| Anthony era arrivato a Diagon Alley dopo un breve viaggio e sua sorella gli stava attaccato come una cozza sul quel sentiero di pietra ove ai margini c'era tanti negozi. "Sorellona puoi darmi anche un po' più di aria sai, non scappo mica via." Disse lui con un sorrisetto innocente. "Cosa? Non se ne parla mica, dopo quello che ti è successo, non sai quanto hai pianto quando l'ho saputo." Ribatté lei scossa da leggeri tremori, allora fu abbracciata dal più piccolo volendola rassicurare. "Non ve ne faccio una colpa nessuno lo sapeva e solo colpa della mia mancanza di abilità." Continuò sorridendo amabile, poi sua sorella lo guardo negli occhi e disse piano stringendolo leggermente. "Anthony devi lasciare andare anche tu una colpa che meno di tutti ti appartiene, Marcy non sarebbe felice..." Si bloccò non appena il suo volto oscurarsi ". ..Scusa non volevo." "Non ti preoccupare, ora finiamo gli aquisti e andiamocene, ok?" Dichiarò lui continuando a sorridere mentre dentro di lui si stavano mescolando sentimenti uno più negativo del altro, ma ormai era diventato bravo a nascondere tutto, nessuno poteva capirlo. "Hai ragione, allora prima tappa: la Gringotts." Mentre continuano a camminare vicini, lui osservava quello che stava succedendo sulla strada con meticolosa attenzione, amava tenere tutto sotto "il suo controllo", poteva notare come alcuni era gioiosi di stare lì, soprattutto i bambini, e altri erano preoccupati per qualcosa, ma non riusciva a capire cosa, dopo un po' sentì un dolore alle tempie portandosi le mani sulla testa, succedeva ogni volta che il suo alter ego voleva uscire "senza il suo permesso", perché in questo momento si sentiva a disagio con tutta quella gente che c'era. "Fratellino tutto bene?" Chiese lei tutta preoccupata osservando meglio. "Si, era solo un attimo." Si riprese ansimando leggermente, tenendo il capo basso. "Forza muoviamoci." Gli prese la mano e attraversavano la grande porta velocemente, ma Anthony non poteva fare a meno di osservare il nuovo ambiente dove c'erano i goblin impegnati e seri, i ragazzini festanti e i loro genitori sfiancati, poi lo vide uno sporterlo libero. "Lì, guarda, è libero, sorrellona." Si mosse in quella direzione e fu seguito a ruota dalla maggiore e poi si fermò là. "Buongiorno signore, vorrei aprire un conto a nome di Anthony Angus Ackeman, per piacere." Disse sorridendo ampiamente.
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