A caccia di vampiri, Aberdeen, Scozia

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 30/3/2014, 19:12
Avatar

A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

Group:
Member
Posts:
6,550

Status:


Non appena lei e Persefone ebbero fatto la loro ordinazione, l’oste si allontanò, sulle labbra ancora l’approvazione manifestata. Sbuffò: chiunque avrebbe detto quelle parole, anche se avessero ordinato qualcosa di immangiabile. Non le era servito troppo tempo per farsi un’idea di quel tipo come di uno che volesse guadagnare senza, possibilmente fare troppa fatica. E loro gli avevano servito l’occasione su un vassoio d’oro. Ma proprio per quello, perché recuperare due bicchieri di vino era una cosa rapida, lei aveva poco tempo. Si chinò quindi in direzione dell’amica, rifilandole un’occhiata storta:
-Motivi accademici? Cos’hai in mente? Io e l’improvvisazione andiamo poco d’accordo…- Le sarebbero bastate due parole, giusto per essere certa di non dire stupidaggini totalmente fuori tema. Più che altro perché non credeva affatto che Persefone avrebbe chiesto “Senta, devo studiare i vampiri, non è che c’è una colonia da queste parti?” No, decisamente non era il tipo, per quel poco che la conosceva. E in ogni caso, se anche le fosse venuto in mente di fare una domanda del genere, ci avrebbe pensato lei a darle una preventiva botta in testa onde evitare di generare panico e rendere troppo manifeste le loro intenzioni. Non conosceva affatto Aberdeen, non aveva idea di come i suoi abitanti convivessero con quella colonia. Se ci convivevano. E non aveva intenzione di scoprirlo all’interno di una taverna affollata, non quando buona parte degli avventori le stava ancora fissando, quantomeno. Nel frattempo, l’oste si era avvicinato al bancone, preparando le bevande che avevano richiesto. Ci mise, per sua fortuna più tempo del previsto. E quando lo vide tornare, capì anche il motivo: oltre al vino, aveva anche preparato un vassoio pieno di cibo. Un vassoio che fluttuava davanti a lui. Ok, in quel locale almeno il proprietario conosceva la magia. E quasi sicuramente anche i clienti, altrimenti il tizio non avrebbe rischiato di farsi vedere in maniera così palese. Da un lato era un bene, almeno se avessero parlato di vampiri, nessuno le avrebbe guardate come se fossero state pazze. O forse sì, ma per motivi diversi almeno. E non avrebbero dovuto nascondere la loro stessa natura. Ascoltò le sue parole restando in silenzio, non potendo fare a meno di ritorcergli contro, mentalmente, una delle sue domande *Già, quali interessi accademici ha un’anonima cittadina la cui unica attrattiva è una comunità di vampiri di cui non si sa quanti siano a conoscenza?* Ma non avrebbe fatto quella domanda ad alta voce, si sarebbe limitata a lasciare l’onore della risposta a Persefone: lei di certo aveva già in mente qualcosa… o almeno, lo sperava. Ma prima che si potesse dare una qualsiasi risposta, una frase la colpì: era davvero un semplice consiglio, come voleva apparire? O si trattava di un avvertimento? O ancora, di una minaccia neanche troppo velata? Come avrebbe dovuto interpretarla? Avrebbe voluto rispondere tirando in ballo la scusa della zia, ma sentì che avrebbe cozzato con la scusa tirata fuori da Persefone, per cui preferì tacere. Si augurava soltanto che l’amica continuasse ad apparire tranquilla e spigliata come sembrava in quel momento.
 
Top
Persefone D. Bennet
view post Posted on 3/4/2014, 12:39




Ma cosa mi era saltato in mente?!
Avevo agito d'istinto forse. Ma nemmeno tanto. Il mio atteggiamento, ogni mia singola parola avevano uno scopo, erano volte alla comprensione del luogo ed all'intento di catalogare le persone presenti all'interno. E soporattutto...Soprattutto volevo capire se l'oste potesse essere fonte di informazioni.
In un certo senso, quindi, avevo raggiunto lo scopo che mi ero prefissata. Prima di tutto la Magia...Eravamo in una locanda per "Non Babbani"...E questo già non mi piaceva molto. Chissà perchè, ingenuamente avevo quasi sperato si trattasse di un'innocua trattoria priva di qualsiasi traccia di magia. In tal modo, le figure piuttosto losche intorno a noi, avrebbero potuto essere neutralizzate con una certa semplicità qualora ve ne fosse stato bisogno...Ma nel caso presente, la faccenda sarebbe stata un tantino più complicata.
Una voce nel mio cervelletto chiedeva perchè mai avrei dovuto combattere...Nessuno si era mostrato ostile...Fino a quel momento. Quindi...Perchè ponderare tale possibilità?
Bah...Forse perchè stavamo cercando una comunità di vampiri e questo già non mi faceva saltare di gioia. Era risaputo che questi ultimi fossero Filo-"Tu-Sai-Chi". Almeno questo era quello che si diceva...Per natura dediti al'oscurità e volti ad esser cacciatori, era certamente più allettante servire la causa di...Lui...Piuttosto che quella del Ministero. E il sacrificio di alcuni vampiri o di un solo vampiro - come accennato da Caroline -, sebbene per mano dei seguaci di Colui che non deve essere nominato, non poteva sovvertire le leggi della Natura...No?
Tutti pensieri personali, opinioni che speravo potessero essere in qualche modo smentite. Ma non riuscivo, non riuscivo a liberarmene al momento.
Ed ecco la ragione delle mie assurde e superficiali parole. Volevo vedere quanto la mia teatrale civetteria e le mie affermazioni poco realistiche potessero turbare, infastidire, incuriosire o semplicemente attirare l'oste.
E quello sguardo un pò perplesso, insieme alle parole che l'uomo avrebbe pronunciato una volta fatto ritorno con due buoni bicchieri di vino e piccoli cibi gustosi, mi avrebbero spinta a proseguire per la strada intrapresa. Da qualche parte dovevamo iniziare. Farlo in modo subdolo non mi sembrava opportuno. Eravamo nella tana del predatore. Buono o cattivo che fosse, era pur sempre un predatore. Ed un predatore doveva essere rispettato.
Era quindi opportuno che io ridimensionassi le mie parole e mostrassi un certo riguardo.
Il tempo di preparazione della nostra ordinazione, aveva dato modo a Caroline di chiedermi quali intenzioni avessi. Ebbene, non ero certa delle mie intenzioni, ma qualcosa avrei dovuto pur dire per evitare che lei mi massacrasse con le sue delicate manine. Avevo agito senza concordare niente. Ma era necessario improvvisare un pochino, poichè avevo capito oramai che anche lei non fosse poi così informata e sicura del colloquio che avremmo dovuto avere.
Vediamo se possiamo carpire qualche informazione...Quello è un mago...Avrei giurato non lo fosse...Ingenuamente pensavo si trattasse di un locale meno...magico...E ormai che siamo qui per ballare...Balliamo.
Il tempo di sussurrare poche parole e l'oste fece ritorno. E con lui si presentarono nuove domande e...Un avvertimento...
Mi deve scusare se in qualche modo sono apparsa un tantino...
Un tantino?! Superficiale? Sciocca? Civettuola?...Lasciai cadere la frase e proseguii giungendo al punto, mantenendo il tono della voce piuttosto basso nella speranza di non esser udita nè ascoltata da chi vi era intorno a noi.
Se vi fosse in realtà un appuntamento ma non si conoscesse il luogo di incontro opportuno, crede che questo potrebbe essere il posto sbagliato per esser ricevute? Conosce loco più...adatto?
Certamente! Poteva dirsi una taverna luogo adatto? Ma mai lasciare inespresse anche le ovvietà...Non avevo capito nulla sino a quel momento! Credevo si trattasse di taverna babbana e non lo era...Dunque poteva anche essere il luogo giusto!
Sorseggiai il vino, cingendo il calice con la mano sinistra. Chissà perchè, la mano destra stringeva sempre la bacchetta sotto il cappotto, ben celata per non apparire diffidente o inopportuna più di quanto già fossi stata fino a quel momento.
Mi ero esposta, sì, mi ero esposta fin troppo, ma realisticamente era necessario avere un punto di partenza. Se l'oste avesse chiuso ogni possibilità di dialogo, non avremmo perso nulla. Del resto, non avevamo nulla in mano.
Ma se solo ci avesse dato qualche piccola indicazione (del resto già lo aveva fatto con l'avvertimento che suonava anche una minaccia neanche troppo velata), avremmo potuto far qualcosa.
Non guardai Caroline...

 
Top
view post Posted on 5/4/2014, 19:28
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,195

Status:


L’uomo panciuto si trattenne al tavolo delle due streghe.
L’interesse accademico si era trasformato in un appuntamento dal luogo sconosciuto. Era sempre più evidente ai suoi occhi che quelle due nascondevano qualcosa... O forse non si fidavano di lui, ne della gente nel suo locale, ma questo pensiero non sfiorò minimamente la mente dell’oste.
Man mano che il tono di Persefone si abbassava, l’uomo si protendeva verso di lei per udire meglio.

-Dipende con chi avete appuntamento-
Rispose con il busto piegato completamente in avanti. Fu svelto a risollevarsi, riacquistando la postura eretta
-O non sapete neanche quello-
Poteva esserci dell’ironia in quell’ultima frase, cosa alquanto probabile dato il sorriso che si palesò sul suo volto appena finito di parlare.
-Sia chiaro, non voglio farmi i fatti vostri-
Aggiunse con maggiore serietà
-Ma il nostro villaggio è un po’...particolare. Potrei darvi qualche indicazione se ne sapessi di più-

 
Web  Top
Persefone D. Bennet
view post Posted on 7/4/2014, 18:49




Oste curioso!
Lo sapevo, lo sapevo che il tutto si sarebbe ridotto ad un baratto di informazioni! Dai la cera, togli la cera! L'oste cicciottello sapeva il fatto suo...Ed ora anche i fatti nostri...
Continuavo a non guardare Caroline (che stranamente non proferiva parola...E dire che non la conoscevo così taciturna!) sapendo che probabilmente non avrei avuto la sua approvazione.
Ma non potevamo cercare per tutto il villaggio all'infinito come due turiste per caso! Forse rischi avo fin troppo, ma non vedevo altra via se non quella di una lunga ed estenuante ricerca dell'ignoto. Era chiaro e palese che l'appuntamento con i vampiri avrebbe avuto luogo e sede solo per loro volere.
Sarebbero giunti loro da noi...E questo mi preoccupava alquanto. Stavano giocando, si stavano divertendo...Sapevano che eravamo lì eppure lasciavano che io mi arrovellassi con quell'oste.
L'aria ironica e la frase pungente mi aggredirono come schiaffo in faccia. Sorrisi amabilmente ma avrei tanto voluto dare un pizzicotto forzuto a quelle rosse guanciotte fino a far lacrimare quell'omone!
Ed in effetti potremmo non esser certe nemmeno di questo...Se cercassimo individui legati in passato al ministero..Ex ministeriali...diciamo così... Saprebbe indicarmi qualche nome? Qualche luogo? Qualche..."comunità"? Del resto, lei stesso definisce questo villaggio "particolare"...Se cercassimo proprio quella particolarità... per semplice incontro e dialogo?
Capiva? Poteva aiutarci? Voleva aiutarci o anche lui si divertiva a giocare con noi?
Il tono della mia voce era sempre discreto, sommesso...

 
Top
view post Posted on 8/4/2014, 01:10
Avatar

A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

Group:
Member
Posts:
6,550

Status:


Persefone aveva chiarito il suo dubbio e lei si era limitata a lasciarla fare. In fondo, far parte dell’Ordine era, prima di tutto, una questione di fiducia e lei aveva accettato di darle fiducia dal momento in cui le aveva proposto di combattere al loro fianco. A quel pensiero non poté fare a meno di darsi della stupida: quante volte aveva dubitato di quella che aveva sempre detto di considerare un’amica? Strinse le labbra ricordandone troppe, troppe volte in cui si era chiesta se non avesse fatto un errore madornale a fidarsi di Miss Bennet. E questo non era corretto, non nei confronti di una persona di cui si era fidata al punto di affidarle senza riserve le vite di tutti i suoi studenti, non nei confronti di qualcuno a cui, col tempo, si era affezionata e che aveva cominciato a considerare quasi al pari di Camille (quasi, il rapporto che aveva con Camille, difficilmente avrebbe potuto averlo con altri, con nessuno aveva passato tutto quello che aveva affrontato con lei). Si chiese perché, perché diavolo dopo tutto il tempo che si conoscevano continuasse ad avere tutti quei dubbi. Beh, se era per quello, e se doveva essere onesta, in quel periodo aveva dubbi perfino riguardo alla sua amicizia con Camille. Chissà, forse erano stati tutti quei cambiamenti di età a renderla così insicura e così continuamente dubbiosa. E quei dubbi erano una delle ragioni per cui restava il più in silenzio possibile in quell’occasione: aveva fatto troppi danni, le ultime volte in cui aveva parlato. E quella missione era troppo importante per comprometterla con sciocchezze. Confidava che Persefone avrebbe avuto abbastanza giudizio da non farle scoprire e ricavare le informazioni che interessavano loro, sembrava abbastanza sicura di ciò che voleva fare. O almeno, quello fu il suo pensiero finché non udì le prime parole che rivolse all’oste, nel frattempo tornato al loro tavolo.
*Oca?. Civetta?.* Non poté fare a meno di pensare udendo il tono della sua compagna d’avventura. Merlino santissimo, doveva essere completamente impazzita, cosa le saltava in mente di atteggiarsi a quel modo? Sembrava una di quelle ragazzine sceme come ne aveva viste tante a Hogwarts. Peccato che la sua compagna di viaggio avesse passato la trentina già da qualche anno e non fosse più nell’età di certe stupidaggini. Ma le parole successive la gelarono ancora di più. Per tutti i Fondatori, cosa, esattamente le stava passando per l’anticamera del cervello?. Ora le tirava una testata, chissà, magari riusciva a farla rinsavire. Ok, aveva detto di buttarsi, ma… ma non avrebbe mai pensato che intendesse buttarsi FINO A QUEL PUNTO!. E se neanche la guardava in faccia, voleva dire che anche lei era certa che non avrebbe approvato. E a ragione. Trasse un profondo respiro, cercando di fare ordine nella sua mente e di evitare di mettersi a strillare come una gallina: non erano andate lì per dare spettacolo, avevano una missione e non avrebbero dovuto mai perderla di vista. L’oste, comunque, sembrava catturato dal discorso di Persefone, o chissà, magari era solo attirato dal tono via via più basso della sua compagna, cosa che gli consentiva di abbassare il busto, avvicinandosi gradualmente a lei. Sollevò un sopracciglio, non riuscendo a nascondere un ghigno al pensiero che si era formato nel suo cervello: Persefone era, indubbiamente, una bella donna, sicuramente a quel tizio non sarebbe parso vero di poterle stare a una distanza così confidenziale. Per fortuna, questo non gli fece perdere il filo del discorso. Anzi, era evidente che le avesse prese per due cretine totali, l’ironia intrisa nelle sue successive frasi era palese. E alla successiva affermazione che l’oste “non volesse farsi i fatti loro” fu costretta a mordersi la lingua più forte che poteva… ah no? E tutte quelle domande a cosa servivano esattamente?. Ma essere così schietta forse non avrebbe portato i risultati sperati. E se non si fosse fermata per quello, sarebbero state le parole successive dell’oste a trattenerla: faceva riferimento ad una particolarità del villaggio. Avevano già appurato che fosse un mago, che fosse anche informato di quella benedetta comunità di vampiri? Prima che potesse dire qualsiasi cosa, Persefone la precedette, facendo domande riguardo ad una comunità di ex ministeriali. Sorrise: non c’era praticamente bisogno di lei in quella missione, Persefone se la stava cavando benissimo da sola. Tutti i pensieri riguardo il fatto che fosse impazzita erano scomparsi all’udire quelle ultime domande: aveva seriamente temuto che l’amica rischiasse di essere troppo sincera e, se così fosse stato, si stava già preparando una scusa plausibile per fare in modo che quelle parole fossero prontamente dimenticate dall’oste. Ma non ce n’era stato bisogno. Per un attimo, non poté evitare di pensare che forse, Persefone avrebbe potuto cavarsela benissimo da sola. Ora solo un duibbio le restava: l’oste si riferiva alla stessa “particolarità” intesa dalla Preside di Hogwarts? Avrebbe voluto chiederlo, per averne la certezza e non rischiare un buco nell’acqua… ma, come in precedenza, si rese conto che farlo avrebbe vanificato tutto ciò che la sua compagna aveva fatto fino a quel momento. Avrebbe tentato di scoprirlo con discrezione in seguito. Se l’oste non l’avesse rivelato di sua spontanea volontà. E mentre quella riflessione prendeva spazio nel suo cervello, un’altra domanda si formava: l’oste aveva capito di non avere a che fare con due semplici babbane? Da questo sarebbe dipesa, probabilmente, la veridicità della sua risposta.-
 
Top
view post Posted on 14/4/2014, 10:55
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,195

Status:


L’uomo non fece una piega nell’udire le parole di Persefone. Quel giochetto lo divertiva, ma non lasciò trapelare nessuna emozione sul suo volto paffuto.
-Possiamo girarci attorno anche fino a domani, mia cara signora, ma se lei non sa cosa è venuta a cercare non sarò certo io a diglielo-
Poi sorrise, come se sapesse qualcosa che le due donne ignoravano, e lasciò il tavolo ritornando al suo bancone.
-Loro sanno già del vostro arrivo-
A parlare fu una voce femminile, la provenienza del suono lasciava intendere che fosse alle loro spalle. E infatti c’era.
Doveva essere entrata da poco, aveva ancora il cappuccio del mantello sopra la testa, qualche fiocco di neve sulla spalla, ma se non avesse aperto bocca nessuna delle due si sarebbe accorta del suo arrivo. Aggirò il tavolo, guadagnando la posizione che aveva occupato l’oste fino a qualche minuto prima, e abbassò il cappuccio.
Era una giovane donna sulla ventina, lunghi capelli neri le ricadevano ai lati del viso come spaghetti. Alta e snella, dal volto pallido, segnato da profonde occhiaie violacee.

-Ma non verranno qui. Dovete andare voi da loro. Vi attendono-

 
Web  Top
Persefone D. Bennet
view post Posted on 17/4/2014, 12:28




Ancora una volta beffata dal cicciottello oste. Speravo che l'uomo cedesse alle cortesie di una gentil donna, invece...Con molta probabilità ero molto meno gentil e cortese di quanto potessi sperare! Una missione dunque che, sin dall'inizio si prospettava quale fastidioso specchio di una altrettanto fastidiosa realtà di circostanza. Niente! Non riuscivo a cavar un ragno da un buco. O meglio, qualcosa avevo ottenuto. Uno stralcio, anche esiguo, di Frasi apocalittiche e velatamente preoccupanti qua e là. Ma niente che già non sospettassi. Del resto, qualche congettura me l'ero pur fatta.
Certo che sapevano che eravamo lì! Chi non lo sapeva a quel punto?! Tutto il villaggio ne era informato!
Ma la costanza mi avrebbe premiata. Forse...Probabilmente...NO.
Ottimista come sempre, avrei continuato a martellare di domande viziose quel cocciuto omone fino a sfinirlo. Avrei potuto anche assicurarlo al Fato con tanto di carta bollata. E con altrettanta probabilità, non avrei comunque ottenuto Nulla. Dunque, l'intervento dei ricercati interlocutori misteriosi, era atteso e quasi sperato.
Non pensai nemmeno per un istante che le mie domande o il mio vano ricercare avessero portato a noi un messaggere. Certamente eravamo osservate a vista sin dal nostro arrivo. Non me ne sarei stupita affatto. E, dinanzi alla nostra completa ingenuità (poichè era da dire...Eravamo davvero pericolose come due bambine di 5 anni fuori dalla porta di un asilo!), sentitisi assolutamente al sicuro e senza traccia di pericolo alcuno legato alla nostra presenza, decidevano loro come, dove e quando.
Ed ecco giungere il "quando". Un quando rappresentato da figura di bella presenza, pallida, avente caratteristiche tipiche di quel che poteva definirsi "vampiro", ma non diedi niente per scontato. Errare era questione di attimi fugacissimi. Ritenevo fosse vampira ma poteva anche non esserlo (possibilità meno probabile ma pur sempre possibile).
Non mi ero chiesta fino a quel momento perchè mai Caroline fosse così passiva. Non proferiva parola, e forse a giusta ragione. Ma se aveva più informazioni di me (come aveva mostrato sino a pochi istanti prima) avrebbe dovuto ragguagliarmi un tantino meglio! Quindi, i miei modi e le mie decisioni dovevano starle bene in qualche modo.
E dato che avevo parlato (sin troppo) fino a quel momento, dinanzi alla sconosciuta donna giunta a noi con silenzioso e leggero passo (altro dettaglio da non sottovalutare per riflettere su ciò che ci circondava), annuii. Poche parole....Molto poche...Molto meglio.
Bene Madame. La seguiamo?
Mai come in quel momento, le mie dita cingevano la bacchetta con determinazione. Non ero così convinta che il Tutto si sarebbe svolto in modo amorevole e...disciplinato. Potevo sbagliarmi (non sarebbe stata la prima volta) ma non amavo le sorprese, nè gli inattesi sconosciuti. Forse , in questo, ero simile ai "padroni di casa"...

 
Top
view post Posted on 27/4/2014, 13:46
Avatar

A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

Group:
Member
Posts:
6,550

Status:


Era doveroso, al punto in cui si trovavano, tracciare un primo quadro della situazione: si trovavano in una locanda magica, a interrogare un oste sovrappeso con una spiccata tendenza a farsi gli affari altrui. Ma, quell'indagine era troppo importante per permettere che uno sconosciuto qualsiasi ci infilasse il naso. E Persefone era, a quanto sembrava, del suo stesso avviso. Era stata sincera, aveva detto tutta la verità che le era concessa e tuttavia non era bastato. Alzò gli occhi al cielo alla constatazione di quel tizio chiedendosi come dovesse interpretare quell'uscita: era davvero stupido o faceva soltanto finta di non capire? E nel caso la seconda ipotesi fosse stata giusta, a che scopo comportarsi in quel modo? Cosa credeva di ottenere di più? Avevano già attirato troppo l’attenzione, non si sarebbero messe a parlare di vampiri a voce alta, era fuori discussione. Non ebbe il tempo di esporre i suoi dubbi e le sue riflessioni a Persefone perché, non appena l'oste si allontanò, un'altra voce richiamò la loro attenzione, spingendole a voltarsi. Il gesto istintivo di puntare lo sguardo nella direzione del suono, le permise di trovarsi faccia a faccia con una donna dalla carnagione estremamente pallida, i cui capelli, neri come la pece, superavano decisamente le spalle. Ma più che il suo aspetto, ad inquietarla fu il fatto di non averla minimamente sentita arrivare: se solo avesse voluto, quella donna avrebbe potuto fare qualsiasi cosa. Dovevano solo ringraziare di trovarsi in un luogo pubblico: questo avrebbe impedito a chiunque di attaccarle in maniera troppo palese, specie considerato il fatto che avevano gli occhi di tutti puntati addosso praticamente da quando erano arrivate lì. Ma la domanda più importante era…. Da quanto quella donna si trovava lì? Cos’aveva a che fare con il loro incarico? Di certo, più di qualcosa. Almeno a quanto diceva. Ma era il caso di andarci cauti... Come non detto. Ancora una volta, Persefone la precedette, dichiarandosi pronta a seguire la sconosciuta. L'aveva lasciata fare fino a quel momento, ma adesso era il caso di tornare a parlare. Si alzò, posando una mano sul braccio scoperto dell'amica.
-Aspetta un momento, non così in fretta.- Se poteva evitare di mettersi nelle mani di una potenziale vampira, le avrebbe tentate tutte. Volse quindi lo sguardo in direzione della nuova venuta, le parole successive sarebbero state tutte per lei:
-Sappiamo che sono informati, la persona che ci ha mandate si è premurata di farlo. Sappiamo anche che probabilmente ci stanno attendendo. Ma non muoveremo un altro passo se prima non ci dice dove ha intenzione di condurci. E, giusto per essere chiara- aggiunse, non volendo lasciare spazio a dubbi -non mi accontenterò di un generico "al luogo in cui vi attendono" o espressioni simili- Aveva sempre parlato chiaramente e non avrebbe smesso proprio in quel momento. La loro sicurezza (quella di Persefone in particolare, dato che era stata lei a farla entrare nell'Ordine e se ne sentiva in qualche modo responsabile) veniva prima di qualsiasi altra cosa. Anche prima di una missione per trovare indizi su un potenziale assassino. Anche prima di un ordine del Ministro della Magia. Anche prima di una richiesta della sua migliore amica.

Edited by Caroline Dalton - 28/4/2014, 01:45
 
Top
view post Posted on 30/4/2014, 18:09
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,195

Status:


La ragazza si stava già avviando verso la porta. La prima strega aveva accettato di seguirla, ma la seconda aveva delle riserve.
Si fermò, voltandosi lentamente verso Caroline.

-Come ho già detto, loro sanno che siete qui. Ma visto che tardavate a giungere mi hanno mandato a prendervi-
Era stata chiara fin dall’inizio. Eppure la diffidenza negli occhi verdi della strega era piuttosto evidente.
-Vi condurrò alla villa. È ovvio che non sapete dove si trova, altrimenti sareste lì, e non qui-
Risolutezza, questo c’era nel tono di voce e nei modi di fare di quella ragazza. Non attese nessuna risposta da parte della strega titubante, ma proseguì verso la porta.
-Vogliamo andare?-
Più che una domanda era un invito, aveva aperto la porta ed era già oltre l’uscio. Tenne spalancata l’anta, affinchè potessero seguirla

 
Web  Top
Persefone D. Bennet
view post Posted on 6/5/2014, 12:21




Più trascorrevano i minuti, più il tempo stesso si dilatava come fosse trattenuto da mani estranee, desiderose di lasciare i momenti sospesi, in attesa.
Eravamo giunte laddove ci era stato detto di andare; in una stazione a dire il vero.
E là, non v'era stato incontro di sorta.
Nessuno attendeva palesemente e "felicemente" il nostro arrivo. Nessuno era giunto a dare il "benvenuto". Non che mi aspettassi striscioni di festa, ma se davvero eravamo ben accolte o almeno "accette"...Perchè non venirci a prendere direttamente lì?
Forse il luogo di incontro era riservato solo a me e Caroline. E Camille aveva scelto tal punto di raccolta perchè facile da trovare e di immediata visuale. Forse no.
Tutto troppo approssimativo. Questa era la verità.
Come avevo potuto accettare una missione all'oscuro di tutto? Il Ministro mi odiava a tal punto da catapultarmi in un covo di vampiri senza nemmeno avvisarmi? Caroline, dopo tutto, qualcosa sapeva. Certo, era un membro "storico" dell'Ordine. Io ero una mera apprendista, ma perchè non dirmi niente? Forse perchè per la Pompadour ero più sacrificabile della Dalton? Forse per mancanza di fiducia? E allora perchè arruolarmi? Perchè affidarmi l'incarico? Perchè in caso di guai sarebbe stato meglio perdere me piuttosto che chiunque altro?
Avevo accettato di buon grado di seguire la sconosciuta guida per guadagnare tempo.
Per capire.
Per guardarmi intorno.
Opporre resistenza o esternare obiezioni sensate ed argute era compito di Caroline. Io sarei stata custode, nel limite del possibile, della nostra incolumità, sempre bacchetta alla mano... Una sorta di mera guardia del corpo.
Mentre Caroline domandava, osservavo l'affascinante figura femminile a noi sconosciuta dirigersi verso la porta, pronta a portarci chissà dove...Mhm...Brutto segno...Non mi piaceva l'atteggiamento spedito.
Dato che la sconoscita era giunta alle mie spalle con passo silenzioso e con misterioso incedere- tipico della specie di creature alla quale ritenevo lei appartenesse - mi guardai intorno con fare discreto e rapido al fine di verificare che non vi fossero altre o altri come Lei. Per quanto ritenessi fosse sola, non potevo darlo per certo. Quel che sapevo era che in quel locale non vi era nessuno che potesse dirsi egualmente affascinante. Anzi...
Quindi...Alcuni Maghi, l'Oste, Io, Caroline e un solo Vampiro.
Quando udii il termine "Villa" il mio passo che, cauto e lento, seguiva la guida e non la precedeva di sicuro - ad una certa distanza - si arrestò.
"Villa" uguale "Covo". Ero davvero sicura di voler entrare in un covo di vampiri? Sola con Caroline? Erano davvero disposti a parlare soltanto? Eravamo le benvenute?
La porta veniva aperta dalla misteriosa donna. Essa restava in attesa che noi procedessimo oltre, ma mai avrei anticipato la guida lasciandomela alle spalle. No, no. E se all'uscita avessimo trovato 50 vampiri pronti a darci il loro personale "saluto"?
No. Tutto troppo approssimativo.
Ma era pur necessario uscire dal locale. Troppe orecchie, troppi occhi.
Solo allora, anche io avrei gradito qualche delucidazione. Ma avrei potuto non averne il tempo. Dunque, approfittando del mio rallentamento nell'incedere, azzardai quanto avrei potuto non azzardare...O forse dovuto...
Madame, preferirei discorrere con Chi ci attende in luogo più...neutrale.
Neutrale o meglio Pubblico! Del resto, non sapevo cosa Caroline stesse pensando, ma mi augurai vivamente fosse dell'opinione di non accettare di andare in casa di Vampiri! Il mio assenso precedente, privo di apparenti condizioni, voleva sondare e valutare il comportamento della guida. Se fosse stata mossa efficace, non potevo ancora saperlo. Ma sapevo cosa la mia mente stava architettando. Il Fato era pur sempre Padrone della Via...Ma la strada avrei potuto sceglierla...No?
Sperai che anche Caroline temporeggiasse...Ma questo non potevo saperlo...

 
Top
view post Posted on 10/5/2014, 02:30
Avatar

A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

Group:
Member
Posts:
6,550

Status:


* “È ovvio che non sapete dove si trova, altrimenti sareste lì, e non qui”… complimenti, che intuito, non ci sarei MAI arrivata se non me l’avessi detto tu….* Caroline non poté evitare di alzare mentalmente gli occhi al cielo. Se c’era un genere di persone che mal tollerava, erano proprio quelle che volevano fare i sottuttoio. Le avrebbe volentieri rifilato una rispostaccia, ma sapeva di non poterselo permettere: avevano bisogno di quella donna se volevano arrivare a destinazione. E per quanto la riguardava, avevano perso già fin troppo tempo. Per quel motivo si era spicciata, in precedenza, a fornire tutte le informazioni di cui disponeva, nella speranza che fosse utile, ma a quel punto, non era più convinta di aver fatto bene. Era arrivata fin lì fidandosi esclusivamente delle parole di Camille dimenticando, come al solito, che neanche la sua migliore amica era onnisciente: cosa sarebbe successo se i suoi timori si fossero rivelati fondati? Da quanto quei vampiri non si nutrivano? Erano veramente affidabili? Non riusciva a esserne del tutto sicura. Se non avesse temuto di essere fin troppo scoperta, avrebbe stretto la bacchetta. Ma erano soltanto loro due, e quella donna che le fissava con insistenza, si sarebbe di certo accorta di qualsiasi movimento insolito e non era il caso di alimentare la diffidenza che già aleggiava nell’aria. Quella donna già le considerava due cretine per le risposte che avevano dato –e due, avrebbe mai avuto la possibilità di dimostrare di avere un po’ di cervello?- non era il caso che le vedesse anche come due totali incapaci che sparavano incantesimi a caso ricorrendo alla bacchetta solo per via di un labile timore. Spostò la mano dal braccio di Persefone: aveva indugiato fin troppo e non era più necessario trattenerla, l’amica sembrava essersi fermata da sola. Non poté fare a meno di chiedersi cosa le stesse passando per la testa: certe volte proprio non la capiva. E in quel momento non poteva neanche perdere troppo tempo a rifletterci, avevano altri problemi, sicuramente più urgenti. Come, ad esempio, stabilire come comportarsi con quei vampiri. Era stata convinta di sapere cosa fare fino a poco prima, ma l’atteggiamento della donna l’aveva spiazzata. D’altro canto era consapevole che restare lì in mezzo, immobile, in piedi, avrebbe di nuovo attirato l’attenzione degli altri avventori ed era l’ultima cosa che voleva. Ma andare in giro a caso con una vampira non le avrebbe fatte stare certo più al sicuro. Salvo che le cose non fossero cambiate nell’ultima mezz’ora, le strade erano deserte e quella donna avrebbe potuto fare qualsiasi cosa. A quel pensiero, un altro gliene tornò alla mente: quella donna poteva essere la stessa figura che avevano intravisto al loro arrivo? Poteva darsi. E nel caso fosse stata davvero lei… chi le assicurava che non sarebbe di nuovo sparita di colpo lasciandole in balia di loro stesse? C’era qualcosa di sbagliato in tutta quella storia, qualcosa che la spingeva a credere che qualsiasi fosse stata la loro scelta, sarebbe stata, in qualche modo, quella sbagliata. Le parole di Persefone interruppero le sue riflessioni: un luogo neutrale. Quale poteva essere un luogo neutrale per dei vampiri?. Quella era una bella domanda, non conosceva per niente quella cittadina e non poteva dare una risposta. Forse quella locanda poteva andare bene… ma era giusto mettere in pericolo anche altre persone? Non aveva la minima idea di come avrebbero potuto comportarsi e il pensiero di mettere a rischio anche altre persone non l’allettava per nulla. Neanche un po’. Aveva accettato di far parte dell’Ordine per tutelare quella sicurezza che gli auror non riuscivano a garantire, se avesse accettato quel compromesso, non sarebbe stata degna del gruppo a cui apparteneva. Rivolse quindi lo sguardo a Persefone, sperando che capisse ciò che intendeva, sottintesi inclusi.
-Non credo che esista un luogo del tutto neutrale, né per noi, né per i nostri ospiti. E se è vero che siamo attese, è molto scortese farli attendere ancora. Se non vogliono venire qui… va bene, è giusto così- Mise l’accento su quel “giusto” nella speranza che Persefone capisse ciò che intendeva: era giusto che nessuno fosse messo in pericolo a causa della presenza di vampiri in un luogo pubblico. Era giusto che fossero soltanto loro a rischiare. In fondo, avevano accettato quel rischio,acconsentendo di partecipare alla missione. Anche Persefone, pur non essendo esattamente informata di tutta la situazione, acconsentendo alle regole dell’Ordine e abbracciando i suoi ideali aveva scelto di mettere gli altri prima di se stessa. Indugiare ancora avrebbe significato in un certo senso, tradire quella promessa. Lasciò quindi che la mano destra scivolasse sopra quella dell’amica,: non le avrebbe permesso di restare indietro. O peggio, da sola dentro il locale.
-Possiamo andare.- rispose, raggiungendo la donna che era stata mandata loro incontro, nella speranza che, nel frattempo, Persefone non avesse allentato la presa. Avrebbe fatto in modo di tenersela al fianco per tutto il tragitto: se qualcosa doveva prenderle alle spalle, allora sarebbero state colpite contemporaneamente. Permettere che la seguisse avrebbe significato metterla in pericolo e quella era l’ultima cosa che voleva. E per quanto riguardava i pericoli che sarebbero potuti venire da davanti a loro o dai due lati… avrebbero soltanto dovuto affidarsi alla loro vista.
 
Top
view post Posted on 22/5/2014, 19:47
Avatar

Il Fato

Group:
Master
Posts:
9,195

Status:


Se prima era una ad avere dubbi sul da farsi, ora era l’altra a nutrire timori. Scosse la testa impercettibilmente, in modo seccato, stavano solo perdendo tempo e lei detestava perdere tempo.
-In un luogo più... neutrale, non sareste più al sicuro di così. Se volevano uccidervi sareste già morte-
Si stava spazientendo, insomma le avevano detto che si trattava di emissari informati, era una faccenda di pochi minuti, invece la cosa si stava dilungando fin troppo per suoi gusti.
Una folata di vento scompigliò i capelli della giovane ragazza, e ciò la portò a sollevare il cappuccio del mantello.

-Non ho altro tempo da perdere, per cui...facciamo così-
La giovane conosceva bene i pregiudizi nei confronti dei vampiri, ma non poteva certo costringere le due donne a seguirla. Non erano molto d’accordo su come muoversi, era piuttosto evidente, ma le era venuta un’idea che, forse, avrebbe risolto il problema.
-Vi indico la strada, sta a voi decidere se andare o meno. Ma vi avviso che se decideste di non andare, potrebbero restarci male-
Era il secondo avvertimento che ricevevano quella mattina. Ma c’era un altro particolare... Fin da quando la ragazza era giunta al locale aveva parlato di “loro”, parlandone sempre in terza persona plurale, forse questo avrebbe dovuto far riflettere un pochino le due streghe.
-Percorrete questa strada-
Continuò, indicando alla destra dell’uscio.
-Al secondo incrocio svoltate a sinistra, la strada porta direttamente al cancello della villa. Non potete sbagliare.
Buona fortuna-

Detto ciò si incamminò lungo la via che aveva loro indicato, non preoccupandosi del fatto che l’avrebbero o meno seguita.



Potete scegliere se andare alla villa o tornare alla stazione.
La fanciulla si sta allontanando, ma è ancora raggiungibile.
Potete anche fare più di un post a testa, mastererò quando avete deciso dove andare e vi sarete mosse
 
Web  Top
Persefone D. Bennet
view post Posted on 27/5/2014, 12:28




Se per la fanciulla la faccenda cominciava a divenire seccante, ebbene lo era anche per me - per quanto questo potesse essere assolutamente irrilevante -.
Avevo proposto di seguire l'accompagnatrice e Caroline...Non era d'accordo, non subito per lo meno...Avevo temporeggiato...E Caroline ora intendeva seguire colei che ci avrebbe condotte in quella "Villa", luogo a noi sconosciuto, situato in postazione altrettanto sconosciuta...
Insomma! Era chiaro che non fossimo affatto affiatate come gruppo decisionale. Tuttavia, esisteva una gerarchia nell'Ordine ed era corretto rispettarla.
Io, semplice apprendista, avrei dovuto seguire alleata ben più esperta di me.
E così avrei fatto.
Uscite dal locale - e avrei quasi aggiunto "finalmente" - , dopo aver udito quanto la ragazza aveva da dire, avrei assecondato e seguito la mia alleata, Caroline, senza proferir parola alcuna.
Caroline intendeva procedere e dare inizio alla missione? Bene.
Voleva, invece, tornare alla Stazione? Bene.
Tanto, in un caso o nell'altro, qualcosa sarebbe accaduto. Il Fato non sarebbe certamente stato così generoso e magnanimo dal farci procedere senza un minimo intoppo.
Del resto, ancora una volta, non potevo fare altro che constatare che la mia compagna fosse a conoscenza di dettagli dei quali io ero all'oscuro. Dunque, sperando che non si trattasse di trappola ove io dovessi cadere per volontà superiore, mi sarei affidata al buon senso della mia amica.
Sempre bacchetta alla mano, pronta alla catastrofe sicuramente prossima, allargai il braccio della mano sinistra (quella che non impugnava la bacchetta, per intenderci), guardando Caroline con uno sguardo rassegnato-stizzito e feci segno verso l'accompagnatrice che si stava allontanando, come a voler dire "Prego, mia cara, parla tu con quella tizia e decidi che vuoi fare".
Ferma e in attesa, nel timore che anche questa volta Caroline potesse non comprendere il mio palese gesto, levai la mano sinistra verso l'alto, arrendevole e sussurrai:
Pensaci tu. Accomodati pure.
Non mi preoccupai affatto del manierismo e delle parole dell'accompagnatrice. Il dettaglio "Loro", come a voler distinguere sè stessa dal "club dei Vampiri" non mi interessò affatto. Del resto, il mio pensiero iniziale riguardante la fanciulla era ben chiaro. Ritenevo, a giusta ragione o erroneamente, si trattasse di vampira per movenze - così come eran apparse all'inizio - abbigliamento e fascino. Pochi indizi per reputarla figlia della notte? Forse, o forse no.
Ma ero certa che presto l'avremmo scoperto. Nel frattempo, riflettevo su quanto avevo portato con me: anello e difese...Oggetti magici che sarebbero stati utili...Da un momento all'altro...E pronti, facili da agguantare ed usare.
Chissà perchè, ritenevo che non avremmo avuto pacifico colloquio...
Diffidente? Stolta? Certamente lo ero...

 
Top
view post Posted on 30/5/2014, 15:29
Avatar

A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

Group:
Member
Posts:
6,550

Status:


Ecco, appunto, come volevasi dimostrare. La donna aveva confermato ciò che lei aveva già pensato. Non era stupida, aveva avuto esperienze, seppur indirette, di vampiri, aveva insegnato Difesa per anni e ne conosceva quantomeno le caratteristiche più importanti e rilevanti e se quella donna non era una vampira allora o lei era troppo impressionabile o quella donna era stata a contatto con loro per tanto di quel tempo da aver assimilato alcuni loro modi di fare. Ma non era quello il momento di pensarci, aveva altri problemi. Lei e Persefone avevano altri problemi, il primo dei quali era mettersi d’accordo. Forse lei non era stata esattamente chiara, ma il ragionamento che aveva fatto le era parso più che logico: all’inizio era stata diffidente, la tizia era arrivata di soppiatto e nessuno le dava la certezza che fosse fidata, doveva prima verificare. E quando ne aveva avuto le prove, solo allora si era sentita tranquilla nel permettere a se stessa e a Persefone di seguirla. Oh, del tutto tranquilla non sarebbe stata mai, ma non potevano tergiversare troppo: aveva avuto le informazioni che le interessavano e ora dovevano assolutamente uscire da quel locale e dirigersi alla villa indicata dalla donna. Se avessero atteso ancora, avrebbero rischiato di compromettere tutto ed era l’ultima cosa che desiderava. Ma la faccia di Persefone, il suo gesto, e il suo tono di voce furono chiari e inequivocabili: non ci era arrivata. Non aveva capito il suo ragionamento e molto probabilmente stava pensando che fosse fuori di testa. Sospirò. Prima di fare qualsiasi altra cosa avrebbe dovuto spiegarle o, continuando in quel modo non sarebbero arrivate da nessuna parte. Scostò i capelli , lasciando il collo scoperto e piegando la testa verso sinistra.
-Questo- le indicò, puntando il dito sulla cicatrice che le era rimasta dopo la scherzo di Nathan -me l’ha fatto un vampiro, dopo il ballo di fine anno, hai presente? Era una persona di cui credevo di potermi fidare, che non mi aveva detto di essere un vampiro, e a cui ho permesso di avvicinarsi al punto che ho rischiato di morire. Sei la prima persona a cui ne parlo perché è recente e non ne vado fiera.- Voltò un momento lo sguardo indietro: la donna che era stata mandata loro incontro si era allontanata, stava varcando la soglia del locale. Dovevano muoversi se volevano raggiungerla. Mosse di nuovo la testa tornando a guardare l’amica.
-Per questo ho voluto prima sincerarmi che quella donna sapesse qualcosa. Ora però dobbiamo andare, abbiamo un compito da portare a termine e incontrare un gruppo di… vampiri- l’ultima parola fu biascicata tra i denti intrisa di disprezzo -qui non è il caso. Noi abbiamo preso l’impegno di fare di tutto per difendere la gente, non di metterla in pericolo. Ma prima ho voluto sincerarmi che noi fossimo le prime a stare al sicuro almeno un po’. Questo non ci esime dal restare attente, per cui, scegli, ora. Puoi venire con me, e cercare di raggiungere quella tizia o almeno il luogo dell’incontro, o uscire da qui e smaterializzarti alla stazione. Qualsiasi cosa sceglierai andrà bene.- Tacque, lasciando il tempo all’amica di assimilare quello che le aveva detto. Si, avevano i minuti contati, e quella missione era nata per due persone.. ma non aveva alcuna intenzione di costringerla a restare oltre, se non si sentiva sicura. Trattenne un sospiro, quindi raggiunse l’uscita, pronta a cercare di ritrovare le tracce di quella che avrebbe dovuto essere la loro guida: avrebbe sentito, dietro di sé i passi di Persefone? L’avrebbe saputo presto.
 
Top
Persefone D. Bennet
view post Posted on 4/6/2014, 12:12




Oh, Santi Numi!
Quella missione si stava trasformando in un vero e proprio incubo prima ancora di avere inizio!
Avevo segnalato, in ogni modo possibile ed immaginabile, lecito, umano, disumano, che avrei lasciato decidere Caroline senza continuare in quel che sembrava tramutarsi sterile battibecco tra due donne e...una creatura femminile che poteva esser vampiro o chissà cos'altro...
...Non v'era limite al peggio.
Invece di fermare immediatamente l'accompagnatrice, Caroline aveva addirittura deciso di rivelarmi quelli che potevano esser veri e propri scheletri nell'armadio che in quel momento, nel corso di quella missione, avrei preferito non apprendere....
Era il pasto quotidiano di un vampiro? Ed il Ministro mi aveva mandata tra i Vampiri insieme al loro "filettino al sangue"?!
Tutti i ragionameni, i percorsi mentali di Caroline al momento non mi interessavano affatto...Avevo già esposto il mio pensiero ed avevo già accettato di esser fiduciosa nei confronti delle decisioni di Caroline. L'avevo manifestato, l'avevo anche detto lasciando a Caroline la scelta di procedere come Ella ritenesse opportuno...Cosa altro dovevo dire o fare???
Per non perdere tempo ulteriore e non indurre all'ira funesta coloro che probabilmente già eran seccati per quanto stava accadendo - sempre convinta che fossimo osservate a vista da lungo tempo...Vero o no, questo era ciò che credevo - mi limitai a dire alla mia compagna di avventura:
Se non vuoi perderti la tizia, è meglio muoversi, no? Ma pensaci tu a recuperarla...Ti conviene parlare e chiamarla prima che quella sparisca...Io ti seguo...Sarò il tuo gregario...
Era discorso più cristallino? Sperai non fosse troppo tardi...E, se così fosse stato, ciò avrebbe comportato nuovo susseguirsi di eventi prima di giungere alla "famigerata" Villa...Al momento, riuscivo a fidarmi solo dei miei mezzi, della mia testolina, della mia bacchetta, del mio arsenale magico...

 
Top
47 replies since 26/1/2014, 21:33   874 views
  Share