Giappone

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Patrocinio de "La Scuola di Atene"

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view post Posted on 11/2/2011, 18:58
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Il Fato

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Il Professore era inspiegabilmente sparito, nel cielo, alta, una macchia sfuocata rosso brillante, lasciava traccia di un mutuo aiuto, erano rimasti soli, nella campagna giapponese, con una missione precisa. Quanto pericolosa non era ancora dato saperlo, ma precisa sì, dovevano risalire la collina, inoltrarsi prima nella campagna, poi nella cittadina, ed infine del cortile della fortezza. Poche indicazioni, mirate, generiche, ma sufficienti ad arrivare interi alla fine dell’Avventura.
Avrebbero indubbiamente trovato motivi sufficienti per tenersi abbastanza occupati da non pensare ad altro. Era quasi una tacita promessa del Fato, della Tuke.
L’impresa era iniziata, la clessidra capovolta, il tempo correva avanti, avanti come anche lo sparuto gruppo di Ateniesi, che avanzava allegramente per la campagna, chiacchierando affabile, come l’ambiente sembrava voler spingere a fare. Gruppetti, gruppi di pochi intimi si andavano coagulando, l’indistinta macchia di mantelli, ed indumenti che avanzava nebulosa in quell’oceano di verde smeraldineo dell’erba, già dimentichi del primo avvertimento, o era solo la forza dell’abitudine?
Fossero stati in un Teatro, ad assistere a qualche tragedia, tutto sarebbe stato diverso, la musica avrebbe iniziato a cambiare, poche note, sparse, che però mutavano radicalmente la melodia, il tema di fondo. Qualcosa stava cambiando, il vento si smorzava, una forza lo tratteneva? Il vento stava girando, e la sorte con esso. Quando se ne sarebbero accorti?
L’ultima giunta, in entrambe le occasioni, sembrava anche volersi far perdonare, procedeva spedita, chi seguisse, o chi la seguisse era alquanto difficile, fatto stava che ad un osservatore distratto sarebbe parsa quanto meno la punta di diamante del gruppo.
L’istante si cristallizzò, tutto rallentava, i petali di ciliegio rallentavano la loro corsa, silenziosi, lesti, quasi fermandosi a mezz’aria, un fischio sordo, un sibilo, quella che sembrava una freccia si conficcò per più della metà a cinquanta yarde dal gruppo, senza che la faccenda li impensierisse poi molto, un sibilo nel vento, nulla di così evidente.
Ne fischiò una seconda, molto più precisa, molto più lunga, una sola yarda, forse qualche pollice di meno, dai piedi del giovanissimo Grifondoro, non potevano ignorarla.
Buona parte dell’asticella era penetrata nel suolo, disegnando un angolo di quelli che parevano 50°, la punta era sparita nelle profondità della terra, restava solo l’impennaggio, bianco e rosso, letale e spaventevole allo sguardo. Se il bersaglio fosse stato il piede, o il braccio del giovane?
Un fruscio indistinto nell’erba, animali di campagna? Lo strusciare violento, il muoversi repentino dell’erba, lo strapparsi di parecchi steli di colpo. Una rete argentea baluginò istantaneamente nell’erba, il tirarsi di quella che sembrava una corda, gli anelli di una seconda catena, la giovanissima Caposcuola di Serpeverde pendeva dal ramo che correva sopra al sentiero, imbalsamata nella robusta rete di quello che sembrava argento. Una bella botta, ma non aveva riportato danni. Il che era già qualcosa.
Che fare? Come tirarla giù? Come andare avanti?





Kei è appesa all'albero, intrappolata nella rete.
Una freccia è piantata in buona parte davanti a Vale, una seconda la si può intravedere più avanti.

 
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Vale de ts
view post Posted on 11/2/2011, 20:24




Mentre, quasi spensierati, i ragazzi proseguivano, il paesaggio non sembrava cambiare. I ciliegi rallegravano la situazione, e chi stava dietro sembrava non preoccuparsene, nonostante la loro missione fosse ufficialmente cominciata.
Valerio continuò a camminare, fino a che un sibilo, seguito subito dopo da un altro, non lo distrasse.
Con suo stupore, vide una freccia conficcarsi a poco spazio da lui, troppo poco per i suoi gusti. Strinse la bacchetta, pronto a proteggersi se ve ne fosse stato il bisogno. Ma da dove venivano? Da qualcosa di preciso, data l'eccessiva vicinanza della freccia ai piedi del ragazzo.
Ma non ebbe il tempo di pensarci, poiché si girò a vedere ciò che era accaduto alla sfortunata Caposcuola di Serpeverde, catturata da una rete argentea, che penzoloni galleggiava a mezz'aria.
Impugnò la bacchetta e, con la chiara intenzione di liberare la ragazza, castò l'incantesimo più semplice e, a parer suo, funzionale, nonostante sperasse che la rete fosse abbastanza poco resistente da soccombere al suo incanto.

"Diffindo!"
Proferì l'incantesimo dopo essersi spostato di qualche passo, per allontanarsi dalla freccia che l'aveva quasi preso.
Sì, era iniziata la loro missione, era ora che anche gli altri se ne rendessero conto, e che magari aiutassero Valerio nei suoi goffi tentativi di far qualcosa.
 
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¬ J è
view post Posted on 11/2/2011, 20:52




La camminata proseguiva in totale tranquillità, si avvicinò anche Random al loro gruppo. Espose una teoria, una sua propria interpretazione, che poteva essere esatta, anche se la giovane Corvonero rimaneva del parere che Tsuki ci avesse preso. Non ribatté, limitandosi a sospirare ed alzare le spalle. Era troppo concentrata sul tragitto per potersi impegnare in una conversazione, era tesa e in allerta, memore dell'esperienza a Troia e totalmente svogliata a farsi cogliere impreparata.
Quasi nemmeno s'accorse che Keiko aveva bloccato il loro percorso in modo quasi brusco e si era unita al loro gruppetto. Non capì il perché di quell'apparente astio ma non ci prestò nemmeno troppa attenzione, aveva rinunciato a capirla. Anche una giovane Grifondoro si era affiancata, a cui rispose con un saluto amichevole dopo averla riconosciuta. Si stavano compattando, davanti i tre Tassi camminavano uniti, al suo fianco Tsuki, Niko e Keiko e gli altri nemmeno troppo lontani.
D'improvviso il vento cominciò a spirare violento contro la loro direzione, come se volesse accendere dei campanelli d'allarme nelle loro teste... Successe tutto talmente in fretta che faticò a ricostruire.
Seppe solo che, voltandosi a destra vide due frecce conficcate al suolo, una lontana e una più vicina, esattamente ai piedi di Valerio... Il che era davvero inquietante! E se il bersaglio fosse stato proprio lui? Voleva dire che erano già in pericolo?
"Occhi aperti! Da dove sono arrivate quelle?" esclamò accennando alle frecce, sgranando gli occhi ed estraendo la bacchetta.
Un altro tonfo, seguito da un rumore sordo e Keiko venne appesa ad un albero nei pressi del sentiero. Una trappola pre organizzata? A che scopo?
Che fare?
Valerio tentò un Diffindo verso le funi, ma se questo avesse funzionato, la giovane Collega sarebbe rovinata al suolo facendosi probabilmente male!
Puntò la bacchetta nella regione di sentiero sotto la rete, con la punta rivolta al terreno. A lezione il muro dell'aula era diventato morbida gomma grazie all'incantesimo che aveva in mente... Forse avrebbe funzionato anche verso la piccola porzione di suolo che aveva puntato!
"Verto Lentus!" esclamò con fermezza, reggendo saldamente la bacchetta.
Sperava che qualcun altro offrisse loro protezione per quelle dannate frecce che sembravano essere sbucate.. Dal Nulla.
 
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LunaMiwako
view post Posted on 11/2/2011, 21:18




Mentre tutti insieme camminavano lungo quel percorso che si faceva sempre più suggestivo Tsuki sentii qualcuno altro arrivare di corsa vicino a lei e al suo piccolo gruppetto.
" oh finalmente è arrivata anche lei."
Pensò con un sorriso mentre Keiko arrivava spedita raggiungendoli e mettendosi in vetta al gruppo.
" Gli ultimi saranno i primi eh?"
Le disse la ragazza a mò di saluto con un sorriso allegro stampato sul volto.
mmmh allegria. troppa allegria e troppa calma pervadevano quel luogo e se il sesto senso non la ingannava Tsuki sapeva che le partenze più calme portano ai risvolti più turbolenti.
Come se il suo pensiero avesse deciso di dare il via alle danze improvvisamente una serie di rumori e fruscii provenienti da parti indefinite furono seguiti dall'arrivo contemporaneo di due frecce che si piantarono al suolo e di una rete che aveva tutto l'aspetto di essere di solido argento e che intrappolò Keiko spedendola appesa ad un ramo a diversi metri d'altezza.
Era stato tutto cosi repentino che la ragazza poteva vedere le facce sgomente quanto la sua dei suoi compagni di viaggio.
Tsuki estrasse la bacchetta di riflesso per cercare protezione nell'unico mezzo che aveva.
" Ragazzi cerchiamo di rimanere uniti o saremo prede facili per qualunque freccia!"
Disse la ragazza agli altri istintivamente.
Ma al momento il problema più pressante era che Keiko penzolava a diversi metri dal maledetto terreno ed era quindi il bersaglio più facile se avessero lanciato altre frecce.
E questo la innervosiva abbastanza da mantenerla lucida.
" Vediamo di farla scendere perlomeno dal cucuzzolo dell'albero."
<i>Un suo compagno di viaggio le tolse letteralmente l’incantesimo di bocca, indirizzò un diffindo contro la rete…un attimo contro la rete?
Tsuki aveva intenzione di lanciarlo contro il ramo che teneva la rete e sperava vivamente che il ragazzo agendo diversamente non danneggiasse Keiko.
Nel frattempo rifletteva su come avrebbero potuto proteggersi da eventuali altri frecce.
 
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view post Posted on 11/2/2011, 21:51
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I ragazzi in formazioni quasi compatte camminavano,percorrendo il lungo percorso per arrivare a destinazione..i giardini!
D'improvviso due freccie,andarono nella direzione dei ragazzi..
La primo non portò danno a nessuno,la seconda recò un piccolo graffio al rosso-oro che era alle sue spalle.. Una rete poi colpì,e impriggionò la caposcuola Keiko...
Sotto gli occhi increduli di Mary,tutto ciò accadde molto veloce..
Di colpo estrasse la bacchetta,si mise di spalle a Jessica,rivolta verso Valerio...
Mary guardava in lontananza cercando la fonte di quel colpo..
Non riusciva a notare niente,nessun movimento,nessun sospiro o sussulto che non provenisse dalle sue spalle..
Evitò di girarsi,dato che già troppi ragazzi si stavano occupando di Valerio e Keiko..
I suoi occhi erano solo puntati verso la lontananza,serviva la fonte..

Ci troviamo in una posizione pericolosa..dobbiamo muoverci!
Disse la rosso-oro,non era abituata a proporre idee o comunque avere voce in capitolo...
Ma quella volta si sentiva sicura...e forse aveva ragione..
 
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Jhason Swilord
view post Posted on 12/2/2011, 14:55




Il corvonero rimase indietro, sovrappensiero non si rese nemmeno conto di dove il gruppo si stava spingendo, il paesaggio meraviglioso sembrava esser adatto per fare un bel pisolino, ma non era il momento della pigrizia, la giornata avrebbe preso sicuramente una piega molto più sfrenata.
Senza attender oltre il ragazzo udì un fischio fendere l'aria facendo uscire dal suo qiueto vivere il gruppetto di studenti, senza rendersene conto la caposcuola dei serpeverde si ritrovò intrappolata su di un albero, alcune frecce sembravano aver sfiorato per fortuna un grifondoro.

*Una trappola?*
Jhason iniziò a muoversi con cautela intorno ai presenti incurante degli altri, la mente portava il corvonero a non badare troppo agli altri, avvicinatosi alla freccia che poco prima sfiorò Vale, il giovane decise di esaminarla, magari dandogli un'occhiata si sarebbe potuto render conto di cosa sia effettivamente accaduto e magari chi avesse scoccato la freccia.
-Fate attenzione-
Disse come un genitore che osserva i propri figli al parco, mentre osservava interessato l'oggetto incriminato così lo prese, forse si sarebbe rivelato utile.
 
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view post Posted on 12/2/2011, 18:21
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Grifondoro VI anno

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Era ora di muoversi, il professore voleva metterli alla prova e di certo James non si sarebbe tirato indietro, non bastò fare più di qualche centinaio di passi che il primo pericolo si presento propriò sotto gli occhi del folto gruppetto. Due frecce una dopo l' altra si andarono a conficcare nel terreno. Nel contempo la caposcuola di serpeverde venne appesa come un salame con una rete argentea. Che ci fossero samurai? Erano tutti indizi che portavano ad un unica risposta. Per ora però dovevano occuparsi dell' amica, una volta fatta scendere si sarebero dovuti organizzare meglio se non volevano finire male.
-Tutto bene?-
Domandò. Intanto avrebbe voluto vedere meglio quella freccia, sguainò la bacchetta facendo un mezzo giro di compasso per constatare la presenza di qualcuno.Niente. Si piegò sulle ginocchia e con la mano sinistra cercò di estrarre la freccia. L' inclinatura poteva dire qualcosa sulla direzione dalla quale era stata scoccata.

 
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view post Posted on 12/2/2011, 20:02
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Camminavano, il tempo pareva dilatarsi, il silenzio farsi più vivo, più acuto. Il Professore era infine scomparso, quasi nascostamente ai loro occhi, consigliere passeggero e volubile. I lievi rumori dei loro passi si accavallavano senza tregua, un ritmo svelto, armonico, che conservava una certa tribalità. Quanto poteva mancare ancora? L'unica cosa importante era andare avanti. Procedevano, a ranghi più o meno compatti, tra i ciliegi in fiore, già sguarniti dei primi petali che lentamente danzavano nell'aria fino a ricongiungersi con la madre terra: un rituale millenario che ancora non si rassegnava a diventare obsoleto o a perdere, in seguito al lento logorio degli anni, la propria eleganza. L'immagine fiabesca del loro breve corteo che avanzava inesorabile verso il bianco castello si stagliava, fastidioso pensiero, nella mente disadorna: non c'era ancora nulla cui pensare, nessun pericolo, nessun problema. Lo mente si beava del pigro ozio che la tranquillità del paesaggio le offriva.
Ma non era destinato a durare,
Diverse cose accaddero all'improvviso in rapida sequenza, voci concitate dai primi della colonna segnalavano che qualcosa non andava. Svelta si fece avanti, la bacchetta serrata nella mano, pronta ad affrontare il pericolo: già il suo carattere deciso cominciava a riaffiorare, temprato dalle prime preziose esperienze dell'anno appena trascorso. Non temeva il nemico. Ma di lui non v'era traccia. I segni delle prime trappole loro riservate erano tutte in una freccia ai piedi del giovane Grifondoro e in una rete argentea che aveva catturato la povera Caposcuola Serpeverde. Già i compagni si affaccendavano attorno alla ragazza, e alla freccia, probabilmente elaborando le prime supposizioni personali. Per quanto riguardava la Caposcuola, era già in azione il primo tentativo di tirarla giù: avrebbe aspettato di vedere se quello avesse avuto successo prima di cercare di contribuire a sua volta al recupero della ragazza. Troppe mani avrebbero sicuramente peggiorato la situazione se usate contemporaneamente. Dopotutto, poteva già trattarsi di magia. Eppure l'uso delle frecce le diede da pensare: chi poteva servirsi di armi così...arcaiche? Se i Samurai erano i potenti stregoni di cui aveva letto, addirittura esenti dal bisogno di sostegni come le bacchette per le loro arti, perchè si limitavano a quelli che sembravano essere più avvertimenti che veri e propri attacchi? Nessuno era stato colpito, nessuno si era fatto male davvero: era forse possibile che tali esperti guerrieri avessero sbagliato la mira? Erano osservati, e non sapevano da chi: Arwen aveva pensato ai Samurai per via del capitolo suggerito dal Professore prima della partenza, ma se il loro nemico fosse stato qualcosa di ancora ignoto e terribile?
Si guardò intorno, cercando di penetrare gli alberi, levando il capo verso le terrazze più alte del Castello: sicuramente il colpo veniva dall'alto, la freccia si era conficcata nella terra e con un'inclinazione piuttosto alta. Ma se così fosse stato, erano terribilmente allo scoperto per eventuali nuovi attacchi. Dovevano muoversi, e lo sguardo tornò sulla ragazza nella rete che aspettava di essere liberata. Dovevano fare in fretta...Forse non erano soli, anche nel bosco: se quello era stato il loro benvenuto, era pensabile anche che potesse esserci un'imboscata o qualcosa di simile.
Dovevano raggiungere il Castello.

 
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view post Posted on 12/2/2011, 23:30
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Passi irregolari solcavano senza timore la terra straniera. Ognuno con il suo modo, chi più lento, chi più rapido, un insieme unico e compatto di rumori, così come era stato fatto avviso del professore di mantenere il gruppo.
Ma era solo il suono all'unisono dei piedi che battevano il suolo, perchè alzando lo sguardo la tassorosso notava delle seppur minime divisioni all'interno del gruppo.
Continuava a camminare al fianco di Arwen, tenendo un andatura più veloce rispetto ai compagni, essendo più piccina le sue gambe dovevano trottare il doppio per non rischiare di esser lasciata indietro. Passo dopo passo, alcuni parlavano tra loro, indagando a fondo la situazione in cui si trovavano e gli eventuali intoppi che di lì a breve avrebbero incontrato. Mya invece sembrava perdersi con lo sguardo oltre il bosco, come bloccato in un innaturale istante, anche se gli altri sembravano non accorgersene uno strano silenzio stava calando intorno a loro.
Neanche più un alito di vento a sfiorarle il viso, ne scombinarle i capelli. Eppure poteva avvertirne la magia, fluire tra i rami e tra gli alberi, quella terra era davvero ciò che di più diverso ci si poteva aspettare.
Poi un sibilo le arrivò all'orecchio, come un graffio nell'aria, uno squarcio nel suono e arrivò inaspettata. Una lunga asticella andò conficcandosi nel terreno appena dopo il loro passaggio, così che fu nascosta agli occhi degli altri compagni di viaggio.
- Arwen... - Di scatto si girò per avvisare l'amica, quando un nuovo sibilo, stavolta più lungo e forte tagliò l'area di fronte a loro, arrivando molto più vicino dell'altra e sfiorando appena il piede di Valerio.
Un brivido le corse lungo la schiena, restando spiazzata da quella serie di eventi. Poteva passare il dover affrontare un prova, ma quelle erano frecce, il loro esser penetrate così a fondo nel terreno significava solo che erano affilate, e letali tanto per precisare. Non era un gioco, e prima se ne sarebbe accorta e meglio sarebbe stato.
Nuovi rumori, questa volta si sentivano distintamente nell'erba e ad esser presa in trappola fu una ragazza dai capelli corvini, di cui non aveva neanche notato la presenza durante il ritrovo. Si trovava in alto, presa in ostaggio all'interno di una rete, anche se sembrava più una gabbia a giudicare dall'argenteo materiale. Qualcuno dei ragazzi cercò di liberarla, mentre altri analizzavano la freccia a terra, ma ciò che li teneva sotto tiro era ancora nei paraggi. Mya si tenne di spalle ad Arwen continuando ad osservare l'area circostante.
 
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view post Posted on 13/2/2011, 01:40
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Il Fato

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Il giovane Caposcuola di Grifondoro riuscì con una qualche difficoltà imprevisto, ad estrarre la freccia dal suolo, senza spezzarla. Pochi gesti impacciati ed i rimasugli di terra ricaddero, lasciando la freccia bella e letale tra le mani del giovane. La sottile asticella di legno era penetrata nel terreno per buoni tre quarti, lunga, molto lunga risultava, più di quanto ci si potesse aspettare. L'impennaggio preciso, mostrava un qualcosa di elegante, e raffinato. Così come la punta, la parte più notevole. Sottilissimi segni erano incisi nel metallo, quello che sembrava sotto molti aspetti Argento, eppure stranamente vivo, attivo, pareva brillare di luce propria, animato da una qualche anima strana. Cosa fosse, era mistero.
Che qualcuno potesse intuirlo?
Se l'incantesimo della giovane Caposcuola di Corvonero sembrava essere riuscito, rendendo molliccia una zona di terreno, sotto la reclusa, l'incantesimo tentato dal secondo Grifondoro era sì andato a segno, ma la solida rete argentata non aveva riportato danno alcuno, almeno in apparenza. Oscillava, sinistra, con la giovane reclusa raggomitolata in quella che non doveva essere certo una posa gran comoda. Si diceva potesse sanare problemi di cervicale, ma forse non era ancora giunta la sua ora. Lo zaino schiacciato contro le spalle, avvolta stretta nel mantello, immobilizzata nei movimenti, in teoria e di fatto.
Il resto del gruppo osservava tra lo stupito, ed il sorpreso, il celere operare dei pochi ingegnatisi, forse confidando nel potere della divina Provvidenza, che così repentinamente li aveva abbandonati. Che non avesse giurisdizione così ad Oriente? Che il Giappone non fosse entrato in un qualche patto di competenza divina? Fatto stava che erano abbandonati a loro stessi, nel mezzo della campagna, con non molte idee, colpiti da un pericoloso immobilismo.
Nell'erba, poco distante, spuntò quella che sembrava la coda di una volpe, i fruscii ne segnalavano la presenza, forse anche di una seconda, indifferente ai loro affanni, in cerca di qualcosa. Di lor certo non si curava, o forse sì?
Il tempo correva lesto, e mentre i giovani Ateniesi ancora prendevano atto dell'esito dei loro propositi, già l'aere tornava a fischiare. Frecce! Eolo, affannato, intabarrato nel suo mantello di cirro, correva disperato da un estremo all'altro del sentiero, urlando un concitato "Frecce!!" che se ne fossero accorti? Una prima guidava quella che sembrava una pattuglia acrobatica, di sfavillanti stelle, investite e benedette dai raggi dell'Astro, nella loro missione sanguigna. Iniziavano a piovere, nel cuore del gruppo, gesti precisi, efficienti, ed efficaci, da dove venissero era un mistero, ma non dove andassero. Che fare?
Poco tempo, si richiedeva una serie di contromisure, adatte a quelle che parevano almeno sette frecce apertesi a ventaglio. Angolazioni diverse, direzioni diverse.
La fuga poteva essere una soluzione, o l'inizio della disfatta?
E dove si era cacciato quel perdigiorno del Docente?
Erano il problema, o solo la premessa a qualcosa di ben più grosso, e grave?



Kei resta imbalsamata in soffitta, ed eviterei di lasciarla lì.
Nonostante ciò sembra essere quella più al sicuro.
Sette frecce in rapido avvicinamento, Eolo si è dato con passione al Sakè, James ha estratto la freccia, e la osserva interessato, ed immagino qualche urletto concitato. Fruscii insistenti nell'erba. Non siete in una bella posizione.

 
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Vale de ts
view post Posted on 13/2/2011, 15:54




Sarebbe stato tutto troppo semplice, per riuscire. Come previsto, la rete non si aprì, nonostante la buona esecuzione da parte del ragazzo del Diffindo. E l'incantesimo di Jessica andò a vuoto, trasformando il duro terreno in una sostanza molliccia, che se fosse stata liberata, avrebbe salvato la Caposcuola di Serpeverde.
Lui non avrebbe potuto fare di più, le sue conoscenze magiche, per quanto fossero utili a scuola, fuori da Hogwarts diventavano infime, rispetto a cosa avrebbe potuto trovare.
Rimetteva la Caposcuola nelle mani di qualcuno più esperto di lui, e ce n'erano. Così il suo sguardo fu catturato da una strana coda, forse di volpe, e accanto eccone un'altra. Sembravano non curarsi del modesto gruppo di ragazzi.
Alzando lo sguardo, si stupì di vedere ancora delle frecce, ma capì che probabilmente non avrebbero mancato il bersaglio. Tra il pensare e l'operare, la via fu breve, doveva usare un incantesimo che li avrebbe protetti.
Ruotò il polso in senso orario, e rammentando l'avvertimento di sgombrare la mente, cercò, contemporaneamente alla rotazione del polso, di proferire la formula.

"Protego!"
Avrebbe dovuto mettere al riparo tutti i suoi compagni, ma non aveva mai provato a difendersi, tanto meno da un bel gruppo di frecce, e c'erano buone probabilità che i dardi passassero il suo scudo, che Valerio proiettava con la bacchetta davanti a sé.
Sperava solo fosse abbastanza grande, e che i suoi compagni avvertissero il pericolo. Dopo, se fosse riuscito a sventarlo, avrebbe pensato a quelle volpi nipponiche.
 
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view post Posted on 13/2/2011, 16:06
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La scampagniata cambiò volto..
L'inizio fu emozionante,risate nuove conoscenze e tutto..ma dopo le prime freccie che erano partite,l'ambiente di colpo si fece più umido e un vento gelido percorreva la schiena di Mary..
Forse quel vento non era del tutto reale ma solo Mary lo sentiva..
Avevaancora lo sguardo puntato verso le lontane pianure,quando ad un tratto notò qualcosa..
Una coda,che presto diventarono due,difficile credere che appartenessero ad un solo animale..
Erano di uno strano color rossiccio,forse caramello.
Non badò tanto a quello,ma a quel leggero vento e fruscio che si era sentito in precedenza all'arrivo delle freccie...nuovamente stavano per colpire i ragazzi..
Qualche passo indietro ed arrivò a Keiko,ripose la bacchetta e a "mani nude" cercò di liberarla da quella rete..

Ragazzi!!Frecce! Disse senza pensarci due volte..
Sta volta non sbaglieranno! Esclamò ancora con più voce
Dobbiamo andar via! Disse infine decisa,mentre le sue mani erano indafarate a strappare la rete,ma era troppo complicato..
Si alzò di colpo...prese la bacchetta e la puntò verso la rete..
Ruotò il polso verso destra,dal basso diretto verso l'alto,e poi con decisione punto la bacchetta verso la rete,cercando un punto che non comprendesse anche Keiko,prendendo appunto un piglio lontano

Wingàrdium Leviòsa Con decisione proferì la formula..stando attenta agli accenti!
 
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» Keiko K. ™
view post Posted on 13/2/2011, 17:07




Un salame.
Era diventata più simile ad un insaccato che ad un mago, tutto grazie ad una rete!
Punta di diamante del gruppo? Forse era meglio stare nelle retrovie, per lo meno avrebbe potuto muoversi dalle freccie, nvece che rimanere appesa a guardare quello che la circondava,
Il bastone in quei casi era il peggio del peggio, le rendeva i movimenti ancora più complicati, anzi non riusciva proprio a muoversi!
Un diffindo fu l'unico effettivo aiuto che ricevette, un aiuto inutile.
*Ma di che cacchio è fatta sta cosa?*
La sua collega aveva ben pensato di ammorbidire il terreno per un eventuale caduta, ma in quel momento la rete sembrava contraria a liberarla.
Una nuvola di freccie era diretta verso di loro.
*Ah diamine, diamine... cosa posso fare... cosa possono fare?*
Un paio di incantesimi le frullavano in mente, tutte cose che lei in quella situazione non poteva certo fare.
'Wingardium Leviosa' fu l'ultima cosa che sentì prima di urlacchiare

«...p-papilio..!»

S'interruppe quando nel muovere la bocca le labbra si scontrarono con la fastidiosa rete, graffiandole.
Digrignò i denti: dannata rete da pesca indistruttibile!
 
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view post Posted on 13/2/2011, 17:55
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E così fu: non sapeva se quella sarebbe potuta chiamarsi imboscata o meno, ma di fatto li stavano attaccando con nuova audacia, e nuovo vigore. Dovevano aver avuto un'aria alquanto stupida tutti lì fermi nel mezzo del sentiero, a guardare per aria e a svolgere goffi tentativi di liberare l'unica ragazza ad essere finita già letteralmente in trappola: che fosse stata scambiata per debolezza? Che nel dubbio avessero deciso di eliminare quelle scomode presenze? Fruscii erano a malapena percepibili attorno a loro, di tanto in tanto, prendendosi gioco dei loro sensi e della loro paura: erano deconcentrati, vulnerabili, e la rete pendeva perfetta e integra dal ramo avvolgendo la povera Caposcuola. Che fare?
Poteva concentrarsi sulle frecce, ma una volta riuscita a fermarne un paio sarebbe stato di nuovo tutto punto e da capo: altre ne sarebbero arrivate, e così all'infinito fino a che stremati non avessero lasciato dei buchi nella loro difesa. D'altra parte, se fossero riusciti quanto meno a far scendere dall'albero la ragazza, qualora anche non fossero riusciti a capire subito la natura della rete e a liberarla, avrebbero potuto prenderla a forza di braccia e correre verso un luogo più riparato, dove pensare al da farsi. Di fatto, erano bloccati lì per lei, per non abbandonarla; inoltre, già alcuni invocavano scudi che con un pò di fortuna avrebbero coperto buona parte del gruppo: forse per quei pochi attimi necessari al suo tentativo sarebbe riuscita ad evitare le frecce...
Si lanciò al riparo dell'albero dove la Serpeverde pendeva completamente immobilizzata:


- Diffindo! -

Mantenne il polso fermo cercando di imprimere un taglio netto e preciso: questa volta l'obiettivo era il ramo che si protendeva sul sentiero e che costituiva l'unico sostegno della rete argentea. Se quella era apparentemente impenetrabile, sicuramente non lo era la natura circostante.



Edited by Ârwen - 14/2/2011, 02:21
 
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Jhason Swilord
view post Posted on 13/2/2011, 18:45




Un luogo poco sicuro, bisognava darsi una mossa, la caposcuola risultava esser ancora appesa come un salame provocando quasi tenerezzanell'animo del corvonero, era d'obbligo liberarla altrimenti il gruppo non si sarebbe potuto muovere.
Osservò con attenzione ogni singolo dettaglio, lavorare di testa era tipico della sua casata, frecce, frecce e ancora frecce, restare fermi non avrebbe portato a nulla di buono.
La prefetta tassorosso ebbe un'idea che sembrava esser fuoriuscita dalla mente di Jhason, avevano avuto la stessa idea, la ragazza si mosse più rapidamente del corvetto piazzandosi sotto l'albero su cui penzolava Keiko, il ramo su cui essa dondolava si sarebbe presto piegato davanti alla magia.
Deciso a dare una mano e a difendersi dalle svariate frecce decise di avvicinarsi ad Arwen il più rapidamente possibile, se l'incanto fosse andato a buon fine la caposcuola sarebbe caduta a terra come un sacco di patate, divertente si, ma per il momento bisognava darsi una mano a vicenda e così il prefetto si piazzò esattamente al di sotto della caposcuola con l'intenzione di afferrarla e impedirle di farsi male una volta caduta evitando magari di rimanere schiacciato
divaricò leggermente le gambe flesse per ammortizzare la probabile botta, i suoi guanti magari lo avrebbero aiutato ad ottenere una presa più salda.

 
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