La Rapina, Quest n. 3

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 8/9/2023, 14:21
Avatar

Il Fato

Group:
Discepolo del Fato
Posts:
10,916

Status:



Anche se non si ha la sensazione che le proprie azioni stiano portando a un risultato concreto, non vuol dire che in realtà non si stia andando nella giusta direzione. Le azioni di Edmund, probabilmente, furono dettate da un mix di nervoso e paura che lo portò ad agire seguendo il puro istinto. Continuava a dimenarsi, sempre più intensamente, fino a quando non iniziò a urlare. Forse per via del dolore della bacchetta conficcata nella tempia, che a ogni suo movimento non faceva che conficcarsi ancora di più, o forse erano urla di una piccola persona che cercava di liberarsi da una morsa potenzialmente mortale con tutte le sue forze. Insomma, Edmund faceva ciò che poteva, come poteva. Creando a Gregor molto più fastidio di quanto forse il giovane riccioluto potesse immaginare. Già i primi movimenti da biscia del ragazzino avevano provocato accenni di irritazione nel sedicente ministeriale. Ora, l'incremento del moto e le urla rischiavano di essere l'inizio di una vera e propria crisi di nervi per l'omone, il quale, sempre tenendo la bacchetta puntata contro la tempia del bimbetto, si distrasse a guardarlo un istante. Quell'istante di troppo che consentì il susseguirsi dei successivi eventi.
Megan, carica del più profondo dei rancori nei confronti di quello che anche lei iniziava a dubitare che fosse un ministeriale, ma soprattutto arrabbiata per la minaccia al suo giovane concasato, non perse tempo. Con un'esecuzione e una mira impeccabili, puntò la sua bacchetta contro la mano dominante di Gregor, scagliando un Expelliarmus perfetto. Se Gregor non fosse stato distratto dalle urla e dalla strampa-danza di Edmund, molto probabilmente avrebbe visto partire l'incantesimo e l'avrebbe evitato: dopotutto, per quanto grosso e lento nei movimenti era pur sempre un mago adulto con tanta esperienza sulle spalle. Ma quell'attimo di distrazione gli fu nemico. Si accorse dell'incantesimo quando era già scaturito dalla bacchetta della ragazza, e la sua mano si aprì forzatamente, senza che lui potesse controllarla. La bacchetta volò alla sua destra, non troppo lontano da lui. E questo volo sortì un altro effetto, oltre a quello di disarmare il rapitore di bambini.
L'ennesimo momento di distrazione di Gregor, intento a osservare la parabola della sua bacchetta verso il suolo, consentì a Edmund di mandare a segno il piano improvvisato che aveva deciso, coraggiosamente, di attuare contro il suo aguzzino. Sfruttando il suo moto da biscia, caricò un colpo di testa deciso, che andò all'incirca secondo i piani. Lo colpì, eccome se lo colpì. Ma essendo il piccolo Edmund, appunto, molto piccolo in confronto a Gregor, lo andò a colpire in un punto che purtroppo fece male a entrambi, ovvero il fianco sinistro dell'omone, nella sua parte più ossuta. Il dolore che Edmund provò fu più forte di quanto non sarebbe stato se avesse sbattuto violentemente la testa contro una credenza aperta o lo stipite di una porta (-7 PS), ma almeno in quel momento riuscì a restare in piedi. Gregor, dal canto suo, più che provare dolore provò un'ulteriore fastidio, che lo portò a scagliare Edmund, con ciò che rimaneva della sua presa sul ragazzo, di forza contro Megan, creando uno spettacolare effetto bowling. Ne conseguì che, per la seconda volta nel giro di una sola mattina, il giovane Edmund e Megan si ritrovarono a terra, uno sopra l'altra. Edmund era molto stordito a causa del colpo alla testa, ma fortunatamente illeso. Megan aveva subito qualche danno per via della caduta improvvisa (-3 PS), ma niente di serio, e manteneva ancora salda la presa sulla bacchetta.
Mentre la palla da bowling riccioluta colpiva il birillo, il rinculo del movimento con cui aveva scagliato il giovane Edmund lontano portò Gregor a retrocedere, e nel fare questo andò a sbattere contro uno dei cartelli (grossi tanto quanto lui) che indicavano il lago artificiale alle sue spalle. Sbattè la nuca contro di esso, ferendosi una parte della testa e iniziando a sanguinare leggermente (-10 PS). «Brutti bastardi!» mugugnò a dentri stretti. Senza pensarci due volte, si fiondò - nei limiti di quanto consentito dalla sua stazza - a recuperare la bacchetta.
In tutto ciò, Felix aveva assistito a tutta l'azione, spaventato e in silenzio. Ma in quel momento accadde qualcosa. Vedere quel ragazzino trattato in quel modo, così buttato per terra non fu diverso per lui dal vedere un cucciolo in difficoltà. Agì d'istinto. Si avvicinò a Edmund e lo aiutò a sollevarsi, accelerando un'operazione che altrimenti avrebbe richiesto parecchio tempo. Una volta sollevato Edmund, sarebbe stato il turno di Megan. Ma prima che Megan - che fino a un attimo prima aveva Edmund addosso - potesse pensare di tornare in piedi, un getto azzurro chiaro come il ghiaccio la colpì in pieno. Mentre Felix sollevava Edmund, Gregor aveva recuperato la bacchetta, e senza perdere altro tempo aveva lanciato un Petrificus Totalus contro la ragazza. Mano ferma, una frustata verso l'alto, e poi la bacchetta puntata dritta contro la ragazza che gli stava creando tutti quei problemi. Tanta rabbia emerse dalla pronuncia della formula, e tutta quella rabbia fu incanalata nell'incantesimo, che causò l'immediato irrigidimento di Megan (-12 PS).
La situazione era questa. Megan era a terra, immobile, ma non del tutto: la ragazza avrebbe certamente avvertito un'immobilità generale, ma non avrebbe faticato a percepire che la magia di Gregor era in realtà più debole di quanto la sua stazza non potesse far pensare. Sapeva che non sarebbe rimasta ferma ancora a lungo. Di fianco a lei, Felix e Edmund osservavano la scena in piedi, il primo più spaventato che mai, il secondo piuttosto stordito ma perfettamente cosciente. Di fronte a loro, distante qualche metro, si stagliava la figura di Gregor, bacchetta in mano puntata ora contro Edmund. La via di fuga non era lontana, sapevano che a nord dello zoo avrebbero trovato le guardie, ma c'era ancora Megan a terra - con l'uovo addosso - e soprattutto un omone vispo e arrabbiato che non li avrebbe di certo lasciati scappare così facilmente.







Rinnovo le scuse per il ritardo. Perdonatemi, davvero.
Edmund perde 7 PS per la botta alla testa, è vigile e può camminare/correre/usare la bacchetta ma è comunque un po' stordito. Megan perde 15 PS in tutto tra caduta e incantesimo.
L'azione è ferma con Megan a terra, colpita dal Petrificus Totalus, Felix ed Edmund in piedi vicino a lei, Gregor in piedi di fronte (a qualche metro), con la bacchetta puntata contro Edmund.

N.B: Megan non è completamente immobile. La differenza di potenza magica tra Megan e Gregor è tale da rendere l'incanto meno potente di quanto Gregor si immagina. Megan può parlare, anche se molto piano, e può muoversi ma con estrema fatica. Il tutto, ovviamente, a meno di un Finite in soccorso. L'immobilità, comunque, non durerà più di un turno.

Giocate di squadra!

Statistiche Edmund
PS: 99/106
PC: 52/52
PM: 50

Statistiche Megan
PS: 287/303
PC: 238/238
PM: 249


**************

Statistiche Gregor
PS: 300/310
PC: 240/240
PM: 160

Statistiche Felix
PS: 180/180
PC: 130/130
PM: 200

Legenda mappa: rosso=Felix, verde=Megan, azzurro=Edmund, viola=Gregor
parte tratteggiata in blu=guardie

 
Web  Top
view post Posted on 26/9/2023, 11:47
Avatar


Group:
Corvonero
Posts:
1,098

Status:


NIHIL INIMICIUS QUAM SIBI IPSE

La RapinaLondon Zoo

PS: 99/106 | PC: 52/52 | PM: 50/50 EXP: 3



La paura è un forte anestetico. Molto forte talvolta.
Edmund non aveva mai smesso di dimenarsi, di urlare, di dimenarsi urlando, di urlare dimenandosi, stretto nella ripugnante morsa del suo carceriere, quando in rapida sequenza una serie di eventi lo travolse come una zattera sferzata dalle onde della tempesta. Un dolore acuto al cranio, una presa ancora più stretta, il tanfo di quel grasso sedicente ministeriale, il profumo di Megan, un imprecazione, una bacchetta che cadeva, la testa che pulsava ancora fortissima, il corpo indolenzito, la mente spaesata, una mano che lo aiutava a rialzarsi. Eventi che si avvicendarono rapidi e implacabili, sequenza di diapositive scorse a velocità troppo elevata, istantanee prive di suono, ma madide solo di angoscia; eventi tuttavia patinati di irrealtà: Edmund, in un altro contesto, sarebbe crollato e avrebbe giaciuto a terra dolorante ma ogni accadimento quel giorno risultava troppo appiattito e sfocato sullo sfondo per potersi definire reale, anestetizzato dalla paura del ragazzino che lo forzava ad agire, sebbene il come non fosse per niente chiaro; persino quel dolore lancinante era sbiadito di fronte all'impellente necessità di mettersi in salvo, al colpo di reni inferto dall'istinto di sopravvivenza, le sensazioni fisiche sono elemento di contorno, in primo piano solo la paura e il fortissimo rimbombo del suo stesso battito cardiaco.
Quel ragazzo vestito di nero, che si era presentato avvolto dal fumo, lo aveva aiutato a rialzarsi, un gesto semplice, forse prevedibile. Non gli voleva fare del male, ed Edmund inconsciamente lo aveva da sempre saputo. Il ragazzino una volta in piedi lo fissò per alcuni istanti, pochi brandelli di tempo, gli unici in cui smise di urlare. I suoi occhi chiari cercarono un appiglio nello sguardo di quel ragazzo che pareva non essere molto più grande di Megan, tentativo disperato di trovare un'ancora di salvezza, unico indulgere a una sorta di silenzioso ringraziamento, anche troppo in quella frazione di tempo che il fato concesse loro.
Ma quello scambio di sguardi fu subitaneamente interrotto da un fiotto di luce gelida che colpì la Caposcuola, e la ragazza, ancora a terra, fu immobilizzata dall'uomo ostile. Edmund posò gli occhi su di lei nell'istante in cui la vide raggiunta dall'incantesimo dell'uomo, e il mondo gli crollò di nuovo addosso. Ogni sforzo era stato vano, lui era solo un undicenne al primo anno e le sue abilità erano decisamente limitate, Megan era la vera speranza di uscire vivi di lì, ed ora che era stata colpita da chissà che maledizione difficile dire cosa ne sarebbe stato di loro. Voleva rannicchiarsi per terra e piangere, aspettando arrivasse sua mamma a sistemare le cose come faceva sempre, a calmarlo con quel suo "Suvvia Edmund, non è successo nulla, è tutto a posto, ci pensa la mamma".
Ma il frignare non serviva quando la mamma non c'è e nessuno ti può sentire. Guardò l'uomo puntargli la bacchetta contro e il desiderio di urlare e piangere divampò come grande, furiosa, incontrollata, vendicativa, rabbia. Desiderava vederlo a terra come a terra era Megan, ma assalito da ragni e piante carnivore a lacerarne la carne, a implorare aiuto, a guarire indifeso. Ma non era sufficiente sbattesse contro qualche cartello per ignoranza del principio di conservazione della quantità di moto, doveva cadere, e ferirsi, e farsi male, e non fare più del male a loro.
Peccato che era lui in quel momento il cane in trappola, e perdipiù ferito. Non gli restava che tentare l'impossibile, le armi nel suo arsenale erano poche, e persino spuntate. Riusciva a dar fuoco alle foglie, ma era più un piccolo fumo per arrostire sterpaglie già secche che un fuoco divampante in grado di assalire un omone di quelle dimensioni. No, il fuoco non si poteva evocare, non ancora, però c'era un incantesimo che gli riusciva bene, che servisse o meno quello sapeva fare e quello doveva usare. Non c'era tempo di scrivere una genealogia delle cause e una disamina delle conseguenze, tuttavia che Edmund lo sapesse o meno, con un po' di fortuna avrebbe potuto provare a farlo rotolare per terra, a farlo soccombere sotto il suo stesso enorme peso.
Un moto veloce della mano dall'interno all'esterno, accompagnato dall'imperioso ordine alla sua bacchetta di vite:

«Lapsus.».

Il Corvonero immaginò la neve farsi lastra instabile, sufficientemente liscia da eliminare ogni attrito, sufficientemente resistente da non rompersi sotto il peso morto della caduta di Gregor.
L'incantesimo avrebbe dovuto colpirlo velocemente, così come avrebbe dovuto rimanere lui medesimo, Edmund, il bersaglio del baffuto. Perlomeno fintanto che Megan fosse riuscita a risollevarsi, ammesso che questo si potesse ammettere.
Edmund, una volta che gli fosse sembrato l'incanto fosse andato a segno, avrebbe iniziato a correre all'impazzata con un delirante zig zag, ma nella direzione opposta rispetto all'uomo. Doveva far sì che lo seguisse, che si sforzasse di prenderlo e che così cadesse. Ma che, soprattutto, si concentrasse si di lui e non su di Megan. Non era un ruggente Grifondoro, ma Megan era la sua Caposcuola e lui doveva proteggerla. Avanti sì, vieni a prendermi lurido vecchio, lascia stare lei e vieni da me.
E infine la parola si fece suono, mentre il ragazzino si sarebbe allontanato più velocemente che poteva:

«Prendimi, maiale!»


ATTIVO E CONOSCENZE
∇ Bacchetta magica - Legno di Vite, nucleo in pelo di Demiguise,11 pollici, rigida
∇ Zainetto
∇ Pergamena (nello zaino)
∇ Orologio al quarzo (tasca del cappotto)
∇ Clessidra (nello zaino)
∇ Bottiglietta d'acqua (nello zaino)
___

∇ I Classe completa



RIASSUNTO E DANNI

Edmund, gettato su Megan e rialzato con l'aiuto di Felix si zittisce un momento; preso dalla rabbia per l'incanto scagliato su Megan, scaglia Lapsus su Gregor e tenta di allontanarsi per attirare su di sé l'attenzione di Morgan e lasciare il tempo a Megan di rialzarsi.

––


-7 PS: Botta alla testa




© Esse | harrypotter.forumcommunity.net

 
Top
view post Posted on 2/10/2023, 08:11
Avatar

Ocean eyes.

Group:
Caposcuola
Posts:
9,898
Location:
Nowhere

Status:


NIHIL INIMICIUS QUAM SIBI IPSE

La RapinaLondon Zoo

PS: 287/303 | PC: 238/238 | PM: 249/249 | EXP: 40.5


La bacchetta scivolò via dalla mano dell’uomo e di conseguenza un sorrisino sbieco, più che soddisfatto, si fece spazio sul bel viso di Megan. L’espressione durò meno di qualche istante, il tempo di vedersi Edmund scagliato addosso e capitombolare a terra. L’impatto fu incisivo tanto che uno stridio tra le labbra sfuggì senza possibilità di trattenerlo, non nell’immediato almeno. Poi, soffocò la sofferenza ulteriore stringendo le labbra e strizzando gli occhi di riflesso mentre le imprecazioni di Gregor arrivarono decisamente chiare alle sue orecchie.
Tuttavia, prima che potesse anche solamente cercare di togliersi il piccolo concasato di dosso, Felix intervenne e gliene fu grata accompagnando quel semplice gesto di aiuto con una spinta degli avambracci per tornare almeno a sedersi. Libera dal peso riuscì in tempo a fare un respiro profondo: i polmoni si riempirono di aria che buttò fuori velocemente.
Una frazione di secondo prima di accorgersi della difficoltà di alzarsi sulle proprie gambe. Petrificus Totalus, pft... Hai paura?
Quel pensiero accentuò la voglia di rivalsa accompagnando una smorfia di disgusto che si mostrò sul suo volto. Quanto patetico poteva essere un uomo poco coraggioso? Quanto meschino, ancor più, per prendersela con i più piccoli?
Tanto grosso quanto idiota!
Lo sguardo scrutò l’imponente figura: la bacchetta era puntata contro Edmund, ancora una volta.
Di nuovo l’istinto prevaricò e il pensiero unico mirava a fermarlo per sempre. La bacchetta ancora stretta in pugno e i movimenti lenti stabilivano una lieve difficoltà nell’esecuzione ma non per questo nulla nella validità. Megan si muoveva a fatica e subito capì che qualcosa doveva essere andato storto nell'incanto di Gregor. Sapeva tutto sull’incantesimo della della Pastoia "Total Body" e gli effetti li conosceva bene. Avrebbe dovuto diventare dura come pietra, sentire di non aver alcun controllo sui suoi muscoli, essere semplicemente paralizzata. Tuttavia ogni fibra del suo corpo lottava per essere liberata da quell’immobilità che era (cosa decisamente strana) parziale.
Certo che prendono proprio tutti al Ministero, aveva pensato con scherno.

Strinse con forza l’arma tra le dita, lo sguardo fisso sull’uomo era carico di rabbia. Iniziò a muovere il braccio con l’intenzione di portarlo dinanzi a sé.
Nella brillante mente della Corvonero immagini si mostravano chiare, lasciando libera la fantasia di seguire un filo logico, persino divertente.
E come un abile burattinaio teneva i fili ancorati su polsi e caviglie dell’uomo, lo avrebbe costretto a muoversi: braccia e gambe dinoccolate, come rami scossi da una burrasca.
Sosteneva i fili nella mano destra, fermi; la sinistra a dettare i primi movimenti. Gregor doveva ballare, eseguire i passi di una Tarantella piuttosto accesa. Sarebbe stato costretto a dimenarsi in quel ballo silenzioso completamente inerme alla volontà di Megan.
Con un sorriso divertito, la Corvonero immaginava i passi precisi che l’uomo avrebbe dovuto compiere. Piccoli saltelli sul posto con le braccia piegate verso l’interno, le mani poco più su del viso e lo schiocco delle dita ad accompagnare quel ritmo irreale.
Sorrideva malevola mentre sperava che la bacchetta scivolasse via dalla mano dell’uomo con tanta facilità, finendo il più lontano possibile. Così non appena il catalizzatore avesse raggiunto la posizione scelta dinanzi a sé, Megan avrebbe puntato in basso verso l’uomo - all’altezza delle cosce; una linea precisa verso il bersaglio e la formula: «Tarantallegra!», a voce alta e decisa.
Lo sforzo sarebbe stato tale nel tentativo di accelerare i tempi nei limiti delle sue possibilità; l’intenzione era chiara, come la concentrazione - componente fondamentale della riuscita dell’incanto. Era un incantesimo facile e dopotutto lei conosceva quella danza, l’aveva vista dai suoi genitori durante un viaggio nel sud Italia. Non era la sua danza preferita ma di sicuro la reputava molto divertente.
Se fosse riuscita a vederlo ballare un sorrisino pieno di scherno si sarebbe fatto spazio sul volto ancora livido di rabbia, poi, una smorfia di disgusto.
Sarebbe stato un diversivo bello e buono, avrebbe potuto alzarsi e tornare padrona del suo corpo pronta ad un altro attacco che probabilmente non si sarebbe rivelato così sciocco ma definitivo.
Aveva bisogno di mettere al sicuro l’uovo, di consegnarlo a chi se ne sarebbe preso cura. Se uscire da lì risultava impossibile, forse l’unico modo per porre fine a quella “guerra” era consegnare alle guardie dello Zoo quello che stavano cercando.
ATTIVO E CONOSCENZE
∆ Bacchetta - Legno di Ciliegio, Lacrima di Veela,10 pollici, semi rigida (legata in vita)
∆ Zaino in pelle
∆ Polvere buiopesto Peruviana: è in grado di creare un buio intenso e impenetrabile dura 5 minuti e si può utilizzare una sola volta. (nello zaino)
∆ Nanosticca: permette di assumere dimensioni di 30 cm. (nello zaino)
∆ Filtro sonno leggero: se viene ingerito questo filtro inodore manda tra le braccia di Morfeo. La durata del sonno varia a seconda di dove viene utilizzato il filtro. (nello zaino)
∆ Mantello della Disillusione (nelle mani di Edmund)
∆ Spettrocoli, permettono di vedere creature invisibili o immaginarie. Attenzione, se indossati per troppo tempo possono provocare stordimento. (nello zaino)
∆ Carillon Soporifero (nello zaino)
∆ Pungiglione della Manticora, se scagliato contro un nemico, lo raggiungerà come una freccia fa col suo bersaglio, avvelenandolo per un turno e dissolvendosi non appena entra a contatto con il corpo della vittima. (nello zaino)
∆ Anello Difensivo (indice dx)
∆ Bracciale "Zanna di Acromantula" (braccio sinistro)

___

∆ I, II, III, IV, V Classe completa + Iracundia, Plutonis e Stupeficium.
Eccetto: Circumflamma, Colossum, Ignimenti, Mucum Ad Nauseam, Napteria, Neptuno, Repsi Genitum, Claudo e Parclaudo, Nebula Demitto, Vultus Converto.



RIASSUNTO E DANNI

Megan colta dall’improvvisa parziale immobilità si concentra su un incantesimo piuttosto semplice e dall’esito indubbio insolito: Tarantallegra. Che Gregor fosse così ubbidiente da dedicarle passi scalmanati di una Tarantella e tante risate?
Master consentendo.

––


Danni subiti da una piccola caduta e dall'incanto Petrificus Totalus.




© Esse | harrypotter.forumcommunity.net

 
Top
view post Posted on 26/1/2024, 09:32
Avatar

Il Fato

Group:
Discepolo del Fato
Posts:
10,916

Status:



Qualcuno avrebbe potuto pensare che i due Corvonero avessero comunicato telepaticamente. O forse, che si conoscessero talmente bene da coordinarsi in modo così perfetto. Nessuna delle due cose era vera, o almeno, tra i due c’era una certa sintonia ma non così elevata da giustificare tale allineamento astrale. Eppure, vuoi il fato, vuoi l’intelligenza, vuoi che il cielo avesse deciso che i due erano stati fin troppo sfortunati quella mattina, i pianeti si allinearono perfettamente. Gioco di squadra senza strategia, ma perfettamente funzionante.
Gregor era pronto a scagliare contro il giovane riccioluto tutta la sua rabbia e frustrazione, e il primo ad accorgersi di questo fu Felix, che Merlino solo sa come si sentisse in quel momento. Era stordito, scioccato da se stesso, dal fatto di aver agito per proteggere i due ragazzi che aveva incontrato. E qualcosa dentro di lui gli diceva che il suo compito ancora non era finito. Quei due avrebbero potuto denunciarlo immediatamente, invece di restare lì con lui e rischiare di essere ridotti in polvere dal vero ladro. Stavano rischiando tanto per lui, e Felix ne era consapevole. Per cui, conscio che Edmund fosse esposto a un enorme pericolo, fece la prima cosa che gli venne in mente. «Ehi, tu!» urlò a Gregor, cercando di attirare la sua attenzione. «È con me che ce l’hai, ho io l’uovo: prenditela con me!»
L’istante che seguì quelle parole fu eterno, per Felix. Si rese conto solo in quel momento del fatto che le ire di Gregor si sarebbero quasi certamente rivolte contro di lui. E così fu, infatti. Gregor si era voltato subito a guardarlo, ricolmo di una rabbia cieca che ormai cercava solo un manichino su cui sfogarsi. L’omone aveva perso lucidità, ma non forza. Al grido di «Everte Statim», scagliò l’incanto con decisione contro l’inerme Felix, che volò all’indietro prendendo una sonora botta al sedere, che si ripercosse anche sulla schiena: non aveva sbattuto la testa o perso conoscenza, ma era rimasto a terra molto dolorante (-20 PS).
Nel frattempo, si stava mettendo in atto la congiunzione astrale. Il Lapsus di Edmund colpì la neve sotto i piedi di Gregor, e come immaginato dal giovane divenne una lastra di ghiaccio scivolosa. Non appena compiuto l’incanto, Edmund iniziò a correre verso il basso, dalla parte opposta rispetto alla loro destinazione, con la speranza che Gregor lo inseguisse e nel fare ciò scivolasse nella trappola di ghiaccio che gli aveva preparato. Questo, però, non accadde. Accadde invece qualcosa di ben più drastico e a suo modo divertente. Quasi in contemporanea, la tenace Megan aveva messo insieme tutta la sua forza mentale per concentrarla in un unico, semplice movimento, che non richiedesse troppo sforzo data la sua parziale immobilità. Il Tarantallegra colpì in pieno le cosce del distratto Gregor, che non vide arrivare né il primo incantesimo né questo. Mentre Megan si rimetteva in piedi, avrebbe potuto ammirare la danza appena causata al sedicente Ministeriale, che prese a zampettare in modo incontrollato sulla lastra di ghiaccio sotto i suoi piedi. Il risultato non avrebbe certamente stupido nessuno: Gregor provò in ogni modo a restare in piedi, ma la tarantella sul ghiaccio con tutti quei chili da gestire avrebbe piegato anche il migliore dei ballerini, e crollò irrimediabilmente a terra, prendendo anche lui una signora sederata (-13 ps).
Gregor non aveva perso la bacchetta, era rimasta salda nella sua mano, ma ci avrebbe messo un po’ di tempo a concentrarsi su quanto appena accaduto, a mantenere saldo il braccio a sufficienza e formulare il Finite che avrebbe lanciato su se stesso e sulla lastra di ghiaccio, in modo da potersi alzare. In questo frangente, Megan avrebbe avuto tutto il tempo di scappare con l’uovo senza che Gregor potesse inseguirla, ma per farlo avrebbe dovuto lasciare lì il dolorante Felix, che si era sacrificato per proteggere Edmund. Avrebbe anche potuto aiutare il ragazzo a rialzarsi, ma si sarebbe poi trovata di nuovo ad affrontare Gregor, anche se questa volta sarebbero stati ad armi pari. Edmund nel frattempo, non avendo visto quanto appena accaduto, stava continuando a correre: chissà se prima o poi si sarebbe accorto di non essere seguito e sarebbe tornato indietro, o se avrebbe scelto di approfittarne per trovare un’altra strada e magari raggiungere le guardie per informarle di quanto accaduto. Megan avrebbe anche potuto inseguirlo, ma forse questa non sarebbe stata la più brillante delle soluzioni in quel momento. In ogni caso, la ragazza era in piedi, perfettamente cosciente e con a disposizione il tempo di effettuare la sua scelta.







Oltre all'ennesimo rinnovo di scuse per il ritardo, vi rivolgo i miei complimenti per il bel gioco di squadra di questo turno.
Detto ciò, la situazione per Edmund e Megan si fa positiva: Edmund si è allontanato dalla scena, può decidere liberamente se tornare indietro o andare da un'altra parte; Megan è in piedi, bacchetta in mano, prontissima a tutto, e anche lei deve scegliere cosa fare. Tenete conto che al prossimo turno Gregor sarà nuovamente in piedi e pronto all'attacco.

Statistiche Edmund
PS: 99/106
PC: 52/52
PM: 50

Statistiche Megan
PS: 287/303
PC: 238/238
PM: 249


**************

Statistiche Gregor
PS: 287/310
PC: 240/240
PM: 160

Statistiche Felix
PS: 160/180
PC: 130/130
PM: 200

Legenda mappa: rosso=Felix, verde=Megan, azzurro=Edmund, viola=Gregor
parte tratteggiata in blu=guardie

 
Web  Top
view post Posted on 26/4/2024, 10:46
Avatar

Ocean eyes.

Group:
Caposcuola
Posts:
9,898
Location:
Nowhere

Status:


NIHIL INIMICIUS QUAM SIBI IPSE

La RapinaLondon Zoo

PS: 287/303 | PC: 238/238 | PM: 249/249 | EXP: 40.5


Una piccola spinta, i piedi di nuovo a terra. Megan osservò l’uomo mettere in atto una delle più belle Tartallegre che avesse mai visto in tutta la sua vita, con “bonus sedere a terra” e un tonfo rumoroso che poté sentire lasciar vibrare il suolo sin sotto i suoi piedi.
Quanto pesava l’omone?
Sorrise, il tempo per prendersi la sua personale soddisfazione. La mente, tuttavia, proiettava piani futuri e infinite possibilità che l’avrebbero condotta fuori da quel luogo. Osservò rapida Felix che si era offerto volontario per distrarre il Ministeriale ma incassando un incanto ben assestato e un colpo dal quale sembrava facesse fatica a riprendersi. Dall’altra parte, Edmund era fuggito via forse nel tentativo di un diversivo mal riuscito. Un sospiro di sollievo si era levato dalle sue labbra, saperlo fuori pericolo era già qualcosa.
Così, in quei brevi istanti, la situazione la lasciava camminare su un filo sottilissimo fatto di decisioni che avrebbero pesato in un senso o nell’altro. Fuggire pareva essere la scelta più facile, quella che le avrebbe garantito di portare l’uovo e se stessa in salvo. Parte di lei, però, non avrebbe mai abbandonato il ragazzo; si sarebbe sincerata delle sue condizioni e per farlo era necessario eliminare il problema: Gregor. L’idea di mettere fine a quel gioco - un po’ per noia, un po’ per rivendicare se stessa e ciò che era accaduto in generale - da quando aveva sospettato che l’uomo potesse non essere membro del Ministero (non che se lo fosse stato sarebbe cambiato qualcosa, dopotutto), si era radicata in lei così profondamente da non lasciarle altro margine di decisione. Era diventata una sfida personale e lei odiava perdere.
Si spinse oltre, l’idea di porre fine a quell’assurda situazione la portò all’unico desiderio di vedere l’uomo allo stremo delle forze, soffocare, non riuscire più a pronunciare alcun incanto. Inconsciamente, parte di lei rivendicava la morte dei propri genitori; quei pensieri ribollivano, come lava sotto substrati di terreno fertile, nascosti.
Rapidità. Corpo e mente uniti, plasmando le intenzioni in perfetta sincronia. Questo era l’obiettivo: risoluta fino alla fine.
In tal modo, avrebbe realizzato un'autentica frustata: il braccio si sarebbe dapprima piegato portando il catalizzatore all’altezza dell’ascella opposta, poi Megan l’avrebbe steso puntando quest’ultimo verso il nemico: il collo per la precisione, all’altezza della giugulare o il più vicino possibile. Veloce, avrebbe approfittato dello stato in cui riversava l’uomo, prima che egli avesse preso coscienza di quanto gli era accaduto. La Corvonero lo aveva visto cadere, puro gaudio, e non rendersi conto di tutto ciò che l’aveva travolto. Ecco, avrebbe approfittato proprio di quel momento per coglierlo di sorpresa e avvelenarlo. Così, nell’esecuzione aveva dapprima immaginato la realizzazione di un proiettile ogivale da un diametro sottile, piccolo quanto un ago affilato e tagliente, generarsi dalla bacchetta. Il veleno che lo bagnava avrebbe dovuto intaccare muscoli, nervi, sino a gonfiare inevitabilmente la gola dell’avversario e a non permettergli di respirare, né di enunciare più alcun incanto.
«Àntares!» La voce chiara, precisa, racchiudeva tutte le sue emozioni che, seppur tenute a bada, non avevano controllo in quella folle scelta.
ATTIVO E CONOSCENZE
∆ Bacchetta - Legno di Ciliegio, Lacrima di Veela,10 pollici, semi rigida (legata in vita)
∆ Zaino in pelle
∆ Polvere buiopesto Peruviana: è in grado di creare un buio intenso e impenetrabile dura 5 minuti e si può utilizzare una sola volta. (nello zaino)
∆ Nanosticca: permette di assumere dimensioni di 30 cm. (nello zaino)
∆ Filtro sonno leggero: se viene ingerito questo filtro inodore manda tra le braccia di Morfeo. La durata del sonno varia a seconda di dove viene utilizzato il filtro. (nello zaino)
∆ Mantello della Disillusione (nelle mani di Edmund)
∆ Spettrocoli, permettono di vedere creature invisibili o immaginarie. Attenzione, se indossati per troppo tempo possono provocare stordimento. (nello zaino)
∆ Carillon Soporifero (nello zaino)
∆ Pungiglione della Manticora, se scagliato contro un nemico, lo raggiungerà come una freccia fa col suo bersaglio, avvelenandolo per un turno e dissolvendosi non appena entra a contatto con il corpo della vittima. (nello zaino)
∆ Anello Difensivo (indice dx)
∆ Bracciale "Zanna di Acromantula" (braccio sinistro)

___

∆ I, II, III, IV, V Classe completa + Iracundia, Plutonis e Stupeficium.
Eccetto: Circumflamma, Colossum, Ignimenti, Mucum Ad Nauseam, Napteria, Neptuno, Repsi Genitum, Claudo e Parclaudo, Nebula Demitto, Vultus Converto.



RIASSUNTO E DANNI

Megan si rende conto della situazione, decide di non abbandonare Felix ed agisce velocemente enunciando un "Antares". Le sue intenzioni sono chiare: vuole che l'uomo smetta di essere un problema, almeno per il momento.
Master consentendo.

––


Danni subiti da una piccola caduta e dall'incanto Petrificus Totalus.




© Esse | harrypotter.forumcommunity.net

 
Top
109 replies since 14/2/2012, 16:03   2792 views
  Share