Ars Arcana

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Joseph Alastor Wallace
view post Posted on 8/6/2011, 21:08




Mentr'era tutto assorto nei suoi pensieri il giovane Tassorosso sentì improvvisamente una presenza alle sua spalle, come di qualcuno che sbirciava dietro di lui, e voltandosi, non potè fare a meno di sobbalzare per un attimo...
Una piccoletta gli si era parata di fianco, e aveva detto qualcosa...

* - Il tempo è un fattore affascinante, non trovi? - *

...fu facile per il ragazzo accorgersi che era la commessa del negozio, che lo aveva sorpreso a curiosare su quella strana pergamena...

- Senza dubbio...è uno dei fattori più interessanti della realtà...immutabile...il tempo crea...il tempo distrugge... -

...disse con l'aria vaga di chi pensa a qualcos'altro mentre parla, lo sguardo ancora fisso alla targhetta recante il nome della commessa...non gli era nuovo...
Portò nuovamente lo sguardo alla pergamena dentro la teca, indicandola con il dito...

- Questa mi incuriosisce molto...sembra antica...di cosa si tratta? -

...chiesa in tono garbato, sperando di capirci qualcosa...

 
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view post Posted on 8/6/2011, 23:40
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Mya si spostò leggermente sulla destra avvicinandosi alla teca, sfiorando con la mano il vetro che la proteggeva.
Il suo potere era forte, ma forse sferzato dai vari incantesimi di sicurezza risultava diverso da quando l'aveva sfiorata la prima volta. Quel negozietto all'apparenza disordinato e quasi lugubre, nascondeva una miriade di tesori e quindi non era strano immaginare qualcuno che bramasse di possederli.
E il vecchio proprietario aveva preso le giuste precauzioni, ma ora aveva davanti un potenziale cliente...sarebbe stato degno di averla?
- E' un'antica pergamena rinvenuta qualche mese fa nei sotterranei di un monastero, i babbani che la custodivano, la tenevano nascosta come reliquia sacra...cosa contenga ci è ancora un mistero, romperne il sigillo ne annullerebbe il valore. -
*Ma anche così il suo potere è percepibile*
Persino i babbani, nella più completa ignoranza, avevano avvertito l'aura mistica che avvolgeva il manufatto, consacrandola e adorandola quale dono di una divinità. Persuaderli non era stato facile, ma era bastato cancellare quel rotolo dalla loro mente ed ogni problema era svanito. Poteva essere considerato rubare? Assolutamente no, ciò che apparteneva alla comunità magica ad essa tornava, era tutto molto semplice. E per lei, bimbetta di soli dodici anni quel problema non sussisteva.
- ...ma finora non sembra essere arrivato ancora un mago degno di possederla, come puoi vedere non c'è un prezzo - Sarebbe stato più corretto dire, non si è presentato ancora qualcuno con un portafogli abbastanza generoso, ma anche in quella brama si nascondeva la qualità per accaparrarsela.
- Ci riserviamo più che altro di valutare un'ipotetica offerta -
Concluse puntando il suo sguardo su di lui, nella penombra della stanza non avrebbe badato alla sua stranezza purpurea.
 
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Joseph Alastor Wallace
view post Posted on 9/6/2011, 21:19




Il giovanotto fu sopreso dall'ultima affermazione della commessa...

- Valutate un'ipotetica offerta?... -

...ripetè, senza mai staccare gli occhi dalla pergamena...

- Valutate un'offerta per una pergamena che una volta aperta perderà molto del suo valore di "reliquia" magica?...bhe allora deve essere proprio qualcosa di importante... -

...aggiunse, distogliendo infine lo sguardo e posandolo nuovamente sulla ragazza...

- Vengo da un viaggio molto lungo signorina...un viaggio che mi ha portato in molte parti del mondo...ho passato gli ultimi due anni in giro per l'Europa...e ne ho visto di oggetti rari e stravaganti... -

...disse, rabbuiandosi al ricordo degli ultimi due anni lontano dell'Inghilterra...ed i motivi scatenanti del suo viaggio...

- Ma non ho mai visto, ne sentito, che un negozio si riservasse di valutare l'offerta di un cliente riguardo ad un oggetto di... -

*...sembrerebbe...*

- ...tale valore... -

...concluse, prendendosi una breve pausa...
Alzò nuovamente lo sguardo alla pergemena, avvertendone il potere...poi si voltò verso la commessa...

- 60 Galeoni... -

...pronunciò brevemente, attendendo la risposta di lei...
non sapeva bene il perchè, ma ora voleva quella pergamena...

 
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view post Posted on 10/6/2011, 17:38
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Il ragazzo sembrava stupito dalla sua ultima affermazione, che cosa vi trovasse di poi tanto strano nelle sue parole non riusciva bene a capirlo. Bastava un solo giro per il locale per comprendere quanto valore racchiudesse ogni singolo monile, l'Ars Arcana non era un semplice negozio di anticaglie.
In ogni scaffale, mobile, baule, tra le vecchie pagine e anche sotto ai centimetri di polvere si nascondevano arcani poteri, nascosti al tempo e ritrovati grazie ai continui viaggi di misteriosi avventurieri, non erano oggetti da poco.
- Proprio perchè "ha" un tale valore non possiamo permettere che finisca tra le mani di uno sprovveduto...chi ne sarà degno l'avrà...è molto semplice -
Il gioco era iniziato, il ragazzo sembrava essere propenso a quell'acquisto, anche se giudicata la sua età Mya si chiedeva come potesse disporre di cifre tanto alte da pronunciarsi con così tanta sicurezza. Eppure l'occhio di lui quasi mai si spostava dalla pergamena, la malia si era attivata, ma così come per molti altri prima di lui, i galeoni avrebbero fatto sì che l'incanto terminasse prima del tempo.
- Posso chiederti se hai dato un'occhiata al resto del negozio? - chiese con una vocina divertita, portandosi una mano al viso con un'innocenza invidiabile. - Il prezzo che proponi tu è il valore di base di ogni altro oggetto qui dentro. Questa pergamena è un unicum, credo tu sappia di cosa stiamo parlando... -
Si appoggiò nuovamente alla teca picchiettando ritmicamente sul vetro con le dita, mentre osservava il ragazzo.
- Al momento il padrone del negozio non c'è e solitamente è lui che si occupa di queste trattative, ma... - si avvicinò al ragazzo, quasi superandolo, ma sollevò lo sguardo divertita. - ...mi spiace informarti che sono state rifiutate offerte ben maggiori della tua - disse quasi in un sussurro.
Infine fece una mini piroetta, le mani giunte dietro alla schiena, osservando l'ultimo sventurato che era stato attratto dalla malia della pergamena.
Il suo legittimo proprietario sembrava non essere ancora giunto.

 
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Joseph Alastor Wallace
view post Posted on 10/6/2011, 18:12




Il ragazzo certo non si scoraggiò...sapeva benissimo che proabilmente il valore di quell'oggetto era molto superiore alla sua offerta...ma non poteva certo partire da una base maggiore...altrimenti sarebbe arrivto alle stelle...
...ascoltò con attenzione il bisbiglio della ragazza, valutando attentamente il valore dell'oggetto...sembrava "inestimabile" eppure era in vendita...quindi probabilmente...prima o poi l'avrebbero ceduta...sperava solo di riuscire a prenderla per un buon prezzo...

- Cento Galeoni... -

...disse con aria di chi ha trovato qualcosa per il quale vale spendere un gruzzoletto messo da parte per tanto tempo...

- Non vorrei dissanguarmi...ma questo oggetto sembra degno della mia nota... -

...disse, avvicinandosi un pochino alla ragazza...

- Spero solo tu non mi venderai un "pacco"...altrimenti...mi sà che ti aspetterò ad Hogwarts dentro la nostra sala comune cara mia...e non sarò buono con te... -

...aggiunse con un sorrisetto divertito...
...finalmente aveva ricordato...
...quel volto gli era così familiare perchè lei era una Tassorosso...l'aveva intravista non più di uno o due giorni prima in sala comune, tutta affaccendata con dei libri...

- Spero non vorrai fregare un compagno di casata... -

...concluse infine, facendole un occhiolino...e mostrando il suo sorriso più sincero...

 
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view post Posted on 10/6/2011, 18:40
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E l'offerta saliva, ora era quasi a parimerito con l'ultima ricevuta solo qualche settimana prima.
Questo significava che la meta era ancora lontana, ma il ragazzo sembrava davvero intenzionato ad accaparrarsela e allora perchè non continuare il gioco?
- Per essere degno lo è...ma temo che qualche litro di sangue dovrai esser disposto a cederlo -
Si lasciò sfuggire uno sbuffo divertito, ovviamente il sangue era una metafora, non aveva mai richiesto tali tributi ai suoi clienti. Anche perchè la maggior parte di loro si allontanava con una copia gemella di un oggetto, il cui valore era davvero molto basso rispetto all'originale. Magari poteva chiedere un occhio, come si diceva tra i babbani? "un occhio della testa" ...chissà se il valore di quel rotolo vi fosse davvero paragonabile.
...altrimenti...mi sà che ti aspetterò ad Hogwarts...
Era l'ennesima minaccia fuori dalle mura? Certi ragazzi sembravano trovare divertente colorare le loro argomentazioni con simili frasi, ma ciò non toglieva che fosse tutto estremamente divertente, anche troppo per i suoi gusti. E per di più si trattava di un concasato, che a sua detta, ricordava di lei.
- Oh che paura ... - nella voce un tono fintamente terrorizzato - ...e comunque io non vendo pacchi, al massimo posso crearti una bella confezione regalo - fece con un'alzata di spalle e con un mezzo sorriso sul viso.
Fosse stata al castello quel tasso sarebbe diventato uno delle sue vittime sacrificali, anche se le faide interne alla casata non le piacevano per niente. Ma ora era al lavoro, aveva pur sempre un'immagine da mantenere ed un contegno, che per quanto estraneo, faceva parte di quel ruolo.
La trattativa non era ancora conclusa, il ragazzo avrebbe desistito o avrebbe imparato a cedere del "sangue" per un potere superiore?
 
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Joseph Alastor Wallace
view post Posted on 10/6/2011, 19:15




Il giovane certamente non pago dell'ennesimo rifiuto alla sua offerta decise di procedere con l'ennesima...

- centocinquanta Galeoni... -

...disse, con fare un pò contraddetto...di certo non gli andava di prosciugare il suo conto in banca per un solo unico oggetto, ma il fascino di quella pergamena sembrava unico...poco importava se si giocava un bel pò di risparmi...

- E..fai bene ad avere paura signorina... -

..aggiunse, sempre in tono molto ironico e scherzoso...

- Sono un ragazzaccio cattivo io... -

...ma non ebbe il tempo per concludere la frase, perchè ora, che era più vicino alla ragazzina, riusciva a vedere i suoi occhi...
...un bagliore di luce proveniente da una delle finestre, forò la polverosa aria, e fece risplendere di un riflesso violaceo gli occhi di lei...il giovane ne rimase abbagliato...conquistato...incantato...e non potè fare a meno di fissarla per un istante...
Alzò il palmo di una mano, sollevandole il viso, per far risplendere nuovamente quegli occhi alla luce del sole...

- Perdonami...sò che probabilmente ti sembrerò pazzo...ma hai lo sguardo più stupefacente che questi occhi abbiano mai visto... -

...senza dubbio lei si sarebbe successivamente ritratta al gesto del Tasso, ma quell'unico istante di tiepido splendore violetto gli sarebbe bastato...per cogliere ancora una volta la magia che scaturiva dalgi occhi di lei...
...il giovane Tassorosso aveva già dimenticato il fascino della pergamena...



[Off: una delle sue vittime sacrificali??? xD
quindi probabilmente dopo questo post mi lincerai :P]
 
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view post Posted on 11/6/2011, 11:42
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E la posta saliva.
- Iniziamo a ragionare... -
Significava solamente che era sulla buona strada, ma la meta era ancora lontana.
La giovane commessa si portò le mani ai fianchi, sporgendosi leggermente in avanti, quasi in segno di sfida. Quella vendita non avrebbe portato benefici solamente al negozio, ma per certo anche la stima di lei sarebbe accresciuta nell'anziano padrone. Portando con sè una serie di vantaggi, magari una bella promozione, di quei tempi non faceva male.
Quando un piccolissimo raggio di sole la colpì all'occhio, si voltò leggermente verso sinistra per evitare quel piccolo fastidio, ma una mano l'afferrò costringendola a restarsene così. L'occhio destro era socchiuso per limitare l'afflusso di luce fastidioso, ma seppur tra le ciglia la violacea pupilla si accendeva di una luce particolare.
Il ragazzo la guardava, la fissava...e quella mano che la sfiorava senza alcun permesso. L'istinto di strattonarlo via fu forte, così come di cacciarlo a calci fuori dal negozio. Ma non poteva permettere al suo pessimo carattere di mandare a monte la trattativa più importante per l'Ars Arcana, non ora che la meta si faceva sempre più vicina.
Aveva bisogno di quel lavoro, di quei guadagni e di quel luogo. Strinse i denti trasformando il disgusto in un ghigno divertito, cercando di sopire quell'istintiva voglia di attacco.
- Non devi aver visto molto allora -
Girò leggermente il capo verso destra, togliendosi dal raggio della luce e fissando la pergamena. Era incredibile come fosse semplice per gli altri cambiare l'oggetto dell'attenzione.
Con un dito abbassò la mano che ancora la teneva sotto al mento, spostandola verso la teca.
- Era di lei che stavamo parlando... O hai già perso ogni mira? Sai...avrei un lavoro da continuare -
Incrociò le braccia, avvertendo solo in quel momento come il suo cuore fosse diventato tanto simile ad un tamburo, che scandiva ritmici battiti ma di un'intensità maggiore.


Mi spiace deludere le tue aspettative, quando Mya è al lavoro non può permettersi certi lussi...ad Hogwarts però non posso assicurarti la tua incolumità ù-ù
 
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view post Posted on 10/9/2011, 01:33
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Trattativa terminata- pergamena ancora in vendita ù-ù



Un vicolo in ombra, un cassonetto per i grandi scarti dei negozi e tra un cartonato ed un sacco di plastiche varie lei, una giovane ragazzina dai capelli castani che si dimenava come un gatto tra i rifiuti.
- Maledetto Lysander - mugugnò, digrignando i denti e cercando di uscire da quel fiume di robaccia. Neanche una passaporta precisa riusciva a generare, e lei ancora si fidava a farsi spedire come un pacco da un capo all'altro del mondo, con l'eventualità che prima o poi non avrebbe fatto ritorno, se non con le sue gambe.
La smaterializzazione era ancora qualcosa di troppo elevato per le sue capacità, quindi doveva attenersi a quello che il vecchio le offriva.
Con un salto fuoriuscì dal cassonetto, sistemandosi meglio che poteva abito e capelli e rapida era corsa via, per rientrare al negozio. Uno strano pennuto la stava seguendo, vittima di un suo incantesimo sembrava non volerne sapere di allontanarsi da lei. Mya spinse la grande porta vetrata del negozio ed entrò, lasciando scivolare il grosso zaino in terra, gli stivali se li sfilò strada facendo lasciando in terra un'evidente scia di sabbia.
Infine si lasciò cadere sfinita sulla poltrona dietro al bancone e tirò un sospiro di sollievo. Era tornata, e straordinariamente aveva ancora tutti e quattro gli arti. poteva ritenersi fortunata, ma ancora non sapeva se quel viaggio fosse stato un completo fallimento oppure no.
Chissà perchè il vecchio non c'era, forse era fuori a far compere o magari a giocare a briscola in qualche vecchia e malandata locanda, alla faccia di lei, dei berretti rossi e dei morti stecchiti.
 
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view post Posted on 10/9/2011, 11:11
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Un mugugnio basso e profondo, come di un rinoceronte in gabbia, ed un nuovo crollo di quella che sembrava una pila di libri... Che stava succedendo? Dov'era finito il vecchio? In fondo non era solito abbandonare la bottega, lasciandola solo ai silenziosi sorveglianti, aveva il pallino per le sue anticaglie, c'erano voluto mesi e mesi perchè anche lasciasse le chiavi alla giovane. Non si fidava, e tante grazie!

Lizzie? Sei tu?

Una voce strozzata, dove diamine si era cacciato? Non era più aitante come una volta, doveva dispensare sempre più ampie parti del lavoro alla giovane, semplicemente era diventato incerto sulle gambette, e le vesti larghe ed orientali non aiutavano molto. In mezzo a quelle montagne di mercanzie, in fondo era facile perdersi, ed ancora più facile finire con l'essere sepolti da un improvviso cedimento "strutturale".


 
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view post Posted on 10/9/2011, 23:19
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Teneva ancora le due sacchette tra le mani, una perdeva irrimediabilmente sabbia da un piccolo buco che si era formato sul fondo. Doveva esserne piena.
Ma almeno quello dimostrava che tutta quell'assurda avventura non era stata un'illusione, ne un gioco.
Finchè un suono sordo non la fece sussultare. Qualcosa doveva essere caduto a terra, urtando ferocemente contro le vecchie assi del pavimento e facendo tremare l'intero locale.
- Lizzie? Sei tu? -
Era la voce del vecchio, arrivava come un suono flebile ed incerto, cercava la sua Lizzie, cercava lei. Mya si alzò repentinamente dalla poltrona, lasciando le due sacchette su un bancone, tra vecchi orologi e pugnali di legno. Con le sole calze nere ai piedi aveva iniziato a camminare nel negozio, seguendo quel filo di voce.
Dov'era il vecchio? Gli era forse accaduto qualcosa mentre era via? Eppure aveva rispettato i tempi, se aveva avuto bisogno avrebbe dovuto richiamarla all'istante. Lei era Mya e era Lizzie al tempo stesso, non aveva mai chiesto il perchè di quel nome, forse il ricordo di una persona. Eppure l'aveva accettato, quel vecchio e le sue stramberie.
Superò il bancone centrale del negozio, passando dietro la seconda scaffalatura che portava al retrobottega. C'erano dei libri in terra, rovesciati senza un preciso ordine.
- Sono io! Sono tornata! Dove siete...? -
Chiese a gran voce, le sue parole fecero eco tra i calici e gli specchi ammassati qua e là e si dispersero appena oltre le tende della seconda ala.
 
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view post Posted on 10/9/2011, 23:39
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Un brutt'affare, preziosi libri messi a soqquadro, il lavoro di giorno sfumato, per una dannata fretta, ed una dannata vecchiaia! Non aveva più vent'anni da un pezzo ormai, accidenti di quella barba di Merlino! Perchè capitavano proprio tutte a lui?
Eppure la salvezza era giunta, su piedi di elefante, certo, annoiata magari, stanca, non doveva essere stato così semplice il lavoretto, ma era tornata in fondo. L'avrebbe tirato fuori lei! Solo il bastone emergeva dal mucchio sconfusionato di libri, tomi, e rotoli, il bastone, quasi fosse un periscopio, sotterrato per i quattro quinti, la bandiera ammainata di un veliero in fuga dai pirati.
Sì, era finito lì...


Oh, mia cara! Son finito qui sotto...
Stavo cercando una copia dell'Almagesto, che pensavo d'aver visto, quando mi è crollato addosso il resto della pigna... Maledetta vecchiaia!


Per quanto suonasse strano, e remoto, era lì davanti a lei, in quel mare di carta. Sì, era lì sotto,in un mare di cultura, certo, comodo per certi versi, meno per altri. Ma la giovane l'avrebbe estratto, sì sì, aveva anche una sorpresa per la giovane, sapeva come farsi perdonare in fondo...


 
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view post Posted on 11/9/2011, 00:10
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L'ordine non era una prerogativa di quel locale, lo sapevano bene i clienti dell'Ars Arcana, che ogni giorno rischiavano di perdersi in quel labirinto di cianfrusaglie.
Tra i libri caduti ne riconobbe uno, dalla costina in cuoio rosso e rilegature in oro, lo aveva riordinato lei quel mattino prima della partenza. Ed ora erano a terra, forse a causa di un urto o di una sua distrazione nel posizionarli.
- Oh, mia cara! Son finito qui sotto...
Stavo cercando una copia dell'Almagesto, che pensavo d'aver visto, quando mi è crollato addosso il resto della pigna... Maledetta vecchiaia
! -
La voce del vecchio Lysander arrivò alla giovane, ovattata dal cumulo di oggetti che l'aveva ricoperto, ma manteneva sempre quel tocco buffo che lo distingueva da ogni altro adulto. Mya si fiondò in avanti spostando i libri velocemente, finchè non vide comparire una mano.
- Signor Lysander, sta bene? La tiro fuori subito! -
La pila era caduta, forse davvero aveva riposto poca cura nel sistemarli, per la fretta della partenza e il povero vecchio ne aveva pagate le conseguenze. Spostava con rapidità i volumi, facendo comunque attenzione nel poggiarli a terra. Al vecchio sarebbe dispiaciuto più per una pagina sgualcita che per un suo osso rotto.
Infine eccolo ricomparire, nella sua veste larga e ingombrante, con quel suo sguardo sempre stupito. Forse la mente di lui si beava d'esser circondato di cultura, certo il corpo non poteva apprezzare quella sensazione allo stesso modo.
Lo prese delicatamente per le mani e l'aiutò a rialzarsi, facendolo poggiare alla sua spalla.
- Non deve esagerare, glielo dico sempre...si sieda un momento, vuole che le prenda dell'acqua fresca? -
In verità sentiva di averne più bisogno lei al momento, dopo quel viaggio tra polvere e sabbia, sentiva il suo corpo ad un passo dalla disidratazione.

 
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view post Posted on 11/9/2011, 00:27
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Ecco, lentamente la bassa figura apparve dal mare di libri, e copertine, la pelata, il bastone, la lunga veste sgargiante, c'era, era lui, ed era tutto intero, in fondo. I libri avevano attutito la caduta, certo, salvo poi averlo ingoiato per ripicca, o qualche stramba legge fisica... Tutta robaccia, tragedia sfiorata? Qualcuno sembrava sgualcito, un poco impolverato, ma non riusciva a vedere gravi danni, tornò a scrutarsi la mano inanellata soddisfatto, aveva smesso di girare, tutto stava tornando alla normalità. Dannata vecchiaia!

Buona idea mia cara, brindiamo al tuo ritorno con un sorso rinfrescante!
Poveri cari, se la son vista brutta, non son mica un fuscellino io...
tutta colpa di Tolomeo!
Ho anche una sorpresa per te, è finalmente arrivato...
Ma niente fretta!


Sì beh, i trent'anni erano ormai sfioriti da un bel po'...
Era un dato di fatto, più che una congettura.
Ma poco importava, aveva ancora troppe cose da fare!
Honolulu avrebbe aspettato. Era così.


 
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view post Posted on 11/9/2011, 00:46
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Alle parole dell'anziano uomo la ragazzina si mosse verso il retrobottega, con i calzini neri che sarebbero ben presto diventati dei perfetti panni cattura-polvere. Le piaceva camminare a piedi scalzi, quel negozio aveva un'aria familiare e per quanto ne dicesse era diventata quasi una seconda casa per lei.
Prese due bicchieri dalla credenza e dopo aver fatto scorrere per un certo tempo l'acqua del rubinetto, li riempì fin quasi all'orlo. Il suo finì prima che fosse tornata dal vecchio, la sete era troppa.
Porse il bicchiere all'uomo e ascoltò ciò che aveva da dire.
- Si tratta di quella spedizione che aspettava da giorni vero? Però non mi ha detto cosa fosse... -
Nel frattempo s'era seduta su di una cassa in legno, con le gambe che ciondolavano giù, avvolte nei morbidi pantaloni marroni. Lo sguardo sempre incuriosito studiava ogni minima espressione del vecchio.
Aveva molte domande da fargli circa quel viaggio appena concluso.
Ma ora l'attenzione sembrava essere stata dirottata verso una nuova scoperta, che a quanto pareva la riguardava in prima persona.

 
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