Ars Arcana

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 4/11/2011, 12:46
Avatar

VII Anno

Group:
Grifondoro
Posts:
3,115

Status:


Non vedo perchè dovrei fornirti una simile informazione... rispose la ragazza, allontanandosi dal bancone, ma d’altronde non aveva tutti i torti, Nathan era piombato li cosi in cerca di una risposta, e lei poteva benissimo rifutarsi di darla.. -A meno che..- aggiunse poi spiazzando il giovane.. -tu non abbia qualcosa per cui valga la pena darti la mia attenzione- ..forse un po’ di curiosità era riuscito a metterla in lei, Nathan fece un sorriso, la ragazza sembrava sapere di che stava parlando, lei poteva essere la persona giusta, ma c’era ancora uno scoglio da superare.. ovvero rivelare il vero motivo della sua presenza, e sperare che lei avesse accettato l’avventura che stava per proporgli.. -Allora credo ne valga la pena, ho qualcosa da mostrarti- rispose tirando fuori gli oggetti dalla tasche, una mappa che poggiò sul bancone, e una lettera.. -prima voglio che leggi questa lettera, cosi ti fai un'idea, credo che sarai l’unica persona a cui la mostrerò- ..stese cosi per intero il foglio piegato in quattro parti e lo diede alla ragazza, lo zio lo raccomandava di fidarsi il meno possibile, e di non far vedere a nessun famigliare quella mappa, nella sua famiglia infatti regnava un alone oscuro, c’erano pochi elementi di cui poteva fidarsi.. -quella è la mappa citata nella lettera, è molto logorata, ma sicuramente tu ne capirai più di me- ..gli stava proponendo una specie di caccia al tesoro? Cosi sembrava, un mappa, un oggetto da trovare, ma in conto era bene mettere anche i pericoli in cui sarebbero andati a inciampare, pericoli tutt’ora ignoti.. Cosa avrebbe fatto la ragazza, se la sarebbe sentita di rischiare? Accettando un’offerta cosi fuori dal comune e inaspettata..





Ciao Nathan, non ci vediamo da sette anni ormai, e non sai quanto mi mancate, ma credo che nella situazione in cui mi trovo non riuscirò ad uscirne. Non ti allarmare ora non hai più otto anni, ricordi quando ti dicevo di beffarti di questo mondo e ti parlavo dei miei viaggi? beh ora ne ho uno da proporti. La mappa allegata a questa lettera ti condurrà ad un oggetto di inestimabile valore, una bussola. Ma sta attento l’avventura è molto pericolosa, dovrai fare delle scelte giuste, ed essere un bravo mago per cavartela. Sei un ragazzo buono Nathan, non far vedere questa mappa a nessuno della famiglia, fidati il meno possibile, di chiunque. Trova quella bussola e troverai ciò che hai sempre cercato.

J.A.S.





-lo so che può sembrarti una rischiesta folle, ma io vorrei che tu venissi con me- quanto gli risulava difficile esprimere quel pensiero, nella sua vita non aveva mai chiesto niente a nessuno, preferiva cavarsela con le sue forze, figuriamoci chiedere ad una persona che non lo considerava come un amico, o anche una cosa lontanamente paragonabile ad esso, ma quell’impresa non poteva sostenerla da solo, non ne aveva i mezzi.. -La firma della lettera J.A.S sta per Jake Alider Scott, è mio zio.. lui è sempre stato il mio esempio da seguire, magari te ne parlerò un giorno, capisci questa possibilità non voglio sprecarla! ma io ho bisogno che tu venga con me- ..c’era convinzione nelle sue parole, neanche un minino di accenno all’incertezza, la ragazza in fondo che aveva da perdere, apparte la pelle? ..Già non era un viaggio da sottovalutare, in compenso però ci sarebbe stati molti profitti, magari con la bravura di lei , avrebbero trovato anche altri oggetti rari, da mettere in negozio, la mappa tracciava solo un percorso, e non potevi immaginare cosa avresti trovato lungo il cammino.. -la scelta spetta a te.. cosa ne dici?- aveva terminato il suo discorso con quella domanda, se avesse accettato sarebbero partiti alla ricerca della bussola , altrimenti per il ragazzo la situazione sarebbe diventata cento volte più complicata.. si fidava di suo zio, e quell’oggetto doveva valere molto, anche essendo una semplice bussola, lui voleva recuperarla, la voleva!.. non per il prezzo che poteva avere, ma perché un giorno avrebbe potuto mostrarla con fierezza a suo zio Jake.. “e troverai ciò che hai sempre cercato” questa frase continuava a farsi spazio nei pensieri del ragazzo, erano le ultime parole della lettere.. *ma cos’è che ho sempre cercato..* Nathan era in difficoltà.. trovare quella bussola era il suo obiettivo adesso..

Edited by Nathan Scott - 4/11/2011, 14:18
 
Top
view post Posted on 6/11/2011, 02:11
Avatar

Group:
Mago
Posts:
5,051

Status:


Il ragazzo sembrava sicuro di ciò che stava dicendo, asserendo di avere tra le mani qualcosa di grandiosamente interessante. Non che a Mya gli impegni mancassero, tra negozio e spedizioni varie non si poteva dire una vita noiosa la sua.
Il giovane tirò fuori dalle tasche della giacca diversi oggetti dall'aria molto antica e consunta, di quelli che s'intonavano perfettamente a quell'ambiente. Ma non era l'aspetto che le interessava quanto il reale contenuto.
-prima voglio che leggi questa lettera, cosi ti fai un'idea, credo che sarai l’unica persona a cui la mostrerò-
Mya prese dunque la lettera da sopra al bancone e la portò con sè.
Iniziò a leggerla mentre camminava lungo il corridoio, scorrendo velocemente con i suoi vivaci occhi le poche righe che vi erano riportate. Ignorò bellamente la prima parte, sentimentale e di famiglia, non erano gli affetti del prossimo che la interessavano. L'unica parte su cui si bloccò per qualche istante era il principio, Caro Nathan...Nathan. Aveva lo stesso nome di suo fratello, che strana coincidenza.
CITAZIONE
... La mappa allegata a questa lettera ti condurrà ad un oggetto di inestimabile valore, una bussola. Ma sta attento l’avventura è molto pericolosa, dovrai fare delle scelte giuste, ed essere un bravo mago per cavartela. Sei un ragazzo buono Nathan, non far vedere questa mappa a nessuno della famiglia, fidati il meno possibile, di chiunque. Trova quella bussola e troverai ciò che hai sempre cercato.

J.A.S.

- Tuo zio è un pazzo o si sta prendendo deliberatamente gioco di te - ammise con un sorrisetto divertito in volto, mentre scorreva ancora una volta le righe di testo sulla lettera. Perlomeno J.A.S aveva una bella calligrafia, non poteva negarlo.
- Quale familiare ti lancerebbe in una ricerca pericolosa, a sua detta, senza la certezza di una possibile riuscita..per trovare poi cosa? Se io dovessi decidere di partire leggendo questa lettera lo farei per trovare lui, non una bussola dal dubbio valore -
Detto ciò la richiuse delicatamente in quattro e la ripose sul bancone, vicino alle mani del ragazzo e alla mappa ancora chiusa. Non aveva senso l'intera storia, non c'erano reali indizi se non la fantomatica mappa, e quelle poche righe. Perchè il ragazzo chiedeva proprio a lei? Se aveva supposto dei suoi viaggi e di una certa esperienza era di certo per ottenere qualche informazione, ma partire da solo...lui? Un simile sconsiderato che vedeva quella sfida come una caccia al tesoro? Doveva forse metterlo in guardia e sconsigliargli di partire, ma dubitava che l'avrebbe ascoltata.
Ma eccolo arrivare il tassello mancante, il pezzo che continuava a sfuggirle o che per qualche motivo si era negata fin dal principio.
- lo so che può sembrarti una richiesta folle, ma io vorrei che tu venissi con me -
Per essere folle lo era. Per arrivare addirittura a richiedere la sua presenza nel viaggio, doveva esser davvero motivato. Cosa poteva mai significare quell'oggetto e quello zio pazzoide e dalle strambe abitudini? Mya sentiva di non volerlo comprendere, nè di accettare una simile e malsana idea.
Anche perchè fino a quel momento non aveva intravisto nulla che potesse realmente ripagarla in qualche modo.
- Fammi capire...saresti disposto a partire alla volta di uno sperduto luogo, in compagnia di una persona che ti detesta, e di cui tra l'altro non conosci neanche il nome, pur di ritrovare questa bussola? -
La ragazzina lasciò scivolare l'orologio sul bancone e questo iniziò a rallentare i suoi ticchettii , assaporando il quieto vivere del pacioso legno. Aveva bisogno di quella risposta, perchè lo faceva?
La mappa era ancora là, come invito supremo, come malia incantatrice, sarebbe bastato un attimo per srotolarla e trovare il vero senso a tutta quella stramba combinazione d'eventi.
Ma non voleva farsi sopraffare da simili e ingorde tentazioni, era il suo lavoro e per certi versi una vocazione, ma qui ciò che era in ballo era la vita di una ragazzo e le sue convinzioni.
 
Top
view post Posted on 6/11/2011, 14:17
Avatar

VII Anno

Group:
Grifondoro
Posts:
3,115

Status:


-Tuo zio è un pazzo o si sta prendendo deliberatamente gioco di te- ..disse la ragazza una volta lette le modeste righe della lettera, doveva essere molto titubante su quello che gli aveva proposto, forse in realtà non aveva lo spirito di avventura immaginato dal giovane.. -Quale familiare ti lancerebbe in una ricerca pericolosa, a sua detta, senza la certezza di una possibile riuscita..per trovare poi cosa? Se io dovessi decidere di partire leggendo questa lettera lo farei per trovare lui, non una bussola dal dubbio valore- ..stava dicendo che lo zio era fuori di senno? Nathan la fissò facendo un sospiro, il vero scoglio sarebbe stato non mettersi a litigare con lei, e già dal quel negozio la tensione cominciò a salire.. gli altri potevano dire tutto che al ragazzo scivolava, ma suo zio era importante, nessuno poteva sputare sentenze senza conoscerlo.. il ragazzo si sedè poi sullo sgabello posto avanti al bancone, non avrebbe lasciato quel posto senza di lei.. o almeno senza aver provato a convincerla per bene -che è pazzo ne sono sicuro, ma non si è mai preso gioco di me- ..avrebbe dovuto parlare anche di lui alla ragazza, ormai era li, tanto vale raccontare tutta la storia.. era la situazione più assurda, fra tutti proprio a lei doveva dire quelle cose personali, probabilmente a lei non interessava nulla, il suo unico pensiero era il profitto.. e forse il ragazzo l’aveva capito, poteva convincerla in seguito sotto quel frangente, se avesse trovato un profitto per se stessa magari avrebbe accettato.. -non credere che non ci abbia pensato, ma trovarlo è impossibile credimi, è sette anni che non lo vedo.. lui è sempre in giro per il mondo non si ferma mai, e nessuno sa quali sono le sue mete..- una volta letta la lettera la ripose vicino al ragazzo, che avrebbe fatto? Voleva tirarsi indietro? No doveva convincerla, era l’unica che conosceva in grado di affrontare una cosa del genere, da solo anche se aveva la mappa , era cieco sul da farsi, e chiedere ad un estraneo era da escludere a priori.. -so che può essere pericoloso, ma io non ho paura, anzi questa avventura sarebbe stimolante.. possibile che non ti attiri..- disse guardando la ragazza, voleva leggere nei suoi occhi viola la verità, perché non poteva buttarsi in quella ricerca? si preoccupava davvero per lui? ..no impossibile -quella bussola non credo sia di dubbio valore, mio zio non lo specifica nella lettera ma.. guarda le ultime righe- disse prendendo la lettera per seguire quelle parole con il dito “trova quella bussola e troverai ciò che hai sempre cercato” poi fece un sorriso.. -non è il massimo in chiarezza lo so, ma quell’oggetto deve essere speciale.. forse può condurmi da lui- ..oramai non era più sicuro di niente riguardo ciò che asseriva, erano tutte possibilità, un oggetto piccolo e comune come un bussola che mai poteva avere di tanto speciale, valere molti galeoni? Si possibile ma non poteva essere solo quello, a suo zio non interessava il denaro, ogni suo oggetto aveva dei poteri particolari, poteri incredibili.. poi lasciando la lettera sul bancone, prese fra le mani la mappa.. iniziando a scrutarla, cosa già fatta almeno cinque volte.. c’erano molti dettagli, e un percorso che sembrava tracciato da un fiume, che compariva lungo l’intera mappa.. l’unico particolare che riusciva a comprendere era il sigillo in basso sulla sinistra.. -Fammi capire...saresti disposto a partire alla volta di uno sperduto luogo, in compagnia di una persona che ti detesta, e di cui tra l'altro non conosci neanche il nome, pur di ritrovare questa bussola? furono quelle le ultime parole della ragazza, parole che arrivavano sempre al nocciolo della questione, nessun giro, dritte al punto.. mentre fissava la mappa il giovane fece un sorriso.. *già.. il tuo nome..* un pensiero distratto arrivò nella sua mente, ma quel dettaglio poco importava, poteva sempre chiamarla Gertrude.. però aveva ragione, neanche lui stravedeva per lei, ma per trovare quella bussola l’avrebbe fatto.. -guarda, vedi questo simbolo- disse indicando lo stemma all’angolo della mappa..





credo sia una stemma pirata.. questa mappa è dell’era piratesca, e i pirati erano famosi per i tesori recuperati solcando i mari.. magari questa mappa oltre alla bussola può condurci ad essi- ..aveva forse trovato un modo per catturare l’attenzione della ragazza? profitti si profilavano all’orizzonte, anche se niente era certo.. -facciamo cosi.. tutto quello che troviamo oltre alla bussola.. è tuo- ..propose così una specie di patto, il suo unico obiettivo era quell’oggetto, il resto non gli interessava, ma la ragazza amava quelle cose, l’avventura i misteri, e amava i tesori, non poteva essere diversamente.. -io sarei disposto a partire.. e tu? partiresti con me?- ..concluse guardando negli occhi la giovane, era un impresa convincerla, non tutti avrebbe intrapreso un’avventura del genere, ma averla con lui ne sarebbe valsa la pena..

 
Top
view post Posted on 7/11/2011, 18:04
Avatar

Group:
Mago
Posts:
5,051

Status:


Lei volava sempre via, partiva senza pensarci due volte, senza domandarsi dove ogni viaggio l'avrebbe portata o quando sarebbe tornata.
Eppure quella volta l'idea del viaggio non la sfiorava, perchè non era abituata a portare sulle ali più peso del suo esile corpo. In parole povere, lei viaggiava da sola.
Ma quel pezzo di carta consunta, arrotolato e chiuso come a celare il più grande segreto o la più grande maledizione, stava per cambiare ogni cosa.
Il ragazzo tolse il legaccio e la srotolò sul tavolo, lasciando alla vista quella che sembrava l'immagine di una grande costa frastagliata e un oceano puntinato da isole. Mya voleva vietarsi di guardarla, sapeva che non avrebbe resistito alla tentazione e infatti l'occhio inevitabilmente fu catturato da quella superficie ruvida. La conformazione del territorio riportato segnalava la presenza di una grande superficie naturale, forse una foresta o peggio una giungla. Di catene montuose non se ne vedevano, quindi doveva essere un terreno quasi al livello del mare. La terra rappresentata si affacciava sul mare, un oceano o un semplice golfo? Vi erano diversi atolli, isolette più piccole...ma con cosa poteva fare il confronto? C'era una piccola penisola sul limite della mappa, doveva ricordarle qualcosa?
*Mya ti stai facendo coinvolgere* Si rimproverò.
-guarda, vedi questo simbolo, credo sia una stemma pirata.. questa mappa è dell’era piratesca - Mya seguì il percorso delle sue dita fino a raggiungere l'immagine di un teschio incastonato in un sole, con vari simboli che ne facevano da cornice.
Non aveva mai visto nulla di simile, anche se mister Lysander aveva ancora contatti con pirati moderni. Erano ottimi rivenditori e quel che molti non sapevano era, che la maggior parte di loro erano proprio dei maghi. Dalle leggende poi delle navi maledette e stregate la storia era breve, e la fantasia dei babbani aveva fatto il resto.
- Sembra autentica... - ammise sfiorando il marchio, che risultava leggermente a rilievo rispetto alla dura grana della pergamena. Il ragazzo, era chiaro, si stava giocando ogni possibile carta del mazzo. Ormai aveva capito che per Mya certe cose valevano più che una O in incantesimi, quella mappa era un sfida, un'appetitosa e succulenta sfida. La chiamava, voleva essere studiata, compresa, sapeva di poterlo fare.
E tutto ciò che fino a quel momento si era vietata stava crollando, e il ragazzo come se le avesse letto nella mente, inflisse l'ultima coltellata.
-facciamo cosi.. tutto quello che troviamo oltre alla bussola.. è tuo-
Non c'era più nulla a tenere a freno il suo spirito, tanti tasselli che si ricollegavano l'un l'altro, senza un ordine preciso. Qualcosa si era acceso nella sua mente, un labile ricordo o una percezione sfocata? Doveva assecondarla.
- Seguimi... - Prese la mappa e si incamminò velocemente verso il lato ovest del negozio, dove la parete era coperta da una pesante e ingombrante tenda.
Mya la fece scorrere di lato, ma dietro essa non c'era una finestra o una porta bensì un immenso planisfero dipinto sulla parete. Tante puntine segnavano altrettanti luoghi dispersi agli angoli del mondo, mentre il mare sembrava animato da impercettibili venti. La giovane ragazza salì coi piedi su una cassa di legno, e si spostò sul quadrante occidentale della mappa gigante. Riaprì nuovamente la mappa e la posizionò al fianco della parete, in corrispondenza dell'unico luogo che le somigliava.
Conosceva quella mappa come conosceva i buchi sulle calze dell'elfa domestica delle cucine, che per quante volte Mya avesse insistito per regalargliene di nuove aveva sempre fallito.
Eccola quella sporgenza che aveva visto prima, un promontorio che si tuffava nel mare e al suo fianco un fiume che risaliva la giungla fin dentro al suo cuore.
- Fiume...fiume... - continuava a ripetere mentre col dito ripercorreva la pittura muraria. Niente, non c'era nessun fiume, nessun dannato letto d'acqua nei pressi di quella punta di terra. Aveva davvero sbagliato la sua percezione? Riguardava la mappa, no, le isole c'erano, ma quel graffio blu nella terra non compariva da nessuna parte.
- Non capisco... -
Scese dalla cassa e ci si mise a sedere sopra, rimuginando costantemente.
Ormai non era più Mya Lockhart, secondo anno, tassorosso, ne tanto meno si trovava in quel negozietto polveroso. La sua mente era già in viaggio, dove l'avrebbe portata ancora non lo sapeva.
Ma era proprio quello il bello dei viaggi no?

 
Top
view post Posted on 8/11/2011, 15:11
Avatar

VII Anno

Group:
Grifondoro
Posts:
3,115

Status:


Era quasi convinto, la ragazza non si sarebbe ritirata da quella sfida, per quanto volesse mettere in guardia quel giovane imprudente, alla fine non lo avrebbe lasciato uscire dal negozio con quella mappa, doveva dargli un’occhiata, studiarla, e risalire a quel tesoro, forse maledetto.. un tesoro dei pirati. Sulla mappa c’erano molte simboli e iscrizioni di diverse lingue, ma che razza di mappa era.. l’isola più in rilievo dove il fiume tracciava il cammino da seguire, era contornata da altri isolotti minori, e dinnanzi a loro un’infinita costa.. La ragazza osservava la mappa, quasi come se volesse distogliere gli occhi da un momento all’altro, era una vera tentazione per lei, una volta coinvolta avrebbe risolto quel mistero fino alla fine, il giovane ne era sicuro.. Sembra autentica... Le supposiozione del ragazzo sembravano combiaciare con le sue, lo stemma del teschio, simile a un Jolly Roger dei pirati, apparteneva proprio a quell’era.. Nathan aveva letto molto sull’argomento, la pirateria lo affascinava, andare per mari, liberi, e portare alla luce chissà quali misteri.. fra i pirati moderni c’erano anche dei maghi, che col loro potere magico, incantavano luoghi o oggetti, per renderli irraggiungibili, o maledirli nel caso qualcuno volesse rubarli.. era cosi anche per quella bussola? Quali rischi dovevano correre per recuperarla? Se era un oggetto cosi prezioso, i pirati non avrebbe reso la sua ricerca, un semplice spezione. Il patto del ragazzo diventò la goccia che fece traboccare li vaso, la giovane espolartice si convinse.. Seguimi... disse prendendo la mappa fra le mani incamminandosi verso il lato ovest del negozio.. Nathan sorrise, si alzò dallo sgabello e la seguì senza pensarci due volte. La parete era coperta da un grande tenta sul marrone chiaro, abbastanza spessa, la ragazza la fece scorrere di lato e quello che si parò dinnanzi al giovane fu un enorme planisfero dipinto su tutta la parete.. rimase a fissarlo per alcuni secondi, era enorme, quella ragazza non era un sprovveduta, aveva già preso parte a viaggi e spedizione, quella pittura ne era la conferma. La ragazza salì poi su una cassa di legno, per osservare meglio una parte del planisfero, e metterla a confronto con la mappa, Nathan si avvicinò a lei guardando anch’esso.. i suoi occhi viola analizzavano entrambe le mappe, cercando di far combaciare le varie forme della terra, il suo intuito l’aveva portata sulle coste dell’america centrale, verso il venezuela, c’erano parecchi isolotti, fra cui una che passò sugli occhi del ragazzo, Tortuga.. Fiume...fiume... niente dell’isola disegnata sulla mappa non ve ne era traccia.. che avesse sbagliato intuizione? Confusa abbandonò lo sguardo dal planisfero sedendosi sulla cassa, era pensierosa.. troppo pensierosa.. Non capisco... Nathan prese cosi la mappa e avvicinò lo sguardo a quelle coste, quella zona era bagnata dal mar dei caraibi, mare dove la maggior parte dei pirati navigava, un mare ricco di tesori e misteri, poteva essere l’intuizione giusta, come anche la presenza dell’isola di tortuga, famoso porto di pirati, ma allora pechè non combaciavano? Gli occhi blu del ragazzo cercavano di sovrapporre tutto il territorio della mappa sul planisfero.. molti dettagli sembravano simili , se non uguali addirittura.. -aspetta..- qualcosa non tornava.. non molto distante dall’isola di tortuga vi era un complesso di isole minori, che andava via via verso il centro , verso Nicaragua.. sembrava lo stesso complesso disegnato sulla mappa, ma di quelle varie isole sul planisfero, una non compariva all’appello, proprio l’isola dove ci sarebbe stata la bussola.. -vedi..- disse rivolgendosi alla ragazza pensierosa.. -la nostra isola dovrebbe essere qui- disse accentuando l’ultima parola, con il dito un puntò sul planisfero.. -e invece non c’è.. e se fosse un’isola sotto incantesimo? Non apparirebbe sulle mappe normali.. sarebbe introvabile o quasi- quell’isola infatti era ben nascosta dalle altre disegnate sulla mappa, che la contronavano come a volerla difendere, lanciarsi ad un ricerca cieca sarebbe stato un suicidio per qualunque marinaio, ma loro avevano la via, sapevano il punto esatto dell’isola.. per comiciare doveva raggiungere un luogo non lontanto da quell’arcipelago, e Tortuga sarebbe stato il punto perfetto, magari riuscivano a rimediare anche qualche informazione sui pirati, e su alcune delle loro maledizioni.. cosa avrebbe fatto l’esploratrice?
 
Top
view post Posted on 9/11/2011, 15:09
Avatar

Group:
Mago
Posts:
5,051

Status:


Il ragazzo le sfilò di mano la mappa senza nulla chiedere.
- Ehi... -
Ok era di sua proprietà ma Mya sentiva come se le fosse stato appena fatto un furto. Da quando i suoi occhi si erano immersi nella mappa, quello sdrucito pezzo di carta le era appartenuto di dovere, lei che ne aveva compreso la vera importanza.
Seguì i suoi spostamenti, non togliendo gli occhi dalla pergamena, che ora sfiorava nuovamente la parete muraria.
Il ragazzo stava indicando il gruppo di isole su cui poco prima anche lei si era soffermata a pensare, credendo di aver sbagliato supposizione. La sua idea invece era che il misterioso luogo fosse stato in qualche modo occultato tramite la magia.
E non era poi così incredibile pensarlo, conosceva molte magie che servivano a tener lontani i babbani.
Si alzò raggiungendo il ragazzo, ma tenendosi sempre sulla cassa per osservare meglio la parete. Con l'indice ne sfiorò la grezza superficie, focalizzandosi maggiormente su quella specie di anello nel mare.
- Mi sembra un'ipotesi azzardata ma plausibile, anche la mia terra natia è racchiusa all'interno di una barriera che ne vieta l'accesso ai babbani. Ma a differenza di questa, Inis Mor compare sulle normali mappe... - Senza volerlo aveva lasciato uscire un frammento di sè, eppure quel pensiero le serviva per ricollegarsi all'intera scena.
Quale magia poteva racchiudere una porzione di terra tanto grande? Chi era il mago che ne aveva preparato il luogo con tanta cura? Dover celare un luogo in maniera tanto precisa e accurata, segnava che in quel "vuoto" ci fosse davvero qualcosa per cui valeva la pena di spender del tempo.
Mya scese dalla cassa portandosi più vicina ad una cassettiera bassa e antica. Ne aprì un cassetto con una piccola chiave e ne estrasse un piccolo libricino, in cuoio nero e lettere in oro. Sul nero assoluto era possibile notare della polvere, che il tempo sapientemente aveva provveduto ad accumulare.
Vi soffiò sopra e l'aprì. Fece scorrere diverse pagine, arrivando appena oltre il segnalibro centrale. C'era la piccola mappa di un'isola, con delle costruzioni lungo un golfo e sotto di essa riportava il nome "Tortuga".
Seguivano una lista di nomi, con annessi indirizzi cardinali.
- Devo informarmi, proverò a contattare qualche conoscenza del vecchio padrone e ti farò avere notizie. Ad Hogwarts... - richiuse il libricino, nascondendolo all'interno di una tasca. Sì, al castello, tanto era lì che passavano la maggior parte del tempo. Anche se per loro fino a quel momento la vicinanza era diventata come un tabù, avevano deciso di ignorarsi e alla fine si ritrovavano a dover collaborare.
Ognuno per il proprio scopo, eppure elementi fondamentali di quell'unico viaggio.
- Ci incontreremo lunedì pomeriggio dopo le lezioni, sulla torre di divinazione e lontano da occhi indiscreti...vorrei evitare di farmi vedere in tua compagnia - gli comunicò ghignando, ma era chiaro che non lo pensava davvero. La sua preoccupazione maggiore era il far sapere all'intera scuola gli avvenimenti che accadevano all'infuori delle mura e che riguardavano il suo lavoro, post-negozio.
- Se sarà possibile...partiremo nel fine settimana, non mi allontano mai dal castello per più di due giorni. Capirai da solo come preferirei tenere per me certe cose, e spero ti sia chiaro che non dovrai farne parola con nessuno...o puoi scordarti la bussola, il viaggio e la mia possibile amicizia da qui all'eternità - Beh, in realtà dell'amicizia non le importava poi molto, ma farsi nemica Mya poteva essere considerato l'atto più sciocco che un essere umano potesse compiere.
Strinse ancor di più il nero libricino, presto l'avrebbe riaperto.
Doveva comunicare con una persona, una certa Dolores Solimar, nel libro era stata segnalata tra le più vicine al vecchio Lysander.
*A proposito, dovrebbe arrivare a momenti, sarà meglio informarlo all'istante...*
Detto ciò congedò il ragazzo e tornò al rude bancone, afferrando nuovamente l'orologio. Il battito sembrava essersi stabilizzato, quasi quanto la sua ansia.
L'euforia però restava.


Edited by ~mya~ - 8/12/2011, 13:54
 
Top
view post Posted on 9/11/2011, 21:55
Avatar

VII Anno

Group:
Grifondoro
Posts:
3,115

Status:


Dopo quella ipotesi, la ragazza si mise nuovamente in piedi su quella cassa, improvvisata sgabello.. con il dito segui lentamente il punto sul planisfero, un anello di isole poteva davvero nascondere un mistero, una maledizione.. -Mi sembra un'ipotesi azzardata ma plausibile, anche la mia terra natia è racchiusa all'interno di una barriera che ne vieta l'accesso ai babbani. Ma a differenza di questa, Inis Mor compare sulle normali mappe..- già, per quanto azzardata poteva essere plausibile, certo che sorpresa sarebbe stata se quell’isola in realtà fosse affondata molti anni prima, infondo la mappa era molto logorata, quanto poteva essere antica? La fiducia che il ragazzo riponeva nello zio lo faceva convincere che quell’isola esisteva ancora, e con essa quella bussola, dovevano solo trovarla.. *Inis Mor?? E da li che vieni* Nathan distolse un attimo lo sguardo dalle due mappe, portandolo sul viso della ragazza, erano anche abbastanza vicini, la scelta migliore sarebbe stata spostrarsi in fretta.. -non lo sapevo..- rispose incuriosito, involontariamente veniva a sapere dei dettagli della vita di lei, magari un giorno gliene avrebbe parlato, ma non era certo quello il momento. A quel punto la giovane espolatrice scese con un balzo dalla scatola, arrivando ad una vecchia cassettiera, da li estrasse quello che sembrava un libricino, Nathan cercava di intravedere qualcosa, ma lei sembrava abbastanza riservata, così decise di non chiedere nulla, non era certo lì per farsi gli affarsi suoi.. Devo informarmi, proverò a contattare qualche conoscenza del vecchio padrone e ti farò avere notizie. Ad Hogwarts... perfetto, sembrava andare tutto per il verso giusto, era riuscito a convingerla a partire, o meglio il tesoro l’aveva convinta, il ragazzo era comunque soddisfatto.. *almeno se c’è da fare un sacrificio so chi usare* pensò ghignando fra sé.. era meglio che quel buffo pensiero non lo avesse espresso, chissà quali macchinari da tortura poteva avere nei meandri del suo negozio.. Ci incontreremo lunedì pomeriggio dopo le lezioni, sulla torre di divinazione e lontano da occhi indiscreti...vorrei evitare di farmi vedere in tua compagnia.. fino a quel momento sembrava andare bene fra loro, qualche incomprensione iniziale ma niente di che, il viaggio sarebbe stata un’occasione per riaprire un rapporto? Ma quando mai, un fracciata della ragazza non tardò ad arrivare *vorrei evitare di farmi vedere in tua compagnia??!* le sue solite battutine per nascondere una dolcezza seppellitta chissà quanto in profondità.. Nathan non potè che sorridere.. -Già.. ti potrebbero scambiare per una brava ragazza- risposta degna di lui, il viaggio si preannunciava una vera e proprio impresa impossibile, non tanto per la destinazione o i pericoli, ma perchè quei due che dovevano stare insieme.. Se sarà possibile...partiremo nel fine settimana, non mi allontano mai dal castello per più di due giorni. Capirai da solo come preferirei tenere per me certe cose, e spero ti sia chiaro che non dovrai farne parola con nessuno...o puoi scordarti la bussola, il viaggio e la mia possibile amicizia da qui all'eternità.. su una cosa aveva ragione, lui come anche lei non dovevano farne parola con nessuno, infondo chi mai penserebbe che proprio loro siano partiti insieme.. -naturalmente, non ne parlerò con nessuno- rispose cominciando a raggiungere la porta del negozio, quel breve incontro stava per concludersi, avevano un futuro appuntamento, un viaggio programmato, e un'avventura li attendeva.. *la tua amicizia puff.. siamo solo soci* pensò con un sorriso, ma forse non era quello il suo unico pensiero.. la ragazza intanto aveva raggiunto il suo bel bancone, aveva ancora delle cose da terminare, Nathan era vicino alla porta, antica anch’essa, ma prima di uscire si sentì in dovere di dire un’ultima cosa, si girò verso la ragazza e.. -Grazie- una sola parola, non avevano ancora fatto niente, ma già che aveva accettato significava molto per lui, come significava tanto quella parola.. in fine afferrò la maniglia e usci dal negozio, Hogwarts lo attendeva..
 
Top
Persefone D. Bennet
view post Posted on 24/11/2011, 22:59




Era da tempo che pensavo di entrare nel negozio. Tuttavia, ero sempre di fretta. Mai il tempo di sostare un attimo per dedicarmi al banale piacere di dare un'occhiata alle vetrine dei negozi di Diagon Alley. Quella sera mi decisi e feci igresso in Ars Arcana. Ero, del resto, un'esteta ed in quanto tale, come avrei potuto resistere di fronte a siffatti monili? L'aria aveva il sapore di...antico, non vecchio...Aleggiava il gusto del passato, del tempo che fugace ha lasciato lo spazio a tempi moderni, certo, ma non spettacolari quanto i secoli oramai trascorsi e dimenticati.
Avevo già in mente cosa acquistare. Avrei comprato una banale copia del gioiello tanto meraviglioso esposto in vetrina. Ma mi sarei certamente accontentata.
Mi avvicinai al bancone e con discrezione, non scorgendo nessuno, chiesi:
Buonasera...C'è nessuno?
L'ora non era certo delle migliori. Tuttavia il negozio era ancora aperto. Pertanto ero certa che qualcuno si sarebbe presentato dinanzi a me.

 
Top
view post Posted on 27/11/2011, 00:38
Avatar

Group:
Mago
Posts:
5,051

Status:


L'inverno era arrivato, ma all'interno dell'Ars Arcana si respirava sempre un clima temperato, quasi ogni oggetto sprigionasse il calore della terra da cui era stato "prelevato".
Il calore del sabbioso Egitto, l'umidità dell'esotica Colombia, l'aria salmastra delle cittadine della costiera greca. Tutto in quel negozio emanava un profumo di storia, mistero, fascino.
E simili sensazioni scaldavano l'animo.

La giovane commessa era ormai giunta al termine di una lunga giornata, passata ad inventariare ogni singolo oggetto presente in negozio. La schiena iniziava a dare i primi accenni di stanchezza, così si ritirò su, stiracchiandosi vistosamente all'indietro e notando così, oltre la libreria dietro la quale era rannicchiata, una figura vicina al bancone. Presa dal lavoro non aveva sentito minimamente i suoi passi delicati sul pavimento, sperava solamente di non averla fatta attendere oltremodo.
- Buonasera... - disse in direzione della figura della giovane donna, togliendosi il cappello della divisa e lasciando liberi i capelli, dopo un'intera giornata di prigionia.
Il cuoio capelluto le dava un fastidio indescrivibile.
- Oh professoressa Bennet, non l'avevo riconosciuta nella penombra -
In effetti l'Ars Arcana si trasformava in un piccolo antro misterioso quando le luci del giorno salutavano e lasciavano alle candele il compito di illuminare l'interno.
Non aveva ancora avuto modo di conoscere la donna, assunta all'inizio del suo secondo anno al castello, nè poteva dire molto di lei. Indubbiamente un'ottima insegnante, le sue lezioni difficilmente si facevano tediose e lunghe, anche se Mya non si sentiva particolarmente attratta da quella materia, restavano comunque piacevoli.
- Cosa la porta qui questa sera? -
Le sorrise inclinando la testa su un lato, un vezzo che aveva preso da alcuni tempi.
Forse per merito delle voci udite tra maghi di passaggio. Negli ultimi tempi infatti si stava parlando spesso del negozio, grazie soprattutto all'articolo scritto dal professor Peverell, uscito sulle prime pagine della Gazzetta.
O forse semplice curiosità.
 
Top
Persefone D. Bennet
view post Posted on 27/11/2011, 13:31




E così comparve il garzone: una giovane graziosa fanciulla, dagli occhi di un singolare colore viola. Si trovava nei pressi della libreria, chissà in quale anfratto, a dire il vero...Non l'avevo proprio notata. Eppure mi pareva di essere passata di lì poco prima. Pareva stanca. Ed a giusta ragione! Probabilmente la sua giornata lavorativa sarebbe giunta al termine se non mi fossi presentata io, come sempre avvezza a girovagare a tarda ora a causa della mia inguaribile insonnia.
Sir Peverell mi aveva parlato di tale negozio, elogiandone la singolarità e la rarità di ciò che avrei trovato all'interno. Ed effettivamente, il solo ingresso nella stanza, mi avvolgeva di ricordi, di sapori del passato, di immagini di un tempo lontano, meravigliosamente unico e custodito solo dai secolari libri di Storia. Sorrisi: quell'uomo, inesauribilmente saggio e certamente unico e singolare, aveva ragione. "Ars Arcana" era un negozio come nessun altro a Diagon Alley. In un certo senso lo rispecchiava persino.
Non feci attendere la giovane fanciulla e risposi cordialmente al saluto che lei prontamente, una volta accortasi della mia presenza, aveva elargito.
Buonasera Signorina.
Ricordavo di averla vista a lezione, seduta generalmente in fondo all'aula. Non potevo non ricordarmi del suo tratto estremamente piacevole e dei suoi occhi. Tuttavia, mai prima di allora avevamo avuto modo di discorrere insieme nè di presentarci personalmente. Ero certa si sarebbe presentata presto l'occasione. Ma non era questa: la ragazza stava lavorando e non sarebbe stato consono nè opportuno approfittare di tale circostanza per farlo. Quindi, mi limitai a chiedere informazioni in merito a ciò per cui mi trovavo lì.
Sono qui per acquistare un oggetto, un grazioso semplice bracciale esposto in vetrina, proprio nell'angolo destro vicino all'ingresso. Il cartellino identificativo lo definisce "Bracciale indiano". Tuttavia...bhè il prezzo di cinquanta galeoni è certamente un tantino troppo elevato. Non ci sarebbe qualcosa di simile ad un prezzo più...accessibile?

 
Top
view post Posted on 27/11/2011, 15:28
Avatar

Group:
Mago
Posts:
5,051

Status:


Seguendo le indicazioni della donna Mya si avvicinò alla vetrina, cercando di capire quale fosse l'oggetto di suo interesse.
Il bracciale indiano si trovava adagiato su una mano in legno che ne faceva da portagioie e ne esaltava la bellezza. Tre lacci di cuoio si incrociavano tra loro, formando una treccia che calda avvolgeva il polso, per poi richiudersi sull'altro lato con un saldo nodo. Nella parte centrale ricadeva un ciondolo in argento raffigurante la linea di un pesce stilizzato.
Mya lo sfilò delicatamente dal suo sostegno e lo mostrò alla donna, che l'aveva seguita nel frattempo.
- E' un oggetto che nella sua semplicità racchiude un forte significato. Si racconta che nelle tribù dei Cheyenne lo sciamano li desse in dono ai giovani che diventavano adulti. Era un passaggio fondamentale della loro vita e ad ognuno di loro spettava uno spirito guida, che li avrebbe protetti nella vita e guidati lungo il percorso...pazienza, coraggio, astuzia...vede questo piccolo ciondolo, ha la forma di un pesce ed è il protettore dei saggi... -
Senza rendersene conto si era lasciata trasportare dalla storia, come faceva ogni volta che si perdeva tra i libri e gli antichi scritti. Miti, leggende, antologie del mondo, misteri da risolvere, tutto finiva per coinvolgerla interamente allontanandola dalla realtà.
E in fondo la donna le aveva solamente chiesto un prezzo.
- Il prezzo dei 50 galeoni si riferisce al monile originale, ma abbiamo fatto in modo di averne delle copie più commerciali - disse tornando verso il bancone, dove prese dalle mensole inferiori una sorta di lungo braccio, atto a tenere un filare di bracciali simili fra loro ma dal colore differente. Anche i pendenti erano diversi.
C'erano un castoro, la figura chiara di un gufo, l'esile forma di un serpente e il fiero profilo di un lupo. Tutti animali legati alla cultura indiana dell'america settentrionale, ed ognuno ovviamente aveva il suo significato.
- Eccoli qua, il loro prezzo si aggira attorno ai 15 galeoni...purtroppo questi sono gli unici spiriti guida che siamo riusciti a recuperare, ne mancano all'appello ben sette. Spero comunque troverà fra di essi quello che più le piace -
I rimanenti li avrebbe trovati, era diventata una sua personale sfida col mondo.


f916de4fdf0700934d04c13dbc207aaf
 
Top
Persefone D. Bennet
view post Posted on 27/11/2011, 21:26




La fanciulla aveva immediatamente compreso a quale oggetto mi riferissi. Era stata precisa e dettagliata nella descrizione del bracciale e nel suo simbolico significato. E la cosa mi incuriosì particolarmente. Inoltre, accontentò anche la mia richiesta speranzosa di potere effettuare un acquisto ad una cifra certamente più modica. Certo, si sarebbe trattato di una semplice copia. Tuttavia le mie finanze non permettevano l'acquisto dell'originale bracciale.
Ad ogni modo...Dato che si sarebbe trattato di un dono, perchè dunque non scegliere proprio quello giusto?
Signorina, potrebbe cortesemente illuminarmi in merito al significato degli spiriti guida? Ovviamente mi riferisco ai pendenti di cui dispone. Del pesce mi ha già parlato. Degli altri cosa mi può dire?
La fanciulla sembrava preparatissima. e non dubitavo che avrebbe certamente soddisfatto la mia richiesta. Sir Peverell aveva scelto il garzone indubbiamente con cura e dovizia!

 
Top
view post Posted on 28/11/2011, 18:55
Avatar

Group:
Mago
Posts:
5,051

Status:


Le parole della professoressa ebbero l'effetto di uno stiletto che rapido tagliava le redini atte a tenere imbrigliata la sua passione. Era un via libera, un segnale che qualcuno voleva farsi partecipe di quell'affascinante storia che gli indiani coltivavano con la loro stessa esistenza.
Mya ne era stata affascinata dal principio, storia che non aveva avuto modo di conoscere nella sua fanciullezza sull'isola. Durante la scuola elementare se ne parlava come di un popolo scomparso, sconfitto dalla civiltà del mondo europeo. Ma non era così, e la piccola l'aveva scoperto in quel viaggio oltre oceano.
Interi villaggi, vivi e pacifici continuavano la loro esistenza all'oscuro del mondo babbano. Fra loro gli sciamani, uomini dotati di magia, che dopo gli stermini dei popoli invasori, avevano protetto i loro villaggi con incantesimi e preghiere. Nell'intero popolo, i maghi purtroppo si contavano sulle punte delle dita, non era facile proteggere tutti, Mya osservandoli si era chiesta se lei avesse mai potuto reggere sulle sue spalle una simile responsabilità.
Amava quel popolo, così capace di avvertire la magia anche senza possederla nel proprio sangue.
Ed ora quella conoscenza poteva affidarla ad una cliente perchè così potesse davvero apprezzare il proprio acquisto.
Spostò in avanti il porta bracciali e posò entrambe le braccia sul pianale in legno scuro del bancone, indicando uno ad uno i vari simboli.
- Allora vediamo, il gufo, è un animale notturno, rappresenta la chiaroveggenza e l'intuizione, poi il serpente è il simbolo del cambiamento e della trasformazione. La lontra è padrona dell'esistenza, spontaneità e amore per la vita sono i suoi ideali. Infine il lupo rappresenta la fedeltà assoluta, per la famiglia, per il branco, per il proprio credo... -
Tra quelli mancanti ve ne era uno però che Mya bramava più di tutti gli altri, lo stesso dio Cernunnos glielo aveva indicato come animale guida. Sentiva il bisogno di trovarlo, il totem del falco, il simbolo supremo dell'audacia e della determinazione, l'unico sentimento di cui non si sarebbe mai voluta far trovare mancante.
Ne aveva bisogno, che fosse per ricongiungimento spirituale o per semplice smania di cacciatrice di tesori, era certa che l'avrebbe trovato.
- Dunque, tra questi c'è l'animale che governa la sua vita? Oppure è un regalo? In quel caso potrebbe essere simbolo di buon auspicio per il fortunato che lo riceverà - rispose sorridendo alla donna.
Era il momento della scelta.
 
Top
Persefone D. Bennet
view post Posted on 29/11/2011, 06:29




La ragazza era stata esauriente e precisa nella narrazione. Tra l'altro risultò anche molto interessante ascoltarla.
Ad ogni modo, mentre essa discorreva, la mia scelta si delineava sicura, decisa.
Credo che acquisterò il bracciale con il simbolo della lontra. Ritengo si addica decisamente alla persona alla quale è riservato tale dono.
Le sorrisi.
Dunque, il prezzo si aggira attorno ai quindici galeoni, dico bene? Estrassi dalla tasca del mio mantello color porpora, il borsello tintinnante. Ero pronta a compiere il "baratto".
Le chiedo tuttavia l'immensa cortesia, se possibile, di impacchettare il bracciale, sperando non le arrechi ulteriore disturbo.
Il più era stato fatto. Ritenni di avere compiuto una scelta assennata e assai graziosa. Non rimaneva altro che attendere il momento opportuno per donare il bracciale alla giovane Prefetta.

 
Top
view post Posted on 29/11/2011, 18:03
Avatar

Group:
Mago
Posts:
5,051

Status:


La donna aveva finito per puntare il suo interesse sullo spirito della vita, la lontra. Era un regalo a quanto sembrava, dunque la persona cui sarebbe andato in dono provava affezione verso la vita, oppure doveva ritrovarne il giusto valore. In entrambi i casi era la scelta perfetta.
- Si figuri professoressa, è solo che non disponiamo di carta e nastri...però abbiamo delle custodie originali in legno teak. Spero gradirà ugualmente... -
Così dicendo si abbassò sparendo alla vista e rovistando tra i pianali del bancone. Ne trasse fuori un piccolo scrigno in legno con cerniere d'ottone sul retro e un piccolo gancio frontale, per tenere al sicuro l'oggetto.
Sfilò tra i bracciali quello che riportava la figura del piccolo mammifero e lo sistemò all'interno della scatola, consegnandola infine tra le mani della donna.
- Ecco a lei, spero sarà gradito a chi lo riceverà... -
E dopo un ultimo e cordiale saluto, accompagnò la donna all'uscita, aprendole la porta e augurandole una buona serata.
Era tempo di sfilarsi i pesanti calzari e appendere la divisa al chiodo.
Un bagno caldo ed un buon the.


Aggiornato
 
Top
487 replies since 11/3/2011, 14:43   14895 views
  Share