Safarà

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view post Posted on 24/12/2020, 12:21
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GZXVIZo
Mmmf7AL
Safarà » Hogsmeade
«Mos, sia ben chiaro.» Puntualizzò la minaccia con l'indice della mano destra ben sollevato. «Continua a rotolarti per la strada e dopo non entri in tasca, te la fai rotolando fino al Castello.» Per tutta risposta, non ottenne altro che un suono stridulo, e la Puffola Pigmea - tranquilla come se l'intera storia non la riguardasse affatto - riprese ad ondeggiare a destra e a sinistra, in una di quelle danze tradizionali che forse appartenevano alla sua specie. Somigliava ad una Pluffa, a ben vedere. Un batuffolo rosseggiante, le zampette nascoste sotto la pelliccia più folta, soltanto a stento si scorgevano gli occhietti vispi, scurissimi più dell'inchiostro brillante. Mentre proseguivano insieme, Mos poco più avanti e Oliver subito dietro, il vicolo solitario appena imboccato continuò a svelarsi con discreta familiarità. Conosceva quel luogo, sebbene non vantasse la stessa ridente luminosità del viale principale del Sobborgo di Hogsmeade. L'altra faccia del villaggio, in effetti, calava nell'oscurità e ne vestiva il buio come una vera e propria amante volitiva. Alle pareti più strette, man mano che avanzavano insieme, offriva l'impressione di sussurrare segreti, misteri e talvolta promesse pericolose, e perfino la neve del mattino perdeva ogni candore al fervore della penombra. Se anche le pareti non fossero state così alte, l'atmosfera che aleggiava tutto intorno custodiva qualcosa di singolare, qualcosa che non andava così banalmente sottovalutato. Mos, la Creaturina che era con il giovane mago, capitombolò fino ad un gradino più basso, andandovi a cozzare con tutto il corpicino. Ad un colpo di bacchetta, fulmineo, Oliver l'attirò a sé e lasciò che si lamentasse, in versetti soffusi, proprio sulla spalla. «Ora dovremo pure farti un bagno, e oggi niente hamburger.» Squiiish. Ignorò di proposito ogni tentativo di ribellione e finalmente si accorse dei rapidi scalini che conducevano a Safarà. Spingendo la porta d'ingresso, si ritrovò facilmente all'interno. Un rapido sguardo alle vetrinette vicine, e a malincuore si costrinse subito dopo a procedere fino al bancone: non era lì per lui né per articoli che avrebbe voluto, non era quello il giorno. Si sarebbe rivolto così alla prima commessa disponibile, mentre Mos si inerpicava meglio sul maglione, ad osservare a sua volta curiosamente.
«Buongiorno, e buone feste.» Esordì con gentilezza, con un sorriso.
«Vorrei acquistare un Ciondolo Corno di Unicorno, grazie.» Non aveva altro da aggiungere per quella volta, si preparò così a consegnare la somma richiesta, e subito dopo - saluti e auguri di circostanza annessi - sarebbe stato pronto per uscire. Nel frattempo, Mos si era già addormentato, e ad un rapido sguardo Oliver si era accorto di come il pelo fosse tutto impolverato.
 
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view post Posted on 24/12/2020, 14:24
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Siri Jensen
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Altra giornata, altro lavoro e per Siri la cosa non le dispiaceva, anche se stava passando quella giornata al negozio in una maniera particolarmente babbana. Non stava alcun album musicale statunitense o qualcosa del genere, ma aveva sul bancone un quotidiano londinese dal quale prendeva varie informazioni e nozioni di quello che accadeva nella sua nazione, ma anche fuori da quella nazione. Serviva informarsi e poi con genitori babbani e la sua vita "normale", quando non era ad Hogwarts, serviva informarsi e di certo non sarebbe stata uccisa soltanto perché i Led Zeppelin si erano riuniti dopo tanto tempo (certo era una notizia potente, ma...). Basta farsi tanti pensieri, lei era lì, a leggere quelle notizie mentre pensava ai suoi genitori, ma più che in chiave di tristezza, si chiedeva se avessero fatto l'albero e che probabilmente non appena le vacanze sarebbero arrivate anche per gli studenti, non ci avrebbe riflettuto poi tanto per tornare ad abbracciare i suoi familiari. Suono di campanella da porta aperta e gli occhi della giovane si lanciarono sul nuovo arrivato al negozio. Lo conosceva molto bene, oddio non tanto bene bene, ma lo conosceva abbastanza da sapere come si chiamasse, quello sì. «Oliver Brior, buongiorno a lei e buone feste!» cercava un ciondolo di unicorno, oggetto abbastanza semplice da trovare, nonostante lo tenesse sul davanzale, sapeva che non avrebbe dovuto prenderlo da lì. Per il proprietario quel luogo era abbastanza .. semplice. Il bancone mette in mostra, la roba è da prendere sul retro. Regola semplice, ma da rispettare. Chiese ad Oliver di aspettare e tornò subito dopo al bancone, con tanto di ciondolo ben impacchettato, non a mo' di regalo (anche se hey hey è festa), ma semplicemente inserito nella sua classica scatola. «Ecco a te, fanno 18 galeoni!» recuperata la somma, lo salutò con educazione e dopo aver depositato tale somma di denaro dove andava messa, tornò a leggere quel suo giornale.
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view post Posted on 26/12/2020, 19:34
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"Gran Sacerdote del Tempio della Pizza"

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arielvertical4
Safarà era un negozio che aveva conosciuto davvero di recente in un'accidentale esplorazione dei sobborghi di Hogsmeade con Jolene.
Proprio durante la loro unica esplorazione del posto, alcuni degli oggetti in vendita avevano attirato la sua attenzione e proprio ora che era a caccia di ispirazione per i regali last-minute, era finita col ripercorrere le strade strette del borgo per ritornare fra gli artefatti della bottega.
Quando entrò da Safarà, ebbe cura di non fiatare, influenzata dall'aria mistica che la cupa bottega trasmetteva alla sua clientela. Non era del posto e ovviamente nemmeno un cliente abituale. Se la Testa di Porco le causava la reazione istintiva di volersi comportare come suo solito, ignorando commenti e occhiatacce della clientela, la bottega di artefatti veniva interpretata più come una zona grigia, fra strumenti di dubbia provenienza o dalle applicazioni discutibili e gli scaffali ricchi di pietre e costrutti incantati pieni di storie da esplorare.
«Oh!»
Proprio nel muoversi fra alcuni espositori il suo sguardo venne attratto da alcuni accessori in bella vista. Sfarfallò le ciglia, prima di aprire le labbra in un sorriso leggero, incantato.
«Ok. Tu vieni con me.» Sussurrò, prima di voltarsi e rapidamente cercare di raggiungere il bancone.
Avrebbe indicato l'accessorio al garzone che l'avrebbe ricevuta, senza mancare però di sfoggiare uno dei sorrisi solari dei suoi «Buonasera e auguri in ritardo!», aggiungendo poco dopo un «Potrei avere quell'anello? Quello laggiù» e glielo avrebbe indicato, mentre ripercorreva il percorso del bancone per riaccostarsi all'espositore incriminato. «E potrebbe impacchettarlo? E' un regalo!» Sul bancone avrebbe fatto scivolare pure un biglietto sconto sgualcito, assieme al resto del denaro che avrebbe richiesto la giovane addetta al suo acquisto.

\ Ariel usa il suo buono sconto del 30% ottenuto alla Gazzetta per comprare un Anello mistico delle sirene da impacchettare come regalo :<31:

 
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view post Posted on 26/12/2020, 20:10
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Siri Jensen
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E dopo Oli, arrivò il turno diiii aspettare un nuovo cliente, o una nuova cliente o una creatura abnorme e strana che avrebbe chiesto dove trovare un negozio per abbigliamento. Scherzi a parte, Siri continuò in quella sua lettura del giornale dove tra alti e bassi si informava su ciò che accadeva nel mondo babbano. Sentì che un'altra persona era entrata all'interno del negozio, ma per un po' non si sentì alcun suono e per Siri la cosa sembrava non dispiacerle poi tanto. Alzò gli occhi in direzione degli scaffali, per guardarsi intorno come meglio poteva e magari sollevando un po' di polvere che si era venuta a creare proprio sul bancone. Straccio a portata di mano e olio di gomito, bello diluito a 180° e strofinando strofinando poteva anche permettersi di guardarsi intorno. Conosceva quella ragazza, l'aveva già vista precedentemente nel negozio e anche stavolta si lanciò al saluto, poco formale, ma gentile. «Buonasera a lei e auguri.» alla richiesta della giovane, gli occhi di Siri si alzarono e si voltarono sull'oggetto richiesto e con poca facilità, riuscì a comprendere che si trattava dell'anello di sirena. Che vista da falco quella della giovane, un po' meno per Siri che aveva detto addio a molte diottrie. Senza pensarci oltre, prese quell'anello, incartandolo come aveva detto la ragazza, essendo un regalo. Prima lo inserì all'interno del cofanetto e subito dopo incartò il tutto con una carta regalo abbastanza natalizia con un fiocchetto nerastro, simbolo di Safarà. «Con tutto lo sconto viene 24 galeoni!» confermata la somma netta, la giovane prese per sé sia lo sconto che i soldi che servivano per pagare il tutto, dando quel regalo stupendo alla giovane fanciulla. Salutandola con rispetto e tornando alle sue normali faccende.
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view post Posted on 24/4/2021, 21:15
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Il docente di pozioni aveva appena lasciato Oggetti ed Accessori, il portafogli alleggerito del denaro appena speso ma desideroso di arricchire il suo personale bagaglio magico. La destinazione della visita successiva lo avrebbe portato niente di meno che nella bottega che lo aveva visto crescere e debuttare nel mondo degli affari: Safarà.
Sirius White non aveva affatto dimenticato la bellezza dell’esercizio, la singolarità e l’unicità degli oggetti che ivi erano contenuti per cui di tanto in tanto non si lasciava mai scappare l’occasione per farci un salto e godere delle novità che il proprietario, suo vecchio amico, aveva voluto introdurvi.
Dinanzi alla soglia dell’esercizio e per tutto il tragitto che lo aveva portato a destinazione tanti e vecchi ricordi gli avrebbero affollato la mente. Quante cose erano accadute, quante erano cambiate, quante ancora dovevano mutare.
Una singola particella in un mondo dominato dal caos…..
Nel frattempo solo shopping.
<< Buongorno, qualcuno potrebbe aiutarmi? >>
avrebbe detto dopo un rapido sguardo alla ricerca del primo commesso libero.
<< Vorrei acquistare una serie di articoli >>

CITAZIONE
Prendo:
- Amuleto zampa di manticora
- Amuleto mistico delle Sirene
- Fascia del Peccato
- Copricato del Troll

Possibile uno sconto qui? :fru:
 
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view post Posted on 5/5/2021, 11:41
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Siri Jensen
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Altra giornata, altra routine e altra gente che veniva a comprare. Beh almeno si poteva dire il negozio stava andando bene, economicamente parlando. Al bancone questa volta però non arrivò una persona qualunque, bensì un docente, di pozioni. Ovviamente Siri aveva conoscenze puramente basiche, al pari di qualsiasi altro studentello, semplicemente lo conosceva per nomea e per le lezioni, ma più in là di quello, non vi era nulla di speciale. Pur essendo un professore, per Siri non era altro che un cliente che doveva essere servito e riverito, ovviamente senza lasciarsi andare in una maid giapponese, semplicemente fare il suo lavoro.
«Buongiorno a lei, venga qui che l'aiuterò io a cercare e darle quello di cui ha bisogno.» sembrava quasi un pescivendolo, non che ci fosse nulla di male, dopotutto le stavano anche bene gli stivali impermeabili.«Quanti articoli, beh...dovrebbero essere in totale 102 Galeoni, anziché 109, aggiungendo uno sconto di mia iniziativa alla sua "Fascia del Peccato".» Fatti quei calcoli preparò all'insegnante varie buste dove inserì i vari oggetti con meticolosa attenzione.
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view post Posted on 31/10/2021, 19:52
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Oliver Brior as La Signora Grassa
Un abito di taffetà rosa confetto, sfumato dolcemente in candido pizzo ricamato qui e lì sulle maniche e sulla sottogonna, carezzava la figura longilinea di un giovane stregone. Un abito da sera, di tutto punto e di tutto rispetto, che scivolava in quel modo ben oltre le ginocchia, ben oltre le caviglie, e purtroppo non così oltre da nascondere scarpette di vernice in tinta avorio – lucidate, lustrate e luccicanti nel soffio di brillantini argentei sulla punta e sul tacco di ciascuna. Più voluminosa del previsto, la veste si allargava attorno al bacino come un costume d'alta moda francese – un trucchetto, quello, dovuto ad un furbo incastro di ferri e corde. Esagerava allora le pieghe dall'alto in basso, strati e strati di tessuto vertiginosamente accecante, che mal s'addiceva al corpetto striminzito dell'indossatore e che, parimenti, attirava deliziose occhiate dall'uno e dall'altro passante nei dintorni. Oliver non era mai stato così in imbarazzo in tutta la sua vita. Mai, neanche nelle peggiori e più stravaganti fantasie, avrebbe potuto prevedere una simile disfatta – sentiva i gridolini divertiti dei suoi concasati alle spalle, così come i commenti a mezza voce di tanti altri spettatori. Quelle voci, ne era consapevole, avrebbero nutrito ghiottamente gli incubi di più di una notte. Era stata tutta colpa di una promessa, una di quelle che avrebbe rimpianto per il resto dei suoi giorni: Halloween, si sapeva, tesseva capricci ineguagliabili – e di certo impensabili in altri periodi – nel cuore e nella mente degli abitanti del Castello di Hogwarts. Era una gara, ogni anno: al costume migliore, all'espressione più originale, agli scherzi imprevedibili, e così via. Tra tutte le feste, perfino più del simile Carnevale, quella di fine Ottobre chiamava all'appello tantissimi studenti e ognuno, complice festicciole in Sala Comune o altrove in giro per il mondo magico, si mostrava pronto a prendervi parte con creatività tormentosa. Lui, invece, mai come quella volta avrebbe di gran lunga preferito rintanarsi in dormitorio: trascorrere la sera di Halloween ingozzandosi di zuccotti gli sembrava così allettante, ma si era ritrovato invischiato ancor prima di accorgersi dell'errore. Parteciperò alla festa, aveva risposto. Costume a tema? Ma sì, costume a tema. Fai la Signora Grassa, ti sta bene? Era lì che aveva perso un po' il filo del discorso, e pur di libarsene aveva annuito. Colpevole, terribilmente colpevole.
«Oh la la, mio bocconcino Non gli era stato possibile. Non una volta aveva effettivamente creduto potesse esserlo, il danno era stato fatto e così si era ritrovato infagottato in un vestitone che avrebbe dovuto ricordare l'impeccabile raffinatezza della Signora Grassa. Accoglieva malvolentieri i commenti dei compagni, trascinandoli via con sé lungo le scale e immaginando di calpestare tutti loro sotto quei tacchetti fastidiosissimi che gli stringevano i talloni.
«Ammirate la maestosa fine dell'ex Caposcuola.» *Basta*. Scattò all'indietro, una giravolta di sprazzi di luce e colori. Era così vicino al portone d'ingresso, così vicino a scappare verso i giardini: quanto avrebbe impiegato a nascondersi per sempre nella Foresta Proibita? Per un attimo, per assurdo, immaginò l'incontro tra lui e un'Acromantula. Oh sì, avrebbe stritolato le sue zampette nelle pieghe dell'abito sontuoso, e poi ne avrebbe seguito l'epilogo una volta e per tutte. Invece, dandosi un contegno, ingoiò ogni risposta a puntino nei confronti dei suoi concasati. Cercò il volto di Casey – perlomeno erano insieme.
«Avresti dovuto mettere più Idromele in quella tazza, sono troppo lucido per ignorare tutto... tutto... questo Sfiorò con le dita il proprio corsetto, ad indicare l'ambaradan di seta. Non si poteva dire che passasse inosservato, affatto. Al di là dell'abito regale, aveva adoperato una coppia di sortilegi per ritoccarsi per bene: capelli più lunghi, in boccoli stretti da nastrini chiari; l'incarnato delle guance ben più roseo, proprio come la Signora Grassa quando s'intratteneva con una bottiglia di vino; un po' di tinta azzurrina sulle palpebre, un po' di collane, gioielli e...
«Cosa hai detto, stronzetto?» Gli occhi, furiosi, lampeggiavano verso un bimbetto del primo anno che aveva appena aperto bocca per una battutina. Su di giri, colpa della situazione, Oliver sollevò il dito medio – al quale, bisognava sottolinearlo, svettava uno splendido zaffiro in anello.
«Questa me la fai passare liscia come punizione, perché me lo devi Commentò così, di nuovo verso Casey. Lasciò Hogwarts, trottando speditamente verso i giardini e i cancelli. Quelle scarpette e quel costume lo facevano ondeggiare in modo sinistro, più di una volta aveva cercato l'avambraccio di Casey per non ruzzolare – sarebbe stato fantastico, pensò, concludere così. Alla fine aveva chiesto tacitamente il permesso di andare sottobraccio. O al contrario, perché quel giorno era lui la Dama di compagnia. Lungo le stradine di Hogsmeade aveva tenuto basso il volto, troppo rosso per la vergogna all'idea di essere riconosciuto. Non vedeva l'ora che arrivasse sera, dopo la festa avrebbe infatti incendiato ogni ricamo di quel costume: anche se, lo ammetteva, iniziava a trovarlo divertente, forse per effetto di alcuni brindisi fatti in Sala Comune prima di uscire. E poi la Signora Grassa gli aveva fatto i complimenti, mica era cosa di poco conto. Da Safarà, finalmente, spiccò il volo diretto verso il bancone. Ammiccò con fare teatrale, cercando chiunque fosse stato presente. Tra anelli e ciondoli all'ultimo grido al collo e alle mani, Oliver dava il meglio di sé come Signora Grassa.
«Ciao bellezza, prendo un paio di Stivali Drow perché ho i piedi in fiamme e già che ci sei una Pozione Dimenticante per cancellare dalla mente ogni ricordo di questa maledettissima giornata. Oh già, ho un buono sconto che per forza deve valere. Un attimo... io...» Oh no. Non riusciva a piegarsi più del dovuto per raggiungere la bottiglia di vetro che aveva attaccato ad una piega del vestito. Al suo interno, nel vetro smeraldo, s'intravedevano alcuni galeoni e un bigliettino, lo sconto del Profeta per Halloween. La bottiglia, chiaramente, era un riferimento all'attività da ubriachella della Guardiana Grifondoro.
«Hey Casey, hey hey.» Chiamò subito. «Riesci a prendere la bottiglia?»
Una bella coppia, loro due. Un po' strani, un po'... quasi senza testa.

Sfrutto il mio charme e il mio buono di Halloween click :secret:
 
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view post Posted on 1/11/2021, 14:29
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Siri Jensen
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This is Halloween, gridava qualcuno compiaciuto all'idea che sarebbe stata entusiasmante festeggiare quella festa celtica e pagana in un modo così...buffo. Siri, invece, non se ne fregava affatto, certo voleva restare in tema Halloween e la sua faccia da morta apatica le permetteva di entrare meglio nell'azione della sceneggiata. Per l'occasione si era vestita di nero con vari temi floreali sul vestito e la faccia traccata a mostrare quella di un teschio, una vaga somiglianza con la festa messicana "Los Muertos". Tutto questo le era stato consigliato da alcuni suoi amici, ma anche da alcuni ricordi che aveva nei giorni in cui trascorreva la sua vita da babbana. Cosa mancava? Beh i clienti, alcuni passavano, altri osservavano solo intorno e un po' si spaventavano nel vedere le lentine bianche e senza pupille di Siri che, con un sorriso un po' stravagante, sembrava li stesse stalkerando, doveva pur fare scena...forse.

«Chi è quello? Oh...che sia Oliver? Mh se quello è il suo costume, di certo sarà drogato.», pensò ad alta voce mentre lentamente andava posizionandosi dietro al bancone. Un po' sperava che il suo turno arrivasse presto alla fine e un po' no, era comunque bello restare lì...tra tante cose inquietanti. Eccolo dunque giungere al bancone, mezzo brillo e mezzo traballante con Siri che lo accolse con un sorriso imbarazzato, alla "vuoi una sedia?". Ciao freschezza, sì aspettami qua e se vuoi ti do gratis una sedia sulla quale evitare di scassarmi mezzo negozio, bel costume mademoiselle Ollì. non rimase a lungo a controllarlo, visto che in sua compagnia vi era anche un'altra persona, quindi poteva stare con un pensiero in meno, forse.

«Eccomi, allora non posso farti dimenticare nulla, perché non vendiamo pozioni, in merito agli stivali, beh... dovrebbero stare 35 galeoni, ma con il suo sconto, il tutto dovrebbe essere 30 Galeoni, ecco a te...ubriacone.». disse ciò per via della bottiglia dalla quale stava cacciando quei soldi in quel momento.
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view post Posted on 4/11/2021, 15:56
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Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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Draven Enrik Shaw
Studente, III° anno ‹ 15 anni ‹ Garzone da Magie Sinister

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Passare un weekend di festa a Hogsmeade da nonna Lilien significava uscire al posto suo per fare compere, tornare a casa e dover sopportare i suoi festini culturali – così le definiva quelle feste mascherate da club del libro, organizzate solo con la scusa di riunire settimanalmente le sue amiche e fare gossip sui maghi del momento. Ormai lo sapeva, aveva passato anni in quella casa… Però, per qualche strana ragione, non gli dava fastidio. Forse perché c’era abituato e, anzi, addirittura forse ne sentiva la mancanza quando passava troppo tempo a scuola o a Londra. Ogni tanto ne sentiva il bisogno, per ricordarsi di quanto fosse fortunato a crescere in un ambiente speciale come quello di Hogwarts.

Signorino? Draven?l’elfo domestico di Lilien cercò di attirare l’attenzione di Draven che, come suo solito, si era perso nei propri pensieri. La lista della spesa ce l’aveva in mano lui, ma la realtà era che aveva accettato di uscire per conto di sua nonna solo per avere una scusa per andare a fare acquisti nel villaggio per sé stesso. Era riuscito a mettersi da parte qualche soldo dal lavoro da Magie Sinister e, grazie proprio al lavoro, o meglio, al tipo di clientela che bazzicava in negozio, era venuto a conoscenza di un locale conosciuto a pochi, che vendeva oggetti – a sentito dire – particolarmente interessanti. Quella poteva essere la sua unica chance prima di chissà quando per poterci andare...

Rufy, vai avanti. Ti raggiungo subito. Ho dimenticato una cosa a casa… - rispose il ragazzo, passando la lista della spesa all’elfo, che gli annuì senza replicare. Prima di incamminarsi verso la scalinata che aveva davanti a sé, aspettò pazientemente che l’elfo si fu allontanato; se di quel posto ne parlavano i suoi clienti da Sinister, significava che avrebbe fatto meglio a non far parola a nessuno della sua visita lì.
Il negozio che cercava doveva trovarsi proprio in cima a quella scalinata. Pochi passi e, di fatti, dalla penombra emerse il locale: già da una prima occhiata potè avere la conferma di quanto poco raccomandabili dovessero essere le persone che lo frequentavano. Ma non potevano essere tanto peggiori di quelle di Sinister, alle quali era abituato…
Praticamente, ormai, poteva dire di aver fatto l’abitudine a qualsiasi cosa che riguardasse il mondo magico: che fossero i gossip o la magia oscura, non temeva più nulla.


C’è nessuno?esordì, entrando nel locale. Lo scricchiolio della porta lo spaventò per un istante, ma proseguì verso l’interno del negozio senza esitare.

Ho sentito dire che avete degli anelli che sto cercando, qui… Vorrei acquistarli. - continuò, avanzando fino al bancone, sul quale fece risuonare dei galeoni, per attirare l’attenzione del venditore.

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‹ PS: 127 ‹ PC: 71 ‹ PM: 84 ‹ EXP: 7



Draven acquista un anello di troll (25g) e un anello mistico delle sirene (34g) e lascia 1g di mancia per la discrezione (?) :look:
 
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view post Posted on 5/11/2021, 20:57
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Siri Jensen
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La festa celtica in onore dei defunti che raggiungono il pianeta Terra era terminata, Siri aveva fatto piazza pulita, sia del suo costume che degli oggetti di Halloween, anche se lavorava a Safarà, insomma era circondata da oggetti inquietanti e il proprietario non era da meno, ma se continuava ad essere viva significava che stava facendo un bel lavoro.

«Oddio cos’è questa maschera? HAH avrei potuto indossarla ad halloween.», disse nell’osservare quella maschera che altro non era che quella di un coccodrillo, anche se probabilmente doveva esser usato come trofeo. In quel momento stava mettendo in ordine i nuovi arrivi e al tempo stesso cercava di creare un po’ di spazio utile e anche far camminare le persone all’interno, sicuramente le trappole esplosive non erano da mettere in mezzo al cammino.

«Oh guarda, cosa dice la targhetta…”Fascia del peccato”, beh è di certo un peccato indossarla, a meno che tu non sia povero e abbia freddo.» l’avvolse su sé stessa per poi inserirla nello scatolone insieme ad altri oggetti, gli stessi sarebbero poi stati smaltiti nei vari luoghi del magazzino sul retro. A volte le sembrava di essere l’unica a lavorare lì dentro.

Questi pensieri andarono lentamente svanendo quando alla porta arrivò un altro cliente, di certo adesso avrebbe avuto da fare dell’altro e non se l’aspettava, ma bando alle ciance doveva alzarsi e subito anche. In realtà era in piedi, ma doveva comunque rialzare la sua attenzione da altro e rivolgersi al nuovo arrivato che lentamente era arrivato già al bancone.

«Salve ragazzo!», esclamò quasi disinvolta nel mentre che sbatteva la cassa sul bancone e subito dopo andò dirigendosi sul retro del bancone, sbattendo il bastone sull’altro lato del bancone. «Vediamo… cerchi degli anelli, mh… troll e sirena hai detto? Rimani qua, nel frattempo gioca con Pablito.» indicò con lo sguardo lo scheletro di un pappagallo incantato che ci aveva rimesso le penne ormai da tempo, lasciando solo lo scheletro ed una benda da pirata sull’occhio e una bandana rossa. Una sua particolarità era che non sapeva altre lingue oltre il messicano.

Non ci mise molto in realtà, portando con sé due bei cofanetti neri, lisci e con l’incisione del logo del negozio su di essi.

«Ecco a te, 59 galeoni in tutto e ohw…grazie per la mancia.», un gesto così inaspettato la fece sorridere per alcuni minuti anche dopo che il cliente se ne fu andato.

©harrypotter.it
 
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view post Posted on 10/11/2021, 19:45
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Casey Bell as Sir Nick Quasi-Senza-Testa
Halloween, Halloween. Di quel giorno la spaventava più l'atipico e sontuoso party che i Grifondoro organizzavano ogni anno che la truce aura horror che doveva avvolgerne il nome.
Sotto i pipistrelli che dormivano verticali come stalattiti sulle capocce dei fanciulli e in mezzo alle ragnatele attaccate su ogni superficie - doveva ricordarsi di comunicare a Viv che era stata una pessima idea, ora che il vestito, l'interno delle tasche e pure la bacchetta erano ricoperti di una patina appiccicosa - i rosso-oro si erano ridotti ad una banda di parrucconi, scheletri e mummie. E sì, c'era pure qualcuno vestito da Peverell. Godric ne sarebbe stato fiero? Lei non ne era tanto sicura, ma chi avrebbe mai potuto tentare con successo di psicanalizzare il loro fondatore?
Sir Nicholas se n'era stato per tutto il tempo in un cantuccio a versare di tanto in tanto idromele nella tazza di una Signora Grassa piuttosto imbarazzata. Entrambi vestiti di tutto punto, con pizzo e tacchetti, pronti a profondersi in salamelecchi antichi come i basamenti di Hogwarts ogni volta che qualcuno ridacchiava nei loro pressi per la loro pomposa persona.
«Salute a te, mio giovane amico. Mi raccomando, attento a non perdere la testa. Ho visto la Bell da qualche parte qui in mezzo, tagliente come una ghigliottina.»
Sir Nicholas, quello vero, invece attraversò il muro dopo un po', fingendosi sorpreso di tutta quella calca per il suo fantomatico Complemorte. Quando vide la sua copia cosparsa di cerone grigio e ornata da una parrucca, tuttavia, il suo colorito parve divenire ancor più cinereo. Come dire, sembrava inscenare alla perfezione per l'occasione unica l'espressione che fece quando la morte lo colpì dopo l'ennesima accettata.
«Non mi assomigli per niente, ma non posso dire di non sentirmi lusingato» asserì dopo una lunga occhiata funerea.
«Dai fra', il vestito è perfetto. Ho la parrucca, le scarpette e il cerone. Che altro? Voleva che mi facessi quasi mozzare la testa? Ho provato a chiedere a Fred e George se mi facevano un Cappello Quasi-Decapitante, ma erano sommersi di lavoro per Halloween. Si accontenti!»
Il fantasma sembrò tornare del suo solito colorito perlaceo, leggermente smosso da un sorriso. Ma, ahimè, solitamente quel giorno dell'anno il suo umore era sempre pari ai violini sega e alle torte marce del suo buffet di Complemorte: macabro.
Fantasma svanito oltre un arazzo, la nostra Sir Nick si rese conto che la Signora Grassa era scomparsa. No, non dal ritratto. Dalla festa. Oliver se l'era data a gambe verso gli esterni, dove si erano prefissati di incontrarsi a breve. Salutò gli altri, la Signora Paciocca della cornice in vena canterina e volò giù per le scale.
Non fu affatto difficile riconoscerlo fra i mostriciattoli travestiti in giro per l'atrio. Casey corse e s'infilò subito sottobraccio alla nuvola di tulle, pizzo e riccioli dopo essersi inchinata fino al terreno.
«Milady, mi permetta di assisterla per il tragitto. Ma solo se in cambio mi mostra la sua caviglia destra.» Si mise al riparo, pronta a beccarsi una borsettata in testa.
«E le dirò di più» rispose di rimando non appena la Signora si profuse in un plateale gesto di grazia e bon ton con il terzo dito della mano. «Sono pronto a battermi per lei al singolar tenzone. Farabutti.»
La strada per Hogsmeade doveva essere qualcosa di terrificante con i tacchi, l'Halloween dei piedi. Casey non possedeva chissà quali grandi esperienze con quelle macchine da tortura, eppure non faticava a pensare che l'amico si trovasse in grosse difficoltà. Prossima volta, si disse, gli avrebbe consigliato le ballerine anche se forse erano un po' anacronistiche col personaggio. In ogni caso, una parte profonda di lei percepiva un forte desiderio di ringraziarlo per non averle scaricato addosso il peso di quel travestimento. Soprattutto, considerava quella dell'amico una sorta di solidarietà silente nei suoi confronti. Casey si era sempre vestita da principe o da re ai balli precedenti, ora lui faceva la drag. Questo era il regalo più grande - oltre alle risate, ma va be', si era ripromessa di non infierire.
Safarà si schiuse di fronte ai loro occhi come uno scrigno di tesori.
«Oh, buonasera cara. Ma che lugubre serata! Buon Halloween da Sir Nicholas de Mimsy-Porpington in carne e cerone e dall'amabile Signora Grassa.» La ragazzina dietro il bancone doveva essere sotto choc.
Mentre si preparava la merce, Oliver diede il meglio di sé nel suo ruolo. Non poté che accogliere la richiesta, arricciandosi baffi e pizzetto. «Potrei mai lasciarla a secco, mia cara Signora?» Acciuffò dal taschino interno una fiaschetta. «Oibò! Confiscata a quelli del secondo anno alla festa. Poteva la Dea della Fortuna baciarci in questo modo? E ora, mia cara, abbiamo tutto quel che ci serve per il tuo spettacolino canoro!»

Sono un po' in ritardo ma mi allaccio al post di Oliver come promesso. Non mi sarei mai potuta perdonare di non aver postato. Purtroppo non usufruirò del buono della Gazzetta per Halloween ma ho fortunatamente un buono generale da 30 galeoni in saccoccia. Casey prende: Copricapo del Troll (30 galeoni), Anello Mistico delle Sirene (34 galeoni), Stivali Drow (35 galeoni). :secret:
 
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view post Posted on 11/11/2021, 14:34
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Siri Jensen
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Non era solo Oliver allora ad essere strano, ma anche la sua compagna o il suo compagno decapitato, insomma si era ben compreso la battuta. Siri non lo aveva notato o non l’aveva notata, era davvero difficile specificare il sesso, ma in questo caso ci baseremo sull’abito. Il messieur decapitato era andato al negozio insieme alla donna grassoccia dei grifondoro, probabilmente avrebbe dovuto dire ad Oliver la parola segreta, ma in un certo senso con lui aveva già finito e ora spettava alla sua dolce compagnia, o compagno qual si voglia.

«Sir Nicholas, come va la testa? Spero bene. Qual buon vento la porta in un negozio come questo?», disse Siri prima di rivolgergli un sorriso soddisfatto. Poggiò le sue mani sul bancone mentre il suo trucco da dama del los muertos sembrava ancora reggere bene, sperava potesse anche dopo il suo turno lavorativo, chissà che magari sarebbe andata in giro a chiedere gelatine o scherzetto.

In attesa di una qualche risposta, si guardava bene intorno, sia per vedere se arrivassero altri clienti e sia per vedere se arrivasse il suo datore, in entrambi i casi doveva tenere sempre gli occhi bene aperti, altrimenti avrebbe fatto una brutta fine, in senso ironico, forse.

«Sarò lieto di sentir cantare la signora grassa fin da qui, sicuramente incanterà ogni oggetto qui presente con le sue doti canore. Ecco a lei gli oggetti richiesti e il prezzo totale di 69 Galeoni.», poggiò gli oggetti ben impacchettati, alcuni più grandi e altri più piccoli, ma con lo sconto della ragazza, il tutto poteva andare più velocemente, almeno nella testa della giovane.


©harrypotter.it
 
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view post Posted on 4/12/2022, 17:11
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entropia.

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Voglio tornare...
La suola delle scarpe, a contatto con la pietra fredda dei gradini che conducono all'ingresso di Safarà, produce un rumore secco e forte che sembra annunciare il mio arrivo da lontano. Una sorta di allarme naturale contro gli intrusi che desiderino passare inosservati, a meno di ricorrere a un Felpato. È strano realizzare di non essermene mai accorta prima, considerato il tempo che ho trascorso nascosta su questo trespolo sperduto di Hosmeade a trafficare con i manufatti oscuri del negozio.
Ero così diversa allora, rifletto con una certa malinconia, sfiorando la parete impolverata alla mia destra.
L'incisione romantica di due adolescenti, o così suppongo, cattura la mia attenzione e mi fa storcere il naso: un tempo, non avrebbero osato attardarsi su quegli stessi gradini tanto a lungo per una simile sciocchezza senza temere una ritorsione o semplicemente l'aura di quel luogo. Mi domando, allora, se le cose siano cambiate lì dentro o se a farlo siano stati gli studenti più giovani di me.
Ripenso in automatico a quanto è accaduto in Sala Grande pochi mesi fa e all'attacco che ho subito – alla sfrontatezza dei due Tassorosso. Sono davvero diversi i tempi o sono stata solo fortunata la prima volta a non attirare l'attenzione e ad essere accolta dal calore di Oliver Brior e dal sorriso dolcissimo di Emma Woodhouse? Mi aspettavo forse un comitato di accoglienza al mio ritorno?
Oltrepasso la soglia del negozio e ricevo una prima risposta nel notare che i cambiamenti da me apportati all'arredamento sono svaniti, coperti dalla coltre del ritorno all'abitudine. Mi colpiscono un forte odore di polvere e un silenzio sepolcrale. Anche stavolta, le scarpe annunciano la mia presenza allorché approccio il bancone.
«Buongiorno» faccio eco alle suole, dopo aver schiarito la voce. «Sono qui per acquistare un Dente di Drago e un Baule Rosso» proseguo, guardando dritto di fronte a me con posa sicura e il borsello di velluto tra le mani.
La ragione dietro i miei acquisti è semplice e complicata al tempo stesso: ho bisogno di un posto sicuro dove nascondere le mie fiale speciali senza essere scoperta a scuola e il doppiofondo del baule farà al caso mio; e ho necessità di un pugnale per difendermi da chi tenterà di rivalersi su di me negli ambienti che sarò costretta a frequentare, perché non riesco più ad usare la bacchetta da quando... be', da un po'.
«Se fosse possibile, vorrei che la consegna del Baule Rosso avvenisse presso la Torre di Astronomia di Hogwarts, Sala Comune dei Grifondoro, Camera Singola n° 5. Grazie» preciso, l'espressione imperscrutabile sul viso latteo. «Oh, e Nieve Rigos è tornata ed è pronta a riprendere il suo posto da garzona, qualora ce ne fosse uno!»
Alzo la voce, stavolta nella speranza che a udirmi sia il vecchio proprietario del negozio con cui abbiamo dei trascorsi. Non sono sicura che voglia riprendermi, ma anche salutarlo mi farebbe piacere.

Nieve Rigos | Spinning Chaos | 18 Anni

 
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view post Posted on 16/12/2022, 01:07
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Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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sKim9S8
Prima di tornare a scuola si era organizzato per passare da Hogsmeade e fare qualche altro acquisto. Si era programmato il tour dello shopping nel minimo dettaglio. Avrebbe lasciato il suo negozio preferito per ultimo, sicuro che - essendo un cliente abbastanza abituale - avrebbe potuto inviare un gufo quella sera stessa e ricevere gli articoli il mattino dopo, nel malaugurato caso in cui non avesse fatto in tempo a completare gli acquisti prima della scadenza del suo 'permesso di lavoro' per quella giornata.
Ma la missione di partenza era di tornare al castello carico di tanti nuovi artefatti magici, per cui, senza perdere tempo, si mosse a passo spedito in direzione di Safarà: la sua prima meta nel villaggio più famoso tra i maghi della Gran Bretagna. Si trattava di un negozietto dall'aria lugubre che quasi faceva concorrenza a Magie Sinister... Quasi.
Non era stato facile trovarlo la prima volta che era stato lì; era abbastanza sicuro, ma non ricordava con assoluta certezza, che lo avesse addirittura trovato e conosciuto per caso. Forse per le somiglianze che aveva con il suo luogo di lavoro per il quale, contro ogni logica, provava ormai un certo affetto, ma Safarà gli piaceva parecchio.
Salì la scalinata nascosta nell'angolo più remoto di Hogsmeade ed eccolo lì, lo sbilenco portone in legno della bottega.


Salve. - esordì, entrando nel negozio e lasciando che il cigolio dei cardini accompagnasse i suoi passi tra le vetrine e gli scaffali ricolmi di articoli affascinanti e spaventosi.
Non appena avesse trovato qualcuno a cui rivolgersi, avrebbe esposto le sue richieste e sarebbe poi uscito da lì senza perdersi in chiacchiere.


Ciondolo scaglia di basilisco (20 Galeoni)
Ciondolo corno di unicorno (18 Galeoni)
Mantello della resistenza (30 Galeoni)
Calzature degli elfi (25 Galeoni)

 
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view post Posted on 17/12/2022, 19:20
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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Cormac era uno studente al III Anno: Corvonero, squattrinato, 1.70 m con un fisico nella media, stile punk ed espressione perennemente corrucciata. In realtà nessuno lo scambierebbe per un adepto di Priscilla, l’aggettivo “sveglio” non lo definiva per nulla. D’altra parte, però, le sentenze insindacabili del Cappello non si discutono. Come tutti in zona cercava di racimolare galeoni e l’impiego part-time da Safarà occupava il suo prezioso tempo libero. Lo odiava, ma per la grana questo ed altro. I suoi genitori non erano disposti a finanziarlo, per cui doveva arrangiarsi e rendersi indipendente in qualche modo. In quel momento avrebbe preferito affrontare Peverell in persona piuttosto che restare di turno, l’esame di Storia gli pareva una passeggiata in confronto. Quel giorno se ne stava tranquillamente seduto dietro al bancone, i piedi rialzati e poggiati sulla superficie lignea. Tra le mani teneva una pallina azzurra, la faceva volare in aria per arginare la noia. Si era chiuso in una fragile bolla, un delicato equilibrio che poteva spezzarsi da un momento all’altro.
Crak.
Ecco il punto di rottura.
La porta tintinnò, accompagnata da una voce che lo fece sobbalzare. La pallina prese una traiettoria indesiderata, colpendo un vaso in vetro dall’aria piuttosto costosa. L’oggetto cadde inevitabilmente sul pavimento sudicio, finendo in mille pezzi. «Cazzo!» il massimo con cui riuscì ad accogliere la ragazza «Ma porco Merlino, perdonami!» si affettò a scusarsi, o meglio a mettere una pezza più stretta del taglio «Mi hai colto alla sprovvista!» probabilmente a lei non sarebbe fregato nulla, ma per educazione verso il cliente era una pantomima necessaria «Di cosa hai bisogno?» era qui per acquistare qualcosa, no? Ascoltò le richieste e, senza proferire parola, recuperò gli articoli. «Come preferisci!» si appuntò svelto i dettagli per consegnare il baule, il proprietario se ne sarebbe occupato più tardi «In tutto sono 66 Galeoni e 13 Falci. E, sorella, credimi se vuoi lavorare qui mi fai solo un favore. Pur di dimezzare il tempo di lavoro, sono disposto a mettere una buona parola col Vecchio!» era sincero. Un ghigno complice, la mano chiusa a pugno con il pollice ad indicare il retrobottega. Aveva davvero trovato una via d’uscita?

********


«Che razza di Troll figlio di Morgana, ma chi diavolo si crede di essere!» il titolare lo aveva beccato, sapeva della merce andata persa e pretendeva un risarcimento. Innervosito, si era preso una pausa fuori programma. Aveva sbattuto la porta e, appoggiata la schiena al muro esterno – freddo e scrostato –, si era acceso una sigaretta per calmarsi. Il tempo di un paio di tiri e le sue orecchie captarono dei passi. Voltandosi, notò un giovane, forse un coetaneo, venire verso di lui. Nei tratti del viso riconobbe uno dei Prefetti «Merda!» in fretta e furia buttò a terra il mozzicone e lo spense, affrettandosi poi a rientrare. Ci mancava che una di quelle spie scolastiche aggiungesse al danno la beffa, spifferando tutto al Vecchio. Se lo beccava a bighellonare erano guai seri, di nuovo.
«Salve, amico.» tono indifferente, voleva evitare di dare nell’occhio. Lasciò che l’altro vagasse a piacimento tra gli scaffali.
Facesse pure gli affari propri con tutta calma.
Si soprese nel vederlo con le braccia ricolme, sembrava intenzionato a svaligiare il negozio. In pochi istanti fece il conto, ormai gli risultava un’azione fin troppo meccanica «Sono 93 Galeoni!» ricevuto il compenso, lo congedò con un cenno del capo. La tentazione d’intascarseli per capriccio, senza dire nulla, era molta. Un sorriso sornione gli arriccio le labbra all’idea, ma sarebbe stato preso a calci nel sedere se solo avesse provato a rubare anche solo uno zellino. Sarebbe rimasto il solito poveraccio.

Safarà | Cormac


Essendo attualmente il garzone inattivo, vi beccate Cormac. Tiè :sballo: :<31:

Ricapitolando:

Nieve
- Dente di drago (41 G 13 F)
- Baule rosso (25 G)

Tot: 66 G 13 F

Draven
- Ciondolo scaglia di basilisco (20 G)
- Ciondolo corno di unicorno (18 G)
- Mantello della resistenza (30 G)
- Calzature degli elfi (25 G)

Tot: 93 G

Conti aggiornati!

Vi si vuole bene, non odiatelo :ihih: :<31:
 
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592 replies since 14/2/2006, 16:29   11445 views
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