Il Retrobottega, e la Scopa, Accessori di Prima Qualità per il Quidditch

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view post Posted on 15/2/2013, 02:22
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Il Fato

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Due diversi approcci, due diversi risultati; per un attimo si rischiò il disastro ma, fortunatamente, i due ragazzi furono in grado di evitare l'impatto.

Cercate di riprendere il controllo! Le Gelbstrum funzionano come tutte le scope, dovreste aver superato l'esame di volo da un bel pezzo!

Nonostante il suo tono preoccupato e le sue esortazioni, il garzone non sembrava poter far nulla per aiutare gli studenti, anzi gli avvenimenti mostravano chiaramente che non era stata una buona idea seguire quel corso di istruttori. Mentre il mago si agitava, Daddy e Lucas cercavano di risolvere le loro beghe a 5 metri da terra. Tra i due, il primo non embrava proprio riuscire a trovare il giusto stile di volo, il giusto approccio con la scopa. Nel folle tentativo di frenare portando a se il manico, egli compì anche un movimento con il busto verso la ramazza, contribuendo a confonderne le idee. Questa non si scontrò con la gemella di Lucas poichè quest'ultimo aveva indovinato nel compiere una curva più dolce, nell'attendere la propria scopa e sentirne le pulsioni assecondandola con polso fermo, ma nello stesso tempo cominciò a ruotare su se stessa minacciando di disarcionare il Corvonero che, aggrappato come un koala stava per perdere la presa.
Scott nel frattempo, distratto da ciò che tormentava il compagno, non si accorse di aver intrapreso una traiettoria rettilinea che l'avrebbe portato a schiantarsi contro la parete esterna del negozio. Insomma, entrambi erano nuovamente nei guai, cosa si sarebbero inventati per poter cavalcare quelle scope come puledri di razza e non stalloni selvaggi?


 
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view post Posted on 15/2/2013, 19:51
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Finalmente la scopa aveva provato ad ascoltare il suo disperato appello.
Anche se con un bel po’ di difficoltà,il giovane, era riuscito a far capire alla sua scopa le sue intenzioni.
Finalmente sapeva cosa fare e come farla.
Seppur si trovasse,per via di un suo goffo movimento, a roteare nel cielo e a rischiare di essere disarcionato,Daddy, finalmente sapeva come agire con quell’irascibile scopa.
Stringendo la mano attorno al largo manico di scopa e cercando di non avere paura nel rischio di fare un tonfo di cinque metri ,il ragazzo, cercò con il corpo di rallentare i movimenti dell’alleata.
Non era giusto quello che stava facendo e doveva calmarsi perché lui aveva capito.

*Ora rallenta che sennò ci facciamo male*

Pensò serenamente,mentre il cuore batteva all’impazzata data l’altezza che aveva raggiunto.
Cercando di rimanere sereno e sicuro,il giovane, attendeva che la scopa rallentasse come da lui ordinato.
Alla fine si stava abituando la scopa,piano piano,ma lo stava facendo.
Il giovane ora attendeva che la scopa finisse di compiere quei giri per poi permettergli di effettuare una curva moderatamente larga ,verso il basso,per scendere di quota.
Ce l’avrebbe fatta o il fato gli avrebbe negato quella soddisfazione?

 
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view post Posted on 15/2/2013, 23:15
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Era pronto per combattere. Era determinato per imparare, come cavalcare la sua nuova Gelbestrum, in sella alla sua scopa, cominciando già ad immaginare il lungo corridoio che lo avrebbe condotto all'interno del luminoso e vasto campo di Quidditch, un boato dagli spalti Corvonero che avrebbe accolto il suo ingresso in scena.
Si era già chinato in avanti, verso il manico, la testa alta, i suoi occhi avevano già indirizzato l'immediato pericolo, una parete esterna del negozio, da evitare assolutamente, subito, doveva immediatamente virare, portandosi alla destra dell'imminente pericolo. La sua cavalcata doveva prendere una ed una sola direzione, a favore di se stesso e del suo apprendimento. Mentre la distanza con l'obbiettivo continuava ad accorciarsi sempre maggiormente, con uno scatto veloce il ragazzo strinse con maggiore intensità le gambe e si appiattí sulla scopa cosí tanto da poterla toccare quasi con il mento, per poi sterzare in maniera repentina, guidando il manico in verticale, cercando di saltare l'ostacolo all'ultimo secondo. Mentre indirizzava la sua scopa verso quella stessa manovra, Lucas si scambiò uno sguardo complice con la sua scopa, un semplice sguardo come ad accertarsi che entrambi fossero ai loro posti di combattimento. Avrebbero agito in simbiosi, sincronizzati come non mai, in un azione perfettamente coordinata. Il Corvonero immaginò in quel preciso istante, la sua fedele Gelbestrum procedere la sua lunga cavalcata, schizzando lungo una traiettoria verticale, evitando l'impatto quasi certo con il muro antistante.
Doveva calcolare il tempo esatto per battere sul tempo l'ostacolo avversario. Poggiò con forza e all'ultimo momento la mano destra sul manico della scopa, allungandola in avanti, cercando in maniera più che smisurata di alzare la Gelbestrum in alto, in direzione del limpido cielo. Doveva assolutamente evitare lo scontro con quel maledetto ostacolo.

 
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view post Posted on 16/2/2013, 02:12
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Il Fato

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Nonostante i tentativi da parte dei ragazzini di risolvere al meglio la situazione, non sempre essi smembravano in grado di guidare quelle potenti scope. Da una parte o dall'altra, qualcuno prima o poi finiva per cadere in errore, talvolta sopravvalutando, talvolta sottovalutando, le loro ramazze.

BASTA!! VADO A CHIAMARE IL TITOLARE. FINIRETE AL SAN MUNGO!

Fu così che il Garzone sparì all'interno del negozio, preso dal panico più di quanto fossero spaventati i ragazzini sulle scope. Da dove proveniva tanta irresponsabilità?
Nel frattempo il volo non si era arrestato. Mentre Daddy si apprestava a frenare la folla rotazione che l'aveva quasi disarcionato, Lucas parve essersi dimenticato le controindicazioni delle Gelbstrum quando si apprestò a svoltare in maniera troppo repentina. Un denso fumo giallo fuoriuscì dall'irata saggina, prendendo il sopravvento sulla zona di occupata dal ragazzo. Consequenzialmente la sua scopa cominciò a ruotare su se stessa su un asse verticale, contrariamente a quanto avvenuto con Daddy, ma continuando ad avanzare; privo di punti di riferimento Scott sarebbe riuscito a raddrizzare e riprendere il volo che fino ad allora si era mostrato piuttosto regolare? Dal lato opposto del campo il suo compagno sembrava prendere confidenza con il manico e per il momento nessun problema sembrava in procinto di manifestarsi, esclusa la vibrazione della scopa che con l'aumentare della velocità in una traiettoria rettilinea diveniva sempre più pericoloso ed intenso.


 
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view post Posted on 16/2/2013, 12:11
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*Brava,ora si inizia a ragionare*

Pensò ,Daddy ,allargando leggermente la morsa che aveva effettuato nei confronti del manico scopa dopo che questo finì di roteare in maniera anomala.
Finalmente,i due, iniziavano a capirsi e ad avere un poco di “intesa”.
Rimanendo concentrato,il giovane Corvonero, rimase nella posizione standard cercando di capire cosa volesse fare la scopa durante quel breve,ma interessante, percorso rettilineo.
Il giovane provava a discuterne con questa,provava a capire ciò che poteva e voleva fare.
Strane vibrazioni provenivano dal manico di scopa man mano che il ragazzo aumentava la velocità.
Che non volesse spingersi oltre???Che non volesse ancora raggiungere quella velocità con lui??
E come dargli torto! Manco lui voleva rischiare di ritrovarsi nuovamente appeso come un koala sulla scopa,seppur avesse una voglia matta di accelerare.
Si sarebbero accontentati della via di mezzo… Lui voleva aumentare la velocità ,arrivare al limite,ma non poteva di per certo costringere la sua scopa con la quale stava prendendo ancora confidenza.

* Dai.Proviamo ad accelerare..Poi se non ci troviamo bene rallenteremo *

Pensò verso la scopa deciso.
Sapeva che questa capiva il suo stato d’animo,quello che pensava e in quel modo voleva fargli capire che la confidenza se la sarebbe presa gradualmente..Non c’era il bisogno di strafare.
Quindi,convinto di ciò che faceva e sicuro che la scopa accettasse quel suo atteggiamento rispettoso nei suoi confronti,piegò leggermente il busto in avanti per ordinare a questa di aumentare leggermente l’andatura.

 
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view post Posted on 17/2/2013, 10:38
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Niente da fare, la Gelbestrum sembrava non voler accettare i suoi consigli, ma eccitazione, battito cardiaco e adrenalina lo inebriavano del desiderio di impossessarsi di quella dannata scopa. Seguiva, avida, una traiettoria del tutto rotatoria e verticale del percorso, che ormai era diventato pericolo imminente per il giovane Corvonero. Quella dannata Gelbestrum era molto agile e veloce, ma lui non si sarebbe arreso, l’avrebbe addomesticata, sottomessa e con cura perfezionato nel corso dei lunghi ed estenuanti allenamenti, la propria cavalcata, avrebbe ben presto conquistato la totale fiducia di quella scopa, in onore suo della sua casata. Immediatamente, una volta raggiunta la tre quarti campo dell’anfiteatro, focalizzai la mia attenzione sulla posizione appena assunta. Il manico della scopa era ben stretto in una morsa salda, che Lucas avrebbe dovuto cercare di raddrizzare in qualche modo, bisognava riprendere il controllo del volo in maniera rapida e arguta, quella posizione in verticale assunta, non lo aggradava molto. Doveva agire in fretta. Doveva fare presto, organizzarsi ed eseguire i giusti movimenti per riportare la Gelbetrum nella metà campo esatta, in una posizione decente e consona al volo. Un veloce cenno ed uno sguardo d’intesa con quest’ultima, un ultimo impercettibile gesto di assenso, bastò per intenderci e capire a ciascuno il proprio compito. Mi alzai rapido sulla scopa, cercando di formare una sottile linea retta che rompesse il vento, capace di sfiorare i limiti della frenata in velocità. Afferrando il manico, strinsi i gomiti tra di loro e allungai le gambe il più possibile, fino ad arrivare alla parte finale della scopa. Distaccai ancora di più il petto al legno nodoso della Gelbestrum. Il busto era completamente distaccato da quest’ultima, si faceva sempre più grosso e sempre più fine. Diminuivo velocità. La velocità necessaria per fermarmi, e raggiungere la giusta intesa con quella scopa che sfrecciava verso la mia sinistra.
Era arrivato il momento di riscattarsi e sentire nuovamente il brivido del comando Gelbestrum tra le proprie mani. Il Fato non avrebbe potuto non essere favorevole: il desiderio era troppo, la determinazione pure. Perché negargli questo diritto?..

 
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view post Posted on 17/2/2013, 14:10
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Il Fato

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Il Sole si apprestava oramai a congiungersi all'orizzonte nascosto dietro le spesse nuvole grigie invernali, le correnti fredde del pomeriggio inglese cominciavano a farsi gelide, l'umidità si cristallizzava sulle superfici divenendo leggero vero ghiacciato. L'anfiteatro di pietra umida, apparentemente deserto, pareva bramare con cupidigia le ultime lucide che debolmente, filtravano tra le nubi. Se il terreno era prima di vita, il cielo invece pullulava di azione. I due ragazzi continuavano a darsi da fare per riuscire a dominare quelle scope così difficili e permalose.
Da un parte Daddy cominciava a prendere confidenza con il nuovo manico di scopa, cercnado di assecondare potenti ed imprevedibili vibrazioni: se esso desiderasse accelerare o frenare non era dato saperlo, ma il Corvonero aveva fatto la scelta giusta nel procedere cautamente, per tentativi, lasciando che le risposte della ramazza ad ogni piccola iniziativa potessere far si che egli adeguasse il suo stile di volo. In maniera più o meno simile, Lucas era riuscito a porre freno ai rapidi testacoda intrapresi dalla sua Gelbtrum, facendo affidamento anche sull'esperienza che aveva reso la sua tecnica di volo precisa e sicura. Tutto sarebbe andato nel migliore dei modi se il suo piede non fosse scivolato dalla staffa, andando a toccare con i piedi la saggina: all'improvviso la scopa venne colta da un impulso furioso e sfuggendo al controllo del padrone, intraprese una rapida picchiata che in pochi secondi l'avrebbero portata a schiantarsi con il pavimento di pietra.
Delle voci si uivano nel frattempo giungere da dentro il negozio, che il titolare fosse giunto per verificare il regolare svolgimento del test?



 
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view post Posted on 18/2/2013, 19:25
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E il sentire la scopa abituarsi a lui era una sensazione che lo faceva stare bene .
Il ragazzo,reggendo con cura il manico di scopa, continuava a percorrere l’anfiteatro un po’ più rilassato respirando finalmente a pieni polmoni l’aria fredda che gli veniva incontro.
Rimanendo comunque attento,il Corvonero, proseguì serio la sua corsa.
Non c’erano problemi che lo attendevano al varco,c’era solo il continuare quella corsa facendo attenzione a non far inalberare la sua futura alleata.

*Allora io adesso accelero. Facciamo come prima,se non ti sta bene fammelo capire*

Pensò ,accennando una smorfia soddisfatta,nei confronti della scopa cercando di farle capire le sue intenzioni.
Piano,piano,il giovane, piegò ulteriormente il busto in avanti verso la scopa.
Desiderava raggiungere un’altra velocità con lei,desiderava maneggiarla come il vero giocatore di Quidditch che era.

*Tempo al tempo*

Pensò tra se e se,mentre con la sua mano sinistra cercava di far capire con decisione le sue intenzioni all’alleata.
Se tutto fosse andato come si immaginava,Daddy, ben presto si sarebbe dovuto preparare da affrontare una curva.
Se fosse stato cosi,il ragazzo, avrebbe delicatamente spostato il busto dal manico di scopa per decelerare e avrebbe piegato delicatamente e con convinzione il manico a destra per effettuare una curva “soft” .
Cosa sarebbe accaduto???
Daddy era soddisfatto per come stava andando con la scopa aspettava solo che gli dessero la patente per guidarla anche fuori da lì.
 
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view post Posted on 18/2/2013, 21:28
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Nonostante questo, le cose non erano andate esattamente secondo i suoi piani: allungando le gambe il più possibile, fino ad arrivare alla parte finale della scopa, Lucas andò a colpire con la punta del proprio piede destro, la saggna della Gelbestrum, che intraprendendo un rapida picchiata, sembrava destinata a schiantarsi contro il muro in pietra antistante al ragazzo. Il Corvonero sbuffò, nell'aria gelida, ma non perse la lucidità. Certo, non era appagante fallire tutte quelle manovre di apprendimento. La situazione del giovane, si era dimostrata alquanto sfortunata quel giorno. Tuttavia non stette ad osservare l’evolversi della scena, doveva rallentare e subito, il suo ultimo scatto in avanti, si era dimostrato come una procedura troppo complicata, per poter essere immediatamente gestita dal ragazzo, bisognava procedere fluidamente nell'aria, una passo alla volta fino alla riuscita della cavalcata. Non sarebbe avvenuto tutto così rapidamente e facilmente, ma per ora l'obiettivo principale era quello di frenare, cercare di evitare quel muro in pietra che oramai distava a poca distanza dalla sua traiettoria. Ci fu bisogno di molta forza per cominciare a rallentare, si drizzò solo leggermente recuperando alcuni centimetri data la stretta vicinanza tra lui e il corpo legnoso della scopa. La manovra che dovevo effettuare non era semplice. Dovevo agire in fretta. Dovevo fare presto, organizzare i giusti movimenti e riprendere il controllo della mia Gelbestrum.
Allontanai ancora di più il petto dalla scopa, il busto era completamente distaccato da essa, dovevo diminuire la velocità al minimo consentito. Dovevo acquistare l’andatura necessaria che mi avrebbe consentito la frenata. Contraendo i muscoli, feci in modo che la scopa si rimettesse dritta e in una posizione ideale per fermarsi e recuperare quota, qualunque direzione essa avesse attraversato.
Frenai e stetti pronto, con gli occhi puntati sull’ostacolo in pietra, era questione di secondi prima che l’impatto venisse raggiunto, e lui era immobile sulla sua scopa, tutti i muscoli contratti, le membra costrette alla concentrazione, i sensi vigili. Oramai il ragazzo sembrava prossimo alla fermata, eppure, la certezza assoluta non c’era. Tirai un piccolo sospiro di sollievo, che suonava più come una carica, cercando di scacciare quel senso di libertà e di terrore che mi attanagliava. L'aria fresca mi investì subito, riversandosi sulle mie guance e colpendo i miei occhi sagaci. Decisi che avrei dovuto mettere fine a quel pericolo, dovevo e volevo imparare a cavalcare la mia nuova Gelbestrum. Un paio di volte il cuore fece un tuffo, ma cercai di rimanere comunque stabile e tranquillo, al fato l'ardua sentenza.

 
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view post Posted on 19/2/2013, 01:04
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Si! Da questa parte! Mi perdoni signore io ho cercato di svolgere la procedura, ma quelle scope sono ingovernabili, quei ragazzi rischiano la vita.
Le parola del garzone che si riaffacciava sull'anfiteatro questa volta accompagnato dal titolare del negozio risuonarono forte e chiaro nell'arena, non abbastanza da esser udite dai due studenti. Il giovane dipendente sollevò lo sguardo verso il cielo augurandosi i trovare i due giovani sulla sella delle loro scope indicando con gesti convulsi la scena.

Marcus, sei sicuro di sentirti bene? Non vedo nulla di preoccupante!.

Asserì il mago panciuto dopo aver sondato la zona con lo sguardo.

Anzi, devo dire che quei ragazzi sembrano essere portati per il volo. Sei stato un ottimo insegnate, bravo!.

Le parole del titolarono lasciarono di stucco il garzone già impietrito. Com'era possibile? Solo alcuni minuti prima era sicuro di aver lasciato i due giovani in balia delle loro scope. In quel momento invece essi si trovarono a ripercorrere in maniera ordinata il perimetro del campo di volo. Se Daddy aveva finalmente imparato a gestire la scopa senza eccessi di dolcezza o arroganza, Lucas aveva dal canto suo appreso ad addolcire le manovre, riuscendo nell'arrestare la ripida picchiata della sua Gelbstrum.


RAGAZZI! CREDO CHE POSSA ESSERE SUFFICIENTE COSI'!.

Disse il titolare amplificando la sua voce col Sonorus.

SEGUITEMI NEL NEGOZIO, LE PATENTI SARANNO PRONTE IN UN ATTIMO!.

Così l'avventura sembrò giungere al termine, rimaneva solo un piccolo problema: scendere dalla scopa; sarebbero riusciti i due Corvonero a concludere la loro prova senza figuracce?

 
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view post Posted on 20/2/2013, 00:32
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Finalmente la situazione sembrava scorrere liscia come l'olio.
Daddy,felice come una pasqua,restando comunque attento a ciò che il manico di scopa gli volesse dire,respirava ora a pieni polmoni l’aria di quello squallido anfiteatro percorrendo il percorso senza problemi.
Dopo alcuni minuti di scatti e di buon utilizzo della scopa sentì il proprietario del negozio gridare che aveva passato l’esame.

*Grande*

Pensò tra se e se,mentre il cervello incominciava a porsi una domanda :“E ora come si scende??”
Un po’ indeciso sul da farsi,Daddy, compì un altro giro dell’anfiteatro e ,non appena si trovò sul rettilineo,tirò lentamente il suo busto all’indietro per decelerare.
Cercando di far capire bene le decisioni alla sua scopa,Daddy, piano piano,inclinò il manico verso il basso per scendere di quota.
Concentrato più che mai, lo studente,aveva iniziato a percorrere una lenta discesa per arrivare dal buon caro proprietario del negozio.
Ce l’avrebbe fatta??
Deciso ,il prefetto,continuava a mantenere il manico inclinato verso il basso e il busto un po’ lontano dalla scopa per farla andare piano e per non rischiare figuracce.
Se fosse andato tutto come lui desiderava,ben presto si sarebbe trovato a toccare delicatamente con i piedi il terreno.
Ovviamente nella discesa,il ragazzo, avrebbe evitato di far ciondolare i piedi pericolosamente vicino la saggina dei giganti,non voleva di certo rischiare la vita.
I secondi scorrevano lentamente durante quel frangente e il fato era l’unico a sapere cosa sarebbe successo di li a poco.
 
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view post Posted on 20/2/2013, 22:40
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Era sua. L'aveva conquistata. Stretta tra le mani di Lucas, protetta dalla curva del braccio che seguiva perimetro e superficie del vasto anfiteatro, la scopa aveva cominciato ad obbedire ai suoi ordini, esattamente come avrebbe dovuto essere sin dall’inizio. La strategia messa in atto dal giovane aveva funzionato. La semplicità aveva avuto la meglio. E benché fosse soddisfatto, non era ancora stato del tutto appagato. All'inizio dell’apprendimento, sembrava che l'esito positivo fosse tutto a favore delle Gelbestrum, eppure era cambiato tutto di colpo. Un senso di ovazione si scatenò all’interno del Corvonero. Nonostante ciò rimase concentrato, bisognava ancora intraprendere la discesa dalla scopa per terminare il tutto, ci sarebbe riuscito senza incorrere in ulteriori problemi?. Il cielo limpido lo sovrastava, mentre il ragazzo continuava la sua blanda cavalcata perpendicolare al terreno. Udite le parole del titolare, Lucas, già posizionato in prossimità della metà campo esatta, voltò il capo verso il basso, era arrivato il momento di calare il sipario, forse anche la pratica patentino era stata definitivamente chiusa. Così il Corvonero si strinse ancor di più sul suo manico, facendosi piccolo piccolo, slanciandosi maggiormente in avanti. Lucas socchiuse le palpebre e si concentrò nella sua discesa. Le sue mani scesero sul manico, avviluppandosi ancor di più attorno al legno, inclinandolo leggermente vero il basso, lasciando però il modo alle braccia di distendersi. Anche il suo busto si distese, ogni muscolo contratto e teso. Il suo collo si allungò, la sua testa posizionata con lo sguardo dritto dinanzi a sé. Il suo vero intento, era quello di abbassarsi molto lentamente, un passo dopo l'altro, andare oltre la sua scia per poi atterrare con entrambi i piedi a terra. Era ben disposto e aveva calcolato ogni evenienza; beh, almeno le più incombenti e prevedibili. L'unico desiderio era quello di raggiungere l'obiettivo. Aria, raggi del sole, avversari, niente era importante.

 
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view post Posted on 22/2/2013, 01:01
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Il Fato

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Nonostante la minaccia di un'ultima fatale ribellione da parte delle scope si potesse chiaramente percepire nell'aria, tutto parve concludersi per il meglio; per lo meno, la possibilità di rovinare al suolo da diversi metri d'altezza sfumò pian piano con l'avvicinarsi delle ramazze al pavimento di pietra.

Perfetto! Non c'è male per essere la prima volta..

Il titolare del negozio si congratulò con i suoi primi allievi non appena furono abbastanza vicini da non dover più urlare. Con un gesto li invitò a scendere dalle scope per entrare nel negozio.

Ora seguitemi nel negozio, mi basterà aggiornare l'elenco magico e sarete abilitati all'utilizzo delle Gelbstrum!.

Il mago scomparve poi all'interno della bottega, seguito dai due Corvonero che, ormai sicuri, non ebbero difficoltà nell'abbandonare le proprie scope. Velocemente sparirono oltre l'uscio, desiderosi di portare presto in campo le loro nuove conquiste.



L'apprendimento è finito. Siete abilitati all'utiilizzo della Gelbstrum.

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Edited by MasterHogwarts - 1/4/2013, 18:29
 
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view post Posted on 13/3/2013, 23:28
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Trovare del tempo in quel periodo, era quasi impossibile. Allenamenti di Quidditch e compiti toglievano quasi la voglia di vivere ad Horus, i cui weekend erano anche occupati dal lavoro all'Ars Arcana. Tuttavia, erano mesi che cercava un buco libero da sfruttare per poter prendere quel beneamato patentino. La necessità era ovvia: avere una scopa di quel livello e non trovare il tempo per farci pratica era davvero snervante. Così una domenica, finalmente, Horus riuscì a strappare a Lysander una mezza giornata libera, mollando bellamente il suo turno a Mya e svicolando rapido per le strade di Diagon.
Avvolto nel pesante mantello, dunque, il giovane camminava a passo spedito, lanciando occhiate distratte alle vetrine che superava man mano. Finché i suoi occhi non si posarono sull'insegna del negozio scelto: dietro la vetrata, splendidi manici di scopa nuovi fiammanti erano esposti allo sguardo sognante di qualche ragazzino che si dilettava a fermarsi lì, sfuggendo alle mani delle madri. Horus prese un bel respiro ed entrò, filando dritto verso il bancone e cercando di non lasciarsi distrarre da tutta la merce che non aveva ancora osservato e ammirato.

« Buon pomeriggio. Sono qui per la prova pratica per l'utilizzo della Gelbstrum.» disse al garzone di turno, accennando un sorriso per smorzare il tono formale utilizzato.
« Oh, ehm... non ho con me la mia Gelbstrum. Spero di poterne utilizzare una in dotazione del negozio. » aggiunse, tradendo una piccola smorfia di preoccupazione mordendosi un labbro. Quella visita era stata così improvvisata che Horus non aveva trovato certo il tempo di tornare ad Hogwarts. Doveva, dunque, adattarsi. Per allenarsi con la sua Gelbstrum avrebbe avuto tempo, pensò eccitato tra sé e sé.
 
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Bart Blaze
view post Posted on 15/3/2013, 16:35




Bart aveva finalmente concluso le lezioni del suo corso e aveva tenuto quasi tutti gli esami (gli mancava solo Storia della Magia). Ora aveva quindi più tempo per pensare ad altro e cimentarsi in altre attività, precedentemente inibite in parte o in toto dallo studio.
Fu così che il Corvonero aveva deciso di recarsi a Diagon Alley. La sua meta era Accessori di Prima Qualità per il Quidditch, negozio in cui aveva messo piede parecchie volte per fornirsi dell'equipaggiamento necessario per le partite. Ora vi si recava per un motivo pressoché analogo: si vociferava che il retrobottega ospitasse un piccolo campo in cui era possibile testare una Gelbsturm, e la faccenda aveva stuzzicato alquanto la sua curiosità. Quella scopa era uno degli ultimi modelli, con caratteristiche avanzate rispetto alla sua Firebolt, e aveva sempre attirato attorno a sé folle di appassionati. Bart stesso si era soventemente fermato davanti alla vetrina del negozio e aveva ammirato il manico apparentemente perfetto e dall'aria dinamica.
Il Prefetto aveva appena varcato il portale del Paiolo Magico e si era inoltrato nel viottolo, percorrendo il primo caotico tratto di strada su cui affacciavano le botteghe che trattavano articoli per pozioni e oggettistica varia. Subito dopo la prima curva, il ragazzo si ritrovò a fronteggiare l'insegna del negozio che cercava, osservandone - come era sua abitudine - le scritte incise sul legno grossolano e poi abbassando lo sguardo sulla vetrata principale. Attraverso di essa riusciva a vedere qualche modello di scopa esposto in bella mostra. La gente che passava lì di fronte ci buttava un occhio abitualmente e, qualora avesse notato l'arrivo di nuovi manici, molte volte si soffermava e si accalcava davanti al finestrone.
Bart non si trattenne molto nell'esaminare i nuovi articoli e si volse verso l'ingresso del negozio. Strinse le labbra, cacciò una mano fuori dalla tasca del mantello e la pose sul pomello della porta. Scivolò così dentro il locale e si lasciò dietro l'aria fresca di fine inverno.
Si avvicinò al bancone e notò la presenza di un altro ragazzo. Era un Prefetto Tassorosso, se la memoria non l'ingannava. Ad ogni modo, aveva avuto poche occasioni per vederlo in giro per il castello.


- Salve - esordì il ragazzo, rivolgendosi a chi gestiva il negozio. - Ho saputo che qui concedete una sorta di allenamento per saggiare la Gelbsturm. Mi chiedevo se mi fosse possibile svolgere quest'esercitazione o se fosse necessario qualcosa in particolare... -

Bart era venuto a conoscenza di quel servizio offerto dal negozio tramite alcuni suoi Concasati, durante degli allenamenti di Quidditch. Era quindi sicuro che le fonti fossero abbastanza attendibili e che non fosse stato male informato...
Aveva comunque deciso di concedersi il beneficio del dubbio e di accertarsi che l'informazione fosse realmente veritiera.

 
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