Sportello Apertura Conto Bancario

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view post Posted on 18/10/2022, 22:37
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Dovrebbe affacciarsi a uno degli sportelli, cara. Il folletto dietro le spiegherà tutto.
La Gringott era proprio come se la ricordava: fin troppo grande, fredda, impersonale e potevo trovarci sempre almeno una persona che mi scambiava per uno dei dipendenti diversamente alti e non ditelo a nessuno, abbastanza bruttini, poverini. Direste, allora si salvano per la simpatia... No. In ogni caso, mi ero avvicinata al primo sportello libero e avevo richiamato l'attenzione di un folletto dall'aria distratta, sbracciandomi quanto più potevo con le mie braccine corte. Dal momento che non sembrava darmi udienza, un po' confusionario, con uno schiocco di bacchetta mi ero innalzata di qualche centimetro.
Salve! Buongiorno. Vedo che è un po' oberato, ma le ruberò solo due minuti: dovrei prelevare dal mio conto, Apolline Duval.
 
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view post Posted on 20/10/2022, 14:34
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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20210515-200048«Ma si può sapere cosa ho fatto di male ultimamente!?» la disperazione di Undi risuonò per tutto l’atrio marmoreo, tra le manine grinzose stringeva una pergamena appena srotolata.
«Che succede?» Turi abbandonò le sue pratiche, fissandolo con aria curiosa.
«Mia cugina Baela.» sventolò la missiva sotto il naso affilato del collega «Vuole venirmi a trovare con i figli.» qualcuno, come il lì presente Turi, si starà chiedendo: e quindi?
«Che c’è di male?» in attesa della risposta, appose rapidamente una firma su uno dei documenti poggiati di fronte a lui sul bancone.
«Che c’è di male? C’è che la sua prole è composta da demoni, non giovani folletti posati.» sbottò «Mi ricordano quei…quei…quei cosetti rosa che sono i cuccioli di umano.» una smorfia di disgusto comparve sul suo volto rugoso.
«Oh, andiamo scommetto che sei il solito esagerato.» fece spallucce, proseguendo intanto con il suo lavoro.
«Lo dici solo perché non li hai visti distruggere un vaso antico che tenevo in salotto. Oppure spargere in giardino la mia collezioni di vecchie monete piuttosto rare, rendendone introvabile almeno la metà. Mi ci sono voluti mesi per recuperarle, parecchie sono ancora disperse chissà dove.» rifletté solo un secondo prima di proseguire «Oh, oppure quando mi hanno riempito di vernice il cuscino del divano, appena mi sono seduto mi è spruzzata tutta addosso. Devo aggiungere altro?» alzò un sopracciglio come a sfidarlo a controbattere.
«D’accordo, forse stavolta non hai tutti i torti.» si arrese.
«Ecco, quindi comprendi perché sono così contrariato.» le dita affusolate tamburellavano sulla superficie lignea. Era indeciso se far scomparire quella dannata lettera, bruciarla, far finta di non averla neanche ricevuta. Magari l’essere colto impreparato avrebbe costretto Baela ad alloggiare al Paiolo Magico, o ancora meglio ad andarsene. Una voce sconosciuta, però, lo distrasse burrascosamente dai suoi pensieri. Si trattava di una donna, una cliente in cerca della sua attenzione. Costrinse sé stesso ad assumere nuovamente la sua solita aria formale, spesso forzatamente composta e contenuta.
«Un prelievo? Ma certo, firmi qui prego e mi fornisca la chiave per favore.» puntò lo sguardo in quello della sua interlocutrice «L’ha portata vero? Senza non può andare da nessuna parte.» strega avvisata mezza salvata. Nel frattempo le passò un plico di scartoffie da compilare e, fatto ciò, l’avrebbe accompagnata senza perdere altro tempo alla sua camera blindata.

20210515-200048


N2447 Apolline_Duval_(PuppyBoy) Adulto 10 Galeoni

Anzitutto un caloroso benvenuto anche da parte mia :flower: :<31:

Un piccolo appunto, occhio a non muovere i PNG o dare per scontate le loro azioni. :flower:
 
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view post Posted on 29/10/2022, 19:53
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*Finalmente è arrivato il grande giorno!* pensò Daphne, guardandosi attorno meravigliata mentre superava le vetrine di Diagon Alley, *ora devo solo trovare la Grin...* non fece in tempo a finire il suo pensiero perché, all'improvviso, si trovò di fronte ad un edificio enorme. Prese per mano i suoi genitori e, saltellando in modo entusiasta, li trascinò fin dentro alla banca. Una volta fatto ingresso, sollevò lo sguardo per osservare ciò che la circondava: dei banconi altissimi, tanti folletti seduti dietro ad essi e, ciò che la affascinò maggiormente: dei lampadari enormi penzolavano dai soffitti. Con una piccola spinta da parte dei genitori, si avvicinò ad uno dei folletti e, dopo essersi schiarita la voce con un colpo di tosse, si rivolse alla creatura con un sorriso sulle labbra
Salve! Sono Daphne Rose Lacroix, vorrei aprire un conto... Per favore!
 
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view post Posted on 30/10/2022, 13:02
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Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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fDkdg71Evidentemente era periodo in cui i folletti più fastidiosi sentivano l'esigenza di spostarsi per andare in visita da parenti che non si vedevano da anni. Aveva sentito Undi lamentarsene qualche giorno prima con Turi e adesso si ritrovava in mezzo tra Krik e Biru che si raccontavano vicendevolmente le mirabolanti avventure dei loro esuberanti nipoti. Tormun, dal canto suo, non aveva parenti prossimi e, con un velo di cinismo, si disse che era fortunato, a giudicare dalle storie che aveva sentito dai colleghi. Vasi rotti, urla e pianti.
Un brivido di puro terrore gli scorse lungo la spina dorsale facendogli scuotere le spalle. Delle monete che teneva in mano, qualcuna gli sfuggì sul bancone in legno con un sordo tintinnio. Ecco: questa era la sua vita. Contare le monete, svolgere le pratiche, mantenersi allenato tra un cliente e l'altro. E gli stava benissimo. Era felice così, soprattutto ora che, per l'appunto, da qualche tempo a quella parte era riuscito a trovare la sua dimensione sgranchendosi le gambe di tanto in tanto per non restarci appiccicato su quella sua postazione.
Recuperò le monete scivolate via sul bancone e le fece tintinnare tra le sue dita. Non ne poteva più di sentire lamentele, quello era l'unico suono che voleva sentire.
Le ricontò una ad una, visto che era stato distratto da quei pensieri per poter essere sicuro di non aver calcolato male quel piccolo bottino, poi si chinò per ordinarli sotto il bancone. Quando si rizzò di nuovo con la schiena si ritrovò davanti il viso di una bambina umana e quasi rischiò l'infarto. Si portò una mano sul petto, sgranando gli occhi!


Per la barba di Merlino! - esclamò, con un sospiro, prima di annuirle. Eccone un'altra troppo educata per permettergli di sfogare le sue frustrazioni senza sensi di colpa.
Prese la documentazione necessaria per l'apertura del conto e la poggiò sul bancone, porgendo alla giovane una penna.


Firmi qui. Qui. Eeeee qui! Poi qui. Qui due volte. - le disse, indicandole man mano i punti in cui era richiesta la sua firma o la compilazione dei suoi dati.

Non perda la sua chiave, signorina. Non forniamo doppioni, sostituzioni, riparazioni.


N2448 Daphne_Rose_Lacroix_(Daphne_Lacroix) Studente 10 Galeoni

 
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view post Posted on 7/11/2022, 11:28
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Stava camminando per Diagon Alley accompagnato dallo zio - ovviamente non si tenevano per mano - cercando di tenere le distanze, come se stesse camminando da solo.
Come al solito la sua espressione era arcigna, nonostante fosse un bambino si muoveva con un atteggiamento sicuro, a petto gonfio.
Immagino che questo sia l'edificio di cui mi avevi parlato... zio, dato che c'è scritto a carattere cubitali ''BANK''. - Scrutò per bene l'alto edificio bianco, avvicinandosi allo zio, comunicandogli a bassa voce, come se stesse svolgendo una qualche spedizione in incognito.
Ma che perspicace mio nipote! E perché sussurri? forza entriamo! - Invece lo zio si mise ad urlare, attirando l'attenzione di qualche passante che lo guardò con occhi storti, lui invece ricambiò con un sorriso.

Entrarono all'interno della famosa e gigante banca dei maghi, guardandosi per un momento spaesato, poi ristabilì l'attenzione verso gli alti banconi in legno, e su quelle... creature?
Pss... zio! Ma quelle creature sono folletti, non è vero? nei libri fantasy li descrivevano leggermente diversi. - si avvicinò nuovamente a lui, e a passo svelto entrambi si avviarono verso una delle tante postazioni libere.
Buongiorno signor folletto, non leggo bene il suo nome, mi rincresce... siamo qui per apri- - il mago adulto, aguzzando la vista per leggere il nome dell'impiegato, viene bruscamente interrotto dal nipote.
Sì salve! vorrei aprire un conto a nome mio: Hytham Kholin, grazie. - Si mise in punta di piedi per farsi vedere dal folletto, puntando gli occhi verdi sulla sua figura. Successivamente rivolse uno sguardo furbesco allo zio, facendogli capire di non immischiarsi: era la sua esperienza, non voleva mica intermediari o aiuti...


Edited by bersagliere - 7/11/2022, 20:12
 
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view post Posted on 7/11/2022, 17:09
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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20210515-200048«Dove sono i miei occhiali?» le dita rugose e affusolate di Undi annaspavano sul bancone, nella disperata ricerca delle sue amate mezzelune. Senza era completamente perso.
«Purtroppo no. Magari gli hai infilati in uno dei cassetti?» provò a rassicurarlo Turi.
«Credo di no, non sono così sciocco!» grugnì l’altro.
«Aspetta, ti aiuto a controllare!» il collega si fece avanti, aprendo ad uno ad uno i cassetti, frugando attentamente in ognuno di essi. Niente.
«Ahimè non ci sono.» si rivolse a Turi con la faccia scoraggiata, confessando l’amara verità. «Forse sono caduti, no?»
Niente.
Il pavimento era sgombero.
«Lascia perdere, ne comprerò di nuovi, per oggi mi arrangerò.» farfugliò, ingoiando la rabbia che stava salendo in corpo. Non poteva proseguire, le lettere punti indistinti, le frasi strisce continue d’inchiostro senza capo né coda. Fu allora che la scena più improbabile, più apocalittica sulla loro scomparsa si palesò nell’atrio.
«Mamma, mamma guarda qui!» un bimbo, alto a malapena un metro, sventolava nella manina paffuta qualcosa di scintillante e…familiare.
«Cristopher, dove l’hai preso?» la donna era evidentemente preoccupata.
«Lì!» indicò verso un punto indefinito non troppo lontano.
«Ma non sono tuoi, devi restituirli. Da bravo.» gli occhietti divennero acquosi, le lacrime stavano per scendere copiose.
«Non voglio!» si piccò.
«Su, non fare i capricci ora!» lei ingenua provò a levarglieli con la forza. A quel punto la tragedia. Dopo un accorato tira e molla, un doloroso crack sancì la file della lite tra madre e figlio. Il vetro delle lenti in frantumi, sparso in giro sotto i piedi dei passanti. Rimproveri e singhiozzi accompagnarono entrambi - e velocemente - fino all’uscita.
«Per tutti i Troll! Prima o poi darò una bella lezione a quei mocciosi, insolenti e frignoni!» sbraitò. Ora gli sarebbe toccato davvero farne fare di nuovi.
«Amico, respira, calmati, sta arrivando gente….» tentò così di placarlo Turi. Undi era paonazzo, per quanto la pelle ingrigita da folletto lo consentisse. Provò a fare buon viso a cattivo gioco, accogliendo i clienti allo sportello. Un altro moccioso. Voleva gridare, ma si morse il labbro per trattenersi, indossando un ghigno a dir poco spaventoso.
«Ma certo, firma qui! Tu, Turi, controlla che non sbagli una virgola!» e così fu. Terminata la burocrazia, gli consegnò una chiave dorata nuova di zecca «La camera blindata è la 2450, non perdere la chiave perché non esistono copie!» lo liquidò così, con la solita durezza.

20210515-200048


N2450 Hytham_Kholin_(bersagliere) Studente 10 Galeoni

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view post Posted on 28/11/2022, 16:11
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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20210515-200048Se c’era una cosa che Undi odiava quanto i mocciosi - essere fastidiosi, urlanti e capricciosi - era la pioggia, fitta e giustospaziosa - come i gatti - che bagnava persino in luoghi ritenuti irraggiungibili. Quel giorno non era riuscito ad evitare l’acquazzone improvviso, aveva iniziato il turno in banca completamente fradicio. Le scarpe paragonabili a piccoli laghi, i piedini rugosi immersi in essi e ora gelati come il ghiaccio del Polo Nord. Lo stesso si poteva dire degli abiti e del resto del corpo, si era tolto la giacca liberandosi di un macigno. La camicia più leggera invece…beh, per quella non c’era rimedio. Non aveva un cambio con sé.
«Detesto la pioggia…ecciù» il freddo addosso, a quanto pare, cominciava a causare i primi disagi.
«Tieni, guarda tu se ti devi prendere un malanno!» Turi, con gentilezza, estrasse dal taschino un fazzoletto pulito e glielo porse.
«Grazie.» stoico come al solito, prese il fazzoletto senza troppe cerimonie e si soffiò il naso turato.
«Non posso .. ecciù … andare avanti … ecciù … così per … ecciù … tutto il giorno … ecciù» gli occhi cominciavano a lacrimare e a gonfiarsi, un raffreddore piuttosto tosto stava bussando impaziente alla porta.
«Se vuoi andare a casa posso sostituirti, non è un problema!» si offrì il collega.
«Non ho … ecciù … mai preso … ecciù un giorno di malattia, non inizierò oggi … ecciù» *prrrrrr, prrrrr* persino il fazzoletto stava per colmarsi, presto gliene sarebbe servito un altro. Proprio in quel momento, con un ingresso piuttosto rumoroso nell'atrio, si fece avanti un nuovo cliente.
«Un conto? Ma certo, firmi qui prego … ecciù» la pergamena in cima alla montagna di carte non ebbe scampo, venne investita in pieno dallo starnuto.
«Scusi, ecco a lei un altro foglio intatto.» rimediò rapidamente Turi.
«Mi perdoni, non sono proprio in forma oggi….» appena l’uomo ebbe portato a termine la trafila burocratica, il tutto venne convalidato «La sua camera blindata è la numero 2451, mi raccomando non perda la chiave … ecciù …» in fretta e furia, per evitare d’infettarla, gli porse una chiave dorata nuova di zecca, di cui ovviamente non esisteva copia.

20210515-200048


N2451 Aaron_MKallen_(°Aaron°) Adulto 10 Galeoni

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view post Posted on 5/12/2022, 20:49
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Fremeva all'idea di poter finalmente avere qualcosa davvero a suo nome che non fossero libri o taccuini scarabocchiati con le sue iniziali. Su padre forse lo era anche più di lei, tanto che si era alzato alle quatto del mattino cantando come fosse un'allodola bianca. Oltre alla piume, anche le note erano alquanto diverse dall'originale. Lei lo aveva ignorato -per così dire- lungo tutto il tragitto fino alla banca, troppo intenta a rileggere e memorizza la lista del materiale necessario. Oltre alla parte in cui si indicava la bacchetta, gli occhi chiari di lei si erano fissati sull'elenco dei libri, facendola ribrillare di una luce nascosta oltre l'espressione placida. Espressione che tenne sul viso anche quando incitò il padre a rimanere dietro di lei una volta entrati nella banca e scelto uno dei primi folletti liberi. Le scarpe nere nuove di zecca risuonarono quel paio di passi che la ragazze fece, abbastanza da avvicinarsi e parlare con un tono basso. «Salve, mi chiamo Ekaterina Moore. Sono qui per aprire un conto a mio nome se non le dispiace.» la voce della ragazzina risuonò leggera come acqua limpida, intonata a quel volto che rimase totalmente privo di emozioni davvero significative. Lanciò semplicemente uno sguardo fugace con la coda dell'occhio al padre, pregando che non aggiungesse altro.
 
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view post Posted on 6/12/2022, 17:48
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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20210515-200048«Turi, per caso hai visto il mio timbro?» Undi frugava nei cassetti come un ossesso, di fronte a lui un cliente piuttosto impaziente attendeva.
«No, mi spiace. Dovresti fare attenzione alle tue cose, ultimante non trovi mai niente!» lo canzonò il collega.
«Spiritoso.» lo liquidò lapidario, guardandolo con cipiglio arrogante «Mi scusi per l’inconveniente signore, cerco di rimediare il prima possibile!» l’uomo sbuffò, era evidentemente di fretta, il suo piede cominciò a battere freneticamente sul marmo del pavimento.
«Va bene, ma non ho tutto il giorno da perdere! Devo portare mio figlio dai nonni, ho un viaggio urgente di lavoro che mi attende!» ammiccò verso un bambino di circa tre anni, giocava tranquillo seduto nel bel mezzo dell’atrio. Il punto non era tanto il fatto che sembrava abbandonato a sé stesso, ma piuttosto…con che cosa se la stava spassando? Poco prima, quando era entrato in braccio al padre non aveva niente in mano, nemmeno un peluche. Si voltò appena, il faccino paffutello era completamente macchiato di nero.
«Per Merlino!» si lasciò scappare preoccupato Undi.
«Che c’è adesso?» chiese l’altro furibondo, evidentemente non aveva notato il disastro combinato dal piccolo.
«Chieda a suo figlio! A quanto pare è colpa sua se siamo in ritardo.» rispose velenoso il folletto.
«Che intende dire?» accigliato, seguì con lo sguardo l’indice del banchiere. Sbiancò di colpo, correndo poi in direzione del giovane criminale in erba. Stava quasi per mettersi il timbro completamente in bocca quando lo prese. In fretta e furia, con lo sguardo incredulo, lo restituì leggermente bavoso al proprietario.
«Non so come sia potuto accadere, ha le mani lunghe, avrei dovuto tenerlo d’occhio!» farfugliò.
«Ehm, grazie, fa niente, non si preoccupi. Credo che per adesso ne userò un altro! Turi, mi presteresti il tuo?» odiava i bambini, figuriamoci le loro secrezioni mucose. Detto fatto, sistemò definitivamente i documenti per il prelievo, incaricando l’addetto di condurlo giù alle camere blindate.
«Sono arcistufo!» sbraitò appena ebbero svoltato l’angolo, assicurandosi che non fossero a portata d’orecchio.
«Suvvia, non prendertela!» provò a rabbonirlo Turi.
«Non devo prendermela? IO- »
«Già, non devi prendertela perché stanno arrivando altri clienti, così li spaventi….» lo interruppe, indicando una ragazzina ed il suo accompagnatore.
«Sai quanto m’importa!» borbottò indispettito «Salve, come posso aiutarvi?» si trattenne dal ringhiare, cercando di distendere le labbra in un finto sorriso pur di fare buon viso a cattivo gioco «Un conto? Certo, firma qui prego!» le passò così un plico di fogli da compilare, che poi convalidò in un men che non si dica passandole una chiave dorata nuova di zecca «Ecco a te, la camera blindata è la numero 2452! Non perderla, non esistono copie. Chiaro!» congedò entrambi con un gesto simile allo sciò, sperando si volatilizzassero immediatamente senza recargli ulteriore disturbo per quel giorno.

20210515-200048


N2452 Ekaterina_Moore_(.Tragedy) Studente 10 Galeoni

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view post Posted on 13/1/2023, 15:57
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Primo giorno nel mondo magico. Come prima tappa avrebbe dovuto aprire un conto presso la Gringotts, la banca dei maghi. James non aveva mai avuto necessità di spendere sterline ed ora si ritrovava con un proprio conto intestato in una banca. C'era una parte di lui che fremeva per l'autonomia che questo evento gli conferiva, mentre invece un'altra parte impaurita dall'assenza di sua madre che potesse aiutarlo in questa cosa, che gli fornisse i soldi quando necessario o che gli comprasse direttamente ciò di cui aveva bisogno. Non aveva mai dovuto muoversi in prima persona per comprare un libro di scuola, una penna o un vestito e oggi si sarebbe addirittura dovuto prendere cura di una chiave di una camera blindata dove poter mettere tutti i suoi averi. Era rassicurante però una grotta tutta sua, forse avrebbe potuto visitarla di tanto in tanto anche solo per riflettere, meditare sui suoi giochi preferiti e staccarsi un po' dal caos del mondo. Forse però non si potevano mettere giochi nella camera blindata, o forse sì. Sicuramente l'avrebbe chiesto. Ma poi ad Hogwarts avrebbe potuto portare qualche mattoncino per giocare un po' terminate le lezioni? Questo mondo magico era un mistero per il giovane ragazzo, ma era deciso più che mai che tutti questi timori valevano la candela per poter essere in grado di imparare la magia.
Certo che quei folletti sono proprio brutti, non erano come nelle storie.


"Emh, mi scusi, s-sono James, James Murray, dovrei aprire qui il mio conto, sa sono un mago."

Disse e rimase in attese di una risposta.



Edited by REX 86 - 13/1/2023, 17:38
 
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view post Posted on 13/1/2023, 19:11
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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20210515-200048Gli avevano distrutto gli occhiali, masticato il timbro per convalidare le carte e poi? Cos’altro poteva andargli storto sul posto di lavoro negli ultimi tempi? Di venerdì 13 oltretutto?
«Ma miseriaccia! Se scopro chi mi ha maledetto giuro che lo faccio finire ad Azkaban, non scherzo!» Undi stava imprecando come un dannato. Una buona metà dei presenti si era voltata verso di lui, colleghi inclusi.
«Che hai combinato stavolta?» chiese Turi preoccupato. Non ci volle molto a capire il problema, al vicino di postazione bastò semplicemente abbassare lo sguardo per fare chiarezza: un’enorme macchia nero pece si estendeva sulla camiciola bianca di purissimo lino dell’altro. Qualche schizzo casuale, inoltre, completava l’opera, o meglio il disastro.
«La mia camicia nuova…TI RENDI CONTO!!!! era palesemente furioso «Ci ho accidentalmente versato sopra la boccetta dell’inchiostro! la bocca rugosa era contratta in una smorfia di disprezzo.
«Suvvia, una capatina da Malkin’s qui vicino e risolveranno il problema! Sai che adesso stanno offrendo anche un servizio tintoria?» provò a rabbonirlo l’amico.
«Tintoria???? E secondo te io dovrei andare a supplicare un gruppo di umani per farmi ripulire? Stai scherzando spero??? chiedere ad un folletto di fraternizzare con maghi e streghe era un po’ come chiedere a Willy il Coyote di non uccidere Beep Beep, ovvero impossibile.
«Sei testardo come un Troll!» lo liquidò allora.
«AH ORA MI PARAGONI PURE A QUEI TROGLODITI! fu la goccia che fece traboccare il vaso, le orecchie appuntite stavano fumando di rabbia. Ironia della sorte, il litigio venne interrotto dalla seconda nemesi di Undi e più in generale di quelli della sua specie: un bambino.
«Cosa? Un mago? E io che pensavo da avere davanti una fata! borbottò, mentre un folto sopracciglio schizzava in alto per osservare l’esserino davanti a lui «Un conto nuovo? D’accordo, compila qui prego! gli passò svelto un plico di fogli. Terminata la parte burocratica, nonché la più noiosa, dal cassetto estrasse una chiave dorata che porse al ragazzino «La camera blindata è la 2453! Non perdere la chiave o sarà peggio per te, non esistono copie….intesi? effettuate anche le raccomandazioni di rito, lo guardò uscire prima di tornare a discutere con Turi.

20210515-200048


N2453 James_Murray_(REX_86) Studente 10 Galeoni

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view post Posted on 30/1/2023, 23:14
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A_STARA_STARA_STARA_STAR

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Silenzio. La parola perfetta per descrivere l'atmosfera presente nella stanza in cui Hero si trovava in quell'istante. Era una sensazione strana quella che stava provando, i nonni erano usciti a fare delle compere e l’unico a trovarsi a casa era lui, immerso nei suoi pensieri e nella solitudine. Non sembrava crederci ma finalmente il giorno era arrivato, tra un paio di ore sarebbe uscito per dirigersi a Diagon Alley pronto ad aprire il proprio conto bancario. Il Mondo magico era completamente differente da quello umano, essendo lui un mezzosangue si trovava a metà fra le due realtà e, confrontarle, era uno dei suoi passatempi quando la noia regnava sovrana. A fargli compagnia in camera vi era il gatto che diversi anni prima, lui e sua nonna, decisero di adottare. Si chiamava Sora che in giapponese significava “cielo”. Un nome che si addiceva perfettamente al colore bianco candido del suo pelo e agli occhi color celeste. Egli dormiva tranquillo sul pavimento e svegliarlo lo avrebbe solo privato della pace in cui riversava in quegli attimi. Hero continuò per un’altra quindicina di minuti a contemplare la tranquillità all'interno della stanza, girandosi e rigirandosi tra le lenzuola fin quando non decise di alzarsi per prepararsi.

Non badò molto al vestiario che decise di indossare quella mattina, nonostante fosse una persona molto socievole, quel giorno si sarebbe recato a Diagon Alley solo per effettuare il servizio alla banca. Ignaro della strada che fosse necessario fare per arrivare a destinazione partendo da Londra, fu obbligato ad aspettare il ritorno di suo nonno che, la sera prima, si era incaricato di accompagnarlo affinché tutto andasse liscio come l’olio. Il nonno di Hero era un uomo molto pacato, parlava solo quando necessario e nessuno sapeva esattamente cosa gli passasse per la testa. Il ragazzino aveva un ottimo rapporto con quest’ultimo, le parole dolci non erano all'ordine del giorno ma, a parlare, erano i picccoli gesti. Questi, gli facevano ricordare quanto fosse fortunato ad averlo al suo fianco. Il viaggio fu tranquillo e niente di speciale accadde. Arrivati a destinazione, Diagon Alley si presentava affollata come al solito, molti erano i ragazzi che si stavano preparando per il nuovo anno scolastico alle porte e l’atmosfera era molto calorosa.

Dopo diversi minuti di camminata, eccoli finalmente arrivare alla Gringott. La banca si presentava maestosamente grande, un edificio in marmo bianco che si trovava in mezzo all’incrocio di due strade. Secondo molti la banca era uno fra i posti più sicuri in tutto il Mondo magico per conservare i propri averi. Era la prima volta che Hero la vedeva e rimase a bocca aperta alla vista del portone gigante ricoperto in bronzo. Entrati dentro, una sensazione di déjà-vu colpì il ragazzino. Lo stesso silenzio che quella mattina si trovava nella sua stanza lo stava percependo ancora una volta all’interno di quel posto, la cui atmosfera andava in enorme contrasto con quelle che erano le strade di Diagon Alley. Un lungo corridoio si stagliava dinanzi a loro e, due file di banconi ai lati dell’interminabile corridoio, ospitavano quelli che erano i fantomatici folletti: creature dalle sembianze alquanto strane. Trovato il bancone giusto, Hero fece un sospiro, un passo avanti e aprì bocca.
Buongiorno, vorrei aprire un conto bancario a nome mio. Mi chiamo Hero Wolf.


Edited by ¬Asta - 31/1/2023, 15:31
 
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view post Posted on 1/2/2023, 00:10
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20210515-200048«Ciarlatani!» entrò così in banca quella mattina Undi, passo svelto e cadenzato, con il solito cipiglio di chi odia il prossimo.
«Che succede?» chiese Turi
«Mi hanno fermato due tizi qua fuori….» nel ricordarlo sbatté la sua valigetta sul bancone «Volevano vendermi una pozione antirughe, ci credi?» in effetti poteva essergli utile, quando si accigliò le rughe che aveva in fronte crearono un delizioso ventaglio.
«Quindi? Che c’è di male?» era sinceramente curioso.
«Davvero lo vuoi sapere?» era retorico ovviamente «Guarda qui.» allungò il braccio, scostando poi la manica della camicia. Sulla pelle si poteva notare uno sfogo, una macchia rossa di circa 5 cm di diametro. «Oh!» lapidario, Turi osservava preoccupato l'amico.
«Già, oh! Dimmi, come rimedio ora?» era furioso, non gli era mai successa una cosa del genere. Che fosse allergia? Quell'intruglio conteneva per caso estratto di rose? Sì, il povero banchiere era allergico alle rose.
«Non puoi passare al San Mungo?» proposta sensata, no?
«Sì, come no, per farmi vivisezionare da quelli stupidi Medimaghi. Piuttosto, secondo te, profuma di fiori?» stava chiedendo esattamente quello che pensare, ovvero di annusare l'eczema.
«Cos-» dopo un secondo di smarrimento, Turi acconsentì. Proprio mentre il suo naso adunco stava compiendo il suo dovere, un nuovo giovane cliente si avvicinò.
«Ops, perdonaci!» si scusò, scostandosi velocemente.
«Come dice lui…» gli fece eco Undi «Un nuovo conto? Certo, firmi qui prego!» al solito tirò fuori un plico di pergamene da compilare che, una volta convalidata, mise da parte e scambiò con una chiave «Ecco a lei, la camera blindata è la numero 2454. Non perderla, non esiste una copia. » congedato il ragazzino con uno sciò, tornò finalmente alla sua analisi dermatologica.

20210515-200048


N2454 Hero_Wolf_(¬Asta) Studente 10 Galeoni

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view post Posted on 3/2/2023, 17:36
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Londra era... Beh, Londra!
Negli Stati Uniti aveva già visitato città affollate, ma mai si era imbattuto in qualcosa di tanto cosmopolita e multietnico, nonché dannatamente bello a vedersi: lungo le strade del centro, antico e moderno si mescolavano un po' ovunque ed un po' in tutto, dagli edifici appartenenti a diverse epoche ai caratteristici e sicuramente retrò taxi babbani, dagli uomini d'affari in giacca e cravatta ai Sick, per non parlare del cibo poi... Sulla qualità non era lecito esprimere un giudizio, non avendo sperimentato nulla, ma l'offerta era di sicuro parecchio vasta!
Ovviamente, lo stesso adorabile caos animava anche la controparte magica, Diagon Alley, celata dietro forse il più pittoresco antro dell'era vittoriana. Strano per essere il varco di un mondo così ricco e vivace, ecco.
Tuttavia la perplessità scemò abbastanza in fretta e, senza curarsi del fatto che potesse sembrare strambo, si concesse ben più di un istante per ammirare la via che gli si era aperta davanti, soffermandosi sulle insegne dei numerosi negozi, alcuni dei quali vecchi di secoli, sulla gente che vi entrava o che semplicemente ronzava da una vetrina all'altra, attirata da chissà quale meraviglia... Sospirò. Quello era forse il modo migliore per iniziare una nuova esperienza, perché se finora aveva vissuto tra i babbani, lì aveva la concreta possibilità di vedere come fosse la quotidianità nel mondo magico, una vita vissuta realmente e senza timore di essere scoperti. Libera. Chiaro, presumibilmente non c'erano chissà quali spazi, né sapeva di incredibili città incantate, ma era pur sempre più di quanto fosse abituato a vedere.
Si aggiustò il borsone sulle spalle, stringendosi nel cappotto e muovendo qualche passo: la prima meta di quel viaggio svettava là in fondo, candida e sgangherata, sì, era tutta storta, e non poteva che aver a che fare con uno degli aspetti burocratici dell'esistenza, ma ahimè... Se doveva reinventarsi aveva bisogno di denaro, e quale posto era migliore della Gringott? Occorreva un conto, un luogo sicuro e stabile in cui riporre quanto aveva e quanto, sperava, avrebbe guadagnato di lì a breve... E poi voleva vedere con i propri occhi i folletti!
Varcò la soglia e subito aggrottò la fronte davanti alla lucentezza dei pavimenti, illuminati dai molti lampadari che riflettevano la loro luce su cumuli e cumuli di monete d'oro, sicuramente più di quante avrebbe mai pensato di vederne così, all'improvviso... Alti banconi costeggiavano la sala, e dietro ognuno di essi spuntava un esserino vestito di tutto punto, il più delle volte dotato di un naso adunco utile a sorreggere buffi occhialini. Non si lasciò scoraggiare ed avanzò, sorridendo educatamente ai pochi che gli posavano la sguardo addosso, quasi mai ottenendo un qualche risultato... Ok. Raggiunse il primo folletto libero che vide e si schiarì la gola: "Salve, mi sono appena trasferito qui a Londra ed avrei bisogno di aprire un conto, se possibile" ovvio che lo fosse, "Mi chiamo Hunter Blackthorn" disse, abbozzando un lieve inchino.

Scheda



Edited by Baphomet - 3/2/2023, 17:55
 
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view post Posted on 3/2/2023, 22:03
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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20210515-200048«Si può sapere cosa tiene tale…» Undi si sistemò gli occhiali, camminava di ritorno dai piani inferiori dove si era recato per verificare un prelievo «…tale Richardson nella sua camera blindata?» chiese scrutando il foglio con i dati personali del Mago appena citato.
«Perché?» Turi lo osservava perplesso. Cosa poteva esserci di strano là sotto?
«Perché emana una puzza tremenda!» il naso lungo e appuntito di Undi si arricciò per il disgusto.
«Come puzza? Non hai provato ad aprirla per controllare?» il volto di Turi si fece leggermente turbato.
«Per rischiare di essere attaccato? No grazie!» lo disse come se all’interno contenesse una creatura feroce «Sa talmente di marcio che sospetto contenga un allevamento di Bundimun!» il suo stomaco si torse violentemente, rischiava di vomitare se continuava a parlarne.
«Oh, non è Bundimun!»
All’unisono, Undi e Turi si voltarono verso la voce. Ad interromperli era stato Pip, un collega folletto seduto circa cinque postazioni più a sinistra.
«E che cos’è allora, sentiamo?»
«Formaggio!» disse con naturalezza, come se fosse la cosa più normale del mondo.
«Formaggio??»
«Roba da matti!»
«Gli ho assegnato io la camera blindata, dice che si tratta di roba pregiata!» pregiata o meno doveva sparire, oppure a lungo andare avrebbe creato ancora più disagio.
«Pregiato o meno non m’interessa, va buttato!» non ammetteva contraddizioni «Come minimo è andato a male, fatelo portare via prima che ci asfissi tutti!» Pip sollevò un dito per prendere la parola, ma lo sguardo di Undi lo fulminò.
«Contatto il proprietario e, beh, qualcuno che pulisca tutto.» l'amico annuì, tornando alla sua postazione proprio mentre un nuovo cliente stava arrivando.
«Un conto? Nessun problema, firmi qui prego!» passò all’uomo un plico di pergamene da compilare. Una volta convalidate, gli porse in cambio una chiave dorata «Ecco a lei, la camera blindata è la numero 2455. Non la perda, non esistono copie.» breve pausa, un sopracciglio folto si sollevò «Ma soprattutto, non vi depositi niente che attenti al nostro olfatto! La prego!» non aggiunse altro, lo congedò con un gesto della mano e avanti il prossimo.

20210515-200048


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