| Il Vichingo ora più tamarro che mai, osservò quasi con amore la sua compagna ballerina digievolversi in T-Rex, che danzava e ballava in modo così armonioso come gli ippopotami in tutù di Fantasia. Che beltà, che grazia, che meraviglia! Quelle zampine, squisitamente corte! Gli occhi color topo mbriago del buzzurro, si fecero lucidi e il giovane si tolse la parrucca, con cui si asciugò le lacrime, guardando il dinosauro con sommo amore.
- La mia bambina diventa grande... e salva la Cina! - con una sonora trombetta, si soffiò il naso, sempre usando la parrucca, certo. Ma poi qualcosa lo ridestò da quel pensiero materno. Uno sfoderare d'arma antica.
Si voltò di scatto, TA TA TAAAAAAAAAAAANNNNNNNN, come la dramatic chipmunk ed osservò una balda donzella, sfoderare una katana. AHA! Nemici, pensò! Era ora di dimenticare che la Coop era lui, e darci dentro con le danze!
- Are you ready guys? [cit.] - *Ma tu non sei Date Masamune. E non hai sei katane. Ma se vuoi prendi degli stuzzicadenti dal rinfresco!* Lesto a quel pensiero si voltò e cercò l'ambita asticellina fina fina fina interdentale. Dannazione! Chi si era finito tutti gli stuzzicadenti? Dannati roditori, cavallette, looommmmmbrico! [cit.] Si chinò, afferrò un lembo della tutina anni '70 che indossava e STRAAAAAAAAAAAAP, eccolo vestito di tutto punto in divisa, kimono azzurro e bianco, e fascetta svolazzante sulla fronte. SNAP. La parrucca smocciolata divenne una katana, che puntò alla ragazza, che sicuro si chiamava Enduresso Naito [Endless Night per gli amici. E se non ha amici, perlomeno per il Basilisco]. Le tirò addosso un pacco di biscotti, allegro e poi riprese a parlare.
- Io Souji Okita, capitano della Prima Unità della Shinsengumi, ti proibirò di sfoderare una katana al mio cospetto. Proteggerò il Comandante Hijikata Toshizo e quella mongospastica di Yukimura Chizuru. Io... COOOFFBLOACH - Sangue, sangue ovunque! Continuò a tossire e a tossire, spennellando un po' di rosso, il colore della passssione ahrrrrr, qui e là, magari colpendo in pieno con uno sputazzo rosso qualche povero passante. Accidenti. Non ora, non ora! L'ochimizu, presto! Cominciò a correre, arrancando (e non arrancar), come un vero Sayan, sminchiando con la katana qui e là mentre passava, infilzando la panza di qualche oste di passaggio e si tuffò con la faccia nella ciotola della sangria. Riemerse dunque, rifocillato, con la chioma bianca splendente e gli occhi rossi (e non si era sputato da solo, vah là che roba), un sorriso sornione sul volto. Era ora di fare a pezzi qualcuno! E poi friggerlo con burro aromatizzato, proprio come aveva visto fare su Real Time in Cucina con Ale. Proseguì a passo spedito quando incontrò sul suo cammino nientepopodimeno che una poppò di Dea, in abiti succinti. Se la spizzò bene e poi... ORRORE! 'Na zinna [seno per gli amici] de fora! Imbarazzato, si mise la mano libera aperta al lato della bocca, gesto tipicamente romano e di una classe disarmante, tipo megafono.
- ORUEEEEEEEEEEEEN! MA COME TI VEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEESTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII? - Si sventolò la manina, scioccato. Oddio, oddio! Il foulard in denim che fa l'effetto beach con manica di jabooot! Col saboooooooot! NO NO NO! Non andava più di modaaa! E quella lancia antiquataaaa! Le corse incontro con una mezza corsetta e le schiaffò addosso un fazzoletto precedentemente recuperato dalla sua manica, in modo da coprire le grazie o la grazia o la graziella ben in mostra. Sul fazzoletto c'era un'unica macchia di leopardato. Mooooolto chic. Très jolie. J'adoHre (con scatarro annesso).
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