Appuntamento, James e Trhesy

-Si -

Passeggiava al suo fianco con tutta tranquillità mentre provava ad immaginare come sarebbe stata la serata... ogni tanto la sua traiettoria veniva deviata per non finire addosso ai ragazzini che, nonostante l’ora, gironzolavano ancora per il paese...
Stavano tornando al punto di partenza, il villaggio di Hogsmeade non era molto grande e quella stradina girava attorno alla piazza...

Gli ultimi giorni di scuola erano sempre frenetici, quasi tutti si affaticavano per recuperare il tempo perso e poter quindi superare gli esami senza problemi, poi c’era la corsa per raccattare gli ultimi punti ed aggiudicarsi la coppa delle case... quell’anno in particolare i suoi colleghi Tassi si stavano impegnando veramente tanto da questo punto di vista, ogni volta che osservava le clessidre all’ingresso della scuola notava con piacere che la polverina gialla era sempre un po’ di più rispetto a quelle di altri colori...
... Ma le ultime parole del ragazzo la lasciarono a bocca aperta...

-Questo non è divertente...non dirlo nemmeno per scherzo...-

Disse dandogli un colpetto sulla spalla... magari, in passato, ci avrebbe anche scherzato sopra, ma da quando aveva capito che anche chi gli stava più vicino poteva provare attrazione verso le arti oscure...bhè... le cose erano cambiate...

-Si, lo so...-

Disse con una certa rassegnazione nel tono di voce, sapeva bene che gli Auror, per certi aspetti, erano simili ai Mangiamorte... per combattere le forze oscure devi conoscerle e a volte è necessario giocare ad armi pari... Ma non erano le possibili azioni di James ad angosciarla, conosceva l’orientamento del Grifondoro, era un membro dell’E.S., ma far parte di quella organizzazione esonerava dal commettere gesti illeciti?... E se la propria natura, per qualche motivo, dovesse cambiare?... Ebbene, c’era un’altra persona le cui possibili azioni preoccupavano la mente della Tassorosso... forse perché un po’ se ne sentiva responsabile...
Annuì alla domanda del ragazzo, mantenendo lo sguardo basso... si guardò in torno

-Ti va se ci sediamo da qualche parte?-

Chiese come a voler cambiare discorso...

Seguì James fino alla panchina e si sedette alla sua sinistra, il luogo era abbastanza silenzioso... lo guardò accennando un lieve sorriso, si avvicinò lentamente, appoggiando la guancia alla sua spalla e cingendogli la vita con il braccio sinistro...
In quel momento sentiva il bisogno di avere qualcuno vicino e chi meglio di James poteva soddisfare tale necessità... e poi un abbraccio non doveva sembrare un gesto così fuori luogo, dopotutto stavano insieme...
Ma nella mente della Tassorosso si susseguivano una serie di ricordi poco piacevoli... ricordi, che per quanto ci provava, non era capace di cancellare...

Se l’avesse rivista l’avrebbe riconosciuta tra mille volti... i lineamenti del viso pressoché perfetti, sembrava una statua di marmo a tutti gli effetti, ma con la facoltà di muoversi e parlare... il solo ricordo la inquietava...

-Niente...-

Non era mai stata brava a mentire e quel “niente” le era uscito troppo insicuro, persino un sordo avrebbe capito che era tutt’altro che niente... Ma perché doveva venirgli in mente proprio in quel momento...?

-Mi è tornata alla mente una cosa, ma...è tutto apposto-

Tagliò corto, doveva pensare ad altro, era la cosa migliore...

La sua condizione emotiva, in quel momento, era della stessa consistenza della carta velina, il ragazzo aveva capito che c’era qualcosa che non andava...Forse parlarne non sarebbe servito a niente o forse no, non poteva saperlo, ma metterlo al corrente di quello che le era successo poteva essere una buona idea? Si fidava del prefetto, ma non sapeva come avrebbe reagito nell’apprendere quella storia... di certo doveva occultare molti particolari...
Il suo sguardo prese a fissare il terreno

-È una cosa successa tempo fa, non lontano da qui... era da poco sceso il tramonto e stavo tornando al castello...-

Aveva iniziato il suo racconto, sembrava una vecchia storia, di quelle che si raccontano per far spaventare i bambini... con la differenza che per lei non era affatto una storia, per lei erano ricordi... Man mano che ricordava le tornavano alla mente sempre più particolari

-...camminando per la strada principale ho notato un capannello di gente, sembrava che tutti gli abitanti del paese erano radunati lì... era stato ucciso un ragazzo. Non mi sono fermata, ho continuato per la mia strada ed è allora che mi sono accorta che qualcuno mi seguiva...-

-...una donna... ho deviato più volte la mia strada, imboccando vicoli diversi, credevo di averla seminata, ma... me la sono ritrovata davanti. Ho provato a scappare, ma non me ne ha dato il tempo... è stata troppo veloce... mi ha bloccata...-

A quel punto, magari, James avrebbe pensato che avesse usato qualche incantesimo per bloccarla, ce ne erano tanti che avevano effetti più o meno simili, non c’era nessuna necessità di specificare che aveva utilizzato solo le mani... quella donna si era mossa talmente velocemente da bloccarle tutti e quattro gli arti contemporaneamente... il solo pensiero di quella morsa gelida attorno al proprio corpo, mentre quella donna la trasportava che fosse stata una bambola di pezza la fece rabbrividire