| Una sola piccola domanda li separava dall'ormai imminente partenza. L'Orizzonte degli Eventi si avvicinava, e nessuno avrebbe avuto la forza di opporsi. Misteriose ed antiche forze avrebbero custodito l'Ufficio per quella loro breve escursione, pochi istanti in fondo, per così dire... Sorrise al giovane, che di per sè era già una risposta, tutto e nulla, come sempre. Ormai lo sapeva, ci era già passato, eppure il domandare, il volersi distinguere l'aveva spinto in avanti, più oltre dell'Oltre? Ed ecco che una seconda veniva trascinata nell'arena infuocata del Tempo, un novizio in cerca di risposte. Nella presunzione di trovarne, forse più per sentirsi a posto con la propria coscienza, ormai era fatta. Una seconda lunga occhiata, carica di silenzio, mentre il Medaglione passava di mano. Con la giovane molto era ancora in sospeso, ma la fiducia non era soggetta alle quotazioni dell'Oro. Il più importante non aveva bisogno di essere pronunciato nemmeno...
Una buona domanda signor Crowell, ma non ha di che preoccuparsi, questa volta viaggeremo sì, ma in maniera... alternativa, per così dire. Avrete altro di che preoccuparvi, la non passaporta non avrà fretta... Quanto al viaggiare, signor Swan, son quasi certo che chi non si sia in fondo preparato, risulterà più preparato, di quanti non lo fossero già prima della partenza. E' una questione di punti di vista, ma come avrà già inteso, non sono solito dare risposte. Trovo decisamente più interessante arrivare alle risposte, il percorso è sempre stato più importante della Meta, la Storia lo dimostra continuamente. Passaporta? Solitamente viene definita come mezzo di trasporto magico, abbastanza comodo, ma indubbiamente incompatibile con la Natura Magica stessa del Castello, ma avremo modo di discuterne con calma. Bene, Signore, Signori, l'Ufficio è sigillato, potete lasciare qui il di più, è Tempo!
Una forza arcana era ormai all'opera, come mosse da un'improvvisa folata d'aria, il libro si era schiuso, le pagine venivano sfogliate vorticosamente, raffigurazioni ed emblemi arcani sfrecciavano sotto gli occhi attoniti del pubblico, una Storia millenaria veniva passata in rassegna, uno Storico instancabile, il lavoro di generazioni di Maghi avevano infine dato il disperato risultato. Inchiostri diversi, rosso, blu, nero, verde, quasi distribuiti in un ordine caotico, e bellissime immagini, stili diversi che si accostavano, quasi sposandosi, una carrellata di mondi, che si svelavano loro, prima di rifuggire nell'oscurità. E le pagine si fermarono. Una pagina come tante altre, fitte ordinate colonnine di caratteri vergati a mani, con incredibile grazia, intorno ad un'unica grande immagine, incastonata tra le parole, quasi a nutrirsi di esse, il soggetto sfuggiva all'occhio, nascondendosi alle colonne di quella che pareva essere una piazza sullo sfondo, macchie indistinte di rossi, e bianchi, che fossero persone? Mentre ancora l'occhio vagava spaesato per l'immagine, l'Ufficio prese a vorticare, tentacoli di una Magia arcana e potente fuoriuscivano dalle parole del libro, dall'immagine, che via via si faceva più nitida, e vivida, tutto stava cominciando, ed il libro li avrebbe inghiottiti tutti. Un turbinio di luci, e colori, un vortice dimensionale, una voce profonda femminile che sussurrava qualcosa "Palmyra, IV Secolo", prima che venissero infine risputati nel Mondo, sulla solida pietra. Dov'erano finiti? Una città fervente d'attività, una selva di templi ed obelischi che come alberi sembravano infestarla, e lontano, in un'altra zona della città palme, una distesa immensa di palme, e chiome di altri alberi non meglio definiti. Erano finiti ai margini di una grande piazza, che pullulava di capannelli di persone, più o meno indaffarate nel gestire i propri affari, lunghe tuniche bianche, gialle, colorate dai colori più strani. Magistrati con il proprio seguito procedevano spediti tra la folla, diretti in un altro angolo della città, carretti e carri transitavano ai margini della piazza, carichi di merci e persone, dall'aria più raffinata, e florida. Capannelli di soldati, dagli equipaggiamenti più strani pattugliavano allegri le strade, intabarrati in lunghi mantelli rossi, ed elmi di cuoio dalle lunghe trecce. E loro? Un ammasso confuso di mantelli, e tuniche, colori non troppo sgargianti, ma di un'ottima fattura, riversi sulle lastre di pietra della piazza, nell'indifferenza generale. Solo un uomo non troppo distante, si guardava intorno curioso come un fanciullino, calzava una distinta toga, candida come la neve. Lo conoscevano, li aveva portati lì lui in fondo... Molto era cambiato, le vesti cambiate, gli equipaggiamenti in gran parte, pareva che solo le Bacchette fossero state salvate dal cambio forzoso. Erano saltati indietro nel tempo, tutto ciò che ancora avevano, era evidente fosse già stato scoperto, quanto era andato perduto, evidentemente era troppo recente. Sarebbe stato divertente... Mentre già i primi si rialzavano, tornò ad avvicinarsi, una fenice li osservava dall'alto dell'obelisco nel centro della piazza, erano pronti. Lontano, remoto, quasi di sottofondo, ancora si poteva udire la melodia del Quartetto d'archi di Hogwarts, dov'erano? Erano ad Hogwarts? O nel deserto?
Benissimo, siamo arrivati, siamo a Palmyra... O meglio, nella Palmyra del IV o V Secolo, poco importa. Come forse saprete era una grande città di confine, all'apice del proprio potere e prestigio, una grande città dell'Impero, ricca e florida come poche altre, e forse anche più di Roma stessa. Una città molto sicura, non molto lontano da qui sono accampate le legioni, potenti Maghi le guidano, e l'Imperatore stesso dovrebbe essere in viaggio verso la città, in visita. Portate rispetto per gli Anziani, e per chi è vestito in bianco, non fate nulla di strano, o impiegheranno ben poco a farvi arrestare, i soldati pullulano in città, e non sono tollerati disordini. Venendo a noi, il vostro compito è trovare e raggiungere il Tempio del Dio Sole, che a giorni verrà inaugurato proprio dall'Imperatore, entrarvi, e spingervi sino alla Cella interna, giunti là, troverete la strada. Il Medaglione vi aiuterà, ma non dividetevi, o rimarrete intrappolati nei meandri del Tempo. Ci sono domande?
Una lingua strana, o almeno dalle prime parole era parsa tale, via via la sensazione era sparita. Parlavano un greco strano, misto a dialetti dell'area, evidentemente la Magia aveva pensato anche a quello. Se la lingua non sarebbe stata un problema, non era comunque detto i problemi fossero terminati così, semplicemente potevano nascondersi in altro. Che razza di persone vivevano nel III Secolo, sotto l'egida dell'Impero? Ce l'avrebbero fatta? Quindi, la Lingua non è un problema, potrete interagire all'occorrenza con la gente del III Secolo, occhio al resto! Come avrete notato indossate altro, non è importante, ma son vesti semplici, di buona fattura, all'interno di ciò, fate voi. Anche gli equipaggiamenti sono cambiati, seguendo la fattura che avevano nel III Secolo! Così come gli oggetti, non è detto anche altro non funzioni nel modo in cui ve l'aspettate... U.u Nelle lezioni di Storia degli ultimi anni potreste trovare qualcosa, ma il resto lo scoprirete presto, magari a vostre spese! Quanto ai tempi, avrete "un paio" di giorni, a seconda delle nature dei post, per rispondere, se saltate troppi turni non essenziali siete ammoniti, così come se saltate un post "critico". D'ora innanzi siete nel III Secolo, a Palmyra, quindi non confondetevi!
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