Evviva lo Zufolo!

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 25/7/2017, 11:20
Avatar

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
19,264
Location:
TARDIS

Status:


icons

Non sarebbe stato necessario né dirlo né chiarirlo, perché l'espressione dipinta sul volto del ragazzo era già di per sé ampiamente esaustiva, eppure Oliver era così entusiasta di aver preso attivamente parte a quella scelta così importante da sentirsi, per un attimo, molto più che un semplice commesso con al proprio fianco uno dei tanti acquirenti del negozio. Avrebbe fatto di tutto per soddisfare le aspettative della Tassorosso e, nonostante le stesse non fossero poi estremamente limpidi nella sua decisione, ci sarebbe stata una soluzione rapida e divertente con la semplice prova. Oliver si ritrovò ad annuire con un altro cenno del capo, questa volta meno vigoroso dei precedenti, ma altrettanto sicuro. Infondeva rassicurazione, fiducia, anche speranza. In quell'intangibile battaglia di dubbi ed incomprensioni, Oliver ed Olivia ne sarebbero usciti trionfanti. Fu più una promessa che il Grifondoro articolò a se stesso, prima di gettarsi a capofitto verso una soluzione alla richiesta della ragazza accanto, sulla base delle poche informazioni ottenute dalla loro breve conversazione. Tanto bastava, la Musica necessitava soltanto di sensazioni ed emozioni, la logica pratica sarebbe stata una conseguenza successiva. Pochi passi avanti, il reparto giusto che già si delineava all'attenzione dei due studenti. Quello era il miglior punto d'inizio, a quanto pareva. «Bumbumcià? Credo di aver capito, Liv!» ripeté, lasciandosi scappare una risata divertita. «Sei nel posto giusto al momento giusto. Ci concentreremo sulle categorie delle percussioni e degli strumenti a corda, allora. Se ti dicessi terra e poi acqua, quale dei due elementi sceglieresti?» domandò, ponendosi leggermente avanti alla studentessa, di lato, così da favorire due piani particolarmente alti; sul primo, in bella mostra su mensole e mensole, diversi tamburi, bacchette, celesta, maracas, timpani ed esotici marimba più simili ad una tastiera di un pianoforte di quanto si potesse immaginare ad una prima rapida occhiata; sul secondo, poggiati sul pavimento bianco come tante pedine di una scacchiera, diverse batterie, le dimensioni diverse così come i colori, le forme, perfino le descrizioni artistiche: tribali in superficie, figure geometriche, quadri orientaleggianti a fare da sfondo sulla tela immacolata, tutto in attesa di essere visto, considerato, infine scelto. Poco più avanti, una sinfonia un pizzico più leggera attirava i presenti. Prima, tuttavia, la risposta ad una domanda che chiunque, inesperto all'arte dei simboli e dei significati, avrebbe potuto considerare vana. Ma per Oliver quello sarebbe stato il miglior indizio in assoluto.

» Per Spencer
Il primo piano era stato sistemato a dovere, non un violino era stato risparmiato dalla giornata delle pulizie che Oliver e James, suo collega in quel negozio così speciale, avevano concordato ormai da tempo. Strofinacci, spugne, sapone e secchi d'acqua limpida, il tutto in bella vista sul pavimento di piastrelle all'ingresso dello store musicale. Il proprietario, il signor Vinaccia, invitava sempre i suoi commessi a non fare magie né stravaganze di alcun genere in quel piano, d'altronde si trattava dell'ingresso di Evviva Lo Zufolo, che affacciava sulle strade di Tottenham Court Road, dove Babbani curiosi potevano passare di tanto in tanto, lanciando occhiate verso le ampie finestre a vetri del negozio. Discorsi, quelli, che né Oliver né James ascoltavano mai con attenzione. Il tempo di assicurarsi di essere soli e James aveva Incantato con un rapido colpo di bacchetta gli strumenti da lavoro, così spazzole e strofinacci si erano insaponati da soli per dirigersi diligentemente in volo verso tutti gli strumenti del reparto, lucidandoli per bene. La soluzione era stata perfetta come sempre e Oliver si era concesso, a quel punto, un attimo di pausa verso i piani superiori. Aveva adocchiato una ragazza di passaggio, interpretando la sua presenza lì come quella di una cliente in esplorazione; se fosse stato necessario il suo intervento, la stessa non avrebbe dovuto fare altro che girarsi verso la sua direzione e Oliver l'avrebbe raggiunta subito dopo. Nel frattempo, chitarra alla mano, il giovane musicista si dilettò nell'arte musicale, i polpastrelli che già prudevano all'idea di riscaldare l'ambiente circostante con un'armonia movimentata. Oliver cominciò a suonare prima con accordi semplici, poi con un ritmo più intenso, seduto su uno sgabello di legno ripescato dal reparto. Si sarebbe fermato subito se qualcuno avesse attirato la sua attenzione; non era ancora in pausa, ma non c'era molto da fare al momento.


Un pizzico in ritardo, pardon
Spencer, chiamami pure e arrivo da te.
 
Top
view post Posted on 31/8/2017, 19:46
Avatar

A_STARA_STARA_STAR

Group:
Member
Posts:
674
Location:
p a r i s

Status:



Hannah Elizabeth Poe • Primo anno • Corvonero •
ezgif_4_7b11d623c7
Era una giornata particolarmente nuvolosa e non aveva ancora deciso come trascorrerla, il compito di Pozioni era stato consegnato ed era in attesa di correzione quindi poteva dedicarsi a qualsiasi altra attività quella giornata. Tutto quello a cui riuscì a pensare, però, era una canzoncina che non le si scollava dalla mente. Era lì, come un’eco insistente, che suonava incessantemente ad ogni ora nella sua testa. Cantarla non bastava, a scacciarla non ci riusciva, allora capì che c’era una sola cosa che poteva fare: la doveva suonare.
Aveva la pelle leggermente appiccicosa per l’umidità che in quei giorni non dava tregua ma pensò che se c’era una città dove poteva trovare un negozio di strumenti musicali adatto a lei quella era proprio Londra.
Si perse più volte nel guardare le vetrine, non era un’amante dello shopping ma c’erano delle cose abbastanza carine in giro che con un po’ di soldi in più avrebbe potuto comprare, ma non era quello il giorno. Quello era il giorno della musica.
Fu in una stradina secondaria che trovò il negozio che faceva al caso suo. L’insegna gridava “Evviva lo Zufolo” e la musica che proveniva dal negozio faceva presagire ad Hannah che quello era il negozio perfetto dove una giovane strega poteva fare i suoi acquisti musicali.
Entrò in fretta e furia per cercare quello che le interessava, ma prima di dirigersi verso gli strumenti decise di dare un’occhiata ai vari CD presenti nel piccolo angolo sotterraneo. Vide nomi di musicisti che aveva già sentito prima, forse qualche anno prima, e decise che quel negozio sarebbe diventata una tappa fissa per i suoi acquisti, quei CD prima o poi sarebbero stati suoi.
Dopo si diresse al reparto dove erano esposti tutti gli strumenti babbani. Sarebbe rimasta seduta in quella stanza a fissarli per ore. Purtroppo non sapeva suonarli tutti, anche se avrebbe voluto tanto imparare, e l’unico strumento che sapesse suonare non lo vedeva esposto da nessuna parte, quindi decise di chiedere a qualcuno nel negozio.
Con grande piacere si accorse che il garzone era Oliver Brior, caposcuola di Hogwarts che aveva già conosciuto tramite l’associazione C.R.E.P.A. e gli si avvicinò silenziosamente, tirandogli un po’ la maglia per attirare la sua attenzione. Dato che era ancora alta come una gnoma difficilmente veniva notata in giro e Oliver era abbastanza alto da sembrarle un piccolo gigante. «Ciao Oliver!» piegò la sua testolina bionda in direzione del caposcuola, «per caso qui in negozio avete anche un ukulele rosa?» Sperò che la richiesta non suonasse troppo strana alle orecchie del ragazzo, mentre lo guardava con aria curiosa e si grattava la punta del naso con l’indice.
ezgif_4_e6304bc0b9_0
 
Top
view post Posted on 12/9/2017, 08:37
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
7,626

Status:


I suoi pensieri, grazie all'esperienza di Oliver, si materializzarono poco dopo davanti ai suoi occhi, tondeggianti, più grandi e più piccoli, dipinti o soltanto lucidati, ognuno degno rappresentante del Tumtumcià. Le dita piccole e sottili erano già guizzate ad afferrare le maracas quando la domanda del Grifondoro, tra un rumore sabbioso e l'altro, arrivò alle orecchie della strega: Terra o Acqua? I sassolini vorticanti nelle due conchiglie di legno le fecero immediatamente pensare al primo elemento, alla semina, ai campi in periodo di mietitura e quindi alle pianure ed ancora più su, ai boschi di montagna. Come ogni essere vivente, anche l'undicenne aveva sperimentato ed affinato il proprio rapporto con la terra, costruito principalmente sul suo ricevere e trasformare nelle proprie ricette i prodotti che quest'ultima le forniva ed, in secondo luogo, sulle lunghe passeggiate fuori città con nonna Willow.
Affermare, tuttavia, che con essa sentisse di avere maggiore affinità - perché era di questo che stavamo parlando in fondo, no? - sarebbe equivalso a mentire al Prefetto rosso-oro. La sua essenza stava nel continuo cambiamento, nella sua dinamicità nel pensare e nell'agire. Pura, così facile da leggere, la travolgente, disordinata streghetta aveva molto del fiume in piena, e, nonostante ciò, sapeva dell'Acqua riprodurre anche la perseveranza e la pazienza, quando le circostanze lo richiedevano, o la sua buona disposizione d'animo lo consentiva.

"Acqua."
Affermò, negli occhi azzurri un po' del mare millenario nutrito dalle spiagge dorate al quale, per ultimo, dovette pensare.
 
Top
view post Posted on 13/7/2018, 17:45
Avatar

A_STARA_STARA_STAR

Group:
Member
Posts:
674
Location:
p a r i s

Status:




Lavender Lily Lovecraft

Evviva lo Zufolo | 13 anni | Pianoforte+Album

L’anno scolastico stava per ricominciare e Lavender sentiva di non essere ancora pronta ad affrontarlo nel migliore dei modi. Aveva scoperto così tanto e così tante volte si era ritrovata a chiedersi se fosse successo tutto per davvero, se non fosse stato solo un brutto sogno. Ma era successo davvero, ed era stata ospitata da Nieve per l’estate in attesa di tornare ad Hogwarts. A lei aveva raccontato tutto, ma non sapeva se avrebbe avuto la forza di raccontarlo a tutti. Avrebbe finto che le vacanze estive fossero state perfette? Che lei fosse andata al lago, come ogni anno, e avesse fatto il bagno insieme ai suoi amici ritrovati, sprecando qualche lacrima al momento dei saluti? Sembrava una bugia anche più grande di lei. E in quel momento tutto sembrava più grande di lei, si sentiva una nullità che non aveva nemmeno una singola speranza a cui aggrapparsi.
Profonde occhiaie solcavano i suoi occhi e l’incarnato aveva visto tempi migliori, ma tutto sommato era presentabile. Ciò non escludeva il fatto che chiunque l’avesse conosciuta ad Hogwarts avrebbe notato ad occhio nudo il cambiamento: il sorriso era più spento, aveva perso un po’ di peso e sembrava aver perso tutta la gioia che aveva posseduto in passato. Era la copia malandata della vecchia Lavender, e i pensieri continuavano a logorarla dall’interno.
Eppure sapeva che nonostante tutto il dolore che provava doveva aggrapparsi a qualcosa, e forse aggrapparsi alle sue passioni era l’unica cosa che davvero le importasse. Aveva già sentito Oliver parlare più volte del negozio in cui lavorava, un negozio dove acquistare musica (che si trattasse di album a strumenti veri e propri) situato in una stradina di Londra e incantato in modo che più piani fossero nascosti dalla magia e non destassero nessun sospetto nei babbani. E forse, dopo la situazione creatasi con i suoi genitori adottivi, restare lontana da babbani che potessero guardarla in modo strano era l’unica cosa che desiderava.
Lily. Lily… Quel nome continuava a ronzarle in testa senza darle tregua nemmeno per un secondo. Non poteva chiamarsi davvero così, non poteva cancellare così Lavender. Cosa ne sarebbe stato di lei?
Era così assorta nei suoi pensieri da non rendersi nemmeno conto di essere arrivata a destinazione. Evviva lo Zufolo. Era un nome leggermente eccentrico, ma fu una delle poche cose che riuscì a regalarle un sorriso in quei giorni.
Entrò senza nascondere un velo di curiosità e si fece guidare dalle forme degli strumenti che custodivano tra le loro note tanto conforto. Esplorò l’angolo sotterraneo, scavando avida tra gli album musicali e tornando al piano terra con l’album di Blodwyn Bludd tra le mani. Continuò a camminare tra flauti, chitarre, batterie…fino a trovare ciò per cui era andata lì fin dal primo momento: un pianoforte. Quello che attirò la sua attenzione fin dal primo momento fu un pianoforte a coda, di un nero opaco che sembrava rispecchiare perfettamente le condizioni della sua anima. Ma c’era dolcezza in quel pianoforte, c’era dolcezza nelle sue note, c’era dolcezza nella solitudine che emanava. Lasciò che una mano scivolasse su quei tasti senza produrre nessuna nota, voleva essere sola la prima volta in cui si sarebbero conosciuti tanto intimamente.
In quel momento Oliver la raggiunse, mentre lei nemmeno si era accorta di non essere sola fino a quel momento. «Lui.» Indicò il pianoforte all’amico senza fornire ulteriori dettagli, con un sorriso sincero. Avrebbe sicuramente capito. «Credi che se lo impacchettiamo riesco a portarlo ad Hogwarts in spalla?» Rise un po’, grattandosi il naso imbarazzata.
Solo in quel momento, ritrovandosi con Oliver, si rese conto di quanto le fosse mancato durante quelle vacanze, di quanto le fossero mancati tutti, e di quanto le fosse mancata Hogwarts. Non sapeva se per lui fosse strano trovarla in quel negozio, sicuramente l’aspetto leggermente diverso si sarebbe fatto notare, così cercò di evitare il contatto visivo nascondendo il viso in un abbraccio così forte che quasi spezzò le costole al giovane Caposcuola. «Ciao, Ol. Mi sei mancato.»

Ricapitolando:
Album di Blodwyn Bludd
Pianoforte a coda nero opaco (non magico)
(+Bonus) Un abbraccio dal signor Brior :secret:

 
Top
view post Posted on 29/7/2018, 23:30
Avatar

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
19,264
Location:
TARDIS

Status:


Hannah, acquisto terminato.
Olivia, appena ritorni attiva, contattami e continuiamo.


K7nnJo3
Aveva litigato così pesantemente con James, l'altro commesso, da aver infastidito interamente i visitatori al terzo piano: né l'Arpa Rilassante né la Viola Pensante erano riusciti rispettivamente a calmare il suo nervosismo crescente oppure a ripristinare il lume della ragione perduto da tempo. Il comportamento del collega era stato fuori da ogni schema, aveva superato ogni confine possibile, peccando di buon senso e perfino di correttezza nei suoi confronti. Quando Oliver aveva dichiarato, una settima precedente, di voler - di dover - essere il primo in assoluto ad aprire la scatola dei nuovi CD delle Sorelle Stravagarie per quell'Estate, in effetti, mai avrebbe anche solo immaginato di affrettarsi al pianoterra per scoprire James già alle prese con la quarta e poi quinta canzone, memorizzandole e ripetendole come il più grande dei fan della band d'eccezione. Baggianate, quel ragazzo non avrebbe avuto intonazione neanche sotto Schiantesimo. Essere stato anticipato, a ben vedere, equivaleva per lui ad un assalto del tutto personale; l'impegno per quel ruolo, per quel lavoro, non aveva precedenti tra le mura dello store: la musica, diceva spesso il proprietario di Evviva Lo Zufolo, scorreva nelle vene del Caposcuola di Hogwarts al pari della sua eleganza. Batterlo sul tempo era stato per James uno scacco matto che avrebbe pagato amaramente e per Oliver, senza alcun dubbio, la vendetta si sarebbe stagliata per la prima volta in una frenetica ricerca dettata dalla furia assoluta. Forse più infantile di quanto potesse credere, si diresse a passo rapido verso il piano in cui era stato chiamato. Gironzolava tra i corridoi, sistemando talvolta un flauto manomesso, talvolta una chitarra svolazzante in solitaria, fin quando sulla scia di un brano di Glenda Chittock - Cry, Phoenix, cry for the ashes, cry for the flashes -, non si fermò di scatto alla vista di un volto piuttosto familiare. «Lav del mio cuore!» Aumentò il passo, quasi correndo con rinnovata allegria, l'onta dello scetticismo di poco prima già più velata di un attimo prima; quando la voce dell'altra lo circondò al pari di un piacevole ricordo, per Oliver tutto cambiò immediatamente forma e valore, districandosi in una tavolozza di colori così caldi e così belli, intensi, vivaci, da non poter fare a meno di sorridere con trasporto. Si accorse di sottecchi di un cambiamento nell'amica che non passava indifferente, non alla virtù di un fascino che Lavender forse non sapeva di avere in modo tanto profondo, ma che per lui, come per altri, aveva impatto d'eccezione. Compromessa, sussurrò il suo cuore; segreta, rivelò a se stesso, in un silenzio tanto fulmineo quanto per lui fulminante. Non aveva dimenticato il loro incontro al Bagno dei Prefetti, molti mesi addietro, e per un istante Oliver si chiese se quell'Estate non fosse stata poi chissà quanto tutta rosa e fiori anche per l'altra. C'erano cose, c'erano aspetti, c'erano misteri, che l'una e l'altro condividevano inaspettatamente; e l'uno e l'altra, ancora insieme, ne erano agli estremi in avvicinamento perpetuo. Sorrise, lasciando correre quella domanda - come stai - in un dimenticatoio del tutto voluto e considerato. Andava bene così, non avrebbe insistito. L'arte della comprensione era per pochi, lui era un buon allievo. «Sai che è sempre un piacere vederti, ti aspettavo da queste parti da tempo. Se vuoi fare un giro, Lav, ti accompagno, ho una mezz'ora libera e sono arrivati nuovi album e nuovi strumenti magici». Non avrebbe insistito più del dovuto, senza fretta né fastidio di sorta, ma ad un cenno affermativo dell'altra, le avrebbe fatto volentieri da Cicerone verso i diversi reparti dello store. Si occupò in ogni caso prima della richiesta e dell'acquisto doppio dell'altra, adocchiando lo strumento di cui parlava e annuendo con piacere, quasi espressione sicura. «Ottima scelta, davvero! Nessun problema per il pianoforte, un colpo di bacchetta e lo restringiamo, posso fartelo avere in dormitorio al rientro dalle vacanze a Settembre. Intatto, lucente e meraviglioso come lo vedi in questo momento. Ti regalo anche un plettro in omaggio, aspetta un secondo.»
w2Cu5M7

Trafficò con un cassetto di legno di un bancone alla sua sinistra, recuperando un sacchetto di carta che tra le sue mani quasi parve suonare indistintamente. Ne estrasse con cura tre plettri, ne fece ricadere al suo interno il primo ed il secondo ancora, fin quando ne rimase uno colorato di nero, trapunto in superficie di rose rosse, i cui gambi, steli e spine si intrecciavano tra di loro. Nel punto più alto c'era un buco di piccole dimensioni, appena utile per eventualmente far passare un filo o una catenina, indossandolo così come ciondolo o gioiello, in qualsiasi modo. Era un'usanza che Zufolo difficilmente poteva dimenticare. Olver riprese a parlare un attimo dopo.
«Il pianoforte viene venticinque Galeoni, il CD del Vampiro Baritono invece tre Galeoni. In totale ventotto, fai ventitré e fatti abbracciare, Lav!» La strinse a sé, il tintinnare delle monete lontano, il battito del cuore vicino. La strinse a sé, caldamente e con affetto sincero, come un fratello, come un amico, come una roccia alla quale affidarsi, lasciarsi, infine perdersi. Le voleva così tanto bene.

Aggiornato, baby ♥
Lavender Lovecraft
♫ CD Blodwyn Bludd +1PS click | 3 G
♫ Pianoforte non magico | 25 Galeoni
Totale: 28 23 Galeoni

 
Top
view post Posted on 2/8/2018, 11:32
Avatar

We can MASTER the future.

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
2,662
Location:
Canterbury

Status:



Vath
Remar «

  » Ufficio C.M.I. ~ Scheda | Outfit

Dopo aver parlato con la giovane Vanille Vath era ancora convinto sul fatto che avrebbe voluto in casa sua un pianoforte e quindi si diresse al negozio. Si avvicinò al bancone per chiedere consiglio. «Buon giorno, mi vorrei avvicinare alla musica con un pianoforte. Mi serviranno degli spartiti, un po' di album per potermi fare una cultura musicale o qualcosa di simile, mi affido alla vostra esperienza, potrebbe mostrarmi qualcosa per poterlo fare?» Un sorriso e portò mano alla scarsella, poi ricordandosi aggiunse. «Ho dei bambini piccoli, c'è modo di non disturbare il loro riposo?»

//Pianoforte non magico
Tappi anti-rumore > 3 Galeoni
Radio totale > 5 Galeoni
Sorelle Stravagarie (rock-pop) > 2 Galeoni
Addosso al licantropo
Compilation 2005-2010
Sorelle Stravagarie (rock-pop) > 2 Galeoni
Mago di Oz (metal) > 2 Galeoni
Celestina Warbeck (pop) > 2 Galeoni
Primo album
Celestina Warbeck (pop) Secondo Album > 3 Galeoni
Celestina Warbeck (pop) > 2 Galeoni
Emily Vannet > 2 Galeoni
Blodwyn Bludd > 3 Galeoni
Glenda Chittock
Musica classica.
• Album completo The Sound of Silence, 10 tracce: 2 Galeoni

Narrato ~ «Parlato» ~ “Pensato”

“ La conoscenza è potere. ”
© Arklys ~ harrypotter.it
 
Top
view post Posted on 5/8/2018, 21:42
Avatar

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
19,264
Location:
TARDIS

Status:


K7nnJo3
Fissava da fin troppo tempo la chitarra elettrica posta da parte per un acquirente futuro; colorata, eccentrica, temprata da sfumature di rosso e scarlatto, a descrivere una geometria che ricordava dolcemente il tramonto, per quanto fuori dal suo gusto personale, restava tuttavia meravigliosa. Un pezzo da autentica collezione, si disse Oliver tra sé e sé, e quando fu chiamato al primo piano, individuando un promettente cliente dall'aria regale, si sincerò pronto per ultimare la compravendita. Più si avvicinava, tuttavia, e più si accorgeva a malincuore che l'uomo non fosse poi tanto simile alla figura che aveva conosciuto nella sua ultima visione. Ordinazioni tramite Vista, c'era da scriverci un libro per l'Agrippa Edizioni. Abbozzò un sorriso non appena la consapevolezza di essere di fronte qualcun altro fece breccia nel suo cuore. A passo svelto, un cenno del capo in senso affermativo, salutò con gentilezza il cliente di fronte e senza intervenire troppo, ascoltò la sua richiesta con palese interesse. Apprezzava tutti i musicisti - in generale gli acquirenti di Evviva Lo Zufolo - che non avevano timore alcuno di solleticare il proprio portafogli. Per lui e per tutto il negozio era di certo un vantaggio, ma nulla toglieva che potesse esserlo anche per l'altro. Chiunque fosse appena entrato da quella porta imponente e perlacea, ne sarebbe uscito con più soddisfazione di quanto immaginata. «La prego, mi segua pure.» La prima parte fu piuttosto semplice, sebbene più duratura: il primo piano si distendeva in un'armonia di strumenti non magici, eppure sensazionali, a partire da quelli a corda fino a quelli a fiato. Ma al reparto di tasti scuri e bianchi, in una scacchiera di un'eleganza che soltanto il pianoforte, come arte pura, avrebbe saputo offrire, Oliver lasciò al signore un attimo di pace, permettendogli di osservare, ispezionare ed infine decidere lo strumento a lui più piacevole. «Se ha bisogno, può sfruttare il nostro sistema di trasporto di strumenti pesanti. Una coppia di incantesimi e sarà facilissimo portarlo ovunque lei desideri. Oppure possiamo già rimpicciolirlo all'occorrenza per lasciarglielo portare via fin da ora.» Avrebbe approfondito maggiormente anche in seguito, in un modo o nell'altro quell'imponente pianoforte sarebbe stato tesoro prezioso della dimora di Vath Remar. Sorrise quando recuperò una Radio Totale e un paio di Tappi Incantati, commentando con sincerità, «Tappi Anti-Rumore, funzionano una meraviglia. Sono rivestiti di una doppia valenza magica: basta indossarli per annullare ogni suono a chiunque sia nei paraggi oppure per evitare di persona di sentire qualsiasi cosa. I suoi bambini non sentiranno nulla, se indossa questi tappi sarà il solo ad udire la musica che suona.»
7EYCZog
Infilò anche quell'articolo in un ampio sacchetto di carta, recuperando da un cassetto vicino un plettro scuro con un cerchio in madreperla in superficie. «Questo è un piccolo omaggio per lei, nel frattempo se mi segue ancora, la porterò nel paese delle meraviglie per spartiti e album di successo del Mondo Magico.» Poco dopo, Oliver mostrava con diligenza ed estrema passione diversi CD scintillanti tra le mani, snocciolando un consiglio dopo l'altro circa singoli spettacolari di Celestina Warbeck, Emily Vannet e altri più classici, di musica più incline all'estro apparente del cliente, come i dischi più recenti di Glenda Chittock o dello stesso Vampiro Baritono come cantautore intramontabile. Al pianoterra, tre confezioni in bella vista e colorate con una schiera di chiave di violino disegnata in movimento sulla carta di ciascuna, il ragazzo completò il prezzo di ogni articolo fino a sancire la somma di cinquantadue Galeoni netti. «Vada per cinquanta Galeoni con la speranza di ritrovarla presto al nostro store, con più sconti, più album e più passione di oggi. La ringrazio e le auguro buona giornata, signore.» Un sorriso gentile, mentre da lontano il signor Vinaccia ammiccava con sincero apprezzamento. Era stata una mattina sorprendente.

Aggiornato Vath Remar
♫ Pianoforte non magico | 25 G
♫ Tappi Anti-Rumore | 3 G
♫ Radio Totale | 5 G

♫ CD Sorelle Stravagarie n.1 click | 2 G +1 PS
♫ CD Sorelle Stravagarie n.2 click | 2 G +1 PS
♫ Mago di Oz click | 2 G +1 PS
♫ Celestina Warbeck n.1 click | 2 G +1 PS
♫ Celestina Warbeck n.2 click | 3 G +1 PS
♫ Celestina Warbeck n.3 | 2 G +1 PS
♫ Emily Vannet click | 2 G +1 PS
♫ Blodwyn Bludd click | 2 G +1 PS
♫ Glenda Chittock n.1+2 click | 2 G +2 PS
--> +10 Punti Salute

Totale: 52 50 Galeoni



Edited by Oliver Brior - 24/8/2018, 20:24
 
Top
Elijah Matthew Sullivan
view post Posted on 12/12/2018, 16:15






SxvpTNY

Elijah Sullivan
Prefetto Serpeverde - 17 anni


Una piacevole passeggiata dal suo appartamento di Notthing Hill, lo portò presto a destinazione. Per anni sua madre lo aveva sempre assillato con il fatto che avesse dovuto imparare a suonare il piano. Lui, ovviamente, non lo avrebbe mai fatto per principio. Piaceva a lei. La musica gli piaceva, ma aveva sempre pensato a qualcosa di diverso per sé. Quando entrò in negozio si guardò intorno incuriosito. Aveva una mezza idea di quello che voleva, ma non era certo che esistesse. Tanto valeva chiedere.
Si avvicinò al bancone. Doveva farlo subito, altrimenti la voce brutta nella sua testa gli avrebbe imposto di uscire subito.
- Buongiorno! Vorrei una Radio Magica e … - prese un bel respiro. Sì, era convinto – e una chitarra classica non magica con la cassa di legno scuro. La più scura che avete. Grazie
Ora non c’erano più rimorsi, ma solo il rimpianto di non averlo fatto prima.



____________

- Radio Magica ( x1 )
- Chitarra Classica non magica di legno scuro ( x 1 )

Per comodità, mi ritengo già servito. Grazie mille :flower:

 
Top
view post Posted on 25/1/2019, 11:58
Avatar

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
19,264
Location:
TARDIS

Status:


K7nnJo3
«So I'm gonna chase my demons, chase your demons, chase-»
«Ma sta' un po' zitta, Glenda.»
«Hey, stavo ascoltando io!»
«Ma sta' un po' zitto anche tu, Bri-»
La bacchetta sfidò l'aria circostante in un soffio appena percettibile, interrompendo sul colpo ogni probabile continuo della voce dell'altro ragazzo. Un incrocio di sguardi furiosi, l'uno forse meno di quanto dovuto, e l'attimo successivo James si tastò il collo con entrambe le mani. Boccheggiò come un pesce fuor d'acqua, incapace di rispondere a tono, e tuttavia fu abbastanza evidente il senso delle sue parole appena sillabate a fior di labbra. Oliver ignorò la minaccia del collega di lavoro e girando sui tacchi, canticchiando il brano più in voga di uno degli ultimi album di Glenda Chittock, si diresse in fretta verso l'atrio d'ingresso del negozio. La bacchetta fu prontamente riposta nella tasca laterale del giubbotto di pelle scura che indossava quel giorno e prima che potesse essere troppo tardi - aveva paura, non poteva negarlo, di ritrovarsi in condizioni perfino peggiori della perdita di voce di James, di cui era autore - si eclissò da ogni orizzonte. Il sorrisetto furbo sul volto scarno di quel periodo, in ogni caso, parve quasi donargli un bagliore tutto proprio, a riprova di quanto le piccole cose potessero rendere il proprio turno di lavoro anche più entusiasmante del solito. Facendo mente locale, una volta libero anche dal sottofondo del testo inglese, il commesso si chiese quando e in che modo i nuovi articoli sarebbero arrivati allo store musicale; era in progetto qualcosa di ben più interessante degli ultimi mesi, il signor Vinaccia - il proprietario dal bicchiere di vino sempre di troppo - gli aveva comunicato proprio il giorno precedente di una collezione particolare in spedizione dal Nord dell'Inghilterra; il ragazzo, tuttavia, non gli aveva dato molto peso: l'ultima volta che l'Italiano aveva parlato in quei termini, il negozio di Evviva lo Zufolo si era ritrovato a far fronte ad una schiera di album in vinile, tutti incantati all'occorrenza per sfuggire dalle mani di ogni ascoltatore. Un errore di valutazione di mercato, aveva citato il buon uomo; una settimana stressante, del tutto infernale, per lui e per James. Con un sospiro appena percettibile, la giacca a calzare elegantemente, anche se sportiva, sul corpo asciutto, finalmente Oliver incrociò una figura di un aspirante cliente. Lo riconobbe ancor prima che l'altro parlasse e con un saluto al volo, cordiale come dovuto, acconsentì alla richiesta dell'altro con diligenza. «Abbiamo la chitarra migliore, promesso.» Pochi passi, un giro di ispezione al reparto non-magico degli strumenti a corda, un pizzicare e un giro di Re successivo, la chitarra scura, in legno levigato e ben raffinato, si presentò tra le braccia dell'altro con tanto di custodia improvvisata. La radio fu recuperata rapidamente alla cassa d'apertura del negozio e una volta effettuato il semplice pagamento - «Sono quattordici Galeoni in tutto, dieci la chitarre e quattro la radio magica.» - e affidato al Serpeverde un plettro in omaggio, color smeraldo e striato in parte di nero inteso come pece, Oliver lo accompagnò all'uscita con una certa allegria inconsapevole. «Torna a trovarci, il reparto musicale dei CD potrebbe entusiasmarti moltissimo!» Non gli restava che fare i conti con James, ancora una volta.

Aggiornato Elijah Sullivan
♫ Chitarra classica | 10 G
♫ Radio Magica | 4 G
Totale: 14 Galeoni

 
Top
view post Posted on 28/4/2019, 20:15
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
1,675
Location:
Verona

Status:



Completamente avvolto nel suo giubbotto babbano, Mike stava cercando di destreggiarsi in maniera discreta tra le vie della Londra babbana con l’intento di raggiungere la famosa Tottenham Court Road. Da qui, infatti, l’inglesino avrebbe dovuto spostarsi verso il locale “Evviva lo Zufolo”, noto negozio di musica magica e babbana. Ce l’avrebbe fatta?
Dopo aver svoltato un’ultima volta in una stradina secondaria, Mike si ritrovò finalmente dinanzi alla piccola insegna della bottega e già da quella posizione si poteva percepire qualche flebile nota provenire dall’interno dell’edificio.
Sì, era arrivato nel posto giusto.
L’accogliente stanza posta al piano terra accese nel Serpeverde una punta di curiosità verso quel mondo quasi inesplorato fatto di musica e note e così, prima di dirigersi verso il bancone, Mike ne approfittò per curiosare qua e là, lasciandosi guidare dalla grande protagonista di quel negozio: la musica.
Quasi inconsciamente si ritrovò a girovagare nel reparto degli strumenti più semplici e comuni, tenendo mentalmente il ritmo di quella canzone che sembrava provenire da ogni angolo della stanza; si trattava forse di uno dei grandi singoli di Celestina Warbeck?
Sapendone ben poco Mike non ci avrebbe mai scommesso più di un zellino bucato e, con questo dubbio, decise di avvicinarsi al bancone salutando con gentilezza il commesso del negozio.

Ciao Oliver, come stai? …bella canzone, no? Aggiunse subito dopo, riferendosi alle ultime note di quel brano che stava entrando nella sua parte conclusiva.
Il tempo scambiare una semplice battuta con il Grifondoro, ed ecco che Mike cercò di andare subito al nocciolo della sua richiesta.

Oggi sono qui per acquistare due copie del CD che contiene la traccia Scacco al Re, se non sbaglio dovrebbe essere delle Sorelle Stravagarie, e… spinto da quanto sembrava suggerirgli il sistema emotivo, disegnò con la mano destra un cerchio verso l’angolo più vicino della stanza …anche il CD contenetene quest’ultimo brano, che terrò per me. Per ascoltarlo basterà utilizzare una semplice radio magica, vero? Ne vorrei acquistare una per l’occasione.
Dopo aver atteso le ultime formalità e la registrazione dell’acquisto, Mike avrebbe fatto scivolare qualche moneta d’oro sul bancone prima di gettarsi nuovamente tra le affollate viuzze della Londra babbana..

Ricapitolando:
n.2 CD Sorelle Stravagarie (dal conto di Casata)
n.1 CD a tua scelta (dal conto di Mike)
n.1 Radio Magica (dal conto di Mike)

Grazie Ol! :fru:

 
Contacts  Top
view post Posted on 27/6/2019, 13:59
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
5,525
Location:
a far away land...

Status:


Era una vita che Elhena non visitava Evviva lo Zufolo, da quando aveva indirettamente contribuito alla creazione di un nuovo prodotto.
Splendeva un bel sole sulle strade di Londra, coperto solo da quella lieve e umida foschia che non abbandonava mai il cielo della capitale. Gli ultimi giorni di giugno si stavano dilatando come melassa, quasi che l'anno scolastico non volesse mai finire.
Fosse stato per lei li avrebbe passati tutti nel giardino di Hogwarts, a fare il pieno di sole, con un paio di tappi nelle orecchie e un libro dei tanti che doveva studiare per i GUFO; oppure all'ombra in Sala Comune, ma nel punto dove le finestre incantate lasciavano filtrare la luce del pomeriggio.
Invece tre giorni a settimana continuava a recarsi a Diagon Alley per il suo turno da Fortebraccio. La sua ansia del telefonare a casa si era calmata negli ultimi tempi, quasi che il mese appena passato fosse stato solo un'anomalia - e in parte contribuiva che sarebbe presto tornata a casa per le vacanze. Sarebbero state diverse.

Comunque quel giorno aveva una commissione e dopo aver girato a vuoto un po' di negozi, aveva finito col gravitare verso il più celebre negozio di musica magica di Londra, chiedendosi perché non ci avesse pensato prima.

Nel far tintinnare la porta d'ingresso, si chiese se avrebbe trovato ancora Oliver dietro il bancone. Dopo la lezione sul l'elettricità non avevano avuto molte occasioni di incontro e Gerusalemme li aveva visti su fronti opposti.

Comunque le idee di Elhena erano chiare.
Dopo l'abituale parentesi a guardare la merce, casomai ci fossero delle novità musicali, si diresse verso il garzone di turno. E nel tragitto si ritrovò con un paio di CD in mano. Sul primo c'era il nome Bludd ben visibile sulla copertina. C'era qualcosa nelle tonalità malinconiche del vampiro baritono che affascinava Elhena e le litanie acquistate alla festa di Halloween di qualche anno prima le erano piaciute abbastanza da rischiare un altro acquisto.
L'altro invece portava la faccia sorridente di Emily Vannet.


"Salve, vorrei una Radio Totale e questi due CD."

 
Top
view post Posted on 25/9/2019, 11:08
Avatar

Group:
Studente sotto Esame
Posts:
19,264
Location:
TARDIS

Status:


fp9gD6f
Più si avvicinava la fine del mese, più si confermava la fine dei miserabili scherzi di Aprile che avevano colto lo stesso store musicale londinese in modo del tutto impreparato; di fronte piccoli oggettini di vernice scura, paperelle di gomma saltellanti e una schiera di clacson dalla forma arrotondata, in quei giorni Oliver aveva coltivato un paio di riflessioni: l'odio viscerale per quel mese primaverile nel Mondo Magico e le sue diavolerie eccentriche, e di pari passo il timore crescente di ritrovarsi invischiato per l'ennesima volta tra le spire di un vortice più buio della notte. Aveva immaginato di scrivere al signor Zonko per domandare se tutto quello dipendesse dal suo lavorio fantasioso, ma si era trattenuto in tempo; aveva perfino creduto di essere ormai alla fine di quel tornado ironico, nella speranza che con il passaggio del Primo di Aprile, ogni buon scherzo potesse seguirne l'esempio. Quando quella mattina una bambinetta di cinque o meno anni era entrata in negozio, Oliver si era detto al sicuro: erano bastati pochi secondi per vivere nuovamente un colpo di genio della piccola cliente, mentre una pallina chiarissima tra le sue mani attivava un fascio luminoso lungo tutto il reparto al primo piano. Neanche la fine di Aprile diveniva conferma, a quel punto, alle sue più rosee aspettative. Leggermente più sovraccaricato e spazientito del solito, il commesso aveva chiesto infine una pausa fugace: rintanarsi ai sotterranei, al canto dei suoi artisti preferiti, era stata come una benedizione a cielo aperto. Si era ripreso a sufficienza e non si era accorto di nessuno, mentre sussurrava tra sé a mezza voce le ultime strofe di Un calderone pieno di amor bollente della sua Diva del cuore. Il volto familiare del Prefetto Serpeverde lo riscosse da ogni suo torpore e fu rapido il sorriso che gli rivolse. «Mike, è un piacere ritrovarti qui!» Annuì subito dopo, gli occhi leggermente socchiusi. «Celestina è eterna, non mi stancherei mai di ascoltarla.» Si lasciò andare a qualche battuta di circostanza, su come stesse in quel periodo, sul perché Aprile fosse esploso nei suoi scherzi magici più stravaganti, e su come invece procedesse il resto per l'altro. Mentre gli articoli richiesti venivano raccolti prontamente dalle mani del commesso, un pensiero gentile già faceva breccia tra tutti gli altri: Mike gli piaceva come persona, ed era di gran lunga tra i Serpeverde che più apprezzava ad Hogwarts. Un altro sorriso seguì il passaggio del Caposcuola in una fila secondaria di album musicali; recuperò una copertina di un intenso giallo limone, e per un attimo parve che il suo stesso bagliore di carta e di tempra fresca brillasse all'attenzione comune. «Siamo figli di Salazar è il mio brano preferito del Mago di Oz, paradossalmente.» Una smorfia divertita andò a confermare un'ironia immediata, al riferimento di una rivalità di Casate che entrambi avrebbero potuto cogliere pienamente. «Sì, esatto.» Rispose subito dopo, facendo così strada al ragazzo verso l'uscita. Un plettro in color avorio scivolò nella bustina che raccoglieva ogni acquisto, in omaggio come sempre.
«La musica è magia semplice, arriva a tutti.»
Un saluto finale, la somma richiesta, infine la certezza di rivedersi presto al Castello.



Aveva lo sguardo perso nel vuoto, le mani strette al petto e i pensieri rivolti chissà dove. Il buon signor Vinaccia era di passaggio allo store musicale, quella mattina, e la sua domanda gentile circa il suo stato di saluto aveva spinto Oliver al primo sorriso di cui aveva memoria da giorni. Non aveva idea di cosa stesse accadendo, ma percepiva un'ombra alle sue spalle, di continuo, a tal punto da costringerlo all'insonnia ancor più di quanto non accadesse di solito. Alle notti accorciate, ai doveri accumulati, perfino alle amicizie non coltivate come di consueto, tutto quello che gli era rimasto altro non era che un infido sipario di solitudine. Si era chiuso in se stesso, inerme al tempo e alla stessa calura estiva, e più Giugno sfidava l'ingresso della nuova stagione, più per Oliver si avvicinava un pericolo di cui non aveva controllo né rappresentazione vera e propria. Le Visioni si erano fortificate, nell'ultimo periodo, e non una sola volta avevano fornito un quadro d'insieme delineato in ogni suo aspetto. Era un cruccio, quello, che il Veggente non aveva ancora imparato ad affrontare, a cogliere, a sopportare pienamente. Prima di cominciare il suo turno da Zufolo, si era ritagliato perfino un quarto d'ora per dare voce agli strumenti che di tanto in tanto portava con sé: la sfera di cristallo, le rune antiche e consacrate, il pendolino; sembravano giocattoli d'avventura, lì tra le sue mani, e più ne osservava la forma, più ne percepiva un valore misero più di qualsiasi altra cosa. Il suo era un Dono a tutti gli effetti e quei ninnoli non avrebbero avuto alcuna garanzia di successo, non per lui; tutto sommato, un giro di rune era stato comunque compiuto, e il messaggio diveniva limpido alla sua stessa confusione. Rintanatosi sulla sedia di plastica al bancone principale, si riscosse dai suoi pensieri con un barlume atipico sul suo volto. Parve fuori dagli schemi del suo stesso compito in quel negozio e solo quando la voce della Tassina lo riportò con i piedi per terra, finalmente la fronte di Oliver si distese e il suo sguardo tornò vivido, meno vitreo dell'attimo precedente. Annuì, con un sorriso veloce a fior di labbra. «Buongiorno, Elhena, bentornata da Zufolo!» Scattò in piedi, subito pronto a darsi da fare. La studentessa aveva già con sé gli articoli richiesti e più di snocciolare qualche apprezzamento sugli album che aveva acquistato - «Il Vampiro Baritono è un genio artistico del nostro secolo, sembra ci sarà un concerto live la prossima stagione, occhi aperti!» - non riuscì a fare altro. Le chiese dieci Galeoni per tutto, mentre distrattamente recuperava un plettro vermiglio dal cassetto già aperto del bancone al quale si trovavano. «Torna a trovarci presto e grazie ancora.» C'era sincerità nel suo tono di voce, e c'era una nota cordiale come di consueto; nel suo sguardo, invece, spirava un segreto a lungo lasciato da solo.

Un pizzico di ritardo (:secret:), ma ci sono!

Serpeverde
♫ CD Sorelle Stravagarie n.1 click x2 | 4 G +1ps a testa
Totale: 4 Galeoni

Mike
♫ Radio Magica | 4 G
♫ CD Mago di Oz click | 2 G +1ps
Totale: 6 Galeoni

Elhena
♫ CD Blodwyn Bludd click | 3 G +1ps
♫ CD Emily Vannet click | 2 G +1ps
♫ Radio Totale | 5 G
Totale: 10 G

 
Top
view post Posted on 29/11/2019, 19:37
Avatar

We can MASTER the future.

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
2,662
Location:
Canterbury

Status:


vath1


vathnome
Dipendente Ministeriale ~ C.M.I. ~ 28 anni ~ Inglese
PS: 240 ~ PC: 169 ~ PM: 178 ~ EXP: 29,5


Erano mesi che si riprometteva dibritornare da Evviva lo Zufolo, da quando aveva comprato il nuovissimo CD alla festa di San Patrizio. Eppure Vath non aveva mai avuto modo di trovare un ritaglio di tempo per fare un salto al negozio di musica e strumenti musicali di Londra. Si era trovato benissimo con il pianoforte che Oliver gli aveva venduto tempo addietro e, dato che era già a Londra per acquistare dal Wizard Store, si decise di fare un salto anche da lui. In fondo Amber Hydra l'aveva rivista proprio quel giorno e, rivedere Oliver Brior certo non gli sarebbe dispiaciuto. Fu così che, entrando nel negozio, non appena incrociò lo sguardo con il Grifondoro sollevò la mano in saluto. Non appena si fosse liberato dai clienti del negozio, si sarebbe avvicinato a lui. «Buongiorno Oliver, come stai?» Avrebbe atteso la sua risposta e, successivamente, avrebbe esposto la sua idea. «Ho intenzione di creare nella mia magione un'intera ala dedicata alla musica e aglii strumentiche noi maghi abbiamo inventato e, per fare questo, vorrei acquistare una piccola parte degli strumenti del tuo negozio. Iniziando dal canto, credo di prendere l'intero set di microfoni: aggiusta tono, urlante, eco e animoso per poi passare agli strumenti a corde prenderei la viola pensante, sarà la prima di una lunga serie ma per oggi mi limito a quella, invece per quanto riguarda gli strumenti a fiato inizierei con quella semplice armonica rallegrante.»

//MICROFONI

Tutti i microfoni costano 9 Galeoni. Con l'aggiunta di un solo Galeone, il proprio microfono potrà essere personalizzato con nomi, simboli o frasi varie. Ognuno incrementa +1PM



Microfono aggiusta tono
Sogni una carriera musicale? Vuoi essere un arista vero e proprio? Questo microfono non ti farà mai steccare, puoi dire addio agli esercizi di riscaldamento.

Microfono urlante
Utile in tutti i gruppi che desiderano avventurarsi per meandri rockettari/metal/punk e simili.

Microfono eco
Serve per dare effetti speciali alla vostra voce.

Microfono animoso
Rende la voce più graffiante, utile per chi si avventura nel Jazz.

36 galeoni

CORDE E ARCO
Viola pensante > 19 Galeoni +2 PS
Aiuta a pensare e a venire a capo di situazioni difficili.

19 Galeoni

Armonica rallegrante > 16 Galeoni +1PS
Serve a ravvivare giornate NO, rallegrando sia chi suona sia chi ascolta.

Totale 71 Galeoni, contando lo sconto del 10% dovrebbero fare 64 Galeoni giusti giusti.

Se vuoi, come ti ho detto in privato, possiamo continuare questa conversazione in una role a parte. :fru:


vath2


 
Top
view post Posted on 21/12/2019, 16:03
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
75

Status:


qbS2moX
Uno schiocco di dita più tardi, Rudolf percorreva le vie più trafficate della Londra magica. Ancora meno a suo agio rispetto al piccolo villaggio, fece del suo meglio per non perdersi lungo la via ed arrivare dritto dritto a destinazione senza intoppi. Da "evviva lo zufolo" non c'era mai stato e quindi, anche lì, perché non perdersi ad osservare ogni strumento meno comune? Approfittando della porta aperta da un cliente in uscita, il piccolo Elfo sgattaiolò rapidamente dentro il negozio, anche per salvarsi dal freddo in aumento con l'imbrunire. Ultimo giro del giorno, poi sarebbe tornato nelle sue amate cucine al calduccio ed in mezzo ai suoi amici e colleghi, pronto ad arrostire grandi tacchini e piccole crostate! Poco prima che la porta si chiudesse alle sue piccole spalle, un fiocco di neve venne malamente aspirato dal suo naso e ....«Accheeeek Starnutì.

Allungando la manica del maglioncino di lana rosso, si asciugò il naso... e nel farlo la borsa sempre più carica di pacchetti tintinnò passando molto vicina ad uno degli strumenti esposti.
«Oh no!» Impose ai suoi arti di stringersi al corpo, e nel farlo si ritrovò a camminare con un andazzo molto simile a quello dei pinguini, meno preciso ovviamente. Raggiunto il bancone, stavolta senza grande intenzione di pronunciare cantanti e canzoni che non conosceva, l'elfo dispiegò l'ennesimo foglietto scritto a mano e lo pose sul bancone. Cercò sempre l'attenzione del commesso, prima di parlare. I grandi occhi verdi fissi e carichi di intenzione e di desiderio di portare a termine il suo compito. Non era stato entusiasta in prima battuta, ma che ci poteva fare? Ormai si era affezionato a quei ragazzi e alla fine aveva accettato la proposta di buon grado, fino a ritrovarsi perfino ad entrare in negozi tutti nuovi per lui. «Rudolf prende questi. Grazie.» Dichiarò come nei negozi precedenti, prima di aggiungere con un cenno di capo anche il sacchetto dei Galeoni dovuti, già calcolato prima di partire, accanto al foglio. Una volta servito, avrebbe messo tutto nel mega sacchetto che già mostrava segni di cedimento e sarebbe tornato ad Hogwarts il più velocemente possibile, per consegnare tutto e ritenersi molto molto soddisfatto. Le labbra erano già tirate in un sorriso sghembo e goffo, ma anche dolce... un po' come lui.



- Music Flash Vision (da mezz'ora)
- Celestina Warbeck (primo album)


NB: Questo acquisto, in accordo con l’amministrazione verrà regolarizzato in Gringotts dallo Staff di Tassorosso, passato il periodo natalizio. NON va scalato dal contro di Tassorosso. Pertanto è previsto di servire come di consueto, per il garzone di turno, ma di non compilare i format degli Incassi, che verrà compilato da Tassorosso (tenendo chiaramente traccia del garzone che ha servito quel turno)
 
Top
view post Posted on 18/1/2020, 20:28
Avatar

entropia.

Group:
Grifondoro
Posts:
3,694

Status:


SZatr0c Quando la conversazione sui compleanni interni alla Casata aveva iniziato a vertere sulla necessità di procedere agli acquisti, Nieve era balzata in piedi e si era proposta di occuparsene con un entusiasmo fuori dal comune. Di solito, non era dell’idea di aggiungere altri impegni alla mole di quelli che aveva ancora in sospeso. Eppure, il Natale era alle porte, nonna Lucrezia le aveva praticamente imposto di raggiungerla per discorrere dell’abito per il ballo e, in fondo, portarsi avanti col lavoro non avrebbe fatto male a nessuno; specie se, di lì a meno di una quindicina di giorni, la corsa ai saldi rischiava di tradursi in un tuffo nella bolgia degli accattoni.
Raggiunse l’ingresso di Evviva Lo Zufolo con una disposizione d’animo particolarmente gioconda. Julian gliel’aveva fatto scoprire diversi anni prima, notando la passione di Nieve per la musica, e le aveva regalato una pila di dischi di tutto rispetto: alcuni li aveva lasciati a prendere polvere in un angolo — non erano di suo gradimento e mai lo sarebbero stati; altri, invece, erano diventati la colonna sonora dei suoi momenti più intensi, positivi o negativi che fossero. Prigioniera felice di quel ricordo, quindi, sorrise senza avvedersene e si dedicò a un’intenta, lunghissima ispezione degli interni. Se, quando Oliver aveva domandato a lei e Casey quali idee avessero per il regalo di compleanno di Juliet, Nieve avesse immaginato di recarsi proprio nel negozio in cui il Caposcuola faceva il garzone, si sarebbe risparmiata il viaggio. *Così, però, non avrei avuto la scusa perfetta per andare a trovare i nonni!*
Lisciò il palato con la lingua, che ancora conservava il sapore dei rotoli alla cannella. Era sciocco da parte sua — se ne sarebbe resa conto presto — sperare di trovare tra i dischi in vendita al negozio qualcuno dei vinili del nonno; l’ultimo che avevano ascoltato, magari. De André era un’icona della musica italiana, ma un signor Nessuno qualsiasi per la stragrande maggioranza degli inglesi. Certo, se solo avesse saputo che il proprietario del negozio era originario del bel Paese, probabilmente avrebbe cambiato idea. Invece, la sua mente rimaneva ostaggio del pomeriggio trascorso con due delle sue persone preferite al mondo. Ripensare al racconto di cui era stata resa partecipe, nel negozio di casa Del Vespro, le strappò un sospiro; e la sua immagine riflessa in una vetrina le provocò un sorriso. Se il Midnight sapeva come attivare il rosso e il blu dei suoi capelli, a Kurt era sicuramente da imputare quella particolare tonalità di rosa sfoggiata da una manciata di ciocche.
«Prendo questo bel Tamburo dell’Aria» proclamò, decidendosi infine tra la molteplicità di strumenti a percussione a sua disposizione. Non era sicura che Juliet fosse una musicista, ma, fiordi d’Islanda, se ce la vedeva a sbatacchiare come una pazza le bacchette in un gruppo rock! Gli occhi, a questo punto, cercarono quelli di Oliver. «E, sì, è questo il regalo che ho scelto per Juliet, quindi impacchettalo per bene» aggiunse, le mani ai fianchi in una posa malandrina. «E vorrei anche un paio di cd di Blodwyn Bludd, ché mi sono sempre ripromessa di ascoltare. Scegli tu quali! Mi fido!» Tirò fuori dal giubbino un pugno di galeoni, gli occhi scintillanti di birboneria. «Ovviamente, pago tutto coi soldi della Casata, ma non dirlo al Caposcuola» e gli fece un occhiolino.



Tamburo dell'Aria - Scalare dal conto di Casata
2 dischi di Bludd a scelta del garzone - Scalare dal nostro conto se proprio dobbiamo

N.d.r. Il post è retrodatato a Dicembre per praticità. Mi considero servita! :zalve:
 
Top
307 replies since 2/8/2010, 18:50   8367 views
  Share