Scarabocchio su pietra., Hania,Alfier e Vagnard!

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view post Posted on 3/8/2013, 16:59
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Il Fato

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Primo richiamo per Vagnard
Hai ulteriori 24 ore di tempo per postare, salvo comunicazione al sottoscritto, altrimenti perderai il turno e passerà al successivo (Alfier).

 
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view post Posted on 6/8/2013, 22:34
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Il Fato

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Vagnard perde il turno.
Tocca ad Alfier.

Fanciulli se non ci siete, avete bisogno di proroghe, ditemelo. Ok è lunga, ma ci siamo dentro fino al collo. Tutti. Tanto vale finire con garbo.

 
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Alfiær
view post Posted on 7/8/2013, 08:48




Il raggio arancione che scaturì dalla bacchetta di Alfier, riuscì finalmente a colpire in pieno petto l'inseguitore, riuscendo a farlo allontanare di qualche metro.
Gli occhi cremisi dell'albino riuscirono a cogliere proprio il momento esatto in cui il raggio gli si schiantava addosso, allontanandolo. La scena fu visibile anche grazie alla posizione della luna che lentamente si stava muovendo lateralmente, in modo che la scena si potesse illuminare in parte a favore dei Serpeverde.
Fu grazie alla luna che Alfier riuscì a scorgere un dettaglio che la sua mente avrebbe ricordato di lì in avanti: il colore della divisa di quell'impiastro. Rosso...ma più che rosso, quell'odioso colore che vestivano tutti i Grifondoro. A quanto sembrava dunque, qualcuno aveva deciso di correre in difesa della sua concasata dopo aver adocchiato quello che lui e Vagnard stavano facendo a quella sottanella.
Bene...conclusa quella storia, il Serpeverde quantomeno sapeva a chi dare la caccia.
Per il momento comunque, doveva continuare a cavarsela con le proprie forze poiché sebbene uno dei due inseguitori fosse diventato inerme di punto in bianco, anche Vagnard e Talìa sembravano impossibilitati a fare una qualsiasi cosa, probabilmente a causa delle fatture ricevute.
Una cosa era certa: se anche li avesse abbandonati lì, difficilmente Vagnard e Talìa avrebbero parlato, ma non poteva permettersi di lasciare i suoi migliori amici e concasati nelle mani di chi, improvvisamente, voleva far luce in quella notte.
Rimanendo ben nascosto nella Foresta, Alfier assunse la classica posizione d'attacco; doveva prendere altro tempo, quanto meno per permettere ai due compagni di riprendersi e decidere velocemente sul da farsi. Lui dal canto suo un'idea l'aveva data.
Sopratutto quando aveva capito di cosa era capace Von Kraus.
Alfier strinse la bacchetta saldamente, mettendosi anche in una posa che potesse consentirgli di stare ben piantato per terra; caricò il braccio sinistro (quello con la bacchetta) il tanto che bastava per farlo arrivare circa all'altezza del naso, distendendo conseguentemente il braccio in direzione dell'inseguitore -che ora vedeva bene grazie al riflesso lunare- e con voce ferma pronunciò le prime due sillabe dell'incanto prescelto:
-EX...-
Il braccio immobile, solo il polso compiva il leggero movimento in direzione del suo obbiettivo: quel maledetto Grifone.
Dunque, non appena un secondo prima che la bacchetta potesse ritrovarsi completamente allineata con il suo obbiettivo, Alfier completò l'esecuzione come ormai ben sapeva, dato l'utilizzo costante di quell'incantesimo.
-..PELLIARMUS!-
Se tutto era andato per il verso giusto, l'albino si aspettava di vedere l'immediato circondario, illuminarsi di un rosso intenso. Un rosso certamente più bello e di gusto, rispetto a quello stampato sulla divisa dei Grifondoro.
 
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view post Posted on 8/8/2013, 22:49
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Il Fato

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Poiché Sirius ha fatto richiesta di sospendere la role in quanto impossibilitato a postare fino a (più o meno) la terza settimana di agosto, dichiaro la role sospesa fino al suo ritorno.
I motivi sono dati dal fatto che Sirius è in netto svantaggio numerico e proseguire senza di lui non sarebbe corretto.
Stay tuned, la role infinita verrà riaperta non appena tornerà dalle vacanze.

 
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view post Posted on 4/9/2013, 12:41
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La volontà esordì concreta in tutta la sua potenza proprio quando mente e braccio ritrovarono giusta simbiotica rispondenza. Il volo dei legni attraverso l'aree finì per stridere con la tragicità di una condizione che pareva sin troppo complessa per trovare giusto o altrettanto repentino epilogo. Sirius White non si trovava certo nella migliore delle posizioni in quel particolare frangente ma quanto a ingegno mostrava capacità e doti fuori dal comune. Non aveva mai pensato a salvaguardare se stesso non fino al momento di carpire un concreto sostegno cui aggrapparsi per venire a capo di quella faccenda. Non avrebbe dovuto dunque mostrare alcuna forma di esitazione e non v'era motivo di crederlo possibile peraltro, nell'allungare il braccio non armato in avanti e stringere i legni avvertendone le superfici fredde e irregolari al tatto. Benché fosse stato colpito nuovamente, la forza del flipendo non aveva ottenuto di sbalzarlo completamente ma solo di aumentare le distanze con profondi solchi sulla terra. Il dolore lancinante cominciava ad offuscare la sua mente, la massiva emorragia lo depauperava di energia fino a ridurlo allo stremo delle forze ma doveva combattere e mantenere il vantaggio su di loro, proteggersi questa volta, eventualmente ottenere che l'offensiva avversaria fosse causa di personale danno. Istintivamente realizzó la necessità di lasciar per quel frangente le bacchette laddove stavano. Doveva pensare a se stesso prima sopratutto a fronte del fatto che era solo e altro aiuto non gli sarebbe mai giunto, nemmeno dal prefetto dal quale era stato accompagnato. Il destino infatti aveva voluto per lui un compagno inadatto alla situazione, un dodicenne troppo acerbo e impreparato ad affrontare la cruda realtà di un mondo fatto di imbrogli e macchinazioni. Lo aveva visto di sfuggita in preda al panico in incipit dello scontro mentre lui si era catapultato nella lotta senza pensar a nient'altro se non alla cattura degli invasori. Era giunto dunque il tempo di mostrar lungimiranza. Muovendo il braccio adoperó la fedele bacchetta in legno di salice per azione difensiva efficace e repentina. Il polso ruotó in senso orario descrivendo una semplice circonferenza mentre nella mente ai pensieri, alle incerte e al dolore si sostituiva la nitida figura di uno scudo magico. Un Protego, niente di più.
* Protego*
Il pedone sullo scacchiere del fato aveva appena fatto la sua mossa. Che fosse efficace o meno, doveva solo attendere il tempo necessario a constatarlo.



Perdonate il ritardo. Possiamo ripartire.
 
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view post Posted on 22/9/2013, 17:59
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Il Fato

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Quell'imbarazzante momento in cui sei convinto di aver risposto e ti accorgi che non è così. Perdonatemi.

La vicenda mutava e mutava ancora, come colori cangianti alla luce di una luna che, solo in quel momento, aveva deciso di illuminare il palcoscenico. Ma mentre per i Serpeverde era chiaro il volto del nemico, altrettanto non poteva dirsi del Caposcuola Grifondoro che poteva soltanto osservare delle ombre a terra e dietro i cespugli.
Tuttavia, se Vagnard e Talìa erano stremati da quell'improvviso combattimento, lo stesso non poteva dirsi di Alfier: deciso più che mai a porre fine a quel dannato scontro, il caparbio Serpeverde si apprestò a castare un perfetto incantesimo di Disarmo, al fine di creare un diversivo per potersi garantire una fuga rapida. Il raggio dell'Expelliarmus si liberò quindi dalla sua bacchetta, percorrendo la distanza che lo separava da Sirius che, di certo, non si fece cogliere impreparato.
Il Caposcuola, stanco di offrire il proprio corpo alla mercé delle torture dei suoi avversari, al limite estremo castò uno scudo argenteo che si frappose tra lui e l'Expelliarmus. Il raggio impattò sulla superficie, illuminando per un istante il giovane di splendidi riflessi, salvo poi rimbalzare e ripercorrere all'inverso la strada appena percorsa, dritto verso il suo castante. Così deviato e smorzato, l'Expelliarmus colpì il polso di Alfier (
- 20 ps) e la sua bacchetta, come se il legno fosse viscido e scivoloso, sgusciò via dalla sua presa, roteando via e finendo in un cespuglio non molto lontano dalle spalle del ragazzo.
E così la vicenda avrebbe mutato ancora e ancora seguendo i sentimenti degli improvvisati commedianti rappresentati da quel gruppo di studenti, animati da medesimi istinti, seppur in chiave diversa.



Turno ad Alfier.

Condizioni generali del luogo
La luna comincia a girare verso destra, illuminando in parte la radura: Sirius può vedere Hania, ma Talìa, essendo faccia a terra, ha il colore della divisa nascosta ed egli può quindi vederne la schiena e la chioma, non il viso.
Gli altri possono vedere il colore della divisa di Sirius, ma non riconoscerlo con sicurezza, idem per Will.
Inoltre alcuni raggi di luna colpiscono il limitare della foresta, penentrando fino ad un certo punto.

Distanze: Sirius - Foresta: 7 metri circa / Sirius - Talìa: 6 metri e mezzo - Bacchette: ai tuoi piedi.
Alfier - Sirius: 7 metri / Alfier - Talìa: 2 metri. - Vagnard: 3 metri e mezzo // Bacchetta: a circa 2 metri.
Talìa - Foresta: mezzo metro / Talìa - Vagnard: 4 metri
Vagnard - Inizio Foresta: 3 metri e mezzo / Vagnard - Sirius: 9 metri e mezzo
[Spero sia chiaro, credo che a questo punto siano importanti]

Vagnard Von Kraus

All'interno della Foresta.
Giaci prono, hai dolore in tutto il
corpo pieno di contusioni.
La confusione comincia a passare.
Punti Salute: 91/144

Punti Corpo: 97
Punti Mana: 100


Talìa Blackstorm
A terra, prona.
Disarmata.
Libera dal Petrificus ad
eccezione della gamba sinistra.
Puoi tuttavia muovere
bacino e gamba destra.


Punti Salute: 97/124
Punti Corpo: 71/74
Punti Mana: 74

Alfier Demon
All'interno dei confini
della Foresta.
Disarmato.
La bacchetta si trova in un cespuglio alle tue spalle;
dista più o meno due metri e dovrai quindi inoltrarti.
Non sai con sicurezza quale cespuglio sia, tuttavia,
un raggio di luna ti facilita la visuale.
In piedi.


Punti Salute: 57/107
Punti Corpo: 64/68
Punti Mana: 62

Hania Tirion
Nebula Scomparso.
Semi-svenuta e
Disarmata.


Punti Salute: 40/100
Punti Corpo: 50
Punti Mana: 50

Will Jordan

In stato di shock.
In ginocchio con le mani
sul volto.


Punti Salute: 106/120
Punti Corpo: 70
Punti Mana: 76

Sirius White
Seduto.
Hai un enorme taglio che
attraversa entrambe le gambe
a metà della coscia.
Il sangue scende copioso ed hai molta difficoltà
a stare in piedi.
Alla gamba sinistra, all'altezza tra metà coscia
e ginocchio v'è un polpo, i cui
tentacoli ti stanno stritolando la gamba,
bloccando anche il flusso sanguigno, ma in posizione errata:
per questo motivo, a causa del dolore e della pressione,
da ora perderai - 3 pm a turno se non poni rimedio.
Il dolore comincia ad essere martellante.
Per colpa dell'emorragia continuerai a perdere
- 5 ps e - 6 pc
ad ogni turno se non ti curi.


Punti Salute: 92/150
Punti Corpo: 115/144
Punti Mana: 174/184

 
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Alfiær
view post Posted on 8/11/2013, 10:08




Il fato non fu clemente con Alfier in quell’occasione: l’incantesimo di disarmo che fu castato dall’albino, gli ritornò indietro, rendendo improvvisamente la bacchetta scivolosa e facendola volare a qualche metro di distanza alle sue spalle. A malapena, Alfier riuscì a capire dov’era finito il bastoncino.
Strinse i denti, quasi preda di una violenta crisi di nervi, che l’avrebbe portato ad uscire allo scoperto e correre verso il loro inseguitore, per strappargli le labbra e rompergli il polso, in modo che non castasse più incantesimi per un bel po’. O, se l’avesse fatto, impossibilitato a non ricordare la punizione infertagli.
Una cosa era certa comunque: i colori di quella divisa, Alfier non li avrebbe più dimenticati. Si sarebbe inventato mille e più modi per risalire a quell’individuo e fargliela pagare. Malamente.
Prima però doveva recuperare la bacchetta, visto che senza di quella era impossibilitato anche ad aiutare se stesso; idem per Talìa e Vagnard, non poteva lasciarli lì nelle mani del caso, soprattutto valutando la condizione in cui si trovavano, molto peggiore a quella dell’albino.
Sbuffando, Alfier si voltò, cercando di aiutarsi con la luce della luna –fioca, poiché filtrata dagli enormi alberi della Foresta Proibita- a ritrovare la propria bacchetta. Questo significava lasciare Vagnard e Talìa scoperti ed impossibilitati a qualsiasi difesa.
Riusciva solo ad immaginare i guai che avrebbero passato i compagni se catturati. Non lo avrebbe permesso. Più per orgoglio a quel punto che per reale paura delle conseguenze.
Gli occhi erano attenti a scrutare bene il circondario, spostando via le foglie dei cespugli che gli si paravano davanti e facevano ombra sul terreno, scuro dove non illuminato dalla fioca luce lunare.
Alfier non riusciva a vedere nulla che somigliasse alla sua bacchetta e questo gli provocò dentro una crescente rabbia, considerato anche lo stato mentale in cui si trovava –normalmente- e più nello specifico in quegl’istanti.
“Ammazzalo, ammazzalo, ammazzalo, ammazzalo, ammazzalo, ammazzalo, ammazzalo, ammazzalo…”
Una lenta cantilena cominciò a ripetersi nella sua testa, facendogli fischiare le orecchie ed isolandolo dall’intera scena, come se i timpani gli fossero saltati a seguito di paio di schiaffi ricevuti allo stesso istante. Gli sembrò quasi di perdere l’equilibrio, le gambe gli tremolarono pericolosamente.
Il respiro affannato e più veloce erano identificativi di chi sta per esplodere, chi si ferma e comincia ad urlare, facendo uscire fuori il fuoco, in tutto il suo impeto violento.
Non poteva permettersi di cedere, la bacchetta doveva essere la sua priorità e poi avrebbe stabilito ancora come muoversi.


Perdonate il ritardo e la brevità del post, mentre scrivevo tutto ispirato, Forumcommunity ha deciso di refleshare la pagina.
 
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view post Posted on 9/11/2013, 21:48
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E potendo allora profittare di una situazione di stallo che mai durante tutta la lotta si era venuta a creare, il caposcuola di Grifondoro non lasció che tutte le sue attenzioni fluissero completamente alla riflessione dell'incanto ottenuta per mezzo dello scudo ma lanciando innanzi l'avambraccio libero ottenne anche di conquistare l'unica cosa importante di tutta quella faccenda: stringere avidamente le dita sulle bacchette giá recuperate in precedenza. Il palmo della mano allora repentinamente si schiuse per poi stringersi altrettanto fulgidamente intorno al legno di cui avvertí chiaramente le venature. E se le ritrovò strette al petto mentre cercava di ignorare il dolore ai limiti della sopportazione e le forze in progressiva evanescenza. Peraltro era solo e benché richiedesse un aiuto che mai, ora ne era certo, sarebbe sopraggiunto dal compagno prefetto che aveva avuto la sfortuna di accompagnarlo, doveva provvedere anche a se stesso e proseguire con il duello. Con un ultimo sforzo, il più difficile che mai avesse fatto, mosse dunque il braccio armato della sua fida bacchetta in legno di salice puntando direttamente alla sagoma scura individuata per mezzo della riflessione dell'expelliarmus. Seguitó allora a flettere il braccio e a mettere ancora una volta in campo l'incantesimo più potente che avesse mai appreso: lo stupeficium. E in effetti sperava che sortendo effetto desiderato riuscisse a stendere il terzo dei colpevoli coinvolti in quello scontro per poi pensare al resto, la sua salute e l'ultimo dei duellanti se questo non avesse pensato prima alla fuga. Avendo flesso il braccio quindi lo distese con una rabbia che mai si era creduto in grado di provare. C'era ira in quella magia, una forza che sperava fluisse dal suo essere all'incantesimo e ne potenziasse gli effetti. Doveva portare un messaggio: con il caposcuola Grifondoro non si scherza. Riuscì infatti a trovare una manciata di secondi più tardi nuovamente il centro di quella scura figura approssimativamente al petto e proseguendo durante questo movimento con l'enunciazione della formula e con essa con lo sfogo di tutta la sua ira.
- STUPEFICIUM!!!! -
Nessuno seppe dire se la voce gli fosse uscita per mezzo di una miracolosa magia o semplicemente per l'istinto di sopravvivenza ma risultó comunque fiera e decisa. In quell'incanto enunciato con rabbia ma con grandi speranze, il caposcuola cercava di schiantare il nemico e di metterlo fuori gioco. Era in inferiorità numerica, ferito e sanguinante ma non si sarebbe arreso. Non lo avrebbe mai fatto.

 
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view post Posted on 18/11/2013, 15:46
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Quello scontro si stava rivelando terribilmente arduo, lungo ed estenuante. Gli ci era voluto qualche minuto per riprendersi e per osservare come la disposizione dei pezzi sulla scacchiera mutava.
Sebbene si poteva pensare il contrario, quella situazione lo divertiva parecchio. Era eccitante quello scontro, sebbene stava soffrendo come poche volte.
Un fremito pervase il suo corpo.
Si, aveva proprio ragione. Quella serata si stava rivelando fantastica!
La situazione che si era creata però non era delle migliori. Ma "difficile è bello", come spesso ripeteva il Serpeverde.
In quel momento realizzò che i suoi compagni erano ancora troppo giovani ed inesperti, troppo acerbi ancora per partecipare ai suoi giochi di insana violenza ed iperviolenza.
L'inattività di Talìa lo deluse profondamente, l'inesperienza di Alfier l'aveva invece messa in conto, anche se in fin dei conti non se la stava cavando troppo male.
Eppure la situazione era che il loro nemico, di cui riuscì finalmente ad intravedere quantomeno i colori della divisa, permettendogli di ipotizzare anche la Casata di appartenenza, nonostante le condizioni in cui versava riusciva ancora a tenergli testa. Alla fine poteva dirsi uno scontro tra loro due, gli altri mano mano diventavano solo un contorno.
Non doveva trattarsi di un novellino. Quel che continuava a stupirlo era quindi il rifiuto di agire in soccorso di Hania, ammesso che ancora fosse viva.
Cosa lo spingeva a continuare quel Duello anzichè battere in ritirata salvando la sua pelle e quella della sua concasata?
Ma non vi era tempo per pensare a quelle cose. Alla fine il rimorso sarebbe stato tutto del suo avversario.
Era ora di agire.

Nella situazione in cui si trovava sarebbe stato assurdo agire con un incantesimo offensivo o particolarmente complicato, volto a danneggiare irreparabilmente il suo avversario.
L'esperienza gli aveva insegnato che in quei momenti, la cosa migliore da fare era porre il nemico in condizioni di non poter agire.
Avevano bisogno di recuperare tempo.
Sfruttando la luce lunare, non appena vide la bacchetta di Alfier volare via dalla sua presa, puntò la propria bacchetta verso l'individuo con la divisa terribilmente assomigliante a quella di Grifondoro, e dopo aver eseguito un movimento continuo del polso dall'alto verso il basso prima verticale e poi orizzontale a forma di "L", pronunciò la formula


- Decàdo. -

in maniera chiara e scandita, cercando di far in modo di essere udito il meno possibile.
Il suo intento era chiaro.
Se avesse anticipato le sue intenzioni, sarebbe riuscito a debilitarlo completamente, senza la necessità di danneggiarlo fisicamente. Forse per non molto tempo, ma quanto sarebbe bastato per decidere cosa fare. Se fuggire o ucciderlo, beh, a quello ci avrebbero pensato dopo.

 
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view post Posted on 3/12/2013, 22:57
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Il Fato

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Poiché ho atteso parecchio, ma non mi è pervenuta risposta, Talìa da adesso in poi verrà mossa come PNG assieme a Will ed Hania.

Gli strascichi di quell'improbabile duello cominciavano a poco a poco a presentarsi, come sgraditi ospiti non invitati ad una festa.
Stanchezza, rabbia e sconforto, ma anche una strana eccitazione che solo un sadico come Von Kraus poteva comprendere ed apprezzare a pieno.
Demon, invece, veniva soltanto colpito da una frenesia senza pari: quella di mettere fuori gioco colui che aveva interrotto il loro "puerile" gioco dando, da solo, filo da torcere a ben tre di loro. Così dunque, senza perdere tempo, si era tuffato, letteralmente, tra i cespugli digrignando i denti con rabbia, arruffando le foglie rinsecchite e frugando qui e là alla ricerca della fida compagna che l'aveva lasciato senza protezioni.
Ma egli non aveva idea di quanto fortuito fosse stato abbassarsi in quegli istanti: letale, Sirius, dopo aver afferrato le bacchette ai suoi piedi, il Grifondoro castò uno dei più potenti incantesimi del suo repertorio, nonostante il dolore, nonostante la delusione di esser stato lasciato da solo in un'insolita battaglia. Ma, nascosto dalla foresta, v'era ancora Von Kraus che, eccitato dalla lotta, non intendeva mollare i compagni alla propria sorte, tra cui la propria donna che giaceva immobile al centro della radura, ormai illuminata ampiamente dalla luna. Un Decado ben castato, nonostante l'iniziale difficoltà a prender la mira causa posizione e distanza, non riuscì ad evitare lo Schiantesimo che si liberò dalla bacchetta del Grifondoro. Tuttavia, colpì Sirius proprio in quel frangente che cadde a terra, prono, il dolore alle gambe insopportabile (
- 20 ps - 25 pc - 15 pm): il sangue, caldo, scorreva inesorabile, inzuppando l'erba sotto il ragazzo le cui forze, per combo di incantesimo e emorragia cominciavano a svanire. Il braccio con la bacchetta, dunque subì uno sbalzo, modificando ancora una volta la traiettoria e lo Schiantesimo finì deviato.
E mentre Alfier poteva riafferrare la bacchetta, felice di averla ritrovata, lo Stupeficium arrivò, quasi con un sibilo, prendendolo su un fianco e Schiantandolo a tre metri di distanza (
- 38 ps - 10 pc - 5 pm). Stordito, ma ancora cosciente il Serpeverde atterrò nel folto della Foresta, protetto e nascosto alla vista da cespugli e alberi.
E, dietro gli strascichi, le ultime battute finali.



Turno a Sirius

Condizioni generali del luogo
La radura è ora completamente illuminata: Sirius può vedere Hania, ma Talìa, essendo faccia a terra, ha il colore della divisa nascosta ed egli può quindi vederne la schiena e la chioma, non il viso.
Sirius è visibile, ma, essendo Alfier e Vagnard lontani, va messo in conto la messa a fuoco.
Inoltre alcuni raggi di luna colpiscono il limitare della foresta, penentrando fino ad un certo punto.

Per qualsiasi dubbio/domanda/spiegazione, mandatemi un' mp.

Distanze: Sirius - Foresta: 7 metri circa / Sirius - Talìa: 6 metri e mezzo
Alfier - Sirius: 10 metri / Alfier - Talìa: 5 metri. - Vagnard: 2 metri e mezzo // Bacchetta: recuperata
Talìa - Foresta: mezzo metro / Talìa - Vagnard: 4 metri
Vagnard - Inizio Foresta: 3 metri e mezzo / Vagnard - Sirius: 9 metri e mezzo
[Spero sia chiaro, credo che a questo punto siano importanti]

Vagnard Von Kraus

All'interno della Foresta.
Giaci prono, hai dolore in tutto il
corpo pieno di contusioni.
Confusione passata.
Perdi 10 pm a causa della stanchezza.
Punti Salute: 91/144

Punti Corpo: 97
Punti Mana: 90/100


Talìa Blackstorm
A terra, prona.
Disarmata.
Libera dal Petrificus.
Perdi 10 mana a causa della stanchezza.


Punti Salute: 97/124
Punti Corpo: 71/74
Punti Mana: 64/74

Alfier Demon
Dentro la Foresta.
Bacchetta recuperata.
Giaci prono, la radura è alle tue spalle
E il tuo viso è rivolto verso l'interno della foresta.
Sei confuso e ti senti incredibilmente debole e senza
forze.
Perdi 10 punti mana a causa della stanchezza.


Punti Salute:19/107
Punti Corpo: 54/68
Punti Mana: 50/62

Hania Tirion
Nebula Scomparso.
Semi-svenuta e
Disarmata.
Perdi 10 punti mana a causa della stanchezza


Punti Salute: 40/100
Punti Corpo: 50
Punti Mana: 40/50

Will Jordan

In stato di shock.
In ginocchio con le mani
sul volto.
Perdi 10 punti mana a causa della stanchezza.


Punti Salute: 106/120
Punti Corpo: 70
Punti Mana: 66/76

Sirius White
Giaci prono.
Hai un enorme taglio che
attraversa entrambe le gambe
a metà della coscia.
Il sangue scende copioso ed hai molta difficoltà
a stare in piedi.
Alla gamba sinistra, all'altezza tra metà coscia
e ginocchio v'è un polpo, i cui
tentacoli ti stanno stritolando la gamba,
bloccando anche il flusso sanguigno, ma in posizione errata:
per questo motivo, a causa del dolore e della pressione,
da ora perderai - 3 pm a turno se non poni rimedio.
Il dolore è insopportabile.
Per colpa dell'emorragia continuerai a perdere
- 8 ps e - 8 pc
ad ogni turno se non ti curi.
Ti senti senza forze e fai fatica a muoverti;
non puoi alzarti per 1 turno.
Perdi 10 punti mana a causa della stanchezza.


Punti Salute: 64/150
Punti Corpo: 82/144
Punti Mana: 146/184

 
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Alfiær
view post Posted on 5/12/2013, 10:55




Vado io, tanto credo che a questo punto i turni siano un optional :P

Quando gli occhi cremisi dell'albino riuscirono a mettere a fuoco quello che era il legno rigido e lavorato della sua bacchetta, un vampata di adrenalina lo scosse. Era di nuovo pronto per cercare di mettere fuori gioco il loro inseguitore, ma una sensazione già nota, gli bloccò il respiro allontanandolo ulteriormente dalla scena.
Non credeva potesse essere colpito, considerando che aveva cercato in tutti i modi di restar nascosto dietro gli imponenti alberi della Foresta Proibita.
A quanto sembrava però, chi fosse colui che li stava inseguendo, era tanto abile quanto irritante, un'accoppiata per nulla vincente.
Quando lo stupeficium lo colpì, si sentì improvvisamente debole e spaesato, come se non avesse più concezione del tempo e dello spazio; dov'era? Che ci faceva lì? L'unica certezza era il dolore lungo il fianco dov'era stato colpito. Martellava continuamente e nonostante avesse avuto di provare la sensazione già una volta al Club dei Duellanti, cominciò vagamente a convincersi che quello era un dolore al quale non ci si poteva mai abituare.
Non riusciva a far niente che non fosse respirare a fatica e tenere flebilmente tra le mani la tanto sofferta bacchetta; la testa gli girava vorticosamente, sentiva l'odore acre del terreno e delle foglie che tuttavia lo aiutavano a non chiudere proprio gli occhi e lasciarsi andare tra le braccia del destino. Non poteva mollare proprio all'epilogo di quell'assurda situazione. E non voleva neanche lasciare Vagnard e Talìa a cavarsela da soli...ma nonostante si sforzasse, i muscoli non gli rispondevano e alzarsi divenne un'imperativo che non poté rispettare.
Non gli restava che rimanere lì in attesa che le forze tornassero quel tanto che bastava per prendere Vagnard e allontanarsi il più possibile da quella scena, che si era ingigantita tanto. Troppo forse.
 
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view post Posted on 5/12/2013, 14:26
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Il Fato

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Ed invece, no. Non sono un optional, i turni.
Se a te possono sembrare ininfluenti, al fini del masteraggio, in questo tipo di role, son importanti.
Non è solo ciò che scrivete, ma anche come lo scrivete e quando. Uno può benissimo basarsi sul post dell'altro per fare qualcosa, qui, come nei duelli. Ecco perché si creano i turni, altrimenti faremmo tutti a caso.

Dunque, considererò il tuo post come ultimo, dopo quello di Sirius e quello di Vagnard.
Prima di fare di testa vostra, consultate prima me. Non vi sputo in un occhio, promesso. ;)

Ripeto: Turno a Sirius

 
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Alfiær
view post Posted on 5/12/2013, 16:38




Wa e la prossima volta mettilo bene in grassetto "Turno a Sirius" altrimenti non ci faccio caso. Non aveva letto, chiedo scusa.
 
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view post Posted on 10/12/2013, 22:01
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Quante volte lo stupeficium lo avesse tratto in salvo, Sirius White stentava a dirlo. Quella fioccante luce scarlatta era sempre stata il miglior viatico per la risoluzione di ogni intricata condizione in cui si fosse trovato ma c'era sempre una prima volta e quella sera, quella dannata sera nel giardino di Hogwarts, pareva esattamente la prima volta in cui lo stupeficium gli aveva dato buca. Nelle sue pupille scintilló rapido il riflesso dello schiantesimo, ci credeva ma non aveva fatto i conti con la sua inferiorità numerica contro la quale finiva inevitabilmente schiacciato. Non gli fu concesso il privilegio di vedere la sua vittima schiantata dall'incantesimo e fu per questo che ingenuamente dovette credere di non essere andato a segno. Infatti l'equazione era tutt'altro che se semplice da risolvere e una di questa incognite s'era mossa senza che Sirius potesse far nulla per evitarne l'attacco. Avvertí le forza mancare, il dolore farsi più vivo ed accecante che mai e capí. Non poteva più farcela da solo, si era fatto dominare dagli istinti ignorando la concasata riversa sul manto erboso, il giovane prefetto Jordan vittima del panico e aveva proseguito una lotta senza quartieri senza pensare ad altro che al suo orgoglio di caposcuola e membro attivo dell'ES. Ma prono sul pavimento, con le bacchette strette nel pugno e la sua propria in legno di salice benché iper armato si sentí inerme, similmente benché esperto si sentí un pivello. Non poteva più portare avanti la lotta, non poteva più ignorare la sicurezza dei suoi studenti e sicuramente la propria. Faticava a muoversi ma non importava. Quello che si apprestava a fare era quanto di più semplice aveva mai fatto. Chiuse gli occhi ritrovandosi nella sua Londra, vicino casa, le campagne di primo mattino occultate dalla nebbia più fitta e pesante. La vide condensarsi da una piccola nuvola espandersi nel suo pensiero e indi traslata al giardino o quanto meno intorno alla sua persona. Non aveva bisogno nemmeno di articolare pensieri, avendo appreso la proprietà di agire non verbalmente.
* FUMOS *
pensò dando voce mentale a quel pensiero e tentando per quanto fosse possibile di ruotare il polso in senso orario tanto quanto necessario all'esecuzione. Un pensiero salvavita mai come in quel caso. Di fronte a tutto quello doveva sparire, e pensare a recuperare le forze. Stare proni, in una situazione di occultamento generale non poteva che andare a suo vantaggio e ne doveva approffittare. Conosceva gli effetti dell'incantesimo che lo aveva colpito, sapeva che non avrebbe avuto durata permanente, doveva solo guadagnare tempo.

 
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view post Posted on 13/12/2013, 21:47
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Non appena castato il Decado, Vagnard cominciò ad alzarsi, cercando di trovare quanto più sostegno possibile la Natura gli offrisse nei dintorni, per non scombussolare troppo la salute già precaria e contemporaneamente effettuare la manovra nel minor tempo possibile.
Il suo incantesimo aveva avuto l'esito desiderato? Non poteva saperlo con esattezza, complice la distanza che c'era tra i duellanti e la luce lunare non proprio a favore. Tutto quel che riuscì a vedere fu una figura abbassarsi, ma nulla più. A prescindere dall'esito però, avrebbe continuato come già preventivato. Un secondo passo era necessario, prima di dover finalmente decidere quale conclusione dare alla serata.
Se era riuscito nel suo intento però, la situazione sarebbe diventata ancor più interessante. Pochi istanti e tutto sembrava nuovamente essere cambiato. Lui in situazione di potere, l'avversario sottomesso. E pensava già da un po' come fosse diventato un uno contro uno, perchè così era forse dall'inizio, da quando aveva scatenato quella feroce battaglia con il Sectumsempra.
Ma non vi era tempo per rimembrare.
Era tempo di agire.
Era ora di rimettere le cose apposto.
Appena il fisico glielo avrebbe permesso, avrebbe puntato la bacchetta lì, verso il suo avversario, ove si trovavano gli oggetti del suo desiderio


- Accio bacchette. -

questa la formula che avrebbe enunciato con voce sempre chiara e decisa.
Sebbene il tedesco non fosse in condizioni ottimali, era ben certo che se il suo incantesimo precedente fosse effettivamente andato a buon fine, il suo avversario avrebbe potuto opporre ben poca resistenza, e i bastoncini di legno sarebbero volati dritti dritti verso le sue mani.
Contava di recuperarle tutte, ma in testa vi era l'immagine fissa della bacchetta in legno di Sequoia di Talìa, che ben conosceva. Comunque sarebbe andato a finire quel duello, le loro armi non sarebbero rimaste nelle mani dei disturbatori, a costo di tagliargliele. Se poi fosse entrato in possesso di altri bastoncini, tanto meglio.
Si sarebbe ritrovato quindi lì, pronto a raccoglierle al volo.
Una situazione di stallo sembrava, ma dal cui esito sarebbe dipeso il finale di quell'avvincente duello, che sempre più eccitava il Serpeverde e che ancora una volta lo stava decretando come il vincitore.
Ancora pochi istanti e presto sarebbe giunto il momento della vendetta.



scusate il pessimo post, ma sono senza pc e ho cercato di postare al volo da uno non mio :fru:
 
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88 replies since 7/3/2013, 19:28   2612 views
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