Do or Die, Leah e Zoey

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Leah‚
view post Posted on 1/3/2014, 22:33 by: Leah‚




La sensazione di vittoria durò ben poco: quando la strega nascosta dal buio scagliò un incanto, Leah si rese conto che la sua strategia aveva avuto vita breve. Non era rendendo cieca un'incantatrice che la si rendeva innocua.
Pestò un piede per terra per sfogare la frustrazione, serrando le dita attorno alla bacchetta.

- Dannazione. - Sibilò a denti stretti, consapevole che un linguaggio del genere non si addiceva a una bambina. Ma in realtà niente di quello che stava facendo era adatto a una scolaretta.
Sentì il respiro di Zoey sulla guancia e poi le sue parole, sottili ma ben comprensibili: avrebbe provato a disarmare la strega e le consigliava di usare un Locomotor Mortis.
Tralasciando il fatto - in quel momento non del tutto trascurabile - che non aveva mai provato a usarlo, dubitava di riuscire ad essere efficace, con tutto quel buio. Però continuava a pensare che non aveva nessuna idea migliore: ogni incantesimo che le veniva in mente aveva bisogno di una chiara visuale dell'obiettivo e lei non l'aveva.
Cancellare l'oscurità però le sembrava un'impresa impossibile: non aveva la benchè minima idea di quale incantesimo poter usare.

- Vai. Io scaglio l'incanto subito dopo di te. - Le sussurrò- Ma credo che dovremo farci venire in mente qualcosa di veramente brillante per cavarcela da questa situazione. -
Sentì che Zoey si preparava a scagliare il suo incantesimo e aspettò immobile, senza nemmeno respirare per timore di deconcentrarla.
Quando fu il suo turno, Leah alzò la bacchetta puntandola nella stessa direzione di prima: sperava che la donna non si fosse mossa nel frattempo... e che il buio e la paura non le stessero guidando la mano nella direzione sbagliata. Chiuse gli occhi e richiamò alla mente l'ultima immagine della strega che era riuscita a memorizzare, poi prese un bel respiro e cercò di fondere con essa l'immagine dell'antica statua all'ingresso del British Magic Museum: era un enorme blocco di granito scolpito rozzamente, le gambe erano un'unico monolite privo di scanalature, una massa così compatta, pesante e rigida che era impossibile attribuirle delle articolazioni.
Cercando di dimenticare il vento freddo, il buio e la paura Leah si concentrò sulla fusione delle due immagini: con gli occhi della mente riusciva quasi a immaginare le gambe della donna farsi di pietra, fondersi, bloccarsi, diventare di rigido e inflessibile granito.
Ricostruendo ogni piccolo particolare della scena nella sua mente Leah spostò leggermente il braccio a sinistra e compì lentamente una ellisse partendo dal punto in cui la bacchetta si trovava e immaginando di circondare le gambe dell'avversaria.

- Locomotor mortis. - <i>Disse, scandendo ogni parola con chiarezza e convinzione.
Voleva che le gambe della strega diventassero così pesanti e rigide che un solo movimento l'avrebbe mandata a faccia in giù nella neve.
L'avrebbe fatto, ci sarebbe riuscita. Per sè e per Zoey... e per quel poverino in croce che ora non riusciva più a vedere.


Edited by Leah‚ - 5/3/2014, 21:46
 
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