L'Incertezza...Del Caso.

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view post Posted on 17/5/2013, 17:41
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Il Fato

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Pessima situazione…Alquanto bizzarra, certamente originale, ma decisamente PESSIMA. Chiuse in un anfratto sotterraneo, quasi assuefatte oramai al pessimo e putrido odore di “semi-cadavere”, le due donne sembravano essere state indotte a scelta obbligata: quella di NON avere scelta. Il “buon Fuco”, astuto ed arrivista, ma tutt’altro che maligno e male intenzionato, desiderava solo poter tornare nel proprio corpo, splendido (più o meno) come un tempo. E non potendo far nulla per sé stesso, aveva approfittato della possibilità di convocare le due abili streghe confidando nella loro capacità e, perché no, nell’intuito femminile. La voce fastidiosa e stridula del Direttore tornava a riecheggiare nella stanzina, inizialmente disinteressata della palese ira del Ministro per l’inganno subito e delle pertinenti domande della Ex Preside di Hogwarts.
Capirete ora l’insistenza della mia scelta…Come dire…Femminile in merito all’ausilio ed alle cure richieste. Non avrei mai permesso che un uomo mettesse mano su un corpo così…avvenente come il mio. Immagino comprenderete la mia diffidenza. L’invidia maschile è assolutamente nota. Qualunque uomo tenterebbe di togliermi di mezzo dalla circolazione per eliminare la concorrenza.
Poi, come ravvedutosi dinanzi alle parole delle donne, tralasciando lo spasmodico amore per sé stesso, riprese le fila dell’argomentazione.
Questo poteva far sperare in un minimo di collaborazione e sanità mentale da parte del…Clone o qualunque cosa fosse?
INGANNO…Che parolona esagerata! Suvvia…Trucchetto direi o…Innocente espediente per ottenere il vostro aiuto! Del resto, riuscire a porre rimedio a questa catastrofe comporterà giovamento, gaudio e tripudio per l’INTERO UNIVERSO MAGICO, SOPRATTUTTO FEMMINILE! Io sono Fuco, il Grande Fuco! Comunque, Signora Ministra – o forse si dice Ministressa? – sì, categoricamente sì. Mi occorre il vostro aiuto e con gentilezza vi ho chiesto ausilio e con entusiasmo voi avete accettato! Ed ora attendo. Forse non mi resterà molto tempo…Temo che il mio corpo sia in grande crisi, non so se mi spiego…Ma sono pronto ad attendere ore, giorni, settimane, mesi! Siamo tutti nella stessa barca: “Salti tu, salto io!” (Citazione Titanica!). Non uscirete di qui se non con me sano e bellissimo. Per quanto riguarda l’accaduto, bhè, mia cara Signorina, temo di poter essere di poco aiuto. Mi trovavo nella stanza, intento a sperimentare una cura per fare rinvenire un povero sventurato da un incanto oscuro POTENTISSSSSIMO…Credo un sectumsempra (?!). Ma improvvisamente il poveretto si è svegliato, si è scaraventato contro di me e…Da quel momento mi trovo in questa condizione. Credo di essere stato privo di coscienza per qualche giorno perché quando sono “apparso” ho visto il mio corpo giacere su quel lettino in condizioni pessime, non così tragiche ma ancora decenti.
Il corpo putrefatto giaceva ancora immobile quando la giovane strega, il Ministro Pompadour, in via cautelativa evocava un Incarceramus ben castato: forti ma “delicate” strisce di seta andavano ad avvolgere in cinque larghe spire il “malato”, dal busto fino ai piedi. E per un istante non accadde nulla.
Per un istante…
Poi…Le bende parvero disciogliersi, come fossero entrate in contatto con sostanza acida di dubbia provenienza e accadde tutto in un attimo. Il volto del “semi-cadavere” putrefatto si voltava verso le due “intruse” e le inzaccherava rigettando chissà cosa dalla bocca. DISGUSTOSO! L’essere aveva appena vomitato!
Ops…Pardon…Credo di avere mangiato peperoni e gorgonzola proprio qualche ora prima dell’accaduto. Evidentemente, oltre tutti gli altri…Problemini, devo avere anche digerito male. Fortunatamente potrei non avere un blocco intestinale. Ahahah, ahah…Scusate.
Un liquame verdognolo aveva raggiunto le giovani donne generando forse un certo fastidio ed un inequivocabile disgusto. Ma fu solo l’inizio. Accadde qualcosa di ben più inquietante: le medesime bende che poco prima avevano avvolto la putrida figura, scomparivano da quest’ultima ed apparivano sul corpo del Ministro avvolgendola e costringendola fino ad impedirle movimento di braccia e gambe. La bacchetta tuttavia rimaneva salda nella mano della donna.
Ah, ecco…Dimenticavo un piccolo dettaglio. Vi ho convocate in due proprio per questa ragione. Pare che evocando incantesimo sbagliato rispetto alla sequenza che suppongo sia invece efficace, l’incantesimo ricada sul castante. Avevo pensato che in due avreste avuto maggiori speranze poiché l’effetto delll’incanto errato scompare non appena un altro incantesimo raggiunge il mio avvenente corpo. Quindi, ammesso che sbagliate ancora incanto, l’altra sarà di nuovo libera, mi spiego? SONO UN GENIO! SONO STATO BRAVISSIMO A CONVOCARVI ENTRAMBE! PER LA VOSTRA INCOLUMITA’! E la mia salvezza…Speriamo almeno….
Ed ora? Che fare?
Potrei consigliarvi di vagliare bene tuuuuuuuutte le informazioni che vi ho fornito sul mio stato di salute. Sarebbe un buon inizio riuscire ad esempio…Ad ottenere direttamente informazioni dal cadavere…CIOE’…dal mio corpo. Effettivamente non ci avevo pensato…Magari, se riusciste a farmi parlare…

 
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view post Posted on 30/5/2013, 01:17
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La situazione andava diventando sempre più grottesca ogni minuto che passava: erano chiuse in quel tugurio dal tanfo insopportabile con quel pazzo che faceva discorsi sconclusionati ed assurdi… Per Merlino! Possibile che fosse tutto reale? No, non poteva essere, ora si sarebbe sicuramente svegliata e avrebbe scoperto di essersi addormentata sopra uno dei testi di Medicina Magica di sua madre… era l’unica spiegazione plausibile. Scosse la testa, dandosi di nascosto un pizzicotto su un braccio. *Ahi* il dolore che percepì la costrinse a constatare, senza altre possibilità d’errore, che non si trovava nell’ennesimo sogno, anche se ne aveva tutte le caratteristiche. Sobbalzò, quando la voce del Direttore tornò a risuonare nella stanza: doveva davvero ascoltare tutti quei discorsi assurdi? Forse era meglio di sì, se l’uomo non fosse stato costretto a ripetersi avrebbero probabilmente ridotto il tempo da passare in sua “compagnia”. Il riferimento alla possibile “concorrenza” che la sua “pseudo-avvenenza” avrebbe potuto fare ad altri uomini le strappò una smorfia ed un’occhiata ironica all’indirizzo di Camille: ma quell’uomo si era mai guardato allo specchio? O forse, ogni volta che ci aveva provato si erano immancabilmente rotti tutti, lasciandolo nella beata ignoranza riguardo il suo aspetto fisico? Le parole successive le confermarono come il suo interlocutore fosse assolutamente pazzo da legare…. eppure era assolutamente certa che esistesse una parte del S. Mungo per certi casi clinici, come mai quel tipo non si trovava lì? Anzi, era addirittura il responsabile dell’intera struttura! Merlino! Aveva anche una percezione alquanto distorta della reltà! Ma probabilmente farglielo notare non sarebbe servito a nulla. Sospirò, augurandosi che la smettesse di delirare riguardo stupidaggini e si decidesse a rispondere alla sua domanda, non vedeva l’ora di andarsene di lì. E dopo l’ultima minaccia di non lasciarle libere finché non avessero risolto il suo problema, finalmente Fuco si decise a rispondere alla sua domanda. Quindi c’entrava la magia Oscura, ecco perché era stata convocata lei. Un Sectumsempra…. Ne aveva letto qualche volta, in qualche libro del reparto proibito, seppur non ne sapesse moltissimo. Sapeva soltanto che poteva causare molteplici ferite con un colpo solo, la gravità delle quali, come nella maggior parte degli incantesimi sarebbe stata determinata dalla potenza del mago che aveva lanciato l’incantesimo, fattore di cui nessuna di loro poteva essere a conoscenza. Ma Fuco, almeno a quanto le era parso di capire, non era stato direttamente colpito dall’incanto… era stato come se l’effetto della maledizione si fosse trasmesso a lui a seguito dell’attacco del cadavere… almeno, a quanto le era parso di intendere. Cosa avrebbe potuto comportare questo? Come avrebbero potuto risolvere la questione? Fece un rapido excursus tra gli incanti di sua conoscenza, mentre camille provava un incanto non verbale che sembrò andare a buon fine. In compenso, un liquame verdognolo dall’odore inconfondibile, arrivò ad investire lei e Camille. Merlino, che schifo! Ma che diamine era? Trattenendo l’impulso di vomitare a sua volta, tentò di prestare attenzione anche alle ultime parole del suo interlocutore… ma sarebbe stato meglio non l’avesse fatto. Peperoni e gorgonzola….bleah…. Ed oltre al danno, la beffa: improvvisamente, le bende evocate dalla Ministra sembrarono prendere vita e la avvolsero strettamente, impedendole di fare movimenti ampi. Ma che diavolo… cosa stava succedendo? E di nuovo Fuco parlò aggiungendo quello che aveva dimenticato…un dettaglio insginficante…. Se avessero sbagliato incantesimo quest’ultimo si sarebbe ritorto contro di loro. Ma erano tutti impazziti? Aveva una volia assurda di andarsene di lì… ma gettando un’occhiata al suo aspetto alla sua migliore amica legata come un salame, decise che non poteva farlo. Ignorando l’esultanza di quel povero decerebrato, ascoltò gli ultimi suggerimenti: doveva riuscire a farlo parlare… ma come? Che lei sapesse, c’era un solo modo. Sospirò, concentrandosi, quindi sollevò la bacchetta puntandola sulla cima della testa del cadavere, facendo attenzione che tra la punta ela pelle dell’uomo ci fossero almeno tre centimetri. Mosse quindi la bacchetta, tentando di mantenere il polso fermo, in linea retta, spostandosi dalla cima della testa, lentamente, fino alla punta dei piedi. Una volta. Poi un’altra e un’altra ancora, sempre partendo dalla testa. Nella mente, l’immagine degli apparati che ripartivano ed una sola parola, scandita anche dalle sue labbra.
-Revivi-
 
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view post Posted on 31/5/2013, 11:45
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Fantastico. Anzi, fantasmagorico.
Si trovavano in un bunker sotterraneo, prigioniere di un invasato dal nome improponibile che delirava, la sua voce si sentiva dappertutto, in ogni anfratto ed era ... insopportabile, ecco. Ed il suo corpo putrefatto e nauseabondo sostava su di un lettino, l'odore che emanava le faceva venire il voltastomaco. Di certo se fossero riuscite nell'intento Fuco Lindo avrebbe cambiato lavoro, da Direttore del San Mungo a sguattero su una nave mercantile. L'intero universo femminile l'avrebbe ringraziata. Fissando il volto cinereo del semi cadavere constatò che anche un lombrico avrebbe manifestato più fascino, probabilmente la lunga cataconia aveva provocato danni irreparabili al suo microscopico cervello.
Rimase ad osservare le delicate bende che si stringevano intorno a quel corpo martoriato, aprì la bocca per controbattere alla lunga sequela di idiozie ma venne investita da qualcosa di inenarrabile.
Bleah, la rimanenza organica di Fuco Lindo aveva vomitato addosso a lei, al Ministro! E addosso a Caroline. Balzò all'indietro portandosi le mani alle orecchie, non voleva sentire la composizione di quella schifezza, dovette far ricorso a tutto il suo autocontrollo per non rigettare anche l'anima.


"Dannato abominio in putrefazione, adesso ti stacco la testa dal collo e ci gioco a gobbiglie"

Strinse i pugni, gli occhi come dardi incandescenti fissavano il semi cadavere come volessero fulminarlo con lo sguardo. Ma non ebbe il tempo di mettere in pratica la propria minaccia, le bende che avevano avvolto, per brevi attimi, il dormiente Fuco Lindo erano apparse intorno a lei e le avevano imprigionato braccia e gambe, arrotolandola come un salame. Dunque adesso si trovava legata e cosparsa di resti di peperoni e gorgonzola. OK, rewind. Doveva calmarsi e richiamare alla mente quelli che aveva bollato come i deliri di una mente malata: aveva evocato l'incanto sbagliato e questo si era riflesso su di lei.

"Sono passati cinque minuti e già non ne posso più di stare qui dentro"

Si rivolse a Caroline

"Non ho nessuna voglia di riportare in vita quella cosa ma abbiamo alternative?"

Dovevano riuscire a farlo parlare. Quindi dovevano farlo rinvenire. Forse. Ma in quel caso le ferite avrebbero ripreso a sanguinare. Caroline, forse leggendole nel pensiero, si avvicinò alla carcassa maleodorante cimentandosi nell'esecuzione di un Revivi. Doveva collaborare, non aveva molta facilità di movimento ma il polso riusciva a guidarlo abbastanza agevolmente. Camminando come Morticia Addams si avvicinò, a sua volta, al "gradevole" Lindo, fece forza per provare ad allentare la morsa di seta che le impediva di muoversi normalmente, affiancò l'amica, ricacciando il desiderio di mettere più metri possibili fra lei e il corpo decomposto, ma dovette limare la distanza, altrimenti non sarebbe riuscita nell'intento. Spostando il peso del corpo all'indietro, cercò di portare il braccio destro all'altezza del lettino, puntando la bacchetta verso il torace, ferito e tumefatto, facendo attenzione a con toccarlo ma mantenendo l'estremità del bastoncino a qualche millimetro. Ruotò lentamente il polso in senso antiorario, pronunciando mentalmente

*Vulnera-sanetur*

più volte, come fosse una cantilena. Continuò a ruotare il polso ed a cantare mentalmente, se la sequenza si fosse rivelata nuovamente sbagliata, probabilmente le bende l'avrebbero abbandonata. Ma con Fuco Lindo c'era da aspettarsi di tutto.

 
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view post Posted on 8/6/2013, 06:38
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E nonostante Danno e Beffa, Ministro ed Ex Preside, dotate certamente di Self Control (!) e di una immensa dose di "pelo sullo stomaco" proseguirono nel complesso tentativo di portare a termine la missione forzata che era stata loro assegnata. L'odore acre e vomitevole si era materializzato in vera e propria sostanza nauseabonda riversatasi sulle autorevoli streghe. E, come se tale schifezza non fosse sufficiente, la voce di Fuco continuava, paradossalmente "imperitura" ad essere sottofondo acustico irritante.
Eppure, come a volere peggiorare la precaria situazione di stabilità di nervi e pazienza, diveniva necessario catturare, captare, recepire informazioni dallo stesso Fuco - il semi-cadavere si intende! - .
Il primo passo falso aveva comportato medesima "pena" di contrappasso al Ministro. Legata come un salamino stagionato era stata costretta ad avvicinarsi all'Essere putrefatto come fosse geisha con piedini misura 26.
Nel frattempo, l'ex preside, rimasta in silenzio dinanzi all'abominevole susseguirsi degli ultimi, spiacevoli eventi, faceva forse tesoro delle poche parole - la maggior parte stupide ed apparentemente senza senso - del "Replicante" di Fuco Lindo.
Ed armata anch'essa di coraggio, avvicinatasi per prima al corpo abominevole di colui che doveva in teoria esser un uomo, evocò l'incanto Revivi puntando la bacchetta alla testa del "paziente". L'intento era quindi quello di riattivare un sistema nervoso certamente compromesso.
Ed il Ministro, effettuata la piccola ma lunga camminata verso la compagna di avventura, puntata a fatica la bacchetta in direzione del soggetto delle loro attenzioni, evocò incantesimo atto a guarire quelle profonde ferite che avevano letteralmente lacerato il corpo fino a putrefarlo.
Non restava che attendere qualche istante, nella speranza che gli incanti evocati, se mai fosse stata errata la sequenza, tornassero al mittente con chissà quali effetti collaterali.
Invece tutto parve procedere come Natura e Magia nel normale svolgersi degli eventi desideravano.
Le bende che avvolgevano il Ministro scomparvero.
Le ferite più profonde e laceranti del povero, vero Fuco sembravano sanarsi parzialmente, quelle di più lieve entità guarivano in toto. Nel contempo, l'effetto del Revivi pareva avere avuto un effetto a dir poco miracoloso: gli occhi del putrefatto Direttore del San Mungo si spalancarono: una pupilla a nord, l'altra a sud sembravano aver ripreso "vita" e coscienza propria.
Vi vedo! VI VEDOOOO!
Urlava la voce "eterea" di Fuco. Eppure, il semi-cadavere ancora non parlava. Apparentemente catatonico, il paziente non si muoveva. Solo gli occhi roteavano come in cerca di aiuto. L'intero corpo continuava ad essere fermo ed immobile. Il colorito cinereo e violaceo sembrava assumere una tonalità lievemente più umana...Ma non troppo...Qualcosa ancora non andava...
Sento di nuovo il mio corpo! Ma...Sono taaaanto debole...Pensate al...Sectumsempra....
Poi, la voce di Fuco scomparve.
Per quanto le donne auspicassero il suo silenzio, forse quello non era proprio il momento giusto per abbandonarle...
Cosa rendeva fisiologicamente debole il povero direttore? Cosa mancava nel suo corpo?

 
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view post Posted on 4/7/2013, 11:33
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Se c’era una certezza in tutta quell’assurda situazione, era soltanto questa: che non sarebbero uscite da quella stanza finché non avessero fatto ciò che voleva il tizio lì. Ancora una volta, Caroline non poté fare a meno di chiedersi come fossero potute finire in quella situazione assurda: solo la mattina prima se ne stava tranquillamente a casa a leggere uno dei libroni di sua madre senza altro pensiero che assimilare qualche conoscenza in più e poco dopo era giunta quella strana lettera firmata “Direttore S. Mungo” che le chiedeva un consulto. Questo era già assurdo, ma ancora più assurdo era che avesse superato tutte le sue paranoie e deciso di presentarsi. E da quella decisione non le era più concesso tornare indietro: non le restava altro che fare appello a tutte le sue conoscenze. E doveva anche fare attenzione alle sue scelte: al primo errore avrebbe potuto rimanere legata come era successo a Camille poco prima… se fosse stata fortunata, ovvio. Già, perché in effetti il signor Lindo aveva detto che se avessero sbagliato l’incantesimo si sarebbe ritorto contro di loro. E se con l’Incarceramus Camille aveva potuto cavarsela rimanendo legata a sua volta senza subire danni particolari, non voleva nemmeno immaginare cosa sarebbe potuto capitare se avessero usato un incantesimo più potente. Però, a quanto sembrava, una cosa giusta l’avevavno fata, i successivi incantesimi che avevano evocato sembravano portarle nella giusta direzione tanto che e bende attorno al corpo dell’amica erano sparite. Forse dovevano continuare su quella scia, evocare altri incantesimi curativi. Forse poteva provare ad utilizzare nuovamente quello scelto da Camille, il “Vulnera Sanetur”… ma aveva la sensazione che non fosse la scelta giusta. L’esperienza le insegnava che ripetere un incantesimo uguale al precedente poteva avere anche pessimi risultati stavolta il cadavere avrebbe potuto respingerlo… e di certo non era quello che si augurava: chissà che effetto avrebbe potuto avere. Il solo pensiero la fece rabbrividire, spingendola a cercare altro. Fuco continuava a parlare e in tutto quel delirio qualcosa forse avrebbe potuto dare loro un indizio: intanto, a quanto sembrava, c’era stato un leggero miglioramento… inoltre era stato loro consigliato di pensare al Sectumsempra. Non sapeva eseguire quell’incantesimo, ma ne aveva letto in vari testi: provocava lo stesso effetto di una spada che colpisca a casaccio provocando tagli che difficilmente si rimarginavano. Chiunque ne parlasse la definiva una maledizione… e come si contrastavano le maledizioni? Rimase in silenzio facendo appello a tutta la sua conoscenza di incantesimi, ma sul momento non le veniva in mente nulla. Decise che avrebbe condiviso i suoi dubbi con Camille, magari parlando a voce alta le si sarebbero schiarite le idee
-Il Sectumsempra è una maledizione che provoca tagli sul corpo di chi la subisce. A parte questo non so molto altro, solo che è un incantesimo oscuro. Mi verrebbe da riutilizzare il Vulnera sanetur che hai usato tu… ma forse è meglio provare con altri incantesimi, ne esistono anche altri che agiscono sulle ferite inferte da maledizioni varie. Ne conosco uno, in particolare, che non ho mai usato… e se non gli farà bene, non potrà fargli neanche male.- Sì, decisamente parlando le si erano schiarite le idee, in un altro momento non avrebbe mai pensato a quell’incantesimo… ma chissà, forse poteva valere la pena provare. Rimase un momento in silenzio mentre tentava di riportare alla mente la corretta esecuzione e la pronuncia di quella magia quindi, continuando a tenere lo sguardo fisso sul cadavere, mosse la bacchetta sul suo corpo tracciando un lungo ellisse che partivva dal collo per arrivare alla punta dei piedi in un tentativo di imitazione di quelle aureole che si vedevano nelle iconografie dei santi. E proprio ad una di queste immagini fece appello mentre muoveva il polso e, concluso l’ellisse, pronunciava la formula
-Sanctus-
 
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view post Posted on 5/7/2013, 12:34
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L'dea di una geisha con gli zoccoletti misura 26 non l'aveva sfiorata ma era esattamente così che si sentiva mentre cercava disperatamente di avvicinarsi al semi-cadavere in putrefazione. Aveva già rimediato un incarceramus, cos'altro le avrebbe regalato quella assurda situazione?
Confidava nell'arrivo di qualcuno, per i baffi di Morgana, era o non era il Ministro della Magia? Sapevano che si sarebbe recata al San Mungo per una consulenza, quanto tempo avrebbero impiegato per dare l'allarme? Fuco Lindo era un'apparizione che solo lei e Caroline avevano visto ma i medimaghi incontrati lungo il cammino avevano visto LORO e questo bastava.
Stritolata fra fasce di seta si cimentò in un Vulnera Sanetur di dubbia esecuzione che, miracolosamente, portò i risultati sperati.
*Per diamine, sono una maga!*
Auto sarcasmo dovuto alla delirante ed involuta avventura, oltre che alla presenza di quell'essere indecente che si credeva Mister Universo.
Le convinzioni della gente sono infinite. Oltre che del tutto errate.
Lasciandosi andare ad un sospiro di sollievo, vide finalmente le ferite superficiali che candivano quel corpo martoriato risarcirsi del tutto, quelle profonde sanarsi parzialmente. Il Revivi castato da Caroline ebbe l'effetto di "svegliare" il morto, gli occhi si aprirono e lo sguardo torto di Fuco riuscì ad abbracciare contemporaneamente tutta la stanza. Ma il suo corpo rimase del tutto immobile. Tuttavia il Direttore ebbe il tempo di fornire un piccolo aiuto: pensate al Sectumsempra, ginguettò roteando le pupille. E lei pensò al Sectumsempra, di certo un pensiero più piacevole di quello che aveva davanti, mentre si massaggiava le braccia dopo la sparizione delle bende. Anche Caroline colse il suggerimento, si trattava di alta magia oscura e, come tale, necessitava di un rimedio contro le fatture di quel genere, il Sanctus poteva rappresentare la soluzione, si trattava di un incanto che le era capitato di usare proprio per contrastare l'attacco di un mangiamorte. Ma non bastava bloccare l'effetto della fattura oscura, le conseguenze sarebbero comunque rimaste, il Sanctus non ristabiliva lo status quo ante.


"Mi sembra un buon tentativo da effettuare, se non altro per eliminare il perdurare dei suoi effetti. Tuttavia dalle ferite inferte con la fattura potrebbe essere uscito parecchio sangue, forse è per questo motivo che Fuco si sente debole"

Osservò il corpo sul lettino mentre l'idea di come aiutare Caroline si faceva più consistente.

"Potremmo tentare una trasfusione"

Aggiunse con riluttanza. L'utilizzo del plurare majestatis contribuiva a rendere la possibilità meno terribile ma era il SUO sangue ad essere in ballo.
Tuttavia decise di provare, non vedeva altre alternative. Si avvicinò ancora di più al semi cadavere giungendo sino ai piedi del lettino, stese il braccio sinistro in avanti e con la punta della bacchetta si sfiorò la giuntura opposta al gomito dove i dottori babbani effettuavano le analisi del sangue. Percorse delicatamente il braccio verso il polso, seguendo la linea della vena più in vista


"Cuoris ..."

Enunciò a voce bassa ma con determinazione, quindi avvicinò la punta della bacchetta al braccio che penzolava dal lettino, sfiorò il polso e percorse il braccio di Fuco fino alla giuntura opposta al gomito.

"Transfusio"

pregando mentalmente che tutto andasse per il meglio.

 
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view post Posted on 7/7/2013, 15:41
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Sembrava che la collaborazione delle due donne stesse conducendo a soluzione dell'enigma.
Sembrava...
Almeno Fuco aveva riaperto gli occhi e le ferite più profonde e di "brutto" aspetto (non che vi fosse qualcosa di vagamente bello nell'"avvenente" corpo di Fuco!) parevano sanarsi parzialmente o trovare momentaneo arresto di peggioramento.
Gli occhioni "innocenti" e limpidi come occhi di centenne colpito da cataratta, osservavano sia il Ministro sia L'Ex Preside contemporaneamente, rievocando, per un istante, il leggiadro, primo incontro con la proiezione di Lindo.
E la situazione andò ulteriormente migliorando in seguito all'evocazione di due incanti essenziali per poter proseguire nella sequenza magica atta a portar guarigione e salvezza al Direttore del San Mungo.
Il Sanctus, quasi salvifico e miracoloso, veniva castato proprio per fermare quel malefico incedere e perdurare eterno della fattura malvagia. Putrefazione, sanguinamento e peggioramento fisico di Fuco (ammesso potesse peggiorare più di così) riuscivano finalmente ad avere arresto. Certamente non si trattava di processo di immediata guarigione, ma era davvero necessario, prima di tutto, bloccare il processo di avanzamento del male fino alla sempiterna morte.
D'altro canto, il Ministro aveva ben colto il significato insito nel senso di debolezza accusato dalla proiezione di Fuco...Almeno in parte...
La perdita di sangue considerevole certamente provocava senso di debolezza e preoccupante stato catatonico tale da far pensare che fosse necessaria una sacca da litro di sangue! Ed il gesto del Ministro, solidale, comportava senza dubbio un prezzo da pagare in merito a salute, forza e vigore.
L'atto magico di trasfusione ebbe in effetti buon fine.
Il cadaverico Fuco riacquistò lievemente colorito quasi umano (del resto i miracoli non si potevano fare! La Materia prima di Fuco era quella!). Ma, di rimando, la giovane Pompadour si sentì irrimediabilmente stanca e debole...Potenza e vigore magico subivano un ribasso ed un calo quasi fisiologici.
Questo avrebbe comportato certamente una certa difficoltà da quel momento...
Ma, dopo tutto, il Ministro aveva avuto forse scelta?
Sento di esser vivo sempre più...Non avevo mai provato ad evocare il Sanctus nella mia sequenza...Siete giunte più avanti di me. Sbalorditivo! C'è speranza che io riacquisti il mio splendore...Sì, sì...Lo sento...Lo...Sent...Mi sento svenire...
Santi Numi!
La proiezione di Fuco sembrava perder vigore. Qualcosa non andava?
...Silenzio assoluto...
La voce fastidiosa del buon Lindo Fuco scomparve definitivamente e con essa la proiezione del Direttore. Come mai?!
Buon Segno?!
O terribile sciagura?!
Ed ora? Chi le avrebbe aiutate? Del resto Fuco era stato davvero d'aiuto?
Vi era una sola certezza: il corpo del putrefatto mago sembrava riacquistare vigore a spese di tempo e salute delle volontarie. Gli occhi del paziente erano vispi e si muovevano frenetici. Ed il vero Fuco apriva e chiudeva la bocca come se volesse lui stesso proferir parola, ma...Nulla.
Silenzio...
Mani e braccia si muovevano con difficoltà. Gambe e torace invece erano ancora immobili. L'unica parte del corpo che si muoveva freneticamente era la bocca...Come mai?
Inoltre, il colorito, sebbene in netto miglioramento, lasciava comunque presagire una certa..."anemia"...Vi era ulteriore prezzo da pagare?



Camille, i tuoi punti Salute, Corpo e Mana calano di 25.
Ti senti debole.
 
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view post Posted on 17/7/2013, 22:47
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Appena terminata l'esecuzione dell'incanto di Trasfusione, prima ancora di poter verificare se le scelte da loro operate potessero dirsi corrette, il Ministro venne colto da un forte capogiro e dovette aggrapparsi al lettino per evitare di cadere a terra. D'istinto le venne da credere di aver sbagliato, di aver castato un incanto inesatto ai fini della giusta sequenza e quello le si era ritorto contro infettando il SUO sangue. Avvelenandola.

"Caroline ... non ... non credo di stare molto ... bene ..."

La voce le uscì a fatica, in un soffio appena percepibile, la vista si offuscò, vedeva mille puntini neri che danzavano forsennatamente davanti a lei e che diventavano sempre più grandi, sempre più grandi. Chiuse gli occhi imponendosi di respirare, quando venne investita dalla voce squillante di un Fuco Lindo quasi rigenerato, sbattè le palpebre constatando la scomparsa dei puntini. Ma si sentiva ancora debole. Tremendamente debole. Neanche la conferma di aver eseguito una trasfusione corretta riuscì ad avere effetto ristabilizzante, segno che il sangue del quale si era privata costituiva adesso una mancanza incolmabile.
Si trovava vicinissima al corpo di Fuco Lindo, gli occhi continuavano a roteare senza tuttavia riuscire ad inquadrarla, la bocca si apriva e si chiudeva, donandole l'immagine di un pesce boccheggiante, le braccia si muovevano con difficoltà, a differenza del torace, completamente immobile. Ed il colorito, sebbene più umano, continuava ad apparire cinereo.
Riflettere sul da farsi si rivelò un'impresa titanica, il senso di fastidio che la colmava per la eccessiva vicinanza a quell'essere immondo rendeva tutto più difficile, per una frazione di secondo fu convinta di vomitare, poi la situazione parve stabilizzarsi. Il cervello riprese la sua attività, riuscendo ad elaborare pensieri decenti, sebbene scarsamente sostenuto dal corpo.


"Forse ha qualcosa di ... rotto ... ossa, muscoli, cartilagini ..."

Magari Fuco Lindo aveva le costole incrinate o, peggio, disintegrate. O magari era la colonna vertebrale a presentare lesioni. Un'ipotesi che valeva la pena confutare, l'incanto che aveva in mente non presentava particolari difficoltà, contava di riuscire a castarlo anche in quelle condizioni. Si voltò appena, osservando il suo braccio destro. Si impose di alzarlo, almeno quando bastava per raggiungere la cassa toracica del Direttore. Ciò le richiese uno sforzo concentrativo notevole. Ruotò il polso in senso orario arrivando a sfiorare il torace con un lieve colpettino di bacchetta. Il contatto non doveva essere netto o l'incanto avrebbe sortito l'effetto contrario. E comunque non sarebbe riuscita ad imprimere nel braccio una forza simile.

"Artum Emendo"

Decise di rimanere generica, non aveva la minima idea dello stato di salute delle ossa di Fuco Lindo, cadendo nello specifico avrebbe rischiato di accanirsi contro qualcosa di sano.

 
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view post Posted on 22/7/2013, 23:29
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La situazione cominciava a farsi complicata. Loro non erano medimaghe, non avevano chissà quali conoscenze della materia… ed erano già due tentativi che andavano perfettamente a segno senza causare loro problemi di sorta. Erano davvero conoscenze? O insperati colpi di fortuna? Non lo sapeva e non aveva, ad essere sincera, neanche il coraggio di esporre quel dubbio a voce. Era solo preoccupata, soprattutto se ripensava a ciò che sua madre le aveva sempre detto del suo lavoro, della passione che ci metteva, del tempo speso a studiare su testi e testi tutte le malattie possibili e immaginabili presenti nel loro mondo e i relativi rimedi. Lei non aveva nulla di tutto quello, lei aveva solo conoscenze maturate dallo studio autodidatta di un paio di libri, ma non aveva mai messo in pratica le conoscenze acquisite: poteva davvero pretendere che tutto filasse liscio… ancora? No non poteva e ancora meno poteva aspettarselo se lei stessa era la prima ad essere certa di non sapere esattamente quale maledizione avrebbero dovuto combattere. Ed ora aveva terminato il suo arsenale di incantesimi generici, cosa mai avrebbe potuto fare ancora? Sbuffò: per le mutande di Morgana quella situazione le piaceva sempre meno. Ed anche Camille iniziava a dare segni di insofferenza. Dopo la trasfusione e il sangue di cui si era privata in favore di Fuco Lindo, la Ministra parve barcollare: istintivamente, Caroline le si avvicinò, pronta a sorreggerla. Avrebbe dovuto aspettarselo, accidenti, si era tolta non sapeva neanche quanto sangue senza prepararsi minimamente debolezza e svenimento erano naturali, in quella situazione. Per fortuna Camille ebbe la decenza di non svenire, non avrebbe avuto proprio tempo di occuparsi anche di lei. Ma la notevole perdita di sangue doveva aver intaccato la sua lucidità. Le sue parole la fecero sobbalzare: qualcosa di rotto? Quello era certamente l’ultimo dei problemi in quel momento. Ma non fece in tempo a fermarla, Camille castò un Artum Emendo diretto verso il… torace? Ma che senso aveva? Scosse la testa: non era convinta neanche un po’. Tornò a posare lo sguardo sul “paziente” cercando di valutare nuovamente la situazione:la bocca era quella che si muoveva più velocemente, le braccia facevano su e giù, il torace e le gambe erano… immobili. E fu lì che si soffermò il suo sguardo: non sapeva se fosse rotto, ma una cosa era certa. Se era immobile, significava che il tipo non stava respirando. Di conseguenza neanche il cuore batteva. E se il cervello era ripartito, il resto dell’organismo non avrebbe potuto restare immobile ancora per molto. C’era un incantesimo per far ripartire il cuore? Chiuse un istante gli occhi riflettendo, ma non le veniva in mente nulla di specifico. L’unica cosa che sfiorò la sua mente fu una versione ridotta di un incantesimo già usato… ma si fermò: aveva stabilito che non avrebbe riciclato incantesimi, se l’era data come regola non scritta. Eppure la sua testa la riportava sempre lì, a quel Revivi in versione ridotta. Sospirò, rassegnata: finché non l’avesse usato non se lo sarebbe tolto dalla testa..e questo avrebbe rischiato di compromettere seriamente la sua concentrazione, che avrebbe dovuto sempre essere al massimo in quella circostanza. Osservò di nuovo con attenzione il cadavere di front a lei, stavolta studiandone bene l’anatomia: la gammbia toracica era di fronte ai suoi occhi e al suo interno, come sapeva da vecchie lezioni, vi erano i polmoni. Il cuore non era molto distante. Puntò la bacchetta al centro del petto facendo attenzione che la punta non sfiorasse la pelle del paziente: sarebbe intervenuta direttamente sul cuore, ai polmoni avrebbe pensato in seguito, se la sua idea avesse funzionato. Chiuse gli occhi, tentando di immaginare il muscolo che le interessava così come lo aveva visto nei libri di sua madre, quindi sussurrò la formula
-Révivi-
 
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view post Posted on 28/7/2013, 13:37
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Il lungo processo di guarigione sembrava non trovare mai fine. Un successo richiedeva un ulteriore sforzo per raggiungere meta successiva ed il bagaglio di conoscenze e possibilità andava assottigliandosi. Apparentemente tutto era già stato fatto per riportare in "vita" il bizzarro Fuco.
Ma quell'impertinente Direttore, chiacchierone, fin troppo presente per essere una banale e fastidiosa proiezione di sè stesso, spariva proprio nel momento del vero bisogno, lasciando le due streghe alle prese con un corpo piuttosto mal ridotto ed un cosciente ma reale Fuco Lindo...MUTO.
Il fatto che non riuscisse a proferir parole era piuttosto chiaro per due ragioni: Fuco si era mostrato piuttosto "espansivo" e desideroso di esser sempre al centro dell'attenzione. Nemmeno morente avrebbe privato le donne della sua stridula voce! Inoltre, il corpo rianimato sembrava agognare suono e voce, muovendo le labbra convulsamente. La cosa da fare sarebbe stata una ed una sola...Per quanto poco allettante...
Il Ministro, colto da debolezza e svenimento, rimaneva saldo nella propria posizione. Camille Pompadour aveva intenzione di continuare ad evocare incanti al fine di porre termine alla sequenza di incanti misteriosa.
Dall'altra parte, l'ex preside, rimasta illesa sino a quel momento, concentrava magia ed ingegno nel perlustrare l'avvenente Fuco al fine di rintracciare la falla della perfezione del Direttore (?)!
Esitazione ed incertezza forse colpirono entrambe le donne per un brevissimo istante. Infatti esse evocarono due incanti, nella speranza che ancora una volta risultassero eccezionalmente intuitive.
...Le cose non andarono esattamente lisce, lisce...
L'incanto evocato da Ministro, per quanto ritenuto poco efficace o forse inutile dalla compagna Dalton, sortì l'effetto desiderato. L'artum Emendo genericamente castato per sanare fratture e lesioni di varia gravità ed entità, andarono ad incidere positivamente sul corpo sudaticcio, unticcio, malaticcio del Direttore.
Piccoli rumori simili allo scricchiolio del legno sembravano provenire dalle membra dell'uomo. E la stessa Camille, per quanto ancora debole,poteva percepire il successo del proprio incanto attraverso la mancanza di pena per contrappasso.
Per la giovane Ex Preside le cose non andarono esattamente allo stesso modo.
Il Revivi era sicuramente incanto valido e potente in caso di necessario intervento su salute e vita stessa di un paziente...Ma NON in questo caso...
Fuco, in quel momento, già cosciente, dimostrava chiaramente di esser vivo e quindi di poter, sebbene in malo modo, respirare. La trasfusione d'altro canto aveva riportato ad uno stato di semi-normalità il flusso arterioso del sangue.
Se Fuco avesse avuto la...Voce...per parlare, certamente sarebbe stato di grande aiuto...Ma...egli era ancora Muto...Problema al quale dover porre rimedio...
La giovane Dalton, evocato il revivi, cadde a terra priva di sensi, come schiantata con medesima forza ed intensità con la quale essa stessa aveva al contrario tentato la rianimazione di Fuco.
Ed ora i pazienti potevan dirsi due!
Da un lato un verdognolo Lindo intento ad aprir e chiuder bocca con una certa veemenza senza far uscire tuttavia alcuna traccia di suono...
Dall'altro l'Ex Preside schiantata, caduta a terra come pera matura!
Infine vi era il Ministro Pompadour, cosciente e unica fonte di salvezza ora per Fuco e per la compagna Dalton.
Di chi occuparsi per primo?
Oramai la sequenza era quasi giunta al termine...Pochi, pochissimi incanti e...Fuco sarebbe tornato alla Luce!
Alcune cose andavano considerate: perchè la proiezione era scomparsa proprio nel momento in cui il vero Fuco sembrava acquisire forze? E...Cosa mancava alla completa guarigione? Il paziente in effetti sembrava stare molto meglio...Avrebbe forse potuto anche levarsi dal lettino e camminare! Forse...Ma...Non accadeva...Se solo fosse stato possibile chiedere direttamente a Fuco...Ma, dopo tutto....Lo si poteva chiedere...Se solo Fuco avesse potuto...Parlare...



Camille ti senti ancora debole e le tue stat restano ancora a -25.
Caroline è svenuta a terra, come fosse stata schiantata. Nel corso di questo turno è dispensata dal dovere di postare in quanto è priva di sensi. Tuttavia, se volesse effettuare post descrittivo, ne sarei molto lieto. ;)
Caroline perde 28 punti salute, 20 punti corpo.
Ricordate che, per non peggiorare la situazione, è bene riportare allo stato di coscienza Caroline.
Fuco pare muovere ora busto e gambe con una certa normalità, benchè il viso delinei ancora tratti di dolore e sofferenza...Ed è ancora muto...
 
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view post Posted on 4/8/2013, 15:33
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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L’incantesimo di Camille, incredibilmente, funzionò: non l’avrebbe mai detto. Forse le sue certezze non erano poi così inconfutabili. Eppure non riusciva proprio a collocare quell’incantesimo nel quadro che aveva immaginato, non riusciva a comprendere cosa esattamente avesse potuto rimettere a posto. Ma evidentemente, a qualcosa era servito.
E dopo Camille, sarebbe stato di nuovo il suo turno. Ci aveva rimuginato tanto e alla fine aveva preso una decisione, anche se non ne era stata sicura… anzi non ne era stata sicura affatto. Eppure l’idea di quell’incantesimo continuava a ronzarle in testa e finché non avesse provato sapeva che sarebbe rimasta col dubbio che potesse funzionare.
Aveva tirato un profondo respiro, prima di puntare la bacchetta nel punto corretto per eseguirlo, poi aveva cercato di visualizzare i polmoni dell’uomo, nel tentativo di non fare danni: gli incantesimi curativi, anche i più semplici da eseguire, erano estremamente delicati e la minima imprecisione avrebbe potuto causare danni irreparabili. Già, perché lei sapeva che un incantesimo non appartenente alla sequenza le si sarebbe ritorto contro… ma cosa sarebbe successo se si fosse trattato di un incantesimo facente parte della sequenza, eseguito scorrettamente? Scosse la testa: quel pensiero era tutt’altro che confortante, l’unica cosa era provare. E alla fine provò davvero: puntò la bacchetta verso i polmoni di Fuco e pronunciò la formula. E all’improvviso fu come se l’aria fosse venuta a mancarle: si sentì girare la testa e l’ultima cosa che vide fu Camille accanto al semi-cadavere. E mentre il suo corpo raggiungeva il pavimento seppe di aver sbagliato la sequenza, anche se ormai era troppo tardi per rimediare. Camille avrebbe dovuto continuare da sola? Quello fu l’ultimo pensiero razionale che riuscì a concepire, prima che la sua mente si spegnesse, sopraffatta dagli effetti contrari dell’incantesimo da lei stessa castato


Punti salute: 220/248
Punti Corpo: 218/238
Punti Mana: 253/253
Punti exp 53,5

OT// Le stat sono quelle antecedenti alla quest di Titulari, dato che quando questa quest è iniziata i premi non erano ancora stati dati.
 
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view post Posted on 7/8/2013, 22:57
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Dannazione!
Non c'era altra parola per definire quella assurda situazione, per quanto si sforzasse l'imprecazione le salì spontanea, anche se rimase inespressa. Non aveva neanche la forza di aprire la bocca per esternare i suoi pensieri e, del resto, l'unica sua interlocutrice era finita nel mondo dei sogni. Solo un secondo per gioire del supposto esito positivo del suo incanto, un misero secondo per assaporare il rumore di ossa che si ricomponevano e Caroline rovinò a terra, vittima del suo stesso Revivi.
Lo sguardo vagò dal suo corpo inerte a quello, decisamente meno gradevole, del Direttore .. cosa diavolo mancava per completare la sequenza? Gli avevano ripristinato il funzionamento degli organi vitali, curato le ferite, risvegliato dal letargo, il sangue gli zampillava dalle orecchie, a suo discapito, gli mancava soltanto la parola. Come si usava dire di certi animali. La proiezione, almeno quella, era sparita, probabilmente più il corpo di Lindo si ristabiliva e meno forza aveva il suo oleogramma.
Agguantò la prima superficie immobile che le capitò sotto tiro, appoggiandovisi con tutto il peso. Aveva la mente sveglia, il corpo un po' meno, si sentiva un lieve formicolio alle gambe, chiudere la mano in un pugno le provocava immensa fatica. E non sapeva se ridere o se piangere. Nel dubbio rise, una risatina delirante, appropriata.
Era impensabile continuare quella tortura da sola, anche se Caroline si sarebbe meritata di rimanere nel limbo ancora per un po', era un periodo, quello, dove non andavano particolarmente d'accordo. Ma il pensiero di rimanere da sola con quel pazzoide che muoveva le braccia e le gambe da schizzofrenico provetto l'allettava ancora meno.
Lasciò l'appoggio e si mosse lentamente verso Caroline, fino a trovarsi quasi sopra di lei. Allargò appena le gambe, per avere maggior stabilità e allungò il braccio armato, sforzandosi di tenerlo in posizione obliqua. Compì una rotazione del polso di 180 gradi, racimolò le energie per sollevare l'arto, sembrava un macigno, quindi colpì indirizzandolo verso l'amica, senza ovviamente toccarla.


"Innèrva"

Pronunciò chiaramente, l'intenzione di riportarla fra i vivi era evidente, non desiderava altro in quel momento. Per far ciò aveva dovuto concedere le spalle a Fuco, sperava ardentemente che rimanesse lungo disteso e stecchito per un altro po' di tempo.

*Forza Bella Addormentata, che il Principe Filippo ci aspetta ...*

 
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view post Posted on 9/8/2013, 05:11
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Una battuta di arresto, un momento di stasi e deviazione dal percorso di guarigione erano necessari per poter proseguire l'avventura.
La compagna del Ministro, schiantata e priva di coscienza necessitava di aiuto. Del resto, era assolutamente necessario essere in due a tentare di proseguire la sequenza. Se anche il Ministro avesse sbagliato nell'evocare erroneo incantesimo di guarigione nei confronti dell'avvenente Fuco, come avrebbero potuto aiutare il Direttore del San Mungo?
Il senso di debolezza, presente, costante e martellante, non impedì al Ministro di evocare con maestria l'incanto Innerva.
La giovane Ex Preside, si risvegliò dallo stato di incoscienza e torpore nel quale era caduta.
Erano tornate in due.
Nel frattempo, il Buon Fuco, muto ma cosciente, nel constatare che il Ministro avesse deciso di dedicarsi alla compagna di avventura e non a lui, sgranava gli occhi come scioccato da tale affronto e spalancava la bocca a mò di Thun!
E arrabbiato per non essere stato perpetuamente l'oggetto dell'attenzione del Ministro, incrociava le braccia e si imbronciava. L'ostilità di Fuco doveva preoccupare? Del resto, la sua collaborazione sarebbe stata davvero essenziale...Oppure no?

 
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Sbatté lentamente le palpebre, tentando di mettere a fuoco ciò che la circondava: ma cosa….? Si portò istintivamente una mano alla testa, mentre si sollevava a sedere e apriva lentamente gli occhi tentando di abituarli ala scarsa luminosità della stanza: ma dove si trovava? E che ci faceva seduta… a terra? Lentamente, tutti i ricordi di ciò che era avvenuto fino a quel momento riaffiorarono alla sua memoria: già si trovava al S. Mungo per curare Fuco Lindo. La faccia di Camille ad una minima distanza da lei, le rivelò ciò che era appena accaduto: evidentemente, come aveva previsto, aveva sbagliato incantesimo, era svenuta e l’amica l’aveva fatta rinvenire. Le rivolse un sorriso grato
-Grazie- Puntò una mano a terra e la usò per sollevarsi: non era tempo di indugiare dovevano uscire di lì il prima possibile e l’unico modo per farlo era far risvegliare quella sottospecie di medimago pazzo. Ma cos’altro potevano fare? Un Revivi, come aveva avuto modo di sperimentare sulla sua pelle, era fuori discussione, le ferite le avevano tutte curate, gli avevano fatto una trasfusione, gli avevano anche rammendato il torace con l’Artum Emendo (cosa che non era ancora riuscita a comprendere come fosse stata possibile) eppure il tipo continuava ad insistere che dovessero farlo parlare, che mancava ancora qualcosa… ma cosa? Era vero, quelli che aveva utilizzato non erano gli unici incantesimi curativi che conosceva, ce n’erano molti altri… ma a quanto ricordava, avevano tutti effetti simili a quelli già utilizzati, se non addirittura inferiori: potevano davvero servire a qualcosa? E quale incantesimo avrebbe potuto farlo parlare? Possibile che bastasse un semplice Sonorus? No, no, non avrebbe rischiato, non era il caso. Tra l’altro erano lì per aiutare quel tipo, non per utilizzarlo come cavia per i loro tentativi. Anche se in effetti, non potevano fare altro. Sospirò, tentando di ragionare: cos’altro avrebbe potuto essere utile? Gli avevano appena fatto una trasfusione.. magari non era ancora tutto a posto? Ma cosa poteva ancora fare di utile? Sospirò, tentando di riportare alla mente tutti gli incantesimi che conosceva, cercando di capire quali potessero essere utili e quali meno. E di nuovo, un’idea la colpì: possibile che…? No, non era possiible… ma neanche l’Artum Emendo aveva avuto senso, secondo lei e invece Camille non aveva subito danni, sarebbe valso lo stesso principio anche per ciò che stava macchinando? Aveva la metà delle probabilità di riuscita, doveva rischiare: qualsiasi cosa fosse successa sarebbe stato un vantaggio per lei. Se l’incantesimo fosse andato a segno, Fuco sarebbe migliorato ulteriormente, in caso contrario ne avrebbe scartato un altro dalla lista dei possibili. Puntò la bacchetta sulla fronte di Fuco, facendo attenzione che la punta della bacchetta fosse lontana di almeno un centimetro dal suo corpo, quindi, mentre muoveva il braccio disegnando una linea retta che dalla fronte raggiungeva l’addome, esclamò decisa:
-Renstauro Glicemins-
 
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view post Posted on 30/8/2013, 23:03
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Invocare il Principe Filippo era davvero esagerato, in quel momento le sarebbero bastati anche i Sette Nani. Sette piccoli nanetti che girovagavano per la stanza asettica, ballonzolando beati con le piccozze sulla spalla. Invece il corpo improponibile di Fuco Lindo stava sempre lì, gli occhi come due palle da ping pong, l'espressione stupita di chi non ammette tentennamenti. Il "ritorno di Caroline" la tranquillizzò. Egoismo? Di certo l'amica avrebbe preferito dormirsela fino all'epilogo, lei lo avrebbe preteso se si fosse trovata al suo posto. Cominciava davvero ad accusare la fatica, il problema non era la scelta dell'incanto giusto nella adeguata sequenza, il problema erano le conseguenze di una scelta sbagliata. Aveva donato molto sangue a Fuco, non era sicura di riuscire a reggere un ulteriore azzardo. Il San Mungo era pieno zeppo di Medimaghi competenti ed in gamba, perchè quella sfiga colossale era capitata proprio a loro? Dove erano gli Auror quando servivano? E perchè nessuno rispondeva alle sue domande inespresse?
Sbuffò seguendo con lo sguardo Caroline, l'ex collega pareva rinvigorita, partì a testa bassa con il secondo round, probabilmente il sonnellino le aveva portato consiglio. Dal canto suo non sapeva che pesci pigliare, si sforzò di pensare, riflettere, un'operazione che risultava difficile se non la si voleva davvero. E lei non desiderava che Fuco Lindo si alzasse da quel lettino. Ma non voleva neanche rimanere chiusa lì dentro per il resto dei suoi giorni. Il lavoro che aveva lasciato sulla scrivania le pareva un miraggio, anelava ingobbirsi sulla sedia per leggere pile di scartoffie, avrebbe alzato anche lo sguardo verso il sole. Odiava il sole ma in quel momento si sarebbe distesa a rosolare per cinque ore filate.


*Ok*

Ok. Era ora di tornare nel mondo dei vivi sfigati. Fu la voce di Caroline a destarla dal torpore.

"Renstauro Glicemins? Per le calze bucate di Laverne, vuoi avere un dannatissimo calo glicemico? Mi reggo in piedi per forza di inerzia, se crolli di nuovo come me la sbrigo?"

Sapeva che l'idea di Caroline avrebbe potuto funzionare ma ne temeva ugualmente l'esito infausto. Fu il gesto dell'amica a farle pensare ad un incanto innocuo. Forse il più isemplice, il più stupido ed il più inutile. Un incanto che non avrebbe portato alcuna conseguenza rilevante. Si avvicinò fino a trovarsi ai piedi del lettino, a fianco dell'amica. Puntò la bacchetta verso la gola di Fuco, esitò perchè non voleva realmente che l'incanto funzionasse, non lo avrebbe sopportato. Quella voce stridula, esosa, farneticante.

"Sonòrus"

Eppure solo Fuco avrebbe potuto dire loro che cosa mancava, come proseguire la sequenza, quali erano le sue sensazioni, dove occorreva intervenire.

 
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41 replies since 24/2/2013, 12:25   924 views
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