Proseguirono lesti per il sentiero polveroso, in direzione di una marcata macchia d'alberi e cespugli, non troppo floridi per le condizioni proibitive dell'ambiente, ma sufficiente a celare l'imboccatura scura di una caverna. Un sentiero tracciato da qualche misterioso personaggio dell'antichità si avventurava verso l'oscurità, poco più che una spaccatura nella dura roccia, una vena che affiorava dalla sabbia. La stessa roccia su cui poggiavano i resti del grande Tempio.
Ecco infine il loro triste destino, dovevano avventurarsi nelle profondità della terra, alla ricerca di Quattro Oggetti utili alla loro ricerca, dovevano far luce sul Mistero che ancora avvolgeva quella città, chiudere una lunga discussione, per farlo, servivano quegli oggetti. Seguivano di buona lena l’anziano professore all’interno della grotta, le bacchette rischiaravano l’ambiente, che andava lentamente ingrandendosi, da essere a pochi pollici dalle pareti, lentamente tutto si stava ingrandendo, un’enorme caverna, sempre più larga, il soffitto avvolto dalla tenebra. Un rigagnolo d’acqua li scorava sulla destra, andavano in giù, scorreva allegro, verso il centro della Terra. Lentamente anche i più giovani avevano smesso di parlare, sguardi stupiti, sorpresi, impauriti, le tenebre li accompagnavano nel loro viaggio. Dove sarebbero finiti? Le pareti della grotta erano del tutto naturali, pochi gradini che avevano calcato nella discesa sembravano suggerire che l’uomo fosse intervenuto solo minimamente sulla natura originale della caverna, lasciandola inalterata nel tempo. L’acqua si era scavata un canale, nelle tenera roccia superficiale, poche decine di pollici, ma in chissà quanti secoli. Un silenzio tombale li avvolgeva.
E si fermò, l’anziano Docente di Storia si arrestò, nel mezzo della caverna, sorridendo, allegro, e si voltò verso il nutrito gruppo di studenti e studentesse, più o meno grandi, in attesa di qualcosa. Si schiarì la voce, forse era tempo di qualche spiegazione. In fondo erano arrivati, e li aveva condotti lì, doveva qualche spiegazione.
Bene signori, sopra di noi un tempo sorgeva la città di Troia, il tempio di poco fa, all’imboccatura della caverna era dedicato ad Apollo, il Protettore della Città. Così come a Delfi, anche qui il Sacerdote, o la Sacerdotessa si recava a consulto dal Dio nelle profondità della Terra. In più doveva esservi una via, ormai perduta, che portasse fuori dalla città, in caso d’assedio. Penso non sia nulla di speciale, giusto? Una consuetudine, una buona abitudine di ogni città antica. Tornando a noi, al termine di questa Grotta, troverete Tre diverse imboccature, di un’ampia rete di cunicoli sotterranei, una rete perfettamente agibile in buona parte, ormai diroccata nelle regioni più esterne. Dovrete trovare Quattro Oggetti, nascosti qui, e tornare in superficie, vi dividerete in Due diverse Squadre, Due Oggetti a Squadra. Tutto chiaro? Inutile dire che i cunicoli possono nascondere sorprese, trappole, e meccanismi di difesa, più o meno antichi, ma nessuno mortale, per quanto ho avuto modo di accertare. Ad ogni modo, eludete le difese, prendete gli Oggetti, e tornate in superficie. Siete in buone mani, Capiscuola e Prefetti vi sosterranno nelle vostre ricerche, Intelletto, Magia, Astuzia e Coraggio, solo l’unione di queste quattro doti vi permetterà di uscire incolumi, senza sarete perduti. In caso di pericolo chiamate, e l’aiuto arriverà senza indugio. In fondo sapete tutti che chi ad Hogwarts cerca aiuto, lo ottiene sempre, no? Inutile dire di restare uniti, giusto? Soli non uscirete, l’unione fa la forza, come dicono alcuni. Prima di scoprire le Squadre, domande?
Tacque allegro, osservando serio ma divertito la foresta di teste che scrutava più o meno accigliata nella sua direzione.
Ormai il tutto stava per iniziare.