L'ufficio del Guardiano, Quest Fissa

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Jane Shepard
view post Posted on 30/7/2018, 11:00




Jane Audrey Shepard || I° anno Serpeverde || 11 anni
Per dare un significato alla vita devi fare qualcosa
La situazione stava andando risolvendosi, avrebbero svolto qualche commissione per Gazza e nessuno si sarebbe ricordato della loro intrusione. Jane si sentì molto sollevata nel sentire le parole del vecchio mentre rimuginava se non fosse per il fatto che venne interrotto dal Poltergeist più mascalzone e famigerato del castello. Entrò nella stanza canzonando Gazza e dondolandosi su un mobiletto poco distante destando le ire del Guardiano, Jane si portò una mano alla tempia *ci mancava solo questa...* Come se non bastasse Pix rovesciò suddetto mobiletto mandandolo in mille pezzi e facendo fuoriuscire i suoi pelosi abitanti. Due creaturine ripugnanti uscirono allo scoperto e attaccarono i giovani studenti fomentati di Pix che si godeva tronfio la scena mentre Gazza urlava loro di sbarazzarsi di quegli esseri e anche di Pix? Jane non ne era del tutto sicura, in quel momento aveva altri problemi di cui preoccuparsi: una di quelle bestie si era aggrappata alla sua testa graffiandola e coprendole in parte la visuale.

Erano in una situazione piuttosto complicata, con quelle creaturine sulla faccia sarebbe stato difficile usare la magia. Sentì quindi Daniel urlare di chiudere gli occhi, Jane li serrò forte, non che potesse vedere granché con quel mostriciattolo sulla faccia. La ragazzina aveva una mezza idea di come lui potesse agire, aveva studiato anche lei quella lezione da poco, era evidente che cercasse di lanciare un Lumos Maxima e che se l'incantesimo del concasato fosse andato a buon fine sarebbero stati abbastanza fortunati da stordire quelle che sembravano delle fate mutate in qualcosa di orribile.
Jane allora a incantesimo avvenuto avrebbe cercato di liberare il viso dalle grinfie del Doxy e cercare di colpirlo o rinchiuderlo da qualche parte. Per un attimo non seppe che fare, era scossa da quella situazione, non era sentita mai in pericolo come in quel momento quando prese fietò e cercò in qualche modo di reagire.
Con decisione le piccola serpeverde appena avesse sentito la pressione delle zampette affilate della bestia allentarsi l'avrebbe spinto lontano con tutta la forza e che aveva nelle braccia per poi aprire gli occhi e sfoderare la bacchetta tenendola il più saldamente possibile quindi avrebbe fatto roteare il polso per ben tre volte in senso orario e enunciando a gran voce:
"Flipendo!" Sperò di vedere un raggio aranciato uscire dalla sua bacchetta e andare a colpire il Doxy che aveva spinto davanti a lei.
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Jane A. Shepard
Graffi ripetuti sulla fronte e zigomo sinistro.
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view post Posted on 5/8/2018, 13:35
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Il Fato

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« Graffia e attacca! Strappa e ammacca! »

In quella confusione, l’unico che sembrava divertirsi era ovviamente Pix. Svolazzando avanti ed indietro come un allenatore ad una partita di Quidditch che incita i propri giocatori, il Poltergeist faceva ovviamente il tifo per le due Creature.
Jane era passata all’attacco, Daniel ad un’offesa dai contorni più smussati ma pur sempre efficaci. Senza rendersene conto, i due Serpeverde aveva appena svolto un ottimo lavoro di squadra, peccato che solo uno dei due ne avrebbe ottenuto i vantaggi.
Mentre la stanza veniva illuminata dal Lumos del Primino, Gazza prese ad urlare per l’accecamento improvviso e Pix, più intelligente del Guardiano, corse ai ripari – ne aveva poi bisogno, lui?
E i due giovani Verdeargento?
Stordito dalla luce, il Doxy che si era aggrappato al volto del ragazzo, strinse ancora di più gli artigli intorno alla carne. Assaporando il pericolo, reagì come una qualsiasi creatura spaventata da un improvviso ed inaspettato attacco: s’irrigidì e si accucciò con violenza contro l’unico sostegno di cui poteva godere in quel momento. Peccato che fosse proprio la faccia dell’undicenne (-2 ps)
Jane, dal canto suo, senza prevedere le sue azioni e nemmeno a farlo apposta, aveva sfruttato il bagliore amico a suo favore. Serrati gli occhi in principio, mentre la luce oltre le palpebre chiuse svaniva, spingeva la Creatura via dal volto lasciando che lasciasse altri profondi graffi sulle sue guance (-4 ps). Il Doxy numero-due, sentendo anche quel sostegno svanire, colpito lateralmente dall’incanto di Daniel, allentò la presa deciso a trovare un posto al sicuro per studiare il contrattacco.
Purtroppo per lui, ogni decisione gettata dall’istinto della bambina seguiva una perfetta concatenazione di eventi e spinto l’animale confuso in avanti, lo colpiva con un incantesimo dalla non semplice esecuzione. Mentre la creatura si guardava intorno alla ricerca di un riparo e già svolazzava in sua direzione, Jane riuscì a mirarlo giusto in tempo, non in pieno, considerata la poca tempestiva evocazione, ma almeno il raggio aranciato finì per sfiorarne l’ala sinistra creando comunque danni. In men che non si dica, la fata fasulla si schiantò malamente contro il pavimento, percorrendo mezzo metro prima di accucciarsi contro una delle tanti reti gettate a terra (-10 ps).

« NOOOO! CREATURINA PELOSINA! Svolazza, scappa! Torna e accoppa! »


Jane A. Shepard
Graffi ripetuti sulla fronte e zigomo sinistro. Non hai più il Doxy aggrappato al volto ma ti lasciato due graffietti profondi che sanguinano su ambo i lati del viso.
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Daniel Anderson
Graffi ripetuti su fronte e guancia. Il Doxy ha affondato ancora di più gli artigli nella carne per aggrapparsi.
Punti Salute: 95/100
Punti Corpo: 50
Punti Mana: 50




Doxy 1
Accecato per un turno. Ancora aggrappato con forza al volto di Daniel.

Salute: 30
Corpo: 40
Mana: 80



Doxy 2
Schiantato a terra da un Flipendo, giace contro una rete, mezzo confuso.

Salute: 10/25
Corpo: 35
Mana: 79
Pix
Poltergeist, Spirito
Salute: ???
Corpo: ???
Mana: ???

 
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view post Posted on 5/8/2018, 22:33

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Daniel Anderson
Serpeverde | Studente | 11 Anni XwFHG5M
Aveva ancora gli occhi chiusi quando iniziò a sentire Gazza sbraitare in lontananza *Quell'idiota non avrà chiuso gli occhi, lo vorrei uccidere con le mie mani..è completamente inutile..* Mentre stava insultando il guardiano sentì un dolore lancinante al viso, il Doxy evidentemente colto alla sprovvista e spaventato dall'improvvisa cecità aveva cercato di rimanere appigliato al suo viso con tutta la forza che aveva in corpo, il risultato era che ora il Serpeverde aveva i suoi artigli conficcati ancora più in profondità e di conseguenza la priorità di Daniel era diventata quella levarsi la creatura dal viso, con quel gesto il Doxy gli aveva provocato ancora più dolore e sicuramente non avrebbe allentato la presa di sua spontanea volontà. *Come lo levo?* Cercò di rimanere lucido nonostante la fronte gli pulsasse dal dolore, la prima cosa che gli venne in mente fu di prenderlo e scaraventarlo via possibilmente sulla testa di Pix che nel mentre continuava ad incitare le creature ad attaccarli, però dato che il Doxy era ancora rigido per lo spavento sapeva che rimuoverlo in quella circostanza non sarebbe stato affatto semplice e sicuramente gli avrebbe causato ancora più dolore data la sua rigidità, quindi cercò di individuare un incantesimo che potesse fare al caso suo. *Potrei cercare di confonderlo, magari così il maledetto allenta la presa.* Non sapeva esattamente se le cose sarebbero andante secondo le sue speranze, ma non riusciva a farsi venire in mentre altre alternative. Quindi senza ulteriore indugio portò la bacchetta all'altezza del Doxy per tentare di infondergli uno stato confusionale attraverso l'incantesimo.

<< Confundo!>>

Pronunciò l'incanto con voce ferma e mantenendo il polso rigido, nel caso in cui il confundo avesse funzionato ed il Doxy avesse allentato sufficientemente la presa dal suo viso, avrebbe subito cercato di prenderlo e scagliarlo il più lontano possibile da lui.




Daniel Anderson
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Jane Shepard
view post Posted on 9/8/2018, 17:53




Jane Audrey Shepard || I° anno Serpeverde || 11 anni
Per dare un significato alla vita devi fare qualcosa
Per un attimo sentì come un dolore acuto sulle guance, dopo aver lanciato il suo incanto Jane si portò una mano al viso, piccole gocce rosso carminio sulle sue dita la fecero per un attimo trasalire: non era abituata al fatto che provenisse dalla sua faccia; da piccola si era solo sbucciata gomiti e ginocchia, nulla di più. La ragazzina non ebbe però troppo tempo per preoccuparsi delle due feritine, ora che il suo viso era libero da ospiti indesiderati poteva vedere con più chiarezza la scena: Pix incitava i diabolici animaletti ad attaccarli mentre Gazza sbraitava improperi e insulti verso lo spiritello dispettoso, dal canto suo Daniel aveva ancora quella bestia attaccata alla faccia mentre il Doxy colpito da Jane giaceva a terra. *Maledetto fantasma.* Pensò Jane in preda all'ira ma non era quello il momento di lasciarsi trasportare dai sentimenti, lanciò un'occhiata fugace prima al compagno e poi all'animaletto peloso, voleva aiutare il suo amico ma se il Doxy si fosse attaccato a lei sarebbe stato molto più difficile staccarlo nuovamente dal suo corpo. Si scusò mentalmente con Daniel, se fosse stato necessario l'avrebbe aiutato in un secondo momento, ora doveva neutralizzare il problema che era accasciato a pochi centimetri da lei. Osservò per un attimo l'ambiente: una rete? Forse era quello che faceva al caso suo, forse non lo avrebbe tenuto occupato per molto però poteva tentare di imprigionarlo. Scosse la testa, prima doveva impedirgli di svolazzare in giro e forse aveva in mente l'incantesimo che faceva al caso suo, si rivolse verso la creaturina e ripensò ai violenti acquazzoni estivi della campagna inglese, ripensò all'odore di terra bagnata e alle grandi gocce di pioggia che le hanno più volte bagnato tutti i capelli o, in altri casi, inzuppata completamente i vestiti (per la gioia dei suoi nonni) facendola tremare di freddo. Forse bagnando e congelando le ali del Doxy quest'ultimo avrebbe smesso di volare, almeno per un po'. Quindi la serpina puntò la bacchetta contro la schiena dell'animale facendo un cerchio con il polso senza stringere la bacchetta e reclinando leggermente il gomito, finì il movimento con una stoccata decisa ma non violenta sperando che la sua fattura andasse a buon fine. "Bryus." Trattenne il respiro, doveva risolvere quel problema a tutti i costi.
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Jane A. Shepard
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view post Posted on 5/9/2018, 11:01
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Il Fato

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Nella confusione generale, le idee dei due giovani Adepti di Salazar si fecero paradossalmente molto più chiare.
Daniel, colto dalla frustrazione e dall'odio per quelle misere creaturine, lasciò che una di esse restasse impigliata al volto, soltanto per dare sfogo alla sua vendetta.
Il Confundo prese vita e, anche se non al massimo della sua potenza, travolse il Doxy. Le conseguenze furono immediate: preso alla sprovvista, gli occhi della bestiolina si spalancarono, confusi.
Nell'acquosità di quel nero pece, le iridi persero, per un istante, la cognizione dello spazio, la consapevolezza delle azioni e, come foglia secca d'autunno, il Doxy si lasciò cadere a terra.
Sul pavimento di pietra nuda, prese ad agitare convulsamente le proprie ali come se avesse improvvisamente dimenticato come volare.
Dal canto suo Jane, mettendo da parte i sensi di colpa, aveva agito in modo astuto. La sua evocazione parve il primo passo di una lucida e attenta strategia e sembrava aver funzionato.
Incapace anch'egli di volare, la seconda creatura era contratta nell'indecente sforzo di agitare il suo corpo e spiccare il volo, via da quella tortura. Non ci riuscì.
Come mosche colpite di striscio da un'infastidito umano, i Doxy giacevano a terra, incapaci di muoversi.
« NOOOO! CATTIVONI! I TUBI! I TUBI VADO A PRENDERE! »
E lanciatosi fuori dall'Ufficio, diretto al terzo piano nel suo bagno distrutto preferito, Pix si dileguò dall'Ufficio putrescente.
« Forza! Chiudeteli dentro qualcosa! Quello torna eh! »
Capace solo a lamentarsi e stare a guardare, Argus diede ancora una volta sfoggio della sua sgrammaticata dialettica. Almeno, però, aveva finalmente detto qualcosa di giusto.


Jane A. Shepard
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Daniel Anderson
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Doxy 1
Non più accecato ma confuso, giace sul pavimento.

Salute: 30
Corpo: 35
Mana: 77



Doxy 2
Schiantato a terra da un Flipendo, giace contro una rete. Non riesce a spiccare il volo a causa del Bryus.

Salute: 10
Corpo: 35
Mana: 76

 
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view post Posted on 8/9/2018, 20:36

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Daniel Anderson
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Il suo incantesimo sortì l'effetto sperato, sentì la creatura staccarsi dal suo volto e istintivamente si portò la mano all'altezza del viso, per constatare con mano le ferite che il Doxy gli aveva provocato, dopo pochi istanti tolse la mano e la osservò notando alcune tracce di sangue sul suo palmo, sentì la rabbia montargli dentro. Tornò a posare lo sguardo sul Doxy che ora giaceva inerme sul pavimento in stato confusionale, la osservava con odio, sentiva montare dentro di se qualcosa di diverso, qualcosa che non aveva mai provato prima, del resto era la prima volta che si trovava in una circostanza del genere. Più passavano i secondi più sentiva l'odio verso quella creatura aumentare, ma non voleva semplicemente ucciderla, voleva farla soffrire il più possibile, l'aveva ferito, quindi meritava di essere punita. Rimase ancora a rimuginare su quel pensiero, sapeva che in qualche modo era sbagliato, doveva fermarsi? Fu destato dai suoi pensieri da Pix che aveva incominciato a sbraitare, lo vide uscire dall'ufficio, era troppo preso nei suoi pensieri per sentire quello che aveva da dire, si girò a guardare anche l'altro Doxy che era a terra, poi sentì Gazza urlare ancora ordini, ma non gli interessava più di tanto e senza curarsi delle parole di Gazza, puntò la bacchetta in direzione di un'ala del doxy. *Ora devi soffrire*

<< Flipendo >>

Fece roteare il polso tre volte in senso orario facendo particolare attenzione a tenere la sua bacchetta ben salda in mano mentre pronunciava la formula, il suo intento era chiaro, sperò di riuscire ad utilizzare in maniera corretta l'incantesimo, cercando di spezzare l'ala alla creatura.



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Jane Shepard
view post Posted on 13/9/2018, 14:50




Jane Audrey Shepard || I° anno Serpeverde || 11 anni
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Jane sorrise istintivamente, era riuscita nel suo intento, la maldestra creatura non era più riuscita ad librarsi in volo. Era lì a terra che cercava di dimenarsi ma nonostante la situazione non fosse delle migliori la piccola Serpe era davvero euforica dal risultato raggiunto. Strinse la bacchetta soddisfatta vedendo poi Pix uscire dalla stanza su tutte le furie, doveva sistemare in fretta il piccoletto davanti a lei prima che lui tornasse anche se effettivamente non sapeva che cosa il fantasma avesse in mente, aveva parlato di tubi, ma tubi per cosa? Gazza aveva suggerito di rinchiudere la creatura pelosa da qualche parte ma non le sembrò una buona idea, sarebbe riuscita sicuramente a liberarsi oppure a scapparle e lì intorno non vedeva né scatole o reti da far levitare o oppugnare verso il Doxy.

Guardò verso Daniel che era intento a vedersela con l'altra bestiolina, lanciando un Confundo era riuscito a liberarsi dalla stretta dell'animale e ora aveva già lanciato un altro incantesimo per contrattaccare.
*ben fatto!* pensò la ragazzina tra sè e sè, poi tornò con lo sguardo verso il suo bersaglio; era giunto il momento di schiantarlo definitivamente a terra. Puntò la schiena del Doxy con la sua bacchetta per lanciare nuovamente l'incanto, tenne la bacchetta saldamente ma non con rigidità cercando di ricreare un movimento fluido, fece roteare il polso in senso orario tre volte e poi pronunciò fermamente la formula: "Flipendo!"

Quell'essere ormai non aveva più scampo, se fosse riuscita nel suo intento poi sarebbe corsa ad aiutare Daniel e poi insieme, magari, sarebbero stati in grado di scacciare Pix dal ripostiglio in modo che Gazza li lasciasse, finalmente, andare a pranzo.
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view post Posted on 3/10/2018, 10:18
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Quanta frustrazione si poteva accumulare prima di esplodere definitivamente?
Vuoi la tenera età, vuoi che ci fosse lo zampino di Pix a mettere a dura prova la pazienza di due giovanissimi studenti, Jane e Daniel sembrarono arrivare troppo velocemente al loro punto limite.
Li si poteva biasimare?
Qualsiasi fosse il giudizio del Fato che li osservava disinteressato, la loro contemporanea azione, quanto meno, servì all'obiettivo. I Flipendo colpirono con forza le due creaturine e prima l'uno, poi l'altro, i Doxy vennero schiantati nelle cianfrusaglie.
Piccoli rumori, indefiniti oggetti che cascavano gli uni sugli altri, una manciata di sassi colorati che rotolavano sul pavimento sporco: le bestiole erano rimaste incastrate sotto una montagna di oggetti e disordine.
« Ora levatevi dai boccini! E chiamatemi il vostro fantasma che ora quel dannato torna con i tubi! »
Era ormai chiaro a tutti in quel castello che il Poltergeist non temeva nessuno e amava infastidire tutti, tranne che per un solo essere: il Barone Sanguinario. Non si sapeva cosa fosse accaduto tra i due ma Pix lo temeva come se fosse realmente in grado di ferirlo in qualche modo. O forse era soltanto il minaccioso aspetto del Fantasma di Serpeverde a spaventarlo? Mistero.
L'ordine del Custode tuttavia sembrò chiaro: levare le tende e chiamare in causa il Barone.
Lo avrebbero fatto?
Affar loro; l'importante era esser usciti finalmente da tutto quel caos, no?


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Jane A. Shepard
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Bene Adepti di Salazar,
la vostra Quest è giunta al termine, effettuate solo un post di chiusura. Ai piedi di Daniel giace un sasso di color grigio; vicino la suola della scarpa destra di Jane, invece, si è fermata una medesima pietra ma di color verde smeraldo. Entrambe riflettono appena la luce fioca delle torce e non sono più grandi di una noce di pesca.
Se usate in quest, possono bloccare le azioni dell'avversario per un turno. Una volta usate, andranno in frantumi e sarà impossibile riutilizzarle: quindi ponderate bene sul loro unico utilizzo!
Come ulteriore premio: 1 punto exp, 1 PM, 1 PC, 1 PS.
Complimenti ad entrambi; non dimenticate di recarvi in infermeria.
 
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view post Posted on 7/10/2018, 19:40

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Daniel Anderson
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Vedendo la creatura colpita dal suo Flipendo, ebbe un senso di appagamento, si era vendicato del Doxy che ora era finito in mezzo al caos delle varie cianfrusaglie accatastaste, udì per pochi secondi dei rumori come di assestamento degli oggetti che il Doxy era andato a colpire, in contemporanea vide un piccolo sasso color grigio finire ai suoi piedi, lo prese in mano e lo osservò incuriosito, per poi infilarselo in tasca. Rimase qualche altro istante immobile, con la bacchetta puntata verso il punto in cui era sparito il Doxy, per cercare di capire se la creatura fosse stata neutralizzata. Non si avvertiva più nessun movimento, quindi si voltò verso Jane, anche lei sembrava essersi liberata del Doxy. *Per essere delle creature così piccole, ci hanno comunque creato parecchi fastidi, dovrei esercitarmi di più per evitare che si ripeta.* Portò la mano libera sui graffi che gli avevano procurato le creature mentre la voce di Gazza riecheggiò nel piccolo stanzino, si voltò a guardarlo, ancora una volta sbraitava dando ordini. *Certo, credo che te la dovrai vedere da solo con Pix, almeno potresti fare qualcosa per rendere la tua esistenza meno inutile*.

<< Certo, il Barone Sanguinario arriverà al più presto, non si preoccupi>>

Sorrise al guardiano, mentre si dirigeva verso l'uscita dell'ufficio di Gazza, per poi rivolgere nuovamente lo sguardo verso Jane

<< Credo sia arrivato il momento di andarcene da questo posto.>>


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Clarissa Scott
view post Posted on 10/9/2019, 14:01




N
onostante la sua proverbiale curiosità, Clarissa Scott non aveva ancora avuto modo di girovagare per bene all'interno del castello per ispezionarne ogni singolo angolo, ma la cosa non doveva essere insolita; aveva sentito dire agli studenti più grandi della sua Casa che era impossibile scovare tutti i segreti di Hogwarts, e che neppure i docenti erano in grado di svelare ogni suo mistero. Conoscere ogni stanza del castello era praticamente un'impresa impossibile, poiché -e a questo, badate, non era certa di poter credere- esistevano delle aule che da un giorno all'altro sparivano, per poi ricomparire su un altro piano o all'estremità opposta del corridoio. Una volta, una studentessa del terzo anno le aveva detto di aver scoperto l'ubicazione di una sala da ballo al secondo piano, ci aveva danzato per ore, ma il giorno dopo, intenta a ripetere l'esperienza, non era più stata in grado di trovarla e al posto della porta vi era solo la pietra fredda della parete che cingeva l'intero corridoio.
Ad ogni modo, per nulla scoraggiata o intimorita da tali dicerie, la piccola Scott aveva tutte le intenzioni di scoprire il più possibile del castello, motivo per cui quel giorno, libera da compiti e impegni di vario tipo, aveva salutato le sue compagne di stanza e si era inoltrata nei corridoi del piano terra, fino a scorgere una porta a cui solitamente non dava troppo peso, poiché anonima, sola in un angolo buio e perennemente chiusa.
"E' l'ufficio del custode" qualcuno le aveva detto un giorno, rammentandole di non avvicinarvisi per nessun motivo. A quanto pareva, il vecchio Gazza odiava gli studenti -al ché veniva spontaneo domandarsi il perché lavorasse in una scuola, ma passiamo oltre- e non sopportava l'idea che essi entrassero nei suoi alloggi per toccare le cianfrusaglie che lui, in anni e anni di duro impegno e immenso amore, era riuscito a sottrarre agli studenti più scalmanati.
Ora, per dirla tutta, a Clarissa non sarebbe mai venuto in mente di superare la soglia di quella porta... se l'avesse trovata chiusa.
La pesante porta di legno massiccio era spalancata e costrinse la rossa a fermarsi a pochi di metri di distanza, per osservare un angusto stanzino buio e polveroso, pieno di ciarpame e, ne era certa, impregnato di un odore davvero poco piacevole.
Si guardò intorno, prima a destra e poi a sinistra e, non vedendo arrivare nessuno, fece un paio di passi in quella direzione. La visuale dello stanzino diventava sempre più ampia e le fu possibile scorgere alti e ricolmi scaffali di legno, illuminati flebilmente dalla luce della lampada a petrolio, così come strane... manette? Beh, a dirla tutta, la ragazzina non voleva neppure pensare a cosa potessero servire quelle.
Fece qualche altro passo e storse il naso infastidita dall'odore di... pesce? Scatolette di pesce, quelle scadenti che probabilmente il gattaccio antipatico di Gazza amava divorarsi.
Non si rese neppure conto di quando arrivò all'interno dello stanzino, con la manica del polsino sinistro a tapparle le narici e una malsana curiosità di scavare tra quegli oggetti, magari per trovare un bel tesoro nascosto.
O incorrere in una punizione.
 
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view post Posted on 12/9/2019, 15:45
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Il Fato

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L’Ufficio di Argus Gazza poteva dirsi un luogo pieno di sorprese. Cianfrusaglie di ogni tipo occupavano gli angoli, i mobili e le mensole appese alle pareti di fredda pietra: vi si potevano trovare Frisbee Zannuti confiscati nelle ore di pausa nei cortili interni, sacchettini di Polvere Buio Pesto e strani aggeggi il cui scopo era ben lontano dall’essergli chiaro. La maggior parte del materiale arrivava dal negozio dei Weasley e da Zonko, naturalmente, ma Gazza vantava persino una rarissima collezione di catene e catenelle che si diceva fossero state usate in passato per punire gli studenti più indisciplinati. E se il caos del luogo non bastava a rendere inospitale lo stanzino, l’olezzo che ivi aleggiava denotava una certa incuria da parte del suo proprietario: chiunque avesse messo piede lì dentro avrebbe rischiato di far esibire il proprio stomaco in capriole e piroette degne del più bravo tra gli acrobati. L’odore di cibo in scatola - specialmente quello riservato a Mrs. Purr - permeava i fogli di pergamena abbandonati sulla scrivania, nei pochi spazi vuoti lasciati dal resto delle suppellettili confiscate, insieme all’odore di alici fritte, una prelibatezza per cui il Custode e la sua amata gatta andavano letteralmente pazzi. La penombra dello stanzino, infine, rischiarata solamente da un moccolo di cera abbandonato sul tavolo, non permetteva a nessuno di vedere al di là del proprio naso. Così, la piccola e indomita Clarissa Scott, non avrebbe potuto notare il vecchio Guardiano, in ginocchio tra la scrivania e il muro alle sue spalle, né la famosa e fastidiosa Mrs. Purr, accoccolata sull’unica altra sedia libera, tappezzata di velluto macchiato da sangue finto.
«Maledetti ragazzini!» aveva sbottato inviperito, non prestando caso al cigolio dei vecchi cardini della porta. L’armadio dinanzi al quale si trovava era uno di quei mobili antichi, di legno massiccio e intarsiato, usato perlopiù per riporre gli oggetti più ingombranti che l’uomo fosse riuscito a requisire. La base era rialzata di pochi centimetri e sembrava che tra la fitta tela di un ragnetto laborioso e lo spesso strato di polvere si fosse celato qualcosa che interessava moltissimo il Custode. «Se scopro chi ci ha messo le mani… parola mia, Mrs Purr, lo appenderò per gli alluci fino a Natale!» Fu in quel preciso istante che Gazza decise di rimettersi in piedi e, voltandosi, trovò la figuretta minuta di Clarissa che lo guardava. «Eccola qui, un’altra ficcanaso!»
Avvolto nel suo pastrano color fango e trascinando i piedi, aggirò la scrivania, afferrando una bacchetta magica. Gliela puntò contro, agitandola un po’, mentre diveniva sempre più paonazzo in volto. «Sento odore di punizione ragazzina! Magari potrei anche farti espellere!» sghignazzò compiaciuto, agitando con veemenza il legnetto. Quello, per tutta risposta, sibilò furiosamente, prima di esplodere in un tripudio di fiori dai colori sgargianti e coriandoli finissimi. Se Clarissa avesse voluto avrebbe potuto ridere di quella scenetta al limite della comicità, ma lo sguardo di Argus Gazza non ammetteva certo ulteriori prese in giro. Dopo aver letteralmente ululato per la frustrazione - un verso che infastidì moltissimo la gatta, ora seduta rigidamente accanto alla porta -, il Custode aggiunse «Ragazzina, facciamo un patto, ti va?»
Per quanto pensasse di poter essere un uomo astuto, Gazza sapeva bene di non esserlo. Gli studenti più grandi si prendevano gioco di lui quasi quanto le matricole appena arrivate e gli insegnanti - più spesso di quanto non avrebbe osato ammettere - lo ignoravano bellamente. Se avesse chiesto ad uno di loro di mandar da lui uno di quei mocciosetti impertinenti, nessuno avrebbe mai varcato la soglia del suo “ufficio”. Sarebbe stato meglio arrangiarsi, allora, e prendere da sé ciò che pensava gli spettasse di diritto. «Questo posto non è per ragazzini come te. Dovrei farti punire.» disse, togliendosi di dosso i coriandoli attaccati alle vesti «Ma credo che se mi aiutassi a ripulire questo posto… beh. Potrei pensare di risparmiarti. Affare fatto?»



Benvenuta alla tua prima quest, Clarissa.
Ti ricordo di fare attenzione ai dettagli forniti nel primo post di questo topic: Argus Gazza si trova già nell'Ufficio ed è intento a riordinare i suoi spazi, pur essendo questi esigui.

Ti prego di postare le tue statistiche e ti ricordo che gli incanti a tua disposizione sono quelli presenti in scheda, ovvero i 10 Incantesimi Innati (ovvero quelli scelti al momento dell'iscrizione) e quelli che avrai appreso frequentando le lezioni del primo anno.

Per qualsiasi necessità o dubbio puoi contattarmi alla casella MP di questo account.
Ti auguro un buon divertimento!
 
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Clarissa Scott
view post Posted on 14/9/2019, 13:58




C
iò che le si presentò davanti non era certo lo spettacolo più gradevole a cui una persona potesse aspirare, non con quella polvere, quell'odore di alici fritte misto a spazzatura e tutto quel disordine. Tuttavia, riusciva ad attirare molto più di quanto non si potesse immaginare, soprattutto se la curiosità di una ragazzina pareva non avere alcun freno.
Clarissa era così intenta a chiedersi se avesse potuto trovare qualcosa di interessante in quel buio e male odorante stanzino, da non accorgersi della presenza di qualcun altro a farle compagnia. Quando Gazza si risollevò dalla sua postazione, e ancor prima quando iniziò ad inveire contro gli studenti come suo solito, la scozzese si immobilizzò sul posto sgranando gli occhi; sapeva che il Custode avrebbe avuto da ridire vedendola lì, dunque fece un paio di passi indietro.
L'uomo le si avvicinò puntandole contro la bacchetta e la piccola fece appena in tempo a mettere mano alla sua, prima che l'altra esplodesse in fiori e coriandoli, rischiando di farla scoppiare a ridere proprio in faccia a quell'ometto fastidioso che non pareva affatto felice della figura fatta.
Clarissa aveva sentito dire che Gazza fosse un Magonò, ma non ne aveva mai avuto la certezza, almeno fino ad allora.
A quel punto si preparò a scappare via, in fondo gli studenti erano talmente tanti a Hogwarts che, se fosse riuscita a seminare l'uomo -cosa di cui non aveva alcun dubbio- era certa che lui non avrebbe ricordato il suo viso, ma le parole del custode la inchiodarono lì sul posto. Un patto? Perché mai avrebbe dovuto stringere un patto con lui?
Tuttavia, per quanto non le paresse affatto una saggia idea, decise di dargli modo di spiegarsi e, incrociando le braccia al petto e inarcando il sopracciglio destro, restò in attesa.
Non appena Gazza si spiegò meglio, la giovane scozzese comprese dove l'uomo volesse arrivare.
-Non c'è nessuna postilla nel regolamento scolastico che vieta di recarsi qui o affacciarsi nel suo ufficio, quindi non temo affatto di essere punita. Il tuo patto non ha alcun senso.
Lo disse con talmente tanta sicurezza da convincersene da sola. Era abbastanza sicura che non vi fosse nessuna regola al riguardo, ma non ci avrebbe certo scommesso la mano.
-Tuttavia, potrei aiutarla ugualmente. In fondo, questo posto conserva talmente tante cianfrusaglie, che sono certa di poterne trovare una di mio interesse.
Se Gazza non avesse realmente avuto bisogno di aiuto, non glielo avrebbe chiesto. Motivo per cui, era propensa a ritenere che se avesse accettato di aiutarlo, avrebbe potuto sperare in uno di quegli oggetti che, negli anni, l'uomo aveva sottratto alla scolaresca.
Rimase dunque in attesa che la sua proposta venisse compresa ed eventualmente accettata.
Al massimo avrebbe rispettato il piano iniziale, quello di scappare via.


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view post Posted on 19/9/2019, 16:06
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Il Fato

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Se non fosse stato per la sua inettitudine e incapacità nel padroneggiare la magia, Argus Gazza avrebbe fatto in modo che quei ragazzini imparassero a tenere la lingua a freno. Non c’era modo di prevedere dove li avrebbe spinti la loro alterigia accompagnata dall’immaturità, ma ogni volta il Custode scopriva come fosse facile per loro varcare i confini della sua inesistente pazienza. Il cipiglio severo e il tono aspro ribatterono senza perdita di tempo alle insinuazioni della bambina, senza lasciarle il tempo di decidere se e quando andarsene da quell’Ufficio.
«”Ufficio del Custode” ti dice niente, zucca vuota?»
Insulsi e ignobili esseri inutili! Come osava redarguire lui - Argus Gazza, Guardiano del castello - riguardo alle regole vigenti? Oh, se solo ne avesse avuto il potere gliel’avrebbe fatta pagare cara, poco ma sicuro! «Trovare qualcosa di tuo interesse? Ma dove pensi di essere? In uno di quegli stupidi negozi di cianfrusaglie?!» Il pensiero dell’ometto corse immediatamente al negozio dei fratelli Weasley, a Zonko e a tutte le Paludi Portatili che aveva dovuto bonificare nel corso degli ultimi tre anni. Pareva fosse diventata una moda diffusa quella di farlo correre da un corridoio all’altro del castello con uno spazzolone in una mano e un secchio nell’altra, come se - dopotutto - quegli oggetti fossero davvero utili per risolvere i danni causati da quegli aggeggi infernali.
«Questa è roba mia e decido io se darti qualcosa in cambio.»
La sentenza fu presto enunciata e, superandola, il Guardiano chiuse la porta, appostandosi in modo che la piccola non potesse uscire. «Comincia da quella pila di rapporti: li voglio in ordine alfabetico e riordinati in quello schedario là.» e così dicendo indicò un mobile in legno praticamente marcio, con le maniglie in ottone e le targhette dorate; ciascuna di esse corrispondeva ad una o più lettere dell’alfabeto e all’interno di ogni cassetto esisteva un fascicolo con le malefatte di numerosi studenti, per un periodo che avrebbe compreso senza fatica gli ultimi dieci anni. Orgoglioso del suo meticoloso lavoro, Gazza descriveva nei minimi dettagli i resoconti di ogni scherzo, danno e punizione, aggiungendo noticine a margine su come avrebbe desiderato punire lui stesso quei piccoli delinquenti. Del resto, una volta decisa la pena, nessun docente e nemmeno il Preside avrebbe messo mano a quell’insieme di carta straccia. Clarissa avrebbe fatto bene a cominciare il proprio lavoro alla svelta, senza fare storie e - soprattutto - senza aizzare Gazza più di quanto non avesse già fatto. Mrs Purr miagolava di tanto in tanto, gli occhietti vigili ad ispezionare il lavoro della Corvonero senza lasciarla sola nemmeno per un minuto.
«Quando avrai finito con quei documenti potresti aprire quell’armadio e riordinarlo.»
Sorrideva compiaciuto il buon vecchio Argus, sapendo che cosa si celasse all’interno del pesante mobile; aveva tutta l’intenzione di seguire i progressi della ragazzina, ma ben presto la quiete fu disturbata da uno dei soggetti appesi alle pareti: una donnona pasciuta, con abiti medievali ricchi quanto la sua padrona, strillò con voce acuta qualcosa su Pix il Poltergeist dal suo quadretto appeso storto accanto alla porta. «Maledizione! Dannato Pix!» sbottò senza ritegno «Resta dove sei e continua a lavorare.» le ordinò allora, ma prima di imboccare l’uscita si rivolse alla sua fedele gatta «Tienila d’occhio, non voglio che porti via nulla!» La porta sbatté con violenza, con tanto di cigolìo di cardini, e uno scrocchio della serratura avvisò Clarissa della furba mossa del Custode: non si sarebbe mai allontanata da quell'Ufficio, in barba ad ogni regolamento scolastico che la bambina sembrava adorare e conoscere a memoria.



Molto bene, si comincia.

Ti fornisco una breve descrizione, cosicché tu possa orientarti meglio nello spazio a tua disposizione: dal punto in cui si trova Clarissa, trovi la scrivania, sulla quale trovano posto i documenti che Gazza ti chiede di riordinare, piume e calamai (alcuni pieni, con inchiostro ormai secco, altri vuoti); lo schedario cui si fa riferimento nel post si trova nell’angolo a destra, accanto all’armadio a due ante. Tutt’intorno si trovano numerose mensole, sulle quali trovano posto oggetti di svariata natura. La stanza ha una dimensione di circa due metri per tre, perciò è molto piccola ed ingombra di oggetti sul pavimento (giornali, altri documenti, sacchi chiusi e pieni di cianfrusaglie, e molto altro). Infine, accanto alla porta e dietro la scrivania ci sono due sedie identiche - di velluto stinto - e dall'aria malconcia.

Gazza ti deve lasciare da sola, ma Mrs Purr ti farà compagnia. A te la scelta su come procedere, davanti a te hai numerose alternative.
 
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Clarissa Scott
view post Posted on 22/9/2019, 19:43




A
ll'insulto che le rivolse l'uomo, la piccola Scott fu sul punto di girare i tacchi e andarsene, magari con le mani strette a pugno e la bocca imbronciata, quasi come se quello fosse un affronto da non poter perdonare. Fortunatamente, però, si trattava solo di Gazza, e dato il tipo sarebbe stato strano se le avesse rivolto invece un complimento.
Di tutta risposta, la ragazzina incrociò le braccia al petto e rimase a fissarlo, in attesa che arrivasse una risposta alla sua offerta -o, più probabilmente, una punizione. Ciò che disse Gazza, dunque, non la sorprese, al contrario la portò a soppesare le parole che avrebbe voluto dire, esprimendosi poi con un eloquente...
-Beh, ehm...
In effetti, i negozi di cianfrusaglie erano molto più ordinati di quanto apparisse quell'ufficio. Ad ogni modo, lo guardò piazzarsi di fronte alla porta per impedirle di scappare -non che lei ne avesse alcuna intenzione- e ascoltò le direttive.
Avrebbe deciso lui se darle qualcosa alla fine, ma se non avesse acconsentito, magari sarebbe riuscita lei stessa a intascarsi qualcosa senza che lui se ne accorgesse.
Tutte le sue speranze sembrarono però andare in fumo, almeno quando vide Gazza chiudersi la porta alle spalle e il suo maledetto gattaccio a farle la guardia. A quel punto le venne spontaneo domandarsi se quell'atteggiamento fosse legale nel mondo magico, perché di certo non lo sarebbe stato in quello babbano.
-D'accordo, iniziamo.
Disse con un sospiro e sollevandosi le maniche della divisa. Iniziò ad occuparsi di tutta la carta presente sulla scrivania, scostando foglio dopo foglio e urtando inavvertitamente un calamaio, che cadde a terra con un tonfo; al suo interno vi era solo dell'inchiostro secco, ma data la presenza del più vario e puzzolente ciarpame sul pavimento, decise che una boccetta in più non desse poi così tanto fastidio ed evitò di raccoglierla.
Voltò la testa verso destra e scorse lo schedario, arricciando il naso nel constatare il legno marcio, ma si mise all'opera e per il momento ignorò l'armadio citato dal custode, lanciando di tanto in tanto un occhio ai numerosi oggetti presenti sugli scaffali polverosi.
Fu solo dopo che la sua curiosità raggiunse livelli improponibili che, pulendosi le mani l'una contro l'altra, decise di smetterla di riordinare, avvicinandosi invece ai vari oggetti lì presenti.
Non poteva prendere niente con sé, lo sapeva bene, o Mrs Purr le avrebbe reso quella permanenza un inferno, tuttavia curiosare in giro non era stato vietato dal custode, motivo per cui non restava che decidere cosa controllare prima.
L'armadio la attirava terribilmente, ma il sorrisetto che Gazza le aveva rivolto quando glielo aveva nominato l'aveva insospettita; che ci fosse dentro qualcosa di pericoloso? Per un momento fu tentata di lasciar perdere, motivo per cui afferrò una delle sedie dietro la scrivania e la accostò contro il muro, assicurandosi di non cadere una volta salita con i piedi.
Si tirò talmente su da poter controllare cosa ci fosse sugli scaffali più alti e, se Mrs Purr non le avesse guastato i piani, nessun Doxy l'avesse attaccata a quell'altezza e non avesse trovato nulla di particolarmente interessante, magari avrebbe pensato di aprire l'armadio.


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view post Posted on 25/9/2019, 16:40
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In futuro, Clarissa Scott avrebbe probabilmente affermato che non si sarebbe mai più trovata nel bel mezzo di un lerciume simile: oggetti di ogni sorta e taglia erano stati ammassati senza criterio negli angoli più disparati, insozzando il pavimento e persino i documenti che la giovanissima strega avrebbe dovuto riordinare. Ad aggiungere caos al caos pensò anche lei, naturalmente, e quando la boccetta d'inchiostro s'infranse a terra, piccole schegge di vetro e pezzi più grossi schizzarono in ogni direzione. Se avesse fatto attenzione a dove avrebbe messo mani e piedi - una missione vera e propria considerato il contesto in cui si trovava - Clarissa ne sarebbe certamente uscita indenne.
Sotto le sue dita svelte scorrevano le pagine, i nomi e i fatti compiuti riguardanti centinaia di studenti: Richard Cole aveva raccolto ed inavvertitamente - secondo le note precise del Guardiano - spruzzato della Puzzalinfa sulla povera Mrs Purr; Jenna Campbell - una studentessa del settimo anno di un decennio addietro - aveva tentato di accedere al Reparto Proibito senza la dovuta autorizzazione firmata e si era giustificata dicendo, sempre secondo le interessanti noticine a margine lasciate da Gazza, che la sua disattenzione proverbiale l'aveva indotta a forzare la porta del suddetto reparto ad accesso limitato; ancora, Patricia Kerry era stata sorpresa a curiosare proprio in quell'Ufficio e - non contenta di averla fatta franca già una volta - vi era tornata accompagnata dai suoi fedeli amici, J.D. e W.T. senza tuttavia godere della stessa immeritata fortuna.
In quei fascicoli, insomma, si potevano trovari spaccati di una vita vissuta intensamente, fatta di avventure sempre nuove e incalzanti. Le storie narrate dalla precisione quasi nauseante del Guardiano incominciavano a rendere quella missione meno tediosa. I cassettini marci dello schedario attendevano solamente Clarissa e la sua pulizia, ma la Corvonero se ne tenne più lontana che poté, accompagnata da un miagolio infastidito di Mrs Purr. Presa la sedia usata da Gazza per redigere quei racconti fantasiosi e al limite dell'incredibile, Clarissa ebbe modo di osservare tutto quel disastro da un punto di vista totalmente differente; anche la gatta decise di avvicinarsi e saltò sulla scrivania meno ingombra di scartoffie, ma pur sempre disordinata, e si limitò ad inclinare il capo, seguendo i movimenti della bambina con gli occhietti vispi e attenti. Se le fosse stato dato il dono della parola, con ogni probabilità, Mrs Purr avrebbe interferito con le azioni della streghetta con un tono deciso e perentorio. Purtroppo per lei, Mrs Purr sarebbe sempre rimasta un gatto e Clarissa avrebbe potuto agire indisturbata, senza gli occhi di Gazza puntati sulla schiena. Sulle mensole adiacenti all'armadio si trovavano gli scherzi più pericolosi: Frisbee Zannuti resi inoffensivi dalla magia adoperata da qualche insegnante, sacchettini di varia origine e natura da cui emanava un olezzo poco invitante che raggiungeva le narici della piccola persino a quella distanza. C'era poi una scatolina di legno chiusa, una specie di carillon a vedersi, impolverata oltre ogni limite umanamente consentito. Altro ciarpame circondava il tutto, ma gli oggetti più interessanti e facilmente visibili a quell'altezza erano senz'altro quelli nominati. L'armadio era ancora lì in attesa, col suo contenuto inesplorato. Una catena dalle maglie larghe ne cingeva le maniglie, ma nessun lucchetto ne serrava l'apertura: sembrava quasi che Gazza, prima che lei arrivasse, avesse sciolto il vincolo e portato con sé chiave e lucchetto insieme; la catena - senza che la Corvonero avesse potuto inavvertitamente toccarla - si era mossa a seguito di una impercettibile vibrazione della quale Clarissa non ebbe modo di accorgersi. Mrs Purr, d'altro canto, aveva rizzato la testa e la coda - dapprima in movimento - si era immobilizzata tutt'un tratto. Qualcosa non andava, ma Clarissa era ben lontana dall'esserne consapevole.



Clarissa Scott:

PS: 100
PC: 50
PM: 50


Attenzione: non avendo sostenuto la lezione di Pozioni riguardante il Doxicida (l'unica che fornisca informazioni sull'esistenza e l'aspetto dei Doxy), Clarissa non può e non deve avere idea di che cosa siano queste Creature, a maggior ragione se la nostra piccola protagonista non ha origini Purosangue. Ti invito a tenere sempre conto - per questa ed altre situazioni future - delle conoscenze reali del PG (ottenute tramite quest, lezioni e/o apprendimenti) ben distinte dalle conoscenze pregresse in tuo possesso in quanto player.

Per qualsiasi esigenza e/o dubbio non esitare a contattarmi tramite MP.
 
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822 replies since 24/7/2010, 13:27   14389 views
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