Fuga nel Deserto

, III Incontro

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 6/1/2012, 18:35
Avatar

Group:
Auror
Posts:
4,689

Status:


Qualcosa stava succedendo,era ormai un'evidente certezza. Palmyra era un ricordo lontano,ora si trovavano chissà dove. La luce del sole che li aveva accompagnati durante il lungo viaggio andava via via affievolendosi,trasformandosi in buio. I libri dicevano che faceva freddo la notte in quei luoghi,non che ci credesse tanto alla fine. Mentre si creava complicazioni mentali,un rumore interruppe la sua concentrazione: era come un rumore metallico ed era pericolosamente vicino. Si udivano passi,forse era la sua testa,forse la realtà. Si ritrovò in poco tempo con la bacchetta dinanzi ai suoi occhi pronta ad aiutare. Difendere e difendersi,era come un motto,una regola da seguire. Guardò le persone vicine,in fondo erano tutti più grandi di lei,forse qualcune le si sarebbe parato dinanzi. Deglutì,sentì il cuore accelerare,paura? Forse.

 
Top
view post Posted on 6/1/2012, 20:08
Avatar

Group:
Auror
Posts:
12,394
Location:
Dall’epoca dei miti e delle leggende

Status:


Se la premonizione di Mary stava per verificarsi dovevano stare attenti al fuoco, era l’unica cosa che mancava, almeno secondo le sue informazioni.
Rumori, voci... una porta nascosta nella roccia apparentemente liscia. Chissà perché quella porta le ricordava la stanza delle Necessità... se era una porta magica non sarebbe stato facile attraversarla senza conoscerne il funzionamento.
Forse il medaglione poteva essere la chiave.
Altri suoni, catene, c’era qualcos’altro in avvicinamento, qualcosa che la metteva in allerta. Estrasse la bacchetta, stringendo bene nel palmo l’impugnatura


-State attenti al fuoco-

Frase rivolta a tutti, ma principalmente a se stessa. Si sporse leggermente oltre il masso a dove si trovavano, voleva capire chi o cosa si stava avvicinando

 
Top
view post Posted on 7/1/2012, 02:37
Avatar


Group:
Mago
Posts:
19,796

Status:


La parete si stagliava davanti a lei in un unico e immenso blocco, compatta, a tratti minacciosa, custode di un segreto inarrivabile. Pareva essere stata messa lì apposta per deriderli, imponente, troppo, quasi la Natura, Dio, chiunque l'avesse eretta in quel desolato luogo fosse stato al contempo consapevole che quella sua impenetrabilità sarebbe stata il miglior modo per distruggere la tracotante baldanza di chi avesse osato sfidare una legge più grande di lui.
Semplicemente non potevano farcela.
Ne ebbe la certezza nell'istante stesso in cui, dopo il primo stupore, la mente aveva ripreso la sua logica analisi. Dovevano tornare ad affidarsi al Medaglione? Quel magico oggetto che tutto poteva, anche sovvertire le leggi del possibile, anche consentire loro di passare lì dove non v'era passaggio?
Lo sguardo scivolò sulla roccia, in cerca di un segno, un altro tondo dove scoprire che incastrarvi il suo amuleto sarebbe stata la cosa più facile del mondo. Chi avrebbe avuto il coraggio di deludere le aspettative di una fanciulla in così fervente preghiera?
Concentratissima, quasi non badava a quel che gli altri facevano. Era una lotta, ormai, tra lei e quell'odioso ostacolo. Erano vicini alla meta, lo sentiva, quanti altri posti avrebbero mai potuto visitare? Se già una volta le sue aspettative erano state disattese, sarebbe stato probabile accadesse una seconda volta?
No, dovevano essere nel luogo giusto, ora, se non lo era stato quello precedente. Doveva essere così. Doveva.

Le parole di Trhesy si incunearono all'improvviso nella sua testa: il fuoco?
Ebbe l'improvvisa sensazione di essersi persa un passaggio, un passaggio fondamentale, di ragionamento, forse anche peggio che se fosse stato reale.
Si voltò e percepì anche lei quel che gli altri stavano ascoltando con terrore già da buoni secondi: un ringhio continuo, agghiacciante, lontano, ma neppure troppo. Forse si avvicinava.
Gli occhi scattarono automaticamente verso il sentiero ancora da percorrere, su per la montagna: una via di fuga? Ma da dove veniva il suono? Il vento confondeva le percezioni. Gettò una rapida occhiata a Mya, quasi per assicurarsi che fosse ancora lì, e poi agli altri, quasi a volerli racchiudere tutti in un grande guscio protettivo. Forse scappare non sarebbe servito a niente. Non restava che attendere: il ringhio sarebbe cessato, o si sarebbe infine palesato per quello che era.
La bacchetta era pronta nella mano.

 
Top
biffolina5
view post Posted on 7/1/2012, 14:28




Ok eravamo nei guai, il rumore dei passi erano sempre più forte e le nostre facce sempre più terrorizzate. Che fare a questo punto? Non potevamo nasconderci, la parete di roccia era liscia e priva di insenature, non restava che attendere e tenere le bacchette pronte. La strana scena di prima mi continuava a rimbalzare nella mente, c'era qualcosa che sfuggiva.. per es: che ci faceva quella gente lì?
Un idea si faceva strada tra i miei pensieri.. e se fossimo ai piedi un imponente tempio? E' possibile che raggiunta la vetta il panorama cambi e un imponente struttura ci si apra davanti? La cosa ormai certa, era che questa non è sicuramente la via principale per entrare, forse avremmo dovuto prendere l'altra strada, che magari ci avrebbe condotto in un paese, come Palmyra. E' molto alta, potrebbe sembrare lo strapiombo di un castello, e magari l'uso proprio questo; il tutto spiegherebbe il motivo di tanta sorveglianza.. Eravamo proprio in guai seri.
Misi una mano nella tasca e rafforzai la presa sulla bacchetta, non ero molto esperta e non sapevo nemmeno molti incantesimi, però non era il momento di tirarsi indietro ed avere paura! Bisognava agire in un modo o nell'altro, e bisognava avere la mente sgombra per poter ragionare in maniera corretta.

Ragazzi teniamo pronte le bacchette, sono in arrivo guai seri.
 
Top
>Just|Athos†
view post Posted on 10/1/2012, 17:20




Il sinistro rumore stridente lo ferì all'orecchie, costringendolo a portarsi le mani al volto e a imprecare stringendo i denti. Durò giusto un attimo, quindi si spense, seguito da dei tonfi sordi piuttosto pesanti. Cosa stava succedendo? Imprecò di nuovo, e si guardò in giro: il Grifondoro e il Corvonero antipatici furono i primi a estrarre la bacchetta, seguiti a ruota da Mary e Trhesy, che borbottò qualcosa che non capì. Cosa stava succedendo? Erano sotto attacco? Si chiese improvvisamente se avessero già inventato spingardini e cannoni, a quell'epoca.
*Ma no, che razza di scemo sono!*
Spense subito quel dubbio causato dalla paura ed estrasse a sua volta la bacchetta, insieme ad Arwen che guardava Trhesy con timore visibile dipinto sul viso. Stava succedendo tutto così in fretta, possibile che gli eventi stessero davvero sfuggendo di mano al vecchio professore? Il gruppo pareva così sicuro, così pronto, mentre lui non sapeva nemmeno cosa stava per succedere, o cosa stava succedendo... Cosa fare?
Si guardò intorno giusto per un istante, quindi ebbe un lampo di genio. Ma certo.
Sollevò la bacchetta e fece roteare il polso una, due, tre volte.

"Totalus Magicus Extremus".
Non sapeva se sarebbe funzionato su tutto il gruppo come voleva, anzi, non sapeva nemmeno se sarebbe funzionato, e basta. Ma doveva fare qualcosa, o l'inattività l'avrebbe ucciso, insieme alla tensione.

 
Top
229 replies since 3/10/2011, 14:40   4486 views
  Share