Oliver guardò i Galeoni che Fred gli stava offrendo, o meglio dando per il pagamento della sua nuova pianola. Qualcosa in lui si ribellò e in effetti scosse il capo, leggermente a disagio. Se fosse stato per lui, avrebbe regalato direttamente quello splendido strumento magico al suo migliore amico; eppure, non era il proprietario del negozio, per quanto gli sarebbe piaciuto da morire, quindi doveva attenersi alle regole. Certo, lo sconto era fattibile, ma Fred era deciso. Il Grifondoro avrebbe risolto in un altro modo."Sai che se dipendesse da me, avresti un pianoforte in regalo" Si lasciò scappare una risata, poi prese i 17 Galeoni e li mise nella cassa di quella sezione: più tardi, finito il suo turno, avrebbe dovuto contare tutti i guadagni di quel giorno. Un secondo dopo si sollevò sulle punte dei piedi per prendere la pianola da 61 tasti, scelta dal suo migliore amico. La posò con cura nel suo scatola di appartenenza, poi scomparve per qualche manciata di istanti, lasciando Fred da solo. Quando ritornò, aveva tra le mani una bottiglietta piena di un liquido verde. "Una soluzione magica per pulire al meglio la pianola, se ne hai bisogno. Se lucidi lo strumento con questo, le note saranno ancora più forti e melodiose"spiegò, passando il bicchiere tappato all'amico."Consideralo solo un mio omaggio! Ed ecco a te i 7 Falci, mi bastano 17 Galeoni. Ah, Fred"- si fermò, ricordando un'ultima cosa. Mise una mano nella tasca e recuperò il sacchetto dei peltri. Non vedeva l'ora di servire un cliente che desiderasse acquistare una chitarra: in quel caso, sarebbe potuto andare per lavoro nella sua sezione preferita del negozio, dove ormai passava la maggior parte del tempo; in più, avrebbe regalato il plettro a forma di corde che aveva preparato proprio lui. Per Fred, suonatore di piano, aveva scelto un plettro legato ad una catena bucherellata, con una striscia arcobaleno sullo sfondo nero. Estrasse la bacchetta magica, si concentrò e, come gli era stato insegnato dal suo datore di lavoro, tracciò una scritta leggera, rossa e con il contorno bianco, sul plettro. Finito, sorrise e lo poggiò sulla scatola contenente la pianola appena comprata dall'altro ragazzo. "Ed ecco a te un bel plettro-bracciale in omaggio. Ora scappo, Fred, c'è un altro cliente. Ci vediamo stasera"esclamò, ripromettendosi mentalmente di parlargli di quel lavoro appena ottenuto nel negozio di Musica. Lo abbracciò e un istante dopo tornò alla sezione dei flauti.
Helen rimase davvero sorpresa di ritrovarsi di fronte Oliver, lo aveva appena conosciuto e non aveva che lavorasse lì. Ciao Oliver. Non sapevo lavorassi qui! Si ti seguo. La rossa seguì il ragazzo, col padre che rimaneva sempre qualche passo indietro alla ragazza - voleva lasciarle spazio e darle la possibilità di imparare a cavarsela da sola. Arrivati nel settore giusto, Helen si perse nel vedere quella meraviglia di strumenti esposti che quasi ignorò Oliver. Un colpo di tosse del padre la fece ritornare alla realtà. Oliver le mostrò tre flauti di colore viola, ma il secondo colpì molto di più Helen, neanche lei sapeva bene perché. Il secondo mi piace di più - disse indicando il flauto di mezzo - Credo che prenderò questo. Appena Oliver poi le disse il prezzo, cominciò a tirar fuori dal suo sacchetto i soldi. Solo quando alzò lo sguardo di nuovo verso il ragazzo, si accorse che le stava porgendo qualcosa. Ero un plettro legato ad una collanina e con una bellissima scritta sopra. Grazie! È bellissimo, lo terrò con cura.Poi allungò la mano che teneva i soldi e li porse al ragazzoEcco i 6 galeoni. Non vedo l'ora di suonare quel flauto.
Congedatosi da Fred con un rapido saluto e un secondo abbraccio affettuoso, Oliver aveva visto lo spioncino dello specchio magico accendersi. Quello strumento era spettacolare, perché si trovava in ogni reparto del grande negozio situato a Londra e, in più, attirava l'attenzione del commesso in un modo incredibile. Ad ogni cliente o ad ogni esigenza, un bottone rosso si illuminava e segnava la sezione in cui ci fosse una richiesta. In più, lo specchio - o quello che Oliver ormai considerava uno specchio, sebbene non avesse vetro né nulla per riflettere - suonava una melodia dolce ad ogni richiamo. Sorridendo, ritornò nella sezione dei flauti proprio in tempo per ascoltare la risposta di Helen. "Ottima scelta, il fatto che sia più lucido renderà il suono del flauto più chiaro, quindi hai fatto benissimo. Attenzione a non farlo cadere, il cristallo è resistente, ma non troppo. Ecco a te"concluse, prendendo la scatola di velluto rosso e poggiandovi il flauto violetto dentro. Un attimo dopo, lo coprì con un velo e poi con il coperchio scuro, quindi lo passò ad Helen. Recuperò i Galeoni e li mise nella cassa di quel reparto."Ci vediamo ad Hogwarts, cara!"disse, scrollando il capo in un gesto gentile mentre il suo sguardo si posava sul plettro a collana che le aveva regalato, come omaggio. Le sorrise e poi la salutò. Un attimo dopo Oliver già sfrecciava verso un altro reparto, questa volta di CD. Ottimo, avrebbe consigliato qualche disco di Miss Vannet oppure di Celestina al prossimo cliente. Tutto sommato, era davvero bello lavorare in un negozio come quello: la musica, la sua migliore amica in assoluto, regnava sovrana e neanche la signora fastidiosa di poco prima - ancora nel reparto dove Oliver l'aveva vista qualche istante prima - poteva sovrastarla con le sue urla rivolte alla bambina. Trattenendo una risata di fronte quella scena, il ragazzo scese le scale e arrivò in una zona dalle luci blu soffuse, piene di pezzi musicali storici o meno.
☩ Lingue ardenti di fiamma invisibile imprimono il marchio dell'inferno sulla mia anima esausta☩
La giovane Serpeverde si guardava intorno, camminando tra le strade di Londra, approfittando dell'esser stata accompagnata dal prefetto di turno. Fermandosi dinanzi alla vetrina di Evviva lo zufolo, il suo sguardo si poso' su tutti quegli strumenti musicali, che le facevano l'occhiolino dai piedistalli sul quale poggiava. Ripenso' al suo violino, al suo pianoforte e il suo Theramin lasciati a casa. Sospiro' per la malinconia, e poi finalmente si decise. Il suo violino le mancava piu' di ogni altra cosa al mondo. Prese un profondo respiro ed entro' nel negozio, avvicinandosi al bancone velocemente. Buongiorno, vorrei un violino... Senza alcun incanto... un classico violino babbano. Disse con cortesia, attendendo una risposta.
L'Estate aveva bussato alle porte del negozio di Musica presente in un quartiere residenziale di Londra, come del resto era accaduto anche in tutte le altre abitazioni nei dintorni. Faceva caldo, molto caldo, ma per fortuna il locale era dotato di un sistema magico di ventilazione che rendeva il tutto molto più tranquillo: del resto, Oliver Brior, commeso del luogo in questione, non sopportava chissà quanto il calore. In realtà, lo rendeva particolarmente nervoso, forse più dei bambini che entravano urlando ed uscivano sempre gridando, mettendo in disordine arpe, flauti e perfino chitarre, che dalla sezione di collocazione arrivavano addirittura al primo piano! Oliver aveva appena finito di sistemare un basso volante che aveva la capacità di far commuovere con la sua musica, essendo magico, quando una voce raggiunse il suo udito. A causa dell'incanto sonoro, gli occhi di Oliver erano lucidi per qualche lacrima involontaria. Sorrise velocemente, facendo una smorfia e dicendo:"Colpa dei Bassi della tristezza, non temere". Non era neanche certo che si chiamassero così, ma quello era l'effetto, quindi non cambiava molto. Riacquistato il controllo di sé, il ragazzo si sistemò la giacca e invitò la ragazza a seguirlo attraverso un corridoio molto illuminato. Ricordava perfettamente i volti dei membri del Club di Musica di Hogwarts e purtroppo la studentessa che lo seguiva non faceva parte di questo gruppo: niente sconto per lei, ma Oliver le avrebbe fatto un regalino, essendo la gentilezza il tratto dominante del suo carattere. Giunto nella sala numero 4, il dodicenne si voltò verso la ragazza e le indicò una cristalliera strapiena di violini, tutti in perfetto ordine e molto lucidati. La musica dolce che aleggiava in quel punto del negozio era davvero piacevole e mise Oliver di buon'umore. "Dunque, ecco a te diverse tipologie di violini classici di manifattura Babbana"iniziò, sentendo la passione per quel lavoro crescere nuovamente dentro di sé."Se hai richieste specifiche per il modello, ben venga, altrimenti questi sono i più gettonati e quelli che a mio avviso sono migliori. Quello centrale è di legno di abete rosso e ha il fondo in acero montano, così da rendere il suono più prolungato per via del materiale descritto. Quello a sinistra..." - allungò un dito per mostrare uno strumento di un intenso arancio, custodito in un involucro marrone molto elegante -"...è in ebano e fondo di legno di ciliegio e si dice sia più improntato per pezzi dolci, sebbene sia chiaramente perfetto anche per gli altri, credimi".
Si prese una pausa per avvicinarsi ad un piedistallo di marmo, sul quale c'era un violino particolare. "E questo è più, come dire, très raffiné, perché è in vetro: richiede molta cura e pulizia, ma ha un suono spettacolare"concluse, gli occhi che scintillavano. Aveva addirittura pronunciato una cosa in Francese, come spesso faceva durante le sue lezioni di bon ton, tempo addietro. Era talmente immerso nella sua passione per la musica che non aspettò la risposta o i commenti della cliente, anzi le indicò uno scaffale della cristalliera completamente popolato da violini dall'aria stravagante.
Di quest'ultimi non occorreva alcuna descrizione: erano straordinariamente colorati e affascinanti. "Il prezzo per quelli in legno è di 15 Galeoni, quello di vetro è di 17, mentre quelli colorati con temi vari vanno dai 18 ai 20 Galeoni, in base alla scelta fatta. In più, mia cara, per 2 Galeoni aggiuntivi avrai un CD meraviglioso di musica classica di Glenda Chittock, la presentatrice di Radio Strega Network: ha addirittura cantato un pezzo Babbano che nell'ultimo periodo sta avendo grande successo. Si chiama Let it go ed è presente nel CD, te lo consiglio!". Smise di parlare per estrarre un sacchetto da una tasca laterale della giacca. "Ed infine un piccolo omaggio perché sei una studentessa di Hogwarts: a te la scelta!"concluse, convinto che la ragazza appartenesse alla sua stessa scuola. Le mostrò diversi ciondoli a bracciali con una chiave di violino in acciaio: avrebbe potuto prendere quello che più desiderava. Del resto, regalarle un plettro non avrebbe avuto molto senso, dato il suo probabile acquisto.
☩ Lingue ardenti di fiamma invisibile imprimono il marchio dell'inferno sulla mia anima esausta. ☩
Quando finalmente qualcuno apparve da dietro al bancone, Chrisalide si ritrovo' appena un po' a disagio, nel ritrovarsi davanti un giovane piu' o meno della sua eta', con gli occhi lucidi. Il ragazzo si affretto' a giustificare quelle lacrime, e la Serpina abbozzo' un piccolo sorriso, analizzandogli il volto, come cercando di capire se fosse tutto a posto. Il sorriso del ragazzo arrivo' a confermarle di non preoccuparsi, quindi tento' di tranquillizzarsi, annuendo. Il giovane, che Chrisalide riconobbe essere uno studente di Hogwarts, si dimostro' incredibilmente gentile e cordiale. Le fece segno di seguirlo lungo un corridoio, per poi fermarsi di fronte alla sala numero 4. Affacciandosi all'interno della sala, la serpina si osservo' intorno, andando a posare lo sguardo sulle diverse teche di vetro che la stessa ospitava. Quasi le si mozzo' il fiato dinanzi a tanta meraviglia! Il commesso inizio' ad esporle con tantissima preparazione le caratteristiche di due violini, il sorriso della piccola Chris si fece luminoso, seguendo con attenzione tutto cio' che le veniva detto. Dopo i primi due, fu la volta di un terzo, stupefacente strumento. Un violino completamente in vetro. Quasi la mascella le cadde al terreno, non aveva mai visto tale meraviglia! I suoi occhi rimasero attaccati alla vetrina, osservando quello che sapeva, era il violino perfetto per lei. Osservo' per una manciata di secondi gli altri coloratissimi e vari strumenti posti su di un'altra mensola, ma non avevano alcuna rilevanza, in confronto a quel bellissimo violino in vetro. Si ritrovo' in apnea, aprendo la bocca per respirare, quasi auto-causandosi un altro attacco di asma. Io... io credo di aver gia' deciso... Per Salazar, sono meravigliosi... tutti quanti, ma questo... La ragazzina poso' una mano sulla superfice della teca che racchiudeva il suo violino, sospirando. Questo qui, e' speciale. Credo mi stia parlando, e mi stia assolutamente dicendo di comprarlo. Sorrise, volgendosi verso il ragazzo, che soltanto ora, Chrisalide rimembro' essere un Grifondoro. Ascolto' tutto quanto egli le disse a riguardo del cd di una famosa strega, per soli due galeoni in piu'. Il CD sembra decisamente interessante, vorrei anche quello. Disse con determinazione, per poi tornare a sorridere quando il Grifondoro le mostro' un sacchettino e le disse di scegliere. Chrisalide vi guardo' all'interno e vide numerose collane, tutte di colori differenti. Quello era il primo, assoluto regalo che riceveva da quando aveva finalmente abbandonato casa Lovecraft. Si ritrovo' emozionata, sollevando gli occhi a guardare il ragazzo per un istante, arrossendo appena. Nessuno mi aveva mai fatto un regalo... Si ritrovo' ad ammettere, timidamente. Sposto' con le dita le varie collane, per poi scegliere quella con la catenina nera e le pietre di un colore tra il verde smeraldo e l'acquamarina. Era bellissima. La sfilo' dall'interno del sacchetto e la sollevo' dinanzi agli occhi, osservando la luce filtrare tra le pietre e farle splendere. E' bellissima, ti ringrazio... Non sapeva il nome del giovane, dunque sollevo' nuovamente lo sguardo verso di lui, pensierosa. Credo di averti visto al castello, pero' non conosco il tuo nome... Io sono Chrisalide, Chrisalide Lovecraft. Sorrise di nuovo, felice. Il suo alter ego maschile, Chris, l'egocentrico, snob, perfettino e guastafeste, si ritrovava dormiente in un angolo lontano del suo cervello. Non le avrebbe rovinato quella magnifica giornata per niente al mondo.
Oliver fu molto felice di aver fatto breccia nel cuore della studentessa: era contento di vedere l'emozione dipingersi anche sul suo volto, perché significava che non fosse l'unico ad essere così preda dei sentimenti di fronte uno strumento musicale. Quando la ragazza nominò Salazar, il Grifondoro seppe di per certo che si trattasse di una Serpeverde, cosa che gli confermò, in qualche modo, quando scelse una collana con la chiave di violino dalle tinte verde smeraldo. Non aveva assolutamente pregiudizi, anzi era pià che fiero di aver conosciuto una ragazza così simpatica. "Ottima scelta, avrei fatto anch'io la stessa, credimi!"le disse, affrettandosi verso il ripiano dov'era presente il violino in vetro. Era talmente lucido e cristallino da riflettere la luce presente nella stanza numero 4 del negozio di musica e Oliver, da vicino, ne fu proprio colpito. Con rapidi ma gentili movimenti, lo sollevò dal suo piedistallo di marmo e lo portò alla proprietaria, facendole vedere il suo acquisto dal vivo, così da ammirarlo per bene. Poi, soddisfatto a sua volta, il commesso ripose il violino in un contenitore adatto, di legno e molto elaborato e resistente, in modo da custodire il suo tesoro con precisione. "Con un colpo di bacchetta è possibile rendere il bordo del violino più dorato, poi te ne accorgerai da sola"le rivelò, felice di quell'ultima ma semplice sorpresa. Riposto il sacchetto con le collane nella tasca della giacca cobalto, Oliver affidò il violino nella sua custodia alla ragazza, che nel frattempo gli aveva detto di voler acquistare anche il CD della Strega di Radio Network."Ma sicuro, anzi i miei complimenti di nuovo!"
Fece qualche passo verso un bancone di legno, dove c'erano alcuni CD catalogati come musica classica. Nella sezione "violino", Oliver recuperò un disco con una copertina da forti tonalità rosse e lo passò alla studentessa. "Il vero nome della strega è Glenda Chittock, ma molti la chiamano Glade semplicemente. Lo amerai, ci sono cinque brani che non riesco a smettere di ascoltare quando entro in questa sala del negozio. Sound of an Angel è la mia preferita e richiama il titolo del CD, Sound of the Silence, perché in un'intervista per la Gazzetta, Miss Chittock paragonò la voce di un angelo al silenzio, per chi non fosse capace di ascoltare con il cuore"spiegò, esaltato e sempre più estasiato da quella vendita: era il suo giorno fortunato, finalmente una cliente degna della sua totale attenzione!
"Oh, sì, sono uno studente di Hogwarts anch'io! Oliver Brior, Grifondoro, piacere di conoscerti, sul serio. Serpeverde, vero? E' per il regalo, cara Chrisalide, non devi ringraziarmi, è un omaggio personale"fece, sincero e con un sorriso gentile. "Per gli acquisti, dunque... 2 Galeoni il CD e 17 il violino in vetro: 19 in totale e un altro paio di complimenti da parte mia!" Si lasciò scappare una risata, divertito.
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La Serpeverde osservo' il ragazzo con un sorriso timido, prestado attenzione a tutto cio' che le stava elencando. Quel Grifondoro di certo aveva energia e carisma da vendere! Con stupore prese nota della dritta del giovane Oliver, riguardo la bordatura del violino. Dopo di che, con curiosita' immensa sposto' lo sguardo sulla copertina del CD che aveva appena accettato di acquistare. Non vedeva l'ora di ascoltarlo. Mentre il ragazzo spostava il violino in un'elegante custodia, Chrisalide sgancio' l'apertura della collana, per poi indossarla su due piedi, proprio davanti al Grifondoro. Richiuse il piccolo gancio, per poi sistemare con le mani la chiave di violino sul proprio petto. Sorrise, era davvero un accessorio bellissimo ! Subito dopo, sposto' le mani ad aprire la tracolla nera che portava al proprio fianco. Il ragazzo le aveva appena detto il prezzo totale della sua spesa, e lei sorrise di nuovo, era a riuscita a spendere una somma decisamente ragionevole. Conto' i galeoni nella tasca interna della borsa, per poi recuperarli e ricontarli nel palmo aperto della mano sinistra. 17...18...19. Ecco a te, e grazie mille per i meravigliosi consigli. Disse lei, di buon umore, per poi posare il denaro sulla superfice del bancone. Infilo' il CD nella propria borsa nera, per poi afferrare la bellissima custodia nera che conteneva il suo prezioso tesoro. E' stato un vero piacere, Oliver, sono certa ci rincontreremo a scuola. Soddisfatta, la ragazzina saluto' educatamente il commesso, per poi fare dietro front ed uscire dal negozio. Non vedeva l'ora di tornare al castello e mettere mano al violino.
Notare un piccolo gesto come quello di indossare la collana ricevuta in regalo fu, per Oliver, davvero una sensazione piacevole. Il Grifondoro sorrise con aria molto contenta in direzione della studentessa Serpeverde."Bei colori, ti sta benissimo"commentò, gentile come sempre. Quando scorse Chrisalide prendere i soldi per pagare la sua spesa, Oliver aspettò in silenzio, ascoltando soltanto il suono leggero della musica classica che aleggiava nella stanza: il reparto dedicato ai violini era uno dei suoi preferiti in assoluto; gli sembrava di essere in una bolla di sapone, circondato dalla pace e dalla tranquillità che soltanto strumenti dolci potessero dare. Recuperò i diciannove Galeoni e li ripose nella cassa di quella sezione, facendo un appunto mentale per ricordarsi di tornare lì e sommare quel guadagno con gli altri compiuti nella sezione dei Bassi. Poi, accompagnò la ragazza alla porta, percorrendo il corridoio e salendo al piano terra. Pochi passi e furono insieme di fronte l'ingresso di vetro che affacciava su Tottenham Court Road, una strada particolarmente affollata da Maghi e Streghe che sapevano dove guardare, essendo Evviva Lo Zufolo un posto nascosto ad occhi Babbani. "Inviami un Gufo per parlarmi del CD, se ti va. Sono certo lo adorerai!" Oliver le sorrise ancora una volta, poi le aprì la porta in un gesto galante e la salutò con aria simpatica."Certo, ci vediamo ad Hogwarts, ciao!"concluse, mentre una voce più profonda e meno amichevole urlava qualcosa come"BRIOR, SUBITO QUI! ARPE VOLANTI ALL'ORIZZONTE!". Con aria contrita e leggermente divertita, il commesso girò sui tacchi e si avviò verso il proprietario del negozio, a quanto pareva in difficoltà.
♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥
♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥
"Violet Wilson, studentessa Corvonero, quindi porta tutto al suo dormitorio alla Torre di Divinazione" Ci fu un momento di pausa, interrotto da un fortissimo squillo di tromba che fece drizzare tutti i capelli di Oliver come se fossero spaghetti in procinto di essere bolliti. Il ragazzo scosse il capo, si riprese dall'aria stordita che aveva assunto e continuò il suo discorso con un interlocutore abbastanza singolare. "Dicevo, Torre di Divinazione"ripeté, ricevendo in risposta un altro squillo di tromba, questa volta seguito da un suono più dolce... un suono che continuava a risuonare al pianoterra dove si trovava. "INSOMMA, I FLAUTI DEVONO ANDARE AL LORO POSTO, CHE DIAMINE!"gridò, rosso come un peperone. Il Gufo con il quale stava comunicando strillò come per affermare di essere d'accordo e per poco Oliver non scoppiava a ridere. Lasciò perdere, almeno per un istante, tutto quello che stesse accadendo a poca distanza da lui. Era già fin troppo impegnato quella mattina: finalmente, come previsto da tutti i giornali del Mondo Magico, l'album di Glenda Chittock, la presentatrice di Radio Strega Network, era stato rilasciato in ogni store musicale con un boom di vendite mai visto. Oliver aveva sentito qualche brano tra una pausa e l'altra, eppure non era ancora riuscito ad ascoltare interamente il CD come avrebbe voluto, anzi come aveva sperato potesse fare. Il desiderio di rinchiudersi nel reparto dischi era tanto impellente quanto impossibile, quindi il commesso decise di concludere la spedizione dei CD preordinati, poi si sarebbe nascosto dietro un pianoforte per sfuggire agli sguardi indiscreti del signor Vinaccia, proprietario del negozio. Rivolgendosi nuovamente al Gufo reale, dopo aver legato una busta abbastanza leggera alla sua zampetta arancione, Oliver scandì per bene le parole, ancora una volta. "Violet Wilson... EHI, MAL, ASPETTA!" Il pennuto, stanco di essere trattato come un idiota, si era alzato in volo con un unico battito di ali. Perché quel ragazzaccio credeva che fosse tanto stupido da non capire fin dall'inizio il destinatario della sua consegna? Violet Wilson, Corvonero e ambarambabà! Non ci voleva poi molto per collegare Corvonero con Hogwarts. Le porte dello store musicale di Londra erano aperte, così Mal - quello era il nome del Gufo reale - abbandonò il posto fin troppo assordante per i suoi gusti, diretto alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Violet Wilson avrebbe ricevuto presto il CD di Glenda: tardare non era nei suoi doveri né modi. E con "suoi" si intendeva Mal, non di certo Oliver, il cui piano di sfuggire dal signor Vinaccia non aveva funzionato. Adesso nessuno avrebbe evitato di fargli lucidare nuovamente i flauti traversi.
2 Agosto, domenica: CD di Glenda Chittock appena rilasciato. Violet ha fatto la preordinazione, pagando i suoi due Galeoni, quindi ecco a lei il CD richiesto con tanto di tracce citate. Per chiunque altri volesse acquistarlo, Evviva Lo Zufolo è a vostra disposizione: la Musica coinvolge tutti, non lasciatevi scappare quest'occasione.
Miss Violet Wilson Dormitorio Femminile Sala Comune Corvonero Torre di Divinazione, Hogwarts