Scarabocchio su pietra., Hania,Alfier e Vagnard!

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view post Posted on 23/5/2013, 19:32
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Serpeverde
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Il colpo era andato a buon fine? Non poteva saperlo con certezza.
Uno dei due individui aveva scagliato un sapiente incantesimo volto molto probabilmente a destabilizzare la loro Fuga, e conseguentemente il suo attacco. Se così non fosse stato d'altronde, significava che la Natura voleva una sua parte in quel pessimo spettacolo che si stava consumando all'ombra della Foresta Proibita, oramai così vicina.
E che ne era dei suoi compagni?
Questi erano i principali pensieri che galoppavano nella mente del Prefetto mentre continuava la sua corsa verso la salvezza.
Tutto ciò era terribilmente eccitante. Chi l'avrebbe mai detto che quella serata inizialmente dedicata alla solita, noiosa ronda in Giardino potesse tramutarsi in una vera e propria caccia all'uomo?
Realizzò in quel momento quanto poteva esser vero quel che aveva pensato durante il colloquio con la Aton, nel post rissa con Kevin. Aveva promesso di rimanere ligio alle regole, come ben si confaceva ad un Prefetto che si rispettasse.
Quel voler a tutti i costi controllare, limitare, incubare, il carattere del giovane Serpeverde, a cui non solo la Capocasa si era prodigata in quegli anni, ma anche molti altri, si stava rivelando come previsto un arma a doppio taglio, come lui stesso aveva predetto all'epoca.
Si è come si nasce, e l'essere umano non si può controllare, altrimenti si diventa un oggetto meccanico, pronto a scattare da un momento all'altro.
E dopo anni, quel qualcosa si era risvegliato in lui; e non si riferiva tanto all'Incantesimo Oscuro scagliato pochi istanti prima, quanto invece alla gioia provata nel provocare dolore e disperazione, nell'immaginare il sangue grondare, le urla di disperazione, nell'ascoltare quella vocina che continuava a trapanargli la testa urlando "ANCORA, ANCORA!".
Ah, quale piacere impiacentito.
La Foresta si faceva sempre più vicina, e sapeva già cosa fare.
Una volta raggiunta, si sarebbe immediatamente nascosto dietro il solido tronco del primo fido albero che si sarebbe parato sulla sua strada, per difendere sè stesso da vili attacchi alle spalle prima, e supportare i suoi compagni in caso di necessità poi.
Il Gioco continuava.

 
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Alfiær
view post Posted on 24/5/2013, 09:07




In un solo istante Alfier si ritrovò fuori dalla morsa di quello strano incantesimo in cui veniva appeso a testa in giù.
La sensazione di ritrovarsi nuovamente con i piedi per terra e possibilmente salvo con la Foresta Proibita proprio a portata di mano, significava salvezza. Ma qualcosa di brutto aveva messo in avvertimento il Serpeverde che sentì dentro un senso di vuoto: l'incantesimo evocato da Vagnard non l'aveva mai neppure sentito nominare e non avrebbe saputo spiegare perché dopo che il compagno l'aveva lanciato, si sentiva quella sensazione di chiuso all'interno del corpo. Magia nera? Probabile, d'altronde perfino lui aveva dubbi sulle effettive origini di Von Kraus; quello che lo sorprendeva- positivamente -era come in quella scuola ancora permettessero a studenti con origini dubbie di varcare i loro confini.
Che fossero stupidi o corrotti ad Alfier non era dato saperlo, ma quello era solo un pensiero ad evidenziare quanto Hogwarts non fosse per nulla il luogo sicuro che tutti dichiaravano.
Una lieve scossa di terremoto lo fece cadere improvvisamente per terra, con la faccia rivolta nell'erba fresca della sera: tutt'intorno le immagini erano troppo confuse per cercare di capirci qualcosa e anche tentare di lanciare un incantesimo avrebbe potuto metterlo in difficoltà. Quello che doveva fare era solo ed unicamente mettersi in salvo fra gli alti alberi in vicinanza, insieme ai due Prefetti di Serpeverde e scappare. Dove non lo sapeva, ma era sicuro che i compagni conoscessero qualche posto o passaggio che li tenesse al sicuro...o che semplicemente li riportasse nella Sala Comune di Serpeverde, dove erano totalmente al sicuro.
Alfier si promise di scoprire chi fossero i due individui in lontananza e che gli stavano dando tanto filo da torcere, si sarebbe preso la sua vendetta con la forza...ed era assolutamente sicuro che anche Vagnard e Talìa desideravano unirsi al banchetto.
Facendo quindi perno sulle mani, cercando di riacquistare solo il senso della direzione, tentò di alzarsi e consecutivamente di macinare quella brevissima distanza con l'albero più vicino; ai compagni avrebbe pensato dopo, infatti non rivolse nemmeno per un secondo loro lo sguardo, concentrato solo ed unicamente al raggiungimento della propria salvezza.
Strinse i denti, cercando di non lasciarsi prendere troppo da quel senso di smarrimento e quel giramento di testa che sicuramente non l'avrebbe fatto andare troppo lontano se non si fosse deciso a lasciarlo in pace.
Non avrebbe mollato, ogni più piccolo muscolo del suo corpo avrebbe lavorato nell'intento di alzarsi e non ricadere per terra, ma semplicemente portarlo a compiere quei pochi passi che significavano salvezza; era stata una serata interessante in un primo momento, la piccola Hania di Grifondoro aveva saputo stuzzicarli a dovere e l'intervento casuale di Talìa aveva messo la ciliegina sulla torta...poi l'intervento di qualcuno, indesiderato a quella festicciola, che li aveva costretti ad elaborare un piano di fuga veloce e paradossalmente lento.
Erano alla conclusione, ma nessuno poteva esserne certo al massimo, finché il buio non li avesse accolti completamente.
 
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view post Posted on 28/5/2013, 18:15
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Il Fato

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Male e Bene.
D'improvviso due Creature di entrambe le fazioni si ritrovarono a scontrarsi, inaspettatamente in un palcoscenico tutt'altro che confacente ai loro ruoli. I fili del Fato si erano ingarbugliati sulle figure dei ragazzi in quel prato e poi, d'un tratto, Egli aveva tirato i lacci del Destino, stringendoli tutti nella sua morsa. E così, Sirius e Vagnard, Caposcuola e Prefetto si ritrovavano inconsapevolmente a fronteggiarsi, le sorti di quella piccola rissa catapultate in una dimensione più ampia, contorta.
Il sangue che scorreva copioso dalle gambe, la Furia che impazzava nella testa di entrambi, la gioia del dolore, il panico del dolore, tutto ciò animava i due ragazzi. Ma mentre Sirius si piegava sotto il peso delle gambe, ma non demordeva puntando la bacchetta lì ove aveva visto una figura muoversi, dove l'incanto era partito, Vagnard fuggiva cercando riparo, ignaro dell'incantesimo non verbale che di lì a poco avrebbe impattato su di lui. Complice la fuga, lo Stupeficium riuscì a raggiungerlo sulla schiena (
- 53 ps), senza tuttavia che il raggio lo colpisse in pieno. Il suo corpo, tuttavia, venne privato di ogni forza e il Serpeverde sentì le gambe cedere. Cadde a terra di schianto, interrompendo la sua corsa, giacendo nascosto da cespugli e alberi che aveva raggiunto; la coscienza non era svanita del tutto, i sensi c'erano sì, ma dove? L'intontimento era grande.
D'altra parte Alfier e Talìa, inquietati e rincuorati da quell'incanto dal suono sinistro continuarono la loro avanzata per raggiungere il compagno. E, complice l'attonita figura del Prefetto Grifondoro che, sorpreso, guardava spaventato il suo Caposcuola, vi riuscirono. La Prefetta riuscì ad uscire dalla tormenta che a poco a poco cominciò ad affievolirsi, i cespugli neanche ad un metro e mezzo, rischiando tuttavia finché rimaneva lì, allo scoperto, mentre Alfier, metri più in là, raggiungeva i confini della macchia, pronta ad offrire riparo.


Turno a Will.

Condizioni generali del luogo
La luna è alle spalle della foresta, decentrata.
La luce non è molta ed il giardino è dunque pieno di ombre.


Vagnard Von Kraus
All'interno della Foresta, distante
dal confine circa tre metri e mezzo.
Giaci prono, hai dolore in tutto il
corpo pieno di contusioni e sei confuso. Tuttavia
sei ancora cosciente, seppur
parecchio spossato.


Punti Salute: 91/144
Punti Corpo: 97
Punti Mana: 100


Talìa Blackstorm
Sei fuori dalla tempesta.
A quattro zampe, a terra.
Il confine della Foresta dista
poco meno di un metro e mezzo.
Punti mana ristabiliti (+5)


Punti Salute: 124
Punti Corpo: 71/74
Punti Mana: 74

Alfier Demon
All'interno dei confini
della Foresta.
In piedi.
La spossatezza è sparita.


Punti Salute: 77/107
Punti Corpo: 64/68
Punti Mana: 62

Hania Tirion
Sdraiata su un fianco, al centro della radura.
Ti senti come se tutto fosse stato capovolto,
non riesci a comprendere distanze e dimensioni.
Praticamente a testa in giù.
Sei debole.
- 10 alle stats finché sei nel Nebula.
Il Nebula si sta affievolendo.


Punti Salute: 40/100 - 30/100
Punti Corpo: 50 - 40/50
Punti Mana: 50 - 40/50

Will Jordan
Vista ristabilita.
In piedi, di fianco a Sirius.


Punti Salute: 106/120
Punti Corpo: 70
Punti Mana: 76

Sirius White
In ginocchio.
Hai un enorme taglio che
attraversa entrambe le gambe
a metà della coscia.
Il sangue scende copioso ed hai molta difficoltà
a stare in piedi.
Il dolore è fastidioso.
Per colpa dell'emorragia continuerai a perdere
- 5 ps e - 5 pc
ad ogni turno se non ti curi.


Punti Salute: 128/150
Punti Corpo: 127/144
Punti Mana: 177/184

 
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view post Posted on 2/6/2013, 18:35
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Il Fato

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Will ha tempo fino a domani sera per postare, altrimenti ari-perde il turno e toccherà a Talìa.
È l' ultimo richiamo per Will, se non risponderà, sarò io a muoverlo a mia discrezione.

 
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view post Posted on 9/6/2013, 22:52
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*Passata è la tempesta...*

La quiete della notte e il languido soffitto stellato tornarono a nutrire i suoi sensi, dopo un tempo che sembrò infinito e che pareva aver trascinato con sé tutte le speranze di quella fuga. Fu un attimo quello in cui si rese conto della sua nuova libertà, un attimo di assurdo silenzio dopo un rumore incessante e fastidioso, l'attimo in cui le sottili fessure degli occhi furono sorpresi da un timido bagliore misto a un blu più intenso. La tempesta aveva dato un nuovo scossone alle sue emozioni: se da una parte sembrava che le avesse completamente avvolte nella confusione, da un'altra tutto le era sembrato più chiaro, dipinto di una nuova razionalità, e ora tutto era così bello e definito. Il suo corpo aveva reagito al suo istinto, la aveva condotta fuori da quella trappola vorticosa, e ora giaceva sul terreno con i palmi delle mani e le ginocchia puntati su di esso. Ma era fuori. Era fuori dall'incantesimo che fastidiose menti ignote avevano eseguito. E ora era ad un passo dall'apparente libertà, quella della foresta proibita, che avrebbe avvolto lei e i suoi compagni nella morsa dolce dell'oscurità, una volta raggiunta.

*Si rallegra ogni core.*

La vide davanti a sé. Gli occhi si riaprirono completamente, dopo aver battuto le palpebre un paio di volte con velocità per cacciare via del tutto i resti della tormenta. Gli arti eseguirono ancora per qualche passo quell'insolito movimento, per assicurarsi di essere uscita totalmente dall'impiccio e per evitare che un eventuale scatto potesse attirare l'attenzione di occhi indesiderati.
Percorse rapidamente circa un altro mezzo metro in quella posizione, con la foresta che, di fronte al suo volto, sembrava quasi venire verso di lei. A quel punto il ginocchio destro si sollevò maggiormente rispetto a quanto fatto poco prima, e giunse a toccare il petto. Le mani, allo stesso tempo, raggiunsero entrambe il terreno, poi tutti i muscoli delle braccia e delle gambe lavorarono con fluidità, spingendosi verso l'alto. Neppure un movimento avrebbe dovuto creare una qualsiasi sorta di rumore, doveva agire in totale silenzio, mantenere segreta la sua reale posizione. Doveva muoversi furtivamente, di soppiatto, anche ora che era in piedi. Cercò di imitare il suo gatto, Azrael, di ricordarne i passi felpati e asciutti, i movimenti lesti e senza sprechi di tempo. Non sollevò completamente il busto, rimase come leggermente piegata, ma avanzando velocemente, questa volta soltanto con lo slancio delle sue gambe. Mancava davvero poco al limite della foresta, se tutto fosse andato per il verso giusto presto avrebbe potuto godere della protezione di quella corazza spaventosa, ma che somigliava, quella sera, più alle braccia di una madre affettuosa, pronta ad accogliere i figli dopo uno spavento insignificante. L'adrenalina di quella sera sarebbe stata senz'altro memorabile, anche divertente, probabilmente. Comunque fosse andata, non avrebbe dimenticato l'espressione di terrore di quella cornacchia travestita da Grifondoro, né il tentativo che qualcuno stava facendo per porre fine a quelle azioni di gratuita violenza.
Un piccolo spiraglio del precedente piacere stava tornando a farsi spazio nel suo cuore, questa volta con ancor più veemenza rispetto a prima. La tempesta l'aveva sconvolta un poco, ma ora che ne era uscita era ancor più eccitata di prima e pronta a liberarsi completamente di quell'imprevisto, fuggendo. Passo dopo passo, stava riguadagnando la sua libertà. La foresta, ormai, giaceva dinnanzi a lei, lontana una manciata di centimetri.

*O natura cortese,
son questi i doni tuoi,
questi i diletti sono
che tu porgi ai mortali.*

Animata da una nuova energia, al suono di quelle parole perfette nella sua testa, ghignò silenziosamente, con la sola speranza che quel fugace pericolo restasse tale, breve e poco preoccupante. Non sapeva se esser più grata alla natura per il posizionamento azzeccato di quella foresta in quel momento, o per la tempesta che poco prima l'aveva preoccupata, ma grazie alla quale, ora che ne era distante, poteva godere anche di una semplice corsa furtiva nell'aria limpida e serena.

 
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Alfiær
view post Posted on 10/6/2013, 09:57




Salvo.
Il sollievo di esser sfuggito al pericolo del loro aggressore, rinvigoriva Alfier che era riuscito ad arrivare indenne (o quasi) all'interno della foresta proibita.
Aveva corso ed aveva il fiatone, ma riuscì a girarsi giusto in tempo per vedere Vagnard colpito in pieno da un raggio che partiva proprio da uno dei loro aggressori; il compagno di Serpeverde ruzzolava a terra ed a pancia sotto, rimaneva fermo, come se la botta fosse stata peggio di quello che in realtà a primo impatto un esterno poteva pensare. Poco distante, Talìa riusciva a tirarsi fuori da quella tempesta di sabbia ed a carponi cercava di entrare all'interno della foresta.
Aiutare Vagnard intervenendo direttamente, avrebbe potuto rivelarsi fatale, nel caso la figura in lontananza avesse deciso di attaccare ancora, magari prendendoli con un sol colpo entrambi.
Dunque, l'idea di Alfier fu di aiutare Talìa e Vagnard, semplicemente dando loro il tempo di riprendersi e farcela con le proprie forze, mentre teneva impegnato l'aggressore con qualche incantesimo. Doveva comunque evitare in tutti i modi che egli si avvicinasse, altrimenti c'era il rischio che avesse potuto vederli...e se le considerazioni di Alfier erano giuste, a seguito dell'incantesimo da lui evocato, non ci sarebbe stato nulla di buono dopo.
Fece un passo in avanti, afferrando la bacchetta saldamente e riprendendo fiato, stando ben attento a non mostrarsi troppo e tenersi comunque nascosto all'interno dei grossi alberi della foresta; adocchiando quello dei due che sembrava più attivo nel dar loro la caccia (Sirius), Alfier puntò la bacchetta contro di lui, approfittando dell'oscurità che lo copriva e di qualche tronco davanti a se, ruotò il polso tre volte in senso orario, tenendo la bacchetta salda nella mano per evitare che gli sfuggisse o peggio mancasse il bersaglio e con voce decisa e non troppo alta -per evitare che l'aggressore potesse sentirla in qualsiasi modo- il Serpeverde non ci pensò due volte e con la chiara intenzione di voler nuocere al suo avversario, pronunciò:
-Flipendo!-
L'obiettivo era prendere tempo, ma se fosse riuscito anche a nuocere, di certo non si sarebbe offeso.
 
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view post Posted on 12/6/2013, 11:57
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Nella grave condizione nel quale il Grifondoro si ritrovava la mente frenetica lavorava sol spronata dal provvidenziale istinto di sopravvivenza. Alle stille di sangue che copiose gli rigavano le gambe imbrattando l'umido manto erboso di una notte ormai divenuta fin troppo cruenta, il suo corpo rispondeva secernendo metaboliti endogeni nati per supportarlo e guidarlo all'attacco fintantoché essi ne avessero avuto la forza. E se la lucidità del raziocinio ormai era andata persa, similmente non poteva dirsi per l'adrenalina che complice in quella vicenda dominava incontrastata la scena e lo svolgersi della stessa. La rabbia montante fu tale solo alla soddisfazione di veder lo stupeficium scomporsi in un numero imprecisato di faville, segno concreto di bersaglio affondato e di buona efficacia. Il braccio repentino stava già per muoversi per nuocere ulteriormente ma il pericolo stavolta proveniente da altra fonte istigò cambio opportuno di propositi. Che fossero più di uno era stato evidente fin dal primo momento ma dal combattimento solitario contro il mago che aveva evocato i pugnali, Sirius aveva perso ogni reale comprensione sullo stato generale di quelle circostanze. Ciò nondimeno veniva colto in fallo giacché in una notte silente come quella una voce anche se sibilante si rendeva pur sempre udibile e manifesta e questo era evidente. Inoltre in una situazione palese di pericolo come quella sarebbe bastato davvero poco, finanche il verso di un uccello a suscitare la più brutale e violenta delle reazioni. Brevi attimi, forse solo decimi secondi e l'oggetto del suo interesse, il bersaglio del nuovo attacco, andava mutando, trasferito al losco sicuro in prossimità della boscaglia. Sensi in allerta e buon senso suggerivano che non fossero parole foriere di buon saluto o di checchessia forma di cortesia ma un incanto in avvicinamento che richiedeva una risposta celere ed efficace tanto quanto la domanda appena scaturita.
Così l'arto armato si mosse senza sprecare alcuna di quella energia che madre natura e semplice fisiologia gli donavano. Egli era in terra, sulle ginocchia, ma riteneva abbastanza sicura, a causa delle ombre, la situazione nemica e la voce sicuramente ne rafforzava la certezza. Avrebbe fatto ricorso a una magia dalla duplice valenza: offesa/difesa, amava quella combinazione. La volontà e la fermezza non gli mancavano e se fosse andato a buon fine avrebbe avuto anche buone possibilità di catturare almeno un rappresentante di quei lestofanti e tutto sarebbe stato in discesa.
Ricercò la velocità e celerità prima di ogni cosa, preludio ad ogni buona azione offensiva in quanto non poteva certo permettersi titubanza o esitazione di sorta. Sarebbe stata allora una doppietta di incanti, spedita, sicura e ciascuno, chi più chi meno, avrebbe subito gli effetti deleteri della fattura. Era plausibile fosse stato individuato a causa della fattura appena castata ma confidava nella sua posizione, più bassa rispetto a quelle ombre che egli deduceva essere in piedi. Inoltre sperando che tanto bastasse a modificare le sue coordinate spaziali era sceso tanto rispetto alla sua posizione iniziale affinché sebbene sulle ginocchia il sedere poggiasse in terra
* Petríficus *
enunció mentalmente senza voler rinunciar all'effetto sorpresa mentre si dava a una frustata rapida e decisa verso l'alto ma non per questo tenendo mollemente la bacchetta.
* Totáhlus *
ultimó quando si trovó fermo a bersaglio individuato. Nei suoi propositi era evidente che a pietrificazione raggiunta sarebbe stato più facile raggiungere il nemico e catturarlo. In effetti doveva smettere di giocare. Da solo non poteva certo fronteggiare piú di un nemico essendo in inferiorità numerica e allora doveva concentrarsi sulla cattura di uno che avrebbe poi potuto sottoporre a interrogatorio. Era la sola via, l'unica percorribile, dopotutto per quanto gli era dato sapere il bersaglio del suo stupeficium doveva essere fuori gioco, almeno per il momento.



Non so precisamente chi tra me e Vagnard dovesse postare per primo ma spero non sia problema lo abbia fatto io.
 
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view post Posted on 16/6/2013, 19:19
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Dolore, tanto dolore. Ma ne era valsa la pena, eccome se ne era valsa. In quel colpo subìto era riuscito a sentire tutta la rabbia del suo celato avversario, tutto il suo dolore, tutta la sua sete di giustizia. D'altronde era quello il bello di un Duello, far male e soffrire a propria volta. Anzichè adirarlo, l'incantesimo subito lo rallegrò particolarmente, tanto da nascondere parzialmente il dolore che provava. Trovava sempre più divertente ed eccitante quella serata, e sapeva che presto si sarebbe conclusa nel migliore dei modi.
L'intruso sarebbe morto.
In cuor suo ben sapeva che doveva ritenersi fortunato se aveva ancora la capacità di pensare e ragionare, anzichè trovarsi svenuto per terra, non che la situazione fosse comunque delle migliori...apparentemente almeno. Nella Foresta voleva andare e nella Foresta si trovava, come riuscì a realizzare dopo essersi guardato attorno per qualche secondo.
Steso come una serpe sulla nuda terra, protetto dall'Oscurità della Foresta, la situazione poteva parzialmente giocare a suo vantaggio.
Rotolò per meglio posizionarsi e osservare lo svolgimento degli eventi; probabilmente in quelle condizioni avrebbe fatto difficoltà ad alzarsi, e rimanendo steso sarebbe rimasto praticamente invisibile, neanche la sua ombra avrebbe potuto tradirlo questa volta.
Era un cecchino avvolto nell'ombra.
Un po' malmesso, certo, ma la situazione si faceva sempre più interessante; bacchetta puntata il luogo dello scontro doveva solo focalizzare il momento più opportuno e l'obiettivo, che subito individuò nell'essere che doveva averlo attaccato, probabilmente per vendicarsi.
Qualcuno doveva averlo in grande considerazione per non avergli fatto perdere conoscienza a seguito dell'attacco subito, lui doveva ringraziarlo; sarebbe stato l'angelo custode (o il diavolo?) dei suoi compagni, li avrebbe difesi fino a quando non fossero riusciti a salvarsi.
Eseguì una rapida doppia stoccata verso la sagoma obiettivo, all'altezza del petto, ipoteticamente verso i suoi indumenti. Aveva avuto tutto il tempo necessario per prendere la mira, e se prima aveva sbagliato, complice l'infausto terremoto, questa volta sarebbe riuscito nel suo intento


- Tentàcolus -

pronunciò contestualmente al movimento, la prima lettera all'inizio e l'ultima al termine. Senza fermarsi però, come una codina finale, direzionò con ancor più decisione la bacchetta verso l'avversario

- Oppugno! -

esclamò con veemenza, la stessa con cui, a trasfigurazione completata, il cefalopode l'avrebbe attaccato, stretto a sè, reso finalmente innocuo.
Un incantesimo apparentemente semplice, ma che utilizzato in determinate situazioni poteva rivelarsi la discriminante per la vittoria. Dopo averlo testato in un Duello contro la Evans, era ora di mettere in pratica gli allenamenti.
Era finalmente giunto il momento di riunirsi con i suoi amici.

 
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view post Posted on 3/7/2013, 18:37
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Il Fato

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Percezione del Tempo e Spazio si dilatava per ciascuno dei fanciulli presenti in quela sorta di bislacca arena. C'era chi, come Talìa, dopo una sorta di prigionia interminabile, usciva fuori da quella tempesta di sabbia, assaporando come per la prima volta l'aria fresca, e apprestandosi a raggiungere il fido compagno, oltre i cespugli della Foresta Nera. C'era chi, come Alfier, invece, sentiva nascere dietro il proprio egoismo, un'insana voglia di aiutare gli amici, la bacchetta contro il nemico, mandando all'aria la proverbiale astuzia Serpeverde e appellandosi ad una qualità che, sicuramente, il buon Godric avrebbe apprezzato. Chi, invece, era davvero un eletto del Prode Grifondoro, e lo dimostrava cercando di ignorare i rivoli di sangue e il dolore, appellandosi a quel coraggio che tanto l'aveva contraddistinto.
Ultimo, ma non ultimo, c'era colui che, baciato da una fortuna sfacciata —o semplicemente complice la distanza— si ritrovava a giacere a terra e già pensava ad un contrattacco, riversando quella fortuna sui suoi amici.
Amicizia — Paradossalmente chiunque avesse visto i giovani Serpeverde torturare la Grifondoro, avrebbe detto che in loro non vera poi così tanta umanità. Eppure, quei ragazzi sembravano voler dimostrare ad ogni costo che di sentimenti ne avevano eccome. Così dunque, tre bacchette si animarono, quasi in contemporanea, raggi variopinti che illuminavano la notte. Il primo dei quali, quello arancione di Alfier, colpì Sirius poco sopra la spalla (
- 6 ps). Per effetto del Flipendo, il Caposcuola Grifondoro, in procinto di castare un ottimo Incatesimo della Pastoia, fu sospinto all'indietro, il braccio con la bacchetta ebbe un sussulto e il raggio ghiaccio del Petrificus deragliò, cambiando traiettoria, impattando contro una figura (- 27 ps) leggermente distante da Alfier: Talìa.
La Prefetta Serpeverde, proprio sul punto di raggiungere l'ambita meta, ignara dello scontro alle sue spalle, sentì improvvisamente che qualcosa non andava per il verso giusto, durante il salto. I muscoli delle gambe si irrigidirono, una sensazione di freddo fino al bacino che la irrigidì al punto che la ragazza cadde a terra, ancora una volta, il suo voloverso la presunta salvezza, stroncato di nuovo. Ma Sirius non poteva bearsene, non ancora. Qualcosa di viscido, che nulla aveva a che fare con il sangue e tutto con la strategia di Vagnard, si avviluppò alla sua gamba destra.
La Trasfigurazione, che il Serpeverde aveva evocato contro il petto del ragazzo ma che, per forza di cose e dinamica da terra, non poteva estendersi alla maglia, aveva trasmutato una gamba del pantalone del Grifondoro, in un grasso polipo, avvolto stretto a coscia e ginocchio del giovane, i tentacoli che stritolavano la carne, facendola bruciare come non mai (
- 8 ps - 5 pc).
I Sentimenti, così come gli Incanti, tendevano sempre ad aggrovigliarsi tra loro, in ogni caso.


Turno a Talìa

Condizioni generali del luogo
La luna è alle spalle della foresta, decentrata.
La luce non è molta ed il giardino è dunque pieno di ombre.
Distanze: Sirius - Foresta: 6 metri circa / Sirius - Talìa: 5 metri e mezzo.
Alfier - Sirius: 6 metri / Alfier - Talìa: 2 metri.
Talìa - Foresta: mezzo metro / Talìa - Vagnard: 4 metri
Vagnard - Inizio Foresta: 3 metri e mezzo / Vagnard - Sirius: 8 metri e mezzo
[Spero sia chiaro, credo che a questo punto siano importanti]

Vagnard Von Kraus
All'interno della Foresta.
Giaci prono, hai dolore in tutto il
corpo pieno di contusioni e sei confuso. Tuttavia
sei ancora cosciente, seppur
parecchio spossato.


Punti Salute: 91/144
Punti Corpo: 97
Punti Mana: 100


Talìa Blackstorm
A terra, prona.
Colpita dal Petrificus vagante.
Arti inferiori pietrificati;
sopra il bacino puoi muoverti liberamente,
ma le gambe sono bloccate e rigide.
Durata 2 turni se non poni rimedio.


Punti Salute: 97/124
Punti Corpo: 71/74
Punti Mana: 74

Alfier Demon
All'interno dei confini
della Foresta.
In piedi.


Punti Salute: 77/107
Punti Corpo: 64/68
Punti Mana: 62

Hania Tirion
Sdraiata su un fianco, al centro della radura.
Ti senti come se tutto fosse stato capovolto,
non riesci a comprendere distanze e dimensioni.
Praticamente a testa in giù.
Sei debole.
- 10 alle stats finché sei nel Nebula.
Il Nebula si sta affievolendo.


Punti Salute: 40/100 - 30/100
Punti Corpo: 50 - 40/50
Punti Mana: 50 - 40/50

Will Jordan
Vista ristabilita.
In piedi, di fianco a Sirius.
In stato di shock.


Punti Salute: 106/120
Punti Corpo: 70
Punti Mana: 76

Sirius White
Seduto.
Hai un enorme taglio che
attraversa entrambe le gambe
a metà della coscia.
Il sangue scende copioso ed hai molta difficoltà
a stare in piedi.
Alla gamba sinistra, all'altezza tra metà coscia
e ginocchio v'è un polpo, i cui
tentacoli ti stanno stritolando la gamba,
bloccando anche il flusso sanguigno, ma in posizione errata:
Il dolore comincia ad essere martellante.
Per colpa dell'emorragia continuerai a perdere
- 5 ps e - 6 pc
ad ogni turno se non ti curi.


Punti Salute: 109/150
Punti Corpo: 127/144
Punti Mana: 177/184

 
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view post Posted on 18/7/2013, 16:05
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Ci siamo arenati?
 
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view post Posted on 19/7/2013, 22:29
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Santi numi!

Primo richiamo per Talìa
Hai 24 ore di tempo per postare (salvo comunicazione al sottoscritto), altrimenti perderà il turno e toccherà al suo successivo (che, se non erro, è Vagnard).

 
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view post Posted on 21/7/2013, 11:47
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dato che Talìa ha chiesto di saltare il turno, posto direttamente io


Come cecchino appostato, il Serpeverde continuava a mirare lo svolgersi degli eventi, disteso e nascosto dalla Foresta, colpendo quando necessario, con risultati più o meno prossimi a quelli voluti.
Non ebbe la certezza che il suo ultimo colpo fosse andato a segno, anche perchè fu subito attirato da qualcos'altro.
Un tonfo secco e, girando lo sguardo, notò Talìa per terra.
In un attimo, il mondo crollò addosso al giovane Prefetto. Non essendo a conoscenza della deviazione dell'incantesimo avvenuta, il ragazzo incolpò ovviamente l'avversario.
Come poteva osare quell'infimo essere, di cui ancora non conosceva le generalità, attaccare DI SPALLE una graziosa creatura quale era la sua Talìa? Questo era contro ogni regola, presto avrebbe scoperto di chi si trattava e avrebbe fatto di tutto per spedirlo di fronte al Wizengamot.
Come se tutto ciò non bastasse, evidentemente non sembrava essersi accorto della presenza di Hania per terra, probabilmente esanime. In quel momento si fece due domande. Poteva trattarsi di un graduato di un altra Casata? Visto l'atteggiamento, tutto sembrava tranne che quello. Se così fosse stato, si trattava di un individuo dall'ego smisurato che, pur di soddisfare il suo stupido orgoglio, era pronto anche a rischiare la vita di una ragazzina.
Si morse il labbro inferiore fino a farlo sanguinare.
Era piuttosto dolorante, ma la mente vigile e i suoi sentimenti sempre vivi.
L'impulso iniziale fu quello di schiantare quel maledetto per poi torturarlo fino alla morte, e se solo Talìa non fosse stata lì stesa per terra l'avrebbe fatto eccome, poteva giurarlo su Zeus in persona. Voleva solo vederlo soffrire, era l'unica cosa che meritava.
La ragione e il cuore lo spinsero invece verso un altra soluzione.
Puntò la bacchetta verso le gambe della sua collega e compagnia, ed una volta assicuratosi della mira, pronunciò la formula, con voce ferma e sicura.


- Finite Incantatem. -

Quali sarebbero state le conseguenze del suo gesto? Sarebbe riuscito a liberare Talìa? Sarebbe stato colpito a tradimento dal suo avversario?
Tutto ciò non era importante. Se anche fossero sopravvissuti i suoi due compagni, il suo gesto sarebbe stato ripagato.
Curioso come i ruoli si stavano lentamente ribaltando; amicizia e amore, sentimenti molto cari a Grifondoro, venivano in questa circostanza difesi dai Serpeverde, mentre Sirius lasciava agonizzare la piccola Hania sul verde prato del Giardino, sintomo che tra Bene e Male spesso sono divisi da una sottilissima linea.
Non poteva fare altro che attendere; il tempo avrebbe risposto a tutti i suoi quesiti.

 
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Alfiær
view post Posted on 22/7/2013, 09:20




La situazione non sembrava voler aggiustarsi.
In seguito al raggio arancione del suo Flipendo, Alfier non aveva fatto altro che spostare il braccio -e quindi la traiettoria dell'incantesimo- del loro inseguitore, che finì addosso a Talìa. Le conseguenze non erano note ad Alfier, giacché quei lampi di colore erano stati troppo veloci per capirci qualcosa e poi, l'adrenalina nel suo corpo era talmente alta che avvertiva dentro di se una certa frenesia.
Lì vicino, Vagnard pronunciò un "Finite", forse avendo notato nell'altro Prefetto le evidenti difficoltà di movimento.
Alfier non poteva permettersi di lasciar avvicinare l'individuo, che sebbene fosse in difficoltà e con davanti una propria concasata preda di chissà quale scompiglio mentale, non voleva mollare la presa. Era un osso duro, bisognava dargliene atto.
Questo però sfortunatamente, non sarebbe bastato ad evitare future ripercussioni sulla sua vita o una sonora dose di bastonate, dategli proprio quella serata: aveva fatto un errore grosso a mettersi contro di loro.
Puntando nuovamente la bacchetta sull'individuo, gli occhi cremisi di Alfier si riconcentrarono solo ed unicamente su di lui; come in precedenza, si mise bene al coperto dietro ai possenti tronchi della Foresta Proibita, lasciandosi però davanti lo spazio necessario per far partire il raggio d'attacco.
Ruotò il polso tre volte in senso orario nuovamente, tenendo saldamente la bacchetta e arpionando con lo sguardo il suo obbiettivo, quella volta voleva vedere il corpo di quel tipo allontanarsi. Schiantarlo era il vero obbiettivo.
Poi le sue labbra si mossero in quella che risultò l'ennesima esclamazione rabbiosa:
-Flipendo!-
Quella volta sarebbe andata meglio, se lo sentiva. Certo, aveva cercato ugualmente di avere un'esecuzione veloce per non permettergli di fare altri danni, ma avendo già eseguito l'incantesimo, fu come se il suo corpo sapesse già esattamente come muoversi.
Sebbene sapesse che quello non era uno schiantesimo di prim'ordine, era l'unico più potente ed affidabile che conosceva e che comunque poteva ancora dire la sua in una situazione come quella.
Subito dopo, senza staccare gli occhi di dosso al bersaglio, l'albino parlò ancora, rivolgendosi però a Vagnard:
-Ammazziamo quel bastardo, Von Kraus.-
Improvvisamente la voglia di fuggire via, aveva cominciato a scemare sempre di più, lasciando il posto ad un'insana voglia di...far del male.
Premesso il loro numero superiore, visto che la giovane Hania giaceva per terra evidentemente fuori gioco ed uno dei due inseguitori aveva smesso di attaccare da un po', la situazione poteva volgere realmente a loro favore, mettendoli in condizione di far scappare a gambe levate proprio l'infame che ora gli dava tante rogne.
Doveva solo dar tempo a Talìa e Vagnard di riprendersi ed il gioco sarebbe stato fin troppo semplice da concludere...

OT: Ho cancellato l'Off-Topic sotto Spoiler.
 
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view post Posted on 23/7/2013, 13:42
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In quella situazione orribile il caposcuola Grifondoro non poté pensare ad altro se non alla strategia da attuarsi per assicurare la cattura di quei lestofanti. Benché il dolore si fosse fatto martellante, la copiosa perdita di sangue cominciasse a farsi evidente in ogni suo effetto deleterio e la spallata del flipendo avesse contribuito a generar dolore in altra sede, non poteva ancora prendersi il lusso di pensare alla sua salute specie per non divenire bersaglio facile di ulteriori incanti scagliati a tradimento. Il polpo trasfigurato dai suoi pantaloni gli faceva male ma almeno riusciva ad arrestare parte della perdita di sangue che quella magia oscura poc'anzi evocata gli aveva provocato.
In un lampo di genio allorquando nuove voci più o meno distinte iniziavano a farsi udibili, ancora una volta Sirius cercava di ignorare tutto quanto il non necessario ma rivolgendo la bacchetta avanti a sé verso lo generico orizzonte (facendo riferimento comunque alle voci giacché il buio non consentiva localizzazione precisa) nel preciso istante in cui realizzava la repentina possibilità di un attacco nemico, evocò mentalmente una fattura di appello.
Lo scopo era chiaro. Privare i nemici della bacchetta, impedire l'attacco in procinto di attuarsi e tardare quanto più possibile la fuga di chiunque fosse presente in quel dannato giardino nel corso di quella notte. Non gli interessava entrare in repentino possesso delle bacchette benché fosse auspicabile ma quanto meno allontanare dalle loro mani le armi che disperse nel buio tra i fili d'erba si sarebbero rese particolarmente difficili da ritrovare.
* Accio Bacchette *
enunció non verbalmente ma facendo egualmente in modo che nella sua mente l'evocazione risuonasse con voce ferma e decisa. Si stava impegnando, ce la stava mettendo tutta per uscire vincitore se non per forza almeno per astuzia in quella contesa. Aveva bisogno di una mano che non sopraggiungeva dal prefetto che lo accompagnava. Avrebbe voluto maledirlo ma non poteva. Era solo e doveva accettarlo. Sperava in quell'azione dal cui successo sarebbe dipeso tutto quanto il resto. Non poteva fare altro. Il fato lo avrebbe accontentato?



Non avendo trovato informazioni a riguardo nell'apposita descrizione incanti ma avendo comunque chiesto in giro per ricevere conferma, ho optato per un appello di più oggetti. Film, libri e il nostro stesso forum forniscono precedenti della fattibilità di questa azione per cui mi sono fidato di questo. Spero di non sbagliare.
Chiederei inoltre gentilmente al master di far riferimento nel post di masteraggio di questo turno anche alla scelta di Alfier di pronunciare a voce alta il nome del compare (Von Kraus). Per ovvie ragioni specie di metagame, non ne ho fatto cenno nel mio post ma é chiaro quanto questa disattenzione possa essere importante.
 
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view post Posted on 25/7/2013, 19:52
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Il Fato

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Una cosa era certa: quello scontro vedeva come protagonisti i ragazzi più agguerriti che Serpeverde e Grifondoro avessero potuto sfornare.
Più di tutti, l'orgoglio del Caposcuola, rimasto solo e senza alleati, visto lo shock di Will Jordan, caduto a terra e con il volto tra le mani, spingeva Sirius a continuare quella che era diventata una vera e propria crociata non solo contro i trasgressori delle regole, ma anche contro adepti dell'Oscurità che si era impegnato a compattere in quanto membro dell'ES.
Le gambe ormai zuppe di sangue, la coscia sinistra stretta nella morsa di un cefalopode che cominciava a lasciare un largo segno violaceo sulla carne, White non si lasciò avvinghiare, metaforicamente parlando, dallo sconforto. Astuto, puntata la bacchetta contro l'orrizzonte richiamò le armi dei suoi avversari. E, al suo comando, delle bacchette volarono a mezz'aria, verso di lui: dalle mani di Hania e Talìa, sfrecciarono verso il Grifondoro che, tuttavia, non poté afferrarle. Il Flipendo castato da Alfier, infatti, riuscì a colpire il petto di Sirius (
- 7 ps), che subì il contraccolpo: il raggio, impattando, lo spinse indietro di circa un metro, facendolo strusciare a terra con il fondoschiena, ma lasciandolo ancora seduto e vagamente sorpreso. Il suo incanto d'appello, dunque, non riuscì a richiamare le bacchette degli altri due Serpeverde, poiché, entrambi in procinto di castare un incanto, tenevano il loro fedele legnetto ben stretto. Tuttavia, aai piedi di Sirius, le bacchette di Talìa e Hania giacevano a terra.
Ma se dunque entrambi i Serpeverde avevano agito, ora Talìa, seppur sprovvista di Magia, aveva cominciato a sentire un formicolio alle gambe. Vagnard ancora sdraiato, tra un cespuglio e l'altro, aveva castato un Finite che sì, era giunto alla sua compagna, ma non liberandola interamente. La gamba sinistra della fanciulla, infatti, era ancora pietrificata, mentre quella destra e il bacino erano infine liberi dalla morsa del Petrificus.

Ma qualcosa cominciava a mutare le sorti di quella battaglia: la luna, da tempo, si era mossa, iniziando ad illuminare la piccola radura, mentre nel silenzio una voce proveniente dal limitare della Foresta, seppur lontana, raggiungeva le orecchie di Sirius White:
« ... zziamo... ardo... v... aus. »

Turno a Vagnard.
Ci tengo a spiegare una cosa onde evitare maledizioni e imprecazioni contro il mio masteraggio: Io valuto tutto, quindi non preoccupatevi (o sì? ). Ora, Sirius Appella le bacchette di Talìa e Hania, ma non quelle di Alfier e Vagnard poiché, come ho spiegato, sono strette dai loro padroni. L'ho supposto perché nessuno casterebbe un incanto senza stringere la bacchetta e quindi l'Accio funziona, ma in date situazioni.
Ho supposto inoltre che Alfier, non specificando, abbia avuto intenzione di comunicare direttamente con Vagnard (come del resto da lui specificato) che, essendo in un punto a lui sconosciuto e quindi distante da lui, non abbia sussurrato, ma quanto meno pronunciato a voce normale il suo nome, udibile quindi nel silenzio della radura (visto che gli incanti sono stati castati più o meno in contemporanea). Tuttavia anche per la distanza, Sirius non può sentire tutto distintamente, ma ha effettivamente afferrato qualcosa e starà a lui ricostruire.

Sono a vostra completa disposizione per dubbi/domande/richieste.

Condizioni generali del luogo
La luna comincia a girare verso destra, illuminando in parte la radura: Sirius può vedere Hania, ma Talìa, essendo faccia a terra, ha il colore della divisa nascosta ed egli può quindi vederne la schiena e la chioma, non il viso.
Gli altri possono vedere il colore della divisa di Sirius, ma non riconoscerlo con sicurezza, idem per Will.

Distanze: Sirius - Foresta: 7 metri circa / Sirius - Talìa: 6 metri e mezzo - Bacchette: ai tuoi piedi.
Alfier - Sirius: 7 metri / Alfier - Talìa: 2 metri. - Vagnard: 3 metri e mezzo
Talìa - Foresta: mezzo metro / Talìa - Vagnard: 4 metri
Vagnard - Inizio Foresta: 3 metri e mezzo / Vagnard - Sirius: 9 metri e mezzo
[Spero sia chiaro, credo che a questo punto siano importanti]

Vagnard Von Kraus
All'interno della Foresta.
Giaci prono, hai dolore in tutto il
corpo pieno di contusioni.
La confusione comincia a passare.

Punti Salute: 91/144
Punti Corpo: 97
Punti Mana: 100


Talìa Blackstorm
A terra, prona.
Disarmata.
Libera dal Petrificus ad
eccezione della gamba sinistra.
Puoi tuttavia muovere
bacino e gamba destra.


Punti Salute: 97/124
Punti Corpo: 71/74
Punti Mana: 74

Alfier Demon
All'interno dei confini
della Foresta.
In piedi.


Punti Salute: 77/107
Punti Corpo: 64/68
Punti Mana: 62

Hania Tirion
Nebula Scomparso.
Semi-svenuta e
Disarmata.

Punti Salute: 40/100
Punti Corpo: 50
Punti Mana: 50

Will Jordan
In stato di shock.
In ginocchio con le mani
sul volto.


Punti Salute: 106/120
Punti Corpo: 70
Punti Mana: 76

Sirius White

Seduto.
Hai un enorme taglio che
attraversa entrambe le gambe
a metà della coscia.
Il sangue scende copioso ed hai molta difficoltà
a stare in piedi.
Alla gamba sinistra, all'altezza tra metà coscia
e ginocchio v'è un polpo, i cui
tentacoli ti stanno stritolando la gamba,
bloccando anche il flusso sanguigno, ma in posizione errata:
Il dolore comincia ad essere martellante.
Per colpa dell'emorragia continuerai a perdere
- 5 ps e - 6 pc
ad ogni turno se non ti curi.

Punti Salute: 97/150
Punti Corpo: 121/144
Punti Mana: 177/184

 
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