~ Hold on., Privata.

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Kevin ¬
view post Posted on 9/8/2013, 10:46 by: Kevin ¬
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Muri altissimi, difficili da raggiungere e da abbattere. Ecco cosa si ergeva attorno alla maggior parte delle persone. Perfino Kevin aveva i propri, dettati dagli eventi, da quei ricordi tutt'altro che belli e da tutto ciò che aveva segnato in un modo o nell'altro la sua esistenza fino a quel momento. Eppure, i muri del ragazzo erano stati abbattuti qualche tempo prima, molto prima del previsto, dopo quel pomeriggio in quell'ufficio vuoto con Emily, dopo quella chiacchierata con la Aton, o almeno era quello che voleva credere il giovane. L'unica cosa di cui era sicuro era il fatto di non voler rivivere quelle sensazioni passate, quel periodo di tempo in cui era divenuto letteralmente un fantasma, dove le uniche cose che era riuscito a provare erano assoluta apatia, dolore e frustrazione. Ora rimanevano ancora i segni di quello che era accaduto, di quello che aveva provato (e che provava tutt'ora), ma erano molto diversi, decisamente più sopportabili.
Scacciò via quel pensiero dalla sua mente, tornando a concentrarsi sulla ragazza. Improvvisamente, i suoi muscoli si rilassarono, mentre assumeva un'espressione più pensierosa e profonda. Adesso, Kevin osservava Niahndra, ma la cosa alla quale prestava realmente attenzione era la sua mente, che aveva in ogni caso riservato alla compagna un posto d'onore. I muri della ragazza, ad ogni modo, sembravano più alti e resistenti e, al contrario di Kevin, che in un certo senso si era impegnato in modo da abbatterli, sembrava che Niahndra stessa facesse di tutto per rafforzarli. Quella ragazza sembrava così impenetrabile, sfuggente, distaccata, solitaria, diffidente, quasi fredda. Ma il ragazzo sentiva che quegli infiniti muri custodivano un cuore d'oro, una bellissima personalità. Era una sensazione, ma quella volta il ragazzo avvertiva di non essere nel torto. Se davvero gli interessava Niahndra, se davvero voleva instaurare un legame, allora doveva solo trovare un modo per abbattere quei muri di diffidenza, con tutta l'inquietudine che potevano mostrare. Tutti quei pezzi di pietra che non avevano intenzione di rompersi, per cercare di nascondere una delle cose più preziose al mondo, sarebbero caduti. Il ragazzo doveva solo impegnarsi un po' di più, dimostrare alla compagna che poteva fidarsi di lui, dimostrarle che era davvero interessato a lei.
La voce della ragazza lo fece tornare improvvisamente alla realtà. Le iridi etero-cromatiche, fiammeggianti, incrociarono quelle azzurre. Dopo, una volta a terra, ci sarebbe stato tutto il tempo del mondo per pensare. In quel momento, in aria, era solamente ora di volare. Volare, una cosa che aveva amato fin dal primo momento, una cosa che lo rilassava, che lo faceva sentire leggero. I muscoli vennero contratti, quello non era affatto un volo di piacere (anche se gli sarebbe sicuramente piaciuto), quello era un volo finalizzato al raggiungimento di una meta. Niahndra aveva la propria: fuggire. Kevin ne aveva un altra: raggiungere.

Iniziamo...

Ecco, il campanello di allarme suonò nella sua mente, mentre la presa sul manico di scopa si faceva ancora più salda, i gomiti venivano portati verso l'interno e le cosce si stringevano al legno consumato della Scopalinda. Era ora di partire, era ora di prendere Niahndra.

Adesso!

La partenza di entrambi fu pressoché immediata, Kevin scalciò con voga, aiutandosi anche con la forza degli addominali. Il busto si appiattì immediatamente sul manico di scopa, ma il cambio di direzione di Niahndra fu altrettanto repentino. Il ragazzo cercò di manovrare al meglio la Scopalinda e riuscì a ritrovare la scia della ragazza, anche se questa lo aveva già leggermente distanziato. Bene, la Tassina voleva giocare e faceva sul serio. Tanto meglio, lui avrebbe fatto altrettanto. La Scopalinda, molto più lenta della sua abituale Firebolt, restò inclinata verso il basso, mentre il ragazzo seguiva la compagna in quella folle caduta libera. Il vento gli scompigliava i capelli ed impattava con dolce intensità sul suo volto, mentre Kevin si dedicava una frazione di secondo a pensare cosa avesse in mente la ragazza. Un brevissimo flashback si palesò ai suoi occhi.



Il Cercatore dell'Irlanda si stava tuffando in caduta libera ad una velocità incredibile, seguito dal Cercatore Scozzese. Si sarebbe schiantato al suolo e, in ogni caso, un ragazzino biondo dagli occhi azzurri affiancato da un giovane uomo che era la sua fotocopia invecchiata di una ventina di anni, non riusciva nemmeno a vedere il boccino d'oro che entrambi inseguivano. Tuttavia, prima che il piccolo potesse chiedere spiegazioni al padre, la Firebolt del giocatore Irlandese, poco prima di raggiungere il suolo, fu raddrizzata con un una forza incredibile e repentina, in modo da evitare che il Cercatore si schiantasse. Lo Scozzese, invece, non fu così fortunato e, evidentemente confuso, riuscì solo a deviare la scopa ma troppo tardi per evitare una caduta disastrosa. Il giovane ragazzo sugli spalti osservò il padre con uno sguardo interrogatore. L'uomo stava sorridendo al figlio, mentre il commentatore urlava con enfasi - Che azione, ragazzi! Spettacolare Finta Wronsky da parte di Lynch, che si sbarazza del Cercatore della Scozia! -



La scena mutò, e Kevin si sentì molto più Scozzese che mezzo Irlandese qual'era. Lo sguardo, tuttavia, non perse la solita fiamma, mentre incendiava con il solo contatto visivo la schiena di Niahndra. E così la ragazza aveva intenzione di correre quel grosso rischio. L'espressione del Tassorosso si fece ancora più concentrata ed intensa, segno che aveva accettato anche quella sfida nella sfida. Come aveva previsto, ad un paio di metri da terra Niahndra raddrizzò il suo manico di scopa, e Kevin, un paio di secondi più tardi, fece lo stesso, spingendo con forza l'obsoleta Scopalinda verso l'alto e raddrizzando la sua traettoria, prima di schiantarsi al suolo e porre fine alla sua carriera da Cacciatore, di nuovo in scia con la ragazza. Per un momento, gli sembrò di essere nel bel mezzo di una partita, e le sensazioni che provava in quella situazione erano le stesse. Anche in quel caso, non erano ammessi errori, nessuna distrazione, mentre il cuore martellava all'interno della cassa toracica. Niahndra cambiò direzione ancora una volta, scattando verso sinistra. Kevin, dal canto suo, fu pronto a seguire quel movimento, spostando la scopa in maniera repentina. Cercò di riprendere familiarità con quel mezzo, appiattendo il busto, portando i gomiti verso l'interno, stringendo le cosce. Cercò di diventare un tutt'uno con quella dannata Scopalinda, cessando di pensare che fosse una Firebolt ed accettandola così come era. Ad ogni modo, non sembrava facile, ed aveva solamente meno di un minuto. Aveva contato mentalmente e dieci secondi se ne erano andati proprio in quel momento. No, non si sarebbe lasciato sfuggire Niahndra, nel vero senso della parola.
Ad ogni modo, i due sembravano procedere alla stessa velocità e, in quelle condizioni, raggiungere la ragazza sarebbe stato molto difficile. Kevin doveva inventarsi qualcosa, e doveva farlo al più presto, perché il tempo a sua disposizione non era molto. Alimentato da quello sguardo di fiamma, l'orgoglio non avrebbe mai retto una sconfitta.

Mi sentivo ispirato.
 
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26 replies since 23/6/2013, 14:03   661 views
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