Evviva lo Zufolo » Londra
Casey Bell
Le carole natalizie erano naturalmente arrivate anche allo store musicale, lì avevano lasciato il segno e continuavano da mattina a sera a stuzzicare dolcemente i vari clienti che si susseguivano; dalle radio incastonate come gemme preziose tra uno scaffale e l'altro, opportunamente nascoste allo sguardo comune, si sospendeva - talvolta delicatamente, talvolta in ritmo più battente - una serie di motivetti che la maggior parte dei visitatori riconosceva, e canticchiava a sua volta. C'era chi come James non ne era affatto partecipe, suscettibile ad ogni
Silent Night di passaggio; e chi, come Oliver, ne era coinvolto fin nel profondo. Non avrebbe potuto negare di aver atteso il Natale come un amico di lunga data, quella era di gran lunga la sua festività preferita in assoluto; non importava, allora, di non sapere ancora con chi, come, e
dove avrebbe trascorso la Vigilia - si era ripromesso, infatti, di non rientrare a casa, non dopo gli ultimi trascorsi; quello che aveva desiderato così intimamente era proprio lì, tutto intorno: tra i volti di ragazzini che si avvicinavano per la prima volta alla scoperta della musica, tra genitori e figli agghindati tra cappotti pesanti e cristalli di ghiaccio tra i ciuffi solitari, e soprattutto nella melodia spensierata di canzoni che sempre avrebbero saputo affascinare. Il Natale, ne era consapevole, conquistava il suo cuore per la spensieratezza che magistralmente vestiva; e così, a dispetto di ogni altra cosa, a dispetto di ogni altro momento, sorrideva all'uno e all'altro con gentilezza. All'ultimo assolo di Emily Vannet, la radiolina acquamarina sul bancone passò in fretta al tradizionale brano di
Jingle Bells, e una coppia di flauti traversi lì accanto - incantati a loro volta, entrambi in attesa di consegna - si animarono come partecipanti all'armonia improvvisa. Un motivetto allegro, ritmico, molto scandito guidò Oliver verso il prossimo cliente; quando si accorse che fosse Casey, non poté che apprezzare la coincidenza. L'indice della mano destra ticchettò sulla radiolina.
«Jingle Bells ed ecco Bell.» Un occhiolino divertito, mentre il motivetto rock scivolava lungo tutto il negozietto.
«Potrebbe essere l'incipit di una storia natalizia, io ci farei un pensiero ché l'Agrippa Edizioni cerca nuovi talenti.» Con un sorrisetto, si affrettò a contare rapidamente gli album nel cassetto che Casey aveva già preparato - non poté che esserne tacitamente grato - e confermò così le parole dell'altra con un rapido cenno del capo. Erano tutti i dischi che fino a quel giorno avevano in store, e se non fosse stata per la spiegazione successiva della studentessa, Oliver avrebbe di gran lunga pensato vi fosse una svendita in corso di cui lui - bizzarramente - non era stato posto a conoscenza. Non era la prima cliente che veniva lì per portare via tutti gli album, il ricordo recente di Sirius zampillò in modo vivido. Però l'amica aveva ragione, e sebbene lui fosse un pizzico scaramantico - al punto da non commentare, limitandosi ad un'espressione di pura, febbrile aspettativa - gli occhi tradivano una felicità che avrebbe voluto custodire a lungo. Ci sperava, ci sperava con tutto se stesso, e ogni giorno che passava in Sala Grande lo sguardo continuava ad ammirare i rubini della clessidra rosso-oro. Chiuse il cassetto sul bancone e recuperata la coppia di strumenti musicali di cui già era a conoscenza, si premurò di inserire l'uno e l'altro in cartoni separati, di colori vivaci e con un fiocco in bella mostra. Ad un colpo di bacchetta, infine, animò la serie di chiave di violino in superficie e tutto apparve ben più decorativo di quanto già non fosse.
«Mi preoccupo più di te che di Les, ma hai via libera assoluta. E...» Abbassò appena il tono di voce, sistemando nel frattempo tutto in buste ben più facili da trasportare per l'altra.
«Conta su di me.»Concluse così, pescando subito un paio di cioccolatini, marca DiscoPops, e passandoli sottobanco al suo Prefetto. Quel
fra', tra tutti, stuzzicò la sua curiosità più vivida, e si chiese se si trattasse di un nuovo gergo che non aveva mai sentito prima. Comunque, comunicò il prezzo totale - quarantuno Galeoni per l'una, trentacinque Galeoni per gli acquisti di Casata - e incassando tutto, ammiccò.
«Sempre un piacere... frà.» Sì, doveva lavorarci.
Diciannove album per rispettivi punti salute, totale 41 Galeoni per te. Una coppia di Tamburo del Fuoco (15 Galeoni) e un Flauto Crea-Immagine (20 Galeoni) per la Casata Grifondoro e tante belle cose *fru***
Evviva lo Zufolo » Londra
Jolene White
Era in trepidante attesa, per una notte intera aveva seguito gli aggiornamenti della semifinale del Fwooper d'Oro come il più appassionato tra gli adolescenti; in dormitorio, al Castello di Hogwarts, altro non aveva fatto che ticchettare con la bacchetta magica sulla radiolina vermiglia che aveva acquistato tempo prima. Quanto,
quanto avrebbe dato per essere lì con tutti loro, al Globe Theatre di Londra. Avrebbe pagato qualsiasi somma richiesta, fino a svuotare l'intera camera blindata che aveva alla Gringott's; avrebbe fatto di tutto, ne era convinto, ma quel periodo era stato meschino nei suoi riguardi. Avrebbe potuto ottenere un pass d'accesso come giornalista della Gazzetta del Profeta, aveva già seguito quella strada e non sarebbe stato così problematico. In effetti... in effetti non ci aveva pensato. Impegnato com'era stato tra una palude portatile gettata al primo piano di Hogwarts, le continue lamentele degli studenti che non riuscivano a superare il corridoio in tempo per le altre lezioni, e le ripicche di Penny che ancora desiderava sapere quando, come, e perché non avesse deciso in definitiva i suoi programmi per le feste, e tanto, tanto altro, Oliver era stato banalmente distratto. Per la prima volta in assoluto, infatti, ne era stato così condizionato da perdere la cognizione del tempo, tanto da aver lasciato che un'occasione simile sfumasse davanti ai suoi occhi come volo di gufo. Si era ripromesso, ad ogni modo, di non correre lo stesso rischio per la finalissima dell'ambito concorso musicale. Oh sì, l'avrebbe ottenuto, quel maledettissimo pass: a costo di chiederlo con i denti e con il sangue.
«James, puoi...» Borbottò qualcosa in modo indistinto, occupatissimo a
carezzare la prima di una numerosa serie di scatole appena arrivate. Lì dentro, lo sapeva, c'erano i dischi di .shey, e lui era letteralmente in brodo di giuggiole. Sognava di ascoltare tutti i brani con profonda, intima partecipazione, e non vedeva l'ora di concludere il proprio turno di lavoro per dedicarvisi con tutto il cuore. Quando però si accorse di un volto familiare, e quando ne riconobbe la voce, scattò sull'attenti. Sorrise con quell'espressione tra la sorpresa e l'entusiasmo, le gote arrossate. Dietro il bancone dov'era, stringeva la scatola come tesoro, e quasi somigliava ad una mistica, antica creatura. Voleva essere il primo a svelarne il contenuto.
«Oh Jolene, che bello incontrarti.» Lo disse con sincerità, il tono di voce di una nota più alta. Si premurò di schiarire la gola, abbozzando un'espressione di scuse.
«Proprio così, ma più che lavoro, è un'infinita passione. Zufolo è un negozio dalle mille sorprese, ma...» - indicò le buste dell'altra -
«...le missioni segrete hanno sempre la precedenza.» Aggiunse un occhiolino, preparandosi a sistemare tutto in variopinte buste con note musicali; proprio in quel momento l'altro collega passò di lì e sembrò adocchiare la stessa scatola di Oliver. Lo vide con la coda dell'occhio, e volse tutta la sua attenzione nell'esatto istante in cui James tentò di appellare il pacchetto. Imprevedibile, il più giovane vi si avvinghiò come un calamaro, e lasciò che il sortilegio in atto si estinguesse senza riuscita. Fulminò poi James con una smorfia, palesemente stizzito. Quando nascose la scatola sotto il bancone, tornò su Jolene - tutto era accaduto in pochissimi secondi.
«Perdonami, sono arrivati i dischi di .shey, il nuovo cantautore, e devo aprirli io. Non quella specie di Jarvey- hey, James, via da qui!»Gli puntò l'indice della mano destra, appena spazientito; non riuscì a nascondere un sorrisetto divertito.
«Ci sono. Allora vediamo, abbiamo tre dischi di Malala Wisk, è un'artista straordinaria.» La voce si addolcì velocemente, e Oliver quasi accentuò il verbo presente. Per lui, in effetti, la Veela Cantante era ancora lì, immortale come soltanto il talento sapeva essere. Le tre copertine, appena recuperate dai cassetti della scrivania, brillavano di colori eterei, così iridescenti nelle tinte pastello. Erano bellissime, a suo avviso, e l'ultimo album - con il profilo di una mano stilizzata, e un bagliore arcobaleno tra le dita - già soltanto alla vista rivelava uno stile ineguagliabile. Si accorse di aver trattenuto un sospiro, malinconico com'era.
«Il primo album si intitola Struck by Wave, forse ne avrai sentito parlare perché contiene il famoso brano del Troll che si innamorò di una Sirena. Scoprirai che sia un ritmo più vivido, più sul pop. Il secondo è molto, molto delicato, sfuma sull'introspezione vera e propria, si chiama Fighting Against The Dark e trovo sia incredibile.» Accompagnò l'ultimo disco come in una presentazione ben delineata, e lì soffermò il suo sguardo.
«Il terzo album è postumo, Armocromia. Ed è un capolavoro, molte tracce sono di sola voce, non hanno accompagnamento musicale. Sai, era un album che non doveva essere rilasciato, e dopo la scomparsa di Malala Wisk è stato un dono per tutti noi.» Ricordava la coppia di articoli che aveva dedicato alla star internazionale, così come la triste vicenda che vi si legava indissolubilmente attorno. Una vicenda, quella, che aveva in sé ancora qualcosa di irrisolto. Concluse con un sorriso velato di mestizia, di quella però che pungeva dolcemente il cuore.
«Ma tu, Jolene, ne saprai cogliere ogni meraviglia. Per la radio, a te la scelta.» Si portò gentilmente oltre il bancone, mostrando sulla destra una serie di scaffali pieni di radioline di una e più forme, tinte e decorazioni. Nel frattempo, quella vermiglia sul bancone passò alla voce della radiocronista Glenda Chittock, che ripeteva al pubblico magico il sorprendente successo di .shey e della sua musica. Oliver sorrise, deliziato. Non appena l'altra avesse comunicato la radio desiderata, ad un colpo di bacchetta sarebbe arrivata in volo fino a posarsi dolcemente lì davanti, proprio per lei.
«Molto bene, sono sette Galeoni per i tre dischi, cinque Galeoni per la Radio Magica e quindici Falci per i tre sacchetti di DiscoPops. A proposito, non chiedermi perché, ma le praline blu sono sempre le migliori.» Così, sistemato tutto in buste molto raffinate, completò la vendita: confermò il totale di dodici Galeoni e quindici Falci, e con un altro sorrisetto le passò un quarto sacchetto di dolcetti.
«Ci puoi giurare che sarò al Ballo. Devo solo trovare un paio di ali adatte.» Aveva parlato in tono ironico, sebbene a ripensarci non fosse affatto uno scherzo. Cercava
davvero le ali migliori, aveva già un'idea per il suo abito. Se non vi fosse stato altro, comunque, avrebbe accompagnato Jolene all'uscita con gentilezza. Sperava che le buste non fossero troppo d'impiccio, ma quando vide James aggirarsi verso il bancone, corse a perdifiato all'indietro.
«La scatola è mia, brutta salamandra affumicata!»Malala Wisk #1, Struck by Wave (2 Galeoni)
Malala Wisk #2, Fighting Against The Dark (2 Galeoni)
Malala Wisk #3, Armocromia (3 Galeoni)
Radio Magica (5 Galeoni)
DiscoPops x3 x4 (15 Falci)
Totale 12 Galeoni, 15 Falci
♥***
Evviva lo Zufolo » Londra
Camille Donovan
Il negozio andava riempiendosi di continuo, istante dopo istante, e se non fosse stato per l'Incantesimo Estensivo tra le pareti, Oliver avrebbe temuto per la sicurezza generale. Era come assistere ad un incredibile via vai di colori, ancor prima che clienti veri e propri - i loro abiti, i loro cappotti, perfino i loro cappelli più vistosi, tutto realizzava una cornice d'insieme pienamente vivace. Era piacevole, non poteva nasconderlo, ma portava con sé un carico di lavoro infinitamente superiore al resto degli altri giorni: gli acquisti natalizi non erano diminuiti dopo la coppia del ventiquattro e del venticinque Dicembre, e al contrario lo store musicale accoglieva cortesemente tutti coloro che ancora erano in ritardo con i regali da concludere. Se per Zufolo era un vantaggio vero e proprio, per Oliver cominciava ad essere una tortura. Riusciva a stare dietro alla maggior parte dei visitatori, ne era consapevole, ma allo stesso modo non poteva trattenersi troppo, non come di solito faceva e come sempre avrebbe voluto considerare. Mr Vinaccia era stato molto chiaro, quel giorno: massimo quindici minuti per cliente, poche raccomandazioni, una guida veloce e libertà di scelta in assoluta autonomia. E andava anche abbastanza bene, molti davano l'impressione di sapere già cosa acquistare, altri avevano già effettuato ordinazioni precedentemente, e così Oliver altro non doveva fare che sistemare gli articoli in buste, cartoncini e custodie varie. Indossava un completo elegante, in giacca e cravatta sulle tonalità dell'indaco, tutto gessato, e pregustava la fine del proprio turno per correre a pranzo da Himiko's Taste, come da programma. Osservando il campanello di clienti già all'ingresso, tuttavia, provò timore - sempre più certo, tra l'altro - di non riuscire a rispettare i suoi desideri; forse, si disse, avrebbe dovuto scrivere una pergamena a Penny per rimandare il pranzo in comune. Quando un giovanotto passò via con un flauto traverso, rimirandone la superficie in legno lucido, Oliver trasse un sospiro rapidissimo. Aveva bisogno di una pausa, non ricordava da quanto tempo fosse in piedi. All'arrivo di una studentessa che riconobbe, colse la palla al balzo.
«Buongiorno a te, mia salvatrice.» Abbozzò un sorriso, il tono divertito. Era passato direttamente ad uno stile più informale, più cortese, considerando che fossero entrambi molto giovani. Si guardò attorno e fece segno a James di sostituirlo al bancone - credulone com'era, il collega si affrettò verso i clienti che lui invece aveva appena lasciato, sempre con gentilezza. Tornò sull'altra, parlando in fretta per spiegarsi.
«Stamattina siamo pienissimi, e non avrei resistito ad un'altra richiesta di una Viola Pensante. Sono molto più contento di consigliare qualche album. Prego, da questa parte.» Con un sorriso, e di certo tornando molto più nel suo carattere, si premurò di fare strada verso il reparto dei dischi musicali, poco distante. Con l'arrivo di numerosi clienti di quel periodo, infatti, avevano aggiunto una serie di scaffali proprio in un angolo dello stesso pianoterra. Superati alcuni clienti, Oliver tentò di guadagnare un punto più libero, per riprendere tranquillamente.
«Sono d'accordo, .shey è la rivelazione dell'anno, ne sono innamorato anch'io. Se ti è piaciuto molto, posso suggerirti una musica affine, altrettanto poetica e di certo soggettiva.» Una pausa cadenzata, recuperò subito dopo un paio di dischi - entrambi sulle tonalità eteree, molto più delicate.
«.shey ricorda l'armonia di Malala Wisk, non direi allo stesso modo, ma si avvicina. Di questa seconda cantante abbiamo tutti e tre gli album che ha rilasciato nel tempo, per iniziare consiglio di ascoltare i primi due, Struck by Wave e Fighting Against The Dark. Il primo è un disco esordiente, incentrato sulle cadenze del pop. Troverai un maggiore, meraviglioso accompagnamento musicale.» Sorrise, ticchettando sulla copertina lì sullo scaffale.
«Ricordi il brano Like I do di .shey, al Ballo di Hogwarts? Ecco, si lega alle prime tracce di Malala Wisk, è una musica coinvolgente e straordinariamente piacevole.» Nel frattempo, aveva già recuperato la copertina più brillante di
lingua di fata, di .shey. Lasciò che gli occhi di smeraldo vi si impreziosissero, poi proseguì attentamente.
«Il terzo album di Malala Wisk è da ascoltare solo dopo, mi permetto infatti di suggerire ai primi due un disco che non sia della stessa cantante, magari... sì, The Sound of Silence di Glenda Chittock.» Ricamata di candore, la copertina si sospese fino ad arrivare tra loro.
«Credo tu possa conoscerla, è la radiocronista più famosa di RSN, Radio Strega Network. Sai, è anche il volto della Cioccorana numero ventitré. Comunque, direi che un quarto CD di stile più movimentato potrebbe essere Fly with me, baby di Emily Vannet. Anche se il titolo risulta un po' stravagante, è un'ottima cantante. Mi chiedo sempre quando possa tornare alla ribalta, i suoi concerti sono sensazionali.» L'ultima copertina, molto più scenica, apparve in un bagliore intensissimo, sul verde: la superstar, vestita in un abito di pelle molto aderente, si animava da destra a sinistra con una chitarra elettrica tra le mani. Così Oliver sorrise, le copertine - quella di .shey, e altre quattro di suoi consigli - in bella mostra.
«Ognuno di questi CD costa due Galeoni, se li prendi tutti sono dieci Galeoni in totale.» Sorrise di nuovo, attendendo la decisione della ragazza, pronto a cambiare album o sistemare tutti in una bustina a sua volta colorata.
Oltre l'album di .shey, dei quattro richiesti Oliver consiglia i seguenti, a te naturalmente la scelta *fru
.shey, lingua di fata (2 Galeoni)
Glenda Chittock, The Sound of Silence (2 Galeoni)
Malala Wisk, Struck by Wave (2 Galeoni)
Malala Wisk, Fighting Against The Dark (2 Galeoni)
Emily Vannet, Fly with me, baby (2 Galeoni)