Il caso Stark: candele ed esplosioni, Per Hope

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view post Posted on 10/7/2014, 11:15
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Il Fato

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L’auror era intraprendente e coraggiosa,bacchetta alla mano decise di tuffarsi all’interno della casa.Ma aveva fatto la scelta giusta?Era davvero una buona idea buttarsi a capofitto senza sapere ciò che vi era in quella cucina?Sembrò non importare Hope.Ma a volte si deve rischiare l’incertezza per avere una certezza.Anche se l’auror aveva sentito la voce proveniente dalla cucina.Ma chi c’era la dentro?Cosa avrebbe fatto?Attaccare?O forse era solo un’innocua creatura?
Una volta superata la porta davanti agli occhi dell’auror si palesò una cucina non molto pulita con piatti nelle credenze e posate appese sopra al lavandino.
E proprio li in quella cucina una voce stridula ruppe il silenzio.

Nessuno entra in casa del padrone,Tinky,non fa entrare.
Era chiaro che si trattava di un elfo domestico.Tinky alzò la mano ed un lampo di luce rossa si diresse verso l’auror che venne scaraventata di nuovo fuori nel retro della casa ed anche Tinky uscì ed alzò nuovamente la mano,forse per finire Hope.
Tinky nessuno ti ha insegnato le buone maniere?
L’elfo abbassò la mano alla vista di chi parlò.La donna si avvicinò all’auror e tese la mano per aiutarla.
La scusi non è abituata alle visite.
Ancora Edna, ancora quella donna caparbia. Un intervento provvidenziale, forse Hope aveva valutato male la sua utilità, cosa avrebbe fatto adesso?

 
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~Hope™
view post Posted on 15/7/2014, 10:21






La vita era fatta di scelte, alcune esatte, indovinate, ragionate. Altre sbagliate, dettate dalla fretta, dalla voglia di mettersi alla prova, dall’istinto. Hope aveva compiuto numerose scelte fino a quel momento, da quando aveva intrapreso quell’indagine aveva compiuto delle azioni, castato incantesimi, preso decisioni, fino a ritrovarsi fuori da quella casa, dove presumibilmente viveva Tullius. E ancora una volta era pronta a rischiare, mettersi alla prova, decisa a valutare se le sue scelte erano state corrette o meno. Un ultimo sguardo al sole che alto nel cielo, indicava l’avanzare incessante del tempo, una breve rincorsa e *Via..* pensò, muovendosi in direzione della porta. Avvertì un brivido inteso nel momento in cui il suo corpo attraversò la porta, inevitabilmente avvolta dalla magia precedentemente castata, e infine si fermò, prima di riaprire gli occhi, dando loro modo di abituarsi a quel cambio repentino di luce. Le iridi smeraldine scrutarono con attenzione la modesta cucina, impolverata. Lo sguardo corse all’antico mobilio, colmo di posate utilizzate e mai riposte; uno spettacolo quasi ovvio se realmente quella casa era abitata da un uomo. Mentre era ancora intenta a scrutare la modesta stanzetta una vocina stridula catturò l’attenzione dell’auror, costringendola ad indietreggiare di qualche passo. Un piccolo elfo domestico era comparso in direzione del mobilio, proprio in prossimità di quelle vecchie e sudice ante, e del tono della voce, quanto dall’espressione del viso, fu facilmente deducibile che non fosse affatto entusiasto della visita inaspettata da parte della donna. Era li pronta ad agire, quantomeno a rendere “innocua” la piccola creatura, quando un raggio di luce rossa, inaspettato, la colpì in pieno petto, sollevandola da terra. Hope avvertì nuovamente quel brivido non appena il suo corpo riattraversò la porta magicamente incantata, prima di terminare a terra. -Dannazione!- Disse contraendo i muscoli doloranti, pronta a reagire a un secondo attacco da parte dell’elfo, ma ciò non avvenne. Una seconda voce, altrettanto stridula, ma ben più gentile, solleticò il suo orecchio, e la costrinse a fissare, ancora una volta la sagoma di Edna. Con la mano destra strinse saldamente la bacchetta magica, mentre con l’altra iniziò a massaggiarsi i lombi doloranti, senza smettere però di fissare l’anziana donna. Era quasi ovvio che ella avrebbe preso parte alla missione, seppur Hope le avesse precedentemente consigliato, per la sua sicurezza, di restarne fuori, ma del resto, chi meglio di lei poteva sapere quanto riuscisse ad essere cocciuta una donna? Le labbra si incresparono in un lieve sorriso e dopo aver afferrato la mano di lei, si tirò su, senza però abusare eccessivamente di quella gentilezza. -Non si preoccupi Edna, Tinky ha semplicemente fatto il suo dovere. Non vi è nulla di sbagliato in questo.- Disse ritrovandosi a guardare nuovamente la vecchia casa dall’esterno. -Noto che ha deciso di fare di testa sua e di non seguire il mio consiglio. Dovrò farmene una ragione giusto?- Chiese bonariamente alla donna, tornando a fissarla con le iridi smeraldine. Era davvero convinta di esser riuscita a convincere Edna con le sue parole, tuttavia la sua presenza poteva rappresentare un vantaggio in quell’occasione, un vantaggio da dover cogliere al volo. Si avvicinò a lei, decisa più che mai ad andare a fondi di quella faccenda. L’Homenum Revelio le aveva svelato la presenza di due persone all’interno della casa, quindi presumibilmente, oltre ad Edna c’era qualcuno, qualcuno che non aveva ancora rivelato la sua presenza. Osservò la donna negli occhi prima di parlare, aveva bisogno che lei comprendesse a pieno il senso reale delle sue parole. -Edna … ho davvero bisogno di parlare con vostro fratello, e so, che non siete sola in casa. Lasciatemi entrare, lasciatemi fare. Abbate fiducia in me-


 
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view post Posted on 18/7/2014, 14:20
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Il Fato

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Forse quella donna aveva appena salvato la missione dell’intraprendente auror. La sua gentilezza si protrasse a tal punto da aiutare Hope a rialzarsi, nonostante l'età aveva una presa salda e decisa. Hope ritenne opportuno, a quel punto, "sfruttare" a suo vantaggio l'insistenza - a fin di bene - di Edna per entrare in casa. L'elfo domestico non sembrava particolarmente incline a fare amicizia, del resto doveva seguire gli ordini che gli erano stati impartiti.
La vecchia sorrise scrollando le spalle.

Mi dispiace, l'avevo avvisata. Ma credo che Tinky la lascerà entrare ... in mia compagnia
La voce stridula accompagnò un'espressione compiaciuta. Lo sguardo che riservò all'elfo parve allarmarlo, si fece da parte per fare entrare le due.

Lei è molto comprensiva, tuttavia Tinky avrebbe potuto farle molto male
Si sincerò di essere seguita dall'Auror ed entrò in cucina dove Hope ebbe il tempo di vederla meglio e per più tempo di prima,era una cucina non molto pulita,più grande di quanto Hope avesse avuto l’opportunità di vedere prima,i mobili erano antichi e qualche sportello sembrava mal ridotto.
Come mai è convinta che mio fratello si trovi qui in casa?

 
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~Hope™
view post Posted on 1/8/2014, 09:30






Edna aveva salvato l’esito della sua missione? In realtà Hope non ne era affatto convinta. Benché il suo viso raggrinzito e gioviale, li ferma a guardarla con la mano tesa, rappresentasse quasi una certezza per chiunque fosse intenzionato a proseguire verso la risoluzione di quel caso, c’era qualcosa, un sentore, che imponeva alla giovane donna di restare comunque attenta e guardinga. Fondamentalmente Hope non riusciva a mostrarsi fiduciosa verso il prossimo, aveva difficoltà a fidarsi totalmente delle persone con le quali trascorreva gran parte della giornata, figurarsi poi per quelle appena conosciute. Sollevò di poco il viso osservando due piccole nuvole che sporcavano l’azzurro incontrastato del cielo, mentre i caldi raggi del sole le riscaldavano il viso e forse parte di quel cuore, troppo freddo per dirsi totalmente vivo. Ella udì comunque le sue parole, frasi di circostanza, dovute rispetto al gesto compiuto dall’elfo, ma troppo gentili per chi si trovava ad accogliere un’estranea in casa propria. Quanto vi era di vero in tutto quello? Perché il fratello, udendo quell’inevitabile vociare non era uscito a vedere cosa stesse succedendo. E se invece avesse approfittato di quella “pausa” forza da parte di Hope per fuggire via, ancora una volta, lontano e introvabile? Abbassò nuovamente il viso, lasciando che le iridi smeraldine scrutassero il volto dell’anziana donna, tentando di cogliere quella verità insperata nel suo animo. “…tuttavia Tinky avrebbe potuto farle molto male”..*Non importa io non sento più dolore ..* -Ho imparato a difendermi Edna, non si preoccupi troppo per me.- Rispose calma, prima di muoversi in direzione della porta di ingresso, seguendo passo passo i suoi movimenti. Lo sguardo perplesso dell’elfo catturo per qualche breve attimo la sua attenzione e di contro gli rivolse un ampio sorriso gioviale, segno di pace o quantomeno di una tregua forzata. Ad ogni modo sembrava esser giunto il momento di continuare la sua ricerca, valutando le possibili risposte alle domande che precedentemente le avevano affollato la mente. Una volta entrata avrebbe continuato da sola, senza mettere a repentaglio la vita della donna, o forse la sua, chissà. Osservò la schiena di lei, finché gli occhi non si abituarono nuovamente a quell’oscurità della piccola cucina, poi lasciò andare lo sguardo. Non era come l’aveva forse immaginata prima. I mobili antichi erano si impolverati, ma lucenti e comunque ben tenuti, fatta accezione per qualche anta dismessa. Le parole della donna la costrinsero a voltarsi riportando lo sguardo su di lei. Strinse le iridi smeraldine e focalizzò la sua attenzione su di lei. Fu in quel momento che si rese conto di avere ancora la bacchetta ben stretta tra dita e per alcuna ragione al mondo l’avrebbe riposta. -Una sensazione.- Mentì spudoratamente, senza distogliere lo sguardo da quello di lei. - Lei è arrivata qui prima di me. Suo fratello si trova in questa casa?-. Non confessò ad Edna nulla circa l’incantesimo precedentemente castato, che l’aveva “avvertita” che in casa vi erano due persone. La stava studiando, forse un modo per comprendere se realmente poteva fidarsi di lei o doveva mettere in discussione ogni sua mossa. -Mi da il permesso di perlustrare la casa?- In realtà più che una domanda, le parole di Hope potevano apparire più simili a un’affermazione o giù di li. I minuti passavano, il tempo scorreva rapido e quella giornata pareva esser li per terminare. Il desiderio di tornare a casa con qualche certezza in più su quel caso o magari solo il desiderio di poter tornare al San Mungo da Syanna con qualche risposta sensata. Scrutò il viso della donna ancora per qualche istante prima di tornare a studiare la stanza o magari un “modo” per portare avanti la sua ricerca.


 
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view post Posted on 29/8/2014, 11:47
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Sensazioni.
Erano le sensazioni che contribuivano a rendere un Auror un buon Auror?
Se lo chiese Edna mentre l'odore familiare della cucina le inebriava la mente.

Oh, non lo metto in dubbio. Ma vede ... le apparenze esistono per confonderci. Non è la prima volta che ciò che crediamo fragile e pacifico si riveli poi incredibilmente forte e violento
La vecchia dedicò un'occhiata fugace all'elfo, che abbassò subito lo sguardo decidendo di ammirarsi i piedoni.
Non so se Tullius si trova qui ma ne dubito. Siete stati voi a costringerlo alla fuga, ricorda? Non credo che sia tornato o si nasconda in casa sua, sarebbe ... assurdo!
Indurì la mascella e scosse la testa.
Gliel'ho detto, mio fratello è un brav'uomo. La casa è stata rovistata da cima a fondo ma se vuole provarci anche lei, si accomodi. Possiamo fare un thè prima che inizi la perlustrazione, che ne dice?
Figurarsi, la Signorina era in servizio, non avrebbe mai accettato. Ma Edna non aveva certo dimenticato le buone maniere.
Il corridoio di ingresso portava solo alla cucina ma erano tre le porte che accedevano a quel locale, quella dalla quale era entrata Hope ed altre due, posizionate proprio di fronte a lei, a distanza di tre metri l'una dall'altra. Un'occhiata attenta avrebbe rivelato la parvenza di una scala che si poteva osservare dalla porta aperta più vicina ad Hope. L'altra era chiusa.
La scala portava al piano superiore
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~Hope™
view post Posted on 16/9/2014, 01:30






..le apparenze esistono per confonderci..” Spostò le iridi smeraldini verso l’anziana donna, ancora intenta a rispondere alle sue parole. Era proprio quello il punto, non riusciva a fidarsi di lei, della sua presenza in quella casa. Edna sapeva bene, dal loro precedente incontro, che lei era diretta verso quella casa ed aveva fatto in modo, nonostante la richiesta della giovane, di raggiungerla per prima. Per quale assurdo motivo? Voleva forse avvisare qualcuno del suo imminente arrivo? Metterlo in guardia o comunque dargli un cospicuo vantaggio rispetto a lei? Osservò per diversi istanti, che parvero interminabili, il viso raggrinzito della donna prima di tornare a guardare il resto della stanza senza però lasciare andare quei pensieri che si erano ormai annidati nella sua mente. -Noi non abbiamo costretto alla fuga nessuno. Solitamente le nostre azioni, il più delle volte, ci mettono davanti a delle scelte e sta a noi cercare di fare quelle giuste valutando pro e contro. E’ sicuramente ciò che ha fatto suo fratello.- Hope tentò di mascherare il tono della voce, benché non vi si concentrò più di tanto. Continuava a perdere tempo in chiacchiere regalando secondi preziosi e attimi che erano ormai persi per sempre. Fece un passo in avanti verso le uniche due porte presenti all’interno della modesta cucina. Ancora una volta le parole di Edna la distolsero dal suo obbiettivo, richiamando l’attenzione inevitabilmente. -La ringrazio, lei è molto gentile ma non credo sia il caso. In un’altra occasione magari, quando tutto questo sarà solo un vago ricordo, sarà mia premura accettare il suo invito.- Il tono ben più calmo rispetto alle parole precedenti, accorato e gentile, più vicino al carattere della giovane donna. Si girò appena, giusto il tempo di osservare ancora una volta l’anziana donna; schiuse le labbra in un leggero sorriso, prima di tornare a concentrarsi sul suo obiettivo. Si mosse nuovamente in avanti scrutando ora con discreta attenzione le due porte dinnanzi a lei. Una appariva completamente chiusa, l’altra invece mostrava agli occhi attenti della ragazza, delle scale che sicuramente l’avrebbero condotta al piano superiore. Per l’ennesima volta, quella mattina, Hope si trovò di fronte ad una scelta da affrontare. Non aveva indizi da poter analizzare se non il suo sesto senso che la spingeva inesorabilmente a fidarsi solo di se stessa. Che fosse stata Edna a lasciare aperta quella porta per depistarla? E se avesse scelto di dirigersi al piano superiore e Tullius fosse scappato aprendo la porta ancora chiusa? Non poteva permettersi di commettere altri errori ne di sottovalutare alcunché. Inoltre dov’era andato a finire il suo collega? Era soltanto frutto di un piano per attirarla in quella casa? Si morse delicatamente il labbro inferiore, turbata più che mai da quel guazzabuglio di domande che stavano tormentando la sua mente. Strinse nuovamente la bacchetta tra le dita, decisa più che mai ad affidarsi nuovamente alle sue doti magiche piuttosto che lasciarsi guidare dal volere del fato. Sollevò la mano destra puntando la bacchetta verso un punto immaginato tra le due porte, concentrandosi il più possibile. Non poteva permettersi di sbagliare, commettere errori. Vi erano troppe cose in ballo, compresa la sua sicurezza. Ancora una volta era decisa scoprire se Edna fosse realmente sola all’interno della grande casa *Homenum Revelio*.


 
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view post Posted on 13/10/2014, 22:21
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Il Fato

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Domande,dubbi,se e ma.Ecco cosa la mente di Hope le serbava in quel momento.Fidarsi o non Fidarsi,era un nodo che prima o poi l’auror avrebbe dovuto sciogliere sia per il bene dell’indagine sia per la sua sicurezza.
Edna rimase li dietro ad ascoltare ed ad osservare la donna in ogni sua mossa.


“Come vuole,magari quando tutto sarà finito”

Un’altro dubbio attanagliava la mente dell’auror,quale delle due porte era quella che le avrebbe permesso di continuare senza problemi?Quale delle due porte le avrebbe dato l’assoluta certezza che chi lei cercava fosse li?
Castare quell’incantesimo fu di sicuro una brillante idea,ma purtroppo ciò che ne ricavò era il sol sapere che all’interno della casa vi era qualcuno,ma non dove fosse.
Il dubbio non si era sciolto come neve al sole,Hope avrebbe dovuto escogitare altro per poter andare avanti.

 
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~Hope™
view post Posted on 22/10/2014, 09:20






Osservò nuovamente i due raggi di luce fuoriuscire dalla punta della sua bacchetta, prima di dissolversi nel nulla, rendendo vano il suo tentativo. Scosse leggermente il capo, contrariata dalla mancata riuscita dell’incanto sul quale aveva riposto la maggior parte delle sue speranze, poi abbassò il braccio destro senza però riporre la bacchetta. Non le restava quindi che lasciarsi guidare dal fato, ancora una volta. Senza indugiare oltre Hope si mosse in avanti verso le due porte, volgendo la sua attenzione su quella ancora chiusa. Poteva rivelarsi alquanto inutile procedere verso il secondo piano senza prima aver accuratamente controllato il primo. Avvertiva lo sguardo di Edna alle sue spalle che continuava ad osservare curiosa i suoi movimenti. Continuava a non gradire la presenza della donna, non solo per una questione di sicurezza ma anche e principalmente poiché rappresentava una sorta di distrazione per i suoi movimenti. Inoltre, chi poteva realmente affermare che l’anziana donna avesse solo cercare di aiutarla senza depistarla e quindi inevitabilmente allontanarla dal fratello? Le sue parole erano state così convincenti da indurre la donna a collaborare pienamente nelle indagini? Quei dubbi continuavano ad attanagliarle la mente senza però farla giungere ad un punto di svolta necessario per procedere. Fece qualche altro passo in avanti fino a raggiungere la porta chiusa e vi si appoggiò di lato in modo da riuscire ad avere una ben più ampia visuale sull’intera stanza. Adagiò poi la mano sinistra sulla maniglia, mentre con la destra continuava a stringere la bacchetta in modo da essere pronta a qualsiasi eventualità. Lasciò correre nuovamente le iridi smeraldine in direzione di Edna che era rimasta, spettatrice di ogni suo movimento. Respirò quindi a fondo, preparandosi ad aprire quella porta per svelare il segreto da essa custodito. Chiuse gli occhi per un breve estinte, aveva bisogno di concentrarsi, doveva essere pronta a qualsiasi evenienza, poiché dietro quella porta poteva esserci chiunque. Strinse con decisione la maniglia e dopo qualche interminabile istante cercò di aprirla, tirandola verso di se.


 
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view post Posted on 27/10/2014, 21:51
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Il Fato

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L’intraprendente auror voleva sfatare ogni dubbio connesso a quell’indagine,e per far ciò doveva iniziare a raccogliere qualche risultato,doveva escludere delle piste,ed infatti Hope,nell’intento di scoprire chi vi fosse il quella casa,decise di iniziare da quella porta chiusa che aveva davanti.
Mentre Hope si muoveva con la bacchetta salda nella mano destra e mentre la sinistra lentamente si alzava sempre più per afferrare quella maniglia,Edna dietro fece un piccolo sorrisetto quasi impercettibile.Hope presa saldamente la maniglia provò ad abbassarla ma nulla di sperato per chi compie tale gesto accadde,la porta rimase chiusa.Che fosse semplicemente chiusa a chiave?O forse era magia ciò che manteneva il riserbo su quanto celava?

 
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~Hope™
view post Posted on 4/11/2014, 18:27






*Maledizione* pensò non appena si rese conto che la porta era chiusa. Eppure, abbassando di poco lo sguardo si rese conto che non vi era la chiave inserita nella toppa, quindi probabilmente doveva essere stata chiusa dall’interno o magari sigillata con la magia. Di sicuro quel piccolo, ennesimo, intoppo non l’avrebbe fermata decisa com’era a far chiarezza. Indietreggiò di qualche passò continuando a fissare la porta con attenzione, mentre la mente elaborava un possibile piano. Fino a quel momento sentiva di aver sottovalutato e non poco la situazione, stava procedendo in avanti senza riuscire però a mettere insieme i vari tasselli che fino a quel momento era riuscita a raccogliere. Primo tra tutti la presenza di Edna in quella casa. Ancora non riusciva a capacitarsi di come la donna fosse riuscita a intrufolarsi all’interno dell’abitazione, in barba a tutti i suoi avvertimenti e alla richiesta accorata di restarne fuori per la sua sicurezza. No, decisamente non riusciva a fidarsi di quella donna, benché continuasse a darle le spalle; avvertiva la sua presenza costante, il suo sguardo indagatore addosso e quella sensazione la infastidiva più di quanto immaginasse. Inspirò a fondo, una generosa boccata di ossigeno prima di tornare a sollevare il braccio destro, con la bacchetta ben stretta tra le dita. Non poteva azzardare l’ennesimo incantesimo, senza riflettere bene su quel che aveva di fronte. Una porta chiusa, uno sconosciuto che si aggirava indisturbato per la casa, una donna della quale non riusciva a fidarsi. *Ma che bella situazione* pensò stringendo con maggior vigore la bacchetta tra le dita affusolate. La porta era ancora li dinnanzi a lei, con i suoi misteri nascosti dalla parte opposta e inevitabilmente celati ai suoi occhi. Era forse quello il nervo su cui battere per uscirne? E se al posto di quella porta di legno massiccio ci fosse stata una lucida vetrata? E se … fosse bastato plasmare con la magia gli atomi che la costituivano, convertendoli in qualcosa di diverso? Non avrebbe avuto alcun senso insistere nel tentativo di aprire quella serratura quando poteva bastare un incantesimo che avrebbe reso trasparente ciò che per natura non lo era, rendendo visibile ciò che veniva accuratamente celato all’interno. Tese il braccio destro con maggior decisione e immaginando una solida lastra di vetro prendere il posto di quell’antica porta di legno, pronunciò la formula nella sua mente *VERTO LUCIDUS*.


 
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view post Posted on 17/1/2015, 09:01
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Il Fato

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Di sicuro non si poteva asserire che l’auror fosse avvezza allo sconforto,quell’indagine si stava rivelando più ardua di come all’inizio si potesse pensare.
Ciò che rendeva difficile quell’indagine era la ormai consapevolezza di non potersi fidare di nessuno e che ad ogni passo sembrava esistere qualcosa che frenasse il normale avanzamento delle scoperte per risolvere il caso.
Però quella volta la mossa posta in essere Hope,il Verto Lucidus,ebbe elemento desiderato.La porta di legno mutò la propria consistenza partendo dal centro esatto per poi dilagarsi a raggiera,ma qualcosa non funzionò,la porta non divenne del tutto trasparente ma solo in parte.E quella parte mostrava una stanza dove pezzi di catene si vedevano sul pavimento e poi anche delle catene che scendevano dal soffitto e che terminavano con manette per polsi.Che cosa si facesse in quella stanza o di chi fosse rimaneva per il momento ignoto.

 
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~Hope™
view post Posted on 29/1/2015, 16:08







Avverti chiaramente la magia risvegliarsi in ogni fibra del suo corpo ed addensarsi lentamente in prossimità della mano destra che stringeva con decisione la bacchetta di agrifoglio, per poi incanalarsi e fuoriuscire sotto forma di piccole scintille luminose che sfiorarono la porta obbligandola a mutare la sua consistenza lignea. Eppure qualcosa andò nuovamente storto. L’incantesimo pareva esser riuscito per metà poiché la porta divenne trasparente solo in parte in prossimità del suo punto centrale. Non si fece però distogliere da quel banale imprevisto e dopo aver allungato il collo si protese in avanti per osservare al meglio ciò che le era stato celato fino a quel momento. La stanza era buia, tuttavia, complice la luce proveniente dalla piccola cucina, riuscì a scorgere alcune catene abbandonate sul pavimento e altre invece che parevano pendere da una delle pareti laterali e terminare in pesanti polsiere, poste non troppo distanti dal punto in cui si trovava la porta d’ingresso. Era chiaro che qualcuno fosse rimasto prigioniero in quella stanza per diverso tempo, ma la domanda era, chi? Corrugò la fronte sorpresa, di certo non si sarebbe mai aspettata di trovarsi davanti a un simile spettacolo, ma ciò non fece altro che accrescere i sospetti sull’unica persona incontrata fino a quel momento. Strinse ancor più saldamente le dita minute intorno al bastoncino di agrifoglio, mentre con la coda dell’occhio tornò a controllare la posizione dell’anziana donna. Ormai ne era certa, Edna le stava nascondendo qualcosa, la sua insistenza, i suoi modi gentili, il suo voler esserci a tutti i costi. Ma quale segreto? Cosa la spingeva ad agire a quel modo? Non poteva essere certa che la stanzetta buia fosse disabitata poiché vi erano punti della stessa ancora avvolti nell’oscurità e ben presto l’effetto dell’incantesimo si sarebbe dissolto lasciandola li ferma in balia dei dubbi. Doveva elaborare un piano ed anche in fretta. Si mosse indietro in modo da riuscire ad allontanarsi il più possibile dalla porta e ritrovarsi così nuovamente affianco alla donna che era stata spettatrice silente fino a quel momento. Era stata troppo delicata, attenta a una proprietà che non era la sua, ma la tranquilla che fino a quel momento l’aveva accompagnata lungo la sua strada si era lentamente dissolta alla vista di quelle catene. Era dunque arrivato il momento di agire senza lasciare nulla di intentato, lasciando invece guidare dall’istinto e dalla ragione insieme. Per un istante mise da parte ogni pensiero, ogni preoccupazione, concentrandosi al massimo su quella porta che continuava a dividerla da una realtà surreale quanto inaspettata. Non si sarebbe limitata alle buone maniera, non questa volta. Aveva però bisogno di lasciar crescere, ancora una volta, il suo potenziale magico per poterlo canalizzare verso la bacchetta e quindi indirizzarlo contro la porta chiusa. Inspirò a fondo ed espirò favorendo il ricambio d’ossigeno a livello degli alveoli polmonari. Poteva avvertire chiaramente il battito rapido del suo cuore nel silenzio che regnava ormai sovrano all’interno della stanza. Sentiva di potercela fare, ne era capace si ma soprattutto aveva bisogno che l’incantesimo da lei scelto andasse a buon fine per riuscire a fare un bel passo in avanti in quell’indagine che pareva ormai ferma da troppo tempo in quella piccola cucina. Girò il polso una volta in senso orario, due volte in senso antiorario e nuovamente una in senso orario. -Reducto!- Il tono era perentorio, deciso, assai simile ad un’affermazione, un’invocazione. Se il fato l’avesse assecondata in pochi istante non vi sarebbe stato più alcuno ostacolo a porsi tra lei e la verità celata tra le quattro mura di quella casa.





 
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view post Posted on 14/2/2015, 16:31
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L’auror aveva avuto la possibilità di vedere ciò che si celava dietro la porta chiusa a chiave al piano terra,anche se la visione era impedita in parte,Hope rimase sorpresa.Oltretutto quella visione fece si che i dubbi su Edna divenissero sempre più concreti nella mente della giovane.Il visus impedito portò Hope a chiedersi se all’interno ci fosse qualche prigioniero,forse colui che cercava,colui che era oggetto di quella missione.
Edna dal canto suo fece una espressione preoccupata,anche se non lo diede molto a vedere,la donna era rimasta ancora nulla volta in silenzio,che avesse paura di dire qualcosa di sbagliato?
Nello stesso momento Hope aveva deciso che voleva sapere cosa ci fosse la dentro,o per meglio dire se ci fosse qualcuno.
L’auror alzando la bacchetta contro la porta voleva distruggerla,per cui castò l’incantesimo reducto,dopo aver pronunciato la formula l’onda d’urto che si sprigionò dalla bacchetta che l’aveva castato andò verso la porta colpendo la stessa e riducendola in pezzi,molta polvere si alzò.
Quando quest’ultima si posò nuovamente per terra la stanza era accessibile.La luce all’interno era prodotta da una finestra,anche se questa era flebile per via delle tende,poste al chiaro scopo di non far vedere ciò che la dentro c’era.
La stanza era quadrata,non molto grande,all’interno c’erano le catene viste in precedenza dell’auror,inoltre era possibile notare una sedia di legno,proprio all’angolo a sinistra,la particolarità di questa sedia erano delle manette all’altezza dei poggia braccio e le medesime poste ai piedi anteriori della stessa per fermare i piedi del malcapitato prigioniero.
Inoltre la stanza era umida.Alla destra della porta c’era un baule chiuso.Che fosse chiuso magicamente?Non era dato saperlo.

 
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~Hope™
view post Posted on 16/2/2015, 12:18







Osservò le scintille fuoriuscire dalla punta della sua bacchetta ed impattare contro la porta che in un istante venne ridotta in mille pezzi producendo una nube di polvere e detriti. Mantenne il braccio destro in posizione orizzontale rispetto al pavimento e la bacchetta puntata in direzione della porta; sapeva di aver fatto la scelta migliore, non era più il caso di temporeggiare lasciandosi andare a quelle che potevano essere definite buone maniere. Diede quindi il tempo alla polvere di adagiarsi finché tutto tornò ad essere nitido e facilmente visibile; una piccola finestra coperta da un leggero tendaggio illuminava in malo modo la stanzetta mostrando quei dettagli che precedentemente le erano inevitabilmente sfuggiti. L’attenzione venne, ancora una volta, catturata dalla pesanti catene che sicuramente avevano assolto al compito di imprigionare. Più avanti vi era una piccola seggiola, anch’essa munita di polsiere e cavigliere; più avanti, posizionato sulla destra rispetto alla porta, vi era un baule che apparentemente non nascondeva alcun segreto. Il segreto continuava ad infittirsi mano a mano che procedeva nella sua ispezione e nello stesso modo aumentavano i sospetti verso l’unica persona che fino a quel momento aveva incontrato all’interno della casa. Se prima era soltanto un sospetto ora ne era quasi certa; Edna sapeva molto più di quanto voleva farle credere e non poteva permettersi di sottovalutare nessun dettaglio ne tantomeno la sua sicurezza. Girò il busto di novanta gradi in direzione della donna; forse non era saggio perderla di vista, quindi avrebbe fatto in modo di procedere nelle sue indagini insieme all’anziana donna. - Perdoni la mia mancanza di tatto Edna, ma non intendo lasciarla qui da sola alla luce delle ultime rivelazioni. - Mantenne il braccio teso mentre il bastoncino di agrifoglio puntava il petto di Edna senza remore. - Le chiedo di procedere in direzione della stanzetta che abbiamo scoperto esser stata, per diverso tempo, la prigione di qualcuno. Chiaramente non è più abitata quindi non correrà alcun rischio ma intendo scoprire cosa vi è all’interno di quel baule e lei mi aiuterà a farlo, vero? - L’ordine tramutato in invito sarebbe giunto alle orecchie della donna come un qualcosa di strano ma non le importava, non riusciva più a fidarsi e non aveva intenzione di perdere di vista ne lei ne il piccolo elfo che l’aveva accolta in maniera fin troppo “gentile” all’interno della casa. Si mosse in avanti sperando che Edna facesse altrettanto; non sapeva effettivamente se il contenuto di quel baule avrebbe potuto aiutarla a fare ulteriormente luce sulla situazione ma non poteva rischiare di dar qualcosa per scontato. Del resto non si trattava di uno scrigno che avrebbe potuto contenere soltanto piccoli oggetti, ma di un vero e proprio baule che, viste le dimensioni, avrebbe anche potuto contenere una persona non troppo robusta, al suo interno. Era forse un azzardo o magati no, ma l’istinto la spingeva in quella direzione e se alla fine le sue idee si sarebbe dimostrate un mero buco nell’acqua si sarebbe semplicemente limitata ad andare avanti con la sicurezza di non aver lasciato punti oscuri dietro di se. - La invito ad aprire quel baule senza timore alcuno, come vedete sono pronta a qualsiasi evenienza, non ha nulla da temere. - aggiunse muovendosi verso la donna. Come avrebbe reagito a quella situazione? Avrebbe ceduto? L’avrebbe presa per pazza? O avrebbe forse reagito sentendosi scoperta e quindi in pericolo? Non poteva saperlo ma era giusto rischiare, vi erano molto in gioco e non poteva permettersi di abbassare la guardia o ancor peggio fidarsi di colei che fino a qualche ora prima non era altro che una semplice sconosciuta. Attese quindi senza indugio la risposta della donna.





 
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view post Posted on 26/2/2015, 14:44
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Il Fato

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Hope era molto sicura ciò che stava facendo e dopo la sua ultima scoperta,una stanza di prigionia,aveva letteralmente diffidato delle buone intenzioni di Edna.
Hope entrò nella stanza e vedendo un baule era chiaro che avesse la curiosità di vedere cosa c’era dentro,anche perché l’auror non voleva lasciare niente di intentato nell’incarico che stava svolgendo.


M-Ma,non c-capisco perché v-vuole che lo a-apra io

Disse la donna mostrandosi paurosa e balbettando alla vista di quella camera come se fosse la prima volta che la vedeva,e forse era pure vero.Nè nel suo volto nè nella sue parole niente faceva presagire che lei ne sapesse qualcosa,sembrava realmente impaurita.Cosa avrebbe fatto Hope?Avrebbe aperto lei o avrebbe insistito che fosse la donna a farlo?

 
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