Snake Escape, [privata]

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view post Posted on 30/4/2014, 14:32
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Serpeverde
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La distanza tra i due continuava ad essere molto poca, dettaglio che rendeva tutto più provocante di quanto già lo era.
Quella serata si era finalmente rivelata diversa da tutte le altre, e seppur Sophie non avesse ancora raggiunto il suo scopo, si stava abbastanza divertendo a combattere per esso.
Daddy Toobl sembrava essere un personaggio alquanto interessante, a parte il momento in cui egli cacciò fuori il noioso discorso sulla purezza del sangue: ogni singolo individuo delle altre Casate non faceva altro che insistere su tale argomento, che era ormai diventato banale. D'altronde, di cosa si poteva discutere con tali persone?
Ed era proprio per questo motivo che il Prefetto dinanzi a lei si rivelò essere molto più interessante di altri Corvonero: aveva recuperato quel punto perso per non aver continuato su quella strada. O forse era solo l'argomento di cui parlavano in quel momento che rendeva tutto più intrigante.


-E dimmi un po’,quanti galeoni mi daresti all’ora?-

Ed ecco che nuovamente perse quel punto acquistato. Che senso aveva quella frase? Voleva fare il simpatico o cosa?
Grazie anche alla breve distanza tra i due, la Serpeverde riuscì a notare sul viso del compagno un sorriso che andava molto sull'ironia. Voleva solo sdrammatizzare, probabilmente. Ed era evidente anche che egli stava prendendo sul serio la richiesta della ragazza.
Decise di ignorare la precedente espressione di Daddy, ed il suo sguardo fu successivamente catturato dal suo gesto nel grattarsi il mento e, il suo sguardo perso nel vuoto, quasi mostrava i pensieri presenti nella sua mente.
Piegò leggermente il capo verso destra, facendo comparire un sorriso diverso dal suo solito.


-Lo so che non permetteresti mai di farmi finire nei guai da sola. So anche che non ti rivolgeresti mai ai "superiori", perché hai già capito tutto di me. E tu sai perfettamente che se non mi accompagni tu, ci andrò da sola.-

Non sapeva nemmeno lei se l'ultima frase pronunciata era effettivamente vera. Sophie non era una ragazza con tanto coraggio, ergo, non era dato sapere se avesse avuto il coraggio di andarci da sola.
Probabilmente.
Guardò negli occhi il Corvonero, con uno sguardo quasi penetrante. Il suo scopo era convincerlo. Voleva vedere se ci sarebbe riuscita, ed era curiosa di vedere cos'avrebbe fatto lui, in quella situazione così difficile.


-E io so per certo che non mi farai andare da sola.-

Finì in questo modo, senza spostare lo sguardo dal viso del giovane.

 
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view post Posted on 1/5/2014, 20:46
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Rimase sconcertato dalla sicurezza mostrata dalla giovane Serpeverde.
Poteva una ragazzina del primo anno essere cosi sicura che lui, uno studente di quinto anno, si sarebbe addentrato nella foresta solo per proteggerla e che non l’avrebbe portata dritta da uno dei tanti Caposcuola?
Leggermente confuso – dato che ai suoi tempi i ragazzi avevano una paura assurda di andare nella foresta proibita ed essere attaccati da un’ignota creatura,mentre ora sembrava facessero a gara a chi dovesse morire per primo e perché sembrava che Sophie lo avesse ben capito caratterialmente- Daddy rimase a fissare la giovane per alcuni minuti in silenzio e disse.

-Penso proprio sia giunto il momento di finire di parlare di questa assurdità.
Non capisci che andare nella foresta è un rischio per te quanto per me?
Si dice che vi siano creature troppo potenti per maghi esperti..Mi consideri un mago esperto?-


Andando con i suoi occhi verdi a fissare la giovane, provò a carpire le sue emozioni.
Sicuramente lei non provava paura e probabilmente mai l’aveva provata.
Quella sensazione di totale ignoranza l’aveva provata anche lui nel suo periodo di imbecillità totale, ma era stata sotterrata a furia di calci e pugni con le diverse creature che aveva incontrato lungo il suo tragitto.
Passandosi una mano nei capelli corti e pieni di gel ,forse unica cosa di tipo babbano che si era portato nel castello assieme i vestiti e le mutande, proseguì con decisione il suo discorso.

-Vorrei che ripensassi sul fatto di andare lì. E’ ovvio che semmai decidessi di andarci ti seguirei- *non vorrei averti sulla coscienza per tutta la vita se crepassi tra le mani di un Acromantula*-.. ma sappi che la vita non funziona cosi. Se non ci fossi stato io stasera saresti morta.-

Senza aggiunger altro rimase a fissare la ragazza.
Si accorse subito di aver fatto un discorso pesante e a dir poco noioso, ma sentiva che doveva far capire alla ragazza come la vita in realtà andasse.
In quei attimi non sentiva di aver paura che la sua spilla gli venisse revocata o di perdere punti per la sua casata,aveva paura solo per l’incolumità della giovane e viziata fanciulla.






Edited by Daddy E. Toobl - 2/5/2014, 12:00
 
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view post Posted on 2/5/2014, 10:05
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Tutto ciò che stava accadendo in quella serata era così assurdo che anche Sophie stessa stentava a crederci.
Non solo quello che stava accadendo, ma soprattutto tutto quello che stava dicendo era assurdo. Cosa le stava passando per la testa? Era veramente così incosciente e dura che si sarebbe addentrata nella Foresta Proibita?
Non poteva, purtroppo, prevedere il futuro, non aveva idea di cos'avrebbe deciso di fare quella notte, ma decise anche in questo caso di lasciare che le cose scorressero, senza pensare due volte.
Ascoltò attentamente le parole del giovane Prefetto, che stava cercando, forse inutilmente, di convincerla a fare un passo indietro e a riflettere sulla decisione che stava per prendere. E l'avrebbe fatto, certo che l'avrebbe fatto.
Ci stava già riflettendo, e anche abbastanza.


-In effetti, Toobl, hai ragione. E' arrivato il momento di smettere di parlare e pensare ai fatti. In poche parole è giunto il momento di andare.-

Quale momento migliore per andare incontro al pericolo? La notte fonda.
La Serpeverde, nei suoi quindici anni di vita, aveva avuto paura molte volte e, doveva ammetterlo, in quel momento l'ansia si stava facendo sentire parecchio.
Le sue azioni erano dettate dall'impulsività, non stava affatto pensando un minimo a quello che avrebbe fatto, stava semplicemente improvvisando.

-...ma sappi che la vita non funziona cosi. Se non c’ero io stasera saresti morta.-

Era talmente ovvio. Lo scopo di Daddy era quello di far cambiare idea alla giovane ragazza, e d'altronde, la spilla che portava in petto lo portava ad intraprendere quella strada, per evitare che qualsiasi studente, della sua Casata e non, finisse nei guai.
Ma Sophie Armstrong aveva la testa dura come la roccia, e non si sarebbe fatta sfuggire quell'occasione.
Superò il ragazzo dalla parte destra per dirigersi verso l'uscita della Torre di Astronomia, cercando di fare attenzione a non toccare nessuno degli aggeggi presenti nella stanza.
Si fermò a pochi passi dall'uscita e si voltò nuovamente verso il Prefetto. Il suo sguardo era allora serio, e forse esprimeva anche un po' di paura mista con ansia.


-Hai paura?-

Una domanda seria, pronunciata a bassa voce e quasi tremante. Non aveva idea del perché gli aveva posto tale domanda. Sapeva perfettamente che egli aveva paura, soprattutto dopo esserci già stato. Forse voleva solo autoconvincersi, di cosa non sapeva. Ma, forse, non avrebbe avuto il coraggio di varcare quella soglia.

 
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view post Posted on 17/5/2014, 20:20
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Rimase in silenzio.
Rimase in silenzio perche sennò si sarebbe alterato. Avrebbe iniziato ad alzare la voce, a sbraitare, e non era la cosa migliore da fare in quel momento.
Come poteva far capire alla giovane che addentrarsi in quel luogo era sbagliato? Come?
Era impossibile convincerla. Più provava a discostarla dall’affrontare la foresta –per di più di notte- e più lei voleva era inamovibile sul fatto di volerci andare.
Rimase in silenzio.
Forse era stato lui a sbagliare. Forse aveva provato talmente tanto a non farla andare in quel luogo che l’aveva convinta lui stesso a fare quell’errore, rendendo quel luogo talmente “proibito” affascinante.

-Vabbè. Andiamo-

Disse stizzito, voltandogli le spalle.
Non fece nemmeno caso alla provocazione di lei. Era risaputo che avesse paura e non gli sembrava giusto spifferarlo ai quattro venti.
Si sentiva stranamente un idiota (cosa insolita eh?). Alla fine la colpa di quello che stava accadendo era la sua e lui doveva porre rimedio, seppur avesse appuntato una spilla sul petto che gli suggeriva di fare il contrario di quello che stava pensando.
Quella spilla luminosa gli diceva di evitare di far entrare in quel luogo Sophie, ma in cuor suo sapeva che se lui avesse fatto cosi lei ci sarebbe entrata di nascosto, da sola.
DA SOLA.
Era quello il motivo principale perché lui si era convinto ad avviarsi in quell’avventura senza arte ne parte.
Sicuramente se lei lo avesse conosciuto pochi anni prima ,lui come un imbecille avrebbe detto di si a quella strana e pericolosa avventura, ma ora non più.
C’erano bestie pericolose e bisognava avere paura.
Rimase in silenzio.
Si girò verso la giovane vicino l’entrata della torre d’astronomia.
Sentiva una leggera brezza soffiare lenta sul suo corpo, spettinandogli leggermente i capelli.
Quella pace, era calma totale. Calma che ben presto si sarebbe trasformata in calamità naturale in quella radura buia e tenebrosa che avrebbe spezzato il loro fiato e forse le loro ossa.
Sorrise, forse tanto per farlo a Sophie, alla fine se dovevano affrontare quella avventura tanto valeva farlo con un leggero sorriso sul volto.
Ben presto tutto sarebbe cambiato in quella sera. L’unica cosa che desiderava era che non finisse in un lago di sangue rosso scarlatto.





 
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