Carmela A. Black |
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| CITAZIONE (Cuore d'inchiostro @ 14/7/2012, 14:42) Eleganza e serietà, era quello che Hogwarts si aspettava dalle sue cariche, dai suoi capiscuola e dai suoi prefetti, ed era ciò che in ogni modo Serpeverde rendeva alla Scuola di Magia. Non si poteva dire lo stesso, per ora, delle altre casate, di cui Capiscuola e Prefetti ancora non erano apparsi, oppure erano ridicolmente irriconoscibili. Lo sguardo rapace (attualmente in tutti i sensi) della rossa catturarono sorrisi e risate della folla intorno a lei, la maggior parte degli appartenenti indossavano abiti ridicoli e frustranti per le casate avversarie. Notò che qualcuno volle festeggiare l'eleganza Serpeverde con abiti provocanti da viscidi pitoni. Nessuno le parve degno, no, nessuno. Sorrise al saluto di Carmela Black, la sua Capitana e Caposcuola, e per un attimo ne seguì lo sguardo, soffermandosi anche lei ad osservare gli abiti indossati da Toolb, il cacciatore Corvonero, un giovane di talento ma forse troppo irruento. Non c'era che dire, era simpatico e sfrontato. Mostrare così apertamente il fallimento Grifondoro indossando una divisa logora era sintomo di coraggio e intelligenza, cosa che certamente non mancava ai Corvonero. Sorrise sinceramente divertita, le labbra poco visibili sotto l'imponente becco da corvo. Tornò così a posare il chiaro sguardo sulla ragazza accanto a lei, ascoltando con piacere i complimenti donatele per il suo abito. -Grazie, Carmela.- Per lei era un po' strano chiamare il suo Caposcuola per nome di battesimo, ma dopotutto avevano vissuto tante cose insieme. Decisioni per la casata, tutte le partite di Quidditch del campionato... Si potevano dire...amiche. Il cuore le batté forte in petto per un momento, poco abituata com'era a provare tali sentimenti. Da piccola non aveva mai avuto amici, non le era permesso impegnarsi emotivamente con una persona. Da quando era ad Hogwarts, però, aveva infranto molte volte le regole impostale dal padre. Quella era una. Raven era un'altra regola trasgredita. Non l'aveva ancora visto al ballo e non sapeva nemmeno se sarebbe venuto. Sperava di poterlo riconoscere, forse l'avrebbe sentito nell'anima, prima di vederlo con gli occhi. Abbassò lo sguardo e prese dal tavolo delle bevande un calice di acquaviola sfavillante e profumato, se lo portò all'altezza delle labbra e ne assaggiò lievemente una goccia, assaporando il gusto fresco e floreale. Si lanciò un'occhiata intorno. -Piton e gli altri ragazzi della squadra non venivano? In quanto attuale seconda squadra più forte del campionato dovremmo presenziare alla Festa di Fine Anno...E' anche un'occasione per rilassarci dal Campionato conclusasi.- disse cercando con lo sguardo nuovamente qualche suo compagno di sangue. Carmela sghignazzò divertita nel notare Aryadne guardare Daddy con la sua strampalata divisa. Era il primo Corvonero ad entrare in sala.... beh a meno che il pollo e il cavallo non fossero dei blu-bronzo. Si riprese un po' anche se un sorriso sghembo di puro divertimento non accennava a svanire dal suo volto. - Figurati, Aryadne.- Gli occhi chiari della ragazza risaltavano in una maniera a dir poco sorprendente a causa del nero che le ricopriva in parte anche il volto. Era fiera e orgogliosa della piccola audace serpe che aveva dinnanzi a sè: aveva più coraggio e spirito lei che molte serpi più anziane. La osservò guardare in giro curiosa. - Non ne ho parlato con nessuno di loro di questo ballo, quindi non saprei sinceramente. Concordo, però: dovrebbero partecipare... sarebbero dovuti venire...magari lo faranno, chi può dirlo? - mandò giù un sorso di acquaviola alzando leggermente le spalle come ad enfatizzare la sua domanda retorica. Aryadne le aveva sempre dato l'impressione di essere una ragazza alquanto insolita, particolare, nei suoi modi di fare, di porsi. Era destabilizzante anche se piacevole nel suo esserlo. Aveva avuto modo di provare più volte la compagnia della ragazza anche a volte in modo del tutto casuale, e ne era sempre rimasta impressionata. Una parte di lei ne era affascinata: tutto quel contegno, quella fierezza a soli undici anni erano quasi magnetici. Di Salazar si diceva che scegliesse gli studenti anche in base alle loro attitudini al comando, alla loro possibilità di diventare qualcuno e ne era sicura, su Aryadne non si era sbagliato. Sempre con quell'espressione sul volto vide la ragazzina prendere un calice simile al suo. - Hey, sicura di reggerlo?- fece con tono scherzoso. Era curiosa, lo doveva ammettere. Voleva sapere se dietro quella facciata rigida c'era una ragazza grintosa come quella che vedeva in campo.
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