di scartarlo pur sapendo benissimo il contenuto.
A fine delle varie operazioni e, assicuratasi di aver pagato anche l'eventuale sovrapprezzo del lavoro, fece per andarsene. Poi si bloccò un istante. "Ma cara, lei mi ha fatto uno sconto di 10 falci, posso lasciarglieli in mancia, sempre che non sia contro la "politica del negozio", per ringraziarla della sua gentilezza? Una cioccolata calda o anche solo per andare a comprarsi una manciata dolci da Melopoli.. Miel.. -come si chiama già?- beh ha capito"
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