~ Hold on., Privata.

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Kevin ¬
view post Posted on 26/6/2013, 17:05 by: Kevin ¬
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Dopotutto, andava bene. Andava bene Niahndra, andava bene condividere quel pomeriggio, nato all'insegna della solitudine e della calma, con lei. Non poteva di certo lamentarsi: di tutte le persone che avrebbe potuto incontrare quel giorno aveva trovato una faccia conosciuta, e poteva affermare senza problemi che quella ragazza gli stava simpatica. Recentemente, insieme, avevano affrontato una sorta di "avventura" all'interno dello zoo magico di Londra. In quell'occasione, nonostante lo strano fatto in cui erano rimasti coinvolti i due ragazzi (il furto di un uovo di drago), Kevin aveva provato a fare davvero conoscenza con Niahndra, ma senza successo. Forse quella era stata un'occasione un po' troppo particolare, ma sapeva anche che la ragazza era un po' introversa e che amava fare la solitaria. Conoscerla sarebbe stato difficile, ma non impossibile. Sorrise, pensando nuovamente all'intesa che c'era tra loro all'interno del campo da Quidditch, in sella alle loro scope. Quell'intesa, o una semplice coincidenza, li aveva portati lì quel giorno, nello stesso luogo e allo stesso momento. Ora dipendeva solo da loro.
La ragazza lo guardò confusa per qualche istante, prima di abbassare lo sguardo sulla sua maglietta. Kevin cercò (senza troppo successo) di sopprimere un sorrisetto divertito, mentre guardava Niahndra che analizzava il proprio vestiario. Anche la compagna sembrava divertita, d'altronde quella maglietta consumata ed estremamente larga rispetto al suo esile fisico avrebbe fatto sorridere (ridere) chiunque.

Grazie, sei molto elegante anche tu.

Fu la replica della ragazza e Kevin le sorrise. Poi, esattamente come aveva fatto la compagna precedentemente, anch'egli analizzò meglio il suo vestiario: la maglietta, consumata e logora, non aveva nulla da invidiare a quella di Niahndra e le maniche tagliate a mano lasciavano credere che si fosse imbattuto in qualche strana creatura all'interno della Foresta Proibita. I pantaloncini corti, forse, avrebbero sviato un po' quell'assurda immagine, lasciando capire che il ragazzo aveva solamente tentato di vestirsi sportivo. La ragazza parve divertita ma allo stesso tempo confusa dalle sue precedenti parole, tanto che gli dedicò un'occhiata quasi di ammonimento. Kevin fece spallucce, sorridendo leggermente. Non aveva mentito: Niahndra era la sua Cacciatrice preferita e, ovviamente, avrebbe volato con lei.
Quindi, era andato a prendere la Scopalinda negli spogliatoi e, noncurante dell'espressione sorpresa ed indignata della ragazza, si era apprestato a prendere il volo. Si era voltato poco prima di innalzarsi con la sua scopetta, per riservare un ultima occhiata divertita alla compagna. La sua occhiata, tuttavia, andò in contrasto con quella a tratti dura di lei. Kevin alzò un sopracciglio, ma lo sguardo di Niahndra si addolcì via via e la ragazza si abbandonò ad un'autentica risata, scuotendo la testa. Kevin sorrise a quella scena, stringendo la presa sulla Scopalinda e flettendo le ginocchia. Le parole della ragazza gli arrivarono alle orecchie proprio mentre si innalzava in volo.

Vanesio. Non sei nient'altro che un vanesio, Kevin Confa, e prima o poi mi vendicherò.

Quell'affermazione gli strappò un sorriso, mentre un venticello leggero gli accarezzava il volto. Vanitoso? Lui? Forse, ma non eccessivamente. Ancora con i resti del precedente sorriso, fermò la scopa a mezz'aria ed attese che Niahndra si innalzasse in volo a sua volta. La ragazza lo raggiunse presto e fece un mezzo giro intorno a lui.

Mmh, ci sono, forse temevi che la sconfitta sarebbe stata troppo umiliante in sella alla Firebolt.

Kevin alzò un sopracciglio. Niahndra lo stava provocando, e lui avvertì immediatamente qualcosa muoversi all'interno del suo corpo. Forse era un pizzico d'orgoglio, raggiunto da quella frase, che si agitava e lo incitava a smentire quelle parole. Sorrise, anche se l'espressione non raggiunse il suo sguardo, ora intenso e letale, indirizzato proprio verso le iridi azzurrine della ragazza.

Così non vale, Niahndra, stai cercando di provocarmi.

Commentò divertito, mantenendo la mano destra aggrappata al manico di scopa e lasciando il braccio sinistro penzoloni di fianco al suo corpo.

Non mi risulta che qualcuno abbia parlato di una gara, cara. Ma, in tal caso, potrei darti qualche lezione di Volo. Potrei dimostrati che non conta la scopa, ma colui che la cavalca.

Rivolse un occhiolino divertito alla ragazza alla fine della frase. Niahndra lo aveva provocato, e lui sarebbe stato al gioco. La guardò attentamente, perdendosi per un attimo in quei vispi occhi azzurri. Riacquistò lucidità e distolse lo sguardo, portandolo all'orizzonte.

... o forse non ti senti all'altezza.

Aggiunse, con tono malizioso. Quella frase poteva avere anche un doppio senso, visto il neanche un metro e mezzo di altezza della ragazza, ma tutto dipendeva dall'interpretazione di quest'ultima. Non voleva offenderla, tutt'altro. Voleva solo ripagarla con la stessa moneta. Un pezzo del suo orgoglio per un pezzo di quello della ragazza.
Quel pomeriggio si sarebbe divertito. Senza ombra di dubbio.
 
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