| È un bel pensiero il tuo; fondamentalmente giusto e da seguire.
Solo che... sì mi sento di dire che è difficile proprio perché si ha paura. Mi viene in mente chi si getta da un aeroplano per fare paracadutismo. In quegli istanti, quando sei afferrato alla barra di metallo e ti sporgi, l'aria sul viso, penso che comprendi quanto sia difficile saltare. Hai un buon paracadute e un'esperienza alle spalle, non sei un principiante, eppure il terrore di buttarti e incorrere in qualche intoppo è sempre lì, radicato nel tuo stomaco. Ti dice "può andare male, lo sai?" o "è rischioso!" e tu, pensi, ragioni, in quegli istanti cerchi di stringerti ancor meglio alla barra di metallo, l'unico arpiglio che hai. Ne vale la pena? Ti chiedi. Ce la farò? Sarò in grado? O è meglio continuare a volare alla stessa quota? Lì sono sicuro che non accadrà mai nulla. Ma anche questa è illusione, anche questa è una scelta: rimanere statici in fin dei conti è pur sempre una scelta. Puoi incorrere in un vuoto d'aria e stare male, può esserci un guasto, puoi fare un atterraggio di fortuna o innamorarti di un'hostess, o conoscere un altro paracadutista che come te è rimasto a bordo e magari diverrà il tuo migliore amico. Insomma, ci sono così tante possibilità che i cambiamenti, anche se non ci si butta, arrivano, bene o male.
Ma se poi ti butti e fai del tuo meglio per appellare le tue capacità e il tuo paracadute si apre, come la Terra sotto ai tuoi piedi, come l'umidità, come la pressione sul viso e sul corpo, per poi toccare a terra, planando delicatamente è un altro conto. Non saprai mai come andrà, finché non lo vivi. la decisione di saltare è una paura, la paura di non essere in grado, di aver paura a fidarsi di sé stessi. E la paura di un cambiamento, la paura di affrontare e sbagliare, la paura di non essere in grado e di aggrapparsi a quella barra di metallo che sono le convinzioni di un "uomo perfetto", credo, sia sempre una costante che interverrà sempre sulla Persona. Forse la costringerà a rimanere sullo stesso piano di, ma i cambiamenti potrebbero arrivare comunque, sconvolgendo quello stereotipo a cui ci si aggrappa.
Ok ho finito il mio pensiero... riassunto estrapolandolo dall'enorme metafora (XD) è che tu hai ragione, ma la paura di andare un po' a culo c'è sempre... e penso che anche rimanendo sulle proprie convinzioni (?) o nelle proprie aspettative, si va comunque a culo. Non saprai mai se rimanendo fermo cambierà qualcosa per te, se essendo davvero l'uomo perfetto che la società desideri sarai mai felice, se non sarai mai in grado di buttarti... Tutto è in movimento. Credo sia questo.
-scusal'intromissioneforsehodeliratomabohvolecodirelamiaanchesestupidaofuoritema-
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