~Hope™ |
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| Un gesto semplice che però si rivelò del tutto inefficace, ma del resto cosa poteva aspettarsi? Di riuscire senza intoppi a penetrare all’interno dell’ abitazione con estrema facilità? E magari trovarci dentro il signor Stark imbavagliato e legato per bene pronto per essere interrogato al Quartier Generale? Sbuffò infastidita dalla situazione e dalla posizione di netto svantaggio nella quale si trovava; quel caso pareva farsi sempre più ingarbugliato ma comunque interessante dal punto di vista della giovane auror. Se per lo meno fosse stata notte fonda nessuno avrebbe notato il luccichio proveniente dalla punta della sua bacchetta magica, unico testimone di un eventuale incantesimo castato. Ma a quell’ora del giorno la via era fin troppo affollata e l’idea di lasciare la bacchetta al suo posto, sotto la camicia leggera, sembrava la più indicata. Si portò la mano destra al viso e dopo aver abbassato leggermente gli occhiali da sole, sollevò lo sguardo per osservare le finestre poste al piano superiore. Improvvisamente però qualcosa, proveniente dall’interno dell’abitazione stessa, attirò la sua attenzione, costringendola a fare un ulteriore passo verso la porta per riuscire a riconoscere quello strano rumore. Fu un attimo durante il quale a Hope parve di percepire un lamento iroso provenire dall’interno della grande casa, non più tardi del suo tentativo di aprire la porta dalla maniglia. Che qualcuno all’interno si fosse accorto di quel tentativo? Almeno aveva avuto la conferma che quella casa non era del tutto disabitata e che doveva far presto e trovare un modo per entrare senza dare troppo nell’occhio e senza attirare troppo l’attenzione del misterioso abitante. Fece un passo indietro e tornò ad osservare la casa, una tipica abitazione inglese, di quelle dotate di piccoli ingressi sul retro, magari munite di giardino e barbecue da utilizzare all’occorrenza. Tornò a posizionarsi gli occhiali scuri dinnanzi alle iridi chiare per proteggerle dai raggi, ancora intensi, del sole e dopo aver lanciato un’ultima occhiata furtiva alle finestre dei piani alti decise di girare intorno alla casa per provare a confermare la precedente ipotesi. Le bastò fare qualche passo in più per ritrovarsi sul retro, dove una piccola porticina bianca pareva esser stata messa li apposta per lei. -Bingo!- proferì in un lieve sussurro. Non solo aveva trovato il modo di entrare senza dare troppo nell’occhio, ma trovandosi sul retro dell’abitazione, difficilmente avrebbe avuto modo di incontrare qualche babbano curioso, e ciò le avrebbe permesso di utilizzare qualche incantesimo. Girò il viso prima a destra e poi a sinistra e contemporaneamente infilò la mano sotto la camicia per afferrare la bacchetta dal manico finemente intagliato. Tornò quindi ad osservare la piccola portina bianca, e dopo essersi opportunamente avvicinata, tirò fuori la bacchetta. L’incantesimo che aveva scelto di castare non era per nulla semplice, poiché richiedeva non solo grande abilità magica, ma anche e soprattutto grande forza di volontà. Hope si soffermò con lo sguardo sulla piccola portina bianca e dopo aver puntato la bacchetta contro di essa, che in quel momento rappresentava per la donna l’ingresso dell’abitazione, lasciò fluire la sua energia magica verso il piccolo bastoncino di legno che stringeva tra le dita. Inconsciamente, nella sua mente, apparve l’immagina di Scianna, rintanata nel piccolo letto del San Mungo, ormai non più in pericolo di vita ma sicuramente toccata nel profondo dell’anima dagli avvenimenti vissuti; affianco a lei l’immagine dell’anziana donna incontrata qualche minuto prima, il viso solcato da amare lacrime, seriamente preoccupata per la sorte del fratello. Era tutto nelle sue mani, e non poteva sbagliare, non doveva. Provò a svuotare la mente, lasciando che lentamente la formula dell’incanto scelto risuonasse chiara e decisa *Homenum Revelio*. Aveva bisogno di sapere quanti erano presenti all’interno dell’abitazione prima di fare irruzione. Sapeva bene di essere ancora acerba ed inesperta, ma sapeva anche di possedere una grande forza di volontà che l’aveva accompagnata fino a quel punto e che mai l’avrebbe abbandonata. Il resto era nelle mani del fato.
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