Scarabocchio su pietra., Hania,Alfier e Vagnard!

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 10/3/2013, 18:06
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
3,923

Status:


Ah, che dolce il suono di una voce terrorizzata.
Era questo quello che provò il giovane Prefetto nel momento in cui udì la Grifina parlare, realizzando forse in quel momento le intenzioni dei due, vere o fittizie che fossero. Ma d'altronde cosa c'era di male in un bacino? Il povero Alfier si sarebbe pure accontentato, cosa rara, e anzichè approfittarne, la giovine sembrava quasi ribellarsi.
Riusciva a sentire l'odore della paura che emanava la fanciulla, ben diverso dal profumo che invadeva le sue narici nel momento in cui le strinse la mano.
E se Demon aveva bisogno di soddisfare i suoi desideri puramente carnali per placarsi, al Prefetto bastava esclusivamente sentire e vedere le sue vittime terrorizzate; in casi di particolare astinenza, il sangue poteva essere altremodo un ottimo nutrimento.
Incredibile come riusciva a divertirsi con poco, al contrario di quello che sarebbe accaduto anni a venire, complice l'Utopia che lentamente cominciava a farsi spazio nella sua testolina bacata.

Stando così le cose, era evidente che il suo compito lì era terminato.
La sua voglia era stata soddisfatta.
Non gli restava quindi che riporre la ragazzina tra le sicure braccia di Demon e lasciarlo giocare ancora un pochino con la sua bambolina, mentre lui si sarebbe diretto verso il Dormitorio per un sano e ristoratore sonno.
Qualcosa però d'un tratto cambiò.
Udì la risata del suo concasato scemare improvvisamente, poi solo un ghigno, mentre fissava in un indistinto punto alle spalle del Prefetto, che, girato di spalle, non poteva vedere cosa poteva aver attirato l'attenzione dell'albino.
Che proprio sul più bello vi fossero sorprese in vista? Le parole di Demon confermarono il pensiero.
Solo dopo qualche secondo capì l'errore madornale che aveva fatto.
Si era completamente dimenticato di Talìa.
Merda.
Di riflesso, senza neanche riuscire ad accertarsi che il suo pensiero corrispondesse a realtà, sballottolò un po' la ragazza, come a cercare di liberarsi senza riuscirci, poi, con gesto contrario a quello dapprima compiuto, si liberò della "morsa" della giovane grifina, così che agli occhi dell'intrusa sembrasse di essere lui l'aggredito, la vittima di turno, che cercava di liberarsi dall'aguzzina.
Se tutto fosse andato bene, la serata prometteva fuochi d'artificio.
Lampi e Fulmini stavano per abbattersi sul Giardino di Hogwarts.

 
Top
• Hania Awein Tirion•
view post Posted on 10/3/2013, 19:19




Qualcosa stava per cambiare
lo si sentiva nell'aria,nel vento che soffiava forte.
Era tra le braccia dello sconosciuto..di un Prefetto.Fu propio questo a lasciarla perplessa:
come poteva,un prefetto,comportarsi a quel modo?? inaccettabile.
aveva ormai distolto lo sguardo da Vagnard,per dirigerlo verso l'ombra del giardino notturno e riflettere sul da farsi.
come poteva uscirne? Era un giocattolo..era diventata il giocattolo di due serpeverde. come sarebbe finita? l'avrebbero fatta penare come un topolino gettato nella tana di un serpente ?
oppure l'avrebbero lasciata andare e tutto quel "prenderla e tirarla" era stato inscenato con l unico scopo di intimorirla?
Era certo noto quanto i Serpeverde gradissero i disagi altrui.
D un tratto,non seppe se per sua fortuna o sfortuna, una figura si fece strada nella notte
e con passo deciso si avvicinava ai tre.

" Chi è? ditemi che è qualcuno che conosco!! "

pensò speranzosa la Grifondoro
Ma ,per sua sfortuna,più la figura si avvicinava e più la speranza svaniva nel nulla.
Era una ragazza, e fin qui poteva essere una cosa positiva,ma si trattava probabilmente di una Serpeverde.
Lo stemma brillo' per un attimo colpito dalla luce della luna e si rivelò ad Hania:
Era una Serpe.Proprio come temeva.
La terza serpeverde della serata. Ve ne erano per caso altri nascosti tra i cespugli?

Iniziava a farsi tardi ed Hania,che sprovveduta non aveva portato mantello ne' cappotto,tremava di tanto in tanto per il freddo.

Il Prefetto ,che fino a quel momento l'aveva stretta tra le braccia, inziò ad inscenare una "ribellione"
si dimenò per qualche attimo ,come se la Grifondoro lo avesse in qualche momento trattenuto.
La lasciò...FINALMENTE.
Hania respirò! il suo petto si liberò ed i polmoni ripresero la loro regolare funzione.
Ma che cosa stava accadendo?
Ovvio,quei due conoscevano la quarta e nuova arrivata
e ,a quanto pareva, Vagnard avrebbe avuto qualcosa da negare.
Certo,era palese: avrebbero dato la colpa a lei!

"e ti pareva?...Vagnard...RIDICOLO.."

pensò presa dalla rabbia.
Non desidarava altro che tornare fra le mura del castello, si pentì di essere uscita per la sua "ora d'aria".
Dietro di lei ancora vi era Alfier
ma la fanciulletta se ne era totalmente dimenticata dopo quella ridicola scena.
Così indietreggiò per allontanarsi ulteriormente da Von Kraus,
ma finì col battere la schiena contro l'altro serpeverde e fu costretta a rinunciare al suo spazio.

-" fantastico."-

pensò ancora.

 
Top
view post Posted on 10/3/2013, 22:58
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
381

Status:


La fredda e fioca luce emanata dalla Luna scendeva debolmente sul Giardino di Hogwarts, illuminando insufficientemente i trasgressori.
Man mano che si avvicinava alla scenetta, tuttavia, le sagome iniziarono a prendere forma più definita.
Riconobbe, per prima, la persona poco distaccata dalle altre due. Era un suo concasato, Alfier Demon ricordava si chiamasse, frequentava il primo anno nella scuola, a quanto sapeva.
Focalizzò allora l'attenzione sulle altre due sagome, ancora ignote.
La ragazza aveva un viso sconosciuto, ma l'aspetto denunciava certamente una giovane età.
Quello di spalle, invece, aveva un aspetto spaventosamente familiare.

Demon si era accorto della presenza della Prefetta, così pronunciò proprio le parole che lei non avrebbe mai voluto sentire. A quanto sembrava, qualcuno desiderava la morte quella sera, oltre che una sostanziosa punizione. Ma una morte sarebbe stata troppo indolore e fulminea, per rivelarsi una valida alternativa.
Le sue previsioni, inoltre, si rivelarono ulteriormente corrette: la scena assunse dinamicità quando tutti furono consapevoli della sua presenza. Divincolandosi, il ragazzo allontanò le braccia della giovane dal suo collo dimostrando che, evidentemente, era stata lei a gettarglisi addosso.
Generalmente, non gradiva affatto quel tipo di ragazze, tuttavia poteva tollerarle. D'altronde c'erano disgrazie peggiori al mondo.
Ma che quelle piccole sgualdrine si gettassero nelle braccia del SUO uomo, sotto i suoi occhi... no, non lo avrebbe affatto tollerato.
E casata di appartenenza, stato di sangue, classe sociale o età non avrebbero avuto alcuna importanza in quel momento.
Quella piccola svergognata avrebbe subìto la sua furia comunque, pagando sulla sua pelle quel grosso errore che aveva fatto.
Un doppio errore.
Giunse sul luogo del misfatto, accanto al Prefetto, per trovarsi esattamente di fronte la ragazzina. Non rivolse alcuno sguardo al compagno.
Strinse gli occhi, puntandoli famelica su quelli della giovane, che nel frattempo si era ritrovata davanti ad Alfier. Il suo sguardo era indirizzato esclusivamente su di lei.
I denti erano stretti, le labbra si assottigliavano, il corpo si irrigidiva e si stringeva, mostrando i tendini tesi del collo.
Le unghie della mano destra affondavano nella carne del pugno, stretto e contratto. La mano sinistra si mosse da sola, penetrando nella tasca in cerca della bacchetta.
La trovò.
Immediatamente la sforderò, puntandola verso di lei.
Mai, prima di quel giorno, aveva provato un simile disgusto.
Il polso sembrò vittima di un movimento involontario. Roteò precisamente in senso orario per tre volte, mentre le sue labbra si schiusero e lasciarono che una formula ne uscisse, la prima che le saltò in mente:


- Flipendo -

Molto probabilmente il suo buon senso di Prefetta aveva avuto la meglio nella sua testa. Se avesse reagito in pieno istinto avrebbe fatto sicuramente di peggio, di molto peggio. Avrebbe danneggiato la ragazza in modo devastante, troppo pericolosamente perché potesse essere soccorsa in tempo ed essere mantenuta in vita. Non che questo le interessasse, ma certo non valeva la pena essere espulsi da Hogwarts per una faccenda tanto ignobile.
Quell'incantesimo, invece, l'avrebbe probabilmente schiantata addosso a Demon, il quale certo non sarebbe rimasto dispiaciuto di una tale evoluzione della serata.
La sua vendetta, tuttavia, non sarebbe finita lì.
L'esito dell'incantesimo avrebbe segnato solo il primo di una lunga serie di incubi che la giovincella sarebbe stata costretta a vivere.
Quella lezione le sarebbe rimasta impressa per tutta la sua sudicia vita.

 
Top
Alfiær Demon
view post Posted on 10/3/2013, 23:45




Quando Alfier ebbe la certezza che la visita che stavano ricevendo era quella di Talìa, ebbe un brivido lungo la schiena. Non avrebbe saputo dire se di paura, di eccitazione o cosa. Di certo Talìa che vedeva in diretta una ragazza abbracciarsi Vagnard non avrebbe risposto con una semplice predica o mettendosi a piangere.
Gli occhi dell'albino erano fissi sulla sua compagna di casata che si avvicinava con sguardo gelido e tagliente all'allegra combriccola.
-Talìa Blackstorm...-
Sussurrò Alfier perso in mille pensieri, sull'ipotetico risvolto dato dall'arrivo del Prefetto.
Come se già sapesse cosa sarebbe successo, Alfier fece un passo indietro in modo da non tenere Hania eccessivamente attaccata al proprio corpo; si rivelò una mossa vincente.
Dalla bacchetta di Talìa partì uno schiantesimo abbastanza leggero, che sicuramente non mostrava quelle erano le vere intenzioni del Prefetto. Se si fossero trovati altrove ed in altre circostanze, era sicuro che dalla sua bacchetta non sarebbe spuntato fuori un Flipendo.
Gli occhi rossi del ragazzo andarono anche a Vagnard, che era immobile di fianco alla Blackstorm con aria vagamente divertita e con un misto di disgusto in volto. Forse per simulare l'abbraccio non voluto di Hania? In effetti era abbastanza distante e non avrebbe saputo interpretare la sua espressione.
Se Hania avesse ricevuto in pieno il Flipendo di Talìa si sarebbe ritrovata addosso ad Alfier di nuovo, di tutto peso. E l'albino non avrebbe certo buttato all'aria un'opportunità come quella, di poter avere a stretto contatto il corpicino esile ed elegante della Grifondoro...lui non era il tipo che sprecava un piatto così prelibato, procacciato senza nessuna fatica tra l'altro.
La serata cominciava a farsi davvero fredda, la luna risplendeva bene la scena e da quella distanza poté notare Hania rabbrividire; per il freddo o per Talìa?
Un sorriso si disegnò nuovamente sugli occhi di Alfier, un ghigno sinistro e deliziato dall'evolversi di tale situazione; sarebbe stata una serata indimenticabile: era partito dalla Sala Grande e si era ritrovato insieme al suo compagno di casata a far salire alto il nome di Serpeverde anche quella volta, concludendo in modo a dir poco epico.
 
Top
view post Posted on 11/3/2013, 00:27
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
3,923

Status:


Neanche il tempo di voltarsi per scoprire chi fosse l'oggetto del mistero, che una figura fin troppo nota si parò di fianco a lui.
Le parole di Demon confermarono non solo la sua presenza, ma stato d'animo mutato e l'incubo che di lì a breve sarebbe iniziato.
Talìa poteva risultare tanto crudele e spietata tanto quanto era affascinante. Inutile dire quali potevano essere i risultati.
La posizione che la Prefetta teneva voleva come dimostrare il possesso che aveva nei suoi confronti, messaggio riferito chiaramente alla grifina; in quel momento Vagnard capì di non essere lui l'oggetto dell'ira della sua compagna; evidentemente il suo trucchetto doveva aver funzionato.
Questo però non lo tranquillizzò più di tanto. Gli occhi di Talìa erano tutto un programma, e non solo. Non aveva perso neanche tempo a presentarsi, nè tanto meno a chiedere spiegazioni, nè ancora l'aveva rivolto di uno sguardo.
Deglutì.
Sperava mantenesse un minimo di ragione, perchè altrimenti avrebbero passato la nottata in obitorio. Proprio per questo motivo il giovane sadico Serpeverde era combattuto; da una parte era elettrizzato da ciò che stava per accadere. L'ultraviolenza era da lui sempre e comunque amata, in ogni dove e in ogni quando, cominciava invece ad essere un problema quando questa si manifestava nel suo turno di ronda ed in tale maniera.
Per questo motivo dall'altro lato era preoccupato, molto preoccupato.
No, qui rischiavano tutti di fare una brutta fine. Bisognava prendere provvedimenti.

Proprio in quel momento, udì una formula.
Talìa a quanto sembrava non voleva proprio perdere tempo. Questo significava doversi fermare ancora qualche minuto in quel luogo, quando già aveva pianificato di tornare nel proprio Dormitorio senza vittime.
Si fece coraggio e istintivamente, non curandosi minimamente di quelle che sarebbero state a breve le sorti della ragazzina vittima della furia di Talìa, pronunciò poche semplici parole a lei rivolte.


- Talìa, das geht. -

la Commedia doveva finire, e in quel momento esatto. Dopo di che lui e Talìa se ne sarebbero tornati al Castello, mentre aveva come l'impressione che per Demon la serata era invece appena cominciata, e bastò vedere il suo viso per pochi secondi per capire che si stava facendo non pochi filmini mentali.
Il suo solito ghigno, scomparso per alcuni secondi, fece nuovamente capolino sul suo viso.
Sperava vivamente che Talìa raccogliesse il suo invito e che lo facesse suo, rimediando parzialmente al danno fatto.
Al resto avrebbe lasciato che ci pensasse Demon stesso. Quella serata per quel che lo riguardava, stava diventando fin troppo lunga.

 
Top
view post Posted on 11/3/2013, 13:55
Avatar

Il Fato

Group:
Discepolo del Fato
Posts:
10,914

Status:


Come da richiesta, giungo per convalidare gli incantesimi e basta.
Vi ricordo che per questo genere di interventi c'è un' integrazione al regolamento: QUI. Per questo motivo né Alfier né Vagnard, in quanto impegnati in duello, potranno intervenire "direttamente". Giù le bacchette, per voi due. Tutte, eh. :fru:


Nottata insolita, quella, tra i giardini di Hogwarts.
Per la Grifondoro quella serata era dedicata alla solitudine e ai propri pensieri;
per i Serpeverde, invece, l'onere di Prefetto (ed anche l'onore di accompagnarlo per il primino) faceva da padrone, portandoli ad ispezionare minuziosamente il parco alla ricerca di trasgressori. Trasgressori, poi, che identificarono nella giovane Hania.
E dunque, perché limitarsi ad una banale punizione, quando gli istinti comandavano ben altro?
Una lepre ignara delle spire dei serpenti si agitava, innocente, tra la morsa del rettile.
Un gioco pericoloso ed infantile allo stesso tempo che minacciava di insozzare così la purezza di quella piccola preda.
Poteva mai un Prefetto arrivare a tanto? Questo si era chiesta Hania, immobile tra le braccia (?) del tedesco.
Ma lì, in quella piccola radura, i ruoli alla fin fine non contavano più di tanto.
Il Coraggio e la Lealtà dei Grifi svaniva e sfumava trasformandosi in mera paura e accondiscendenza colpevole, mentre l'Astuzia e il Capriccio delle Serpi troneggiava sulla fanciulla.

Ma altra Serpe giaceva nell'oscurità. Qualcosa di più diverso dai distintivi e delle Casate, ma assai più letale: la gelosia e la follia di un'innamorata.
Talìa, nel pieno del suo dovere, si ritrovò ad osservare il ridicolo teatrino che proprio davanti ai suoi occhi si svolgeva con tanta mestizia. E fu lì, che la Serpe della Gelosia si insinuò in lei e si palesò nella sua affascinante figura. Rapida, gli occhi di ghiaccio che, paradossalmente, lanciavano dardi di fuoco, sfoderò la bacchetta, decisa a punire ben oltre la semplice trasgressione del regolamento scolastico.
Vagnard, dal canto suo, colto in flagrante neanche fosse stato un bimbo con le mani sporche di marmellata, inscenò una curiosa ressa per la sua liberazione, mentre Hania continuava a non muovere un dito, lasciandosi trasportare dagli eventi come un burattino.
Il tempo che il Prefetto impiegò per togliersi di mezzo e trotterellare di fianco alla propria donna, che un raggio arancione partì rapido dalla bacchetta di quest'ultima, impattando contro il piccolo petto di Hania. (
-20 ps). La forza fu tale che la piccola Grifondoro venne spinta con violenza all'indietro, sbattendo dritta dritta contro la mascella di Alfier (- 2 pc), che perse l'equilibrio e capitombolò a terra insieme alla ragazza.

Le cose, più o meno, stavano seguendo i filmini mentali di Demon. Certo, la sonora dentata che aveva dato per la craniata di Hania era un particolare che non era stato messo in conto, ma se non altro giaceva a terra affianco a lui; indifesa o meno questo dipendeva dal suo orgoglio e dalla sua voglia di tirarsi fuori dai pasticci.
Dall'altra parte i due Prefetti si erano ricongiunti; la sete di vendetta di Talìa poteva dirsi soddisfatta.


Hania Tirion
A terra, pancia in su.
Mal di stomaco, lì dove il
Flipendo ti ha colpito.
Alfier accanto a te.

Punti Salute: 80/100
Punti Corpo: 50
Punti Mana: 50


Alfier Demon
A terra, fastidio alla mascella,
ma niente di che.
Sdraiato a pancia in su
accanto ad Hania.

Punti Salute: 107
Punti Corpo: 64/68
Punti Mana:62

 
Web  Top
• Hania Awein Tirion•
view post Posted on 11/3/2013, 16:08




Ormai allontanatasi da Vagnard Hania si trovò sul mirino della Serpeverde adirata.
Non le era mai capitato di trovarsi in situazioni simili a quella,non era tipo da intromettersi nelle relazioni altrui e tanto meno nella relazione di uno sconosciuto e subdolo SERPEVERDE.
Ormai la vista di quel prefetto la nauseava,probabilmente se avesse avuto quel maledetto bastone fra le sue manine non avrebbe risparmiato a quel vigliacco una giusta punizione.
Magari una salutare scarica di bastonate sui denti sarebbe a lui servito per ripensare alle sue colpe,
proprio come le bacchettate sulle mani della vecchia scuola.
Ma,purtroppo,Hania si trovava in ben altra posizione: l'impugnatura del bastone non era in mano sua.
Anzi
l'evidente consorte di Von Kraus le puntò la bacchetta al petto e le lanciò un efficace "Flipendo",
mentre e dopo averla fulminata con lo sguardo gelido che solo una serpe poteva sfoggiare.
Hania fu colpita al petto e spinta addosso a Demon, battendo contro la mascella dell'albino con il capo.
Oltre al danno pure la beffa! come se non fosse bastato il gesto della ragazza di fianco a Vagnard per adirarla e punirla di una colpa che non aveva.
Sia lei che Alfier caddero a terra,una accanto all altro.

-" aah!!"-

esultò la grifondoro stordita dal colpo della sua schiena contro gli scheggiati sassi del terreno.
Poteva forse andar peggio la serata? non sapeva più cosa aspettarsi.
Un attimo di confusione e si risollevò grazie alle mani ben piantate nell'erba:
era ora seduta ed ammaccata ed il colpo alla testa le risuonava pulsante come le ritmiche vibrazioni di un tamburo.
Rivolse lo sguardo alle serpi di fronte a lei.

-" Ma che genere di infanzia avete avuto voi tre?!"-

Ormai quel colpo le aveva tolto di dosso il timore
che aveva invece lasciato spazio al nervosismo e alla poca invidia di quella serpe che tanto teneva al suo bugiardo compagno.

-" stai pur certa che non desidero niente da quell'essere ridicolo!! "-

Disse ripugnata,senza neanche rivolgere uno sguardo alla ragazza.

Si alzò,
una volta in piedi l'unica cosa che fece fu muovere lievemente la spalla che più aveva accusato il colpo.
Accanto a lei,ma a terra,ancora giaceva Alfier.

 
Top
view post Posted on 11/3/2013, 19:45
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
3,923

Status:


Il raggio arancione che fuoriuscì dalla bacchetta, confermò le parole che aveva udito. Poi il volo verso Alfier, che sciaguratamente non sembrò essere rimasto del tutto illeso dallo scontro abbastanza violento.
Nella follia, un barlume di lucidità.
Forse il senso del dovere, forse aveva realizzato che in fondo non era accaduto niente di così drammatico, sta di fatto che Talìa si trattenne forse più del previsto, dando comunque una sonora lezione alla Grifondoro. Sapeva bene che questo non l'avrebbe placata del tutto, e sapeva bene che quello che sarebbe accaduto a breve non avrebbe migliorato il suo umore.
Ma andava fatto.
Non si calcolò minimamente le parole deliranti della giovane grifondoro, che invece avrebbe dovuto ringraziare anzichè sparare a zero. In un altra situazione si sarebbe ritrovata all'altro mondo a seguito di atroci sofferenze. Doveva capire quale era il momento di stare zitti.
Stare zitti.
Era proprio questo il punto.
Non potevano certo permettersi di lasciar scorrazzare liberamente la ragazza dopo quanto accaduto, permettendole di spifferare tutto a cani e porci. D'altro canto non potevano neanche farla fuori, sebbene la cosa non gli sarebbe dispiaciuta più di tanto.
Ma vi era un altra alternativa, che avrebbe permesso di rimediare al danno e che li avrebbe fatti tornare tutti ai rispettivi Dormitori sani e salvi, tutti e quattro, permettendo a tutti di avere un domani e di viverlo.


- Obliviala. -

suggerì a bassa voce, ma in maniera chiara e decisa. Talìa avrebbe certamente capito l'importanza di quel passaggio. La situazione si sarebbe potuta risolvere in futuro in altri modi e in altri luoghi, ma per il momento era giusto andasse così, per tutti. La situazione era ormai degenerata, e aveva come l'impressione che a Demon non interessasse più stuzzicare la ragazzina, aveva come il presentimento che in quel momento volesse solo punirla, castigarla. S'intenda, cosa buona e giusta, ma che al momento non era forse la più opportuna.
Incrociò il suo sguardo e gli fece un gesto eloquente.
Talìa avrebbe agito, ma la ragazzina andava bloccata.

 
Top
Alfiær Demon
view post Posted on 11/3/2013, 22:54




Nonostante Alfier si fosse allontanato di qualche metro proprio per non essere colpito dallo schiantesimo, Hania gli finì addosso violentemente, dandogli una testata sulla mascella e finendogli addosso come un peso morto.
L'albino si ritrovò a cadere per terra con la schiena e la Grifondoro di fianco, caduta allo stesso modo, ma che sicuramente aveva qualche problemino di più, in quanto Alfier aveva potuto notare il raggio arancione partito dalla bacchetta di Talìa, infrangersi direttamente nello stomaco della Grifona.
Sentiva la mascella dolorante per la botta e una volta disteso per terra, si portò una mano proprio alla parte colpita per accertarsi che non ci fossero ulteriori danni; al tatto non sentì troppo dolore, solo un leggero fastidio che sicuramente sarebbe andato scemando col tempo.
Si ritrovò a guardare per un secondo il cielo stellato, che stranamente con era mutato a tempesta di ghiaccio con l'arrivo di Talìa. Almeno non "fisicamente", ma nell'aria c'era tanta di quella tensione...
Ad ogni modo, si diede una spinta dopo un respiro irritato e con le iridi in fiamme, e con un'espressione fredda e cattiva stampata in volto, si rialzò da terra, posando gli occhi su Vagnard e Talìa udendo le parole del primo, abbastanza eloquenti. Sopratutto quando gli venne rivolto l'ennesimo sguardo complice.
Era meglio far dimenticare tutto l'accaduto alla Grifona, altrimenti i due prefetti avrebbero potuto incorrere in sanzioni più pesanti di una semplice "rimozione di spilla". Senza contare che Alfier li avrebbe seguiti a ruota libera.
Annuì al compagno e velocemente si avvicinò ad Hania che nel frattempo si lamentava della loro infanzia e si lamentava della botta ricevuta. Invece di ringraziare, quella maledetta insolente aveva pure di che lamentarsi...
Alfier non ebbe pietà, le si avvicinò da dietro e con gesto piuttosto violento le afferrò i capelli, tirandoli con violenza e cercando oltre che avvicinarla ai due Prefetti, di metterla in ginocchio: non era degna di stare in piedi al loro cospetto e aveva graffiato il loro onore più volte con il suo modo di fare. Si, meritava decisamente quel trattamento.
-Inginocchiati, sudicia mezzosangue.-
Sibilò Alfier con cattiveria e freddezza nella voce, con il tono di chi non avrebbe ammesso ulteriori repliche o una mossa azzardata della Grifondoro. Le avrebbero cancellato i ricordi di quella sera e poi l'avrebbero lasciata lì al freddo, con l'augurio che magari il freddo fosse riuscito a gelare il sangue eccessivamente caldo di Hania.
Alfier era concentrato solo sul far del male alla Grifondoro, in attesa che la compagna di casa facesse il suo dovere.
 
Top
view post Posted on 11/3/2013, 23:21
Avatar

Group:
Mago
Posts:
3,513

Status:


Silenzio.
Che deliziosa creatura!
Il caposcuola incede lungo i corridoi. É occupato nella consueta ronda notturna con il prefetto Will al suo fianco. In effetti deve pur imparare qualcosa. La sera é tranquilla, apparentemente priva di trasgressori. Hogwarts tace e i suoi ospiti bellamente riposano.
Non dovrebbe esserci imprevisto e così i due decidono di spingere l'ampio portone del primo piano e di inoltrarsi al giardino. Uno sguardo alla luce della luna calante, una carezza della leggera e fresca brezza notturna e poi via a letto. Ma stanno per scoprire qualcosa, qualcosa che impedirà loro di raggiungere i baldacchini, di dedicarsi anche loro al meritato riposo. E in effetti poco più avanti si odono rumori, ombre leste che si agitano a tratti illuminati dai raggi lunari. Si sta consumando una rissa ma ancor peggio qualche prefetto fa uso improprio della spilla. É abuso di potere e perversione quello che fuoriesce dalle labbra di Vagnard. Un bacio in cambio di una sicura punizione. Santo cielo! Quanta bassezza. E non é ancora finita. La rabbia si palesa nella forma più distruttiva e pericolosa, quella dell'amante gelosa. Altro prefetto serpeverde. Si tratta forse di una qualche congiunzione astrale?
Quando i due Grifondoro scorgono fasci di luce scaturire in lontananza si scambiano sguardi eloquenti. L'intesa é raggiunta e par chiaro che qualcosa stia avvenendo.
Celeri si muovono calpestando l'erba umida, profumata.
É la voce del caposcuola che si solleva allora rompendo il silenzio mentre corre verso il luogo del delitto.
- Ehi voi! Cosa diamine state facendo? -
Si é fatto chiaramente notare anche se non é sicuro che le ombre lo abbiano risparmiato dall'anonimato. Da quel momento le strade da percorre sono tante. I colpevoli si daranno alla fuga? Sirius lo spera, una notte all'insegna dell'imprevisto é appena iniziata.



Post di Avvicinamento


Edited by Sirius White - 11/3/2013, 23:47
 
Top
view post Posted on 12/3/2013, 16:40

Group:
Grifondoro
Posts:
396

Status:


La ronda serale si stava dimostrando un momento di assoluta tranquillità per il Prefetto Grifondoro che,accompagnato dal Caposcuola Sirius,pattugliava il castello assicurandosi che tutti gli studenti fossero nei rispettivi dormitori e che nessuno di loro trasgredisse il regolamento della scuola.
Fare le ronde era uno dei suoi doveri in quanto Prefetto e in genere era contento di svolgere le mansioni che gli erano state affibbiate. Tuttavia quella sera avrebbe volentieri rinunciato a sorvegliare i corridoi del castello data la sensazione di stanchezza che lo pervadeva.
Lui e Sirius decisero di andare a dare una controllatina anche in giardino,dopodichè se ne sarebbero ritornati in Sala Comune e lui avrebbe finalmente avuto l'occasione di abbracciare il suo letto a baldacchino.
La luce della luna illuminava lievemente il paesaggio circostante,le cime degli alberi sembravano argentate ed erano mosse da una leggera e piacevole brezza. Pensò che era un bene che l'ultima parte della ronda si svolgesse lì in giardino,l'aria era così tranquilla e stare fuori era davvero piacevole.
Contemplando la bellezza della volta celeste continuavano ad avanzare per il giardino.
Una luce colorata proveniente da un punto poco più avanti di loro rovinò la splendida atmosfera di tranquillità presente fino ad allora. Si voltò per guardare Sirius,come a voler dire che ci avevano visto bene.
Senza perdere tempo avanzarono verso la loro meta. Cosa stava succedendo laggiù? Che stessero inscenando un duello clandestino? Non seppe cosa pensare mentre si limitava a seguire Sirius.
Con un agile gesto sfilò dalla tasca dei pantaloni la sua bacchetta,pronta ad usarla se ce ne fosse stato bisogno.
Era certo che il suo riposo sarebbe stato rimandato e che la serata avrebbe preso una piega decisamente diversa da quella che aveva pensato fino a poco prima.



Post di avvicinamento.
 
Top
view post Posted on 12/3/2013, 20:09
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
381

Status:


Il raggio uscì fulmineo dalla punta della bacchetta.
Fu come se, in quel momento, una folata di vento avesse spazzato via improvvisamente la confusa nebbia mattutina, portando alla luce cose e persone.
Vide l'insulsa ragazzina schiantarsi addosso a Demon, in piena balìa della furia della Serpe, senza che avesse potuto evitarlo o opporsi, inerme.
La lucidità, tuttavia, non aveva certo portato alcuna scheggia di pentimento, anzi.
Gli eventi apparvero, piuttosto, più chiari e definiti. Il piacere nel vederla dolorante stava, a poco a poco, nutrendo quel varco di disgusto che era nato in lei. I suoi occhi spaventati, la sofferenza nel suo sguardo non facevano che placare quella rabbia, che nonostante tutto era stata in grado di dominare.
La avrebbe lasciata nelle mani del caro Alfier. Lui probabilmente avrebbe avuto di che deliziarla.
Il peggio fatto a quella ragazzina sarebbe stato il meglio per se stessa.
Ma forse no. Neppure lui meritava il contatto con un tale sudiciume.

"Obliviala."
Fu la parola che si insinuò nel suo udito, tagliente, imperativa.
Che fosse stato un compagno a pronunciare quella parola o che fosse solo frutto della sua ragione, ben poco importava. Era la cosa giusta da fare.
L'intervento della Prefetta l'avrebbe toccata nell'anima, ma non nella memoria. Sarebbe stato ancor peggio, per lei, sentire il graffiante tormento senza poterne ricordare la fonte.
Quello era il prezzo da pagare per aver tentato di far suo ciò che, di fatto, suo non era.
E se farle dimenticare tutto voleva dire punirla ulteriormente... sì. Era quella la scelta più sensata.
Alfier le aveva semplificato il lavoro, afferrando la ragazza per i capelli e tenendola ferma, con qualche insulto che di certo era più che gradito in quel momento. Senza indugiare, portò rapidamente la bacchetta, stretta nella mano sinistra e ancora tesa di fronte a sé, a puntare la parte sinistra della testa della grifoncella, che intanto starnazzava adorabilmente, da buon'oca qual era.
A quel punto la Prefetta eseguì un semicerchio verso destra, concentrandosi sui fatti che si erano rapidamente succeduti nel giro di quei pochi istanti, il viso sorpreso e intimorito della giovane, lo sguardo omicida della serpe, il momento dell'aggressione. Era proprio quest'ultimo che la ragazza avrebbe dovuto dimenticare per sempre, ma che l'avrebbe tormentata nei più reconditi incubi.


- Oblivion -

Pronunciò dunque.
Continuava a fissarla, con gli occhi ancora gelidi, pieni di ribrezzo. Voleva godere delle sue ultime briciole di terrore e agonia, prima che i ricordi le scivolassero via come pioggia su una lastra di vetro.
Doveva appagare la propria sete di sofferenza nutrendosi anche della più misera testimonianza di dolore e paura.
*Guardami, piccola stupida. Guardami.*

 
Top
view post Posted on 15/3/2013, 15:06
Avatar

Il Fato

Group:
Discepolo del Fato
Posts:
10,914

Status:


Le disavventure per la piccola Grifondoro non erano terminate lì. Se lungo il sentiero due figure stavano per giungere in suo aiuto, lì in quella piccola radura le Serpi continuavano a stringere le spire sul suo corpo.
Hania non fece in tempo neanche ad alzarsi, e formulare giusta domanda, che venne violentemente afferrata dai capelli da Demon che la costrinse ad avanzare. Prontamente la Prefetta, colto l'invito del compagno, si apprestò ad eseguire su di lei tortura ben peggiore di quella fisica: non aver memoria.
Il tempo di un'esecuzione rapida ed Hania neanche se ne accorse; i suoi occhi divennero vacui per un istante, tutto nella sua mente riguardo quell'aggressione venne spazzato via dall'Oblivion. L'incanto aveva avuto buon esito ed Hania non poteva più comprendere perché era finita a terra e perché quella sconosciuta ragazza fosse lì con loro, se fino a qualche istante prima Vagnard e Alfier si stavano presentando a lei. Tante domande si sarebbero affacciate nella sua testolina ora vuota, ma la curiosità e il bisogno di sapere non erano una priorità solo di Hania.
In quei frangenti, immediatamente dopo l'incanto, due figure giunsero infine ai margini di quel luogo incriminato, la debole luce della luna non poteva certo definire con eccellenza i loro volti, ma le spille che brillavano al petto erano molto più eloquenti di qualsiasi fisionomia. Ed un'altra cosa era certa: anche loro condividevano la priorità di Hania.

 
Web  Top
view post Posted on 15/3/2013, 20:24
Avatar

Il Fato

Group:
Discepolo del Fato
Posts:
10,914

Status:


Per correttezza aggiungo una precisazione:

Talìa, ovviamente, quando descrive cosa far dimenticare ad Hania utilizza il termine "aggressione" riferendosi dunque al Flipendo e al suo arrivo, senza tuttavia specificare con sicurezza (essendo anche ignara dei precedenti fatti). A questo punto, come da me scritto, Hania ricorda da quando Vagnard ed Alfier si stanno ancora presentando e stanno dialogando con lei.
Ora, dal mio post non si comprende bene e mi appresto a spiegarlo, Hania ha subito comunque una minaccia: quella del bacio e della sorta di "punizione". Poiché è risuonata come un'aggressione, volente o nolente, al momento NON riesce a ricordarla con precisione ed è confusa. Ciononostante se è ruolato bene e se le domande che le vengono poste (senza peccare di Metagame, s'intende) stimolano la sua memoria, la ragazza potrà ricordarsi della minaccia MA NON del Flipendo e di Talìa (né tantomeno di Alfier che le tira i capelli e insulti vari).

Urge poi stabilire dei turni per semplificare le cose a me come a voi (i vostri turni mi sfuggono, perciò perdonate se rimarco ciò che avevate stabilito): da questo momento il primo che posta sarà l'ultimo e così a scalare gli altri. Questo vuol dire che Hania, che precedentemente ha postato per prima dopo l'intervento del Master, posterà per ultima. Al suo posto, a scalare, sarà Vagnard, poi Alfier, Sirius, Will, Talìa ed infine dunque Hania. Nel turno successivo sarà Alfier, Sirius, Will, Talìa, Hania e Vagnard e via discorrendo. Per dubbi e chiarimenti, mp.

 
Web  Top
view post Posted on 17/3/2013, 23:46
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
3,923

Status:


La Quiete dopo la tempesta.
Talìa sembrava dunque aver ritrovato la lucidità che, nonostante la giovine età, la contrandistingueva sempre. Il peggio sembrava passato, ma il Fato sembrava aver ben altri programmi per loro.
Se Vagnard sperava di passare una serata dedicandosi al divertimento e agli eccessi più sfrenati, si sbagliava di grosso.
O forse no?
Senza minimamente curarsi delle parole deliranti della grifina, vide Demon far inginocchiare la ragazza prendendola per i capelli, cosa che era molto bravo a fare a dir dei più, mentre Talìa procedeva contemporaneamente castando un Oblivion di perfezione quasi Michelangiolesca.
Annuiva il Prefetto Serpeverde, nel vedere la bacchetta muoversi con una tale precisione e sincronia, una pronuncia così perfetta. Quella ragazza prometteva veramente bene, poco da dire in proposito. Se però l'incanto avesse avuto effetto, lo avrebbero scoperto solo successivamente.
E loro tre insieme formavano veramente un bel quadretto, poco ma sicuro. Quelle uscite andavano ripetute. Agivano come se ad unirli vi fosse un unico cervello, come piccole formiche operaie, tutte a svolger rapidamente il loro compito, senza curarsi minimamente di ciò che accade attorno a loro.

Pochi istanti ed il giovane Serpeverde avrebbe avuto qualcosa, anzi, qualcuno con cui intrattenersi nell'attesa di scoprire l'esito dell'incanto di Talìa.
Una voce improvvisamente ruppe quella magnifica atmosfera che i tre giovani avevano creato, una nota caratteristica di un altra tonalità irrompeva prepotentemente nella partitura. Come al solito la vista avrebbe confermato quanto stava per accadere. Alzando lo sguardo avrebbe notato delle ombre in lontananza avvicinarsi, non meglio definite, anche a causa dell'oscurità che avvolgeva il Giardino, annullando totalmente la luce che timidamente la Luna offriva loro.

*Scheiße*

pensò immediatamente.
La mano già scattava alla ricerca della bacchetta.
Non capì se si trattava di innocui esploratori notturni o di personaggi pericolosi, sta di fatto che si trattava di un pericolo, un pericolo non da poco, sebbene lì il loro compito era stato completato.
Sarebbe dovuto intervenire, sebbene per un paio di secondi, ma giusto due, fu combattuto. Si era ripromesso di non metterci bacchetta, d'altronde era lì per far divertire Alfier, era la sua ora di aria libera, quella in cui si procacciava il cibo, e qualcuno stava disturbando la sua cena. Seguendo scrupolosamente il copione, dopo aver tratto la preda in trappola, si sarebbe dovuto fare solo una grossa risata. Qualcuno invece sembrava aver previsto una scena aggiuntiva, un piccolo monologo era ora previsto.
Restar lì non avrebbe avuto senso, rischiavano solo di mettersi nei guai. Avrebbe dovuto trovare un piccolo escamotage che avrebbe permesso loro di rifugiarsi in lidi più sicuro.
Guardandosi attorno, avrebbe potuto notare solo buio, l'oscurità che avvolgeva il Tutto. E forse era proprio quello che faceva al caso suo. Perchè non illuminare il tutto?
Era letteralmente furibondo con quegli esseri.
Con sguardo fisso sulle ombre in avvicinamento e con gli occhi iniettati di sangue, digrignò i denti, pronto ad avvertire i suoi


- Schließt ihr die Augen, schnell. -

sussurrò ai suoi compagni, che sicuramente avevano come lui sentito la minaccia incombente.
Loro avrebbero capito.
Solo loro, nessun'altro, a meno che non avessero seguito un corso avanzato di tedesco.
Puntò quindi la bacchetta in direzione delle ombre e, a bassa voce, ma con estrema decisione, pronunciò la formula, scandendola con quanta più precisione possibile


- Lumos Maxima! -

mentre nel contempo si copriva il volto per proteggere gli occhi e non essere riconosciuto.
Pochi istanti e li avrebbe potuti riaprire, per poi fuggire ognuno nei rispettivi Dormitori.


- Jetzt, los! -

suggerì nuovamente sussurrando, incitando alla fuga.
Che dire, avevano passato veramente una bella serata, galvanizzante avrebbe osato dire. Ma per quella sera poteva bastare così.



STAT:

» Punti Salute: 144
» Punti Corpo: 97
» Punti Mana: 100
» Punti Esperienza: 24.5
 
Top
88 replies since 7/3/2013, 19:28   2612 views
  Share