Evviva lo Zufolo!

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view post Posted on 19/2/2020, 20:44
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Vath Remar
I turni di lavoro allo store di Zufolo erano tra i momenti preferiti in assoluto per Oliver; la passione che coltivava per la musica era così innata, in lui, da ritrovarsi in un'eredità condivisa con i suoi genitori, sua madre più di suo padre, e in particolare con i suoi nonni materni: all'età di cinque anni aveva imparato le prime note, con il trascorrere del tempo aveva cominciato a leggere sempre meglio gli spartiti e durante tutte le vacanze estive a Bilbao dai suoi parenti era stato iniziato al culto dei cantautori più romantici e talentuosi - in una famiglia di maghi purosangue come la propria, nomi come Blodwyn Bludd, Glenda Chittock e il Mago di Oz avevano da sempre rappresentato tasselli fondamentali di una cultura, di per sé, più intima che semplicemente popolare. E se i suoi si erano innamorati sulla scia del brano più famoso di Celestina Warbeck, lo stesso era accaduto anni addietro per nonno Paul e nonna Dominga. L'estro creativo di Oliver, poi, si era risvegliato fin dalla pronuncia delle prime sillabe, e in quel discorso si inseriva tuttora un esercizio che sfumava in un carattere energico, curioso, da autentico sognatore. Anche quel giorno, a ripensarci, il commesso si ritrovò immerso nei ricordi più preziosi delle vacanze al mare, alla villa colorata e profumata di gelsi sulle coste iberiche; era lì, forse anche più che in Irlanda, che si realizzava una canzone sempre più bella, sempre più unica. Una canzone cui non avrebbe mai rinunciato. Quando il volto di Vath Remar apparve allo store, l'espressione trasognata di Oliver sfumò in un cenno cordiale, una scintilla tra gli occhi, infine un sorriso di tutto rispetto. «Signor Remar, è sempre un piacere rivederla.» Si accorse rapidamente di come, mai come in quella circostanza, la sua non fosse una semplice gentilezza né uno dei suoi soliti convenevoli: pensava davvero quello che aveva detto, e il Ministeriale aveva dimostrato più di una volta una passione, una competenza e una scelta così accurata per gli articoli del negozio da meritare la stima tanto di Oliver quanto del proprietario, il signor Vinaccia. Aveva infatti ricevuto indicazioni per uno sconto più che sistemato, un'eccezione alla prassi comune, per un futuro - quasi certo, per tutti loro - ritrovo del signor Remar da quelle parti. Rivederlo prima del tempo fu piuttosto piacevole per Oliver, a mo' di garanzia. Vath Remar non avrebbe potuto saperlo, ma lì da Zufolo si scommetteva circa il lasso di tempo trascorso fino alla prossima visita dell'acquirente. Oliver vinceva sempre, era piuttosto bravo con le previsioni.
«Per me tutto alla grande, trovo anche lei in perfetta forma. Come sempre ottimi acquisti, tra l'altro. Sistemo subito tutto.» La bacchetta magica scivolò dalla manica della giacca scura che indossava quel giorno fino al palmo della mano: una coppia di incantesimi di librazione, qualche scatolo bello resistente e i microfoni e l'armonica trovarono posto perfetto; la custodia che avvolse la Viola Pensante, al contrario, poteva tranquillamente essere trasportata come borsone o come zaino alle spalle, le fibbie erano lì per quello. Contò il tutto, prezzo dopo prezzo a memoria, e quando applicò lo sconto del Black Friday del giorno, aggiunse un sorriso di tutta gentilezza.
«In totale è settantuno galeoni, con lo sconto che consideriamo oggi - sa, tempo di saldi anche da noi - arriviamo a sessantaquattro galeoni. Ma-» Poggiò le mani sul bancone. «Il signor Vinaccia e tutti noi dello store ci teniamo ad avere un occhio di riguardo per il nostro miglior cliente. Vada per cinquantotto galeoni e la speranza di rivederla presto. Ci saranno presto sorprendenti novità, occhi aperti.»


Rudolf
Le casse di armoniche rallegranti erano sempre le più divertenti da lucidare: un colpetto leggero, un panno appena appena bagnato e da lì uno strofinio lento, da sinistra verso destra prima e poi dall'alto verso il basso per le fessure più piccole. Il suono che di tanto in tanto ne fuoriusciva, per giunta, favoriva un incanto rallegrante che non aveva eguali in tutto lo store musicale; con il sorriso a trentadue denti e la fronte finalmente non più corrucciata come quel mattino, Oliver si sentì in pace con se stesso e con il mondo. Gestire gli incassi quel giorno non era stato complicato, a dispetto dell'imminente festività natalizia e degli acquisti di regali che si trascinava come da prassi: avevano venduto in effetti più strumenti del solito e per Oliver si prospettava un rientro al Castello, quella sera, piuttosto squisito. Il suo capo ne sarebbe stato altrettanto deliziato, lo sapeva bene, e tanto bastava per essere di buon umore. Quando il prossimo cliente si avvicinò al bancone e chiese per il suo ordine, il sorriso di Oliver parve crescere anche di più: riconobbe la Creatura immediatamente come un Elfo Domestico e sebbene ne avesse visti già molti in quel negozio come accompagnatori di maghi e streghe, mai e poi mai aveva avuto il privilegio di trovarne qualcuno in tutta autonomia, per un acquisto tutto proprio. «Oh» Commentò così, per un attimo sorpreso. Una parte di sé desiderò credere che l'arrivo di Rudolf da solo, tutto da solo, fosse il sintomo di un cambiamento imminente in società: volle credere che il C.r.e.p.a. e l'infinita campagna di sensibilizzazione per i diritti degli Elfi Domestici cui Oliver era a capo ne fossero responsabili e in quel senso ritrovò una dolcissima sensazione fin nel petto. Preparò tutto in un pacchetto semplice, di carta rossa, e accolse il pagamento con gentilezza. Prima che l'Elfo Domestico sparisse via, Oliver gli affidò un pacchetto altresì di carta, contenente qualche pralina dalle tempre vivaci e luminose. «Questi sono per te, Rudolf. Si chiamano Disco-Pops, sono al cioccolato: ne mangi uno e senti una bella canzone.» Lo salutò in silenzio e anche quando fu andato via si perse con lo sguardo nel vuoto. Buon Natale, Rudolf sussurrò tra sé.
Quello era stato un gran bel giorno.


Nieve Rigos
Riconobbe il volto del Prefetto Grifondoro prima ancora che si avvicinasse al bancone, ma una parte di sé cercò di non incrociarne lo sguardo da subito - voleva nascondere il sorrisetto divertito che gli era spuntato sul volto, così come l'espressione un po' furfante, ma non vi riuscì come dovuto. Si lasciò trasportare dal buon umore ancora una volta, mentre concludeva gli ultimi incassi di alcuni clienti di poco prima. Avrebbe dovuto dare un'occhiata al reparto degli strumenti a fiato, tra l'altro: una vecchina dall'aria arcigna aveva accusato lui come commesso e lo store intero di aver attempato alla sua vita con un flauto traverso. Un flauto traverso che le era andato di traverso, a quanto pareva - l'ironia aveva una verve tutta singolare, in quel caso. Accolse la sua concasata nel più divertente dei modi, invece. «Mi permetta di dirle, signorina, che quella tinta le rende giustizia.» Batté una mano sul bancone, teatralmente. «Per caso è una modella del Settimanale delle Streghe? Un tamburo dell'aria, dice? Ma è lei a togliermi l'aria, signorina, non scherziamo.» Si accorse un attimo in ritardo di essere leggermente arrossato alle gote, stava ancora giostrando le sue emozioni con l'ironia e quello che ne conseguiva; ne approfittò per recuperare lo strumento musicale richiesto e gli articoli del Vampiro Baritono prima di fare ritorno al bancone principale, all'ingresso. «Una carta con chitarre in movimento dici vada bene? Sai, Juliet Rock.» Un occhiolino e via con una sorprendente carta di un intenso rosso fiammeggiante, con chitarre e corde di violino tinteggiate dorate in lungo e in largo. «Quindici galeoni il tamburo, tre galeoni il cd. Ma hey...» Si sporse sul bancone con fare furtivo, lanciando un'occhiata a destra e un'altra a sinistra per poi riprendere. «Solo quindici, il resto lasciamo pagare al Caposcuola.»
Le sorrise, divertito da tutta la scena.
Vath Remar
microfoni x4 | 36 G
Viola pensante | 19 G
Armonica rallegrante | 16 G
Totale | 71 galeoni, con black friday 64 Galeoni
Totale per sconto best cliente | 58 galeoni

Tassorosso
Music Flash Vision | 2 g
CD Celestina Warbeck #1 | 2 g
Totale | 4 galeoni

Grifondoro
tamburo dell'aria | 15 g
totale | 15 galeoni

Nieve Rigos
Blodwyn Bludd | 3 g
totale | 3 galeoni *dal mio conto

Chiedo scusa per il ritardo, siete tutti aggiornati.
E sì, sono in fissa con questo codice. :asd:
 
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view post Posted on 1/3/2020, 19:03
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We can MASTER the future.

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vath1


vathnome
Dipendente Ministeriale ~ C.M.I. ~ 28 anni ~ Inglese
PS: 240 ~ PC: 169 ~ PM: 178 ~ EXP: 29,5


Aria di cambiamento da Evviva lo Zufolo, il negozio di musica aveva sempre stimolato e ispirato il Serpeverde e nelle numerose volte che era stato lì aveva ormai memorizzato quasi tutti gli articoli esposti. Fu così che, entrando nel negozio, si accorse che molti strumenti erano esposti per la prima volta. Così, prima di andare verso il caposcuola Grifondoro Vath si godette un bel giro per ammirare le novità. Non appena Oliver si sarebbe liberato dai clienti del negozio, si sarebbe avvicinato a lui. «Buongiorno Oliver, come stai?» Avrebbe atteso la sua risposta e, successivamente, avrebbe esposto i suoi ordini. «Un bel cambiamento, non c'è che dire! Come ti ho spiegato la volta scorsa continuerei con l'intenzione di creare l'ala dedicata alla musica e agli strumenti magici. Ho visto i nuovi album, li prendo tutti e cinque, vorrei che qualcuno venisse a casa mia per poter valutare il pianoforte che mi avete venduto, vorrei restituirlo per prendere quello esposto al quinto piano. In aggiunta prenderei la lira da venti galroni.»

//the hobgoblins #1 e #2
Malala Wisk #1 #2 e #3
Pianoforte stridulo
Restituisco pianoforte Babbano usato
Lira amorosa.


Totale 82 Galeoni, lascio a te quanto scalarmi con la restituzione del piano babbano


vath2


 
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view post Posted on 12/3/2020, 12:23
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Vath Remar
Aveva assistito a più di una revisione dello store musicale, fin da quando aveva ottenuto il primo colloquio di lavoro, e mai come in quella circostanza Evviva lo Zufolo appariva ai suoi occhi come il luogo più bello di tutto il mondo magico. Ne era di parte, Oliver lo sapeva, ma non poteva fare a meno di seguirne con sguardo trasognato le vetrinette più lucide, gli strumenti nuovi di zecca, le aggiunte che spiccavano da una parte e l'altra. Lo store più in voga di tutta la Capitale vestiva l'abito più prezioso, brillava in quel modo di luce propria; perfino il reparto più segreto, il più oscuro in assoluto, non aveva mai destato un simile interesse nel cuore di Oliver. Non avrebbe potuto chiedere di meglio, non quella volta, e il ricordo dei primi flauti traversi che aveva ordinato tempo addietro per rifornire lo store continuava a fare capolino come un vero e proprio monito: aveva avuto fiducia da parte del proprietario, il signor Vinaccia, e come in passato, anche in quell'occasione il giovane commesso aveva fatto del proprio meglio. Con il tempo avrebbe imparato ad apprezzare la semplicità di quei gesti, la disponibilità assoluta da parte del suo datore, perfino il suo collega James e la sua spiccata, indomita, orribile ironia. Avrebbe apprezzato l'una e l'altra cosa.
«Mi scusi, l'album di Wishey?» La voce di una ragazzina dai dreadlock tinti di un verde accecante riscosse Oliver dai suoi pensieri, e soltanto quando collegò il nome con la richiesta effettiva tentò di non prendere un colpo al cuore. Indicò con l'indice alla sua sinistra, in direzione di un corridoio con una serie di poster colorati di cantanti e band del mondo musicale. «Da quella parte, la musica farà da guida.» Si prese un momento di pausa, appena incerto. «Malala Wisk, comunque.»
«Non ho capito, scusa.»
«È Wisk, non Wishey.»
«Oh, e io che ho detto? Quella morta, no?»
«Oliver, da questa parte
Giusto in tempo, si disse. Contrasse il volto in un sorriso, mentre le mani tremarono di un fremito di rabbia impossibile. Di lì a breve, tuttavia, fu piacevole constatare che sempre più clienti fossero alla ricerca del nuovo album musicale di Malala Wisk: la Veela Cantante aveva lasciato un solco profondo nel cuore di Oliver dalla sua scomparsa, e la serie di articoli che vi aveva scritto al riguardo bruciavano tuttora di un inchiostro fin troppo emotivamente coinvolto, per lui. Vedere la risposta del pubblico al sorprendente rilascio di un CD inatteso, da parte della star internazionale, non poteva che fare piacere - soprattutto per lui e per i suoi ideali, ancor più che per il guadagno di Zufolo. Si accorse di un volto familiare tra quelli in giro per lo store e con un cenno della mano destra, cercò l'attenzione del collega per chiedere di farsi da parte. Vath Remar era il suo cliente migliore, e una parte di sé voleva credere che il Ministeriale tornasse allo store anche per via della gentilezza di Oliver. Era il suo cliente preferito, non avrebbe potuto negarlo. «Mr Remar, la ringrazio a nome di tutti, come sempre è un osservatore impeccabile.» Annuì subito dopo, raggiungendo il bancone principale e recuperando una confezione di album di Malala Wisk che ancora non aveva sistemato in reparto. Li aveva conservati di proposito, quasi come se fosse già in attesa del Mago. Si assentò per qualche istante per recuperare gli strumenti necessari, scelse con cura i più lucidi, i più curati, aggiungendovi una custodia che avrebbe reso il trasporto all'esterno ben più facile. Di rientro, sorrise. «Per il Pianoforte Stridulo, lei è il primo che ne acquista uno, è uno strumento tanto oscuro quanto sorprendentemente straordinario.» Le mani trafficarono da sé, libere e veloci, verso più di una busta di carta dalle note musicali ricamate in superficie, sistemando l'uno e l'altro articolo. «Non è consigliato trasportarlo da sé, posso mandare qualcuno a portarlo alla sua residenza, mi lasci pure l'indirizzo. Così recuperiamo l'altro pianoforte. Sulla fiducia, posso restituirle quasi l'intera metà, in totale per i suoi articoli di oggi viene quindi settanta galeoni netti.» Recuperò un sacchetto di Disco Pops e lo passò sul bancone con un occhiolino, a mo' di omaggio. «Arriveremo in giornata, Mr Remar. Per il momento la ringrazio e come sempre, alla prossima. Prima o poi realizzerà l'ala musicale più curata del paese, potrebbe farci concorrenza.» Un sorriso e via con un saluto, nuovi clienti richiedevano la sua attenzione. Si scusò ancora una volta e prima di passare oltre, si assicurò che tutto fosse in ordine con il Ministeriale. Avrebbe acquistato gli ultimi CD di Malala Wisk anche lui, inserendo la somma dovuta in cassa; la sua collezione non avrebbe potuto perdere neanche un colpo.
Vath Remar
the hobgoblins #1, #2 | 5 g
Malala Wisk #1 #2 e #3 | 7 g
Lira amorosa | 20 g
Pianoforte stridulo | 50 g
*restituzione piano + 12 G
Totale | 82 70 galeoni

Oliver Brior
the hobgoblins #1, #2 | 5 g
Malala Wisk #1 #2 e #3 | 7 g
Totale | 12 galeoni

@Vath, recuperando l'acquisto del pianoforte non magico al prezzo di 25 galeoni, Zufolo può restituirti 12 Galeoni, quasi la metà intera ma sulla fiducia. Di questo passo avrai una fidelity card!
 
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view post Posted on 12/6/2020, 16:59
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La giovane donna entrò a passo svelto nel più famoso negozio di strumenti musicali magici di Londra. Si guardò intorno e una volta individuato il commesso, sempre a passo svelto, si avvicinò a lui e cominciò ad enunciare delle richieste parlando molto velocemente.
- Buongiorno! Vorrei comprare uno strumento musicale per mia nipote. È una studentessa di Hogwarts e mi ha detto che è stato riaperto il club di musica. Ha passato un periodo un po' oscuro e sono contenta che abbia deciso di uscire dall'oscurità della sua sala Comune, sai è una Tassorosso.- Sembrava quasi non prendere un secondo di pausa per prendere un respiro - Comunque vorrei regalarle uno strumento. Ha sempre suonato il fiato, ma le voglio dare qualcosa di diverso, per farle capire che nonostante le difficoltà può riuscire, anche commettendo qualche sbaglio lungo la strada. Vorrei vedere che tipo di chitarre avete, non magiche, non è il caso che faccia cadere le orecchie - letteralmente - per aver suonato una nota sbagliata su uno strumento magico. - Solo in quel momento si fermò un secondo a pensare, qualcosa le era venuto in mente - Per caso avete anche un manuale 'Imparare a suonare la chitarra per principianti' o qualcosa del genere?

Mentre attendeva che il ragazzo le facesse vedere la merce che aveva a disposizione, si allontanò un secondo per osservare i cd in esposizione. - Senti .. ragazzo, tu che mi sembri un tipo esperto di musica, che CD consiglieresti ad una quattordicenne che è convinta di portare distruzione e morte a chiunque le sia intorno e che le vuole bene, per farle capire il contrario? -

Jenna, questo il nome della donna, non aveva idea, o quantomeno non ricordava, che il commesso del negozio, quel ragazzo, era stato una figura molto importante per sua nipote Helen e che lei le aveva spezzato il cuore. Non si erano mai visti ed Helen non le parlava di Oliver da molto tempo.




OT. La zia di Helen, fa acquisti per lei, ovviamente i costi verranno scalati dal mio conto
 
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view post Posted on 14/6/2020, 19:28
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« Evviva lo Zufolo » Helen McKay
Una giornata particolare, a tratti apatica e a tratti snervante; non si poteva dire che non ci fosse stato un po' di movimento, alcuni clienti infatti si aggiravano tuttora nello store musicale di Zufolo alla ricerca di ispirazione. In altri momenti, Oliver avrebbe seguito i loro discorsi, avrebbe saputo consigliare, perfino invitare ad un acquisto più di un altro; era nella sua natura più innata, nel suo carattere vero e proprio, e sentiva il desiderio di voler raggiungere il gruppetto e inserirsi nella conversazione a mezza voce, lì sulle note del brano del Mago di Oz che suonava come sottofondo al pianoterra. Avrebbe agito in quel modo in qualsiasi altra circostanza, invece da quando aveva messo piede nel negozio di musica, si era rintanato dietro il bancone principale e si era così leggermente isolato da tutto, e da tutti. Neanche lo sguardo incuriosito di James, l'altro collega da quelle parti, aveva potuto distrarlo per davvero; alla sua ripicca di non svolgere il proprio lavoro e di perdere tempo prezioso, Oliver non aveva aperto bocca: al suo posto, bizzarramente, il signor Vinaccia - il proprietario di Evviva lo Zufolo - aveva risposto in fretta, e con una nota palesemente divertita.
«Lascia stare, è inutile. A breve Glenda Chittock annuncerà le nuove date del tour, quando è così... è andato anche lui.» In effetti, qualcosa stava succedendo: in parte nascosto dietro il bancone, Oliver picchiettava con la bacchetta magica una radiolina color verde acquamarina. Un colpetto dopo l'altro, era ormai un ritmo cadenzato che sfumava con la musica in corso nel locale; in quel modo, cambiava le frequenze di RSN, Radio Strega Network, passando da una trasmissione all'altra. La frenesia che aveva condizionato Oliver trasudava una tensione e un'aspettativa vere e proprie: quando la voce di Chittock - la presentatrice radiofonica più in voga del Mondo Magico - annunciò di tornare in trenta minuti in onda, il giovane commesso trasse un respiro nervoso. Non riusciva più ad essere paziente, aveva bisogno di quell'informazione. Neanche il Profeta aveva ricevuto l'esclusiva quel mattino, Celestina Warbeck si era ripromessa di annunciare tutto dal vivo, in diretta magica. Sovrappensiero com'era, Oliver non si accorse della giovane Strega lì in cerca di attenzione. Sollevò lo sguardo per incontrare la figura dell'altra e per istinto si ritrovò a sorridere: non aveva idea di chi fosse, ma il suo aspetto e il suo spiccato modo di agire sapevano lasciare il segno fin da subito. Decise di occuparsene di persona e riuscì appena a manifestare la sua disponibilità.
«Benvenuta da Evviva Lo Zufolo. Certamente, io-»
Annuì soltanto, sotto il fiume di parole dell'altra. Con l'espressione così divertita, Oliver si portò oltre il bancone e indicò il primo percorso sulla destra. Si assicurò che la Strega lo seguisse, mentre i commenti si univano insieme. La donna parlava di sua nipote come una Studentessa di Hogwarts, e per giunta una Tassorosso. Con le amicizie che aveva realizzato nel corso degli anni e un certo affetto soprattutto per quella Casata, Oliver si ritrovò ad esserne sempre più curioso. Altri dettagli arrivavano in fretta, tra l'appartenenza al Club di Musica - pensò immediatamente al The Wizard Voice, tra l'altro di recente ripristinato - e il fatto che l'interessata sapesse suonare il flauto. Non poté negarlo, il primo pensiero catturò il volto di Helen McKay tra i suoi ricordi più vivi, più belli e dolorosi di pari modo. C'erano troppe coincidenze per non fare una cernita, e arrivare ad escludere tanti altri a favore di un'unica, diretta persona. Osservò con maggiore attenzione la giovane donna lì presente e si accorse di non aver mai avuto modo di incontrarla, neanche alla festa di Helen di alcuni anni addietro, nei pressi di Londra. O forse, si disse, stava prendendo fischi per fiaschi. Oliver fu tentato di chiedere di chi si trattasse, ma preferì rimandare. La scoperta era anche più piacevole.
«È nel posto migliore, iniziamo con le chitarre classiche, le più semplici. Che sia alle prime armi o meno, la qualità musicale che sua nipote potrà ottenere con uno di questi strumenti sarà sempre perfetta. Abbiamo diverse tipologie, ma la scelta migliore è solitamente tra legno di cedro e di abete, soprattutto per chi non abbia ancora affinato l'orecchio alle diverse sfumature musicali delle chitarre. Se il cedro - lì, sulla destra - offre un suono più armonioso, più caldo, l'abete invece - sulla sinistra, esatto - ha un timbro più limpido, più nitido, più cristallino. Da chitarrista appassionato, il mio consiglio è il cedro. Nulla vieta a sua nipote di venire a trovarci e di provare altre chitarre: se non si ascolta il suono, difficilmente si potrà capire quello che intendo.» Si schiarì la gola, continuando con lo stesso tono pacato, gentile, molto chiaro. Erano quelli i momenti che più preferiva, in assoluto, con i clienti. Consigliare, spiegare, condividere: era alla base di tutto per lui. Non aggiunse altri legni all'elenco, non voleva risultare prolisso: qualora necessario, sarebbe stato pronto.
«Come prezzi ci aggiriamo sui quindici, quattordici Galeoni, mi sembra di capire che sua nipote faccia parte del The Wizard Voice.» Sorrise, cercando lo sguardo della donna. «Il Club di Musica di Hogwarts, per l'appunto. Tutti i suoi iscritti ricevono il trenta per cento di sconto, arriviamo a dieci, undici Galeoni. Per i manuali, ne abbiamo diversi.» Recuperò la bacchetta magica dal taschino, là dove l'aveva riposta prima di avviarsi con la cliente, e con un movimento aggraziato attirò a sé un plico di volumi, non troppo grandi né troppo pieni di pagine. Si sospesero in volo, uno dopo l'altro, e due tra tutti si portarono di poco più avanti, in bella mostra.
«Corde Discordanti: Guida dei Chitarristi è forse alla base di tutti coloro che si avviano alla musica da chitarra. Ma ho trovato estremamente interessante anche quest'altro, Il Re Maggiore: Nota e Regalità della Chitarra: oltre ad essere un manuale di apprendimento, lascia appassionare il lettore alla cultura di questi strumenti, anche ad alcune leggende annesse. Ne abbiamo altri, come vede, ma questi sono i migliori. Mai noiosi, e sempre utili: l'uno sei Falci, l'altro otto Falci, ma se li prende entrambi avremo un occhio di riguardo su tutto il totale.» Si stava divertendo, non poteva nasconderlo: era il suo approccio migliore, il più naturale e il più innato; la voce non tradiva stanchezza, risultava scorrevole e molto pacata, come quella di un racconto a tutto tondo. Alla decisione della Strega, avrebbe recuperato quanto richiesto e spedito di nuovo con un colpo di bacchetta gli altri manuali al loro posto. Di lì a breve, avrebbe guidato la donna all'angolo dei CD, in quel dedalo di suoni, colori e immagini dei volti più famosi del panorama magico musicale. «Lei parla di un cambiamento, fin dalla scelta dello strumento: quelli a corde come le chitarre hanno un'energia diversa rispetto a quelli a fiato, come il flauto. Il cambiamento può essere graduale, e per rispondere alla sua ultima richiesta, penso che nessun cantante più di Blodwyn Bludd, il Vampiro Baritono, possa fare al caso di sua nipote. Mr Bludd parla di morte, parla di distruzione, di negatività, e lo fa sempre con una nota di speranza, a tratti sarcastica, a tratti macabra, ma presente. Nella sua disperazione, c'è un riferimento. Non le consiglio le Litanie, non ancora, ma il primo album, Death is My Friend Se fosse stata proprio Helen, e non altri, la scelta calzava a pennello anche per una questione di praticità: Oliver era con lei quando la Studentessa aveva acquistato il box delle Litanie di Blodwyn Bludd, ad una festa di Halloween di anni prima. Consigliarle album che già aveva non sarebbe stato utile, ma il primo CD, quello era sicuro che non fosse ancora stato ascoltato dalla Tassorosso. Se anche non fosse stata lei, era un'idea che avrebbe sempre condiviso con la cliente.
«Le potrei dire di acquistare un album di Miss Vannett, ma lì parliamo di vivacità pura, allegria e spensieratezza. Dalle sue parole mi sembra di capire che occorra qualcosa di più lento, un passaggio vero e proprio, qualcosa che spinga all'accettazione e all'armonia.» Si portò accanto alla terza fila di scaffali lì presenti, e con un movimento sicuro della mano destra estrasse un album tra tutti: la copertina dai colori pastello, dal bianco al cobalto e all'indaco, con l'accenno di un arcobaleno appena stilizzato. «Armocromia di Malala Wisk, la Veela Cantante. Scomparsa un po' di tempo fa, non ha mai smesso di sorprendere, e il suo ultimo CD è un inno alla vita. Se fossi in lei, mi creda, io prenderei anche i due album precedenti sempre di Madama Wisk. Sono proprio qui, costano poco, e in generale.» Sorrise, concludendo subito. «Nessun prezzo regge il confronto del loro valore.»

Temo di essermi lasciato trasportare un po' troppo, ma mi mandi la zia che preferisco, mi capirai. Perdonami :ihih: Quello che Oliver ti consiglia è riassunto così:

♫ Chitarra Classica | 14 10 Galeoni (30% sconto)
♫ Manuale Corde Discordanti: Guida dei Chitarristi | 6 Falci
♫ Manuale Re Maggiore: Nota e Regalità della Chitarra | 8 Falci
♫ CD Malala Wisk #1, #2, #3 (+3 PS) | 7 Galeoni
♫ CD Blodwyn Bludd #1 (+1 PS) | 3 Galeoni
Se confermi o se aggiungi altro, il totale avrà comunque uno sconticino aggiunto.
A te la palla.
 
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view post Posted on 15/6/2020, 13:12
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La giovane Strega seguì il commesso, e rimase affascinata dal suo modo di fare; se lui fosse stato più grandicello o lei un po' più giovane, probabilmente Jenna avrebbe flirtato un pochino con lui, ma vista l'evidente differenza di età decise di trattenersi, solo un pochino. - Mi piaci ragazzo. Seguirò i tuoi consigli. prenderò la chitarra di cedro ... sì, si è unita al Wizard Voice ... - confermò la richiesta di Oliver - Prendo anche entrambi i manuali. vediamo per i CD ... - si fermò un momento a pensare - L'album Death is my friend potrebbe davvero fare al caso suo in questo momento. - Rimase ad osservare ancora un po' gli altri CD. - Ma si prendiamo anche gli altri CD. Spero davvero che possano aiutarla a ... risollevarsi un po'.-
Il suo sguardo per un po' si incupì, ma lo mandò e in un attimo tornò sorridente e pimpante come.
- Ok prendo tutto quello che mi hai consigliato. Fate consegne? Spero che le fate. Vorrei poter dare di persona questi regali a mia nipote, ma devo ripartire praticamente adesso. Consegna ad Hogwarts, come ho detto mia nipote è Tassorosso. - Rimase a fissare qualche secondo il ragazzo - Ah sì, dimenticavo il nome. Helen Mckay, Helen Willow Mckay, Non ho idea quale dei due nomi utilizza a scuola, quando cambiava paese e scuola, cambiava anche la scelta del nome. Io l'ho sempre chiamata Helen, Willow è il nome di mia madre ... e mi piace darle fastidio. Ok ricapitolando, prendo tutto, quanto pago in tutto? - Come suo solito la donna parlò velocemente. Rimase in attesa del conto, nel frattempo tirò fuori dalla sua borsa la sacca con i galeoni.
Una volta pagato, se ne sarebbe andata, non prima di fare un occhiolino malizioso verso il ragazzo, non flirtare con un ragazzo carino le riusciva difficile.




Lo so che ti piace la zia Jenna, per questo te l'ho mandata. Comunque prendo tutto. Scala i soldi dal mio conto
 
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view post Posted on 16/6/2020, 17:31
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« Evviva lo Zufolo » Helen McKay
Fin da quando aveva ottenuto il posto come commesso presso lo store musicale, Oliver si era sentito come a casa; circondato dalla musica per tutto il turno, in ogni occasione, quel lavoro perdeva il senso di ogni dovere e mutava in un vero e proprio privilegio. Non sarebbe stato il sogno nel cassetto, lo sapeva bene, ma se da un lato rappresentava il modo più semplice per facilitare le continue spese che faceva di volta in volta, dall'altro era un'occasione perfetta per destreggiarsi nell'ambito di una passione - la musica, il canto, l'arte - da sempre così vivida in lui. Coglieva il meglio di ogni aspetto, ne era consapevole. Non guastava il fatto che il signor Vinaccia, il proprietario, fosse per lui una figura di riferimento nel mondo magico: Oliver si tratteneva spesso fino a tardi, anche dopo l'orario completato, per dialogare con il vecchio Mago italiano circa nuove uscite, stili musicali all'orizzonte e tanti altri argomenti simili. Era piacevole ascoltare la voce più matura di un uomo che rispettava fin nel profondo, già dal principio; in più, Mr Vinaccia era una garanzia per conoscere tutte le curiosità più piccanti del panorama musicale del paese: relazioni clandestine, scoop da prima pagina, concerti già in programma, e così via. Per Oliver era un asso nella manica anche per gli articoli che scriveva per la rubrica musicale della Gazzetta del Profeta, e si augurava che lo fosse ancora per molto. Era per lui un vero piacere essere lì, da Evviva Lo Zufolo, quel negozio a più piani che ormai frequentava da tempo e per il quale si era adoperato in prima linea, a sua volta, per più di un aiuto nella sua ristrutturazione. Le parole gentili dei clienti erano il premio migliore, così quando i complimenti della Strega commentarono i suoi consigli, Oliver non poté fare a meno di sorridere con sincero apprezzamento. Reclinò il capo leggermente in avanti, in un cenno di rispetto e di ringraziamento, e quando anche il nome di Helen McKay comparve nella discussione, il suo cuore riuscì a cogliere il battito più vivo, il più intenso, il più atteso. Non era sorpreso: l'istinto, le coincidenze in atto, molto di quello che aveva collegato fino a quel momento gli aveva permesso di trarre la stessa conclusione, e tra tutti il nome della Tassorosso era saltato all'attenzione. Ne era però certamente condizionato, fin nel profondo, e in quel turbinio imprevedibile si accorse di essere travolto pienamente dalla nostalgia. Perché se quanto detto dalla donna lì presente fosse stato tutto veritiero, allora quel richiamo ai pensieri di distruzione, di morte e di disperazione incrinavano l'incanto ridente di una persona cui Oliver voleva bene, voleva bene davvero, più di quanto a distanza di tempo potesse ammettere. Non aveva idea di cosa stesse succedendo nella vita di Helen, e se ne dispiacque moltissimo: voleva essere presente, e si domandò se l'assenza della ragazza fosse dipesa proprio da quelle circostanze. Avrebbe voluto indagare, avrebbe desiderato rivederla, e parlarle per più tempo, senza tempo, per tutto il tempo. Sorrise, ad un tratto vinto da una malinconia che non aveva posto in considerazione. Ne approfittò per voltarsi, e governando la bacchetta magica attirò a sé in volo tutto il necessario: chitarra classica in legno di cedro, in una custodia di pelle scura, lucida e nera; gli album musicali e i manuali associati per lo studio dello strumento. Guidò la Strega fino al bancone principale, di nuovo all'ingresso, e quando si portò dietro la cassa, Oliver si ritenne pronto per concludere l'acquisto. Avrebbe dovuto rallegrarsi, aveva saputo essere d'aiuto e in gran parte lo era; per il resto, però, la consapevolezza di essere così distante da Helen iniziava a ferirlo fin nel profondo. Non parlò di sé, non si presentò: per un attimo fu tentato, fu tentato di dire di essere Oliver, proprio lui, e di essere stato una pagina importante nella vita di Helen. L'idea di non esserlo più, all'apparenza, gli impose silenzio; si era detto di non avere colpe nella fine della relazione, di aver scritto più lettere alla ragazza e di averla cercata, per molto e anche ovunque. Aveva interrogato i Docenti, gli altri Tassorosso, e via dicendo, invano. Ovunque fosse stata, Helen non aveva lasciato tracce. Si chiese se da parte propria non si fosse arreso troppo presto, e più sorpreso del solito da quei pensieri, si accorse di aver ultimato tutto e di aver giù riposto gli articoli in buste di carta, con note musicali ricamate in superficie. Sorrise, riprendendosi. «Non si preoccupi, sarà mia particolare premura far arrivare tutto a sua nipote.» Avrebbe provveduto presto, lo confermò ancora. Ripeté i prezzi, incluso lo sconto in percentuale per l'iscrizione al The Wizard Voice. Quando fu il turno di aggiungere alla spesa anche i due manuali, per i quattordici falci comuni, tentennò e alla fine non li calcolò nel totale, infilandoli in busta insieme ai CD. «Venti Galeoni e quattordici Falci, ma le svelo un segreto.» Si sporse leggermente, lasciando che un paio di cioccolatini scivolassero poco più avanti sul bancone: avvolti da carte coloratissime, le praline musicali - i DiscoPops - erano ancora un omaggio per la strega. «Le Falci non tintinnano così bene, consideri pure venti Galeoni e via. Con l'augurio che possa tornare a trovarci.»

Aggiornata.
Totale | 20 Galeoni e 14 Falci
= 20 Galeoni
 
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view post Posted on 16/8/2020, 11:42
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MARY J. GRENGER

Comprare casa era stato, tutto sommato, facile. Soprattutto dal momento in cui sua zia Hannah aveva deciso che, in quanto adulta, dovesse essere lei a prendere la situazione in mano. Mary la lasciò fare perché, a dirla tutta, anche lei temeva un po’ di poter essere fregata. E poco importava che la contrattazione avvenne tra una babbana ed un mago, Hannah non si fece scoraggiare neanche per un attimo. E allora, l’acquisto fu di per sé una faccenda molto veloce. Tutt’altro si poteva dire per l’arredo. Mary aveva dei soldi conservati proprio per quell’occasione, ma tra immaginare l’arredo perfetto ed effettivamente acquistarlo, passarono settimane e settimane. Lei poi era una persona sotto qualche aspetto insicura, e aveva chiesto aiuto a tantissimi amici, tra cui Matthew, Katie e sua zia stessa. Alla fine, aveva fatto gli acquisti maggiori, ora non le restava che comprare le ultime cose per rendere la casa ancora più sua. Un posto dove poter essere sé stessa sempre. Aveva già acquistato delle piante per gli interni e per il terrazzo, sua zia le aveva fatto portare il pianoforte che avevano in Scozia e quell’appartamento di piccole dimensioni assomigliava sempre più alla grifondoro.
Appena poggiate le mani sui tasti del pianoforte aveva percepito l’insistente necessità di circondarsi nuovamente di suoni, di musica. Per qualche anno aveva abbandonato la sua passione musicale ma avere nuovamente quello strumento dinanzi a sé le fece riaffiorare innumerevoli e bellissimi ricordi. Fu per quel motivo che si trovò, all’incirca alle quattro del pomeriggio, nel negozio di musica a Londra. Non era un negozio che aveva frequentato spesso a quindi, una volta entrata e accennato un educato 'buongiorno', non seppe con sicurezza come muoversi. Sapeva si trattasse di un negozio magico per sentito dire, ma nulla nel locale sembrava trasparire quella affermazione. Nulla, fin quando non lo vide. Oliver Brior. Ah, che bello. Gli occhi le si illuminarono quasi automaticamente e sul suo volto si produsse un sorriso a bocca semi-aperta. Oliver non era solo il suo caposcuola, per cui nutriva rispetto, ma un amico. Era anche vero che Mary non aveva avuto molte opportunità per passare del tempo con lui, un po’ per il suo lavoro, un po’ per gli impegni del Caposcuola; il sentimento di stima e amicizia che provava per lui non era mai affievolito. Tutt’al più era aumentato anche con la distanza. E quindi fece qualche passo in direzione del ragazzo.
Oliver! Ancora distante aveva alzato la mano destra per attirare la sua attenzione. Una volta vicino, si mise in punta di piedi per stampargli un bacio sulla guancia destra, per poi tornare in posizione normale.
Che bello vederti qui. Fu un secondo in cui ricordò che qualcuno, probabilmente Katie in modo malizioso, le aveva in realtà detto che Oliver lavorasse proprio lì. Anche lui grande appassionato di musica quindi.
Come stai? Gli chiese poi, con genuino interesse. La vita di Oliver l’affascinava molto: era una persona che le dava l’impressione non si fermasse mai. Diversamente da lei, che invece amava prendersi degli attimi di pausa per riflettere sulla propria vita. E rimuginare. Sono felice di averti trovato qui. Devo fare alcuni acquisti e mi farebbero comodo dei consigli. Continuò sorridendo un po’ in imbarazzo. La figura di Oliver, per quanto lei l’apprezzasse, le faceva riaffiorare dei sentimenti che, seppur lievi e privi di fondamenti, provava per il ragazzo.
Katie le aveva dato qualche consiglio su degli album di Celestina Warbeck. Mary aveva ascoltato giusto qualche canzone che le era capitata in alcuni locali. Il fatto è che la grifondoro non ascoltava molta musica di maghi, preferiva i cantanti babbani. Ma casa nuova, nuova Mary.
Ho preso casa, sai? È qui vicino. Beh, non proprio qui ma è a Londra. Si girò verso l’ingresso come se potesse effettivamente visualizzare la casa attraverso le pareti. Il suo era un velato invito, ma a quello ci avrebbe pensato, per bene, in seguito. In seguito, quando la sua casa si sarebbe rivelata presentabile.
Donò nuovamente la sua attenzione all’amico. E quindi, ho pensato di riempirla con la musica. E, a questo proposito…
Gli acquisti, sì. Il motivo per cui era entrata in principio nel negozio.
Mi servirebbe una radio e-
E a quel punto si fermò. Non ricordava il nome della cantante che le aveva consigliato Katie.
*Cel-, no. Celestine? Werbic? Werkeb? No, come si chiamava!*
Smise subito di tentare di ricordare e decise che chiedere aiuto ad Oliver fosse la scelta migliore.
Mi piacerebbe ascoltare qualche album nuovo. Pop, rock, qualche consiglio?


Bonjour! :<31:
Ho preso un po' di libertà sapendo che Oliver fosse l'unico garzone. Se qualcosa ti ha dato fastidio, sentiti libero di menare Mary come se non ci fosse un domani.
Mary acquista:
1xRadio magica.
5xAlbum musicali a tua discrezione, scegli quello che più ti piace.
Merci :fru:
 
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view post Posted on 19/9/2020, 12:54
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« Evviva lo Zufolo » Mary Grenger
Lo store musicale londinese era diventato ormai uno dei luoghi più familiari, apprezzati e piacevoli in assoluto per Oliver. L'amicizia che aveva stretto con il proprietario, il signor Vinaccia, superava di gran lunga una semplice relazione lavorativa, e nell'ultimo periodo iniziava ad affezionarsi ai clienti ancor più del solito. Come quella ragazzina dai dreadlocks variopinti, di tanto in tanto stuzzicati da un lieve incantesimo di librazione che la rendeva quasi una Medusa dei giorni odierni; aveva chiesto un violoncello che potesse contemporaneamente cambiare colore, forma e melodia al solo contatto. Una peculiarità tanto fattibile quanto fuori dall'ordinario, così Oliver le aveva spiegato come la magia più malleabile potesse tranquillamente giungere in soccorso - una coppia di trasfigurazioni, e giù di lì -, e come allo stesso modo lo strumento potesse risentirne nella sua più limpida qualità musicale. Un conto era suonare un violoncello, un altro conto era suonare un mini-violoncello. O un violoncello gigante. Alla fine la ragazzina si era lasciata convincere ed era stato bello per lui osservarla andar via con un'ampia custodia di pelle nera sotto braccio. Portare in armonia uno strumento e il suo suonatore era una di quelle sensazioni prive di confronto, senza alcun prezzo. Un po' come se da parte propria, curiosamente, Oliver riuscisse a far trovare l'anima gemella di qualcuno. Sovrappensiero com'era, ritornò al bancone per sistemare i plettri coloratissimi che un vecchio, abituale cliente aveva ordinato pochi giorni addietro. Un concerto di soli chitarristi, aveva detto. Forse ne poteva uscire pure un articolo per la Rubrica musicale del Profeta, il giovane commesso si era ripromesso di ripristinarla il prima possibile.
Con l'ultimo plettro in cassetto, Oliver recuperò un paio di occhiali da vista - non erano i suoi, ma la montatura aveva un ché di particolare. Con ogni probabilità qualcuno li aveva dimenticati al negozietto o ancor più semplicemente appartenevano all'altro commesso, James. Li infilò al volto per provarli, portandosi oltre il bancone fino ad imbattersi, distrattamente, in una figura che avrebbe riconosciuto in ogni tempo, e in ogni altro luogo. «Mary, è meraviglioso-»
Con l'espressione punta di sorpresa e vivo entusiasmo, Oliver si ritrovò presto piacevolmente coinvolto dall'arrivo della concasata. La guancia pizzicò al bacio passeggero, così al volo, anche quando l'altra si allontanò di nuovo; sorrise con gioia, e una parte di sé si accorse di essere improvvisamente, pienamente travolto da un soffio di malinconia. Di trascorsi, esperienze, memorie mai dimentiche, e di un pizzico di spensieratezza che in passato coltivava con più dedizione. Si riallacciò subito alla conversazione, inconsapevolmente ancora con gli occhiali al volto: James avrebbe fatto storie, lo sapeva, ma quel paio concedeva al Caposcuola Grifondoro una nota sbarazzina.
«Una casa tutta tua? Questa sì che è una grande notizia.»
Non riuscì a rispondere alla domanda d'esordio, quel come stai parve sfumare via alla sua attenzione al pari di una frase da circostanza; per lui, attento ai dettagli, era ovvio che non fosse sfuggita, ed era altrettanto ovvio che non fosse in grado di commentare a dovere. Confuso, avrebbe potuto dire. Preoccupato, nostalgico, arrabbiato, avrebbe ancora aggiunto. E anche elettrizzato, avventuroso, pieno di aspettativa: c'era un viaggio in programma per lui, e dietro il bancone del pianoterra aveva raccolto mappe, cartine e tutta una serie di informazioni. Si ripromise di concentrarsi al meglio per le richieste di Mary e così avanzò di un passo, sfiorandole appena un braccio.
«È sempre una bella idea affidarsi alla musica. Allora, per la radio risolviamo subito, seguimi pure.» Gentilmente, guidò così l'amica poco più avanti. Il salone del pianoterra brillava di uno e più strumenti, perlopiù classici e non incantati, Oliver invece proseguiva verso una direzione apparentemente chiusa, priva di un'uscita o un ingresso secondario. La parete conclusiva aveva un abitacolo che somigliava ad un ascensore, un po' come quello ministeriale, circondato da tutta una serie di poster di cantanti, band e musicisti del panorama tanto babbano quanto magico. Il volto più gioviale, paffuto e roseo di una donna di bell'aspetto, con tanto di capigliatura voluminosa, si animò alla loro presenza e ammiccò con divertimento. L'abito azzurrino, vestito di pagliette luminosissime, chiarì che si trattasse di un poster incantato. Oliver lo indicò, prima di invitare Mary a superare le porte improvvisamente aperte dell'abitacolo di fronte. «Celestina Warbeck, stella internazionale. Nonché la mia cantante preferita.» Un occhiolino a sua volta, e un bacio teatralmente sensuale nei riguardi della cantante in cornice. Poco dopo, le porte si aprirono su una stanzetta molto caratteristica: sembrava un sotterraneo, una cantina variopinta, con lampade caleidoscopiche sospese a mezz'aria da un punto all'altro, lasciando così che un'atmosfera pacata, soffusa, appena delicata sfumasse con la costante melodia di canzoni, brani e hit musicali che risuonavano da tante radioline - mille forme, mille colori, lì sulle mensole fino al soffitto. Al centro, e ovunque fino alle pareti, scivolava un dedalo di scaffali con così tanti album da non ammettere un conto neanche approssimato. La voce proprio di Celestina Warbeck intonava Un calderone pieno di forte amor bollente dalle frequenze di Radio Strega Network. Con sicurezza, Oliver fece un cenno all'amica, guidandola più avanti. Di fronte, Mary avrebbe potuto scegliere la radio che più desiderava: il colore, la dimensione, la struttura, ce n'erano alcune perfino a triangolo. «Ogni radio costa cinque Galeoni, permette di passare ad un colpo di bacchetta dalla musica babbana a quella del nostro mondo. Scegli pure. Per gli album, vediamo un po'.» Il suo sguardo cambiò per davvero. Dapprima come una semplice, rapidissima scintilla luminosa, fino a solleticare le guance in vere e proprie fossette di un sorriso pieno. Quella era la parte che più apprezzava di tutto il suo lavoro presso Zufolo. Era il momento in cui poteva ispirare e lasciar ispirarsi, affidandosi alla sua più grande passione, alla conoscenza del panorama musicale e ad una preziosa empatia che da sempre aveva contraddistinto tutto se stesso. Non appena Mary fosse stata pronta, Oliver l'avrebbe così condotta agli scaffali dedicati al genere rock. La memoria tattile si collegò ad ogni altra consapevolezza, mentre la mano destra così scivolava tra gli album fino a recuperarne una coppia. Copertine frizzanti, dalle tempre smeraldine e nere, con chitarre, bassi, banjo insieme ad un gruppo dai vestiti eccentrici, di vecchia generazione. «Non puoi dire di conoscere il rock senza aver mai ascoltato le Sorelle Stravagarie. Curiosità: sono tutti musicisti uomini.» Un altro occhiolino, e via. «Consiglio di prendere entrambi gli album, ma attenzione. Tales of Witchcraft and Imagination è il secondo, il più recente, e consiglio di ascoltare questo prima delle Compilation d'esordio. Capirai il perché.» Poggiò entrambi di lato, avanzando poco oltre. Uno sguardo accurato, ed estrasse presto un altro album, la copertina di un intenso giallo, con una motocicletta sgargiante e quelli che somigliavano a vere e proprie creature magiche. «On the Highway of Reborn, il primo album della band The Hobgoblins. Sì, se te lo stai chiedendo, non sbagli. Sono Goblin in motocicletta, e hanno un gusto musicale molto interessante. Ascoltalo e se ti piace, abbiamo anche il secondo album. Aggiungo anche Emily, Emily... Dove sei, Emily-» Si schiarì la gola, girandosi letteralmente per raggiungere lo scaffale alle sue spalle. L'etichetta pop svettava a caratteri cubitali su un trafiletto in plastica colorata. «Eccola qui, Emily Vannet e il suo unico CD, Fly with me, baby! Molto spumeggiante, anche ironico, ma alcuni testi sono davvero belli, e lei è sensazionale. Certo, un po' spericolata. Sai, Mary, ad un suo concerto Vannet diede in omaggio troppe api frizzole, e con troppe intendo... troppe. Era una propaganda per uno dei suoi brani, Fizzing Whizzbees, ma è seguita una vera e propria intossicazione da pungiglione di celestino. Quasi volavano tutti, chi si scontrava a destra, chi a sinistra. Alla fine è intervenuto il San Mungo. Comunque, è arte anche questa.» Sorrise, poggiando l'ultimo CD sugli altri - sullo sfondo verde, una donna dai capelli cortissimi, di un arancio fiammeggiante, vestiva un completino di pelle nera piuttosto aderente, e si muoveva con così tanta energia da sembrare pronta a schizzare via dall'immagine. Un altro disco arrivò prestissimo nel suo palmo, quasi di scatto, e Oliver parve carezzarne la superficie con più gentilezza. La stessa donna familiare, quella del ritratto incontrato poco prima in negozio, sorrideva con maestria, la pelle olivastra e il viso ridente, scintillava sulle tonalità dell'azzurro tanto del vestito quanto dello sfondo.
«Celestina Warbeck non può mancare, è la regina indiscussa del pop. Questo contiene i brani più famosi, e devi conoscerli. Insomma, anche solo per cantarli con me e la Signora Grassa.» Un commento divertito, e sospirò. Oliver soppesò ancora un istante gli scaffali, indeciso se prendere altri album o meno; alla fine, invece, tornò su Mary. Aveva parlato forse anche troppo. «Direi che per iniziare ci siamo, sono generi simili, ma voci diverse. Ognuna con le sue caratteristiche, ricapitolando io consiglierei: due CD delle Sorelle Stravagarie, un CD di Celestina Warbeck e un altro di Emily Vannet, infine il primo CD degli The Hobgoblins. In totale... » Socchiuse gli occhi, conosceva ormai i prezzi a memoria.
«In totale undici Galeoni, per tutti. Più la radio arriviamo a sedici. Cosa ne dici? Questo qui, invece, è da parte mia.» Non era chiaro di come né quando avesse recuperato l'ultimo album, se l'avesse nascosto dietro la schiena o già l'avesse avuto in tasca, quasi come in vero e proprio anticipo sui tempi. Stringeva tuttavia una copertina delicata, con un bagliore arcobaleno che sfilava via da una mano eterea, candida, di pelle diafana. Il titolo, Armocromia, sfumava sull'indaco in stile ancor più elegante. Oliver non lo poggiò sulla pila dei CD, lo porse invece direttamente alla concasata. «Malala Wisk, l'ultimo album. Perché una casa nuova è felicità, è indipendenza, è un inizio a tutti gli effetti. Ed è bello, lo è davvero. Ma una casa nuova è anche nostalgia, malinconia, incertezza, e i brani qui contenuti sapranno colmare dolcemente tutti quei momenti. E poi.» Sorrise, sorrise ancora. «Mi piace pensare che nella tua nuova vita possa esserci ancora una parte di me, Mary.»
Non aggiunse altro, non le spiegò che quell'album fosse per lui prezioso più di tanti altri, né le disse di come la musicalità di Malala Wisk, la Veela Cantante, non fosse per nulla paragonabile a tutti gli altri. Armocromia era dolcezza, ed era dolore. E come ogni altro dolore era rinascita, e infinito incanto. Al momento opportuno, con l'accordo e la conferma della Grifondoro, tutto poté tornare al pianoterra del negozio, i conti compiuti e l'omaggio aggiunto - avrebbe tolto la spesa dell'ultimo CD in regalo dalla sua paga, non sarebbe stato affatto complicato. A quel punto, un altro bacio da parte propria. Così passeggero, al volo, sulla guancia destra di Mary. Un altro bacio, e tutta la gentilezza di un'amicizia a cui Oliver teneva molto.

Per qualsiasi modifica, scrivimi pure. Altrimenti possiamo già considerare aggiornato. Passa a ritrovarmi, ricorderò gli altri album che posso consigliarti.

♫ Radio Magica | 5 Galeoni
♫ CD Sorelle Stravagarie #1, #2 (+2 PS) | 4 Galeoni
♫ CD Celestina Warbeck #2 (+1 PS) | 3 Galeoni
♫ CD The Hobgoblins #1 (+1 PS) | 2 Galeoni
♫ CD Emily Vannet (+1 PS) | 2 Galeoni
extra CD Malala Wisk #3 (+1 PS) | 3 Galeoni
Totale | 16 Galeoni

 
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view post Posted on 6/12/2020, 10:37
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Era un pomeriggio qualunque, di quelli che il docente ogni tanto occupava concedendosi una passeggiata. Era da tempo ormai che non si concedeva un pomeriggio di svago, fatto solo di amenità e lontano da impegni e da uffici vari. Se lo meritava davvero. Quando si ritrovò per puro caso di passaggio dinanzi alla bottega di Evviva lo Zufolo, fu la curiosità a spingerlo oltre la soglia. Non vi aveva mai messo piede il che contribuì notevolmente all'accesso. Dopotutto non aveva niente da perdere. Si concesse dunque qualche minuto, una perlustrazione degli articoli, al termine dei quali aveva già deciso di spendere parte del proprio denaro per acquisti dedicati. Era diventato davvero uno spendaccione.
Buongiorno
disse sperando di attirare l'attenzione del commesso di turno. Aveva visto alcuni album di suo interesse ma non sapeva proprio scegliere.
Ho delle grosse difficoltà nella scelta degli album musicali. Li trovo tutti interessanti. Quali mi consiglia ?
aggiunge più a se stesso che al commesso. Dopotutto lui aveva già preso la sua decisione.
Vabbe. Se volesse farmi un solo pacchetto, li prenderei tutti. Meglio non scegliere no?
Fece per girare la testa alla ricerca della posizione di quegli album al fine di indicarli quando la sua attenzione si focalizzò su altro. Sembrava un bambino in un negozio di giocattoli.
Ah dimenticavo. Vorrei anche un flauto di Pan e uno crea immagine. Grazie!
Aveva con sè il denaro necessario. Fatti i conti avrebbe pagato e via. Quel pomeriggio non era ancora concluso.

 
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view post Posted on 11/12/2020, 20:53
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Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno.

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Quella mattina Emma era uscita presto dopo aver messo in tasca i galeoni che aveva messo da parte per i regali di Natale. Qualche giorno prima aveva parlato con Oliver in sala comune e il bel Grifondoro le aveva fatto una lista di tutti gli articoli più interessanti che aveva "Evviva lo Zufolo": che era anche il posto in cui Oliver lavorava quando non aveva lezione. La giovane strega era uscita da sola, non aveva potuto chiedere a nessuno di accompagnarla, visto che aveva intenzione di fare dei pensierini a tutte le sue compagne di stanza, soprattutto a Mary, che era stata così gentile da regalarle quel bellissimo bracciale che aveva comprato alla festa di Halloween: quel bracciale oltre ad avere un valore affettivo, aveva anche un potere alquanto particolare. Mary era stata davvero troppo carina ed Emma voleva assolutamente ricambiare il suo pensiero; per questo quel giorno si era diretta da Oliver, il Caposcuola Grifondoro sapeva già cosa Emma avrebbe comprato per Mary, l'aveva anche aiutata a decidere quella sera in cui si erano ritrovati in sala comune. Quando arrivò al negozio entrò fischiettando Jingle Bells, saltellando fino al bancone. Olly! Quella mattina era più bello del solito ed Emma per poco non dimenticò il motivo della sua presenza lì. Sono venuta per il regalo a tu sai chi... strizzò l'occhio in segno di complicità. Sai già cosa devi impacchettare! Aveva un sorriso radioso, le piaceva un sacco fare i regali e poi la vista di Oliver la metteva sempre di buon umore. A Mary sicuramente piacerà! La sua compagna di stanza era sempre stata dolce con lei da quando l'aveva conosciuta, e a prescindere dal regalo che le aveva fatto, Emma aveva molta stima di lei. Grazie mille! Prese il sacchetto e diede a Oliver i galeoni che gli doveva. Adesso devo scappare, devo passare anche in altri negozi... era dispiaciuta di dover andare già via Ci vediamo in sala comune! Dopo aver salutato il bel mago, la strega si diresse ai Tiri Vispi: aveva altri pensierini da comprare.






Tu già sai :fru:
 
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view post Posted on 16/12/2020, 20:52
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tVeoihq
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Evviva lo Zufolo » Londra
Sirius White
Continuava a giocherellare con un filo scucito di un cappello vistosissimo, di mille colori, con tanto di ponpon in risalto. Una bambinetta l'aveva lasciato lì poco prima, distratta com'era dai cioccolatini musicali che Oliver le aveva gentilmente offerto: la madre della ragazzina, in effetti, aveva compiuto un ordine di ben cinquanta Galeoni, tutti in una volta soltanto. Non aveva preteso sconto di alcun genere né aveva chiesto aiuto per trasportare la serie di strumenti da parete che aveva acquistato. Da parte propria Oliver non aveva dovuto scomodare neanche gli addetti agli incantesimi di mobilitazione, aveva semplicemente, banalmente condotto a termine la vendita, con più sorrisi e convenevoli di circostanza del solito. Alla fine, curiosamente, aveva ricevuto addirittura quello stesso cappellino; certo, non era stata quella l'intenzione della ragazzina, ma il benessere economico in cui sembrava che versassero lei e la madre lasciava intendere nitidamente che quella, tra tutte, non fosse chissà quale grande perdita. Quando James si avvicinò a passo spedito, Oliver ignorò ogni borbottio di protesta del collega. Non aveva idea di quali programmi il ragazzo avesse per quel giorno, forse Mr Vinaccia gli aveva chiesto di sistemare gli ultimi arrivi o forse di assicurarsi che al reparto delle lire magiche tutto fosse tornato all'ordine: poche ore prima, infatti, una vecchietta così simpatica era stata vittima dell'effetto d'infatuazione di una lira d'amore. Cose che non dovevano accadere, ma quello strumento in particolare era stato inviato da un altro musicista con la richiesta di una revisione, e in effetti...
«Tieni, un cappellino per te.» Si portò oltre il bancone nell'esatto momento in cui James passò di fronte, e zac gli sistemò quel vistoso capo d'abbigliamento proprio sulla testolina. Con un'imprecazione peggiore di una stilettata da parte dell'uno e un sorrisetto divertito da parte dell'altro, soltanto l'arrivo di un cliente riuscì a salvare Oliver. L'avrebbe riconosciuto ovunque, anche a distanza di metri e metri; sembrava che James, ormai libero da un paio di scatole, si fosse fatto avanti con gentilezza, ma Oliver lo fermò altrettanto in fretta. «Oh no, Jam. Lui è mio.»
Lo disse con sicurezza, e una punta di gelosia che mal s'addiceva alla sua voce. Non provò imbarazzo, era certo che Sirius White avesse afferrato il senso del messaggio al volo. Così come sapeva, a malincuore, di aver appena servito a James l'occasione perfetta per prenderlo in giro per giorni. Da soli, ormai avvicinatosi, Oliver sorrise. «Non penso di averti mai visto da Zufolo, è un piacere. Chiedevi degli album musicali, non è così? Nessuno potrà aiutarti meglio di me.» Ammiccò, facendo largo con le braccia. Invitava a proseguire oltre il corridoio, fino ad un'ala dedicata a uno e più poster. La richiesta dell'amico riuscì a strappargli un'espressione di pura, genuina curiosità, oltre che una di sorpresa. Poté condurlo ai cunicoli così vivaci di uno e più album, in un dedalo incredibilmente artistico, e soppesò nel frattempo il volto del Docente come a chiedersi se si trattasse di uno scherzo o meno.
«Intendi... tutti La domanda sfumò via in una constatazione particolarissima. Non credeva di aver mai venduto insieme ogni album lì presente: poteva ben dire che lui li avesse tutti, dal primo all'ultimo, appassionato alla musica in ogni suo genere fin da bambino. Ma venderli... venderli tutti in una sola spesa era un altro paio di maniche. Anche lui aveva acquistato i CD volta dopo volta, gustandone l'uscita e le novità nel panorama musicale del mondo magico. Annuì, comunque. La bacchetta già sfilava in rapidissimi incanti di librazione l'uno e l'altro album, che andarono sistemandosi così in una pila alta, molto alta, sempre più alta.
«Li mettiamo in un cassetto così non li perdi per strada. Non so cosa ti spinga ad un interesse tanto esteso per la musica, ma consiglio di iniziare dal Mago di Oz, proseguire con le Sorelle Stravagarie e con la band The Hobgoblins. Ricorda questi tre, e ascolta soltanto alla fine voci più armoniose e delicate come quelle di Malala Wisk e Celestina. Un'altra idea è ascoltare in ordine cronologico di rilascio album, trovi le informazioni sull'etichetta.» Aveva sistemato tutto in una scatola, nel frattempo, le copertine sembravano brillare in tinte iridescenti. «Per la coppia di flauti, saliamo.» Al piano riservato agli strumenti a fiato, tutti magici, una leggera sinfonia si sospendeva intorno. Indicò poco più avanti dov'erano arrivati, lì una serie di scaffali accoglieva sinuosamente numerosi flauti di una e più manifattura. Cercò di condurre Sirius ancora oltre. «Consiglio il legno, il suono sarà molto più delicato. In molti preferiscono altri materiali, sono convinto per te possa essere più indicato il legno.» Avrebbe atteso una sua scelta, naturalmente, prima di continuare. «Quelli che consideri sono entrambi flauti magici molto singolari, il Flauto di Pan agisce come richiamo verso le creature, il Flauto Crea-Immagine è ancor più particolare, e scoprirai sia ben più intimo.» Non aggiunse altro, abbozzò invece ad un altro sorriso. Apprezzava infinitamente snocciolare poche, brevi informazioni sugli strumenti, lasciando che fossero proprio i musicisti ad accorgersi del loro potenziale migliore. A quel punto, senza ulteriori cambiamenti né tentennamenti, avrebbe condotto Sirius White di nuovo al pianoterra. Sistemati anche i due strumenti in separate custodie di pelle, cercò una busta molto più estesa per contenere l'uno e l'altro. Una cassetta di legno per gli album, invece, poteva tranquillamente essere sostenuta da una mano, il peso era stato incantato al volo per non creare disagi. Impiegò qualche minuto per consultare e ricordare il prezzo di tutto, e quando controllò per la seconda e terza volta il totale, si rivolse all'amico di nuovo. «Molto bene, Sir. Tutti gli album vengono quarantuno Galeoni, ciascun flauto magico viene venti Galeoni l'uno, quindi altri quaranta. In totale è ottantuno Galeoni. Consideriamo uno sconto amico-del-commesso...» Sorrise, gentile. «Scherzavo, altrimenti Mr Vinaccia mi licenzia. Considerando la spesa, settantotto Galeoni andranno bene. Aggiungo un sacchetto di DiscoPops, sono cioccolatini magici, appena li mangi potrai sentire musichette di sottofondo.» Spinse sul bancone un sacchetto in tela, con una e più note stilizzate in ricami di superficie. A compravendita ultima, poté salutare l'altro con affetto. «Sir, evita di svaligiare altri negozi, però. Non saprò cosa regalarti a Natale, altrimenti!»

Tutti gli album che trovi in prima pagina sono diciannove per un totale di corrispettivi punti salute e di 41 Galeoni come prezzo; ho considerato ultimato l'acquisto, qualora non sia così resto a disposizione.

***

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Evviva lo Zufolo » Londra
Emma Green
Something about you / they don't love you like I do. Canticchiava quel motivetto da ore, fin da quando era arrivato di mattina presto allo store musicale. Per molto tempo non c'era stato nessuno lì, oltre lui. Né il proprietario né l'aiutante si aggiravano nei dintorni, e ad eccezione di un paio di clienti mattinieri non c'era stato altro incontro. In effetti era stato un po' triste, solitamente lui copriva i turni pomeridiani e non si era mai accorto di come fosse il negozio ad inizio giornata; quella strada, tra l'altro, era tra le più trafficate di Londra. Ne aveva approfittato per imbastire l'anteprima di un articolo che avrebbe voluto curare e mandare in stampa per la rubrica musicale del Profeta, e di tanto in tanto aveva cambiato frequenza sulla radiolina vermiglia accanto a lui, proprio sul bancone. Aveva perso la cognizione del tempo, a quel punto, e l'unica distinzione al riguardo altro non era stato che il ritornello di un brano appena ascoltato. Dopo ore fu grato dell'arrivo dei clienti, passava dall'uno all'altro con cortesia, consigliava strumenti musicali anche solo da quel poco che veniva raccontato, e quando le conversazioni vertevano sui generi dei rispettivi dischi in vendita allo store, Oliver ne era perfino più emozionato. Era un mondo che trovava familiare, e di certo Evviva lo Zufolo custodiva in sé un incanto che non aveva eguali. Salutò così un'ultima cliente prima di imbattersi in un volto di qualcuno che riconobbe all'istante. La bocca si arricciò in fretta in un sorriso sincero, gli stessi occhi tradirono una scintilla più luminosa.
«Emma, ciao! Hai fatto buon viaggio?» Non sapeva con chi o in che modo l'altra fosse arrivata, e fu tentato di chiederle se avesse avuto bisogno di un passaggio al ritorno. Tuttavia, ne aveva ancora per un'ora e la concasata sembrava di fretta. Era incuriosito dagli altri acquisti di cui l'altra aveva accennato, da parte propria però quanto richiesto dall'amica era già pronto. Dal primo cassetto del bancone, infatti, Oliver recuperò subito un pacchetto avvolto già in carta regalo: sullo sfondo rosseggiante a tinta unita, chiavi di violino brillavano in decorazione dorata, spostandosi per magia da un punto all'altro dell'involucro in una tacita, ma artistica danza. Passò tutto alla concasata e ammiccò: era felice di essere stato d'aiuto. La destinataria del dono ne sarebbe stata entusiasta, ne era convinto. Comunicata la cifra della spesa, passò ad Emma un plettro in omaggio, avvinto ad una catenina argentea che quasi lo rendeva un bracciale. Con un ultimo sorriso poté salutarla. «Ottimo acquisto, ti aspetto di nuovo in futuro. Ci vediamo al Castello.»

Lo aggiorniamo dopo la consegna, così la birbantella non scopre nulla. ♥
 
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view post Posted on 17/12/2020, 21:54
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We are all immortal until proven otherwise

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CASEY BELL ▴ PREFETTO ▴ 16 ANNI
«Potentissssimo questo beat.» Casey faceva oscillare la sua testa ossigenata al ritmo delle Sorelle Stravagarie sotto le cuffie di Evviva lo Zufolo come se fosse in procinto di diventare animagus piccione. Ogni tanto accennava le parole della canzone credendo di cantare a tono bassissimo quando invece per il volume alto che le tappava le orecchie la sua voce tuonava strofe per l'intero negozio. E che voce. I clienti fuggivano da quella sezione, sotto lo sguardo - e l'udito - probabilmente dolorante del commesso che finalmente si rendeva conto quanto fosse appropriato il cognome della sua concasata. Sì, la Bell era proprio stonata come una campana. Quante volte lo abbiamo detto? Ne era abbastanza consapevole, tanto da aver evitato come una saltatrice d'ostacoli professionista tutti i membri del The Wizard Voice che facevano volantinaggio per i corridoi del castello. Ciò però non voleva dire che non apprezzasse la bella musica.
Si avvicinò alla cassa e fece cadere sul bancone con un sonoro botto uno scatolone immenso colmo di dischi. Consapevole di aver fatto una scelta stramba, prevenne l'ovvio con la prima che le partorì il cervello. «Avremo bisogno della colonna sonora adeguata mentre calpesteremo le gemme delle altre casate alla consegna della Coppa.» Poi la dissolse nell'aria con un gesto della mano e un «scherzo» prima di consegnare il malloppo.
Assieme allo scatolone di dischi altri due oggetti dovevano essere messi dentro una busta, possibilmente impacchettati con un bel fiocco e carta regalo.
«Io e Les stiamo raccogliendo un bel po' di musica per il festino post-ballo in sala comune, io qui e lui in qualche negozietto nella Londra babbana. Voi avete preso le schifezzine da mangiare, vero? Altro polpettone mentre ballo in sala grande e vado a letto col sapore di morte in bocca.» Così svuotò il suo portafoglio nelle tasche di Oliver e carica come un mulo si diresse all'uscita. «Ad maiora, fra'. Ci vediamo a scuola.»
Tutti i dischi e i cofanetti sul mio conto. Dovrebbero essere 41 Galeoni.
In più 35 Galeoni per i tu sai cosa da addebitare sulla camera blindata tu sai quale.
Edit: sì, sì, oggi ho deciso di fare il Sirius.
 
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view post Posted on 19/12/2020, 17:53
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Lasciandosi Diagon Alley alle spalle, Jolene comincia a percorrere le strade di una Londra che conosce altrettanto bene: è la parte babbana della capitale ad aver sempre accolto la dimora della sua famiglia, fin dall'infanzia, e la giovane vi si trova a proprio agio come se fosse a casa. Certo, permane, tra lei e questo mondo, una distanza che quello magico non conosce. Jolene, infatti, poco sa della tecnologia o della vita quotidiana dei babbani. Il suo sguardo si mantiene esterno, abbastanza avvezzo a ciò che vede da non considerarlo strano, ma mai così immerso da riconoscersi del tutto.
In questo momento si sta muovendo nei pressi di Tottenham Court Road, scorrendo con attenzione i negozi che si affacciano sulla strada. Sa che qui intorno troverà Evviva lo Zufolo, il negozio di musica che ricorda per esservi andata qualche volta da adolescente. Allora accompagnava Oscar, suo padre, che, da grande appassionato di musica, di tanto in tanto sentiva la necessità di allargare la sua già vasta collezione di vinili.
Sebbene non ricordi precisamente la collocazione del negozio, riesce infine a trovarlo. L'ambiente le si mostra in quelle particolari vesti doppie che sono tipiche dei luoghi che si rivedono dopo molto tempo: insieme familiare ed estraneo, un intreccio di conferme dei suoi ricordi e novità in cui si srotolano gli anni trascorsi. Per qualche attimo, Jolene viene sopraffatta da tutto ciò. Il suo primo istinto è di lasciarsi trasportare dalla malinconia, di confrontare ciò che è con ciò che è stato, ma il presente si impone a tutta la sua attenzione nel momento in cui riconosce una figura sulla cui collocazione è impossibile confondersi.
«Oliver?» La sorpresa è vivace nel suo timbro, Jolene è inconfondibilmente felice di rivedere il Grifondoro. «Mi ero dimenticata che lavorassi qui» ammette, tirando un po' giù l'ingombrante sciarpa che ad ogni momento minaccia di inghiottirle metà del viso. Jolene è nel bel mezzo delle sfrenate compere natalizie, e per accorgersene basta dare un'occhiata ai due sacchetti che fa dondolare distrattamente.
«Come stai? Sai, sono in missione segreta, quindi che resti tra noi. Ma so che qui vendete delle radio magiche, vero?» Si guarda intorno, cercando di individuare gli articoli di suo interesse. Sa che non potrebbe desiderare una guida migliore di Oliver, ricorda ancora la semplice prontezza con cui l'ha aiutata a scegliere un regalo per suo padre alla festa di San Patrizio di qualche tempo fa. «Volevo anche prendere gli album di Malala Wisk, tutti quelli che avete. Amo la sua musica.»
Al momento di pagare, in un veloce ripensamento Jolene aggiunge agli acquisti anche tre sacchetti di praline di cioccolato. Infine, quando deve prendere congedo, rivolge ad Oliver un largo sorriso. «Grazie di tutto, buon lavoro! Immagino che ci vedremo al ballo di Natale.»


Jolene prende:
- Malala Wisk #1, #2 e #3
- Una radio magica
- Tre sacchetti di Disco Pops
Grazie Ol caro :*-*:
 
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view post Posted on 21/12/2020, 14:27
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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Erano ufficialmente iniziate le vacanze di Natale e anche la tassina, come molti studenti di Hogwarts, era tornata a casa per trascorrerle in famiglia.
Quel giorno era a Londra dai suoi parenti, dove avrebbe festeggiato insieme ai genitori il Natale, e insieme ai cugini aveva deciso di fare un giro in centro.
Alla festa di Natale a Hogwarts era rimasta particolarmente colpita dall'ospite musicale, .SHEY, di cui aveva letto pure sulla Gazzetta del Profeta; così aveva chiesto se potevano passare da "Evviva lo Zufolo", uno dei negozi più forniti della capitale, per poter acquistare il CD.
Non era solita ascoltare molta musica, ma quel giovane emergente aveva una voce talmente bella e particolare che l'aveva lasciata di stucco; per non parlare dei testi, le sue parole avevano fatto breccia nel cuoricino della tassina.
Cristopher e Juliet, vivendo praticamente di musica, accettarono con piacere di accompagnarla; sicuramente compiaciuti che anche la cuginetta si stesse avvicinando a quest'arte.
Una volta arrivati davanti al negozio la piccola rimase qualche istante ad ammirare la vetrina, dove erano esposti così tanti CD e strumenti, dai più moderni ai più classici finemente lavorati, che non sapeva più dove guardare. Cominciava a capire perché i cugini erano così tanto appassionati.
Entrata al suo interno fu piacevolmente scaldata dall'ambiente, era enorme e accogliente e Camille, tentata di perdersi tra i vari corridoi, fece un giro per il piano terra dando un'occhiata ai vari CD prima di chiedere aiuto per cercare quello che le serviva.
Ancora con lo sguardo curioso che vagava tra i vari espositori si avvicinò al commesso.
-Salve, buongiorno, vorrei acquistare il CD di .SHEY. Ho ascoltato le sue canzoni alla festa ad Hogwarts e niente, me ne sono praticamente innamorata- mentre finiva di fare la sua richiesta però le venne la folle? Idea di acquistare qualche altro CD, chissà se avrebbe trovato qualcosa di altrettanto bello e in sintonia con i suoi gusti.
-E, se non è un problema, avresti qualche altro artista da consigliarmi? Magari sullo stesso genere di .SHEY?- in fondo era sempre meglio affidarsi a chi se ne intende maggiormente.
Sicuramente ne sarebbe uscita soddisfatta, ma soprattutto avrebbe visto i cugini gongolare con un "te lo avevamo detto" stampato in faccia.



Come promesso eccomi qua :fru:
Allora, ricapitolando prendo il CD di .SHEY + 4 CD a tua scelta :fru:

PS: Ho ambientato dopo la festa di Natale, così posso dire che la piccola è a casa per le vacanze senza sovrapporre le cose, spero non sia un problema
 
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307 replies since 2/8/2010, 18:50   8367 views
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