Do or Die, Leah e Zoey

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Leah‚
view post Posted on 5/2/2014, 23:52




Quando sbucarono nel retrobottega, Leah fu sopraffatta dall'odore aspro del sangue, odore che riusciva a superare il profumo pulito della neve.
Il sapore di sangue nell'aria rallentò i passi di Leah: ma anche se l'odore nauseante e acre entrava nella testa e rendeva i pensieri più confusi, la scena che si presentò ai suoi occhi svoltato l'angolo non lasciava molto spazio a dubbi. C'erano due persone. E una torturava l'altra.

"Abbiamo fatto bene a non perdere tempo." Pensò Leah, deglutendo nervosamente: quel poverino non avrebbe resistito troppo a lungo, visti i rivoli di sangue che si versavano dal suo corpo.
Preoccupata, Leah lo fissò mentre il sangue caldo gocciolava sulla neve lasciando piccoli buchi ed emettendo nuvolette di vapore. Quando la figura avvolta nel mantello sollevò ancora la bacchetta e una nuova ondata di ferite dilaniò il corpo dell'uomo, Leah dovette mordersi le labbra a sangue per non gridare. Non poteva assistere come spettatrice a tutto quel dolore, a quella ingiustizia, a quella follia.
Zoey le parlò, ma lei non stava nemmeno ascoltando: era troppo presa dal trattenersi dal fare qualcosa di sciocco. Avrebbe voluto prendere la bacchetta e puntarla alle spalle dell'aguzzino, ma se l'avesse fatto che incantesimo avrebbe potuto scagliare? Dubitava che un mangialumache sarebbe stato utile davanti a una persona che torturava in quel modo un'altra.
Tremando per la rabbia, il disgusto e la paura, Leah afferrò il braccio di Zoey e senza parlare le fece cenno con il capo di appiattirsi contro la parete del magazzino alle loro spalle, cercando di rendersi più simile allo sfondo avvolgendosi meglio nel mantello scuro. Guardò intensamente la compagna di scuola negli occhi e mosse lentamente le labbra per farsi capire senza emettere suono:

- Non possiamo stare qui senza fare niente. Dobbiamo aiutarlo. - Scandì.
Guardò ancora verso l'uomo sofferente, accasciato sotto il suo stesso peso, e sentì uno strano mix di rabbia e paura montarle rapidamente alla testa. Era una bambina, una bambina maga senza esperienza... e quella persona pareva abile e senza scrupoli: colpirla avrebbe significato solo farsi scoprire e forse farsi colpire. Eppure non riusciva a pensare di lasciar perdere. Le mani le pizzicavano e il cuore le batteva forte. Se fosse stata da sola forse avrebbe agito d'impulso, facendo qualcosa di molto coraggioso e molto sciocco. Per fortuna si era fermata a pensare che Zoey era con lei ed era giusto coinvolgerla, invece che travolgerla con la sua impulsività.

- Proviamo a disarmarla? - Propose Leah muovendo le labbra lentamente.
Fece scivolare lentamente la mano tra le pieghe del mantello, dove teneva la bacchetta, e la strinse, sentendo l'adrenalina aumentare nelle vene. Qualcosa avrebbero dovuto fare: non si poteva assistere ad una scena del genere e rimanere a guardare.
 
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view post Posted on 7/2/2014, 04:03
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Grifondoro VI anno

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Ormai fatta confidenza con il vento e con i suoi reppentini cambi di direzione e velocità, aveva già mangiato una bella fetta della via principale. Il mantello argentato faceva da riparo contro il freddo pungente, gli occhi erano a malapena visibili sotto l' ombra creata dal cappuccio. Le mani erano ben piazzate nelle tasche, al calduccio, per quanto fosse possibile. In quel momento si stava domandando in quale pub potesse dirigersi per bere un bella burrobirra allo zenzero. Teneva ovviamente il capo chinato verso il soffice manto bianco per evitare che qualche fiocco di neve li finisse in un occhio a velocità indescrivibile e fù proprio per questo motivo che non potè che notare una macchia rosso scarlatto che spiccava nel bel mezzo dell strda, a tratti si poteva anche sentire il classico odore ferroso che lo contraddistingueva. Non sembrava provenire da un taglietto da nulla, questo lo allormò. Istintivamente portò la mano alla bacchetta, poco più avanti delle impronte di scarpe, appartenenti almeno ad un paio di persone. Decise di essere veloce, quelle impronte erano sicuramente fresche, con quel tempo non sarebbero durate a lunghe e non voleva rischiare di perdere le tracce, i suoi sensi si erano ormai allertati, cosa ci faceva quella macchia di sangue li? Nessuno sano di mente apparte lui sarebbe uscito con quel tempaccio, forse una rapina? Doveva scoprirlo e per farlo avrebbe seguito le tracce di sangue e le impronte delle scarpe. La queite di quella giornata sembrava volgere al termine.

 
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view post Posted on 9/2/2014, 20:01
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Gli occhi smeraldi brillarono sul viso pallido macchiato di sangue vivo e rappreso, il sorriso brillante e sarcastico si schiuse nonostante le fitte di dolore lancinanti. La voce tremante risuonò comunque sicura e tagliente.

I miei amici stanno probabilmente prendendo a calci quei vermi come te. Mostrati sporca vigliacca!

I muscoli di tutto il corpo si contrassero nuovamente cercando di liberare il corpo da quella posizione forzata ma agirono in maniera vana, come se esso fosse tenuto su da catene infrangibili seppur invisibili.

Non parlerò mai, uccidimi piuttosto!

Udite quelle parole la figura incappucciata si avvicinò velocemente al giovane mago crocifisso, divenne così prossima che i due nasi quasi si toccarono, entrambi potevano udire il fiato dell'altro. Le dita coperte dei guanti accarezzarono lussuriosamente il petto del giovane oramai nudo, la voce parve ora suadente, maliziosa:

Caro Jonathan, sarò sincera, ho sempre avuto un debole per te. Anche ora, completamente indifeso e in mio potere, riesci ad essere così sicuro di te ed affascinante, è davvero un peccato dover giocare uno contro l'altro... avremmo potuto fare grandi cose insieme!

La maschera di morte indossata dalla maga si posò sul viso di Wolf, come a volerlo baciare, nonostante i tentativi da parte del mago di scansarsi.

Mi piacerebbe molto divertirmi con te ma ho un impellente bisogno di risposte. Dimmi dove vi riunite, dimmi chi sono i tuoi compagni lurido cane!

La bacchetta della maga penetrò nel costato del ragazzo appeso inserendosi in uno squarcio aperto sul petto, questa volta Jonathan non resistette ed urlò nuovamente, nutrendo lo spirito sadico dell'aggressore.

Nel frattempo Leah e Zoey assistevano alla scena ben celate, di cosa stavano parlando le figure d'innanzi ai loro occhi? Il grido di dolore arrivò alle orecchie di James che, individuate le tracce di sangue, si era già apprestato a seguirle.

 
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view post Posted on 11/2/2014, 23:09

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Le urla strazianti del giovane parvero placarsi per un attimo, per lasciare spazio alle sue parole, altrettanto sofferte.
Nel momento in cui disse che piuttosto che parlare - a qualsiasi cosa si riferisse - si sarebbe fatto uccidere, Zoey seppe con certezza che sarebbe stato così, alla fine: se non aveva ceduto finora, non l'avrebbe fatto neppure in seguito, probabilmente.
Ma dovevano impedire in qualche modo la sua morte: non se lo sarebbe mai perdonato, altrimenti, e se lo sarebbe portato sulla coscienza a vita, conoscendosi.
Qualunque cosa sarebbe stata meglio che nulla: con questo pensiero, fece mente locale, alla ricerca di qualche incantesimo che avrebbe permesso almeno di distrarre la crudele donna.
Doveva essere qualcosa di istantaneo, e che avrebbe dato loro almeno qualche attimo di vantaggio, se volevano uscire vive da quella spiacevole situazione.
Si rivolse a Leah, mordicchiandosi il labbro inferiore.

- Non credo che disarmarla sia la cosa migliore...è meglio evitare un affronto così diretto. - sussurrò, mentre ricambiava la stretta della compagna; il cuore, nel frattempo, batteva sempre più rapidamente, dando l'impressione di voler uscire dal petto. Iniziava a temere che sarebbero state scoperte proprio a causa di quel battito così forte, simile ad un galoppo.
S'impose di restare calma e mantenere il sangue freddo, ma era difficile per una ragazzina come lei controllare alla perfezione le proprie emozioni, perciò, l'ansia che l'aveva perseguitata sin da quando erano entrate lì dentro, non svanì, anzi, crebbe, e con essa la paura di sbagliare e causare un guaio ancora peggiore.
Però dovevano agire comunque, non c'era dubbio su questo.

- Senti, Leah - sussurrò improvvisamente. - Adesso serra gli occhi. E poi dopo casta qualche altro incantesimo che possa distrarla o confonderla ancora un po'. -
Ormai, le era chiaro cosa doveva fare; aveva scelto qualche incanto utilizzare, e adesso sperava solo che sarebbe servito a qualcosa. Con certezza, sapeva solo che voleva fare tutto ciò che era in suo potere per evitare la morte di quello che sembrava un ragazzo innocente.
Il breve scambio di battute fra quest'ultimo e la sua aguzzina, tuttavia, la incuriosì parecchio: cosa era accaduto, e a cosa si stava riferendo quella donna?
Il successivo grido di dolore lancinante del ragazzo la riscosse dai suoi pensieri, e la spronò a passare all'azione.
Trasse fuori dagli stivali il suo fidato legno di ciliegio, e si apprestò a portare a termine l'incantesimo scelto.

- Chiudi gli occhi adesso. - mormorò rivolta a Leah.
Puntò la bacchetta contro la donna, e con voce sicura e decisa, malgrado il tono non troppo alto per evitare una rapida reazione di questa, pronunciò la formula:

- Lumos Maxima. -, e serrò gli occhi, immaginando una luce accecante scaturire dalla punta della bacchetta e andare a colpire la vista della donna, accecandola, facendole male.
"E ora speriamo solo di non morire."
 
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Leah‚
view post Posted on 12/2/2014, 18:19




Se Leah aveva ancora qualche dubbio nel voler aiutare il malcapitato giovane, davanti alle sue parole coraggiose non ne avrebbe avuto più nessuno. Rimanere così determinati anche davanti al dolore non era cosa da tutti e Leah ammirava infinitamente chi riusciva a sacrificarsi per gli altri… forse perchè lei sapeva che non ne sarebbe capace.
Sentì Zoey avvicinarsi e sussurrarle di chiudere gli occhi e di aiutarla, distraendo in qualche modo l'aguzzina.
Leah ebbe un moto di nervosismo quando si rese conto che Zoey non aveva intenzione di disarmarla, ma a pensarci bene forse il suo era stato un atteggiamento troppo impulsivo: chissà quanto era potente quella donna… probabilmente il maldestro expelliarmus di una bambina al primo anno non le avrebbe fatto neanche il solletico.
Forse l'unica arma che avevano ancora dalla loro parte era il fatto di non essere state notate: i due adulti sembravano troppo presi dalla loro battaglia per accorgersi delle due nuove arrivate e l'effetto sorpresa poteva essere la loro arma vincente, più di ogni incantesimo.
Decise di lasciare a Zoey il primo passo: era certa che fosse molto più determinata, esperta e coraggiosa di lei, essendo una Grifondoro al secondo anno.

- D'accordo. - Le mormorò.
Obbediente chiuse gli occhi nel momento in cui la ragazza glielo sussurrò: conosceva gli incanti di luce e se Zoey ne voleva usare uno - specie il più potente - avrebbe fatto meglio a evitare di esserne accecata… anche perchè con tutta quella neve che li circondava l'effetto avrebbe potuto essere devastante.
In quel momento capì che la strategia della sua amica non era niente male: rendere la donna incapace di capire chi l'avesse attaccata le impediva di vedere che erano due ragazzine quasi innocue. E forse lei poteva fare ancora di più: poteva illuderla che di gente ce n'era altra, che proveniva da altri posti… e che magari era anche tanta.
Non sapeva se un solo incanto avrebbe potuto fare tutto quello, ma tentare non era sbagliato. Si sarebbe sentita una codarda a non provarci, soprattutto dopo aver visto con quanto sprezzo del pericolo l'uomo aveva affrontato la sofferenza per proteggere i suoi alleati.
Mentre teneva gli occhi chiusi e sentiva Zoey muoversi al suo fianco per scagliare l'incantesimo, Leah prese un lungo respiro, avvertendo il freddo odore della neve e quello acre del sangue. Serrò gli occhi per rimanere concentrata e sfilò lentamente la bacchetta dalla tasca interna del mantello, puntandola ad occhi chiusi davanti a sè, verso l'estremità opposta del retrobottega, tra gli alberi che facevano da sfondo alla scena. Li aveva osservati a sufficienza quando era arrivata per riuscire quasi a rivederli con gli occhi della mente: il pino nano in prima fila e gli altri dietro, una confusa macchia di bianco e di nero. I passi sarebbero arrivati da lì e sarebbero stati tanti e rumorosi.
Sarebbe riuscita a farli avvertire nonostante l'ululio del vento e il fischiare dei turbini di neve.
Ci sarebbe riuscita.
Stringendo le dita attorno alla bacchetta ripensò al viso dolorante del ragazzo e alla donna che gli infilava la bacchetta nel costato. Si accorse che consueto mix di rabbia e determinazione le scorreva nelle vene e Leah si concentrò per convogliarlo nella bacchetta, alimentando la sua voglia di scagliare l'incanto nel migliore dei modi. Avrebbe voluto gridare, ma non voleva farsi scoprire, così - tenendo la bacchetta ferma davanti a sè e immaginando con chiarezza l'effetto che desiderava creare - pronunciò l'incantesimo chiaramente, ma sottovoce.
- Distrao. -
Sperava davvero di essere riuscita a dare al giovane una mano e di non aver incasinato tutto con la sua scelta. Ma soprattutto sperava di non aver messo nei guai la sua amica, che tanto coraggiosamente si era esposta per prima.
 
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view post Posted on 15/2/2014, 13:23
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Grifondoro VI anno

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James stava camminando a passo alto, cercando di seguire le tracce di sangue, bacchetta alzata, sensi allertati, qualcosa non lo convinceva. Poi un urlo squarciò il silenzio, ormai anche il vento sembrava essersi arreso a quella situazione al quanto strana. All' istante James scattò in avanti per quanto fosse possibile, qualcuno era in pericolo. Il braccio sinistro era alto quasi contro la fronte, per cercare riparo per il viso contro quei fiocchi di nevi diventati quasi schegge. Era quasi sicuro di essere nella direzione giusta, quell' urlo proveniva da li vicino, fece per svoltare l' angolo e la scena a cui dovette assistere fu quasi raccapricciante. Un uomo seminudo crocifisso sicuramente tramite la magia. Molto sangue intorno al suo patibolo, sicuramente si trattava sicuramente di tortura...Un aguzzino ai suoi piedi, non riuscì a distinguere la figura, notò solamente la sua corporatura, ovviamente non riuscì a notare neanche le due ragazzine presenti in quel momento. Istintivamente fece per nascondersi dietro il muro che aveva appena svoltato, sperando di non essere stato captato. Aveva bisogno di agire velocemente ma comunque sfruttando l' effetto sorpresa. Poggiò le spalle contro il muro, respirò profondamente per pensare meglio come agire. Poi, idea. Rendersi invisibili poteva essere un punto di vantaggio. Puntò la bacchetta contro di se, tenendola saldamente tra le dita, nella propria mente invece enunciò la formula magica dell' incantesimo.
*Seoccùlto*
Evitando di pronunciare la formula magica sarebbe stato più facile per lui rimanere anonimo agli occhi altrui.

 
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view post Posted on 15/2/2014, 17:31
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Un tenebroso silenzio seguì le ultime parole della torturatrice, una quiete fedele e determinata di chi mai avrebbe tradito la sua causa e i suoi ideali, l'oblio di chi stava per perdere la pazienta e compiere la mossa fatale.

Non mi lasci scelta...

Disse la maga con tono sorprendentemente amareggiato. Fece per sollevare la bacchetta, pregustando il lampo verde che tutto prendeva e nulla dava...

*Avada...*

Volse la testa di scatto verso sinistra, verso quegli abeti imponenti che la riparavano parzialmente dalla bufera. Un rumore di passi, ne era sicura, l'aveva distratta. Senza muovere altro che il volto, esaminò per un istante la zona attraverso la maschera e poi qualcos'altro attirò di nuovo la sua attenzione. Vide la neve brillare di fianco a lei in quello che pareva un inaspettato bagliore. Ruotò istintivamente di centoottanta gradi e fu costretta a ritrarsi coprendo il viso con la mano, accecata da un bagliore che proveniva dal vicolo che dava accesso al retro bottega. Anche il ragazzo crocefisso venne abbagliato, ma si abbandonò ad un sospiro di sollievo: qualcuno l'aveva trovato, peccato non sapesse si trattasse di due bambine.

MALEDIZIONE!!! Obscurum!

Spaventata e sorpresa dall'inaspettata e funzionale collaborazione delle due ragazzine, la mangiamorte corse subito ai ripari. Dopo aver puntato la bacchetta verso l'alto e ruotato il polso verso destra una sola volta, tutto attorno ai presenti divenne buio pesto, tutti tranne lei. Avrebbe atteso solo qualche istante per recuperare la vista e poi avrebbe cercato ed ucciso chi si era permesso di interromperla.

Poco più in là James sparì tra la neve e nell'oscurità: nessuno in quell'istante avrebbe potuto scovarlo. I suoi occhi intercettarono le due ragazzine nascoste dietro la parete, che diamine stavano combinando? Aveva osservato la scena e probabilmente realizzato quanto appena accaduto.

 
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view post Posted on 18/2/2014, 20:34

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Le cose si stavano mettendo decisamente male.
Forse si erano esposte troppo, stavano correndo un pericolo inutile?
In fin dei conti, erano solo poco più che delle bambine, cosa potevano contro una strega probabilmente esperta in Magia Oscura?
"Tentare è pur sempre meglio che non far nulla e guardare morire qualcuno di...uhm, presumibilmente innocente.", pensò, deglutendo; se non altro, il suo Lumos Maxima era riuscito ad abbagliare la donna, anche se per pochi istanti.
Però, la sua reazione fu quasi immediata, e castò un altro incantesimo, in seguito al quale, calò il buio.
Senza pensare, afferrò il braccio di Leah, come per accertarsi che con le tenebre lei non fosse sparita; sicuramente, la strega stava soltanto aspettando di mettere le mani su chi aveva intralciato i suoi piani, per poi sottoporlo ad una fine sofferta e sicura.
Fu in quel momento che si sentì impotente al massimo, in trappola, e perduta: non sarebbe passato molto tempo, prima che la donna le avesse trovate e "punite" a suo modo.
Ma stava davvero per finire così? Era decisa ormai la loro sorte?
"N-no...", deglutì ancora, e sentì il legno di ciliegio caldo fra le sue dita. Guardò in direzione di Leah: non poteva neppure lasciare che succedesse qualcosa anche a lei, non voleva.
Era ora di farsi coraggio e reagire in qualche modo.
"Qualunque cosa è meglio di niente."
Strinse la bacchetta, e mirò al punto in cui la donna si trovava prima che si facesse tutto buio.
Poi, prendendo un respiro profondo, come per auto-infondersi coraggio, fece roteare il polso in senso orario, e, muovendo la bacchetta da destra verso sinistra; proprio mentre iniziava a compiere questo movimento, pronunciò la formula, a voce bassa, ma chiara e decisa:

- Fumos. - , e immaginò una nuvola di fumo che andasse ad estendersi proprio davanti alla testa della donna, che le celasse la visuale e la bloccasse almeno per un poco.
Si mordicchiò il labbro e attese; era certa che Leah non sarebbe stata con le mani in mano neppure lei, e l'avrebbe seguita con un secondo incantesimo.
 
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Leah‚
view post Posted on 20/2/2014, 21:46




Leah non sapeva se era fortuna, abilità o solo una coincidenza, ma a quanto pareva erano riuscite a risparmiare altre sofferenze al giovane mago in croce. Non aveva fatto in tempo a fare neanche un piccolo sospiro di sollievo, però, che il riverbero della luce riflessa dalla neve fu sostituito da una oscurità così densa e pesante che Leah temette di essere diventata improvvisamente cieca.
"Dannazione" Pensò.
Proprio non si era aspettata che la strega avrebbe reso loro pan per focaccia accecandole esattamente come avevano maldestramente tentato di fare con lei.
Sentì Zoey cercare il suo braccio nel buio e stringerlo. Leah posò la propria mano su quella della compagna di scuola stringendola con empatia, cercando di rassicurarla sebbene sentisse le ginocchia sempre più deboli. Si costrinse a sbattere le ciglia nel buio, cercando disperatamente di snebbiare la mente: tra la paura e l'incertezza si sentiva sempre più confusa.
Ma certo, confusa.
Avrebbe voluto parlare con Zoey per mettere a punto una mezza specie di piano derivato da quell'intuizione, ma non poteva più farlo semplicemente facendole leggere il labiale, ora che l'oscurità aveva preso possesso del retrobottega. Di agire da sola non se ne parlava, non coordinarsi avrebbe potuto metterle ancora più in pericolo di quanto non fossero già.
Doveva trovare un altro modo per comunicare con lei, per poterle parlare senza essere udita.... o per lo meno compresa.
Chiuse gli occhi - da dietro le palpebre chiuse le pareva più semplice immaginarsi la scena così come l'aveva lascaita - e tese la bacchetta davanti a sè, lì dove ricordava la figura incappucciata della terribile strega. Si concentrò trattenendo il respiro per cercare di avvertire i passi della donna, per colpirla anche se si fosse spostata, e inspirò. Strinse le dita attorno alla bacchetta, mentre l'altra mano si chiudeva in un pugno. Riusciva a sentire il respiro di Zoey accanto a sè e cercò di convogliare ogni singola goccia della sua energia mentale nella bacchetta: non era una gran studiosa, ma si ricordava abbastanza delle lezioni di incantesimi da sapere che la forza mentale di un mago poteva fare la differenza in ogni incanto. Sperava che, se si fosse concentrata a sufficienza, il suo incantesimo sarebbe durato abbastanza da dare loro il tempo di discutere sul da farsi. Espirò pronunciando l'incanto in un soffio.
- Muffliato. - Sibilò, sperando che Zoey l'avesse sentita e avesse intuito cos'aveva fatto pur senza vederla.
 
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view post Posted on 23/2/2014, 16:14
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Grifondoro VI anno

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Se l' incantesimo avesse funzionato James sarebbe riuscito a tenersi celato dagli occhi dell' aguzzina, aveva appena finito di castare l' incanto quando un susseguirsi di fatture riportarono la sua attenzione sul centro della scena, una luce accecante, poi subito di nuovo la normalità. Cercò con gli occhi di intercettare l' origine di quel macello, ed eccole la, due ragazzine, nascoste a più di qualche metro da lui, sicuramente studentesse del castello, anche se non poteva dirlo con certezza. Stavano giocando con il drago! Da un lato la sua preoccupazione per la loro inclumità crebbe a dismisura in un piccolo frangente, dall' altro invece ammirava quel genere di comportamento sconsiderato, perchè lo ripotava ai cari vecchi tempi, quando per lui era più importante agire che pensare. Ma quella, non era la situazione in cui poteva permettersi un simile comportamento. Una mossa sbagliata sarebbe potuta pesare sulla vita di una di loro. Decise di attendere, voleva vedere cosa la donna avrebbe fatto, per il momento lui poteva esser sicuro sul suo stato di allerta. Cosa era meglio fare? Sicuramente attendere, doveva essere sicuro che la strega fosse distratta, probabilmente infastidita dall' accaduto si sarebbe data alla caccia di chi aveva messo il bastone fra le sue ruote, così avrebbe potuto agire indisturbato per poi dare il tempo alle due novelline di mettersi al riparo e salvare quel poveraccio appeso come un salame. Chi era? Cosa lo rendeva tanto importante da metterlo in una situazione così drastica e fatale. Doveva scoprirlo. James decise di assottigliare ancor di più la sua presenza, alla vista ormai era immune, ora doveva pensare al senso dell' udito. Un incanto particolare avrebbe permesso ai suoi passi di essere leggiadri come quelli di un felino.
Nonostante fosse un incanto standard, il grifondoro volle metterci gran parte della sua abilità e concentrazione per castarlo. Puntava molto su effetto e durata. Con i piedi parallelli e la bacchett che indicava un punto immaginario tra di essi, nella sua mente pensò intensamente alla formula magica.
*Felpato!*
Con un incantesimo non verbale l' accento che in quel caso capitava sulla lettera “a” non erano udibili ovviamente, ma era sicuro dell' ottima esecuzione, anche perchè nella sua mente era ben nitida l' immagine dei cuscinetti che gli sarebbero comparsi sotto le piante dei piedi. La cosa che però ancor di più l' importava era la durata di quell' incantesimo. Voleva avere il tempo di spostarsi per raggiungere un punto strategico e poi attaccare da li.
Spinto da una voglia di giustizia, da una sete irrefrenabile di conoscenza e soprattutto dal desiderio di mettere in salvo quelle piccole coraggiose inscoscenti, James era pronto all' azione.

 
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view post Posted on 23/2/2014, 16:56
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Il Fato

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Altri quattro incanti vennero castati in quei pochi e confusi secondi che seguirono la caduta del buio pesto sulla scena. Mentre la vista della Mangiamorte ritornava sempre più acuta, quella delle due ragazzine e di James non pareva trovare alcuna utilità nella più profonda oscurità.

Piccole, ma non per questo stupide, la Grifondoro e la Tassorosso erano riuscite a trovare nel loro piccolo bagaglio di esperienza i giusti incantesimi per riuscire, quanto meno, ad impedire alla donna di uccidere la sua vittima e, allo stesso tempo, di non essere scoperte. Una nube di fumo comparve all'improvviso attorno alla maga oscura, impedendole di vedere oltre ad un raggio di due metri, nello stesso tempo, una cappa di silenzio cadde attorno a Leah e alla sua compagna, creando un luogo sicuro dove parlare senza essere scoperte. Efficace si rivelò anche l'incantesimo del veterano dell'ES che ora poteva muoversi tra la neve sicuro di non fare rumore.

Ciò che i tre non avevano considerato era il fatto che la Mangiamorte possedesse una serie di assi nella manica inaspettati. Volta nuovamente la bacchetta verso il cielo ella eseguì la sua mossa:

*Homènum Revèlio*

Fu così che quattro fili magici comparvero dal suo legno, sparendo nel fumo di fronte a lei. Un nastro blu elettrico si mosse in direzione della vittima crocefissa legandosi alla sua ombra, un nastro scarlatto e uno dorato, viaggiarono insieme in direzione opposta fino a raggiungere le ombre di Leah e Zoey, un ultimo nastro, rosso fuoco come quello della Grifondoro, si congiunse infine a quella di James.

Ora la maga sapeva, sapeva con quanti nemici aveva a che fare.

 
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view post Posted on 26/2/2014, 18:07

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"Okay, è stato bello. Sto per morire.", fu il suo primo pensiero, quando la strega Oscura castò l'incantesimo che le avrebbe permesso di capire con quanti "ostacoli" aveva a che fare.
Quello non era un gioco, e adesso stavano per rimetterci la pelle.
Eppure, nonostante tutto, nonostante si sentisse già spacciata, pensò che, se proprio sarebbe dovuta morire, era contenta di andarsene con la consapevolezza di aver tentato di aiutare qualcuno senza tirarsi indietro.
Zoey non poteva esserne certa, ma credeva che anche Leah la pensasse allo stesso modo.
"Ma non puoi già fare come se fossi già morta!", trillò la sua vocina interiore, indispettita; di colpo realizzò che non ci avrebbe rimesso solamente lei, ma anche la sua compagna, e e quello non poteva permetterlo; avrebbe dovuto continuare a lottare, in ogni caso.
"Io sono una Grifondoro, e i Grifondoro non si danno mai per vinti."; strinse la bacchetta come se da essa fosse dipesa la sua sorte. E in un certo senso, era proprio così. Doveva giocare bene le (poche) carte che aveva, finché era possibile.
Nel frattempo, dalla bacchetta della strega erano scaturiti dei nastri ciascuno di diverso colore per ognuno dei presenti; ecco un nastro dorato di Leah, uno scarlatto per lei, e uno blu che raggiunse il giovane crocifisso. Poi, a sorpresa, uno rosso, dello stesso colore del suo, andò a raggiungere l'ombra di qualcuno di cui, fino a quel momento, non si era accorta. Tentò di voltarsi, ma il buio non le permise di vedere chi fosse; sperò soltanto che non fosse un pericolo per loro due.
Si mordicchiò il labbro, pronta per lanciare l'incantesimo che aveva designato; prima, però, si sporse verso Leah, per renderla partecipe delle sue intenzioni, contando sul fatto che il Muffliato avrebbe protetto e celato le sue parole.

- Io...tento di castare un Expelliarmus. Se ottengo l'effetto che desidero, potresti provare con un Locomotor Mortis o qualcosa di simile...se il gioco riesce, le sarà complicato recuperare la bacchetta. Almeno per qualche istante. - precisò, mentre il cuore le galoppava nel petto, per la tensione accumulata e la forte ansia che la opprimeva.
Si impose di mantenere un briciolo di calma, e, traendo un lungo sospiro quasi per tranquillizzarsi, si accinse a compiere il movimento che l'incanto prevedeva. Portò la mano con cui teneva la bacchetta all'altezza del naso, e, con voce ferma, mantenendo però un tono basso, pronunciò la prima parte della formula:

- Ex...- , e poi distese il braccio verso il punto da cui aveva visto i nastri che li avevano identificati provenire, presupponendo ci fosse la bacchetta della strega; contemporaneamente, procedette col resto della formula.
-...pelliarmus! -
Aveva cercato di compiere il tutto con la massima rapidità, senza però tralasciare particolari o dettagli che, in momenti come quello, avrebbero potuto esserle fatali.
E anche l'oscurità e le tenebre che celavano tutto quanto avrebbero potuto esser loro fatali, poco ma sicuro: per questo motivo, Zoey aveva dovuto castare l'incantesimo basandosi sulla direzione da cui erano partiti i nastri colorati che le avevano raggiunte, contando sul fatto che, poco più indietro, dovesse esserci anche un polso umano con tanto di bacchetta.
Stavano brancolando nel buio, praticamente, eppure non volevano saperne di rinunciare. Anche perché, o rischiavano, sbagliando comunque, oppure potevano darsi già per spacciate.
Meglio lanciare incanti alla cieca, quindi, che arrendersi all'inevitabile.
Sospirò ancora, attendendo di conoscere l'esito della sua azione; voleva vedere volare l'arma di quella donna così crudele e sadica. Sarebbe stata una magra consolazione per tutto il male che le aveva visto infliggere in quel poco tempo.


Edited by ~ Zoey. - 8/3/2014, 10:21
 
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Leah‚
view post Posted on 1/3/2014, 22:33




La sensazione di vittoria durò ben poco: quando la strega nascosta dal buio scagliò un incanto, Leah si rese conto che la sua strategia aveva avuto vita breve. Non era rendendo cieca un'incantatrice che la si rendeva innocua.
Pestò un piede per terra per sfogare la frustrazione, serrando le dita attorno alla bacchetta.

- Dannazione. - Sibilò a denti stretti, consapevole che un linguaggio del genere non si addiceva a una bambina. Ma in realtà niente di quello che stava facendo era adatto a una scolaretta.
Sentì il respiro di Zoey sulla guancia e poi le sue parole, sottili ma ben comprensibili: avrebbe provato a disarmare la strega e le consigliava di usare un Locomotor Mortis.
Tralasciando il fatto - in quel momento non del tutto trascurabile - che non aveva mai provato a usarlo, dubitava di riuscire ad essere efficace, con tutto quel buio. Però continuava a pensare che non aveva nessuna idea migliore: ogni incantesimo che le veniva in mente aveva bisogno di una chiara visuale dell'obiettivo e lei non l'aveva.
Cancellare l'oscurità però le sembrava un'impresa impossibile: non aveva la benchè minima idea di quale incantesimo poter usare.

- Vai. Io scaglio l'incanto subito dopo di te. - Le sussurrò- Ma credo che dovremo farci venire in mente qualcosa di veramente brillante per cavarcela da questa situazione. -
Sentì che Zoey si preparava a scagliare il suo incantesimo e aspettò immobile, senza nemmeno respirare per timore di deconcentrarla.
Quando fu il suo turno, Leah alzò la bacchetta puntandola nella stessa direzione di prima: sperava che la donna non si fosse mossa nel frattempo... e che il buio e la paura non le stessero guidando la mano nella direzione sbagliata. Chiuse gli occhi e richiamò alla mente l'ultima immagine della strega che era riuscita a memorizzare, poi prese un bel respiro e cercò di fondere con essa l'immagine dell'antica statua all'ingresso del British Magic Museum: era un enorme blocco di granito scolpito rozzamente, le gambe erano un'unico monolite privo di scanalature, una massa così compatta, pesante e rigida che era impossibile attribuirle delle articolazioni.
Cercando di dimenticare il vento freddo, il buio e la paura Leah si concentrò sulla fusione delle due immagini: con gli occhi della mente riusciva quasi a immaginare le gambe della donna farsi di pietra, fondersi, bloccarsi, diventare di rigido e inflessibile granito.
Ricostruendo ogni piccolo particolare della scena nella sua mente Leah spostò leggermente il braccio a sinistra e compì lentamente una ellisse partendo dal punto in cui la bacchetta si trovava e immaginando di circondare le gambe dell'avversaria.

- Locomotor mortis. - <i>Disse, scandendo ogni parola con chiarezza e convinzione.
Voleva che le gambe della strega diventassero così pesanti e rigide che un solo movimento l'avrebbe mandata a faccia in giù nella neve.
L'avrebbe fatto, ci sarebbe riuscita. Per sè e per Zoey... e per quel poverino in croce che ora non riusciva più a vedere.


Edited by Leah‚ - 5/3/2014, 21:46
 
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view post Posted on 4/3/2014, 13:02
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Grifondoro VI anno

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James venne colto alla sprovvista, per un attimo pensò di essere stato colpito dal raggio di un incantesimo, ma era impossibile, lui era ancora celato agli occhi della donna, questo particolare però non negò alla stessa un modo per individuare chi stava rovinando i suoi piani. Un nastro dello stesso colore della sua casata raggiunse in pochi secondi la sua ombra, ora la donna aveva una buona occasione per scovare tutti e tre. Il sangue freddo del grifondoro però non cessò di essere tale. Aveva bisogno ancora di una distrazione per quella maledetta aguzzina, dopo di chè l' avrebbe affrontata bacchetta contro bacchetta. Per il momento la sicurezza delle due ragazzine era la priorità! Il loro avversario si stava affidando ad incantesimi molto potenti, questo poteva farlo anche James, il suo arsenale ne era pieno, ma non era ancora il momento, l' esperienza insegnava che anche un incantesimo studiato al primo anno se utilizzato correttamente e al momento giusto poteva mettere in difficoltà un mago capace. Avrebbe utilizzato l' incanto “Dominusterra”.La sua intenzione era quella di provocare una scossa di terremoto abbastanza forte da far perdere equilibrio e bacchetta alla donna, ma allo stesse tempo abbastanza circoscritto da non coinvolgere terzi, lui meno che meno. Socchiuse gli occhi, respirando a fondo e cercando di incanalare energia e concentrazione nella sua bacchetta.
Primo respiro profondo.
Focalizzò bene la posizione della strega e il raggio intorno a lei che doveva essere compreso nell' effetto dell' incantesimo, almeno un paio di metri.
Secondo respiro profondo.
Cercò l' equilibrio appoggiando bene la schiena contro il muro e i piedi ben saldi a terra.
Terzo respiro profondo.
Eseguì con la bacchetta prima un cerchio e poi un semicerchio in senso orario. Nella sua mente pronunciò la formula magica, rimarcando a lungo la “o” che avrebbe determinato intesità e durata dell' incanto.
*Doooooooooominusterra!*
Ora non restava che aspettare.

 
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view post Posted on 14/3/2014, 21:19
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Il Fato

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La terra tremò all'improvviso sotto i piedi della Mangiamorte, una scossa potente e lunga una decina di secondi che la costrinse ad accovacciarsi, per mantenere l'equilibrio, a sforzarsi per mantenere il controllo sulla sua vittima ma che le permise di capire che c'era qualcuno in quel retrobottega potente almeno quanto lei.

I raggi di luce che collegavano la bacchetta della giovane alle ombre dei presenti brillarono nel buio ma nonostante ciò essi non permisero alle due adolescenti di affinare la mira: i due incantesimi andarono a vuoto, mentre la nube di fumo che si era posta come ostacolo visivo tra lei e i presenti si dissolveva.

Un sorriso sadico si dipinse sul volto della donna, non visibile perchè tuttavia coperto dalla maschera.

*Veritas*

La situazione si fece improvvisamente chiara di fronte ai suoi occhi in seguito al moto circolare della sua bacchetta: James, assisteva direttamente di fronte alla maga al suo smascheramento, Leah e Zoey osservavano da una posizione leggermente defilata.

Potter! Ci avrei potuto scommettere.

Sbottò irata e frustrata nello stesso tempo.

Sei passato da Caposcuola a Baby Sitter?

Concluse ghignando riferendosi alle ragazzine che però non degnò di uno sguardo.

 
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